Votes given by Shark Peddis

  1. .
    CITAZIONE (Markrath @ 4/8/2019, 13:58) 
    Comunque, si può scrivere anche una poesia?

    Sì, non ci sono vincoli sulla tipologia di testo. L'importante è restare sotto le 600 parole e rispettare la tematica horror collegata all'estate.
  2. .
    Comunque, si può scrivere anche una poesia?
  3. .
    CITAZIONE (Shark Peddis @ 29/5/2018, 08:44) 
    Pornazzi

    Ma dov'è la tua propic?

    L'ho venduta per due botte di coca
  4. .
    Quando la morte di una persona viene presa come ispirazione per un episodio di X-Files, è chiaro che non si tratta di un evento normale: è il caso di Gloria Ramirez, soprannominata "la donna tossica".

    Gloria-Ramirez



    É il 19 febbraio 1994 e Gloria Ramirez viene portata d'urgenza al Riverside General Hospital: soffre di tachicardia e respiro irregolare, sintomi di uno stato avanzato di cancro cervicale.
    Le vengono somministrati diversi calmanti per regolare il battito cardiaco, ma quando ciò risulta inutile, viene usato il defibrillatore: a quel punto, sulla pelle della donna sembra formarsi una patina lucida ed oleosa e a sentirsi un odore simile ad aglio.
    Un'infermiera, Susan Kane, le estrae del sangue e sente uno strano odore di ammoniaca provenire dalla siringa e un'altra, Julie Gorchynski, nota delle particelle biancastre: a quel punto, Kane sviene e poco dopo Gorchynski si sente nauseata, prima di perdere conoscenza a sua volta. Quando una terza donna si sente male, lo staff è costretto ad evacuare tutti i pazienti del dipartimento di emergenza.
    Gloria Ramirez morirà poco dopo, a causa di un'insufficienza renale causata dal cancro.

    In tutto, ventitré persone si sentirono male, cinque vennero addirittura ricoverate e quella che subì le conseguenze peggiori fu Gorchynski, che soffrì di tremori e apnea, si ammalò di epatite e pancreatite e sviluppò un'Osteonecrosi al ginocchio.
    La prima autopsia su Gloria fu inconcludente, così come la seconda eseguita mesi dopo, dato che il corpo era troppo decomposto.

    Ma per quale motivo Gloria Ramirez causò tutto questo? Esistono varie teorie in proposito, ma nessuno è mai arrivato ad una vera soluzione:

    -La prima teoria parla di isteria di massa, dato che le persone maggiormente colpite erano sopratutto donne, e molte vittime di questi misteriosi malori dimostrarono di avere analisi del sangue pulite. Ma in realtà, pur essendo la più semplice, è la teoria meno probabile, data la gravità dei malesseri di Julie Gorchynski, non spiegati da semplice isteria.

    -La seconda, formulata dagli scienziati del Lawrence Livermore National Laboratory, ipotizza che la donna usasse il Dimetilsolfossido (o DMSO), un solvente utilizzato anche come analgesico, per curare i propri dolori: secondo loro, il DMSO si sarebbe convertito, a causa dei problemi ai reni dati dal cancro, in Dimetil solfone (DMSO2), un composto che cristallizza a temperatura ambiente, che spiegherebbe le particelle bianche nel sangue della donna.
    Successivamente, l'ossigeno somministrato e la defibrillazione avrebbero convertito il DMSO2 in DMSO4, Dimetilsolfato, un composto tossico oleoso e dall'odore simile a cipolla.
    Le prove contro questa teoria furono la parola dei suoi parenti, che negarono che lei utilizzasse questa sostanza, e i sintomi delle persone colpite, che parrebbero inconsistenti con l'esposizione al Dimetilsolfato. In più, non fu mai possibile replicare il misterioso evento in laboratorio.

    -Una terza teoria ipotizza come in realtà non fu affatto colpa della donna, ma di gas di Clorammine, formatosi a causa dell'unione di urina e candeggina in un lavandino, ma non fu mai davvero presa come possibilità.

    Probabilmente non si saprà mai cosa davvero successe quel giorno, ma di certo è un fatto così bizzarro che verrà ricordato ancora a lungo.



    Fonte
    Fonte
    L'episodio di X-Files ispirato a questi fatti è il 24esimo della prima stagione, "Nuove Creature" (The Erlenmeyer Flask)


    Edited by DamaXion - 5/5/2018, 19:53
  5. .
    Il miglior mezzo di propagand- volevo dire, di diffusione del giusto pensiero marxista:
  6. .
    Un'interessante critica al comunismo
  7. .
    CITAZIONE (Shark Peddis @ 28/1/2018, 23:29) 
    Il liquido sarebbe la fantasia o cosa? :omg:

    Credo che fosse fantasia inespressa o qualcosa del genere. :sisi:
  8. .
    CITAZIONE (Shark Peddis @ 30/10/2017, 08:02) 
    Racconto originale, col finale inaspettato, mi piace.

    P.S.: mentre lo leggo sono in treno e un uomo di colore siede proprio davanti a me, devo preoccuparmi?

    Sopravvissuto? :asd:
  9. .
    CITAZIONE (Shark Peddis @ 28/10/2017, 00:56) 
    Хард Басс пэр тэ, товарищ!

    www.youtube.com/watch?v=A1PAO3jgmXY

    La musica COMUNISTAH è sempre la migliore, nevvero?
  10. .
    Nella lugubre e fatiscente stazione della metropolitana, Jack attendeva l’ultima corsa del treno, illuminato da una lampada ad alto consumo che brillava con spietata intermittenza. Il figuro sedeva rannicchiato su una panchina di marmo, impregnata da indicibile sporcizia; concentrato sulla pagina diciotto del corriere sportivo, bestemmiava per il ritardo del mezzo di trasporto. L’odore di urine si intensificava col trascorrere dei minuti. Sollevò le pesanti natiche, brandendo la voluminosa ventiquattrore in pelle profumata. La luce concentrata sopra di lui, come se fosse stato il presentatore di uno spettacolo teatrale, aveva alimentato ulteriormente il suo nervosismo. L’ingresso improvviso del flusso d’aria preannunciò l’arrivo del rugginoso locomotore; la sofferenza era giunta alla conclusione, seppur una decina di fermate avrebbero intrattenuto per almeno trenta minuti l’anonimo omuncolo, tutto lavoro e zero famiglia. I freni, con apparente difficoltà, avevano bloccato la fila di vagoni che da lì avrebbero ospitato l’unico passeggero. Era nuovo di quella zona; la trasferta lavorativa l’aveva costretto ad intraprendere per la prima volta quei binari. Le porte automatizzate gli si chiusero dietro, rendendolo momentaneamente prigioniero di un mondo di solitudine. Non vi era altro essere umano, regnava il vuoto totale. Preda dell’inquietudine, prese posto vicino l’uscita.

    Il treno si era fermato inutilmente nella terza stazione; Jack rimaneva l’unico passeggero. Nella mente iniziavano a materializzarsi gli scenari più drammatici. Era chiaro che se un eventuale viaggiatore avesse voluto fargli del male, avrebbe avuto tutto il tempo e lo spazio per arrecargli danno; ma Jack non aveva scelta, non c’erano alternative. Avrebbe potuto tirare un respiro di sollievo solo una volta giunto nella decima stazione. Nel frattempo il locomotore decelerava, occupando lentamente parte della fermata successiva. Un massiccio uomo di colore fece il suo ingresso e, ironia della sorte, si chiamava Jack.

    I due Jack erano seduti l’uno di fronte all’altro. A turno, si scrutavano nel tentativo di non incrociare i relativi sguardi. White Jack non era convinto di black Jack e il sentimento, a quanto sembrava, era reciproco. L’uomo bianco era posseduto dall’angoscia, ossessionato dall’idea che una potenziale aggressione da parte del nero si facesse sempre più remota. “E se applicassi io la prima mossa?” pensava lo sbiadito. “Potrei stordirlo con un colpo di valigetta, prima che sia lui ad attaccarmi”. Mentre architettava il progetto offensivo, l’altro si era alzato di scatto; quest’ultimo iniziò a ravanare nelle tasche, come se fosse in cerca di qualcosa. “Ecco, lo sapevo, vuol tirare fuori un coltello. Ora o mai più”.

    La ventiquattrore aveva colpito black Jack sulla tempia, facendolo gravare all’indietro sul sediolino. L’uomo bianco era sopra di lui, subendo ulteriori colpi con indicibile violenza. Fu il turno del nero che con un pugno fece sputare un canino all’altro. Nonostante la differenza fisica, l’uno gracilino e l’altro scolpito dagli sforzi della palestra, lo scontro si consumava con discreta parità. Lattine, bottiglie lesionate e luridi pezzi di carta facevano da spettatori.

    La nona fermata coincise con la tregua dell’improvvisato incontro di boxe. I vagoni continuarono ad essere vuoti, ad esclusione dei due, accasciati sui relativi posti, ormai stremati dal lungo scontro. Cazzotti e craniate avevano dato spettacolo per una decina di minuti. Dal vagone adiacente entrò un poliziotto, la cui presenza scaldò il cuore dell’uomo bianco, quasi commosso da quell’inaspettato ingresso. Con l’autorità era subentrata anche la certezza che avrebbe raggiunto vivo la sua destinazione. Il poliziotto rispose con un sorriso alla visione dei due; spostò la mano verso il fodero della pistola, estraendo quest’ultima con una certa velocità. “Datemi tutto quello che avete, compresi vestiti e scarpe”. L’entità in divisa aveva messo in atto una rapina in piena regola.

    La decima fermata, la più attesa, risultò essere la meta finale anche per black Jack. I due, unici passeggeri dell’intero itinerario, avevano raggiunto vivi la destinazione, ma in mutande.

    Edited by RyokuP - 6/10/2017, 14:58
  11. .
    Sta per succedere. Mi ci sono voluti anni, ma il momento è finalmente giunto.
    Per quanto riesca a ricordare, sono cresciuto come un predatore a modo mio, le parole dei miei genitori incise nella mente anni fa, prima di venir separato da loro, senza capirne il perché.

    Fai di tutto per mangiare. Fai di tutto per sopravvivere. È così che viviamo.
    Quindi, cacciai. Piccole cose indifese che non mi videro mai arrivare. Ed ero dannatamente bravo. Essere da solo per la maggior parte della mia vita mi ha reso qualcosa che qualcun altro potrebbe chiamare mostro. Ma non mi interessava. Cacciare per sopravvivere.
    Finché arrivò lui. E scappò. Quella caccia mi cambiò la vita.
    Non mi ero mai impegnato così tanto in una caccia prima d’ora, al punto da consumarmi l’anima per anni e anni, il fallimento distruggeva la mia esistenza mentre cercavo di capire dove stessi sbagliando.
    Perché riuscivo a terminare tutti gli attacchi che volevo, ma non questo. Perché lui riusciva sempre a scappare.
    Ma prima o poi la fortuna finisce per tutti. E oggi è la giornataccia di questo stronzo.
    La fastidiosa merdina continua a dimenarsi sotto la forza della mia presa, sotto la stretta morsa sul suo patetico piccolo collo. Cerca ancora di scappare, anche con l’evidente timore nei suoi occhi.
    Mi ci vuole solo qualche secondo per schiacciargli la trachea, finalmente cazzo, mi si allarga un sorriso mentre constato fisicamente che la luce abbandona quegli occhi irritanti che mi hanno preso in giro per anni. Niente più fughe da me.
    Finalmente ho vinto.
    La calma e la pace della casa si sgretolano piano piano quando sento che lei torna a casa, lamentandosi sottovoce di qualcosa come suo solito. Roteo gli occhi mentre raccolgo teneramente il suo cadavere, irritante anche da morto, prima di affondare i denti nella sua carne.
    È buono proprio come pensavo.
    Il mio momento di trionfo viene interrotto tutto d’un tratto quando la sento chiamarmi, la sua voce ancora incazzata come quando era uscita.
    “Tom! Dove sei finito?”
    Roteo gli occhi, prendendomi il tempo di masticare il mio trofeo.
    “TOM!”
    Piagnucolo, frustrato ed arrabbiato, penso semplicemente di ignorarla e di finire il mio pasto che mi sono guadagnato dopo così tanti anni di duro lavoro, grazie, ma cambio idea quando sento i suoi pesanti passi sulle scale.
    “THOMAS!”
    Sospiro e sposto i suoi resti dentro la crepa nel muro, piazzati appena in tempo fuori dal campo visivo in modo abbastanza conveniente; non ho bisogno di sentirla lamentarsi sul fatto che ho un problema coi topi e di rovinarmi il buon umore più di quanto abbia già fatto.
    È piuttosto divertente a questo punto, davvero. Anche nella morte, Jerry è riuscito a scapparmi. Ma ho vinto.
    Io ho vinto.



    Edited by WDR - 13/8/2017, 12:02
  12. .
    CITAZIONE (Shark Peddis @ 14/7/2017, 15:15) 
    Ma scusate, questa muore di sete e che fa? Riempie il bicchiere e lo lascia sul comodino per l'Uomo Nero?

    Boh, penso che la mia opinione su questa pasta si possa sintetizzare in questa frase
  13. .
    Faceva davvero caldo. Stava sudando attraverso i suoi vestiti e il lato fresco del cuscino era sparito da tempo. Il ventilatore ronzava lievemente ma non era abbastanza. Rigirandosi, prese il cellulare. 3:14. La sua mente stanca ridacchiò. Pi greco era 3.14159... non riuscì a ricordare il resto. Più di quattro ore prima si era messa a dormire. Ma con questo caldo, dormire era semplicemente impossibile. Si alzò dal letto con un lamento. Magari dell'acqua fresca sarebbe stata d'aiuto. Trascinandosi verso la cucina, era del tutto consapevole di quanto fosse silenziosa. Oppure no. C'erano parecchi rumori, tuttavia erano presenti anche durante il giorno. Solo, non te ne sei mai accorta. Assi del pavimento scricchiolanti palesarono la sua presenza e le tubature produssero una melodia che affermava che non avrebbe più preso sonno.

    Una volta in cucina, accese la luce ma si pentì subito di averlo fatto. Era accecante. Strizzò gli occhi per qualche minuto mentre prendeva un bicchiere e lo riempiva. Spense la luce e si ritrascinò nella sua camera. Entrando nella stanza, sussultò. Le ombre nell'angolo facevano sembrare che ci fosse qualcuno lì, in piedi. Ovviamente era impossibile che potesse essere vero, eppure rimase lì ferma per un momento. Era troppo grande per avere paura del buio ma il suo cervello non era sempre d'accordo. Dopo aver chiuso gli occhi per un istante, li riaprì. Era soltanto un'ombra. Non c'era nessuno lì. Camminò nella stanza e posò il bicchiere sul tavolino per poi tornare a letto.

    4:42. Il calore e l'adrenalina di prima la tennero sveglia. In quell'istante, la paura scomparve. Tuttavia faceva veramente caldo. Afferrò il suo bicchiere ma era vuoto. Forse si era appisolata e quindi- non si ricordava di aver finito l'acqua. Non aveva niente di meglio da fare quindi prese il bicchiere, tornò in cucina e lo riempì di nuovo.

    Quando tornò in camera sua, lo stesso angolo la fece trasalire. I suoi occhi continuavano a dirle che lì c'era una persona. E non solo quello, la persona stava sorridendo. Ancora una volta richiuse gli occhi e, quando li riaprì, l'illusione era sparita.

    5:03. L'alba sarebbe arrivata presto. Gli occhi le bruciavano. Magari avesse dormito. Prendendo il bicchiere, rimase sorpresa nello scoprire che era ancora una volta vuoto. Doveva essere stata più assetata di quanto avesse pensato. Come si aggirò per la cucina per dell'altra acqua, il pensiero che l'ombra inquietante nella sua stanza fosse nello stesso angolo di quella notte le passò per la mente. Era solamente una coincidenza, di sicuro. Solo...
    Si avviò per la sua camera, aspettandosi di rivedere l'ombra. Questa volta, prima di guardare nell'angolo, chiuse gli occhi. Quindi attraversò la soglia della porta e la aprì.

    Ci fu un tintinnio quando il bicchiere cadde al suolo.


    La traduzione in italiano dell'ultima frase potrebbe non essere del tutto chiara. Sentitevi liberi di porre domande e di fare speculazioni :ahse:
  14. .
    L'orologio gli fu dato per il suo decimo compleanno. Era un orologio da polso di plastica grigia, ordinario in ogni aspetto tranne per il fatto che faceva il conto alla rovescia. "Questo è il tempo che ti rimane da vivere, figliolo. Usalo saggiamente". E in effetti lo fece. Mentre l'orologio ticchettava, il ragazzo, ora uomo, visse la sua vita al massimo. Scalò le montagne e nuotò negli oceani. Parlò e rise, visse ed amò. L'uomo non aveva mai paura, perché sapeva esattamente quanto tempo gli restava.

    Infine, l'orologio iniziò il conto alla rovescia finale. Il vecchio uomo guardò tutto quello che aveva fatto, tutto ciò che aveva costruito.

    5. Strinse la mano al suo partner d'affari, l'uomo che era stato più a lungo suo amico e confidente.
    4. Il suo cane arrivò e gli leccò la mano, guadagnandosi una carezza sulla testa per la sua fedeltà.
    3. Abbracciò suo figlio, sapendo di essere stato un buon padre.
    2. Baciò sua moglie sulla fronte un'ultima volta.
    1. Il vecchio sorrise e chiuse gli occhi.



    E poi, non accadde nulla. L'orologio suonò una volta e poi si spense. L'uomo rimase in piedi, molto vivo. Penserete che in quel momento sarebbe dovuto essere felicissimo.
    Invece, per la prima volta, l'uomo aveva paura.



    Edited by WDR - 10/7/2017, 14:56
  15. .
    Papà ha uno sguardo strano, oggi.
    Forse è perché non vede la mamma da molto tempo, aveva promesso che saremmo andati a pescare tutti insieme. Io me lo ricordo, di quando ce ne stavamo ore e ore sullo stesso peschereccio, salpando dal molo la mattina presto. A mamma piaceva tantissimo vedere il sole sorgere dall'orizzonte, quando la luce cominciava a far brillare gli alberi e l'acqua, diceva che al mondo non c'era niente di più bello! Oggi siamo andati a pescare lo stesso, siamo arrivati fino al centro del lago.
    "Ehi papà, guarda, il sole sta sorgendo!"

    Papà non mi risponde, ha le mani sulla faccia, perché piange così tanto?
    "Dai papà! Prendi la lenza!"

    Papà non risponde nulla. Sta solo scuotendo la testa, mi dà un forte abbraccio e un bacio sulla fronte, le lacrime gli scorrono ancora sul viso, mi dice qualcosa singhiozzando.
    "S... Saluta, la mamma, Brady. Saluta la mamma per me."
    "Papà che dici?"

    Ha gettato qualcosa in acqua, mi sento trascinare dal piede giù dalla barca.

    L'alba oggi è così diversa...

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    Edited by DamaXion - 25/6/2017, 18:44
208 replies since 2/4/2014
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