Pokémon Homicidal Ruby

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    Noemi era una ragazza come le altre, lei amava i Pokémon. Sua madre le comprava sempre i giochi della serie man mano che uscivano. La sua famiglia era la cosiddetta "famiglia perfetta", lei adorava i suoi genitori e suo fratello.
    Un giorno, però, la sua famiglia si spezzò.
    A sua madre venne diagnosticato il cancro, e quando morì tutti i membri della famiglia erano caduti in una profonda depressione.
    Soprattutto il fratello ne soffrì maggiormente, infatti egli ogni giorno non salutava nemmeno la sorella il mattino come faceva di solito. Notando questo Noemi cominciò a provare preoccupazione per il fratello, lei era preoccupata che egli avrebbe potuto fare un gesto estremo.
    Un giorno Noemi cominciò a girare per la casa, e non trovando il fratello, controllò nella sua stanza.
    Noemi rimase scioccata e iniziò a piangere, quello che vide la lasciò senza parole.
    Il fratello era appeso con una corda intorno al collo attaccata al soffitto, Noemi vedendo la scena chiamò il padre che una volta arrivato cercò di farla allontanare dalla scena.
    Passati anni, Noemi compì finalmente 13 anni, la sua famiglia però, era distrutta.
    Il padre aveva cominciato a bere e ad ubriacarsi di continuo, Noemi non lo sopportava più. Egli le urlava sempre contro, e alzava le mani contro di lei.
    Un giorno, Noemi stava giocando con il suo GBA a Pokémon rubino, il padre invece, disse a Noemi di prendere una nuova bottiglia di birra. Noemi andò in cucina, prese dal frigo una bottiglia nuova sapendo che il padre le avrebbe detto di prenderne una nuova, e mentre andava dal padre, fece cadere per sbaglio una foto ricordo di tutta la famiglia. Dato che era incorniciata, il vetro della foto si ruppe.
    Noemi cominciò ad agitarsi, il padre sentì il vetro che si spaccava a terra quindi egli allarmato decise di spaccare la bottiglia.
    Il padre si accorse che la foto famiglia era rotta, quindi dando la colpa alla figlia la cercò in camera sua. Noemi si era nascosta sotto al letto, aveva paura, il padre era diventato pericoloso dopo la morte della moglie e del figlio.
    Il padre guardò sotto al letto, trovando Noemi la prese e le tagliò la gola con la bottiglia rotta.
    Prima che le tagliasse la gola lei urlò talmente forte che anche i vicini la udirono. I vicini allarmati dalle urla della ragazzina chiamarono la polizia, il padre poi venne arrestato. Il Gba venne messo in custodia con il gioco Pokémon rubino al suo interno.

    Un giorno, decisi di giocare al mio vecchio Pokémon rubino. Notai che la cartuccia non funzionava e quindi decisi di ordinare il gioco su internet. Dopo aver ordinato il gioco, aspettai dei giorni. Arrivò la settimana dopo. Accesi la console, inserii il gioco ed esso partì regolarmente. C'era la schermata iniziale, era il solito Pokémon rubino. Il gioco iniziò, c'era la solita spiegazione del professor Birch. Tirò fuori da una pokéball un Azurill come di consueto. Scelsi il mio genere, il mio nome e il gioco iniziò.
    Uscii dal camion e la madre della protagonista uscì dalla casa raggiungendomi.
    Ella l'accolse nella nuova casa. C'erano i Machoke che portavano i mobili nella casa e ella come di consueto disse che dovevamo cambiare l'orario all'orologio.
    Andai al piano superiore e cambiai l'orario dell'orologio. Ella sarà contenta, al che lei scenderà al piano inferiore. La seguii e lei guardava la televisione.
    Come di norma ella mi avrebbe chiamata vicino a lei solo per guardare il padre della protagonista che era il capopalestra di Petalipoli.
    Il programma era già finito. Decisi di andare nella casa del nostro rivale e come di norma la sorella del rivale mi dice di andare a conoscerlo.
    A quel punto andai al piano superiore di quella casa dove c'era Brendan che preparava le sue cose per partire. Parlai con il nostro rivale per far continuare il gioco. Egli si girò e cominciò a spiegare che suo padre era Birch e che doveva aiutarlo a catturare dei Pokémon.
    Uscii dalla casa e il bambino vicino al primo percorso diceva che sentiva delle urla. Andai avanti e c'era il professor Birch che veniva inseguito da un Poochyena. Egli mi disse che c'erano tre Pokémon nella sua borsa, stranamente c'erano tre pokéball. Due delle tre pokéball contenevano un Pokémon chiamato "Unknown Pokémon", proprio come se al gioco mancassero Mudkip e Torchic. Pensai al perché non c'erano Torchic e Mudkip... Comunque sia non pensandoci molto presi Treecko e mandai K.O. il Poochyena, Birch mi ringraziò e mi regalò il Pokémon legnogeco. Quando andai da Brendan, mi aspettavo anzi, speravo che lui avesse uno dei due starter on magari tutti e due, ma così non fu. Lui mandò in campo un Pokémon di nome "Why?", era un punto di domanda bianco, ossia uno di quei Pokémon glitch.

    Lui sconfisse subito il mio Treecko e fui riportata a casa della protagonista. Mi feci curare la squadra e me ne andai nella città vicina per prendere qualche pozione. Andai nelle varie città, facendo evolvere il mio Treecko in Grovyle lasciandolo al livello 30. Allenandoci ci più il mio Grovyle si evolve finalmente in Sceptile al livello 36. Andando avanti nel gioco, catturai dei Pokémon, sconfissi le palestre lasciando l'ultima, quella del padre della protagonista. Tornai a Petalipoli per battere il capopalestra. Battendolo, egli si congratulò lasciandomi spazio per andare alla lega.
    Mi stavo divertendo. Battei la lega, e inserii i miei Pokémon nella sala della vittoria. Dopo che io finì il gioco, finalmente raggiunsi il Monte Pira. Sembrava un posto molto freddo, Era molto nebbioso. Su quel monte c'erano un sacco di allenatori Pokémon pronti a combattere.
    In giro c'erano degli strumenti, quei soliti strumenti che contengono oggetti come: pokéball, pozioni ecc...
    Però, non c'erano strumenti come quelli. C'erano degli oggetti chiamati "creepy doll". Non avevo mai visto oggetti simili in un gioco Pokémon. Andai avanti e ne trovavo sempre di più. Analizzandole nell'inventario esse avevano una descrizione: "Possedendo questo strumento potrai scappare da ogni battaglia Pokémon senza problemi.", insomma, la stessa descrizione delle pokébambole! Quello che non sapevo, erano gli effetti di essa sugli allenatori e i loro Pokémon.
    Provai la bambola su alcuni incontri selvatici, il risultato mi spaventò un po'. Ogni volta che usavo quella bambola mi diceva "The Pokémon is so scared that it runs away!"; mi chiedevo cosa intendeva, perché i Pokémon scappavano?
    Non facendomi troppe domande, decisi di combattere con qualche allenatore. Sfidai una coppietta e per sbaglio usai la creepy doll... L'effetto sulla coppietta fu agghiacciante, infatti si cominciavano a sentire delle urla mentre i due si trasformarono in una pozza rossa. Mi spaventai molto, avevo l'istinto di smettere di giocare, la sensazione che qualcosa di brutto potesse accadere! Ma la mia curiosità, essa mi spinse oltre.
    Continuai a giocare, uscita dalla grotta e arrivata in cima notai che non c'era più nessuno.

    Andai avanti, cercai nell'erba alta, ma non c'erano Pokémon selvatici.
    Guardai in giro e trovai solo altre di quelle dannatissime creepy dolls! Mi stavo stancando, e secondo me stavo andando avanti per nulla, fino a quando un incontro selvatico iniziò.
    Mi stupì il fatto che io non ero nemmeno nell'erba alta. Una melodia distorta iniziò, un Mew livello 100 apparve. Quel Mew, esso era tutto nero, aveva gli occhi rosso sangue che gli colavano!
    Cominciai mandando in campo il mio fidato Sceptile che ormai, era livello 74. Speravo di riuscire a catturarlo nonostante capii che probabilmente avrebbe distrutto il mio salvataggio.
    Il Mew si chiamava "End", cosa intendeva con end? Non capendo tirai una pokéball. La battaglia finì. Non capivo... Mi chiedevo cosa fosse quel Mew, mi chiedevo tante cose. Tante cose mi passavano per la testa.
    Non sapevo però, a quale di queste tante cose dar retta.
    Perché... Perché quando tirai la pokéball il Mew scomparve? Questo non lo appresi mai. Andai avanti, quando controllai i miei Pokémon io ero scioccata. Avevo un Treecko, livello 1. Esso si chiamava "&cG2!", che significava?
    Cercai di non pensarci fino a quando non incontrai un'allenatrice Pokémon. interagii con lei, quello che mi disse mi fece talmente paura che avrei voluto urlare! "Nothing's left. Just me and you, Jessica" Iniziai a piangere, come sapeva il mio nome? Non avevo messo quel nome ad inizio gioco, infatti come nome scelsi Haru.

    La battaglia iniziò.

    Una melodia del pokéflauto iniziò, lo sprite dell'allenatrice era quello di una ragazzina di 13 anni. Aveva i capelli castani, metà biondi. Portava una montatura di occhiali tonda. Indossava una felpa nera con un jeans blu e scarpe bianche. Lei aveva una carnagione molto chiara.
    I suoi occhi erano neri con puntini rossi che delimitavano le pupille. Piangeva sangue e aveva un taglio sulla gola.

    Un box di dialogo apparve "Noemi (...) wants to fight!"
    Mi chiedevo il perché dei puntini di sospensione, non conoscevo nessuna categoria di allenatore con quel nome!
    Lei mandò in campo lo stesso Mew di prima, esso fece lo stesso verso distorto.
    Io mandai in campo Treecko, per un momento sperai fosse tornata tutta la mia squadra. Iniziò a piovere, la pioggia era rossa. Mi chiedevo come mai la pioggia avesse quell'aspetto, fino a quando un box di dialogo apparve: "End is crying!" premetti A e un nuovo box di dialogo apparve: "Noemi is crying!". Mi cominciai a sentire male, che mi stava succedendo? Cominciavo a sentirmi in colpa per lei. Che cosa le era successo? Perché era così?

    Il suo Mew attaccò. "End used ?" La musica del pokéflauto si distorse e un box di dialogo apparve "&cG2 used Pain wave!" Un'onda di parole glitch riempirono lo schermo e, nonostante la differenza di livello, il Mew andò quasi K.O.
    "Foe End used Curse!" come di consueto il Mew perse tutti i suoi P.S. e andò K.O. Noemi mandò in campo un Pikachu, esso non aveva un orecchio e gli mancava gran parte della coda. Aveva gli occhi neri e piangeva lacrime d'inchiostro.
    "Foe Pikachu uses flamethrower!" Pensai subito che Pikachu non può imparare lanciafiamme. Quando la mossa colpì il mio Treecko rimasi pietrificata, infatti il Treecko andò K.O, ma il gioco diceva che era morto! Cominciai a perdere il controllo del gioco, infatti senza fare nulla un box di dialogo apparve, "You'll join me, Jessica..." Io ero pietrificata, non riuscivo più a muovermi. Il gioco mi teletrasportò in una stanza, era piena di allenatori e Pokémon. Essi però erano neri, tutti neri dalla testa ai piedi. Andai avanti, c'era la stessa ragazza di prima.
    Mi spaventai, volevo tornare all'inizio della stanza ma il gioco mi aveva intrappolata lì. Un box di dialogo apparve di nuovo "??? uses fy!" e mi ritrovai in un altro posto. Ero confusa, chi era stato? Controllai la squadra e il Treecko era diventato un Bad egg, insomma quelle uova che ti distruggono i dati di salvataggio e che ti trasformano tutti i Pokémon in uova.
    Mi continuavo a fare domande, domande a cui non sapevo dare una risposta concreta.
    Comiciai a pensare che forse sarebbe stato meglio smettere di giocare, ma qualcosa mi spingeva a continuare.

    Andai avanti

    Man mano che andavo avanti le uova si schiudevano, e come succede con il bad egg, diventavano uova al livello 0 e con 0 ps.
    Comiciai a pregare che tutto quell'inferno finisse e che presto io avrei potuto giocare a quel gioco normalmente! Spensi il Gba, andai a dormire per non pensarci molto. Il giorno successivo mi svegliai e mi guardai le mani attentamente, mi strofinai gli occhi, e poi guardai il soffitto prendendo il Gba e sperando che tutto quel putiferio fosse concluso.

    Mi sbagliavo, la situazione era solo peggiorata.

    I Pokémon selvatici erano stati rimpiazzati da quel maledettissimo Mew. I miei Pokémon... Beh erano tornati, solo che erano dei maledettissimi Bad Egg! Gli allenatori non c'erano in alcune zone, in altre invece c'erano ma avevano lo stesso sprite di quella ragazza, con gli stessi Pokémon. Ero spaventata a morte, non volevo più vedere quel gioco! Diventai immobile quando vidi di nuovo l'allenatrice. Non era come nelle altre battaglie dove si lasciava sconfiggere, questa volta la battaglia era seria proprio come la prima. Cercai di scappare nonostante sapessi che non si può fuggire da una battaglia Pokémon. La cosa che mi fece più paura fu il fatto che cominciare a sentire delle urla provenienti dal Gba, non volevo più continuare.
    Dopo un po' le urla cominciarono a sentirsi anche nella vita reale, poggiai il Gba sulla scrivania e andai nella camera dei miei genitori, luogo da dove proveniva l'urlo.

    Rimasi immobile.

    C'erano i miei genitori per terra, essi avevano un coltello vicino. Una lettera era attaccata alla testa di mio padre "Surprise!", iniziai a piangere; chi poteva aver mai fatto una cosa del genere? Non lo sapevo, non ci volevo nemmeno pensare.
    Udii una voce, essa diceva "Death" non capivo, che intendeva? Mi posi molte domande mentre piangevo sui corpi ormai squartati dei miei genitori.
    Solo dopo un po' capii cosa volesse quella ragazza.
    Dato che sapevo il codice della cassaforte dei miei genitori, decisi di prendere qualcosa da lì.

    Quello che presi era la pistola di mio padre. La puntai alla mia testa e premetti il grilletto.

    Ormai era da un giorno che giacevo lì.

    Ormai era da un giorno, che fui dimenticata.

    Edited by Tokyo TheWolf - 11/4/2021, 13:18
     
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    I miei genitori mi raccontano sempre la storia di una ragazzina, lei si suicidò in questa casa.

    Che genitori di merda :o:

    Beh comunque non so cosa dire esattamente, provo a fare come l'altra volta, aspetto i consigli di magari uno staffer per poi dire la mia.
     
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    Ciao Tokyo!

    Vorrei evitare di farti una lista su tutte le cose che non funzionano nella storia dato che ci sono utenti sicuramente più esperti e affidabili di me (soprattutto sulle creepypasta a tema pokemon che io conosco davvero poco).

    Però un difetto che ti voglio segnalare è che la storia è davvero confusa.
    Penso che nella fretta di scriverla hai usato tanti elementi horror ma non sei riuscita a collegarli bene tra loro: c'è il fantasma della ragazzina che tormenta la protagonista, gli incubi, poi la cartuccia pokemon maledetta e poi l'omicidio dei genitori in quanto? Una pagina? Capisci che è tanta carne al fuoco, c'è il rischio di bruciare qualcosa.

    Il consiglio che ti do è di prenderti il giusto tempo quando scrivi.
    Va bene scrivere di getto, ma poi quello che hai scritto va riletto: controlli se ci sono errori, vedi se la trama ti convince, se puoi aggiungere qualche elemento interessante o tagliare qualcosa di superfluo... ci sono tante cose da fare prima di dire "ok, sto racconto va bene!". E non è raro iniziare con una cosa e finire con tutt'altro, quindi non avere paura di modificare ciò che hai scritto!

    La prossima volta che scrivi, pure se ti viene tutto di getto, metti da parte il racconto per un po' e fai altro: leggi qualcosa, va in giro con gli amici, studia per la scuola, gioca ai videogiochi. Qualsiasi cosa tranne che pensare a ciò che hai scritto.
    Passati un paio di giorni lo rileggi e vedi se c'è qualcosa da modificare o da aggiungere o da tagliare, vedrai che il tuo pensiero sul racconto sarà diverso rispetto a prima, noterai difetti che prima non c'erano, oppure magari avrai idee diverse da aggiungere.

    Un altro consiglio è di leggere. Leggi tutto, non solo le creepypasta che trovi sul forum o su internet e non solo horror! Ci sono tanti libri di ogni genere che possono aiutarti nella scrittura.
     
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    Se mi dici cosa modificare della storia, oppure puoi dirmi semplicemente di scriverla da capo!
     
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    Ok credo che l'unica cosa che posso dire sia: Prenditi più tempo quando scrivi una storia, vedi quando scrivi una storia mettila da parte per un po' di tempo per poi rileggerla. Così facendo riuscirai a notare errori che prima non avresti notato. Magari potrai trovare errori grammaticali, errori nella trama, e altre cose, io quando sono andato a rileggere la mia storia in work in progress ho notato molti errori.

    Purtroppo questo è l'unico consiglio che ti posso dare.
     
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    Ciao Tokyo

    allora, non prenderla male, ma ti devo dire che la storia è mediocre.

    Lo staff ha deciso, per ora, di farti lavorare su questa storia. Questo significa che ti aiuteremo a migliorarla e ti daremo dei consigli finchè non raggiungeremo un risultato soddisfacente e dimostri esserti impegnata. Fino ad allora non cestineremo questa storia nè potrai postarne altre, se lo farai le cancelleremo senza leggerle.

    La prima cosa che ti posso dire è: le Pokepasta sono per loro natura mediocri e questo non ti aiuta.

    Un altro problema è che non sei abituata a scrivere, e pertanto il tuo stile è troppo semplice per rendere la storia piacevole. Ma puoi sempre migliorare! Sotto le altre storie i miei colleghi e altri utenti ti hanno dato molti consigli utili su come migliorare la tua scrittura e le tue storie. Leggili bene e tienili a mente quando lavorerai a questa storia.

    Vorrei quindi lavorare con te su ogni parte della storia, sia dal punto di vista del “concetto” che dal punto di vista dello stile.

    Il succo della tua storia è:
    Una ragazza normale sviluppa un’ossessione per i Pokémon, e il fantasma di una tizia morta nella sua casa le ammazza i genitori.
    Non ha molto senso, perché i Pokémon nella trama non servono.

    1° compito: trova un modo per collegare i Pokémon alla trama in modo sensato (è quello che ti risulterà più difficile, perché le idee buone vengono solo dopo aver letto tanti libri e visto tanti film)

    Passiamo al primo paragrafo della storia e a come migliorare lo stile

    CITAZIONE
    Sono una normale ragazza, mi piace disegnare, ballare e come dicono tutti: Stranamente mi piace studiare!

    Questa frase per esempio è inutile. Non approfondisce la storia, non ci frega assolutamente niente delle passioni della protagonista e del fatto che le piaccia studiare, perché non ci serve ad immergerci nella trama. Secondo te come si può mettere queste informazioni in modo da renderle importanti per la storia?

    CITAZIONE
    I miei genitori mi raccontano sempre la storia di una ragazzina, lei si suicidò in questa casa.

    Questa parte è più utile perché introduce la tizia morta. Come è morta? Perché i genitori lo sanno? Perché raccontano questa storia alla protagonista? Non devi spiegarci queste cose, devi raccontarcele, così come i genitori raccontano alla protagonista la storia della tizia morta


    CITAZIONE
    Avevo sempre paura quando mi dicevano quelle cose su di lei, ma ritrovavo il coraggio disegnando i miei soliti animali preferiti.

    Anche qui ci sono delle informazioni inutili, prova a pensare a come rendere utili queste informazioni e renderle necessarie al racconto

    CITAZIONE
    Una notte ho fatto un incubo, in questo incubo c'era la ragazzina di cui mi raccontavano i miei genitori.

    Come fa la protagonista a sapere che era la ragazzina di cui le raccontavano i genitori? Per creare suspence devi descrivere questa tizia morta, non ci devi dire che è lei, devi raccontarcelo in modo che possiamo capirlo da soli

    CITAZIONE
    Facevo sempre lo stesso incubo ogni notte, dove la ragazzina mi faceva fare la sua stessa fine, lei spariva dopo un po' e io mi svegliavo.

    Quale fine? Non ci hai detto come è morta.


    Questo è solo il primo paragrafo. Ci lavoreremo su insieme finché non sarà migliorato e poi passeremo al secondo.
     
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    Mm, ok oltre agli errori grammaticali che ho notato rimangono sempre alcuni problemi, tipo mi sembra che non ci sia ancora nessun collegamento con la ragazza è i pokemon. Se c'è qualcos'altro credo che te lo diranno gli staffer.
     
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    OK, meglio, ma si può migliorare ancora.

    CITAZIONE
    Sono una normale ragazza.

    Questo non va bene. Hai solo tolto una parte per evitare di approndirla. Torniamo alla versione di prima:

    CITAZIONE
    Sono una normale ragazza, mi piace disegnare, ballare e come dicono tutti: Stranamente mi piace studiare!

    Perchè non introduci il racconto facendoci vedere che alla protagonista piace studiare? Ti faccio un esempio da un'altra storia

    CITAZIONE
    Sarah non era andata molto bene nelle lezioni pratiche di RCP per ottenere l'attestato, così chiese un manichino per esercitarsi. Con sua grande sorpresa, l'istruttore le permise di portarsi a casa uno dei manichini femminili per la rianimazione. E così Resusci Anne, seduta sul sedile del passeggero, tornò a casa con Sarah e prese posto nella camera da letto, con il torso appoggiato sul pavimento ai piedi del letto. Ogni tanto, dopo una lunga giornata passata a lezione, Sarah prendeva Resusci Anne e faceva pratica, appoggiando i propri palmi sul diaframma, comprimendolo.

    Da qui capiamo che la protagonista sta facendo un corso di primo soccorso e che è molto interessata a quello che fa. Ma lo capiamo, non ci viene spiegato . Trova un modo di scrivere "Sono una normale ragazza, mi piace disegnare, ballare e come dicono tutti: Stranamente mi piace studiare" facendocelo capire.


    CITAZIONE
    I miei genitori mi raccontano sempre la storia di una ragazzina, lei si suicidò in questa casa lei era depressa, e quindi si impiccò in camera sua.

    Perchè era depressa?

    CITAZIONE
    I miei genitori lo raccontano per mettermi paura, lo raccontavano soprattutto quando mi comportavo male, sapevo semplicemente che i genitori di questa ragazzina conoscono i miei, quindi lo sanno.

    In che modo la depressione della tizia morta dovrebbe portare la protagonista a comportarsi meglio? Non ha senso.
    "vedi di fare la brava perchè altrimenti ti viene la depressione e muori" non è un comportamento normale da parte dei genitori

    CITAZIONE
    I genitori della ragazzina sono distrutti quindi ogni giorno rimango a casa da sola, poiché i miei genitori vanno nella casa dei genitori della ragazzina per consolarli.

    Ok, se i genitori della tizia morta sono amici di quelli della protagonista, vuol dire che il loro rapporto è molto stretto, perchè non ci dici che rapporto c'è tra le due famiglie? Se i genitori sono tanto amici perchè la protagonista e la tizia morta non si conoscono?

    CITAZIONE
    Avevo sempre paura quando mi dicevano quelle cose su di lei.

    Perchè?


    CITAZIONE
    Una notte ho fatto un incubo, in questo incubo c'era una ragazzina, che sembrava avere tra i 12 e i 14 anni.

    Come prima, se i genitori sono tanto amici perchè le figlie non si conoscono?


    CITAZIONE
    Facevo sempre lo stesso incubo ogni notte, dove la ragazzina mi faceva fare la sua stessa fine infatti lei mi metteva una corda al collo e mi appendeva ad un albero, non potevo gridare la ragazzina scompariva sempre lasciandomi soffocare.

    Ok. Cerca di scriverlo un po' meglio. Perchè non descrivi il sogno? Descrivi la tizia morta con più dettagli. Descrivi la sensazione della protagonista mentre soffoca
     
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    Piccola intromissione se mi permettete.

    Eliminerei anche normale ragazza, è un aggettivo che può voler dire tutto e niente.
     
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    Senza contare gli errori grammaticali stai andando bene, la storia sta migliorando, complimenti!
     
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    Sono una ragazza come le altre

    come "normale" è solo un giro di parole che non vuol dire niente


    CITAZIONE
    ai miei tempi

    ai miei tempi saltavo i fossi per il lungo. Anche questo non vuol dire nulla. La protagonista ha 90 anni?

    CITAZIONE
    mi trasferì in una casa dove giravano leggende

    giravano leggende? Nella casa? Immagino tu intenda dire che "giravano delle leggende riguardo alla casa"

    CITAZIONE
    di una ragazza che in quella stanza dove c'ero io, s'impiccò.

    cioè nella stanza della protagonista. "nella mia stanza" perchè usi una frase quando potresti usare una parola?


    CITAZIONE
    I miei genitori lo raccontano per incutermi timore, lo raccontavano anche perché io credo nei fantasmi,

    perchè usi due tempi verbali diversi?


    CITAZIONE
    sapevo anche che i genitori di questa ragazzina conoscono i miei, quindi lo hanno saputo da loro.

    cosa hanno saputo da loro?

    CITAZIONE
    I genitori della ragazzina sono distrutti quindi ogni giorno rimango a casa da sola, poiché i miei genitori vanno nella casa dei genitori della ragazzina per consolarli.

    Da qui sembra che la tizia morta sia morta da poco tempo, diciamo una settimana, dato che i genitori della protagonista vanno tutti i giorni a consolare i genitori della tizia morta. Ci stai dicendo che nel giro di una settimana i genitori della tizia morta hanno abbandonato la casa, la famiglia della protagonista ci si è trasferita, si è diffusa una leggenda sulla tizia morta, e i genitori della protagonista hanno usato la tizia morta come monito per la figlia abbastanza a lungo perchè questa ne rimanga traumatizzata?

    ca1d215c591d2356acb0b071583798d1

    CITAZIONE
    Avevo sempre paura quando mi raccontavano quelle cose su di lei, poiché visto che credevo nei fantasmi pensavo che lei avrebbe potuto perseguitarmi, e purtroppo accadde. Una notte ho fatto un incubo, in questo incubo c'era una ragazzina, che sembrava avere tra i 12 e i 14 anni. Facevo sempre lo stesso incubo ogni notte, dove la ragazzina mi faceva fare la sua stessa fine infatti lei mi metteva una corda al collo e mi appendeva ad un albero, non potevo gridare la ragazzina scompariva sempre lasciandomi soffocare.

    Prova a riscrivere questo, cercando di usare della punteggiatura corretta.


    CITAZIONE
    Mi guardai le mani e dissi tra me e me che volevo assolutamente giocare e finire un gioco pokémon, non ho idea se fosse stata Noemi a farmi una specie di lavaggio del cervello, e farmi giocare e completare un gioco pokémon, ma volevo assolutamente farlo

    .

    Perchè? La tizia morta era appassionata di Pokèmon?


    La prima parte va un po' meglio, devi pensare di più alla logica del racconto.

    Un buon racconto si basa su tre pilastri: una buona idea, una buona esecuzione e uno stile di scrittura piacevole

    Al momento ti mancano tutti e tre, ma non significa che non puoi costruire questi pilastri, ma per quello ci vorrà tempo.

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    Dunque, mi piacerebbe ragionare insieme a te di questo racconto soffermandoci in particolare su questo aspetto: l'ortografia.
    La punteggiatura è un elemento fondamentale. Articola lo stile, segna il ritmo di lettura, detta il modo in cui il lettore respira la tua storia.
    La sistemazione dei segni d'interpunzione è un lavoro relativamente facile: richiede soltanto alcune riletture, una lettura ad alta voce e la volontà di capire qual è la soluzione più scorrevole. Per questo, occorre abituarsi ad un "orecchio" da lettore.
    Da lettore.
    Sono accorgimenti sottili, e che fanno la differenza tra uno stile grezzo ed elegante. Non esagererò nelle spiegazioni e nei discorsi di analisi logica - sicuramente inutili in questa fase. Inoltre, mi sono limitato a non correggere le numerose ripetizioni che fai. Ci stiamo concentrando, con qualche spunto,sul semplice concetto di ritmo. Naturalmente, non tutto quello che ho segnato è un errore.
    NOTA: Ti invito a ragionare sui tempi verbali che utilizzi nel corso di tutta la storia. Non mi ci soffermerò nella "correzione", ma non va bene. Ci sono usi interscambiabili e poco sapienti di presente, passato remoto, imperfetto, passato prossimo.

    Quindi.
    Prometti di non spaventarti.

    CITAZIONE
    Sono una ragazza come le altre, ai miei tempi mi trasferì in una casa dove giravano leggende, di una ragazza che in quella stanza dove c'ero io, s'impiccò.

    CITAZIONE
    Sono una ragazza come le altre. Tempo fa mi trasferii in una casa sulla quale circolavano delle leggende che raccontano di una ragazza che s'impiccò nella stessa stanza dove alloggio io.

    - Aggiunto il punto. [Migliore ritmo]
    - Corretto "Ai miei tempi" [segui Medea]
    - Corretto "Trasferì" [errore grammaticale]
    - Corretto "In una casa dove circolavano leggende" [Segui Medea]
    - Sistemato l'ordine della frase "di una ragazza che in quella stanza dove c'ero io, s'impiccò." [segui Medea]

    ---

    Passiamo al prossimo paragrafo.
    CITAZIONE
    I miei genitori mi raccontano sempre la storia di questa ragazzina, lei si suicidò perché era depressa, era depressa poiché veniva presa di mira a scuola, e quindi un giorno si impiccò in camera sua. I miei genitori lo raccontano per incutermi timore, lo raccontavano anche perché io credo nei fantasmi, sapevo anche che i genitori di questa ragazzina conoscono i miei, quindi lo hanno saputo da loro. I genitori della ragazzina sono distrutti quindi ogni giorno rimango a casa da sola, poiché i miei genitori vanno nella casa dei genitori della ragazzina per consolarli. Io non la conoscevo, perché i miei genitori pensavano che non sarei piaciuta a lei o che noi non saremo state buone amiche.

    CITAZIONE
    I miei genitori mi raccontano sempre la storia di questa ragazzina: si suicidò perché era depressa, [/] veniva presa di mira a scuola; così, un giorno si impiccò in camera sua.
    I miei genitori la raccontano, la raccontavano [/] perché io credo nei fantasmi; sapevo anche che i genitori di questa ragazzina conoscono i miei, quindi lo hanno saputo da loro. I genitori della ragazzina sono distrutti, quindi ogni giorno rimango a casa da sola [/] poiché i miei [/] vanno a casa dei genitori della ragazzina per consolarli. Io non la conoscevo, perché i miei genitori pensavano che non sarei piaciuta a lei o che noi non saremo state buone amiche.

    - Alla virgola sostituisco i due punti: <- [:] come ho appena fatto, i due punti tra i suoi utilizzi specifica principalmente qualcosa nella frase. Molto meglio di una virgola, e ritma il discorso.

    - Rimosso questo passaggio "era depressa poiché". La frase è più scorrevole, si evitano le ripetizioni e il senso che vuoi dare non viene meno, ma esaltato. Talvolta è meglio rimuovere, anziché aggiungere.

    - Sostituito questo passaggio ", e quindi" con un punto e virgola [;] seguito da "così,". Il punto e virgola segna una pausa più duratura nella lettura, e in questo modo la fine della tua spiegazione assume un sapore climatico. Sono accortezze che migliorano sensibilmente lo stile.

    - Non "lo" raccontano, ma "la" raccontano. Stai infatti parlando della "storia", sostantivo femminile.

    - Ho rimosso il primo "anche". Con anche, suggerisci che sia stato scritto un altro motivo, prima, per il quale i genitori raccontano la storia alla protagonista. Un motivo che, nonostante sia palese che sia per farle paura, noi lettori ignoriamo. Ne ignoriamo il senso, più che altro.

    - Sostituita alla virgola il punto e virgola [;] - per una questione di ritmo che sento mio. Sta a te.

    - Aggiunta una virgola dopo "sono distrutti", e rimossa prima del "poiché". Sempre in merito al ritmo.

    - Rimosso un "genitori". Quando scrivi molto spesso la parola genitori, è meglio pensare a dei sinonimi o ad un modo per non ripetere troppo la parola. In questo caso, basta dire "i miei" per far capire che si tratti dei genitori.

    - Sostituito "nella casa" con "a casa". "Nella" non è sbagliato di per sé per il moto a luogo.

    ---

    CITAZIONE
    Avevo sempre paura quando mi raccontavano quelle cose su di lei, poiché visto che credevo nei fantasmi pensavo che lei avrebbe potuto perseguitarmi, e purtroppo accadde. Una notte ho fatto un incubo, in questo incubo c'era una ragazzina, che sembrava avere tra i 12 e i 14 anni. Facevo sempre lo stesso incubo ogni notte, dove la ragazzina mi faceva fare la sua stessa fine infatti lei mi metteva una corda al collo e mi appendeva ad un albero, non potevo gridare la ragazzina scompariva sempre lasciandomi soffocare. Provavo dolore e paura mentre soffocavo, la ragazzina rideva, io piangevo mentre cercavo di liberarmi. Lei disse di chiamarsi Noemi, a quel punto mi svegliai poiché capì chi era la ragazzina del sogno, abbracciai il mio peluche di Mewtwo che era l'unico pokémon che mi piaceva. Mi guardai le mani e dissi tra me e me che volevo assolutamente giocare e finire un gioco pokémon, non ho idea se fosse stata Noemi a farmi una specie di lavaggio del cervello, e farmi giocare e completare un gioco pokémon, ma volevo assolutamente farlo.

    Vediamo. Non hai idea di quanto io voglia sistemare i tempi verbali, ma è un lavoro che devi fare tu. Dimmi, poi, se rileggendo non ti sembra più scorrevole la storia:

    CITAZIONE
    Avevo sempre paura quando mi raccontavano quelle cose su di lei, poiché visto che credevo nei fantasmi pensavo che lei avrebbe potuto perseguitarmi. E, purtroppo, accadde. Di notte faccio un incubo ricorrente, in questo incubo c'era una ragazzina [/] che sembrava avere tra i 12 e i 14 anni. [/] La ragazzina mi faceva fare la sua stessa fine, [/] mi metteva una corda al collo e mi appendeva ad un albero, non potevo gridare e la ragazzina scompariva sempre lasciandomi soffocare. Provavo dolore e paura mentre soffocavo, la ragazzina rideva, io piangevo mentre cercavo di liberarmi. Alla fine dell'ultimo incubo disse di chiamarsi Noemi. A quel punto mi svegliai, poiché capii chi era la ragazzina del sogno. Abbracciai il mio peluche di Mewtwo, [/] l'unico pokémon che mi piaceva. Mi guardai le mani e dissi tra me e me che volevo assolutamente giocare e finire un gioco pokémon, non ho idea se fosse stata Noemi a farmi una specie di lavaggio del cervello [/] e a farmi giocare e completare un gioco pokémon, ma volevo assolutamente farlo.

    - Sostituita alla virgola il punto. In favore climatico, più che altro. Ho dunque sistemato la congiunzione "e" e cinto purtroppo tra due virgole.

    - Rimossa la virgola tra "c'era una ragazzina" e "che sembrava". Rallenta inutilmente la lettura.

    - Attenzione prima di "infatti". Così, si evita di inciamparvi con la lettura. Dato che stai per spiegare com'è che uccideva la protagonista, vanno bene anche i due punti [:] .

    - Rimosso l'"infatti" ed un "lei". Non c'è bisogno di riempire la storia con poiché, perché, infatti. Stai narrando, non spiegando. Riguardo al "lei", non serve esplicitare il pronome - sappiamo che di "lei" si tratta.

    - Tra "gridare" e "la ragazzina" ho aggiunto la congiunzione "e". Mancava nel testo originale.

    - Aggiunto un punto prima di "A quel punto mi svegliai". A volte, le frasi brevi sono molto più funzionali.

    - Aggiunta una virgola prima di "poiché". Sempre per una questione di ritmo di lettura.

    - Corretto "capì" [errore grammaticale].

    - In ogni caso, prima si capisce che questo sogno è singolo "una notte ho fatto un incubo", poi che lo fa ogni notte "facevo sempre lo stesso incubo ogni notte". Ho sistemato questo passaggio per dire che la protagonista fa un incubo ricorrente. Poi lei dice di chiamarsi Noemi e quel punto tu ti svegli. C'è da dire che quando la protagonista si sveglia stai ancora raccontando quello che succede negli incubi. Quindi... quando si sveglia? Probabilmente quando, in un certo ennesimo incubo, la ragazzina decide di presentarsi col suo nome. L'ho aggiunto giusto per ricordarti di questa cosa e stimolarti a correggere il tutto a modo tuo.

    - Aggiunto il punto prima di "Abbracciai". Le frasi brevi sono più funzionali etc...

    - Tra Mewtwo e l'unico pokémon ho rimosso il "che" e aggiunto una virgola. Funziona meglio in questo modo. Metti un po' troppi connettivi, e un po' troppe virgole nel posto sbagliato.

    - "Mi guardai le mani" è segnato in verde perché è una cosa che ho molto apprezzato. Farina del tuo sacco? Nella scrittura bastano soltanto quattro parole, un gesto. Guardarsi le mani, dopo essersi svegliati, suggerisce [senza spiegarlo per forza] l'immagine della protagonista seduta sul letto, perplessa e agitata. Molto bene.

    - Aggiungo la "a" dopo la congiunzione e prima di "farmi". Rimossa la virgola, ormai saprai perché.

    ---

    CITAZIONE
    Raccontai tutto ai miei genitori ma, loro dicevano che erano solo sogni. Quando uscirono pokémon rubino e zaffiro avevo solo 14 anni, e i miei genitori mi regalarono per natale pokémon rubino e un game boy advance. Avevo sempre desiderato un game boy advance, dal momento che io possedevo solo un game boy color.
    Non ero pazza dei pokémon, ma non saprei, tutti gli incubi che facevo, mi avevano fatto venire voglia di completare il gioco.
    Gli incubi non si fermavano, sognavo sempre la stessa ragazzina che faceva sempre le stesse cose.
    Quando andai alla lega, per battere i super quattro, inserì i miei pokémon nella sala della vittoria, ero felice, non so perchè.
    Ero felice di aver finalmente battuto il gioco.
    Però, un'altra ossessione salì lungo la mia spina dorsale, dovevo catturare tutti i pokémon.
    Ci impiegai giorni e giorni, senza nemmeno mangiare.
    Catturai tutti i leggendari di Hoenn.
    Catturai tutti i pokémon.
    Ero molto stanca, ma completai il pokédex di Hoenn, e con qualche scambio anche il pokédex nazionale.
    Andai dal professor Birch, e si congratulò con me. Ce l'avevo fatta. Avevo finalmente battuto il gioco!

    Starai leggendo fino a qua, vero?

    CITAZIONE
    Raccontai tutto ai miei genitori, ma [/] loro dicevano che erano solo sogni. Quando uscirono pokémon rubino e zaffiro avevo solo 14 anni, e i miei genitori mi regalarono per natale pokémon rubino e un game boy advance. Avevo sempre desiderato un game boy advance, dal momento che io possedevo solo un game boy color.
    Non ero pazza dei pokémon, ma non saprei, tutti gli incubi che facevo [/] mi avevano fatto venire voglia di completare il gioco.
    Gli incubi non si fermavano, sognavo sempre la stessa ragazzina che faceva sempre le stesse cose.
    Quando andai alla lega, per battere i super quattro, inserì i miei pokémon nella sala della vittoria, ero felice, non so perchè.
    Ero felice di aver finalmente battuto il gioco.
    Però, un'altra ossessione salì lungo la mia spina dorsale, dovevo catturare tutti i pokémon.
    Ci impiegai giorni e giorni, senza nemmeno mangiare.
    Catturai tutti i leggendari di Hoenn.
    Catturai tutti i pokémon.
    Ero molto stanca, ma completai il pokédex di Hoenn, e con qualche scambio anche il pokédex nazionale.
    Andai dal professor Birch, e si congratulò con me. Ce l'avevo fatta. Avevo finalmente battuto il gioco!

    - Ho spostato la virgola dietro il "ma". Molto meglio e corretto così, no?
    - Il nome delle festività religiose, come il "natale", vanno scritte in maiuscolo. Ti consiglierei, nonostante su questo non sia molto sicuro, di scrivere i nomi di brand come Game Boy e Pokémon in maiuscolo.
    - Rimossa la virgola tra "facevo" e "mi avevano fatto".
    - Corretto "inserì" [errore grammaticale]
    - "perchè". Una vista, sai già come scriverlo.

    ---

    CITAZIONE
    Una battaglia pokémon iniziò non appena uscì dal laboratorio, ero pietrificata quando vidi chi era l'allenatrice pokèmon con cui stavo combattendo.
    Era la stessa ragazza dei miei incubi, aveva un peluche di pikachu ma, i suoi occhi erano pieni di dolore.
    Un box di dialogo apparve "..." diceva, seguito dal box di dialogo della battaglia. "Noemi (Svì?ìd3) vuole lottare!"
    Ero confusa e spaventata, che ci faceva lì?
    a quel punto notai di avere un solo pokémon, era strano poiché la mia squadra era composta da 6 pokémon. Tirai fuori Treecko, era livello 1, ero confusa solo al pensiero che io avevo scelto proprio lui, ma che poi diventò uno Sceptile, dato che lo avevo allenato tanto, il mio Sceptile era livello 100, ma in quella battaglia era un Treecko.
    Avevo paura, e se quella ragazza mi stesse perseguitando? Quella era la scelta più probabile.
    Lei tirò fuori un Pikachu, esso era livello ??? al che, io decisi di usare una mossa, ma diceva che il mio Treecko era troppo spaventato per attaccare.

    A questo punto della correzione comincio persino io a stancarmi. Potrei non essere esaustivo. Vediamo!

    CITAZIONE
    Una battaglia pokémon iniziò non appena uscì dal laboratorio, ero pietrificata quando vidi chi era l'allenatrice pokèmon con cui stavo combattendo.
    Era la stessa ragazza dei miei incubi. Aveva un peluche di pikachu, ma [/] i suoi occhi erano pieni di dolore.
    Un box di dialogo apparve. "..." diceva, seguito dal box di dialogo della battaglia. "Noemi (Svì?ìd3) vuole lottare!"
    Ero confusa e spaventata, che ci faceva lì?
    A quel punto notai di avere un solo pokémon; era strano poiché la mia squadra era composta da 6 pokémon. Tirai fuori Treecko, era livello 1. Ero confusa. Al solo pensiero che io avevo scelto proprio lui, lui che poi diventò uno Sceptile dato che lo avevo allenato tanto. Il mio Sceptile era livello 100, ma in quella battaglia era un Treecko.
    Avevo paura. E se quella ragazza mi stesse perseguitando? Quella era la spiegazione più probabile.
    Lei tirò fuori un Pikachu, [/] era livello "???". [/] Decisi di usare una mossa, ma diceva che il mio Treecko era troppo spaventato per attaccare.

    - Corretto "uscì" [errore grammaticaleH]

    - Sostituito il punto al posto della virgola alla fine di "Era la stessa ragazza dei miei incubi". Attenzione, la virgola andava bene. Ma con il punto ho ottenuto di creare maggiore impatto nella sorpresa!

    - Spostata la virgola dietro il "ma". Che tu la metta o meno, ricorda: mai, mai mettere la virgola dopo il "ma", capito? :rath:

    - Aggiunto il punto dopo "apparve".

    - Maiuscola. No problem.

    - Aggiunto un punto e virgola (anche la virgola ci andava, così come punto, sta a te).

    - Frase molto, molto confusa. Non scriverò qui per filo e per segno cosa ho corretto. Ho fatto in modo che le frasi fossero connesse rispetto al senso che volevi darle. Ecco il modo in cui io sistemerei la frase.

    - Aggiunto il punto dopo "Avevo paura". Frasi brevi, frasi intense. La virgola, comunque, non era affatto sbagliata.

    - A differenza di scelta, non è meglio scrivere "la spiegazione più probabile"?

    - "Esso" l'ho rimosso. Usi spesso i pronomi a due centimetri di distanza dal nome effettivo. Non serve, lo si capisce a meno che tu non voglia evitare complessi fraintendimenti. Non è il nostro caso.

    - Era "di" livello ??? - ho interrotto col punto fermo, e ho rimosso "al ché" - che poteva andare bene.

    ---

    CITAZIONE
    Il Pikachu usava mosse normali, usando fulmine esso lasciò Treecko con 1 ps.
    In un altro turno Treecko non fece niente.
    "Pikachu usa lanciafiamme!" mi stupì, Pikachu non può imparare lanciafiamme a quanto so.
    Si sentivano le grida strazianti di Treecko.

    Si sentivano anche delle risate, miste alle grida del piccolo Treecko, mi fischiavano le orecchie. Non ce la facevo più, e quando tutto finì, un box di dialogo apparve "Gli ho fatto male?" mentre scomparve.
    Dopo quello che successe, i miei genitori morirono, non si sa il come, ne il perché, tutto quello che si sapeva è che furono trovati impiccati.

    ...
    Che finale veloce!

    Penso di voler lasciare i commenti ad altri.
    Io spero di averti fatto vedere come, con davvero poco, si può leggere meglio un racconto.
    Mi trovo praticamente d'accordo su tutto quello che ha detto Medea e gli altri utenti. Non dirò delle incongruenze varie.
    Anche se fosse scritta epicamente, anche se fosse tutto quello che vuoi rimane il fatto che molte cose non hanno spiegazione o non ci sono idee DIVERSE. Forse, nella tua testa, molte informazioni ci sono e quando scrivi ti sembra tutto logico. Ma devi pensare al lettore. Pensa ai pilastri, alla logica di un racconto.
    Scriverai ancora?
    Commetterai gli stessi errori. Non è perché non sei brava, anzi, sei davvero migliorata rispetto alle altre storie! Ma perché è NORMALE. Alla tua età io non scrivevo meglio di te, a dire il vero non scrivevo affatto. Purtroppo molti sono grandi qui, e non si emozionano più con la copia della copia della copia. Hai qualcosa da dire, allora sappi che bisogna avere pazienza e fiducia in sé stessi, nella PROPRIA FANTASIA, negli altri per poter migliorare.

    Giuro che se non hai letto niente di quello che ho scritto faccio inondare te e il forum con la lava del VESUVIO.

    Edited by Sixtyten - 18/1/2021, 14:32
     
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    Ho compreso i miei errori. Alcuni di essi erano probabilmente frutto di distrazione oppure di fretta!
     
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    D'accordo, sperando dunque che tu abbia capito i ragionamenti dietro queste "correzioni" - voglio che tu faccia una cosa per questa storia.
    Sistema i tempi verbali.
    Una scorretta consecutio temporum è un errore, è presente in alcune parti della tua storia, e bisogna che tu la corregga. Sai come fare? Adegua la tua storia ad un tempo verbale principale.
     
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    Hai aggiunto una parte finale! Comunque, ho dato un'occhiata veloce, e mi sembra che tu abbia fatto bene con i tempi verbali.
     
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