Votes taken by Static65

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    Finalmente leggo roba bella, come non accadeva da un po' di tempo
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    Che la terra ti sia lieve

    Madò raga che male la schiena
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    Grazie mille a tutti :)
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    Una strada del centro vedeva il susseguirsi delle ondate di folla, dirette verso i negozi più disparati.
    Un vecchio guardava il tutto sprezzante, gesticolando e borbottando, aggrappato al suo bastone. Vedeva in loro l'assenza della profondità, la pura superficialità; egli aveva da tempo rinunciato alla dimensione dell'immediatezza. Il vuoto che gli si stagliava davanti gli generava angoscia, e la mistificazione presente nella società del suo tempo lo colmava di rabbia.
    Nessuno sembrava vederlo, con la sua barba bianca ed il suo affannoso gesticolare. Era un granello bruno in una immensa spiaggia rosata. Dalla giornata il vecchio non si aspettava molto: più volte si era ritrovato in quella situazione, e aveva finito per rifugiarsi nell'apatia. Non parlava, viveva in solitudine, e disprezzava la bolla di plastica che circondava la vita delle persone attorno a lui.

    Da uno dei vicoli più bui e stretti che davano sulla via principale sbucò all'improvviso una bicicletta. Un giovane dai capelli bruni e dal viso candido si dirigeva nella stessa direzione della folla. Aveva in testa mille pensieri delicati e leggeri. Pensava al mare, al sapore dolce del liquore, al bell'abito che pensava di comprare quella sera e ai mille colori del caleidoscopio che aveva ricevuto in regalo dai suoi familiari. Tuttavia, notando il vecchio, gli si avvicinò con fare curioso. Il vecchio se ne accorse, e osservò il giovane con più attenzione. Vedeva in lui tutta l'immediatezza di questo mondo, gli appariva quasi come un esteta inconsapevole, un'anima dalla deliziosa ingenuità. Avrebbe dovuto disprezzarlo, ma non ne era capace. Fu con suo grande stupore che udì il ragazzo rivolgergli la parola. Un timido "salve" fece sussultare il barbuto, che rivolse al bruno un secco gesto. Quest'ultimo si dimostrava incuriosito da lui, e gli chiese il perché dei suoi atteggiamenti. Fu allora che, incrociato lo sguardo del giovane, il barbuto parlò come non faceva da tempo immemore.

    Gli parlò dei significati nascosti e delle virtù snobbate; dello spirito dionisiaco e dell'introspezione; della ricerca empirica e delle equazioni di Maxwell; del concetto puro e del chiaro di luna. Il giovane lo udiva parlare, con un'attenzione sempre più stuzzicata, mentre osservava di sfuggita la barba del vecchio, ormai bruna e compatta.
    Il barbuto, dal canto suo, mentre guardava il giovane e i suoi capelli tinti da striature argentate, continuò a raccontargli la sua vita con una voce sempre più mielosa e docile. Parlava del mare e delle onde, della luce del sole e del profumo dei fiori di pesco nei giardini della nonna. E mentre il giovane-vecchio dai capelli bianchi lo ascoltava, il vecchio-giovane dalla barba corta e bruna rievocava la dimensione immediata dell'apparenza.
    L'ascoltatore iniziava ora a cercare significati nascosti nelle sue parole; con un briciolo di disprezzo notava la loro scarsa consistenza, mentre si accarezzava distrattamente la barba come per concentrarsi maggiormente; ed egli pensava alle implicazioni nascoste nelle parole dell'uomo, e del loro possibile intento manipolatore. Tuttavia vedeva in lui il dispiegarsi di un'anima ingenua, poco consapevole di essere fragile, e di conseguenza non riusciva a denigrarlo. Iniziò a domandare e a domandarsi, a guardare al di sotto del concreto e a immaginare i concetti più vaghi. Capì che l'interlocutore stava per terminare lo sfogo, e quasi avrebbe desiderato che continuasse, se solo non avesse avvertito un accenno di stanchezza fisica.

    Quando il vecchio-giovane finì il suo racconto, porse al giovane-vecchio il suo bastone. Un dono dovuto, fatto con il cuore. Il giovane-vecchio accettò il regalo con sorpresa, e volle dare al bruno interlocutore la sua bicicletta.
    "Credo che potrebbe servire più a lei che a me."
    Il vecchio-giovane dai capelli bruni e dal viso sbarbato era raggiante. Ringraziò il giovane-vecchio dalla barba bianca, dall'aria ora vagamente triste, e lo salutò, con la speranza di poterlo rivedere ancora una volta. E mentre egli se ne andava, entrando in un vicolo buio e levando gli occhi verso il cielo con aria sognante, nessuno pareva notare la bianca figura curva sul bastone che, borbottando e gesticolando, denunciava la vacuità e la superficialità della società contemporanea.
  5. .
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    Immaginate di crescere non sapendo che l'acqua che bevete, l'aria che respirate e il cibo che mangiate siano contaminati da rifiuti radioattivi.
    Immaginate di essere affetti da una malattia a causa delle radiazioni e di sentire i dottori che vi dicono che soffrite solo di una qualche "malattia speciale".
    Immaginate di scoprire 35 anni dopo che vicino casa vostra si sia verificato un incidente nucleare, e che le autorità lo abbiano tenuto segreto alla popolazione.
    Immaginate tutto questo e avrete solo iniziato a immaginare l'orrore di Muslyumovo.

    Muslyumovo si presenta a noi come un villaggio siberiano di circa 3.500 abitanti, sul fiume Techa.
    50 miglia a monte tuttavia vi è una delle zone più segrete che riguardano il programma di armamento nucleare sovietico: Mayak.
    Verso la fine degli anni 40, Stalin riunì i suoi migliori scienziati proprio lì, in un laboratorio di progettazione nelle vicinanze, il Chelyabinsk-70, per cercare di fermare il monopolio nucleare americano. I reattori di Mayak iniziarono a produrre il plutonio per le prime bombe atomiche sovietiche.
    Nel Febbraio del 1992, il segretario di stato americano James Baker fece visita a Chelyabinsk-70, mandando degli scienziati statunitensi in aiuto per la distruzione dell'arsenale radioattivo.

    Originariamente, gli abitanti di Muslyumovo furono vagamente informati sulla strategia militare. Quello che non sapevano, tuttavia, era che per i primi sei anni dell'operazione, scorie altamente radioattive sarebbero state riversate direttamente nell'acqua del fiume Techa.
    Costruito in assoluta segretezza e in tutta fretta tra il 1945 e il 1958, l'impianto Mayak è stato il primo reattore per la creazione di plutonio per il progetto atomico sovietico. In accordo con la procedura Stalinista, fu data la massima priorità, senza badare a spese, alla produzione di materiale idoneo alla preparazione di armi nucleari (plutonio, uranio e altri materiali fissili) tali da eguagliare la superiorità nucleare degli Stati Uniti in seguito ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. Non fu prestata quasi nessuna attenzione alla sicurezza dei lavoratori o ad uno smaltimento responsabile dei rifiuti, e tutti i reattori furono ottimizzati per la produzione di plutonio, producendo diverse tonnellate di materiali contaminati e utilizzando sistemi per il raffreddamento a ciclo aperto molto semplici che contaminarono direttamente ogni litro dei migliaia di litri dell'acqua di raffreddamento che i reattori usavano ogni giorno.
    Nel 1956 un debole filo spinato fu eretto lungo le rive del Techa, con un segnale disegnato a mano che recitava semplicemente "Fiume chiuso. Vietato.", e, al tempo, nessuno spiegò ai residenti il perché della chiusura del fiume, o perché i villaggi a monte e a valle venissero evaquati. In una regione costellata di campi di prigionia politica, la gente era semplicemente troppo spaventata per chiedere.
    Perciò la gente continuò a nuotare nel fiume, a bere la sua acqua, a pescare, a portare il bestiame a pascolare. E lo scarico di scorie nel Techa fu solo il primo atto della tragedia nucleare di Mayak. Nel Settembre del 1957, una vasca di contenimento piena di rifiuti radioattivi esplose, spargendo questi materiali in un'aria popolata da circa un milione e mezzo di persone. I residenti di più di 200 città e villaggi vennero trasferiti...ma non quelli di Muslyumovo.
    Come se questo non bastasse, nel 1967 la siccità trasformò i rifiuti radioattivi del lago Karachay (considerato oggi come il punto più inquinato del pianeta terra) in polveri di limo, che i venti sparsero nell'area circostante.
    Solo dal 1990 la gente di Muslyumovo conobbe la verità. Per quaranta anni i dottori furono costretti a mentire ai loro pazienti. La gente soffriva di malattie da radiazioni croniche e veniva solo detto loro che avevano una "malattia speciale".

    Le persone del posto dicono di essere state usate come cavie umane. Parlano di un esperimento governativo segreto che punta all'analizzare i differenti effetti della esposizione alle radiazioni da parte della specie umana.
    Nonostante gli avvertimenti, i pescatori continuano a pescare nel fiume, e in estate i bambini continuano a nuotare nelle acque tossiche. La maggior parte degli abitanti conosce i pericoli, ma sembra rassegnata al proprio destino. Non hanno abbastanza denaro per potersi trasferire in una zona più sicura. Altre sembrano ignorare il rischio.
    "Ci ammaliamo di cancro a causa degli atomi. Non possiamo vietare ai nostri bambini di nuotare nel fiume."



    Edited by Static65 - 17/8/2018, 01:50
  6. .
    salve caro ho letto ora dopo assenza indeterminata causa la vita



    Comunque
    è piacevole vedere come spesso la gente mi consideri un enigma quando invece boh non penso di contenere qualcosa di diverso (e intelligente)
    Ho messo +1 a fiducia e l'ho confermato e
    swans
  7. .
    Ti ringrazio ♥
    Purtroppo l'immagine aveva una risoluzione molto bassa.
  8. .
    Tipo di Lavoro: Remake di una ipotetica copertina di un album creata ironicamente.

    Strumenti utilizzati: Ho utilizzato Photoshop. I font sono Raleway, Helvetica Neue (OT1) e Alien League Gradient.

    Note: /


    Lavoro presentato:

    Copertina originale:


    Copertina rifatta:
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    C'è anche un altro lato positivo per quelli come te negati coi colori: la targhetta si abbina all'avatar :asd:

    Edited by »Static65« - 13/3/2014, 18:51
  10. .
    Perché Liutern noooooooooooooooooo


    Congratulazioni amici :la:
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    Pravi pampini
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    Credo sia Il memoriale migliore che mi sia capitato tra gli occhi. Non solo perché è finalmente qualcosa di diverso, ma perché contiene un messaggio, un importante messaggio.
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    CITAZIONE
    ma non sono stupido

    ;)
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    Devilz abilitato!
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    Le pazzie di ieri sera


    Marx version
220 replies since 15/9/2012
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