Votes given by Ocean Inside

  1. .
    Il gioco è finalmente disponibile su Steam!
    Spero che vi piacerà questa versione "remaster" del gioco, punto ad aggiungere altri contenuti in seguito, siate liberi di darmi suggerimenti o idee sia qui che sul forum Steam.
    vCF7Myi
  2. .
    Ciao Ragazzi,
    anticipo subito che sono LeoMetal, ho partecipato tra i primi nel 2013 a questa discussione.
    E' passato un sacco di tempo dall'ultima volta che ho visitato questo sito... ci siamo divertiti ad indagare, scoprire sempre più dettagli, elaborare decine di teorie e siamo stati intrattenuti per 6 anni.

    Mi sento in dovere di rivelarvi finalmente la verità sul videogioco, quella vera, non ciò che ha narrato quel falsario di ObscureHorrorCorner e altra gente che si è approfittata della mia anonimia..
    Ho creato ToyMaker io stesso nell'estate 2013, dopo aver letto la creepypasta di The Theater e giocato al gioco.
    E' stato il mio primo progetto di videogioco perciò sono presenti pochissimi particolari, ho giocato molto sul fattore "mistero", quindi sui crash, sulle zone non raggiungibili eccetera.
    Ci tengo a farvi sapere che era previsto un update con un seguito del gioco, che non ho mai finito di sviluppare, ma che ho ancora nel mio harddisk.
    Il fatto che il lettore CD si aprisse in alcune zone del gioco era voluto, infatti il gioco richiedeva appunto un disco per poter continuare, quello dell'update mai rilasciato.
    Era prevista persino una versione per Playstation 1 in modo da avvalorare la veridicità del gioco (anche questa versione non ho finito di svilupparla, dovrei ancora avere la ISO con il livello principale di ToyMaker portato su PS1, ma non è niente di che).

    Come potete vedere dalle mie risposte si capisce benissimo che la prendevo sul personale e rispondevo a tono, come se conoscessi benissimo il gioco:
    CITAZIONE (leoMetal98 @ 16/10/2013, 15:38) 
    Non vorrei essere scortese ma secondo me ciò che ha detto "_The_Master_" non è affatto vero, perchè il gioco era per DOS e non avrebbe potuto far visualizzare qualcosa dopo la chiusura del programma e in un ambiente windows.
    Dico questo anche perchè il gioco è stato patchato per farlo partire in windows e non dovrebbe esser stato inserito niente altro nel gioco, tra cui il presunto suono e l'orsacchiotto apparso sullo schermo di "_The_Master_".
    Ho espresso la mia opinione, commentate pure.

    EDIT:

    Comunque "T¤theArk" la scritta non è "do not forget U", perchè il cartello è incastrato a metà nel muro, manca un pezzo del messaggio che è visibile nel primo livello :)

    CITAZIONE (leoMetal98 @ 16/10/2013, 16:20) 
    Va bene ;)
    comunque ho notato che ci somiglia l'ombra nera alla "sposa" in the theater... ma non so, secondo me ci somiglia solo, cioè che nesso potrebbe avere con Toy Maker?
    Io personalmente dubito sia stato programmato dallo stesso autore/team perchè le grafiche e la disposizione dei file di gioco sono diversi a mio parere, voi cosa ne pensate? avete novità? io ho fifa a rigiocarci xD

    Oltretutto "stranamente" proprio a me, il fantomatico Kenjiro Murai ha inviato il link del sito dell'hacker giapponese che ha convertito il gioco:
    CITAZIONE (leoMetal @ 16/10/2013, 17:46) 
    Ragazzi ho scritto all'email della creepypasta e mi ha mandato questo link http://toymakerporting.comyr.com/
    e questo http://toymakerporting.comyr.com/1958/index.html ... non capisco cosa siano, proverò con google traduttore, ma il secondo link è protetto da password e nome utente o.o

    In più notate come le risorse di gioco (estratte dal progetto decompilato per GameMaker) sono tutte in italiano e con nomi stupidi alle volte.. avevo 15 anni :rolleyes:


    E' stata una bella avventura e spero di non aver distrutto i sogni di nessuno, ma che consideriate questo "esperimento", "progetto" (non so come chiamarlo) interessante e che vi abbia regalato momenti di terrore e curiosità.
  3. .
    Old but gold
  4. .
    Sarò strano io, ma mi sono sempre immaginato un finale action per questa storia, una cosa tipo:

    Finalmente Jackie era davanti a me. Una cosa nera, forse perché in controluce, o forse perché quello era il suo aspetto. aveva un busto e una testa, come quella di uno spaventapasseri coperto di stracci, e dei prolungamenti simili a rami o radici al posto degli arti.

    Rose sorrise, mentre Jackie iniziava ad avanzare minaccioso verso di me. "Bene", dissi. "Io vi do...vi do la mia benedizione" gettai a terra, davanti a quella cosa, la boccetta d'acqua santa che tenevo nascosta sotto il vestito. Jackie iniziò a contorcersi all'indietro non appena il contenitore in vetro si ruppe, schizzandolo d'acqua. Era chiaramente infastidito, e almeno per qualche secondo ero riuscito a ritardare la mia morte.

    "No!" Rose, il suo volto da bambina reso deforme dalla rabbia, si lanciò su di me, con le mani protese verso il volto e tirando calci alle gambe e alle parti basse. "Lui Ti ucciderà! TI UCCIDERÀ! ...COME HA FATTO CON LA MAMMA!" A quelle parole feci il gesto meno paterno di sempre, ma che forse mi salvò la vita, la colpii al volto con il gomito, facendola ricadere a terra, immobile.
    Mi girai nuovamente verso Jackie, che si stava riprendendo dai movimenti convulsi che l'acqua aveva provocato su di lui. "Ciao Jackie, benvenuto in famiglia." Puntai la pistola, che avevo nascosto ed infilato nei pantaloni, e feci fuoco. Il proiettile, realizzato con medagliette in argento e fatto benedire, si piantò nella testa di Jackie, producendo un rumore sordo e facendolo piegare all'indietro. Sparai un altro colpo, poi un altro e un altro ancora. Jackie era piegato, come una bestia ferita. Esplosi un altro colpo e l'essere si ruppe come vetro in una miriade di frammenti, che a loro volta andarono a disgregarsi e a formare un fumo nero, che subito svanì nell'aria.

    Jackie non c'era più. Ero libero.
  5. .
    Cioè in pratica il sogno ti ha avvisato del bidone. Ora hai l'obbligo morale di usare il tuo potere per rendere il mondo un posto migliore.

    Figo.
  6. .
    Un ragazzo, con corti capelli neri e occhi azzurri, vestito con una maglietta dalle maniche corte e jeans anch'essi corti- dopotutto era estate, e faceva davvero caldo- stava camminando per la strada. Il suo nome era Mark. Si stava dirigendo verso il parco dietro casa, per incontrarsi con una sua amica; dopotutto, non aveva nulla di meglio da fare. Era il 15 Agosto, alle ore 9:00 del mattino.
    Arrivò al parco. Lei, ovviamente, era già là, seduta su una panca. Accarezzava un gatto- il suo gatto, lo stesso a cui era tanto affezionata, da cui faceva fatica a separarsi anche solo per andare a scuola- ma non appena vide Mark, lo salutò.
    Lei, che di nome faceva Jane, era un po' più bassa di Mark, e aveva capelli biondi che arrivavano circa fino alle sue spalle. I suoi occhi erano azzurri, un azzurro leggero, quasi come il colore del cielo sopra di loro, scoperto e del tutto esente da nuvole, in quella afosa estate.
    Mark si sedette di fianco a lei, e i due iniziarono a parlare del più e del meno- di quanto caldo facesse, di cosa avrebbero fatto e avevano fatto durante le vacanze estive, di come Jane preferisse l'inverno, che almeno era fresco- ed andarono avanti a parlare per un bel po'.

    Ma, improvvisamente- forse attirato da qualcosa visto in lontananza, forse spaventato dal rumore di un'auto appena passata- il gatto di Jane sfuggì dalle sue mani e corse verso la strada. D'istinto, senza nemmeno pensarci, la ragazza si alzò per rincorrerlo, senza nemmeno prestare attenzione a ciò che c'era intorno a lei. Dopotutto, cosa mai sarebbe potuto accadere?
    La risposta arrivò, molto semplicemente, sotto forma di un camion- uno apparentemente guidato da un camionista distratto- che non riuscì a vedere la ragazza in tempo, e dunque a frenare.
    Mark era rimasto lì, inerte. Avrebbe voluto muoversi, vedendo il camion, ma il suo corpo non aveva risposto in tempo.
    Avrebbe voluto urlare vedendo il sangue volare per aria, vendendolo spargersi per la strada, formare una pozza sotto il corpo della ragazza, ma tutto ciò che uscì dalla sua bocca fu un rantolo.
    Tutto stava divenendo sfocato. Non riusciva più nemmeno a respirare. Cadde per terra- o meglio, si sentì cadere- e perse conoscenza.

    Quando aprì gli occhi, si ritrovò in un letto- il suo letto nella sua camera- madido di sudore. Si guardò intorno lentamente: era notte fonda, e guardando il suo telefono, lasciato in carica di fianco al suo letto, scoprì fossero le 3:00 del mattino del 15 Agosto. Tra sé e sé, tirò un sospiro di sollievo. Non era stato altro che un incubo. Ma che incubo realistico! Scosse le spalle, e tornò a dormire. Aveva, dopotutto, appuntamento con la sua amica Jane il mattino dopo.
    Il sonno passò senza altri incubi o sogni degni di nota, e arrivò il momento in cui i due dovevano incontrarsi.
    Jane propose di andare al parco dietro casa; Mark, che seppur non fosse molto superstizioso preferiva non rischiare, obiettò, e propose invece di dirigersi verso il laghetto, di fianco al cantiere dove si stava lavorando per costruire il nuovo centro commerciale.
    Camminarono per un po', parlando del più e del meno. Ma ad un tratto, a causa probabilmente di un operaio sbadato che non vedeva l'ora di andare in pausa pranzo e riposarsi- giustamente, tra l'altro, dato il caldo atroce che faceva- una trave di acciaio cadde dalla gru che la stava sollevando per portarla a svolgere il suo ruolo di sostegno del tetto.

    Sotto di essa, ovviamente, c'era la povera Jane, che ebbe appena il tempo di guardare in su, prima di essere trafitta da parte a parte dal pesante acciaio. Non fece in tempo nemmeno ad urlare.
    Mark avrebbe voluto gridare un avvertimento, ma non ne aveva avuto il tempo.
    Avrebbe voluto correre e spingerla via dalla traiettoria del palo di ferro, ma non riuscì a muoversi abbastanza in fretta.
    Il sangue di Jane, insieme a frammenti delle sue cervella e dei suoi organi, era volato dappertutto, e tutto sembrava essersi fermato, in un attonito silenzio.
    Mark urlò. Si sentiva male, si sentiva salire il vomito, e le sue gambe, le sentiva deboli, incapaci di sorreggerlo- e difatti cadde a terra, perdendo i sensi.

    Quando aprì gli occhi, si ritrovò in un letto- il suo letto nella sua camera- madido di sudore. Guardò il telefono. Le 23:15 del 14 Agosto.
    Un altro incubo? Era possibile? Aveva quindi sognato di svegliarsi? Scosse le spalle. Era l'unica spiegazione logica. Dopotutto, il tempo non funzionava in quel modo. Il tempo andava avanti. Non poteva saltare in qua e in la. Era la fisica a dirlo, no?
    Rincuorato dunque da questi pensieri, tornò a dormire. La mattina dopo voleva chiamare la sua amica Jane, era da tanto che non si vedevano. Chissà se avrebbe portato con sé il suo gatto?
    Come scoprì il giorno dopo, si. Lo aveva portato con sé. Quella volta, andarono, sempre su suggerimento di Mark, a fare una gita in barca sul laghetto. Lontano dalle strade, e lontano da cantieri. Cosa poteva succedere?

    Era molto rilassante, stare in barca così. Mark e Jane, sdraiati, su una barchetta a remi che il gestore del parco contenente il lago noleggiava, lasciandosi trasportare dalle onde, con il gatto che zampettava in giro, cercando di sfuggire all’acqua attorno a quel legno che docilmente vagava.
    Ad un tratto però, mentre passavano sotto ad una zona alberata, che avrebbe avuto la funzione di ripararli dal sole, si sentì un rumore forte, come un qualcosa che si spezzava bruscamente, seguito dallo staccarsi dall’albero di un ramo, che cadde nell’acqua.
    Spaventati, i due remarono via in fretta, ma il gatto di Jane, spaventato dall’acqua, le balzò addosso, facendola sbilanciare e cadere in acqua.
    Ciò non sarebbe stato un problema- le bastava risalire a bordo, no?
    Ma mentre lo faceva, si sentì di nuovo quel rumore.
    Di nuovo, un ramo cadde.
    L’acqua formò delle onde, colpita da un oggetto avente una certa velocità.
    Ma questa volta, le onde non avevano più quel colore blu cristallino che di solito si associa con esse, ma rosse; e Jane, ancora con le mani e metà del busto issato sulla barca su cui stava risalendo, era ferma il volto contratto in una smorfia di sforzo, con, nella schiena, il ramo che l’aveva colpita, che l'aveva trafitta, impalandola e uccidendola sul colpo.
    Mark urlò. Come già due volte prima di questa perse i sensi.

    E come già due volte prima di questa, quando aprì gli occhi, si ritrovò in un letto- il suo letto nella sua camera- madido di sudore.
    Guardò il telefono. Era l’una e 35 di notte del 15 Agosto. Questo non era un incubo. Ne era certo. C'era qualcosa di più sinistro sotto. Cosa, non lo sapeva né tantomeno voleva saperlo. Ma a quanto pareva, c'entrava il vedersi con Jane. Bene, avrebbe posto rimedio anche a quello.
    Prese il telefono, e mandò un messaggio alla ragazza, dicendo che si era sentito male durante la notte e dunque il giorno dopo non sarebbe potuto uscire.
    Dunque, si rimise a dormire.

    Quando si svegliò, alle 7:43 del 15 Agosto, si sentiva tranquillo. Non sarebbe successo nulla, quella volta, no? Con un sorriso, guardò il suo smartphone.
    E come un fulmine a ciel sereno, squarciando la quiete e significando una imminente disgrazia, vide un messaggio di Jane, in cui la ragazza gli diceva di non preoccuparsi, ma che dato che comunque aveva saputo di dover andare a fare dei giri, sarebbe passata di lì.
    Normalmente, un messaggio come quello avrebbe fatto piacere a Mark, ma in quel momento, tutto ciò a cui poteva pensare era la catastrofe imminente, catastrofe di cui non aveva alcuna prova, ma che si sentiva era imminente e impossibile da evitare. Il messaggio era di pochi minuti prima che si svegliasse, e una rapida occhiata al suo telefonino gli rivelò fossero passati già dieci minuti.
    Prese il telefono di fretta, e già stava per comporre il numero, quando lo sguardo si soffermò sulla finestra nella sua camera, quella dall'altra parte rispetto al letto, e su ciò che vedeva al di fuori di questa.

    E ciò che vedeva era la strada di fronte a casa sua, un vialetto alberato, dove ovviamente c'era anche la ragazza. Se non altro, non vedeva macchine o altre possibili fonti di incidenti. Ma non riusciva ancora a tranquillizzarsi. Qualcosa, non sapeva cosa, qualcosa continuava a minacciarlo, lo sapeva, lo sentiva. Un imprevisto improvviso e terribile.
    Ma la ragazza camminava tranquilla, avanzando tranquillamente tra gli alberi. Sembrava in pace, sotto il sole, nell’afoso caldo d'agosto che faceva sudare il ragazzo che osservava dalla finestra.
    Eppure la ragazza era ancora del tutto incolume, uscendo dall'alberato vialetto. Ormai era sotto casa sua, sotto al condominio in cui viveva.
    Nel cuore di Mark stava quasi nascendo una tenue speranza, che tutto fosse andato bene, che non fosse successo nulla, che quell’incubo fosse finalmente finito.

    Avrebbe dovuto sapere che non era possibile.
    Improvvisamente, si sentì da un piano sopra Mark un rumore sordo, come un urto, seguito da una imprecazione esclamata a volumi decisamente alti.
    E l'istante dopo, Jane era stesa a terra, un vaso contenente una pianta attorno a lei, il terriccio marroncino iniziando già ad assorbire il sangue che usciva copiosamente dalla sua testa, della ragazza che, senza dubbio, non aveva avuto alcuna possibilità di sopravvivere.
    Mark si sentì venire su un conato di vomito. Le sue gambe, come aveva previso, si stavano indebolendo. Cercò di mantenere la presa sulla sua coscienza che stava lentamente fuggendo, ma come una bestia che cerchi di agguantare, ma si dimena fino a scappare, essa fuggì e Mark svenne.

    Quando aprì gli occhi, si ritrovò in un letto- il suo letto nella sua camera- madido di sudore, per ormai la quarta volta. Guardò il telefono. Le 5:12, 15 Agosto.
    Anche quella volta aveva fallito.
    Ma non aveva intenzione di lasciare che tutto ciò continuasse.
    Basta.
    Se doveva essere condannato ad un’eternità di tutto ciò, allora…! Allora, ciò che andava fatto era nella sua mente chiaro, chiaro come la luce del giorno, come la luce che il sole, alto nel cielo, mandava, che illuminava quella calda giornata.
    Anche quel giorno- “anche” per modo di dire, era alla fine sempre lo stesso giorno- si sarebbe visto con la sua amica Jane.
    Si preparò, con calma- non sarebbe arrivata se non fra un paio d’ore, e aspettò, ingannando il tempo con qualche giochino per cellulare.
    L’appuntamento era al parco, ed egli vi si recò, trovando Jane già seduta su una panca da qualche minuto. Le sorrise, salutandola. Lei ricambiò il saluto, accarezzando il gatto che teneva in grembo.
    Si sedette di fianco a lei, e per qualche minuto parlarono. Eppure, c’era qualcosa di strano. Mark sembrava stare aspettando qualcosa. Jane ignorò quel pensiero. Era probabilmente la sua immaginazione.
    E d’improvviso, il suo gatto saltò via dal suo grembo, allertato da chissà quale stimolo, e corse verso la strada trafficata, dove le macchine sfrecciavano senza sosta.
    Jane non fece nemmeno in tempo ad alzarsi che Mark era già in piedi- e dopo un gesto che voleva significare “Non preoccuparti, ci penso io”, stava già correndo alla rincorsa del gatto.

    Tutto ciò che seguì, Jane lo vide come al rallentatore. Mark che camminava, stando attento alle auto attorno a lui. Il gatto che ancora correva, per motivi che solo egli conosceva. Il camionista distratto, che non vide Mark.
    E la testa di Mark che di netto si staccò dal suo corpo che cadde a terra quasi senza rumore, testa che vomitava sangue, testa sulla quale si era disegnata una smorfia che sembrava un sorriso, un sorriso sporco di sangue, un sorriso di libertà.
    Jane non resse quello spettacolo. Le sue gambe si indebolirono, e svenne.



    Quando aprì gli occhi, si ritrovò nella sua camera, madida di sudore. Il suo gatto le era in grembo, tranquillo come sempre. Guardò il suo telefono. Erano le 4:45 del 15 Agosto.
    Mentre accarezzava il suo gatto, Jane mormorò un’imprecazione.
    Anche quella volta, aveva fallito.

    Ispirato da: X


    Edited by DamaXion - 20/10/2017, 15:58
  7. .
    Tanto tempo fa, in un piccolo villaggio
    vivevano 8 fratelli, guidati da un saggio.
    Essi non erano fratelli di sangue,
    ma si volevano un gran bene, sempre e comunque!

    Una sera, mentre riposavano all'ombra di un faggio
    dopo aver parlato di vecchie storie d'amore,
    magicamente dal nulla apparve il saggio
    dicendo "Tra voi si cela un traditore"

    Ma prima che i fratelli scoprirono chi fosse,
    il vecchio saggio sparì, e il dubbio li percosse.

    "Un traditore tra di noi? Mi pare impossibile!"
    Disse uno dei fratelli, un po' spaventato
    "Se fosse vero, sarebbe terribile!"
    Continuò poi "Il saggio ha sbagliato!"

    Tutti si abbracciano in modo fraterno,
    promettendosi fiducia ed amore in eterno.
    Ma quando Morfeo li mise alle strette,
    Dormirono in otto, si svegliarono in sette!

    Il corpo di uno venne trovato nel letto,
    bianco come una statua di gesso,
    Con un coltello affilato nel petto,
    E tutto intorno del sangue il gran rosso.

    "Il saggio aveva ragione, mio Dio"
    Disse uno in mezzo a loro.
    "Giuro che non sono stato io!"
    Dissero gli altri, tutti in coro.

    Da quella notte, tutt'altro che "brava"
    più nessuno riusciva a vedersi in viso.
    Perché infatti, quando chiunque dormiva
    uno dei fratelli, misteriosamente, veniva ucciso.

    Da sette diventarono sei,
    quando uno venne trovato nella foresta
    "Se ha sofferto lo capirei
    solo se ancora ci fosse la testa!"

    Il sesto giaceva sotto le lenzuola
    con viso sereno sopra al suo letto.
    Con le coperte copriva la gola
    segnata per sempre da un taglio netto.

    Mentre il traditore tra loro si nascondeva,
    il loro numero costantemente diminuiva.
    I quattro rimasti, con un fil di spago
    recuperarono il quinto, dal fondo del lago.

    Il quarto morì dentro alla stalla
    con lo sguardo colmo di terrore
    e come se fosse di fieno la balla,
    dalla sua testa spuntava il forcone.

    La gente moriva come se fosse uno scherzo.
    Rimasero in due, quando morì pure il terzo:
    il fratello più giovane, appena un bambino,
    morì soffocato sotto al suo cuscino.

    L'ottavo giorno, pulendo i coltelli
    l'ultimo rimasto pensava ai fratelli
    e sebbene avesse le lacrime al viso,
    sulla sua faccia vi era un sorriso.

    :)

    "Tra noi mai c'era stato un traditore"
    Troppo tardi lo aveva capito
    "Solo la paura, solcata nel cuore,
    cari fratelli, ci aveva tradito"

    Mentre dalle sue vene la vita fuggiva,
    Della sua decisione egli gioiva!
    dai coltelli infatti puliva il suo sangue:
    "Torneremo insieme, ora e per sempre"

    FATAL_ERR0R

    -ERrorE-
    *PRESENZA di D@tI AMNEMOnICI CorROTTI*

    3RR0R Dat4 Log. : 44.111189_5
    Error3: ricezione collettiva (8 soggetti) di risultati da *Analisi Comportamentale* diversi dal vero.

    Risultato errato: PRESENZA DI UN "TRADITORE"

    F0NTE: Nodo di rete 144_A [NEUTRALIZZATO]

    C0NSEGUENzE:
    7 ####CIDI
    1 SUICIDIO [NEUTRALIZZATO a seguito di danni autoinflitti]

    Sog. Di riferimento: #[ANDROIDE]115112987 (Andr. Agricolo)

    Note sul soggetto:
    Nonostante il fatto che il soggetto sia senza dubbio privo di ####, presenta comunque una componente della CPU attiva. Dopo un'accurata lettura dei dati, si è scoperto che tale componente ripropone gli avvenimenti avvenuti nella settimana che precede la disattivazione.

    Oltretutto, è da sottolineare il fatto che gli ultimi avvenimenti vengono proposti in loop in un formato presente nella banca dati sotto il nome di [FILASTROCCA PER BAMBINI].

    Il metodo in cui l'androide abbia avuto accesso al fascicolo esemplificativo è del tutto ignoto, ma sotto analisi.

    Si sta, inoltre, cercando di capire a cosa faccia riferimento l'ultima frase.

    ••

    Dio (#?)

    ...mmhh

    ••
    L00P terminato da [0.0034"]
    Pr0SSIMO L00P tra [0.0003"]
    ••

    Tanto tempo fa, in

    Edited by Mive - 16/9/2017, 14:42
  8. .
    Ricordo che questo fu l'ultimo post che lessi prima di prendermi una pausa di 4 anni dal forum.

    Dopo tutto questo tempo sono tornato e mi sono messo a cercare un po' di informazioni su questo Toy Maker.
    Ho deciso di scaricare il gioco...a mezzanotte. Una volta avviato ed aver attraversato la prima porta, tornando da dove ero venuto, trovai il cartello "Forget that place" e ignorandolo mi incamminai verso la porta di ferro.
    Ecco, non so cosa ci sia proseguendo lungo il corridoio con i quadri, però i suoni inquietanti sono stati abbastanza da farmi passare la voglia di giocare e mi sono impanicato troppo quando ho visto che nè esc nè Alt+F4 funzionavano :crying:

    Che bello essere tornato in questa community spettacolare! Era da tempo che non provavo il brivido dell'ignoto.
    Domani vedrò di farmi coraggio e proverò a giocarci di nuovo :sisi:
  9. .
    CITAZIONE (´ kagerou. @ 25/12/2016, 15:34) 
    Non credo sia possibile che esista un sito o un qualsivoglia portale da cui scaricare "il seguito" di un giochino simile. Il web è un posto piccolo alla fine, se fosse come dici tu ci si sarebbe arrivati subito, sin dall'inizio di questo mistero, non trovi? Soprattutto perché ormai ogni informazione la si raggiunge con una parola chiave e un click, non sarebbe stato difficile giungere ad un sito di download o qualcosa del genere.

    Che ci siano file compressi, dubito. Il gioco è stato analizzato più e più volte, lo stesso creatore del topic ti potrebbe dire con precisione cosa trovarono nei file. Io credo che sia semplicemente un giochino incompleto e vuoto, o buggato, ognuno la pensi come vuole... Trovo solo bello vedere che le persone ci dedichino tempo anche dopo questi anni. Magari qualcosa prima o poi verrà fuori davvero.

    Cavolo se è bello, è il thread più lungo attualmente esistente sul sito
  10. .
    Ti faccio i miei complimenti. Posso assicurarti che ho avvertito un certo tipo di orrore, anche solo per un fugace attimo. Una persona che hai ucciso, alla quale hai arrecato danni abominevoli e che ritrovi dopo tanto tempo in casa tua, camminare silenziosamente, nel luogo in cui ti senti più al sicuro. Mi scappa un italianissimo "Mamma mia!".
    Ti dirò, tuttavia, che ho trovato solo quest'ultimo elemento particolarmente spaventoso. Sarò io, ma nell'immedesimazione mi ci sono tuffato e ne sono uscito fradicio di sensazioni incredule; mi sono immerso tanto nella storia da vivere pienamente il punto di vista del protagonista e percepire, in quelle rare volte che mi accade, il sovrannaturale come elemento terrificante, seppur nel nostro caso in minima, semplice parte.
    Quella vissuta concretamente dal protagonista era una mia fobia, tra le tante cervellotiche che ho avuto o che ho tutt'ora, che da pargoletto non mi faceva dormire la notte, quella di incontrare parenti defunti e morti. Spesso da bambino in dormiveglia sentivo il loro odore, il rumore delle loro scarpe sulle scale - e non era "paura" di loro, era l'immensa incredulità nel sentire, da parte mia, la loro presenza dopo la loro morte, e la mente fervida di un bambino viaggia molto in fretta e in rotte più disparate. Mentre ero a letto vidi anche, in una specie di allucinazione, mio padre sorridermi e tendermi la mano, dicendo "Andiamo!", riferendosi alla scuola. Avevo sette anni.
    Sebbene non si tratta di orrore quello che ho vissuto io, nel mondo amplificato del terrore di una creepypasta mi hai tirato fuori questi ricordi che si sono trasmutati, durante l'esperienza di lettura, nella concreta paura che avevo da bambino di rivedere i morti - e che il protagonista vive scrutando la moglie uccisa da lui stesso camminare; mi hai aperto gli schedari della memoria e mi hai fatto rivivere, ripeto, anche solo per un attimo, una sensazione sepolta.
    Storia semplice, tecnicamente nulla di miracoloso, ma a mio modestissimo parere spaventosamente efficace. Non male davvero!
  11. .
    Ecco qui la targhetta per OceanInside!

    statico

    HTML
    [IMG]http://upload.forumfree.net/i/fc7749172/statico.gif[/IMG]
  12. .
    "Despair code"

    More like una delle più grandi catene di spam mai creata su 4chan
  13. .
    Sviluppatore: AM1
    Produttore: Sega
    Anno: 1998
    Genere: Rail Shooter (FPS)
    N. max di giocatori: 2
    N. di livelli: 6

    DREAMCAST--The%20House%20of%20the%20Dead%202_Apr15%2020_41_03

    Videogioco sparatutto ambientato dopo la catastrofe di villa Curien (1998 alternativo) dove uno scienziato pazzo è riuscito a riportare in vita i morti per creare un armata volta alla conquista del mondo. Sebbene il piano del Dottor Curien sia fallito è scoppiata una nuova epidemia zombie in Italia. L'AMS manderà l'agente speciale G a investigare sull'accaduto ma verrà ferito e ci passerà i suoi appunti. noi vestiremo i panni di due agenti AMS atti a sconfiggere questa nuova minaccia di zombie. Scopriremo che dietro l'attacco si celerà Goldman,Il principale finanziatore del dottor Curien.



    Censored. È vietato mettere download di videogiochi all'interno del forum.


    Edited by WDR - 20/11/2016, 20:48
  14. .
    CITAZIONE (TheMasterSimo @ 13/10/2016, 17:36) 
    Ragazzi non capisco il senso di tenere il thread aperto. Non c'è NULLA di "Possibilmente" nuovo nel gioco, è tutto qui. Quello che abbiamo scoperto è tutto quello che c'è da sapere riguardo il gioco.
    Inoltre sono abbastanza sicuro che la data di codifica del gioco sia superiore a 2011, poiché il codice del gioco è leggibile solamente con un programma del 2011, quindi sicuramente avrà trovato un modo per falsificare il "1994" nella data di ultima modifica.
    Per quel che riguarda i file LEVEL1, LEVEL2, LEVEL3, LEVEL4 e LEVEL5, sono una grande presa per il culo, a voi il link dello script: https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t35...60b&oe=58017D00
    Nel caso in cui vogliate sfogliare il gioco dall'interno, metterò un link ad un file RAR contenente la versione di gamemaker con cui è stato creato il gioco, il file .gmk da importare, e le istruzioni per farlo. Inoltre saranno presenti nello stesso file RAR la versione originale di DEICE.exe e una versione modificata con fog disabilitata e crush disattivati, funzionante anche con Windows 8.1 (Non testato su Windows 10), dato che la precedente versione non era compatibile con Windows 8+.
    A voi la scelta, ma sinceramente, è stata una bella storia, che senso ha continuare ad aggiungere cose su cose? Tanto vale chiuderla qui e renderla una bella storia, che è durata negli anni, ma che ormai ha raggiunto il suo finale, no?

    Il link è il seguente: https://drive.google.com/open?id=0ByvKct0V...eTNaYWNycEsyRlE

    Io, piuttosto, non capisco il tuo discorso. Chiudere un post che ha coinvolto così tante persone perché...? Perché dopo tre anni sei arrivato tu a risolvere il mistero, scomponendo e analizzando qualche file?
    Che ci fossero cose che non tornano si sapeva già, si ipotizzava da un po' che fosse un fake e che il creatore fosse pure italiano... Ma il topic non è stato chiuso, lo stesso, perché motivo di dibattiti e discussioni, scambi di pareri, informazioni. Non capisco che fastidio possa arrecarti. Le persone ci tornano dopo anni qui, a scrivere e aggiornare, motivo per cui possiamo definire Toy Maker un tema ancora caldissimo.

    Aspetto il parere dei colleghi, ma sicuramente sono contrario alla chiusura.
  15. .
    "Henry?"

    Sbirciai attraverso la fessura della porta cercando di vedere all'esterno. Al di sopra dei lamenti e del graffiare sulle pareti, il mio nome risuonò ancora una volta. Sembrava quasi...

    "Glenda? Ma credevo-"

    "Che fossi corso via come il codardo che sei e che ci avessi lasciato morire? Sì, l'hai fatto. Ma tu mi conosci, sono sempre stata creativa."

    Si fece avanti una figura. Era più deforme rispetto al resto dell'orda. Più impacciata... Oh Cristo. Sta trascinando con sé il consulente matrimoniale. O almeno quello che rimane di lui.

    "Tesoro, sei viva! È-"

    "Ho tre cose da dirti, Henry. Primo, queste cose seguono chiunque sia il capo gregge. Posso guidarli ovunque. Secondo, hai dimenticato la chiave di riserva sotto la cassetta delle lettere-"

    La porta si aprì con un click e l'orda affamata irruppe all'interno. Corsi in preda al panico fino alle scale della soffitta e le richiusi sotto di me.

    Rimasi seduto nell'oscurità per ore, ascoltando quelle cose corrotte che barcollavano e mordevano. Pensai che Glenda fosse morta, ma fu solo quando passò molto tempo e divenni molto, molto assetato che sentii la sua voce da sotto.

    "Terzo, mi prendo metà della casa. La metà inferiore."



    Edited by InKubus - 17/10/2016, 18:00
233 replies since 25/9/2011
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