Votes given by Medea MacLeod

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    Per un attimo ho letto male, credevo che la traduzione fosse del 2016.

    Comunque mi piace questa storia, bella traduzione Medea
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    "Diventai immobile"
    immobile
  3. .
  4. .
    Dunque, mi piacerebbe ragionare insieme a te di questo racconto soffermandoci in particolare su questo aspetto: l'ortografia.
    La punteggiatura è un elemento fondamentale. Articola lo stile, segna il ritmo di lettura, detta il modo in cui il lettore respira la tua storia.
    La sistemazione dei segni d'interpunzione è un lavoro relativamente facile: richiede soltanto alcune riletture, una lettura ad alta voce e la volontà di capire qual è la soluzione più scorrevole. Per questo, occorre abituarsi ad un "orecchio" da lettore.
    Da lettore.
    Sono accorgimenti sottili, e che fanno la differenza tra uno stile grezzo ed elegante. Non esagererò nelle spiegazioni e nei discorsi di analisi logica - sicuramente inutili in questa fase. Inoltre, mi sono limitato a non correggere le numerose ripetizioni che fai. Ci stiamo concentrando, con qualche spunto,sul semplice concetto di ritmo. Naturalmente, non tutto quello che ho segnato è un errore.
    NOTA: Ti invito a ragionare sui tempi verbali che utilizzi nel corso di tutta la storia. Non mi ci soffermerò nella "correzione", ma non va bene. Ci sono usi interscambiabili e poco sapienti di presente, passato remoto, imperfetto, passato prossimo.

    Quindi.
    Prometti di non spaventarti.

    CITAZIONE
    Sono una ragazza come le altre, ai miei tempi mi trasferì in una casa dove giravano leggende, di una ragazza che in quella stanza dove c'ero io, s'impiccò.

    CITAZIONE
    Sono una ragazza come le altre. Tempo fa mi trasferii in una casa sulla quale circolavano delle leggende che raccontano di una ragazza che s'impiccò nella stessa stanza dove alloggio io.

    - Aggiunto il punto. [Migliore ritmo]
    - Corretto "Ai miei tempi" [segui Medea]
    - Corretto "Trasferì" [errore grammaticale]
    - Corretto "In una casa dove circolavano leggende" [Segui Medea]
    - Sistemato l'ordine della frase "di una ragazza che in quella stanza dove c'ero io, s'impiccò." [segui Medea]

    ---

    Passiamo al prossimo paragrafo.
    CITAZIONE
    I miei genitori mi raccontano sempre la storia di questa ragazzina, lei si suicidò perché era depressa, era depressa poiché veniva presa di mira a scuola, e quindi un giorno si impiccò in camera sua. I miei genitori lo raccontano per incutermi timore, lo raccontavano anche perché io credo nei fantasmi, sapevo anche che i genitori di questa ragazzina conoscono i miei, quindi lo hanno saputo da loro. I genitori della ragazzina sono distrutti quindi ogni giorno rimango a casa da sola, poiché i miei genitori vanno nella casa dei genitori della ragazzina per consolarli. Io non la conoscevo, perché i miei genitori pensavano che non sarei piaciuta a lei o che noi non saremo state buone amiche.

    CITAZIONE
    I miei genitori mi raccontano sempre la storia di questa ragazzina: si suicidò perché era depressa, [/] veniva presa di mira a scuola; così, un giorno si impiccò in camera sua.
    I miei genitori la raccontano, la raccontavano [/] perché io credo nei fantasmi; sapevo anche che i genitori di questa ragazzina conoscono i miei, quindi lo hanno saputo da loro. I genitori della ragazzina sono distrutti, quindi ogni giorno rimango a casa da sola [/] poiché i miei [/] vanno a casa dei genitori della ragazzina per consolarli. Io non la conoscevo, perché i miei genitori pensavano che non sarei piaciuta a lei o che noi non saremo state buone amiche.

    - Alla virgola sostituisco i due punti: <- [:] come ho appena fatto, i due punti tra i suoi utilizzi specifica principalmente qualcosa nella frase. Molto meglio di una virgola, e ritma il discorso.

    - Rimosso questo passaggio "era depressa poiché". La frase è più scorrevole, si evitano le ripetizioni e il senso che vuoi dare non viene meno, ma esaltato. Talvolta è meglio rimuovere, anziché aggiungere.

    - Sostituito questo passaggio ", e quindi" con un punto e virgola [;] seguito da "così,". Il punto e virgola segna una pausa più duratura nella lettura, e in questo modo la fine della tua spiegazione assume un sapore climatico. Sono accortezze che migliorano sensibilmente lo stile.

    - Non "lo" raccontano, ma "la" raccontano. Stai infatti parlando della "storia", sostantivo femminile.

    - Ho rimosso il primo "anche". Con anche, suggerisci che sia stato scritto un altro motivo, prima, per il quale i genitori raccontano la storia alla protagonista. Un motivo che, nonostante sia palese che sia per farle paura, noi lettori ignoriamo. Ne ignoriamo il senso, più che altro.

    - Sostituita alla virgola il punto e virgola [;] - per una questione di ritmo che sento mio. Sta a te.

    - Aggiunta una virgola dopo "sono distrutti", e rimossa prima del "poiché". Sempre in merito al ritmo.

    - Rimosso un "genitori". Quando scrivi molto spesso la parola genitori, è meglio pensare a dei sinonimi o ad un modo per non ripetere troppo la parola. In questo caso, basta dire "i miei" per far capire che si tratti dei genitori.

    - Sostituito "nella casa" con "a casa". "Nella" non è sbagliato di per sé per il moto a luogo.

    ---

    CITAZIONE
    Avevo sempre paura quando mi raccontavano quelle cose su di lei, poiché visto che credevo nei fantasmi pensavo che lei avrebbe potuto perseguitarmi, e purtroppo accadde. Una notte ho fatto un incubo, in questo incubo c'era una ragazzina, che sembrava avere tra i 12 e i 14 anni. Facevo sempre lo stesso incubo ogni notte, dove la ragazzina mi faceva fare la sua stessa fine infatti lei mi metteva una corda al collo e mi appendeva ad un albero, non potevo gridare la ragazzina scompariva sempre lasciandomi soffocare. Provavo dolore e paura mentre soffocavo, la ragazzina rideva, io piangevo mentre cercavo di liberarmi. Lei disse di chiamarsi Noemi, a quel punto mi svegliai poiché capì chi era la ragazzina del sogno, abbracciai il mio peluche di Mewtwo che era l'unico pokémon che mi piaceva. Mi guardai le mani e dissi tra me e me che volevo assolutamente giocare e finire un gioco pokémon, non ho idea se fosse stata Noemi a farmi una specie di lavaggio del cervello, e farmi giocare e completare un gioco pokémon, ma volevo assolutamente farlo.

    Vediamo. Non hai idea di quanto io voglia sistemare i tempi verbali, ma è un lavoro che devi fare tu. Dimmi, poi, se rileggendo non ti sembra più scorrevole la storia:

    CITAZIONE
    Avevo sempre paura quando mi raccontavano quelle cose su di lei, poiché visto che credevo nei fantasmi pensavo che lei avrebbe potuto perseguitarmi. E, purtroppo, accadde. Di notte faccio un incubo ricorrente, in questo incubo c'era una ragazzina [/] che sembrava avere tra i 12 e i 14 anni. [/] La ragazzina mi faceva fare la sua stessa fine, [/] mi metteva una corda al collo e mi appendeva ad un albero, non potevo gridare e la ragazzina scompariva sempre lasciandomi soffocare. Provavo dolore e paura mentre soffocavo, la ragazzina rideva, io piangevo mentre cercavo di liberarmi. Alla fine dell'ultimo incubo disse di chiamarsi Noemi. A quel punto mi svegliai, poiché capii chi era la ragazzina del sogno. Abbracciai il mio peluche di Mewtwo, [/] l'unico pokémon che mi piaceva. Mi guardai le mani e dissi tra me e me che volevo assolutamente giocare e finire un gioco pokémon, non ho idea se fosse stata Noemi a farmi una specie di lavaggio del cervello [/] e a farmi giocare e completare un gioco pokémon, ma volevo assolutamente farlo.

    - Sostituita alla virgola il punto. In favore climatico, più che altro. Ho dunque sistemato la congiunzione "e" e cinto purtroppo tra due virgole.

    - Rimossa la virgola tra "c'era una ragazzina" e "che sembrava". Rallenta inutilmente la lettura.

    - Attenzione prima di "infatti". Così, si evita di inciamparvi con la lettura. Dato che stai per spiegare com'è che uccideva la protagonista, vanno bene anche i due punti [:] .

    - Rimosso l'"infatti" ed un "lei". Non c'è bisogno di riempire la storia con poiché, perché, infatti. Stai narrando, non spiegando. Riguardo al "lei", non serve esplicitare il pronome - sappiamo che di "lei" si tratta.

    - Tra "gridare" e "la ragazzina" ho aggiunto la congiunzione "e". Mancava nel testo originale.

    - Aggiunto un punto prima di "A quel punto mi svegliai". A volte, le frasi brevi sono molto più funzionali.

    - Aggiunta una virgola prima di "poiché". Sempre per una questione di ritmo di lettura.

    - Corretto "capì" [errore grammaticale].

    - In ogni caso, prima si capisce che questo sogno è singolo "una notte ho fatto un incubo", poi che lo fa ogni notte "facevo sempre lo stesso incubo ogni notte". Ho sistemato questo passaggio per dire che la protagonista fa un incubo ricorrente. Poi lei dice di chiamarsi Noemi e quel punto tu ti svegli. C'è da dire che quando la protagonista si sveglia stai ancora raccontando quello che succede negli incubi. Quindi... quando si sveglia? Probabilmente quando, in un certo ennesimo incubo, la ragazzina decide di presentarsi col suo nome. L'ho aggiunto giusto per ricordarti di questa cosa e stimolarti a correggere il tutto a modo tuo.

    - Aggiunto il punto prima di "Abbracciai". Le frasi brevi sono più funzionali etc...

    - Tra Mewtwo e l'unico pokémon ho rimosso il "che" e aggiunto una virgola. Funziona meglio in questo modo. Metti un po' troppi connettivi, e un po' troppe virgole nel posto sbagliato.

    - "Mi guardai le mani" è segnato in verde perché è una cosa che ho molto apprezzato. Farina del tuo sacco? Nella scrittura bastano soltanto quattro parole, un gesto. Guardarsi le mani, dopo essersi svegliati, suggerisce [senza spiegarlo per forza] l'immagine della protagonista seduta sul letto, perplessa e agitata. Molto bene.

    - Aggiungo la "a" dopo la congiunzione e prima di "farmi". Rimossa la virgola, ormai saprai perché.

    ---

    CITAZIONE
    Raccontai tutto ai miei genitori ma, loro dicevano che erano solo sogni. Quando uscirono pokémon rubino e zaffiro avevo solo 14 anni, e i miei genitori mi regalarono per natale pokémon rubino e un game boy advance. Avevo sempre desiderato un game boy advance, dal momento che io possedevo solo un game boy color.
    Non ero pazza dei pokémon, ma non saprei, tutti gli incubi che facevo, mi avevano fatto venire voglia di completare il gioco.
    Gli incubi non si fermavano, sognavo sempre la stessa ragazzina che faceva sempre le stesse cose.
    Quando andai alla lega, per battere i super quattro, inserì i miei pokémon nella sala della vittoria, ero felice, non so perchè.
    Ero felice di aver finalmente battuto il gioco.
    Però, un'altra ossessione salì lungo la mia spina dorsale, dovevo catturare tutti i pokémon.
    Ci impiegai giorni e giorni, senza nemmeno mangiare.
    Catturai tutti i leggendari di Hoenn.
    Catturai tutti i pokémon.
    Ero molto stanca, ma completai il pokédex di Hoenn, e con qualche scambio anche il pokédex nazionale.
    Andai dal professor Birch, e si congratulò con me. Ce l'avevo fatta. Avevo finalmente battuto il gioco!

    Starai leggendo fino a qua, vero?

    CITAZIONE
    Raccontai tutto ai miei genitori, ma [/] loro dicevano che erano solo sogni. Quando uscirono pokémon rubino e zaffiro avevo solo 14 anni, e i miei genitori mi regalarono per natale pokémon rubino e un game boy advance. Avevo sempre desiderato un game boy advance, dal momento che io possedevo solo un game boy color.
    Non ero pazza dei pokémon, ma non saprei, tutti gli incubi che facevo [/] mi avevano fatto venire voglia di completare il gioco.
    Gli incubi non si fermavano, sognavo sempre la stessa ragazzina che faceva sempre le stesse cose.
    Quando andai alla lega, per battere i super quattro, inserì i miei pokémon nella sala della vittoria, ero felice, non so perchè.
    Ero felice di aver finalmente battuto il gioco.
    Però, un'altra ossessione salì lungo la mia spina dorsale, dovevo catturare tutti i pokémon.
    Ci impiegai giorni e giorni, senza nemmeno mangiare.
    Catturai tutti i leggendari di Hoenn.
    Catturai tutti i pokémon.
    Ero molto stanca, ma completai il pokédex di Hoenn, e con qualche scambio anche il pokédex nazionale.
    Andai dal professor Birch, e si congratulò con me. Ce l'avevo fatta. Avevo finalmente battuto il gioco!

    - Ho spostato la virgola dietro il "ma". Molto meglio e corretto così, no?
    - Il nome delle festività religiose, come il "natale", vanno scritte in maiuscolo. Ti consiglierei, nonostante su questo non sia molto sicuro, di scrivere i nomi di brand come Game Boy e Pokémon in maiuscolo.
    - Rimossa la virgola tra "facevo" e "mi avevano fatto".
    - Corretto "inserì" [errore grammaticale]
    - "perchè". Una vista, sai già come scriverlo.

    ---

    CITAZIONE
    Una battaglia pokémon iniziò non appena uscì dal laboratorio, ero pietrificata quando vidi chi era l'allenatrice pokèmon con cui stavo combattendo.
    Era la stessa ragazza dei miei incubi, aveva un peluche di pikachu ma, i suoi occhi erano pieni di dolore.
    Un box di dialogo apparve "..." diceva, seguito dal box di dialogo della battaglia. "Noemi (Svì?ìd3) vuole lottare!"
    Ero confusa e spaventata, che ci faceva lì?
    a quel punto notai di avere un solo pokémon, era strano poiché la mia squadra era composta da 6 pokémon. Tirai fuori Treecko, era livello 1, ero confusa solo al pensiero che io avevo scelto proprio lui, ma che poi diventò uno Sceptile, dato che lo avevo allenato tanto, il mio Sceptile era livello 100, ma in quella battaglia era un Treecko.
    Avevo paura, e se quella ragazza mi stesse perseguitando? Quella era la scelta più probabile.
    Lei tirò fuori un Pikachu, esso era livello ??? al che, io decisi di usare una mossa, ma diceva che il mio Treecko era troppo spaventato per attaccare.

    A questo punto della correzione comincio persino io a stancarmi. Potrei non essere esaustivo. Vediamo!

    CITAZIONE
    Una battaglia pokémon iniziò non appena uscì dal laboratorio, ero pietrificata quando vidi chi era l'allenatrice pokèmon con cui stavo combattendo.
    Era la stessa ragazza dei miei incubi. Aveva un peluche di pikachu, ma [/] i suoi occhi erano pieni di dolore.
    Un box di dialogo apparve. "..." diceva, seguito dal box di dialogo della battaglia. "Noemi (Svì?ìd3) vuole lottare!"
    Ero confusa e spaventata, che ci faceva lì?
    A quel punto notai di avere un solo pokémon; era strano poiché la mia squadra era composta da 6 pokémon. Tirai fuori Treecko, era livello 1. Ero confusa. Al solo pensiero che io avevo scelto proprio lui, lui che poi diventò uno Sceptile dato che lo avevo allenato tanto. Il mio Sceptile era livello 100, ma in quella battaglia era un Treecko.
    Avevo paura. E se quella ragazza mi stesse perseguitando? Quella era la spiegazione più probabile.
    Lei tirò fuori un Pikachu, [/] era livello "???". [/] Decisi di usare una mossa, ma diceva che il mio Treecko era troppo spaventato per attaccare.

    - Corretto "uscì" [errore grammaticaleH]

    - Sostituito il punto al posto della virgola alla fine di "Era la stessa ragazza dei miei incubi". Attenzione, la virgola andava bene. Ma con il punto ho ottenuto di creare maggiore impatto nella sorpresa!

    - Spostata la virgola dietro il "ma". Che tu la metta o meno, ricorda: mai, mai mettere la virgola dopo il "ma", capito? :rath:

    - Aggiunto il punto dopo "apparve".

    - Maiuscola. No problem.

    - Aggiunto un punto e virgola (anche la virgola ci andava, così come punto, sta a te).

    - Frase molto, molto confusa. Non scriverò qui per filo e per segno cosa ho corretto. Ho fatto in modo che le frasi fossero connesse rispetto al senso che volevi darle. Ecco il modo in cui io sistemerei la frase.

    - Aggiunto il punto dopo "Avevo paura". Frasi brevi, frasi intense. La virgola, comunque, non era affatto sbagliata.

    - A differenza di scelta, non è meglio scrivere "la spiegazione più probabile"?

    - "Esso" l'ho rimosso. Usi spesso i pronomi a due centimetri di distanza dal nome effettivo. Non serve, lo si capisce a meno che tu non voglia evitare complessi fraintendimenti. Non è il nostro caso.

    - Era "di" livello ??? - ho interrotto col punto fermo, e ho rimosso "al ché" - che poteva andare bene.

    ---

    CITAZIONE
    Il Pikachu usava mosse normali, usando fulmine esso lasciò Treecko con 1 ps.
    In un altro turno Treecko non fece niente.
    "Pikachu usa lanciafiamme!" mi stupì, Pikachu non può imparare lanciafiamme a quanto so.
    Si sentivano le grida strazianti di Treecko.

    Si sentivano anche delle risate, miste alle grida del piccolo Treecko, mi fischiavano le orecchie. Non ce la facevo più, e quando tutto finì, un box di dialogo apparve "Gli ho fatto male?" mentre scomparve.
    Dopo quello che successe, i miei genitori morirono, non si sa il come, ne il perché, tutto quello che si sapeva è che furono trovati impiccati.

    ...
    Che finale veloce!

    Penso di voler lasciare i commenti ad altri.
    Io spero di averti fatto vedere come, con davvero poco, si può leggere meglio un racconto.
    Mi trovo praticamente d'accordo su tutto quello che ha detto Medea e gli altri utenti. Non dirò delle incongruenze varie.
    Anche se fosse scritta epicamente, anche se fosse tutto quello che vuoi rimane il fatto che molte cose non hanno spiegazione o non ci sono idee DIVERSE. Forse, nella tua testa, molte informazioni ci sono e quando scrivi ti sembra tutto logico. Ma devi pensare al lettore. Pensa ai pilastri, alla logica di un racconto.
    Scriverai ancora?
    Commetterai gli stessi errori. Non è perché non sei brava, anzi, sei davvero migliorata rispetto alle altre storie! Ma perché è NORMALE. Alla tua età io non scrivevo meglio di te, a dire il vero non scrivevo affatto. Purtroppo molti sono grandi qui, e non si emozionano più con la copia della copia della copia. Hai qualcosa da dire, allora sappi che bisogna avere pazienza e fiducia in sé stessi, nella PROPRIA FANTASIA, negli altri per poter migliorare.

    Giuro che se non hai letto niente di quello che ho scritto faccio inondare te e il forum con la lava del VESUVIO.

    Edited by Sixtyten - 18/1/2021, 14:32
  5. .
    Staff, metti la sezione "smistamento traduzioni" già che ci sei.
    Dividere il potenziale creativo da quello ricettivo, un'idea che potrebbe darvi una mano.
  6. .
    Oddio ma come vi permettete! Siete pazzi? Così darete il colpo di grazia al forum l'utenza calerà le storie faranno tutte schifo il riscaldamento globale aumenterà e noi moriremo tutti! TUUUUTTTIII UAAAAA!!!! Nonpossopermetterlomaimaimai



    AH AH AH IT'S ME! MORTAZZA BURLONE! vi sarebbe piaciuto uno spettacolino eh? Einvecenno! L'idea mi sembra buona, anche perché quando ero nello staff capitava che certe storie marcissero in smistamento per il semplice fatto che non ci ricordavamo di controllare quella sezione specifica. Almeno adesso ce le avete tutte assieme, magari non sembra molto ma fa la differenza.
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    CITAZIONE (Medea MacLeod @ 12/2/2019, 21:51) 
    Non solo il castello l'ho costruito io, ma ci vivo tuttora

    E bevi dai corni di nome "Rory" (EDIT: che in realtà non è altro il corno di Sir Rory Mor).
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    L'assenza di vere e proprie fonti autorevoli rende questa vicenda, indubbiamente non nota ai più, non pienamente attendibile in ogni suo dettaglio - a parte Wikipedia, che non riporta fonti di sorta, la ritrovo soltanto su siti dediti al paranormale. Tuttavia, come già avrete notato, è possibile trovare anche delle fotografie relative alla vicenda, che è pienamente plausibile e probabilmente avvenuta, sebbene io non abbia modo di verificare la veridicità di alcuni dettagli, come la breve "analisi" della personalità del dottore di cui parleremo. Dottore, sì, anche se il titolo del topic riporta un nome di donna, cui arriveremo presto.

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    L'uomo che vedete in foto è Carl Tanzler, che nel 1927 lavorava come radiologo presso U.S. Marine Hospital, in Florida, dove fu affidato al reparto in cui si curavano i malati di tubercolosi, che in quel periodo mieteva numerose vittime: di quelle, molte furono persone che conosceva e che gli erano amiche, che lui stesso curava e talvolta vedeva morire, per quanto ogni paziente morto, sconosciuto o meno che fosse, gli procurasse una gran sofferenza. Era già di per sé una persona eccentrica, particolarmente sensibile, che tendeva a curare i pazienti con metodi al limite del fantascientifico, sostenendo di aver vinto premi ed onorificenze in realtà mai ottenute, tant'è che in seguito si dubitò del fatto che si fosse mai laureato in medicina; soprattutto, però, sosteneva di vedere da sempre in sogno una sua antenata, la Contessa Anna Costantia von Cosel, che una volta gli mostrò una bellissima donna dai tratti esotici, dicendogli che sarebbe un giorno diventata sua moglie.

    Nell'aprile del 1930, una ventunenne come tante altre, di nome Maria Elena Milagro De Hoyos, cubano-americana, giunse nella clinica in cui l'uomo lavorava, accompagnata dalla madre: era gravemente ammalata di tubercolosi e, stando alle diagnosi dei medici, prossima al decesso. Riconoscendo in lei la donna che aveva visto più volte nei suoi sogni da bambino, il signor Tanzler divenne ossessionato dal proposito di salvarle la vita e addirittura le si dichiarò, spedendo doni di ogni tipo a casa della donna, dove fece trasferire le apparecchiature mediche. Fece tutto quello che poteva fare, sebbene a modo suo, chiedendo alla madre della ragazza il permesso di applicare cure generalmente non riconosciute come efficaci - la curò insomma coi suoi metodi, al limite del fantascientifico: intrugli d'erba, inefficaci terapie a raggi X. Non si sa se la ragazza ricambiasse quest'affezione, ma l'uomo era di certo convinto che, guarendola, avrebbe potuto fare in modo che quella ricambiasse il suo amore disperato, dal momento in cui si trattava di più di una normale infatuazione. Tuttavia, per Maria Elena non ci fu niente da fare: morì il 25 ottobre del 1931.

    Profondamente scosso dalla sua morte, Tanzler si offrì di pagare tutte le spese del funerale e, addirittura, fece costruire un mausoleo enorme e sopraelevato, in maniera tale che l'umidità non intaccasse i resti della defunta. Ogni giorno si recava a trovarla, tanto che la famiglia della ragazza rimase profondamente colpita dall'affetto che il medico mostrava nei confronti della giovane, oltre ad essere al corrente del forte amore che questi provò e provava per lei.

    Questo, finché un giorno decisero di recarsi nel luogo di sepoltura e, con orrore, si resero conto che era stato violato e persino il cadavere della donna era stato portato via da ignoti. Intanto, infatti, il medico si era ogni giorno recato presso il mausoleo, dove sottoponeva il corpo della giovane a trattamenti con la formaldeide, sperando di mantenerlo incorrotto. Continuava, per il resto, a comportarsi come se la donna fosse viva, parlando con lei, e illudendosi persino di aver stabilito una comunicazione con il suo fantasma, che gli chiedeva insistentemente di portare il suo corpo via di lì: il signor Tanzler non si fece pregare. Erano già trascorsi due anni dalla morte di Elena, quando il medico trafugò il cadavere e lo portò nella sua casa, ma di questo non se ne seppe niente per sette lunghi anni, poiché la famiglia della ragazza non arrivò a pensare che il sincero affetto dell'uomo celasse aspetti così morbosi e fosse diventato, o era sempre stato, una vera e propria ossessione.

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    Il cadavere di Maria Elena Milagro in seguito alle applicazioni di Tanzler.



    Nella sua casa, Tanzler continuava a cercare di evitare che il cadavere si decomponesse e, anzi, era convinto di poter persino provare a resuscitarla. Nella pratica, si limitò a tentare di ricostruirlo: biglie di vetro al posto degli occhi, seta, una parrucca. Rivestì inoltre il suo corpo con calze di nylon, abiti costosi e ogni giorno, per scacciare l'inevitabile puzzo di morte, la cospargeva di disinfettante e profumo. Secondo una diceria, non accertata poiché non presente nei rapporti dell'epoca, l'uomo aveva regolari rapporti sessuali col cadavere della povera sventurata, poiché le aveva applicato un tubo di cartone nella zona vaginale. Più probabilmente, si limitava a rapportarsi con quel corpo come se avesse avuto di fianco una persona in carne ed ossa, con cui viveva la sua personalissima, platonica, storia d'amore. Arrivò persino a riferirsi al momento in cui trafugò il cadavere come "il matrimonio".

    Nel 1940, come s'è già detto dopo sette lunghi anni, spinti dalla sorella di Elena, gli inquirenti decisero di cercare il cadavere della ragazza proprio a casa del medico, trovandolo nel suo letto. La sua devozione non cessò neanche allora: venuto in possesso della maschera funeraria della donna, creò una bambola con le sue sembianze. Stando a Wikipedia, pare che abbia trascorso un breve periodo in carcere, dove ricevette numerose lettere di solidarietà: molte persone avevano visto nel suo non soltanto un caso di necrofilia da condannare, ma erano state anche profondamente toccate dalla triste storia dell'uomo, che narrò la sua triste e macabra storia in un'autobiografia.

    Una leggenda vuole che sia morto tra le braccia della bambola che aveva le sembianze dell'unica donna che avesse mai veramente amato.

    Edited by ;Isabel - 12/2/2019, 21:51
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    Top 10 best anime comebacks
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    Fiero di essere stato spettatore del processo creativo che ha portato alla genesi di questa storia.

    Finalmente posso portare una maglietta con scritto "IO C'ERO" senza mentire spudoratamente.

    Medea sarai sempre nei nostri cuori, un po' come Maradona. <3
  11. .
    Divertentissima, brava, complimenti!
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    CITAZIONE
    chinandosi sulla neve con un perfetto slav squat che avrebbe fatto impallidire pure quel gopnik del cugino Anatoli.

    Ho notato solo ora la citazione a "Life of Boris", lol.
  13. .
    ODDIO COS'È 'STA COSA



    NON RIESCO A SMETTERE DI GUARDARLO

    AAAAAAAAAAAAAAH
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    Vi consiglio di guardare il video di Breaking Italy, ha esposto molto bene l'argomento e anche i motivi per cui non ossessionarsi con quello che nasce come black humour e si diffonde come meme tramite siti NON privati come 4Chan e Twitter. Non c'è nessuna cospirazione, nessun curatore, nessuno psicologo. Solo qualche disturbato che su 4Chan e compagnia si diverte guardando le sventure dei meno intelligenti (come del resto hanno sempre fatto).

    Sempre stato scettico su stupidi servizi dello stupido programma Le Iene e sugli allarmismi del pessimo Il Giornale.
    Un giretto sui vari chan farebbe capire molte cose a chi è attratto dai fenomeni virali come questo.
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    Etienne purtroppo tra antivaccinisti che asserisco che ci sia piombo nei vaccini
    Terrapiattisti e tutti i vari complottisti, ci sono certe cose a cui la gente crede che sono persino difficili da immaginare prima ancora che crederci
112 replies since 27/3/2012
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