Ser Procrastinazione
- Group
- Veterano
- Posts
- 14,730
- Creepy Score
- +425
- Location
- Da qualche parte in Italia
- Status
- Anonymous
|
|
“Divertiti” disse gettandomi nella scatola.
“Crea un po' di cose, distruggile dopo se ti va. Non mi importa.” Prima di lasciarmi nel vuoto, mi disse un’ultima cosa: “Quando ritornerai, il tempo non sarà passato. Rimani qui quanto vuoi, e quando tornerai, ti ritroverai nello stesso identico istante in cui te ne sei andata.”
Nel frattempo, o dovrei dire nell’assenza di tempo, cercai di comprendere cosa fosse accaduto. Edifici piccoli si stavano già formando nello spazio vuoto, figure centrali della mia infanzia, casa mia, il parrucchiere in cui accompagnavo con gioia mia madre, cose di qualsiasi genere, perfettamente in scala, proprio come le ricordavo. Le avevo ricreate inconsciamente?
Feci un pisolino. Quando mi svegliai, era apparsa la città della mia infanzia.
Qui ero eternamente trentacinquenne, un’età buona, e se potevo realmente fare ciò che volevo…
Feci apparire in mano un leccalecca zuccherato, solo come prova. Era delizioso.
Il mio potere non era limitato a oggetti ed edifici. Portai qui tutti: vecchi insegnanti, vicini, amici, creai perfino nuove persone. In quel mondo, nulla era al di là delle mie possibilità.
Era un paradiso.
Io e i miei amici uscivamo ogni notte a bere, senza nausea, sbornia o ripercussioni. Io e mia madre eravamo più legate che mai, ed ero in procinto di sposarmi. Avevo visto l’anello posizionato sul mio dito in un catalogo di gioielli che non mi sarei mai potuta permettere, ma lì… non avevo bisogno di un lavoro. Non avevo neanche bisogno di soldi. Con ogni singolo atomo di questo mondo piegato alla mia volontà, non c’era niente che non potessi fare.
Quindi iniziai a compiere atrocità.
Sparavo ai miei amici, uccidevo bambini a caso nel parco mentre i loro genitori guardavano senza poter fare nulla, bloccati da un “lag” realistico. Creavo bombe, e quando mi feci esplodere per sbaglio, capii di essere immortale lì. Non importava chi uccidessi, o quali terribili disgrazie avessi commesso. Bastava un pisolino, e il mondo tornava come prima. Mia madre continuava a farmi il suo tenero sorriso, anche quando le avevo spaccato la faccia il giorno prima.
Totale. Euforia.
Ora, il mio problema non è la noia. Quando puoi fare letteralmente tutto, non c’è alcun limite alla realtà. Suppongo che il problema sia che io possa fare queste cose, perché, al di fuori di questa piccola bolla, la mia vita era andata a rotoli. Ero alcolizzata e costantemente depressa. Qui, posso essere sempre felice.
Le sue parole mi tornano sempre in mente: “Rimani qui quanto vuoi, e quando deciderai di tornare, ti ritroverai nello stesso identico istante in cui te ne sei andata.” Naturalmente, non volevo andarmene. Nessuno avrebbe voluto. Ma non posso andarmene. Mi ha intrappolata qui. Probabilmente sapeva che se decidessi di tornare indietro, cadrei da circa venti metri di altezza dall'asfalto.
Quindi tanto vale godermi la permanenza qui.
www.reddit.com/r/shortscarystories...me_you_are_god/Nota da rimuovere: ammetto che la traduzione è un po' farraginosa e che ho dovuto modificare alla bell'e meglio qualche pezzo. Sarà che non traduco niente da mesi, sarà che l'originale è scritto maluccio... In ogni caso siete liberi di scuoiarmi vivo.
Edited by & . - 14/4/2021, 23:25
|
|