Votes taken by AndySky21

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    Al solito io rispondo a scaglioni (spero non a scoglioni).

    Emilia Marrone: nonostante il breve contatto abbiamo avuto modo di sentirci anche fuori dalla chat, sei una componente valida dello staff. Keep up the good work, sarai d'aiuto anche agli altri!

    Sandman, detto anche Panino: eravamo i due traduttori degli SCP noi! Fai il bravo, non cedere alle lusinghe del Lato Oscuro, utenti e staffer potrebbero beneficiare della tua presenza pacifica!

    Kage: mi ci è voluto un po' per capirlo, ma noi due abbiamo caratteri diametralmente opposti, questo è uno dei motivi per cui spesso ci siamo incontrati in maniera caprona ultimamente! Ti serve un po' della mia diplomazia, sennò tu all'età pensionabile non ci arrivi, ti cucini il fegato prima! Non immaginavo di lasciare "insegnamenti", ma se questa esperienza ha arricchito tutti e due allora è un buon segno! Continua così e in bocca al lupo per i tuoi progetti!
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    Scrivere questo post sarà più difficile di qualsiasi traduzione, racconto o articolo io abbia mai avuto modo di postare su questo Forum.
    Un paio di giorni fa parlavo con un mio buon amico e gli dicevo di come sia... difficile per me lasciarmi un'esperienza alle spalle, e la collaborazione col CPF è stata abbastanza significativa da crearmi ora qualche difficoltà.
    E poi non ho mai creduto nei memoriali. Scrivere qualcosa come pietra miliare della propria permanenza sembra così squallido quando si fa parte di una Community e si marca visita in modi più concreti, e così inutile quando poi ci si lascia tutto dietro le spalle.
    Però mi sono reso conto di doverlo a me stesso, per curarmi da un complesso, e alle persone che ho conosciuto qui.

    Quando sono entrato, non senza difficoltà, nello staff l'anno scorso, l'ho fatto come Traduttore e l'ho fatto per un motivo "banale". Sapevo che il forum era legato in qualche modo agli SCP di cui ero appassionato, pensavo di poter dare il mio contributo per risanare quel legame e partecipare all'opera di ampliamento dei contenuti qui e di rimessa in sesto di quel portale. Come molti di voi sapranno, quel progetto non è andato in porto per via di incomprensioni e di scontri di caratteri, quindi mi sono dedicato con passione al Forum. Ho scoperto un ambiente che non mi aspettavo, è stato come guardare dietro le quinte di uno spettacolo e scoprire cosa c'è dietro. C'è tanto bisogno di organizzazione, ci sono tante proposte e tanti progetti che non sempre (raramente, in certi periodi) vanno a buon fine. Ci sono i propositi che si scontrano con la realtà dei fatti. Ci sono persone che ci tengono tanto, persone che si aggrappano al forum in maniera persino troppo intensa, e poi inevitabilmente c'è chi non ci tiene abbastanza. Queste ultime si riconoscono nel lungo periodo, quando magari non sono più nello staff e creano soltanto ansia e confusione.
    Devo dire che lo staff è la parte di questo Forum che si avvicenda con maggiore rapidità, in una community e in un circuito che tendono a languire. Le cose ultimamente non sono cambiate in meglio, complice anche l'inerzia generale. Miglioreranno? Probabilmente ci saranno sempre alti e bassi. Mi sento però di dire qualche parola. Avviso: sembrerà che sparo nel mucchio, ma le mie parole si riferiscono ai casi patologici e non a quelli fisiologici, certi momenti ci sono state tempeste ed è a quelle situazioni che bisogna prestare attenzione; per il resto si naviga nel mare calmo e lì non c'è nulla da segnalare.

    • Agli utenti, se ce n'è qualcuno che sta leggendo, voglio parlare col cuore in mano. Questo forum ha vita difficile perché gli viene mossa guerra da tre parti con strumenti decisamente più avanzati: i siti vetrina non vivono della vostra diretta partecipazione, i social network sono fatti per l'interazione e lo scambio di cavolate o di pensieri sparsi, i siti di narrativa permettono di pubblicare racconti in maniera più immediata. Beh, il CPF non è nulla di tutto questo ed è tutto questo insieme. È una community tematica: lo staff si è preso l'impegno di proporre pagine "di qualità" che vi coinvolgano, ma non sempre ci si riesce. A volte cerchiamo un compromesso per pubblicare un racconto bello ma migliorabile, altre volte gli articoli li scriviamo o li traduciamo noi. Fate come su Amazon, lasciate una recensione, positiva o negativa. Fatevi notare, confrontatevi con altri utenti se siete qui da un po', fatevi sentire dall'autore, nel bene e nel male. E quanto al male, avete presente "non fate agli altri quello che non volete sia fatto a voi"? Ecco, non è questo il caso. Voi potete sentirvi comici dentro, oppure mangiate pane e flame a colazione, ma chi scrive e chi vi legge potrebbe non avere la vostra "verve" umoristica o la vostra corazza di amianto. Se ci tenete alla community, siate costruttivi. Se siete troll, beh, sarete calciorotati nell'oblio senza pietà e ve lo sarete meritato.

    • Allo staff "gestionale" voglio ricordare che questo non è una professione: una volta, quando il fenomeno delle creepypasta era misconosciuto in Italia, si trattava di una missione. Oggi, venuto meno il periodo aureo, rimane una passione, che si estende all'amore per l'horror, amatoriale e d'autore, in tutte le sue declinazioni, e anche alla narrativa in generale. Essendo uno staff, strumenti come le scadenze, le gerarchie, la separazione dei ruoli sono sempre fondamentali, ma cercate di non irrigidire mai questi concetti e di mantenerli in un rapporto di mezzo a fine. E cercate di non far sentire i collaboratori abbandonati. Qualche volta sembreranno dimenticarsi dei loro doveri, ma la vita reale incombe, spesso in modi difficili da comunicare visto che siamo "compagni di viaggio" e non confidenti. Chi è ai piani alti una volta era ai piedi della piramide, ricordatevi di cosa facevate e motivate chi sta sotto di voi, a volte svolgendo una mansione "insieme", postando un articolo scritto a quattro mani o collaborando attivamente in un progetto, prima di passare alle maniere forti.

    • Ai collaboratori voglio fare un discorso complementare. So che ci sono giorni in cui aprirete il forum con stanchezza o scoramento, altri giorni avrete voglia di silenziare gli avvisi della chat per non leggere altre beghe oltre a quelle della vita reale. Non vi buttate giù e fate sempre in modo che il forum sia prima di tutto una valvola di sfogo, da godervi e a cui contribuire prima di tutto come "utenti pro". Leggetevi qualche vecchio racconto random e commentatelo, buttate una voce in shout magari condividendo un topic, proponete idee in staff zone o in chat. E parlate con i vostri superiori. I piani alti contano meno gente per cui questo dovrebbe almeno rendere più facile la scelta, se qualcosa non va ditelo. Anche se per qualche motivo non vi sentirete più abbastanza coinvolti, per questioni personali o per difficoltà "tecniche" di squadra. Probabilmente non saranno d'accordo con voi oppure sarà difficile comunicare, ma fatelo lo stesso.

    • Voglio lasciare due righe per chi è ex staffer, ma non si estendono a tutti e non sono intese a esacerbare i "conflitti" con chicchessia. Mettete da parte gli attriti con singoli membri dello staff e prima di scrivere qualsiasi cosa, ricordatevi che quello che farete potrebbe dover essere fronteggiato o risolto da persone che non hanno avuto a che fare con voi e/o che stanno facendo quello che gli è stato insegnato essere il loro dovere. Non importa se state scrivendo un post di critica accesa e lo finite con "non lo dico per tutti ma per i diretti interessati", non esistono diretti interessati, esiste un team che cerca di fare del suo meglio in mezzo a tutte le difficoltà che ho sottolineato qui sopra, cercando di mettere in piedi una continua collaborazione non sempre possibile. Volete scrivere qualcosa che inizia con "in passato"? Trattenetevi e non fatelo, perché ogni "generazione" di staffer fronteggia problemi specifici in maniera specifica. Cose che erano possibili un anno fa ora potrebbero non esserlo, mentre per abbracciare qualcosa di nuovo ci vuole uno sforzo congiunto. Proponete idee se volete, ma ricordate che la realizzazione resta un onere di altri. E a te che vieni sul forum per trollare, io capisco che sia la tua natura, ma non danneggi la persona con cui ce l'hai. A metterci una pezza ci finisce spesso gente che ha altre cose a cui pensare. Non rendere loro la partecipazione allo staff un'esperienza da incubo.


    Ho cercato di essere diplomatico perché è nella mia natura cercare di non scontentare nessuno, tuttavia avrò finito per far storcere il naso a tutti. E queste mie parole sembreranno qualunquiste perché riprendono argomenti emersi Dio solo sa quante volte, con esiti più o meno scarsi perché alla fine ognuno si aggrappa alle proprie posizioni o semplicemente fatica a penetrare il misticismo altrui. C'è chi non ha voglia di litiga e c'è chi tende a sbattere il suo pensiero in faccia agli altri senza cercare mediazioni.

    Auguro comunque a tutti voi di vivere l'esperienza del forum come qualcosa di buono. Con alcuni di voi ho fatto un lungo pezzo di strada, vi auguro di proseguire nella vostra vita ed eventualmente, secondariamente, anche sul Forum, pur se non può diventare un'occupazione a tempo pieno.
    Altri li ho conosciuti più brevemente. Fate del vostro meglio e fate i bravi. Quando questa congiuntura un po' complicata della mia vita sarà finita (presto spero) tornerò a farmi vivo nella community, spero di continuare a vedervi. Magari con altri colori ;)

    May the Force be with all of you.

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    The past is never dead, it’s not even past!



    Se siete appassionati dei giochi in Flash disponibili su piattaforme come Kongregate o il più nostrano Flashgames.it e se mai vi è capitato di aprire la categoria “Fuga da una stanza”, a partire dall’aprile del 2015 potreste aver notato un nome ricorrente in diversi giochi, “Cube Escape”. Magari l’avrete anche aperto. Se non vi è mai capitato, o non siete stati abbastanza curiosi oppure non avete avuto la mia stessa fortuna (io stavo cercando tutt’altro, alle volte il destino…!). In tal caso, leggete cosa vi siete persi!
    Per il 95% rimanente, leggete anche voi, così magari potete aggiungere qualcosa!


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    Il titolo “Cube escape” (Fuga dal cubo) viene presentato con due giochi, pubblicati nell’aprile 2015 (e distribuiti nel maggio e giugno successivi) dal team di sviluppatori di Amsterdam noto come “Rusty Lake”, che è anche il nome della location intorno alla quale ruotano tutti gli avvenimenti della serie (lett. “Lago rugginoso”): si trattava di “The Lake” (“Il Lago”) e “Seasons” (“Stagioni”). Apparentemente questi due giochi, destinati a diventare i primi due capitoli della serie, sembrano avere poco in comune, in pratica alcuni elementi grafici e il gameplay: in entrambi il giocatore si trova all’interno di una stanza cubica (ma non è questo il “cubo” del titolo, fidatevi…) di cui può esaminare le quattro pareti e il soffitto, ingrandendo alcuni particolari alla ricerca di indizi da raccogliere e oggetti da utilizzare. La prima differenza rispetto ai giochi “fuga da una stanza” classici è proprio che non si deve cercare una “uscita” in senso stretto, ma bisogna risolvere degli enigmi che man mano vengono a presentarsi. Grafica e gameplay ereditati in massima parte dal precursore di questi giochi, nonché flash game di esordio degli sviluppatori, “Samsara room”.

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    Appare chiaro però come questi giochi siano concepiti come due parti dello stesso universo narrativo: a parte alcuni oggetti in comune, in “Seasons” un depliant affisso ad una lavagnetta a muro fa riferimento a una località chiamata “Rusty Lake mental health and fishing”. Ebbene, in “The Lake” il giocatore si trova proprio in un capanno da pesca su un lago, e le cose che andrà via via pescando (come anche l’uso che dovrà farne) già comincerà a mettere alla prova la vostra igiene mentale. Come se non bastasse, questo secondo gioco ha un finale alternativo accessibile usando la combinazione di una cassaforte scoperta proprio giocando a “Seasons”, come suggerito dal pannello finale.

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    Dei due giochi fu proprio “Seasons” ad avere maggior successo, probabilmente per l’atmosfera sospesa tra il surreale, il soprannaturale e l’horror: l’ambientazione è la cucina di un appartamento, vista in quattro epoche diverse (primavera 1964, estate e poi autunno del 1971, inverno 1981), in cui si trovano una pendola (non vedrete l’ora di aprirla, ne sono certo), un camino (da accendere anche d’estate per fare nuova luce sui ricordi), un pappagallo di nome Harvey (nessun pappagallo è stato maltrattato nella realizzazione di questo videogame. Non in modo irreversibile almeno) e ad un telefono da cui si possono ascoltare criptici indizi come quello all’inizio dell’articolo. Il giocatore dovrà inizialmente sbloccare l’epoca successiva in ciascun capitolo, per poi raccogliere degli oggetti nascosti ripercorrendo a ritroso le varie epoche, fino a risolvere l’enigma finale, che svela proprio l’identità del protagonista.



    Questo gioco ha spalancato le porte a una serie di possibili interpretazioni e di interrogativi: cosa sono quei cubi che permettono di viaggiare attraverso il tempo e la psiche? La ragazza sarà stata uccisa davvero, o si è suicidata perché era pazza? Chi c’era al telefono? Si può recuperare la sanità mentale andando a pescare sul lago? Le uova di pappagallo sono commestibili? Dubbi, questi, che sicuramente hanno contribuito sia alla sua fama che allo sviluppo dei successivi capitoli della saga.

    Saga che oggi, a poche settimane dall’uscita di “Cube Escape: The Cave”, conta in totale 9 giochi “gratis” distribuiti sui più famosi circuiti di giochi in flash e negli App store e due giochi “premium” a pagamento (“Rusty Lake: Hotel” e “Rusty Lake: Roots”) disponibili anche su Steam. Un decimo capitolo gratuito sembra essere attualmente in lavorazione.

    Non potrei mai spoilerare qui la trama e i colpi di scena che si susseguono nel corso dei giochi, mentre sarebbe fin troppo lungo raccogliere tutte le spiegazioni e le teorie (disponibili peraltro, in inglese, sulla wiki dedicata a Cube Escape). Qualcosa però ve la posso dire:


    • Nel 1888 il Lago Rugginoso sembra aver contribuito a far perdere il senno anche ad artisti famosi (CE: Arles).

    • Nel 1969 qualcuno ha soggiornato al lago portandosi dietro Harvey, che ha venduto care le penne (CE: Harvey’s Box).

    • Tra il 1971 e il 72, l’infaticabile detective Dale Vandermeer ha indagato sulla misteriosa morte di una ragazza che ormai conosciamo, iniziando un viaggio allucinante (CE: Case 23).

    • Nel 1971 i mulini erano perfetti per alimentare dispositivi di estrazione dei ricordi (CE: The Mill).

    • Nel 1893 le cene al Rusty Lake Hotel erano buone da morire (RL Hotel).

    • Nel 1939 Dale Vandermeer compiva nove anni ed aveva un nonno con le palle di piombo (e una bellissima pistola antica con cui spararle) (CE: Birthday).

    • Sempre nel 1971, il bar di un certo teatro serviva un Bloody Mary degno di questo nome (CE: Theatre).

    • La famiglia Vanderboom custodisce da generazioni il segreto della riproduzione asessuata della follia omicida della vita eterna (però funziona male) (RL Roots).

    • Nessun romanzo di Verne potrà più battere “Ventimila leghe sotto il lago” (CE: The Cave).



    Se vi ho incuriositi, il mio scopo era questo. Ci penseranno le Anime Corrotte a farvi venire i brividi.

    Trovate tutta la saga (compresi i link ai giochi Premium) qui: www.rustylake.com/tag/rusty-lake-series/
    Non vi resta che seguire Mr. Crow e iniziare il vostro viaggio verso un nuovo livello di consapevolezza...

    Edited by DamaXion - 22/4/2017, 12:05
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    CITAZIONE
    L'esperienze

    L'elisione della vocale nell'articolo plurale è grammaticalmente corretta (come sarebbe anche in "gl'indiani"), ma un po' desueta. E' una scelta voluta?

    CITAZIONE
    dal loro significato

    Quel "loro" suona ridondante. Prova con "dallo stesso/dal medesimo significato"

    CITAZIONE
    locata

    Che brutta parola. Proverei con "situata", locata è o arcaico o legalese (= affittata).

    CITAZIONE
    nei pressi a quella

    "nei pressi di quella"

    CITAZIONE
    che volgeva il suo riflesso

    "che rivolgeva il suo riflesso", "volgere" significa ruotare.

    CITAZIONE
    più abbiamo tempo

    Anche, "più tempo abbiamo".

    CITAZIONE
    Di seguito

    Credo che sia più corretto "In seguito", o più semplicemente "Poi".

    CITAZIONE
    e mettendosi a sedere comodamente sulla sedia dietro al bancone si mise a leggere

    "e, sedendosi comodamente sulla sedia dietro al bancone, si mise a leggere" (virgole dell'inciso + ripetizione di "mettere").

    CITAZIONE
    mi si avvicino

    "mi si avvicinò"

    CITAZIONE
    per un attimo mi sentii a disagio: aveva dei pantaloni neri eleganti e una felpa bianca, sapevo non c'era nulla da temere

    Mi sfugge qualcosa. I due punti denotano una spiegazione, mentre le due frasi sono in antitesi. La conclusione, poi, non sembra logica: come mai il protagonista realizza che non c'è nulla da temere?

    CITAZIONE
    al quale mi sedetti accanto

    Un po' pesante come struttura. Prova "accanto al quale mi sedetti"

    CITAZIONE
    che presi sorridendo poi, mentre volgeva

    Prima di "poi" metterei una pausa. Virgola o punto, a seconda di come preferisci spezzare il periodo.

    CITAZIONE
    giaceva, ormai immobile, di fianco a me

    L'enfasi in questo caso ricade su "di fianco a me", ma l'unica cosa che sa il protagonista è che il vecchio gli sedeva accanto.
    "giaceva di fianco a me, ormai immobile"/"giaceva ormai immobile"

    CITAZIONE
    ne persone ne mare

    "né persone né mare"

    CITAZIONE
    di colore come candida porcellana

    Ti suggerisco due forme alternative:
    "di colore bianco come candida porcellana"
    "dal colore della candida porcellana"

    CITAZIONE
    una città d'arte anche se ormai

    "una città d'arte, anche se ormai" (virgola)


    Alcune delle correzioni credo ti siano già state segnalate, controlla tu.
    Ho letto tutti i commenti dei miei colleghi. Devo dire che mentre lo leggevo mi si alternavano varie opzioni in testa. Quasi quasi sarebbe stata persino da CP, ma dato il tono solenne e sospeso di tutta la narrazione, che si percepisce tesa verso una "fine universale", non andrebbe bene. Drammatico quasi ne sminuirebbe la portata.
    La sezione Fantastico potrebbe assolutamente accoglierla. Questo darebbe risalto al leitmotiv principale, lasciando a tutti gli altri (amore, dramma, morte, sorpresa) lo stesso rilievo.
    Le parti, come sono messe ora, sono equilibrate. Compresa la morte del vecchio, che secondo me è "un passo verso la fine" e che non mi piacerebbe se fosse resa in maniera meno esplicita, è abbastanza delicata così com'è. Ed è il treno che rimane immobile come il defunto la vera "sorpresa", ormai la fine è imminente.
    Un bel lavoro!
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    In qualunque città, in qualunque Paese, va’ presso un qualsiasi istituto mentale o casa di cura che tu possa raggiungere. Quando avrai raggiunto lo sportello informazioni, chiedi di visitare colui che si fa chiamare “Il Possessore dell’Ingegnosità”. L’impiegato ti guarderà, poi tornerà in fretta al suo lavoro, come se cercasse di ignorare la tua esistenza. Dovrai chiederglielo di nuovo, allora accetterà la tua presenza e ti farà segno di seguirlo, con un’espressione spaventata, eppure anche arrabbiata. Ti porterà lungo una rampa di scale che sembrerà portarti verso l’alto. Tuttavia, a metà strada l’impiegato si girerà verso di te, con un’espressione che ora sembrerà supplicarti di tornare indietro, ti porgerà una penna e tornerà per la stessa via lungo la quale siete arrivati, sparendo nell’oscurità. Questa è la prima opportunità che hai di tornare indietro. Coglila e lascia il Paese, oppure continua.

    Se dovessi scegliere di continuare, dovrai finire di percorrere le scale da solo, in completo silenzio, tranne per il rumore dei tuoi piedi che colpiscono gli scalini e il suono solitario del tuo cuore che batte, che sembra diventare più forte ad ogni passo. Dopo parecchio tempo, quando il cuore ti parrà un potente tamburo, arriverai a un incrocio. C’è un bivio nella scalinata, ma entrambe le rampe sembrano andare nella stessa direzione, intersecandosi, allontanandosi a spirale dalla tua posizione. Devi scegliere, destra o sinistra. Non si sa quale sia la decisione giusta. Scegli quella sbagliata e camminerai fino ai cancelli dell’inferno stesso. Tornare indietro non è più un’opzione, poiché i demoni raminghi dei cancelli infernali ora ti sorvegliano attentamente. Prova a correre e sarai schiacciato in mezzo al cancello, incapace di tornare verso la terra dei vivi o di raggiungere le fiamme e i tormenti degli Inferi, che sarebbero un paradiso in confronto allo stato in cui dovrai continuare a esistere per l’eternità.

    Se sceglierai la giusta rampa di scale, arriverai a trovare una porta, a malapena distinguibile dal muro in cui è posizionata. Aprila con attenzione e procedi nella stanza dietro di essa. Vedrai davanti a te un’altra porta, con una finestrella opaca che reca un piccolo foro nel mezzo. Per quanto proverai, questa porta non si aprirà per te, metti invece la penna nel buco e una mano dall’altra parte la afferrerà e la prenderà. Aspetta qualche istante e il vetro si riparerà da solo. Allora la porta si aprirà per te. All’interno della stanza il Possessore starà riflettendo davanti a un grosso macchinario nell’angolo. La penna che gli hai dato dovrebbe essere incastrata da qualche parte sul macchinario, ma esso non sarà in funzione. Sembra che manchi un pezzo o che sia da riparare. Il Possessore ti mostrerà un tavolo su cui si trovano molti oggetti che potrebbero essere usati per riparare il macchinario. Agisci in fretta, però, perché se aspetti troppo il Possessore perderà la pazienza e ti ucciderà rapidamente con uno degli oggetti. Se sarai svelto, potrai notare che c’è una scritta nel Linguaggio su uno degli oggetti, una chiave inglese. Usala per riparare il macchinario in qualunque modo possibile: stringendo un bullone, posizionandola da qualche parte o semplicemente colpendo il macchinario con essa. Qualunque cosa farai, se riuscirai a far funzionare la macchina abbastanza velocemente da restare in vita, il Possessore starà in piedi davanti ad essa, dirà qualcosa in una lingua che non capirai, poi lui e il macchinario svaniranno nel nulla. Lentamente, perderai conoscenza e la stanza diventerà sfocata, fino a che sverrai.

    Quando ti sveglierai, ti ritroverai seduto su una sedia vicino all’impiegato che ti ha mostrato la strada, nella sala d’attesa dell’edificio. Serrata tra le tue dita ci sarà la chiave inglese. Con essa in mano, sarai un abile riparatore in qualsiasi campo.

    La chiave inglese è l’Oggetto 220 di 538. Ti senti ancora obbligato a riunirli?



    Edited by DarknessAwaits - 15/6/2020, 22:59
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    Ricordo a tutti gli interessati, come detto anche sopra, che questo è un topic visibile a chiunque.

    Mantenete i toni entro il limite della correttezza.
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    E ogni tanto si scava e si pescano delle perle, stavolta sotto consiglio della traduttrice di ciò.

    Una volta si diceva "Non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te", ma vale anche "Fai pure agli altri quello che gli altri ti costringono a subire" suppongo!
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    Mi è sembrata sconvolgente più che altro perché, cercando il nome di lei, emergono molti più articoli scritti all'epoca del fatto.
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    Una coppia, giovane, due ragazzi innamorati. Lei ha appena sedici anni, aspetta un bambino.
    Lei sente rumore di armi da fuoco. Una sparatoria! Vicino casa sua!
    Forse è una ragazza particolarmente sensibile, o magari teme per la creatura che porta in grembo.
    Non possiamo saperlo. Non potremo saperlo mai. Perché lei viene colpita da un attacco di cuore, che la lascia esanime.
    La Morte, quando abbatte la sua falce, non avvisa.

    Arriva il momento del funerale. La famiglia riunita, gli amici in lacrime.
    Il più affranto è il fidanzato, privato del suo amore. Non vuole lasciare la sua ragazza e torna al cimitero, da lei, il giorno dopo le esequie.

    Non ci si può rassegnare a un dolore così forte, non importa quanto sia ineluttabile. La mente, spinta dai sentimenti, non riesce a farsene una ragione.
    Improvvisamente inganna i sensi, o forse li acuisce.
    Lui sente dei rumori. Sembrano delle grida!
    «Ho sentito delle urla, forse vengono dalla tomba!»
    Chiama un guardiano. E anche a lui sembra di udire qualcosa. “Non è possibile. Ma se lo fosse?...”
    Non c'è tempo per pensare. Si avvisa la famiglia! Si interviene per aprire il sepolcro!
    Lui è lì, vuole salvare la sua amata. Aiuta ad aprire il loculo, a forzare il coperchio della bara.
    Ma non c'è niente da fare. Si avvicina al corpo della giovane, senza vita. Ha sangue sulle mani per lo sforzo, gli occhi sembrano sul punto di sciogliersi nel pianto. È come perderla una seconda volta.

    Ma il destino, quando decide di colpire, non risparmia la beffa.
    C'è qualcosa di strano sul feretro; e anche sulla bara. Indizi di una storia forse ancora più inquietante e inaccettabile della morte stessa.
    Ma i medici legali dell'ospedale confermano la più raccapricciante delle verità.
    Ci sono dei graffi sulle nocche della ragazza.
    E il vetro che stava sotto il coperchio è in frantumi.
    L'avevano dichiarata morta, ma non lo era.
    La cataplessia è una forma di paralisi causata da emozioni forti. In alcuni casi il cuore rallenta fino quasi a fermarsi.
    Era stata sepolta viva. E ha lottato per liberarsi, invano.

    So cosa sta pensando il lettore.
    "Ho già visto storie simili. Nei romanzi. E in un corto di Alfred Hitchcock. Sarebbe sconvolgente se queste cose succedessero davvero."
    Questa volta non posso offrirti alcun finale rassicurante, caro lettore.
    La data è il 25 agosto 2015. Il luogo è la città di La Entrada, nelle Honduras.
    Gli sfortunati protagonisti sono Rudy David Gonzales e colei che era la sua fidanzata, Neysi Perez.
    Questa non è una storia di fantasia. È successo davvero.
    L'incarnazione del peggiore degli incubi.

    Honduras, sente grida dalla tomba e diseppellisce la bara della fidanzata:
    "Voleva liberarsi"



    Edited by Rory - 20/9/2016, 15:35
  10. .
    CITAZIONE
    Il programma si avvia perfettamente su ogni sistema operativo.

    Se quel "ogni sistema" include anche WinSvista e WinOtto, basterebbe questo per classificarlo SCP di livello Keter.

    Edited by AndySky21 - 19/9/2016, 22:02
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    Ciao Gabriella! Sono contento tu abbia accettato l'invito ad unirti al Forum!
    Buona permanenza e... buoni incubi!
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    Avete trovato un articolo SCP con un addendum non tradotto?
    In un articolo si fa riferimento all'interazione con un oggetto SCP non in archivio?

    Segnalate qui sotto e lo staff integrerà la documentazione.

    - Secure. Contain. Protect.
  13. .
    Elemento #: SCP-531

    Classe dell’Oggetto: Safe

    Procedure Speciali di Contenimento: Le statue SCP sono a tutti gli effetti innocue quando vengono tenute una di fronte all’altra. Quando non sono oggetto di studio, esse vanno conservate a coppie nella struttura di media sicurezza █████, posizionate in nicchie murarie lungo le pareti che delimitano un corridoio pavimentato in marmo, in una disposizione che imita la situazione in cui è stata rinvenuta la coppia originaria. Le nicchie hanno porte scorrevoli che possono essere chiuse tramite telecomando per permettere di muoversi attorno ad essa a scopo di manutenzione o di sperimentazione, o nei casi in cui ci sia un numero dispari di statue nell’inventario. Attualmente ci sono quattordici statue nell’inventario, numerate da SCP-531-1 a SCP-531-14.
    Si anticipa che se la Fondazione si trovasse ad avere un numero dispari di statue SCP-531 nell’inventario per un periodo di tempo esteso (ovvero non in una conseguenza temporanea di un test in corso), verrà assegnato un soggetto di Classe D per far sì che tutte le statue abbiano un compagno. È meglio che ciò avvenga in un ambito controllato, piuttosto che rischiare un’esposizione accidentale.

    Una statua SCP-531

    Descrizione: SCP-531 consiste di diverse coppie di statue d’ottone raffiguranti felini stilizzati. I gatti sono in posizione seduta, rivolti in avanti, con le orecchie alzate in un’espressione generalmente descritta come “attenta”. Ciascun gatto è alto 74.2 cm ed è di metallo pieno, pesante 451.7 kg. Nei loro occhi sono incastonate quelle che appaiono come pietre di “occhio di tigre” levigate, che danno un’impressione di luminescenza, sebbene non emettano luce visibile.
    La coppia originale di queste statue è stata rinvenuta da una spedizione archeologica in una tomba vicino a ██████████ █████, in Egitto, risalente al ████ a.C. circa. La camera esterna della tomba era stata depredata completamente nell’antichità. Le due statue SCP-531 erano situate nel passaggio che conduceva alla camera interna, in due nicchie poste a 54 cm dal pavimento, in ciascuno dei lati del passaggio, posizionate una di fronte all’altra attraverso esso. Sebbene l’accesso fosse aperto, non c’era stato saccheggio oltre quel punto. I membri della spedizione provarono estrema avversione all’idea di passare attraverso le due statue e si ipotizza che questa barriera psicologica era ciò che protesse la camera interna dai saccheggiatori precedenti.
    La spedizione riuscì a superare questa barriera tramite mezzi [DATI CANCELLATI] e procedette a raccogliere i manufatti nella tomba (Non c’erano altri elementi SCP tra loro, ma essi furono comunque sequestrati e conservati in una struttura della Fondazione - si veda Allegato 531-B). Gli ultimi oggetti prelevati furono gli stessi SCP-531. Una delle due statue fu deposta dalla sua nicchia e inserita in una cassa per il trasporto, programmando di preparare la seconda il giorno successivo. Ad un certo punto della notte, [REDATTO] scomparve e fu ritrovata una nuova statua sostitutiva, posizionata nella nicchia rimasta vuota. I componenti della spedizione decisero di sigillare nuovamente la tomba, lasciando queste due statue nelle loro nicchie. La statua che avevano messo nella cassa fu portata all’istituto █████████, dove un altro individuo scomparve e una nuova statua fu ritrovata nel deposito, accoppiata a quella originale. È stato a questo punto che lo staff della Fondazione ha ritirato entrambe le coppie di statue, insieme agli altri manufatti del sepolcro.
    Nota: a causa dell’incuria nel conservare la documentazione da parte di [REDATTO] (che è rimasta vittima degli esperimenti iniziali sulle proprietà di SCP-531) non è noto quali fossero a quel punto le statue “originali”, tra le quattro sequestrate dalla Fondazione.

    Proprietà: Quando una coppia di statue SCP-531 sono posizionate una di fronte all’altra, esse producono un potente effetto di suggestione che impedisce a chiunque di passare tra loro. Questo è un effetto psicologico; non viene generata una forza fisica misurabile. Si suppone che questa sia la funzione primaria delle statue; questo effetto è di per sè innocuo.
    Se il contatto visivo tra le due statue si interrompe, si manifesta un aspetto più pericoloso degli effetti di SCP-531. Lo sguardo dell’osservatore sarà attirato verso gli occhi di una delle stesse statue “scollegate”. Quando questi incrocia lo sguardo della statua, è incapace di interrompere il contatto visivo senza esercitare uno sforzo di volontà che eccede le capacità di gran parte delle persone.
    L’individuo intrappolato avverte una pressione mentale che lo costringe ad accovacciarsi, in modo che i suoi occhi siano all’altezza di quelli della statua. Dopo alcuni minuti in questa posa, il corpo del soggetto comincia indurirsi lentamente e a diventare più pesante, mentre ha luogo un processo di trasmutazione che converte il soggetto in un duplicato di SCP-531, in un periodo di circa un’ora. Il soggetto rimane cosciente durante l’intero processo, ma resta incapace di distogliere lo sguardo da quello della statua. Una volta che ha avuto inizio la trasformazione fisica, non esiste metodo noto per interromperla o annullarne l’effetto.
    Il duplicato è una copia esatta e produce gli stessi effetti delle statue SCP-531 originali. Non è chiaro se questo effetto di duplicazione sia stato generato intenzionalmente dall’organizzazione che ha creato gli SCP-531 originari, qualunque essa fosse, oppure se esso sia un effetto collaterale del potente legame tra le due statue.
    Per la serie più recente di registrazioni sperimentali, si veda il Registro Sperimentale 531.

    Appunto 531-BB: Proposta di utilizzo di SCP-531 per il contenimento di altri oggetti SCP
    Si propone che le statue SCP-531 vengano usate come parte delle misure di sicurezza e di contenimento della Fondazione. Esse potrebbero teoricamente limitare i movimenti di SCP senzienti contro i quali le barriere fisiche sono inefficaci.

    Figura 531-BB-1

    La figura 531-BB-1 mostra, ad esempio, un’ipotetica disposizione di dieci statue SCP-531 che creerebbero una “gabbia” pentagonale di circa 6 metri di diametro, dalla quale nessuna entità sensibile agli effetti di SCP-531 potrebbe uscire. Essa non è ancora stata testata in concreto. È anche possibile una disposizione esagonale, ma in questo caso l’angolo visivo critico, determinato sperimentalmente, lascerebbe un margine di errore estremamente basso.

    Figura 531-BB-2

    La figura 531-BB-2 rappresenta il segmento di un “recinto” di lunghezza arbitraria, realizzato usando gli stessi angoli della gabbia pentagonale. Una caratteristica di questo progetto è che le unità SCP-531 sarebbero montate su piattaforme orientabili in un arco di 36 gradi, attivabili simultaneamente lungo l’intero perimetro della recinzione. Attivando la rotazione, tutte le unità si troverebbero simultaneamente a “cambiare compagno” con l’elemento immediatamente vicino, aprendo l’intero perimetro. Un recinto di questo tipo richiederebbe una unità SCP-531 per ogni 1.5 metri di lunghezza (considerando una distanza massima tra due elementi pari a 5 metri). Lo stesso meccanismo rotante delle unità potrebbe essere usato anche con la gabbia pentagonale descritta sopra.

    Figura 531-BB-3

    La figura 531-BB-3 mostra una disposizione a cancello apribile utilizzando la rotazione a 90 gradi di quattro unità SCP-531. In alternativa, potrebbe essere usata una singola coppia di unità SCP-531 con barriere opache scorrevoli a copertura delle nicchie, analogamente a quelle usate in contenimento quando singole unità vengono rimosse dal deposito per sperimentazione. Questa alternativa, tuttavia, lascia gli SCP-531 spaiati quando il cancello è aperto, una situazione che potrebbe rivelarsi pericolosa nel lungo periodo.

    Registro Sperimentale 531
    Questa sequenza di esperimenti su SCP-531 è stata condotta dal Dr. [REDATTO], che ha sostituito il direttore della ricerca originario, [REDATTO]. La serie iniziale di esperimenti, precedente a questa, era documentata in modo adeguato e tale documentazione non è inclusa nel rapporto ufficiale.

    Esperimento 531-B1:
    Un soggetto di Classe D con una soglia di resistenza psicologica elevata è stato esposto a SCP-531-7.
    Trascrizione parziale:
    CITAZIONE
    [0:00]
    Soggetto D-481-1: “Cos’è… È bellissimo, da dove viene? I suoi… i suoi occhi…”
    Dr. [REDATTO]: “Cos’hanno i suoi occhi?”
    Soggetto D-481-1: “Sono… occhi esigenti. Esigenti. Io… non posso smettere di guardarli. Ehi, sul serio, non posso.”
    [Il soggetto cerca di afferrare il braccio di [REDATTO], ma una guardia di sicurezza gli infligge una leggera scarica elettrica da un manganello stordente, per dissuaderlo da azioni del genere. Il soggetto geme ma non interrompe il contatto visivo con la statua.]
    Dr. [REDATTO]: “Cosa esige?”
    Soggetto D-481-1: “Non… Oddio. No, per favore, no.”
    Dr. [REDATTO]: [ripete la domanda]
    Soggetto D-481-1: “Esige me. Vuole… ha bisogno di me. No! No, non lo farò!”
    [...]
    [0:27]
    [A questo punto il soggetto è accovacciato proprio di fronte a SCP-531, trema e suda copiosamente.]
    Soggetto D-481-1: “Per favore, Dio, no…”
    Dr. [REDATTO]: “Andiamo, ti abbiamo già sentito pregare abbastanza. Nessuno ti ascolterà. La statua cosa dice?”
    Soggetto D-481-1: “Sola, oddio, così sola… il suo compagno non c’è più. Non ha nessuno con cui parlare ora. Nessuno che la completi.”
    [nota: lo specifico SCP-531 con cui il soggetto sta interagendo era il Dr. [REDATTO], che in effetti era una donna. Al soggetto non erano state fornite informazioni riguardo al sesso originario della statua.]
    Dr. [REDATTO]: “Qual è il suo nome?”
    Soggetto D-481-1: “Io non… oh… Oddio. Non lo so. Per favore, fatemi smettere di guardarla!”
    Dr. [REDATTO]: “Nessuno di noi ti sta costringendo. Parlane con la tua compagna.”
    [...]
    [0:45]
    [Il soggetto è sempre accovacciato e il respiro è affannoso, ma egli ha smesso di tremare. Gli indumenti del soggetto hanno iniziato a sfaldarsi in una polvere fine, con ampie porzioni ormai staccate che lasciano scoperta una pelle innaturalmente liscia e di colore bronzeo. Anche la forma del soggetto è cambiata ed è molto più felina a questo punto. Gli occhi sembrano frammenti d’ambra levigati e non possono più chiudersi, sebbene dagli angoli continuino ad uscire lacrime.]
    Dr. [REDATTO]: “Le stai ancora facendo resistenza?”
    Soggetto D-481-1: “Sì… bastarda…”
    Dr. [REDATTO]: “Continua, stiamo raccogliendo dati importanti.”
    Soggetto D-481-1: [ride singhiozzando] “Dice… che non può impedirlo… dice… che anche lei… è un bastardo…”
    Dr. [REDATTO]: “Ah? Forse, ma io sono un bastardo che segue i protocolli di sicurezza meglio di quanto ha fatto lei.”
    [...]
    [1:09]
    [Il soggetto è ora quasi indistinguibile dall’altro SCP-531. La sua pelle è ora completamente lucida come il metallo e il suo corpo immobile ha la forma di un grosso gatto. La telemetria dei segni vitali indica un ritmo cardiaco di meno di un battito al minuto e il movimento del petto durante la respirazione è impercettibile.]
    Dr. [REDATTO]: “Abbiamo finito qui?”
    [Il dr. [REDATTO] batte leggermente le nocche sulla testa del soggetto, producendo un tintinnio metallico.]
    Soggetto D-481-1: [singhiozzo incomprensibile]
    Dr. [REDATTO]: “Ripeti?”
    [Il dr. [REDATTO] tiene un microfono vicino alla bocca del soggetto.]
    Soggetto D-481-1: “…bellissima…”
    [Il soggetto non emette altre risposte udibili. Il battito cardiaco cessa alle ore 1:13].
    [Trascrizione terminata. Il Soggetto D-481-1 è ora designato SCP-531-8.]

    Esperimento 531-B2:
    A SCP-531-7 è stato permesso di stabilire una connessione con un soggetto sperimentale, poi la connessione è stata interrotta da una barriera opaca quando il soggetto ha iniziato a diventare metallico. La trasformazione dell’individuo in SCP-531-9 si è completata, ma il processo ha richiesto circa 36 ore.

    Esperimento 531-B3:
    Un elemento SCP-531 è stato posizionato su una piattaforma mobile ed è stato allontanato da un secondo elemento SCP-531 per determinare la distanza massima del loro legame. Sono state effettuate prove su diverse coppie e in tutti i casi la connessione è risultata interrotta alla distanza di circa 5.5 metri.

    Esperimento 531-B4:
    SCP-531-7 è stato girato da SCP-531-9 e la coppia è stata lasciata sotto osservazione. Dopo circa 12 ore la superficie del muro di fronte al quale si trovava SCP-531-7 ha cominciato a sfaldarsi. Si è scoperto che una profonda porzione del muro, di forma conica, aveva iniziato a mostrare una degenerazione strutturale sotto lo sguardo dell’unità SCP-531 solitaria e doveva essere ricostruita. Si ipotizza che SCP-531 stesse cercando di convertire il muro in un suo duplicato e, non trovando un soggetto adatto, il muro stesse perdendo coesione in maniera simile a quanto accade normalmente ai vestiti dei soggetti umani.
    Si raccomanda che le porte scorrevoli davanti alle nicchie di contenimento di SCP-531 vengano controllate periodicamente alla ricerca di una degenerazione analoga.

    Esperimento 531-B5:
    SCP-531-7 è stato posizionato di fronte a uno specchio. Il personale di Classe D è stato impiegato per verificare se esso si comportasse come una statua singola o come una coppia. Si è comportato come una statua singola, convertendo un soggetto sperimentale in SCP-531-11. Si noti, tuttavia, che il soggetto fissava lo sguardo del riflesso nello specchio ed è stato convertito da quest’ultimo. Il Protocollo Perseo sembrerebbe essere una protezione inefficace.

    Esperimento 531-B6:
    SCP-531-9 è stato esposto a un soggetto sperimentale tramite televisione a circuito chiuso. Non si è ottenuto un legame.

    Esperimento 531-B7:
    SCP-531-9 è stato mostrato a un soggetto sperimentale, attraverso vari filtri a diverse frequenze elettromagnetiche. I filtri sono stati rimossi uno dopo l’altro fino a quando è stato stabilito un legame e il soggetto è stato convertito in SCP-531-12. Il fatto curioso è stato che la frequenza chiave sembra essere nell’infrarosso, nella banda da tre ai quattro micron (una banda che lo specchio usato in un esperimento precedente poteva riflettere). Esami successivi con rilevatori più sensibili hanno mostrato che gli occhi di tutte le statue SCP-531 emettono un leggero segnale a bassa frequenza, corrispondente a 3.77 micron. La modulazione del segnale corrisponde ai deboli campi elettrici che erano stati rilevati in precedenza nelle statue e interpretati come attività cerebrale residua. L’eventuale contenuto informazionale del segnale, è attualmente indecifrabile.

    Esperimento 531-B8:
    È stata disposta una coppia di statue SCP-531, la 11 e la 12, di cui una posizionata su una piattaforma orientabile. La statua è stata fatta ruotare lentamente fino a quando la connessione con la compagna si è interrotta ed essa ha stabilito un altro legame con un soggetto sperimentale (SCP-531-13). L’angolo critico è stato determinato in 29.2 gradi, con un errore di ±0.1 gradi. Il segnale infrarosso emesso da SCP-531 decade drasticamente fuori da questo cono.

    Esperimento 531-B9:
    Rilevatori ed emettitori ad infrarossi sintonizzati sulla lunghezza d’onda di 3.77 micron sono stati impiegati per mantenere una connessione tra statue SCP-531 separate fisicamente. Il tentativo è fallito. Non è chiaro se il collegamento artificiale fosse semplicemente di qualità insufficiente, o se ci siano canali aggiuntivi dei quali non siamo ancora a conoscenza.

    Esperimento 531-B10:
    Tre statue SCP-531 (7, 9 e 13) sono state disposte in un triangolo in modo che due statue fossero nell’angolo critico della terza. È stato introdotto un soggetto sperimentale e una delle due statue ha formato un legame con quest’ultima (SCP-531-14). Ciò suggerisce che una unità SCP-531 può mantenere un legame con un unico compagno per volta.






    Edited by AndySky21 - 22/8/2016, 21:03
  14. .
    Mi piace, ben articolato anche nel legame tra le api e la vita ultraterrena, e la conclusione è la ciliegina sulla torta.
    Tipica dimostrazione che le tradizioni sono difficili da estirpare, solo il disuso le cancella, mai la ragione.
    Una bella WT.

    Edited by AndySky21 - 21/8/2016, 22:56
  15. .
    Elemento #: SCP-940

    Classe dell’Oggetto: Keter

    Procedure Speciali di Contenimento: Tutti gli esemplari noti di SCP-940 allo stadio larvale sono attualmente in contenimento. L’eliminazione sistematica degli esemplari adulti di SCP-940 viene condotta attualmente (alla data del ██/██/████) da una combinazione di Personale Scientifico dell’Area 14 e della Task Force Mobile Omicron-7 (“Orkin"). Sono in corso di aggiunta agli insetticidi disponibili in commercio, piccole quantità di █████-█-████████ rinforzato dalla Fondazione (si veda la documentazione in merito all’'Agente Blue'); si prevede che questo impedirà l’insorgere di qualsiasi altro ceppo selvatico di SCP-940.
    Tutti gli individui infettati da SCP-940 dovranno essere trattati come pericolo biologico di Livello 4, contenuti e trasportati sotto forte sedazione presso l’Area 14 o altrimenti eliminati. I corpi deceduti infettati da qualunque ceppo di SCP-940, a prescindere dallo stadio di sviluppo, dovranno essere inceneriti.

    Un parassita SCP-940 al secondo stadio di infezione.


    Descrizione: SCP-940 è un organismo parassitoide con alcune somiglianze superficiali a membri troglobiti della classe degli Aracnidi. Gli esemplari adulti sono molto agili e possiedono zampe lunghe da quattro a sette metri; data la difficoltà nel separare SCP-940 dai suoi ospiti (si veda sotto), la massa e le dimensioni medie sono considerazioni incerte. Ciascuna delle otto zampe traslucide è punteggiata in modo regolare con sei tipi di organi di senso specializzati (organi a fossetta sensibili agli infrarossi; ampolle di Lorenzini; occhi, composti e semplici, sensibili all’ultravioletto; due organi aggiuntivi di funzione indeterminata) e termina con grossi artigli tarsali, dotati di scopulae e setole comuni tra le specie di ragni predatori, che permettono di scalare con facilità superfici verticali a picco. SCP-940 possiede una rete neurale radiale, analogamente alla classe Asteroidea (le comuni stelle marine), mentre è assente un sistema nervoso centrale; attualmente, la possibilità che SCP-940 sfrutti le facoltà cerebrali dell’organismo ospite per elaborare gli stimoli esterni non può essere esclusa.
    L’infezione avviene a seguito dell’esposizione a fluidi corporei contenenti uova e larve di SCP-940. Il ciclo vitale di SCP-940, dall’infezione iniziale alla maturità, viene descritto di seguito:

    Stadio, Evoluzione dei sintomi e Documentazione

    1. L’infezione avviene con l’esposizione a fluidi corporei contaminati da uova e/o larve di SCP-940. Mentre le larve a questo stadio siano troppo piccole per essere viste a occhio nudo, gli esami microscopici hanno rivelato che le uova non eccedono i 3-5 micron di diametro. Le larve, l’unico stadio del ciclo vitale di SCP-940 dotato di vari apparati organici necessari per la sopravvivenza prima dell’integrazione con un ospite, possiedono zampe lunghe da 7 a 17 micron.

      Coltura infettiva di sangue umano contenente uova del parassita. I cerchi evidenziano le uova.


    2. Le larve di SCP-940 che nascono per prime iniziano a cannibalizzare tutte le uova non schiuse, per poi aggredirsi l’un l’altra, allo scopo di permettere ad una sola larva di svilupparsi fino allo stadio adulto all’interno di ciascun ospite. Quest’ultimo lamenterà spesso dolori addominali e al torace durante questo stadio. Nota: sono stati documentati casi in cui fino a cinque larve hanno raggiunto la maturità in un singolo ospite, sebbene si tratti di un caso raro, a causa della competizione tra le larve per lo sfruttamento di un ospite e dell’enorme sforzo a cui è soggetto il corpo dello stesso. (Si veda l’Incidente 940-01, Soggetto 04)

      Ecografia di Parassiti nati in arteria carotidea. I cerchi evidenziano le larve.


    3. La larva rimasta di SCP-940 migra nella cavità toracica, fissandosi generalmente a un’arteria principale, al cuore o al midollo spinale, posizionato con gli arti orientati verso la schiena dell’ospite. Gli apparati interni della larva iniziano ad atrofizzarsi.

      Morte causata da grave infestazione cardiaca.
      Il soggetto è morto per un ictus causato da un collasso degli organi interni, compatibile con la transizione verso il quarto stadio



    4. Il carapace della larva di SCP-940 si decompone; le zampe restano intatte. Il sistema circolatorio della larva si congiunge con quello dell’ospite, così come il sistema nervoso, sebbene a un livello inferiore. La larva comincia a produrre numerosi enzimi che causano una accresciuta produzione di diversi ormoni nel corpo dell’ospite, compreso l’ormone della crescita HGH. I dolori iniziali all’addome e al petto diminuiscono. L’ospite mostra un aumento dell’appetito e una generale indifferenza.

      Immagine, ottenuta tramite risonanza magnetica, del parassita connesso all’aorta addominale


    5. Circa tre settimane dopo l’infezione iniziale, SCP-940 comincia ad alterare i livelli di serotonina e dopamina nel cervello dell’ospite, facendo provare a quest’ultimo sensazioni di felicità e benessere. Le zampe della larva, ora rifornite di sangue e nutrienti dall’apparato circolatorio dell’ospite, iniziano a perforare la pelle della schiena dell’ospite. Questi non manifesta alcun disagio o timore al riguardo e raramente cerca una cura.

      Le zampe del parassita iniziano a perforare la schiena


    6. Circa cinque settimane dopo l’infezione iniziale, SCP-940 raggiunge la piena maturità e le dimensioni finali. L’ospite tiene segreta la propria condizione. Si ritiene che intercorra una qualche forma di comunicazione tra SCP-940 e il suo ospite; ad esempio, gli individui hanno mostrato una vaga consapevolezza di cosa accadesse dietro di loro. Gli esemplari di SCP-940 spesso ritraggono le zampe, tenendole piegate contro la schiena dell’ospite, in modo da nasconderle sotto i vestiti con relativa facilità. Inoltre, SCP-940 innesca un aumento nei livelli di testosterone dell’organismo ospite, accrescendone gli impulsi sessuali. Viene facilitata l’infezione di nuovi ospiti tramite contatto con fluidi corporei contaminati dalle uova di SCP-940; ciò si ottiene generalmente tramite l’amplesso con un individuo infetto.

      Campione di liquido seminale infetto, recuperato dall’esposizione nel corso dell’Incidente 940-02
      Generalmente non si rilevano uova nei fluidi vaginali femminili (si vedano i Rapporti 940-01-04 e -05 per maggiori informazioni)



    7. Tutti gli individui contagiati che siano sopravvissuti alla sesta settimana di infezione sono considerati nel settimo stadio. Gli infetti allo stadio 7 riportano la perdita del senso di individualità, graduale offuscamento degli occhi che conduce alla perdita della vista, culminante in una cecità quasi totale, e accessi di catatonia e catalessi. La morte sopravviene generalmente a causa di aneurisma, dovuto al vertiginoso aumento della pressione sanguigna, insufficienza cardiaca o renale, oppure dissanguamento. Gli infetti a questo stadio possono essere identificati dallo strano rumore di “rantolo” che emettono nel tentativo di inspirare più ossigeno di quanto sia possibile. Quando sopraggiunge la morte biologica dell’ospite, SCP-940 continua ad animare il cadavere attraverso i propri arti, entrando in uno stato di frenesia. In questa condizione, SCP-940 tenterà di riprodursi ed infettare, senza aver cura di restare celato, arrivando a infliggere violenza sessuale a tale scopo. Questa situazione può durare da uno a tre giorni prima che SCP-940 muoia.

      Immagine dall’infestazione presso la Struttura di Contenimento dell’Area-14
      Immagine Rimossa da O5-12

      Dati cancellati


    È possibile la cura tramite iniezione endovenosa di composto antiparassitario, se somministrato prima che l’infezione progredisca allo Stadio 3.

    Nota Aggiuntiva: Quando non tentano di celare la propria esistenza, gli esemplari adulti di SCP-940 allo Stadio Sei e superiori sono predatori estremamente agili ed efficienti. Grazie ai potenti arti e ai numerosi organi di senso, essi sono molto abili ad evitare la cattura; gli agenti sul campo devono usare molta cautela ed essere costantemente equipaggiati con tute operative di sicurezza (MOPP) livello 4, per evitare l’infezione, e granate a gas nervino realizzate dalla Fondazione, a scopo di soppressione.

    Incidente 940-01

    In data ██/██/████, l’Assistente Ricercatore S████ non riuscì a riportare un esemplare vivo di larva di SCP-940 in crioconservazione e permise al campione di rimanere incustodito in laboratorio per circa quarantacinque minuti, durante la pausa pranzo. La conseguente violazione del contenimento causò sette infezioni da SCP-940 tra i membri del personale di ricerca e di sicurezza e altre cinque nel personale di Classe D. L’ala interessata dell’Area 14 fu isolata per la decontaminazione e ai membri del personale infettati fu somministrato il composto antiparassitario per via endovenosa. Furono tutti curati entro sei ore dall’infezione e guarirono completamente. I membri del personale di Classe D infetti furono isolati per osservazione, allo scopo di stabilire le fasi di sviluppo dell’infezione da SCP-940 e determinare quanto a lungo essa rimanesse curabile.

    L’osservazione dei soggetti D-940-01, D-940-02 e D-940-03 costituisce la base della progressione delineata sopra.
    Il soggetto D-940-04 è l’unica persona infetta che non ha seguito la progressione riportata in precedenza, per via dello sviluppo fino alla maturità di diverse larve. D-940-04 è stata terminata a tre settimane dall’inizio del processo, quando i sintomi accelerati hanno fatto sì che essa raggiungesse lo Stadio 7 saltando completamente gli Stadi 5 e 6.

    Il soggetto D-940-05 era stato inizialmente ritenuto non infetto, non mostrando sintomi dell’infezione di SCP-940 dopo tre settimane. Un esame completo determinò che D-940-05 era incinta; il feto era stato infettato. Fu indicato come D-940-06 e si permise ad esso di svilupparsi. D-940-05 fu tenuta all’oscuro della propria condizione. Entrambi morirono quando le zampe di SCP-940 perforarono l’utero di D-940-05. D-940-06 è mantenuto in crio-conservazione presso l’Area di Bio-Contenimento di Sicurezza 14, a scopo di studio.

    SCP-940, in utero, ritrovato nel soggetto D-940-05 in data ██/██/████.
    Feto infetto





    Edited by Silent Shadow - 3/10/2016, 18:47
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