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Io l’ho interpretata così: il protagonista, sentendosi abbattuto o depresso dalla monotonia della sua routine, trova questo posto in cui sedersi e meditare. Grazie al misterioso globo di luce riesce a riscuotere successo e gratificazione, non solo per lui, ma anche per chi gli “gira intorno”. Le apparizioni finiscono e prosegue un periodo buio dovuto alla mancanza della presenza del globo di luce. Essa però ritorna a fine racconto, portando però questa volta un’aria/energia del tutto diversa da quella positiva lasciata in precedenza, lasciando così il protagonista nello stesso punto di inizio racconto, ma con un nuovo problema da risolvere, ovvero il lato negativo del globo di luce 
SPOILER (clicca per visualizzare)Sempre che il globo di luce non sia il sole
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Mi ha ricordato vivamente il film “The room-la stanza del desiderio” (un trip assurdo, guardatelo o non guardatelo) per me è validissima. -
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Io l'adoro invece.
Sia per come è scritta sia perché credo di averla capita e mi piace l'idea -
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Per quel che valgono, i miei complimenti.
Una storia coinvolgente e densa di emozioni personali che però riescono a colpire anche il lettore.
Ho apprezzato molto anche il fatto del 'good ending' classico, spesso si cerca di divergere da esso per non essere scontati, ma a volte non è la scelta migliore. -
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Benvenuto e buona permanenza!
E beh apprezzo la tua sincerità, musicista fa sempre figo -
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Io dico che sia ora di chiudere questo topic e finirla.
Non sapremo mai l'effettiva veridicità del racconto e mi sembra inutile infierire.
Mi sembra strano che qualche staffer non sia già intervenuto.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Consiglio vivamente la lettura con l'accompagnamento di questo brano: https://m.youtube.com/watch?v=hp3lKYn-2JY
Questa è la nostra storia, la nostra piccola storia.
Ti conquistai; rose, belle parole e un sorriso sul volto. Non ti diedi subito importanza, pensai fosse una storiella giovanile, di quelle brevi e che fanno male, ma che poi passano.
Ignaro di quello che avevo trovato, gli anni passarono ed eravamo ancora insieme, ormai inseparabili.
La piccola storia del nostro grande amore, il nostro incalcolabile amore, senza di te non sarei niente.
Non scorderò mai le nottate passate a confidarci tutto su di noi, ormai sei parte di me, le corde del nostro essere si sono allacciate strette insieme, nodi inscindibili, nodi inscindibili.
Da allora una vita intera, nella nostra gioia e nel dolore. Ci siamo detti tutto, ci siamo detti tutto? Non sono mai stato bravo con le parole e non ho mai saputo descrivere cosa mi legasse a te, ma era evidente anche ad un occhio poco accorto.
Si, sono certo che tu abbia visto la luce nei miei occhi quando incontravano i tuoi, zaffiri preziosi, con quella sfumatura di giallo che tanto mi piace.
Potrei descriverti come, quasi, un'ossessione. Le tue gote, il tuo sorriso e le rughe che si formavano le volte fortunate in cui ti riuscivo a strappare quella tua risata che allietava il mio esistere.
Le notti in tenda, i viaggi, noi attorno al fuoco, le nostre mani strette, le fughe improvvisate, ma anche i litigi, i pianti, la rabbia e poi il perdono. Tutto, tutto questo.
Te lo ho sempre ripetuto cara, senza di te non posso esistere, ormai ti ero ancorato, e stai affondando. E io con te.
Mi sembra inutile, non voglio spiegarlo. Non potranno mai capire cosa provo quando, stesa su quel lettino, dici che non mi riconosci, che non sai chi sono.
Una vita intera, una vita intera.
Nella poca lucidità che la dannazione mi concede, riesco ad essere certo di una cosa.
Riusciremo a stare insieme anche nella morte, mia cara. Ne sono sicuro, nessuno può dividerci, siamo troppo forti. Troppo forti.
Imbraccio il destino dei mortali rasserenato: che tanto noi, come Charlie Chaplin riusciremmo a comunicare anche daSPOILER (clicca per visualizzare)Ai miei nonni, e al loro eterno amore
Edited by InsanityInside - 11/2/2016, 18:31 -
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Non vorrei deluderti ma qui per 'paste' intendiamo un'altra cosa.
A parte gli scherzi, benvenuto! -
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Benvenuto! Ti consiglio di leggere il regolamento del forum per iniziare ad orientarti correttamente qui. -
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Come ci siamo ridotti? Vacue anime spente strascinanti, trainate da una speranza effimera, ma miracolosamente esaudita.
C'è da essere fieri. Fieri di come abbiamo digrignato i denti e affondato le unghie per restare in equilibrio sull' ormai sottile filo della vita. Hanno raso al suolo le nostre abitazioni, distrutto le nostre vite, polverizzato i nostri futuri.
Noi però riuscimmo a sopravvivere, non lo considero un atto di vigliaccheria. Quando il fiato caldo della nera figura vi sarà ormai sul collo allora potrete capire che tutte le vie della salvezza sono lecite. Onore ai nostri compagni caduti nel nostro villaggio. Riuscimmo a scappare, eravamo un gruppo di un centinaio di persone. Un centinaio di persone senza una casa, senza cibo, senza nulla. Se non la costosa ricerca della salvezza; da tre settimane in viaggio siamo ormai in punta di piedi nel bordo dell'oblio. Giù, ad attenderci, pazzia, dolore e morte.
Ci reggiamo a malapena sulle gambe, riesco a intravedere le ossa stampate sulla sottile pelle dei miei compagni. Pochi logori stracci cercano di coprire quei magri corpi esili. I visi pallidi, la pelle verdastra e violacea, la bava nell'angolo della bocca e la disperazione in testa. Occhi infossati, vitrei. Ti fissano, non hanno nulla su cui posarsi, stanchi dell' amara monotonia. Malattia e morte hanno banchettato su di noi, sventure e avversità ci hanno più volte reso ostica la via, ma la nostra determinazione ci ha portato alla giunta salvezza. Avanziamo con le quasi nulle forze che ci rimangono, uno spettacolo mediocre, ridicolo. Chi mi circonda, come me, ha il respiro affannato per l'eccitazione. Si respira aria di vittoria.
Le mura della città mi sembrano la visione più bella della mia vita. La salvezza è finalmente giunta a noi, come un faro nella notte. I miei compagni tendono le mani verso di lei. Impazienti di saziare quel che resta dei loro corpi.
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L' aria era immobile, il vento non donava la sua solita presenza. Tutto taceva. Ormai mancava poco tempo al cambio, i pensieri di una taverna calda e di un buon boccale di birra si facevano strada tra la sua mente. Un ultimo sguardo all'orizzonte e poi la sentinella sarebbe diventata un uomo qualunque ed un uomo qualunque sarebbe divento una sentinella. Niente sul fronte ovest. Nemmeno sul fronte nord.
Un brivido percosse la schiena dello scrutatore. Erano lì veramente o la sua mente lo stava ingannando? Come poteva non essersene accorto prima? Non ci poteva credere, ma erano troppo vicini alle mura per non poter fare qualcosa. Doveva agire subito.
La porta si spalancò bruscamente, la sentinella entrò correndo, farneticando parole sconnesse e senza un apparente senso.
"Diamine! Cosa state facendo? Vi sembra il modo di presentarvi a corte? Un po' i rispetto per il nostro sovrano!"
"Di grazia, me la sbrigo io. Sentinella, cosa dovete riferirmi? Avete visto forse qualcosa?"
Le parole normalmente autoritarie del sovrano furono scosse da un velo di preoccupazione. Tutti sapevano il motivo. Nessuno ne voleva parlare, ma una guerra incombeva ed il nemico era ormai alle porte.
"Mio signore, mio signore! Stiamo per essere invasi! Ormai sono a qualche minuto dalle mura, dobbiamo organizzare la nostra resistenza, non c'è tempo!"
"E così le armate del nord sono giunte. Siamo in guerra ordunque"
"Signore, mio signore non si tratta delle armate del nord. Arrivano da sud. Sono..."
La sentinella racimoló il coraggio necessario. Non poteva credere lui stesso alle parole che pronunciò, ma doveva adempiere al suo compito.
"Sono morti. Morti che camminano."SPOILER (clicca per visualizzare)Il titolo sta per nascita intesa come nascita del mito degli zombie. Si basa sul fatto che la sentinella scambi i sopravvissuti del primo capitolo in 'morti che camminano'. Essi sono stati posti infatti in uno stato che li ricordi ma senza compromettere il loro stato vitale.
Edited by InsanityInside - 5/12/2015, 18:55