-
.
Ripulisco e smisto . -
Pipinoilbreve04.
User deleted
Bella. Inviato dal mio Samsung Galaxy tramite ForumFree App
. -
.
Insomma,bellina . -
.
Non l'avevo postata nella sezione per il contest? . -
.
Sì, poi è stata smistata nella sezione più appropriata (presto arriveranno le altre, ma smistate in altre sezioni).. -
.
Carina . -
.
Bella mi è piaciuta, complimenti! . -
.
Ti faccio i miei complimenti. Posso assicurarti che ho avvertito un certo tipo di orrore, anche solo per un fugace attimo. Una persona che hai ucciso, alla quale hai arrecato danni abominevoli e che ritrovi dopo tanto tempo in casa tua, camminare silenziosamente, nel luogo in cui ti senti più al sicuro. Mi scappa un italianissimo "Mamma mia!".
Ti dirò, tuttavia, che ho trovato solo quest'ultimo elemento particolarmente spaventoso. Sarò io, ma nell'immedesimazione mi ci sono tuffato e ne sono uscito fradicio di sensazioni incredule; mi sono immerso tanto nella storia da vivere pienamente il punto di vista del protagonista e percepire, in quelle rare volte che mi accade, il sovrannaturale come elemento terrificante, seppur nel nostro caso in minima, semplice parte.
Quella vissuta concretamente dal protagonista era una mia fobia, tra le tante cervellotiche che ho avuto o che ho tutt'ora, che da pargoletto non mi faceva dormire la notte, quella di incontrare parenti defunti e morti. Spesso da bambino in dormiveglia sentivo il loro odore, il rumore delle loro scarpe sulle scale - e non era "paura" di loro, era l'immensa incredulità nel sentire, da parte mia, la loro presenza dopo la loro morte, e la mente fervida di un bambino viaggia molto in fretta e in rotte più disparate. Mentre ero a letto vidi anche, in una specie di allucinazione, mio padre sorridermi e tendermi la mano, dicendo "Andiamo!", riferendosi alla scuola. Avevo sette anni.
Sebbene non si tratta di orrore quello che ho vissuto io, nel mondo amplificato del terrore di una creepypasta mi hai tirato fuori questi ricordi che si sono trasmutati, durante l'esperienza di lettura, nella concreta paura che avevo da bambino di rivedere i morti - e che il protagonista vive scrutando la moglie uccisa da lui stesso camminare; mi hai aperto gli schedari della memoria e mi hai fatto rivivere, ripeto, anche solo per un attimo, una sensazione sepolta.
Storia semplice, tecnicamente nulla di miracoloso, ma a mio modestissimo parere spaventosamente efficace. Non male davvero!. -
.Ti faccio i miei complimenti. Posso assicurarti che ho avvertito un certo tipo di orrore, anche solo per un fugace attimo. Una persona che hai ucciso, alla quale hai arrecato danni abominevoli e che ritrovi dopo tanto tempo in casa tua, camminare silenziosamente, nel luogo in cui ti senti più al sicuro. Mi scappa un italianissimo "Mamma mia!".
Ti dirò, tuttavia, che ho trovato solo quest'ultimo elemento particolarmente spaventoso. Sarò io, ma nell'immedesimazione mi ci sono tuffato e ne sono uscito fradicio di sensazioni incredule; mi sono immerso tanto nella storia da vivere pienamente il punto di vista del protagonista e percepire, in quelle rare volte che mi accade, il sovrannaturale come elemento terrificante, seppur nel nostro caso in minima, semplice parte.
Quella vissuta concretamente dal protagonista era una mia fobia, tra le tante cervellotiche che ho avuto o che ho tutt'ora, che da pargoletto non mi faceva dormire la notte, quella di incontrare parenti defunti e morti. Spesso da bambino in dormiveglia sentivo il loro odore, il rumore delle loro scarpe sulle scale - e non era "paura" di loro, era l'immensa incredulità nel sentire, da parte mia, la loro presenza dopo la loro morte, e la mente fervida di un bambino viaggia molto in fretta e in rotte più disparate. Mentre ero a letto vidi anche, in una specie di allucinazione, mio padre sorridermi e tendermi la mano, dicendo "Andiamo!", riferendosi alla scuola. Avevo sette anni.
Sebbene non si tratta di orrore quello che ho vissuto io, nel mondo amplificato del terrore di una creepypasta mi hai tirato fuori questi ricordi che si sono trasmutati, durante l'esperienza di lettura, nella concreta paura che avevo da bambino di rivedere i morti - e che il protagonista vive scrutando la moglie uccisa da lui stesso camminare; mi hai aperto gli schedari della memoria e mi hai fatto rivivere, ripeto, anche solo per un attimo, una sensazione sepolta.
Storia semplice, tecnicamente nulla di miracoloso, ma a mio modestissimo parere spaventosamente efficace. Non male davvero!
Ti ringrazio!
Fa moltissimo piacere che qualcuno riesca ancora a spaventarsi con le creepypasta, che diciamocelo, sono un "genere" sul quale è rimasto poco da dire visto il numero enorme di scrittori improvvisati e di cliché, per l'appunto.
Sicuramente non è una delle migliori che ho scritto ma il "tecnicamente semplice" è un qualcosa di voluto, per ricreare quel brivido che avevi quando nel 2011 leggevi le prime storielle mal scritte pensando avessero un fondo di veridicità.
. -
.
La pasta riesce a fare il suo lavoro: trasmettere le sensazioni del protagonista senza intermezzi al lettore. Complimenti. .