Votes taken by Medea MacLeod

  1. .
    Accetti l'offerta. Nonostante qualche inconveniente, causato da un po’ di eccessiva ambizione, ben presto ti abitui. Alla fine, grazie alla tua nuova conoscenza in fatto di datazione al carbonio, ti rendi conto che non invecchi finché il tempo è congelato. La prima grande svolta la ottieni con metodi di furto sempre più sofisticati. Ma decidi di puntare ancora più in alto. Con diecimila libri per bambini a portata di mano, lavori facendo trading presso una banca di investimenti; compi operazioni più velocemente di tutta la concorrenza congelando il tempo in brevi raffiche. Sei l’amministratore delegato più giovane della loro storia.

    Poco dopo acquisisci una casa editrice in grado di stampare un brevissimo libro generato casualmente ogni dieci secondi. Sono su un nastro trasportatore che entra ed esce dalla scrivania del fondo speculativo che ora gestisci. Quando diventi un multimiliardario, nel mondo reale sono trascorsi solo 8 mesi da quando hai accettato l’offerta. Nessuno sa da dove diavolo sei spuntato. Forbes ha ora un nuovo elenco di 30 under 30: i migliori libri di 30 parole per bambini sotto i 30 mesi.

    Ma qualcosa non va. Sono passati diecimila anni e negli ultimi tremila hai sentito qualcosa nel profondo. Come il canto della coscienza umana collettiva.

    Sei sul punto di scoprire la Grande Teoria del Tutto.

    Uno degli ultimi pezzi del puzzle giaceva in un libro antico, vecchio migliaia di anni e di cui pochi erano a conoscenza: ne hai sentito parlare per la prima volta in una nota in latino di un sapiente dimenticato. Ma continua ad apparire nelle note a piè di pagina, da von Goethe a von Neuman a Galileo. Solo i grandi lo menzionano e lo fanno una volta sola.

    La fortuna che hai accumulato è sufficiente a convincere un oligarca testardo a venderti il manoscritto.

    Pronto e disposto a conquistare il mondo... lo apri.

    "Tieni presente che per il momento ho rimosso alcune pagine e le ho messe nel cassetto della mia scrivania. - Aristarco, Responsabile per la salute e la sicurezza della Biblioteca di Alessandria"





    Edited by Medea MacLeod - 6/5/2021, 20:39
  2. .
    Allora. Devo dire che putroppo questa nuova riscrittura è stato un enorme passo indietro. La trama di per sè non è migliorata, ma del resto anche quella di prima non aveva delle basi solide (ti ricordi i pilastri di cui ti ho parlato?)

    Quello che è peggiorato è lo stile di scrittura. Avevi avuto un notevole miglioramento molto significativo e quindi vederti tornare indietro su queste frasette corte e striminzite, piene di errori mi è dispiaciuto.

    Ora, per migliorare devi rileggerti tutti i commenti che abbiamo lasciato e vedi come migliorare la storia.

    Ti do dei compiti

    1. Rileggi i commenti
    2. Cerca 3 storie sul forum che pensi ti possano piacere e le leggi
    3. Mi dici (anche in privato) le storie che hai letto.
    4. Analizza come le storie che hai letto seguono quanto abbiamo detto nei commenti

    Finchè non l'avrai fatto non modificarai la storia. Ogni modifica fatta prima che avrai svolto questi compiti sarà ignorata e non puoi chiedere altri commenti su telegram.

    Per svolgere questi compiti hai una settimana, non di più e non di meno. Se svolgi i compiti in poco tempo è perchè non li hai svolti bene, quindi ti invito a prendere questi compiti con serietà
  3. .
    CITAZIONE
    Sono una ragazza come le altre

    come "normale" è solo un giro di parole che non vuol dire niente


    CITAZIONE
    ai miei tempi

    ai miei tempi saltavo i fossi per il lungo. Anche questo non vuol dire nulla. La protagonista ha 90 anni?

    CITAZIONE
    mi trasferì in una casa dove giravano leggende

    giravano leggende? Nella casa? Immagino tu intenda dire che "giravano delle leggende riguardo alla casa"

    CITAZIONE
    di una ragazza che in quella stanza dove c'ero io, s'impiccò.

    cioè nella stanza della protagonista. "nella mia stanza" perchè usi una frase quando potresti usare una parola?


    CITAZIONE
    I miei genitori lo raccontano per incutermi timore, lo raccontavano anche perché io credo nei fantasmi,

    perchè usi due tempi verbali diversi?


    CITAZIONE
    sapevo anche che i genitori di questa ragazzina conoscono i miei, quindi lo hanno saputo da loro.

    cosa hanno saputo da loro?

    CITAZIONE
    I genitori della ragazzina sono distrutti quindi ogni giorno rimango a casa da sola, poiché i miei genitori vanno nella casa dei genitori della ragazzina per consolarli.

    Da qui sembra che la tizia morta sia morta da poco tempo, diciamo una settimana, dato che i genitori della protagonista vanno tutti i giorni a consolare i genitori della tizia morta. Ci stai dicendo che nel giro di una settimana i genitori della tizia morta hanno abbandonato la casa, la famiglia della protagonista ci si è trasferita, si è diffusa una leggenda sulla tizia morta, e i genitori della protagonista hanno usato la tizia morta come monito per la figlia abbastanza a lungo perchè questa ne rimanga traumatizzata?

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    CITAZIONE
    Avevo sempre paura quando mi raccontavano quelle cose su di lei, poiché visto che credevo nei fantasmi pensavo che lei avrebbe potuto perseguitarmi, e purtroppo accadde. Una notte ho fatto un incubo, in questo incubo c'era una ragazzina, che sembrava avere tra i 12 e i 14 anni. Facevo sempre lo stesso incubo ogni notte, dove la ragazzina mi faceva fare la sua stessa fine infatti lei mi metteva una corda al collo e mi appendeva ad un albero, non potevo gridare la ragazzina scompariva sempre lasciandomi soffocare.

    Prova a riscrivere questo, cercando di usare della punteggiatura corretta.


    CITAZIONE
    Mi guardai le mani e dissi tra me e me che volevo assolutamente giocare e finire un gioco pokémon, non ho idea se fosse stata Noemi a farmi una specie di lavaggio del cervello, e farmi giocare e completare un gioco pokémon, ma volevo assolutamente farlo

    .

    Perchè? La tizia morta era appassionata di Pokèmon?


    La prima parte va un po' meglio, devi pensare di più alla logica del racconto.

    Un buon racconto si basa su tre pilastri: una buona idea, una buona esecuzione e uno stile di scrittura piacevole

    Al momento ti mancano tutti e tre, ma non significa che non puoi costruire questi pilastri, ma per quello ci vorrà tempo.

    Ti piace leggere?
  4. .
    Ciao Tokyo

    allora, non prenderla male, ma ti devo dire che la storia è mediocre.

    Lo staff ha deciso, per ora, di farti lavorare su questa storia. Questo significa che ti aiuteremo a migliorarla e ti daremo dei consigli finchè non raggiungeremo un risultato soddisfacente e dimostri esserti impegnata. Fino ad allora non cestineremo questa storia nè potrai postarne altre, se lo farai le cancelleremo senza leggerle.

    La prima cosa che ti posso dire è: le Pokepasta sono per loro natura mediocri e questo non ti aiuta.

    Un altro problema è che non sei abituata a scrivere, e pertanto il tuo stile è troppo semplice per rendere la storia piacevole. Ma puoi sempre migliorare! Sotto le altre storie i miei colleghi e altri utenti ti hanno dato molti consigli utili su come migliorare la tua scrittura e le tue storie. Leggili bene e tienili a mente quando lavorerai a questa storia.

    Vorrei quindi lavorare con te su ogni parte della storia, sia dal punto di vista del “concetto” che dal punto di vista dello stile.

    Il succo della tua storia è:
    Una ragazza normale sviluppa un’ossessione per i Pokémon, e il fantasma di una tizia morta nella sua casa le ammazza i genitori.
    Non ha molto senso, perché i Pokémon nella trama non servono.

    1° compito: trova un modo per collegare i Pokémon alla trama in modo sensato (è quello che ti risulterà più difficile, perché le idee buone vengono solo dopo aver letto tanti libri e visto tanti film)

    Passiamo al primo paragrafo della storia e a come migliorare lo stile

    CITAZIONE
    Sono una normale ragazza, mi piace disegnare, ballare e come dicono tutti: Stranamente mi piace studiare!

    Questa frase per esempio è inutile. Non approfondisce la storia, non ci frega assolutamente niente delle passioni della protagonista e del fatto che le piaccia studiare, perché non ci serve ad immergerci nella trama. Secondo te come si può mettere queste informazioni in modo da renderle importanti per la storia?

    CITAZIONE
    I miei genitori mi raccontano sempre la storia di una ragazzina, lei si suicidò in questa casa.

    Questa parte è più utile perché introduce la tizia morta. Come è morta? Perché i genitori lo sanno? Perché raccontano questa storia alla protagonista? Non devi spiegarci queste cose, devi raccontarcele, così come i genitori raccontano alla protagonista la storia della tizia morta


    CITAZIONE
    Avevo sempre paura quando mi dicevano quelle cose su di lei, ma ritrovavo il coraggio disegnando i miei soliti animali preferiti.

    Anche qui ci sono delle informazioni inutili, prova a pensare a come rendere utili queste informazioni e renderle necessarie al racconto

    CITAZIONE
    Una notte ho fatto un incubo, in questo incubo c'era la ragazzina di cui mi raccontavano i miei genitori.

    Come fa la protagonista a sapere che era la ragazzina di cui le raccontavano i genitori? Per creare suspence devi descrivere questa tizia morta, non ci devi dire che è lei, devi raccontarcelo in modo che possiamo capirlo da soli

    CITAZIONE
    Facevo sempre lo stesso incubo ogni notte, dove la ragazzina mi faceva fare la sua stessa fine, lei spariva dopo un po' e io mi svegliavo.

    Quale fine? Non ci hai detto come è morta.


    Questo è solo il primo paragrafo. Ci lavoreremo su insieme finché non sarà migliorato e poi passeremo al secondo.
  5. .
    Non sappiamo di preciso da dove e quando sia iniziata la nebbia. Ho parlato con molte persone qui, sul treno. Ma né il personale né nessuno degli altri passeggeri sono in grado di dire il luogo esatto dove la nebbia ci ha avvolto. Se non altro l’ora si può dedurre dal momento in cui è saltata la connessione dati. Il primo telefono ha perso la connessione alle 8.12, un portatile a quanto pare è rimasto connesso fino alle 8.16, ma non sappiamo dire se la compagnia telefonica abbia influito o se i dispositivi abbiano gestito i dati diversamente. Sicuramente dalle 8.16 non c’è stato più alcun contatto tra noi e il mondo al di fuori del treno. E c'è una finestra temporale di quattro minuti. Tuttavia a 180 km/h quattro minuti sono un tratto da 12 km. Alle 8.16 saremmo già dovuti essere nella galleria sottomarina del Seikan. E nel frattempo avremmo già dovuto raggiungere il capolinea Shin-Aomori sull’isola di Honshū. Ma il tunnel non si è visto. Questo significa che siamo ancora in Hokkaidō. Ma non c’è stato alcun segno di frenata. Tuttavia non posso neanche dire con certezza che stiamo ancora procedendo, poiché fuori non c’è traccia di movimento.
    Si vede solo grigio, uniforme e latteo.
    Per quello che sappiamo, il treno potrebbe avere i vetri opachi ed essere fermo in un salone.

    ...

    Ho parlato con un passeggero di Sapporo, nel Nord del Giappone. Lui pensa che dovremmo tirare il freno di emergenza. Naturalmente è consentito solo in caso di emergenza, ma l’uomo sostiene che quella in cui ci troviamo sia effettivamente un’emergenza. Del resto, il macchinista avrebbe di sicuro fermato il treno se il tunnel non fosse comparso, perché naturalmente non ci sono binari in superficie. C’è solo la strada Tsugaru. Uno stretto di 20 km tra il Pacifico e il Mar del Giappone.

    ...

    Abbiamo tirato il freno di emergenza. Con che risultato, non ci è ancora chiaro. Abbiamo chiaramente sentito il fischio del pistone, ma non abbiamo né avvertito uno scossone né sentito lo stridio delle ruote sui binari. Quindi eravamo fermi. Ma allora quando e dove ci siamo fermati? È come se fossimo in un luogo dove lo spazio, il tempo e il movimento non contano a nulla. O almeno non come li intendiamo noi…

    ...

    Insieme all’uomo di Sapporo e altri passeggeri ho aperto una delle porte esterne. Uno del personale voleva impedircelo, per una questione di regolamento o cose del genere. Ma a noi non fregava nulla del regolamento. A mali estremi, estremi rimedi. Se fossimo ancora in movimento, il vento avrebbe dovuto infuriare come un tifone. Ma non c’è nemmeno la brezza più leggera. Inoltre, non si sente il minimo suono. Silenzio completo. Là fuori non c’è nulla oltre alla nebbia impenetrabile. Se nebbia la si può definire. Non c’è il ben che minimo odore o umidità, nulla! Ma se si allunga il braccio, si vede a malapena la punta delle dita. Una donna è diventata isterica quando abbiamo iniziato ad aprire la porta. Ha urlato che volevamo ucciderli tutti. Probabilmente pensava che la nebbia fosse piena di mostri, come nei film horror.

    ...

    È assurdo. Totalmente assurdo. Il mondo al di fuori del nostro treno non segue alcuna logica. Siamo capitati in un incubo che non segue la geometria euclidea. O nessuna geometria se è per questo. Uno del personale è uscito per esplorare i dintorni. Si vedeva che l'idea lo metteva a disagio, ma credeva fosse il suo dovere andare.
    L’etica lavorativa del personale dello Shinkansen è senza pari e la sicurezza dei passeggeri è al primo posto. Mentre scendeva dal gradino, i suoi piedi incontrarono il pavimento alla giusta altezza, ma non era in grado di dire su cosa stesse appoggiando i piedi, poiché questi erano avvolti completamente dalla nebbia.
    Gli abbiamo consigliato di non allontanarsi più di tre metri dal treno, ma già dopo due passi non riuscivamo più a scorgerlo. Abbiamo parlato tutto il tempo con l’uomo, o almeno ci abbiamo provato: ogni suono veniva inghiottito all’istante, come se parlassimo in una camera anecoica.
    Siamo rimasti a fissare la nebbia, sconcertati e incantanti, finché qualcuno dietro di noi non ha iniziato a bussare alla porta opposta alla nostra. L’uomo del personale. Ci ha riferito che ha continuato a camminare finchè, dopo otto passi, si è trovato davanti un’ombra scura. Altri due passi e si è trovato davanti il treno e ci ha visti, mentre guardavamo fuori dall’altra porta. Dieci passi e altrettanti secondi e il controllore aveva fatto il giro del mondo. Sapevo che era completamente impossibile, ma era accaduto lo stesso.

    ...

    Ci ho provato personalmente. Anche l’uomo di Sapporo. Funziona in entrambe le direzioni. Poi abbiamo tentato un’altra cosa: con le braccia estese, ci siamo avviati nella nebbia in entrambe le direzioni. Ci saremmo dovuti incontrare da qualche parte nel… mezzo?... Ma non è accaduto. Siamo comunque finiti dal lato opposto del treno, ma senza toccarci o scontrarci. Da allora cerco di ignorare le regole di questa maledetta dimensione e non pensarci.
    Temo che provare a comprendere questo mondo mi farà perdere la testa…

    ...

    Abbiamo provato a fare un altro esperimento. Un’anziana signora di Hakodate, che voleva andare a trovare sua figlia a Noshiro, ci ha dato un gomitolo della sua lana. Il controllore si è legato un’estremità del gomitolo al polso e si è avviato. Volevamo vedere se eravamo in grado di dare un’unità di misura a questo mondo assurdo. Cento metri di filo dovevano bastare senza problemi. Ma questa volta l’uomo è sparito più a lungo. Finchè il gomitolo non si è esaurito e in quell’esatto istante lui è riapparso dall’altro lato, giurando su sua madre, che aveva ancora fatto solo dieci passi. Ovviamente non ha senso, ma io gli credo…

    ...

    Perché non ci abbiamo pensato prima? La nebbia deve aver offuscato anche le nostre menti. Nessuno ha pensato di mettersi in contatto con la seconda unità del treno. Lo Shinkansen Hokkaidō è composto da due treni Hayabusa. Treni gemelli composti da due unità da dieci vagoni di modello E5 o H5.
    Se apriamo una delle porte posteriori e seguiamo la lunghezza del treno, dovremmo trovarci a meno di 50 metri dalla seconda unità. Forse gli altri passeggeri hanno notato qualcosa che ci può aiutare. Naturalmente è solo una flebile speranza, ma il gioco vale la candela, o almeno così credo. Ne parlerò con il signore di Sapporo e con il controllore.

    ...

    Non c’è. La seconda unità del treno non c’è. Svanita nel nulla. Ci siamo andati in tre e abbiamo seguito il treno nella sua lunghezza. Una volta raggiunta la bulbosa testa della locomotiva, sapevamo che la seconda unità di vagoni si doveva trovare a circa 15 metri di distanza. Ma lì non c’è niente. Il gancio di trazione non c’è, come se non ci fosse alcuna seconda unità da trainare. Anche i binari sembrano essere scomparsi. Mentre giravamo attorno alla locomotiva ci saremmo dovuti inciampare nei binari, per almeno tre volte. La linea Shinkansen dell’Hokkaidō è a tre rotaie, perchè il tunnel del Seikan è usato anche da treni merce con scartamento 3' 6" Cap Gauge. Ci chiediamo se possiamo rischiare a risalire il treno nel senso di marcia. Logicamente, avremmo dovuto raggiungere la fine della nostra unità in pochi passi. Logico! Usare questa parola in queste circostanze sembra una follia.

    ...

    Siamo tornati nel treno e stiamo considerando come procedere. La maggior parte dei passeggeri è stranamente calma, quasi apatica. È come se la vista della nebbia gli avesse risucchiato ogni scintilla di vita. Inoltre, ho l'impressione che ci siano meno persone rispetto a prima della nostra spedizione alla fine del treno. Ma nessuno a cui chiediamo si è accorto se qualcuno è sceso o è in qualche modo è “scomparso”. A patto di riuscire ad ottenere una risposta. La maggior parte di loro si limita a guardarci con gli occhi vuoti prima di rivolgere di nuovo lo sguardo alla nebbia. Sembrano quasi manichini che respirano. Stranamente, sembra che nessuno stia dormendo. È questo il destino che ci aspetta? Diventare statue viventi in un treno oltre lo spazio e il tempo? ...

    ...

    La squadra di esplorazione è pronta. L'uomo di ... da qualche parte nel Nord, due controllori e io. Abbiamo trovato un gomitolo di lana vicino alla porta che abbiamo aperto per prima. Strano avere una cosa del genere in giro, ma pensiamo che possa tornarci utile. I pochi altri passeggeri guardano con indifferenza il grigio opaco fuori dai finestrini. Abbiamo deciso che sarei andato all'inizio del treno con uno dei conducenti e che il passeggero sconosciuto sarebbe andato alla fine del treno con l'altro. Abbiamo diviso il filo. Uno dei due si allontanerà verso la rispettiva locomotiva, mentre il suo compagno attende con la matassa in mano. Se gli esploratori non trovano nulla di interessante entro la fine del filo, tornano dai loro partner...

    ...

    Ho trovato un treno nella nebbia. Mi chiedo da dove venga e perché se ne stia così, nella nebbia. Alcune porte sono aperte, lasciandomi scorgere l’interno. Il treno è vuoto. Strano. Sono finito su un binario di raccordo nella nebbia? E perché mi sono avvolto un filo di lana intorno al polso? Mi sono sistemato in un vagone di prima classe e ci penserò su...

    ...

    Una strana nebbia penetra lentamente nel treno su cui mi trovo. Si alza gradualmente dal pavimento, come una vasca che si riempie di acqua. È affascinante come il pavimento sia scomparso nel grigio per primo, poi anche i sedili sono affondati e ora i braccioli scompaiono lentamente. Riesco a sentire le mie gambe, ma non le vedo più. In un certo senso è divertente. Per fortuna la nebbia non è né umida né fredda. Sarebbe fastidioso. Mi chiedo dove sono ... e perché. È una stanza strana, lunga e stretta. Mi ricorda qualcosa che ho visto prima. Devo pensare. Forse mi tornerà in mente qualcosa...










    Edited by Medea MacLeod - 3/1/2021, 14:19
  6. .
    Il mitico raduno fu con Kohei, Rory, Andysky e me. In giro per Bologna a fare i drogatelli
  7. .
    Non solo il castello l'ho costruito io, ma ci vivo tuttora, venite che vi do in pasto alle foche
  8. .
    https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Werther

    Personalmente, trovo inappropriato aggiungere benzina ad un fuoco di paglia, che non aveva seguito e non dovrebbe averlo.
    L'emergenza non c'era, non c'è mai stata e la si è creata (O si è cercato di farla) per fare click, vedasi appunto il sovramenzionato Effetto Werther.

    Sarebbe inoltre il caso di citare gli articoli che avete usato come fonte, come l'elenco delle prove copiato (brutture traduttive incluse) da un articolo de Il Giornale.


    Edited by Medea MacLeod - 31/5/2017, 18:53
  9. .
    CITAZIONE
    Per curiosità, ma come si chiama lo spacciatore dei giapponesi?

    "chiedo per un amico"


    Articolo interessante!
  10. .
    CITAZIONE
    Non è tanto il problema degli orari quanto le cp smistate a cazzo di cane. Medea, pls, sappiamo tutti che la maggior parte dei redattori incaricati di smistare le storie lo facevano tanto per – oserei azzardare che alcuni nemmeno le leggevano, piuttosto si basavano su quello che gli altri dicevano. Cose scandalose, sono state cestinate storie che non valevano niente e il giorno dopo smistate storie simili con parole diverse. Basti guardare la maggior parte dei topic attivi: gli unici commenti validi sono quelli di Oessido, il resto è lì sotto forma di archivio, pieni di "Ripulisco e smisto".

    Su questo sono d'accordo, ma capirai pure tu che quando Lying faceva i messaggi indignati per degli spazi che risultavano da un problema di formattazione derivato dalla conversione a mobile, capisci che quella è un'esasperazione.

    Per quanto riguarda la seconda parte, sinceramente non so che dire, forse abbiamo sbagliato, ma sinceramente io tutto 'sto nazismo non l'ho mai visto, anzi venivamo accusati di essere lassisti se non agivamo al minimo sbuffo d'aria.

    Sinceramente mi pare uno di quei casi in cui semplicemente non vale la pena andare avanti, tanto tutti pretendono di aver ragione. In tutta onestà non me ne frega nemmeno, io sono in pace con me stessa e ritengo di aver comunque condotto al meglio questa cosa cercando sempre di rispettare il prossimo, con degli errori forse, ma del resto sono umana anche io.
  11. .
    É un po’ che consideravo questa cosa, e non la prendo a cuor leggero, ma in luce degli ultimi avvenimenti e del malcontento generale che certe situazioni ripetute da un anno a questa parte, mi vedo costretta a lasciare il forum.
    Non ho più il tempo che avevo prima, ma non è quella la ragione principale del mio allontanamento. È brutto arrivare al punto in cui lasciare il forum mi fa provare non solo sollievo, ma soprattutto una certa aura di gioia.

    È brutto arrivare al punto di pensare “Non vedo l’ora che fallisca”, eppure mi sono trovata a pensarlo e lo penso ancora. È brutto vedere premiata la quantità piuttosto che la qualità, è brutto notare il disinteresse generale in progetti che avrebbero potuto rilanciare il forum.
    Non mi piace avere a che fare con persone che pretendono tanto, ma non danno nulla e che pensano di sapere cos’è il mondo pur standosene seduti su una colonna nel deserto.

    Non mi dispiace lasciare il forum, non mi dispiace perché ho visto quello che (non) è diventato. Non mi dispiace sapere che non dovrò più difendermi da accuse rivoltemi dagli equivalenti dei pensionati che guardano i cantieri, che sono andati in pensione a 40 anni, ma dicono di aver lavorato tanto e bene. Ma come diceva qualcuno ben più colto di me

    “Si sa che la gente dà buoni consigli
    Sentendosi come Gesù nel tempio
    Si sa che la gente dà buoni consigli
    Se non può più dare cattivo esempio”

    Sono curiosa di vedere chi imbraccerà le armi di fronte a queste dimissioni, sono certa che non saranno i pensionati.
    Sono stufa delle piccolezze che vedo fatte ai danni di altri, a quest’atteggiamento da scimmie tirasterco, sono certa che molti gioiranno da ciò che seguirà tutto questo. Mentirei se dicessi che spero piangano anche, in seguito.

    Per cui, Aufwiedersehen bimbi belli, Medea se ne chiama fuori.

    E un in bocca al lupo ai nuovi arrivati, ne hanno tanto bisogno.

    E l'ultimo chiuda la porta!
  12. .
    È una giornata nebbiosa di febbraio. Il Mincio scorre placido nella sua palude. In lontananza si sente il ronzio delle auto sull’autostrada del Brennero, un rumore che forse copre il lieve rumore dei pennelli, che gli archeologi muovono delicatamente, facendosi strada tra la polvere, alla ricerca di reperti in un’antica necropoli.

    Forse, il ronzio delle auto copre anche il sospiro di sorpresa dei presenti.

    Quello che si trovano davanti, infatti, è uno spettacolo più unico che raro: due scheletri, un uomo ed una donna, stretti in un abbraccio che sembra essere eterno. Lui le stringe le braccia intorno al collo e le accarezza il volto mentre lei posa le mani sui suoi fianchi. Si guardano negli occhi, per quanto le orbite vuote glielo consentano, anche le loro gambe sono raccolte e intrecciate, come a volersi stringere ancora di più.

    Vengono subito ribattezzati “Amanti di Valdaro” prendendo il nome dalla località mantovana dove sono stati rinvenuti. Hanno tra i 18 e i 20 anni e stanno insieme da 6000, non conosciamo i loro nomi e non conosciamo il loro aspetto. Vicino al corpo di lui si trovano punte di selce bianca, sul bacino di lei dei coltelli dello stesso materiale. Probabilmente erano cacciatori, onorati nella tomba con gli strumenti del mestiere.

    Anche della loro morte non si sa nulla.

    Alcuni parlano di uxoricidio, pratica comune nel neolitico: quando un uomo moriva, la sua compagna veniva uccisa e sepolta con lui. Ma gli scheletri non presentano microfratture o alcun segno di violenza. Forse sono morti di ipotermia o di una qualche malattia. Oppure semplicemente qualche mano pietosa ha scelto di seppellirli insieme, gli unici abbracciati mentre altri cinque scheletri giacciono da soli intorno a loro.

    Di loro non sappiamo molto altro, potrebbero essere stati assassinati entrambi o lei sacrificata per lui, forse sono morti a distanza di tempo l’uno dall’altro. Ma questo è qualcosa che non potremo mai sapere, ci piace immaginarli così come li vediamo: giovani, innamorati, mentre lui sussurra a bassa voce e lei lo ascolta rapita, guardandosi negli occhi, incuranti del mondo intorno a loro.


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    Gli amanti di Valdaro sono esposti oggi al Museo Archeologico di Mantova, se volete vederli dal vivo, potete trovare informazioni sul sito.











    Edited by Medea MacLeod - 9/2/2017, 23:26
  13. .
    Fiori, cioccolatini, preservativi.

    Bip, bip, bip.

    Non è difficile immaginare cos’ha in mente questo tipo, la sua ragazza dovrebbe mandarlo a farsi benedire il prima possibile, ma non condanno più nessuno. Lo lascio passare, senza fermarlo o chiedergli quanti anni abbia. Senz’altro mentirebbe e io farei la figura della vecchia megera. La signora che viene dopo è persino più facile da capire.

    Film strappalacrime, fazzoletti, vino e gelato al cioccolato.

    Bip, bip, bip, bip.

    Non giudico. Lascio che la loro spesa scivoli lungo la cassa, mentre in automatico snocciolo parole.

    Nessuna pausa quando si lavora. Nessuna pausa quando si parla.

    "Leservealtro?“ "CartaoPlastica?“ "ContantioCarte?“

    Quando accendi la cassa, al tempo stesso spegni il cervello, va così. E lo adoro. Ovviamente c’è un motivo anche del perché mi piace incontrare così tanti sconosciuti. È grazie alla mia peculiarità. È proprio così.

    “Christine, mi puoi passare le mie chiavi? Le ho lasciate sulla tua cassa.”, mi chiede Paula con la sua voce melliflua, mentre si getta i capelli all’indietro e si passa il rossetto sulle labbra. „Certo.“ le mormoro. A differenza sua, che è Miss Bombasexy, io sono solo una tavola piatta senza pregiudizi.

    La mia mano fa per sfiorare l’oggetto desiderato, ma un pensiero mi balena in mente. La guardo confusa

    “Non sei ancora di turno?”

    Non ho un’idea chiara sul perché gliel’abbia chiesto. Come voglio dire da un po’: ho delle visioni quando tocco gli oggetti appartenenti a qualcuno. Non appena i miei polpastrelli toccano le chiavi, la vedo in un hotel con Mitch Sandowski. Il nostro capo. Vestito poco o sarebbe meglio dire: nudo. Non è una bella immagine.

    "Già, non mi sento tanto bene.“ Dice Paula, mentre arriccia le labbra, guardandosi nello specchietto di un portacipria appena tirato fuori. “Emicrania”.

    Ce l’avrai dopo, penso tra me e me, mentre le consegno le chiavi, prima di vedere di più di quello che voglio. Non giudico. Sarebbe comunque inutile. Non importa quante volte io ci provi, non posso comunque cambiare il futuro.

    Quindi mi rivolgo di nuovo ad una donna nervosa, piccola e un po’ cicciotta, i cui occhi scrutano invidiosi Paula.

    Bip.

    “Fanno 14.38 euro”.

    “Con lo sconto famiglia?” chiede con la voce tremante, mentre mi mostra la sua carta.

    “Oh, mi scusi, non l’avevo notato.” lo sconto viene applicato in un attimo. Mette ogni centesimo, uno per uno, nel palmo della mia mano. Quindi gira i tacchi velocemente per raggiungere le porte, che si sono appena chiuse alle spalle della mia collega incompetente.

    “Ah, signora, la sua spesa?!” la chiamo. Si blocca subito, tornando indietro con un sorriso obliquo di scuse.

    “Oddio, un giorno o l’altro mi dimenticherò pure la testa!” mormora.

    Cerco di non tradirmi mentre pronuncia la parola "Testa“. In qualche modo riesco a sorridere mentre le passo il martello che le appartiene. Non giudico.



    “Arrivederci, signora Sandowski.”








    Edited by Medea MacLeod - 31/1/2017, 21:07
  14. .
    Detesto quando i cani del vicino si mettono ad ululare. Sembra succeda ogni. singola. notte. Non abbiamo avuto una notte tranquilla in ormai due settimane. Adesso ce ne sono almeno tre di loro, tra l'altro, così tutto il vicinato li può sentire. Il suono arriva senza preavvisi o preamboli. Stai lavando i piatti, sei a letto, guardi la tv. E poi inizia tutto all'improvviso. All'inizio è solo uno, ma poi tutti gli altri si uniscono a lui.

    Stasera avevo appena finito di lavarmi i denti quando hanno iniziato ad ululare. Sono uscito dal bagno, sono andato in cucina, ho preso il fucile sopra il frigo. Ho preso qualche proiettile di scorta dalla credenza e sono uscito dal retro. Da lì, puoi sentire l'ululato distintamente. È un bene che tutto il vicinato riesca a sentire l'allarme, così abbiamo sempre rinforzi. Ma ciò che temo più delle creature, è che una di queste notti capiscano il nostro piccolo sistema d'allarme e non sentiremo mai più i cani ululare.




    Edited by Medea MacLeod - 31/1/2017, 20:25
  15. .
    Mi ricordo di me e di mio fratello, che bisticciavamo riguardo ad un dollaro trovato per terra. Nostra madre ci scrutò, scuotendo la testa, mentre se lo metteva in tasca, dandoci cinquanta centesimi a testa. "Non siate avidi, voi due." ci rimproverò. Ma eravamo bambini e non ci importava.

    Se solo quei potenti leader che verserebbero litri di sangue per un misero guadagno avessero avuto la sua saggezza. Se solo si fossero fermati a pensare a quale prezzo avrebbero pagato il loro orgoglio. Qual è il valore di un pezzo di carta, dopo che la luce di mille soli ha bruciato la terra?
    Come può un grumo di metallo lenire un corpo maciullato? Cos'è più importante, il peso di tutto l'oro del modo o quello del tuo fratellino che muore sulla tua schiena?

    Ci addormentammo poco dopo cullati dal dolce suono della pioggia nera e ci svegliammo sulle rive di un fiume, un vecchio torreggiava sopra di noi con la mano tesa, aspettava. Avevo solo due penny, vecchi e consumati, ma furono abbastanza. Giusto abbastanza.
    Mentre mi guardo attorno, li posso vedere, questi spiriti frenetici che strisciano in questa città di cenere. In cerca di qualcosa, qualsiasi cosa, che possa comprargli il passaggio sull'altra sponda. Se rivedrò mia madre, penserò a quando ho aiutato mio fratello a salire sulla barca del traghettatore, e le dirò: Madre, ho ricordato la tua lezione. Non sono più avido.



    Edited by Medea MacLeod - 29/1/2017, 13:42
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