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    Salve, ho girato un documentario dove abbiamo testato la tavola Ouija seguendo passo passo tutto il procedimento del rito. Vi linko qui il Documentario, se vi può interessare! Nei commenti potrei darvi ogni tipo di spiegazioni e raccontarvi come si è poi sviluppata la faccenda e del perché NON abbiamo continuato a fare questo tipo di esperimenti, almeno per ora.
    La tavola ha funzionato, cosa che non ci aspettavamo per nulla... Successivamente, soprattutto a me e alla mia ragazza, sono successe molte cose inspiegabili, tra cui svegliarsi in 3 orari ben specifici durante la notte, non vivendo insieme è stato del tutto anomalo... Tv che si accendeva da sola, ombre che giravano per casa... Mi sono ritrovato a parlare con una medium tramite skype e quest'ultima mi ha detto che mi era rimasto attaccato questo spirito perché il rito non era stato completato come si deve. E durante questa chiacchierata è avvenuta in diretta una specie di seduta con risposte audio da parte di qualcosa che rispondeva a interferenze e ogni tanto con dei si e dei no molto chiari... Ho smesso questi esperimenti per ciò.



    Edited by DamaXion - 28/9/2018, 21:23
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    Cosa vi dice il nome "Dan Cooper?" Niente, probabilmente.
    In realtà questo nome è legato ad un poco conosciuto personaggio dei fumetti e, cosa più interessante, ad un uomo ancora oggi circondato da un'aura di mistero. Costui si identificò all'aereoporto come Dan Cooper, per l'appunto. Visto e considerato ciò che ha fatto, col senno di poi è lecito pensare che si sia ispirato all'omonimo personaggio dei fumetti, costantemente impegnato in numerose avventure aeree. Ma procediamo con ordine. Il 24 novembre del 1971 si presentò all'aereoporto internazionale di Portland munito di valigetta, acquistò un regolare biglietto per Seattle e si imbarcò sull'aereo, si accomodò al posto 18c e dopo essersi acceso una sigaretta, ordinò del bourbon. Secondo alcuni testimoni oculari costui era alto 1.80m e dimostrava quarantacinque anni, indossava una camicia bianca ben stirata e una cravatta nera, e naturalmente aveva con sé la valigetta.
    L'aereo (un boeing 727-100, volo 305), decollò alle 14.50 ora locale. Di seguito l'identikit elaborato dal Fbi:


    DBCooper



    Dan Cooper che fino a quel momento si era comportato come un qualsiasi viaggiatore, passò un biglietto all'assistente di volo Florence Schaffner, biglietto che la donna inizialmente ignorò. Poco dopo a quanto pare l'uomo sussurrò alla donna quanto segue: "Signorina, farebbe meglio a dare un'occhiata a quel biglietto. Ho una bomba". Sul biglietto, in maiuscolo e con un pennarello nero, c'era scritto:
    "Ho una bomba nella mia valigetta. La userò, se necessario. Voglio che si sieda accanto a me. State per essere dirottati". Non è possibile stabilire quale fosse l'esatto contenuto del biglietto, in quanto il suddetto fu ritirato poco dopo dallo stesso criminale. Ci si deve affidare perciò a delle testimonianze oculari, alcune di esse ci restituiscono una versione del messaggio con un dettaglio aggiuntivo: "Ho una bomba nella mia valigetta. La userò, se necessario. Voglio che si sieda accanto a me. State per essere dirottati. Non fate scherzi." L'uomo mostrò all'assistente il contenuto della valigetta, e in seguito dettò le sue richieste: duecentomila dollari, quattro paracadute, e un'autobotte pronta a rifornire l'aereo. Di seguito un identikit ancora più accurato:

    DB_Cooper_Wanted_Poster



    L'assistente di volo consegnò dunque le istruzioni al pilota, il quale velocemente contattò la torre di controllo di Seattle, raccontando per filo e per segno ciò che era successo. Alle persone a bordo fu comunicato che a causa di un problema l'atterraggio sarebbe stato ritardato: né Cooper né l'equipaggio erano intenzionati ad informare i viaggiatori di una presunta bomba a bordo. L'aereo restò in volo per altre due ore, attendendo che la Fbi preparasse tutto il necessario, a richieste soddisfatte finalmente atterrò. Erano le 17.40.
    A quel punto D.B Cooper mostrò tutta la sua preparazione: ordinò di spegnere ogni luce per impedire ad eventuali cecchini di individuarlo. L'Fbi aveva nel frattempo raccolto dei soldi, banconote non segnate ma aventi per la maggior parte un numero di serie simile. Curiosamente il criminale rifiutò i paracadute militari, e decise di chiedere dei paracadute civili. Una volta ottenuto tutto ciò che aveva chiesto, Cooper liberò tutti i passeggeri e gran parte dell'equipaggio, e indicò ai restanti membri dell'equipaggio la tappa successiva: Città del Messico. Diede inoltre precise istruzioni, ordinò al pilota che l'aereo avrebbe dovuto viaggiare lentamente e ad un'altezza non superiore ai tremila metri, dimostrando un'insolita conoscenza di ciò che andava fatto a quell'altezza e a quella velocità. L'aereo partì da Seattle alle 19.40, seguito da due caccia F-106.
    Verso le 20.00 Cooper ordinò a tutti di rinchiudersi nella cabina di pilotaggio, da lì uno di loro vide una spia accendersi, non ci volle molto a capire che Cooper aveva aperto il portellone e si era lanciato col paracadute. Fuori era buio, e pioveva molto forte. In ogni caso l'aereo atterrò verso le 22.00 all'aereoporto di Reno, in Nevada. Si riuscì a stabilire che Cooper si era lanciato in una zona compresa fra Reno e Seattle, probabilmente era atterrato nelle vicinanze del fiume Washougal, nello stato di Washington.
    La valle del suddetto fiume venne perlustrata per ore, ma ovviamente non furono ritrovati né Cooper né il paracadute. Nel 1980 un bambino trovò delle banconote nei pressi di un affluente del fiume Washougal, tre pacchetti da venti per un valore totale di cinquemila e ottocento dollari. L'Fbi le analizzò, e scoprì che quelle banconote facevano parte dei duecento mila dollari consegnati a Cooper. Secondo alcuni esperti molto probabilmente Dan Cooper non sarebbe nemmeno sopravvissuto al salto, non aveva dimostrato di essere particolarmente esperto e inoltre era saltato di notte in una zona piena di boschi. Varie furono le riprese del caso, ma in oltre quarantaquattro anni L'Fbi non è riuscita a trovare o ad identificare il colpevole, riuscì al massimo a stilare una lista di ottocento sospettati, che poi diminuirono fino ad arrivare a venti. Nel caso sia ancora vivo, Cooper avrebbe circa centouno anni. L'Fbi ha però dichiarato il caso chiuso, lasciandolo di fatto irrisolto.

    Di seguito una ricostruzione dell'aspetto che dovrebbe avere se fosse ancora vivo:


    Fonti: In parte wiki, "ilpost" ed una pagina facebook chiamata "Cannibali e Re."


    Edited by Hero - 29/12/2017, 23:46
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    AGGIORNAMENTO:

    Scusate il ritardo, sono a Praga da due settimane ma non ho avuto connessione internet fino ad ora.

    Sono subito andata sul Ponte di Carlo a vedere se Karbourek era lì, ma non l'ho visto al suo solito posto (era PIENO di gente...forse anche più che a Natale).
    I giorni successivi ho lasciato perdere ed ho girato per Praga, passando occasionalmente sul ponte, ma anche se ho notato quattro distinti mendicanti, nessuno assomigliava a lui.
    Ho provato anche ad andarci di mattina presto, quando c'e davvero poca gente, ma non l'ho mai visto.

    Dato che la maggior parte del tempo la passo a Kampa (il suo posto preferito, secondo la leggenda), mi è capitato già tre volte di vedere una barca nel fiume Vltava. Non si tratta di quelle chiatte per turisti: è una barchetta a remi molto rovinata...e chi ci vedo sopra se non Karbourek!!
    Potrei essermi facilmente sbagliata. Sono passati anni, e forse non me lo ricordo così bene, ma giurerei che fosse lui.
    A volte ho anche aspettato per vedere dove andasse, ma ho sempre lasciato perdere dato che stare fermi al freddo per ore non è facile. In compenso mi sono subito resa conto che quella barca viene ormeggiata proprio a Kampa, attaccata al pilastro del Ponte! Insomma...per quanto tempo passi su quell'isoletta, non ho mai visto nessuno ormeggiare o salpare su quella barchetta, eppure ecco lì quell'uomo con la barba lunga che rema lungo il fiume.

    A parte questo, sono andata nella stessa locanda di quella notte di Natale, ma l'oste che mi ricordavo non c'era. Ho parlato un po' con il barista, ed ho chiesto di raccontarmi qualcosa sui Vodnik. Lui mi ha detto che effettivamente qualche volta uno strano uomo veniva in quella taverna e beveva solo acqua, poi disse che a Kampa c'era un Vodnik che fumava la pipa ed aveva una barca (!!!) dicendomi che i vecchi dell'isola lo conoscevano bene. Raccontò che un tempo era stato fatto un patto, e nei dintorni di Kampa nessuno era mai più annegato, dato che il Vodnik li proteggeva.

    Ho cercato di parlare con qualche anziano, ma nessuno spiccica una parola di inglese...

    L'ampolla è rimasta in Italia, ma quando tornerò la farò analizzare.
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    Scattati una foto con il vecchio
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    Il Regalo di uno Spirito


    Il Folletto di Praga



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    Premessa:
    A Praga esiste una leggenda che riguarda i Vodnik, folletti, spiriti o creature magiche che a volte prendono la forma di esseri umani, specificatamente mendicanti. Queste creature si riconosco perché non staranno mai a lungo lontani dal loro fiume o dal loro ponte, non mangiano cibo umano, e si dice siano legati all'acqua in un modo innaturale.
    Alcuni affermano che un vodnik di nome Karbourek, un tempo, sia andato in una locanda ed abbia chiesto una bacinella d'acqua in cui immergere i piedi.
    Si racconta anche che i vodnik tengano le anime degli annegati in ampolle, che conservano sul fondo del fiume.

    E qui inizia la mia storia...

    Due anni fa ho fatto una piccola fuga dal Natale a Praga.
    Non mi piace molto questa festa, ed anzi cerco spesso di non considerarla ed addirittura evitarla.

    Ma quello a Praga era il primo che passavo da sola, ed a un certo punto in strada hanno cominciato a cantare "Good King Wenceslas" in una melodia malinconica ma bella. Allora sono uscita dall'albergo borbottando a mo' di Ebenezer Scrooge "Natale? Scempiaggini!", e sono andata nel primo pub, che stranamente era vuoto se non per un gruppo di scozzesi ed un ragazzo che beveva da solo.

    Per un'ora ho mangiato e bevuto da sola anch'io, ma quando ho ordinato un "assenzio con zolletta" come una bohémien, il ragazzo mi si è avvicinato per chiedermi com'era, dato che era interessato ma aveva un certo timore a bere una cosa così forte (infatti è come lava liquida!). Abbiamo parlato del più e del meno, ed è venuto fuori che anche lui era italiano. Allora abbiamo iniziato a parlare nella nostra lingua e quando gli scozzesi si sono approcciati è partito un discorso sulle lingue latine che è sfociato in me che insegnavo a tutti "In Taberna Quando Sumus" (un canto da osteria del "Carmina Burana") in uno scempio corretto dall'assenzio.

    IMG-1



    Ad un certo punto mi è venuto in mente un anziano mendicante dalla barba lunga con cui passavo sempre una manciata di minuti a fine giornata, sul Ponte di Carlo, e che mi chiamava "alchimista" sorridendo (la pronuncia in ceco è molto simile all'italiano). Allora ho portato con me il ragazzo italiano e lo sono andato a trovare al solito posto, vicino all'Isola di Kampa.
    Nevicava da poche ore, ma c'erano già almeno cinque cm di neve e lui era lì, da solo, con solamente un cappotto a coprirlo dal freddo. Il poveretto non parlava inglese, ed avrà pensato chissà cosa quando lo abbiamo praticamente sollevato e trascinato alla locanda. Era terrorizzato, ma quando gli abbiamo offerto da bere e da mangiare l'oste ha fatto da traduttore ed ci ha riferito che il signore non sapeva come ringraziarci.

    Lo abbiamo fatto sedere davanti ad un tavolo imbandito di ogni bendiddio. Ce n'era per tutti i gusti: dalla carne alle verdure; dolci, frutta, piatti tipici, stuzzichini ed antipasti. Da bere c'era un bel boccale di birra pronto ad essere riempito non appena fosse finito ed una caraffa da due litri di acqua.

    Per non disturbarlo io, l'italiano e gli scozzesi lo abbiamo lasciato in pace, contenti di vedere un bel sorriso sul suo volto. Il mendicante era davvero magro, ma giuro che per due ore non ha fatto altro che bere acqua direttamente dalla caraffa! Non ha toccato cibo.
    Insomma, sia quel che sia, l'ometto ha tracannato due litri, poi ha chiesto di poter riempire di nuovo la caraffa ed ha bevuto di nuovo.

    Abbiamo detto all'oste di chiedergli se volesse qualcos'altro da mangiare, ma il vecchietto ha continuato a sorridere e, rivolto a me, ha scosso la testa come a voler dire che non desiderava nulla.
    La cosa strana è che, per l'appunto, il mendicante ha guardato quasi solamente me per tutta la serata, come se mi conoscesse bene o mi fosse affezionato. Ripeto che io lo vedevo solo pochi minuti al giorno e non potevo neppure conversare con lui, ma fin dal primo momento mi ha chiamata "alchimista" (anche se non poteva sapere il vero motivo per cui ero a Praga) e mi ha guardata non con riconoscenza, ma come si guarda un vecchio amico.
    Nel frattempo l'oste, che era l'unico con il quale poteva comunicare, quando ha visto che il mendicante non aveva toccato cibo, ma solo acqua, ha cominciato a farsi serio e ci ha confidato che sospettava si trattasse di un vodnik. Ha anche detto che suo nonno a volte ne incontrava uno, quando era ancora in vita e gestiva quella locanda.
    Non ho dato molto peso a questa affermazione, ma pensandoci bene la situazione era davvero strana.

    Alla fine, giunto il momento di andarsene, tutti insieme eravamo pronti a pagargli una camera in quella stessa locanda, ma il mendicante ha rifiutato cortesemente, sembrando davvero irrequieto e desideroso di tornare al suo Ponte. Prima di uscire è venuto vicino a me e mi ha stretto il braccio debolmente, poi ha fatto uno strano gesto (forse di ringraziamento, ma sembrava più una benedizione) e mi ha dato una strana ampolla bagnata fradicia. Io l'ho guardato alquanto stupefatta, e dato che non aveva mangiato e non voleva neppure una camera, gli ho dato una banconota.
    Lui me l'ha restituita e, sempre sorridendomi come ad una figlia, annuendo contento se ne è andato, e la neve lo ha avvolto in un attimo. Non ho mai saputo il suo nome, ma l'ho soprannominato "Karbourek" (il nome del mendicante-fantasma della leggenda).
    Mi sono anche dimenticata di dire che parlava solo il ceco, ma a quanto pare conosceva un po' di latino dato che ha canticchiato qualche strofa mentre gracchiavamo "In taberna quando sumus" e ha cercato di dirmi qualcosa in latino, che però non ho capito.

    AMPOLLA-_III



    Ovviamente ho conservato quell'ampolla e l'ho aperta per analizzarne il contenuto.
    Non è nulla di commestibile (pensavo fosse un liquore) e attorno al tappo ed al collo è presente una muffa bianca. L'odore è simile a quello del legno, dell'acqua stagnante e del carbone bagnato, ed il colore è nero, ma se si scuote l'ampolla sulle pareti resta un alone quasi violaceo. Ho provato ad usarlo come inchiostro e la traccia lasciata è debole e tendente ad un nero-marrone.

    Sono rimasta affascinata da questa esperienza, ed alla fine ho provato dopo tanti anni il genuino calore natalizio che desideravo e che mi faceva amare tanto il Natale, una volta. Forse ho davvero incontrato lo "Spirito dei Natali Passati" come nel libro di Dickens...

    Il mattino dopo ho dovuto lasciare Praga, e non ho più avuto la possibilità di incontrare Karbourek, ma a fine novembre mi trasferirò proprio in quella magica città, sperando di rivedere ancora una volta il folletto mendicante.

    Edited by RàpsøÐy - 13/10/2017, 18:36
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    Salve a tutti.

    Quest’anno ho fatto una piccola fuga dal Natale a Praga, ed ovviamente ho visitato tutti i luoghi ‘magici’ andando anche a caccia di fantasmi nelle stradine di una città che non ha una sola pietra dietro la quale non si nasconda una leggenda. Ho scoperto alcune cose interessanti, ed ho pensato di fare un riepilogo:

    La Leggenda del Tesoro Nascosto nel Quadro



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    Se vogliamo parlare di enigmi, allora non si può che pensare ad un particolare dipinto nella famosa chiesa di S.Nicola (quella più famosa in Malà Strana, con la sua cupola di verderame che domina sulla piazza). Il dipinto in questione è "La morte di San Saverio", nella parte sinistra di una cappelletta sul lato destro della chiesa.
    Si dice che l'autore, un certo Xaver Balko, appassionato di enigmi, ne abbia celato uno nella sua opera, e che decifrandolo si possa riuscire a scoprire il luogo dove è nascosto un tesoro non meglio definito.
    Sono rimasta ore a fissare il quadro, perdendomi nelle banalità del tipo "il piede indica la direzione da seguire", ma alla fine dei conti non ne ho cavato un ragno dal buco.
    Se non che...
    Ritornando sulla mia strada e passando per il famoso ponte di Carlo, ho notato per la seconda volta alcuni simboli che avevo notato la prima notte, appena arrivata, ma che allora avevo scambiato per semplici graffiti. Questi simboli, però, mi hanno ricordato qualcosa che avevo già visto, o meglio… studiato. Erano infatti simboli alchemici:

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    P=[simbolo alchemico dell’oro]
    A=[simbolo che non sono riuscita a definire; potrebbe essere lamina di metallo imperfetto, Vetriolo bianco, Gold foil (foglia d’oro), uniti al simbolo del Crogiuolo o del Mese alchemico]

    Ma la cosa interessante è che tra tutte le statue che adornano i pilastri del Ponte di Carlo, indovinate su quale si trovavano? Proprio sotto quella di San Saverio, che leva la sua croce nel quinto pilastro sulla parte sinistra del ponte (andando dalla Staré Město alla Malá Strana).
    Per evitare malintesi, dico subito che le date del dipinto e della costruzione del ponte non coincidono (hanno circa 20 anni di differenza, in più la statua sul ponte è stata sostituita da una copia nel 1913), ma questo da luogo ad un'altra supposizione: potrebbe essere che la storia dell'enigma nel dipinto sia stata messa in giro da qualcuno, qualche tempo dopo la costruzione del ponte e la produzione dell'opera.
    Per Praga ho notato anche altri simboli, che tuttavia sono decisamente recenti (all'apparenza scritti con un pennarello rosso o bianco), che presentano vari simboli alchemici e numeri, in uno schema che sembra quasi una pista di indizi da seguire. Potrebbe essere che qualcuno sia sulle tracce del tesoro ed abbia lasciato degli indizi in giro per la vecchia città. Ma potrebbero anche essere semplicemente segni lasciati da qualche ragazzino o da operatori stradali (anche se i riferimenti alchemici fanno dubitare di questa ipotesi)

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    I simboli, rispettivamente in Via Ke Hradu (in salita verso il castello) ed all’uscita del Vecchio Palazzo Reale (di fronte alla Basilica di S.Teresa), rappresentano il simbolo alchemico dell’Urano –capovolto- con vari numeri sopra e sotto.

    Alla fine, cercando sul web, il nome di Xavier Balko riconduce solamente ad un certo František Xaver Palko, e salta subito all’occhio che San Saverio (S. Franciscus Xavier) ed il presunto pittore hanno nomi molto somiglianti.




    I Segni del Vicolo d’Oro



    Non poteva mancare una visita al famoso Vicolo degli Alchimisti nel mio viaggio, così sono andata a visitare la stretta viuzza piena di case colorate (e turisti, se vogliamo parlarne).
    Decido di partire dalla Torre Bianca (Bila svez), il cui secondo uso, a partire dal 1586, fu di 'nuova prigione'. A differenza della tristemente nota Torre Nera (e a discapito del mini-museo delle torture al secondo piano) in questa fortificazione venivano rinchiusi solamente i disturbatori politici o i ciarlatani, che tra l'altro erano per la maggior parte nobili, ed avevano addirittura un camino ed un bagno privato (basti vedere il secondo e terzo piano, allora adibiti a 'celle').
    Va detto che in questa torre venne rinchiuso nientepopodimeno che Edward Kelley, un famoso alchimista, mago, negromante ed anche, ovviamente, ciarlatano.
    Appena entrata dalla porta al terzo piano, ho subito notato che le pareti erano completamente ricoperte da scritte ed incisioni ormai illeggibili. Eppure nessuno sembrava farci caso. Ma anche all'occhio (non poi così) attento dell'osservatore, salta subito fuori che quelli non sono i soliti '2015 R+M 4ever', dato che ci sono incisioni chiaramente vecchie e scritte con una grafia che, non fosse per l'usura del tempo, risulterebbe calligrafica e senza dubbio antica. Il rosso con cui i segni sono tracciati potrebbe far pensare al più economico e diffuso inchiostro al mondo: il sangue, ma secondo me, trattandosi pur sempre di alchimisti, potrebbe benissimo essere cinabro (derivato dal mercurio) oppure sanguigna.
    Questi muri sono coperti di plexiglass, forse per preservarne le scritte, anche se credo che la maggior parte dei visitatori le accantoni come puri e semplici scarabocchi di pochi anni fa, non rendendosi conto che sono in realtà state fatte dai prigionieri o comunque da chi era vissuto lì molti più anni fa di quanti possano credere.
    Analizzandole, avendo l'occasione più unica che rara di non avere gente intorno, ho notato alcuni simboli particolari, come il Nodo di Salomone ed una specie di forbice che sormonta una croce ed una piramide:

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    Tra le tante incisioni ce n'è una che potrebbe essere 'Dalibor', ovvero il primo prigioniero della Torre Nera (ne racconterò la storia più avanti). Potrebbe averla incisa lui stesso, prima di essere trasportato nell’altra Torre o potrebbe averlo fatto qualcun altro come ricordo in suo onore o magari come indizio:

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    Nella parete sinistra ci sono anche due cerchi concentrici con una sigla, e sopra lo stipite a destra una lunga iscrizione:

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    A parte questi particolari segni e simboli ce ne sono molti altri, che tuttavia sono praticamente impossibili da capire.
    Metto altre foto che ho fatto sotto lo spoiler.




    Passando al terzo piano, ho trovato di nuovo la 'forbice' sulla croce, questa volta sulla cappa di un caminetto:

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    Poi sono ridiscesa al primo piano, dove erano esposte delle armature. Ad un certo punto ho notato che anche sulle pareti di questo corridoio, quasi interamente coperte dalla roba esposta, c'erano scritte e disegni in rosso:

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    Ma adesso passiamo all'ultima casa del Vicolo, a sinistra della Torre Bianca. Questa casetta, che nessun visitatore sembra notare, al suo interno ha la riproduzione di una camera/studio di un alchimista. Fin qui tutto normale ma...
    Anche qui mi sono accorta di strane incisioni sullo stipite della porta:

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    Forse non tutti lo sanno, ma il Vicolo d'Oro, chiamato solo per ragioni turistiche Vicolo degli Alchimisti, a quanto pare non ne ha ospitato neanche uno (dato che erano praticamente rinchiusi nel castello o costretti a lavorare incessantemente all’Opera nella Torre delle Polveri) se non un certo F. Uhle, professore viennese in filosofia, ritiratosi a Praga all’inizio del XX secolo. Questi era un appassionato di taumaturgia, e spese tutti i suoi risparmi in un fantomatico libro che è andato perduto, insieme al suo proprietario, in un incendio causato da uno dagli esperimenti alchemici che il dottore operava nella sua casa nel Vicolo (che sia proprio la casa di fianco alla torre?). A quanto pare, dopo aver domato le fiamme, ritrovarono il corpo del professore Uhle che stringeva una pepita d'oro. Tutto ciò accadde nel 1831.
    Cercando sul web non ho trovato nessuna conferma dell'effettiva esistenza di questo Uhle, se non quello che ho riportato.
    Quindi, riassumendo, la Torre Bianca e la casa che la affianca (probabilmente un antico prolungamento della Torre stessa), sono piene di antiche incisioni a sfondo alchemico, e sarebbe interessante se qualcuno le analizzasse.



    I Fantasmi di Praga



    Ho pensato fosse interessante raccogliere le varie leggende ed i fantasmi che si possono trovare lungo le vie di Praga, riassumendo le più importanti dato che, come ho detto, non c’è una sola pietra che non abbia una storia strana.

    Il Golem ed il Rabbino Jehuda Löw: questa famosa leggenda parte con un sapiente ebraico, il rabbino Jehuda Löw ben Bezalel, che nel XVI secolo, trovandosi in bisogno di un aiuto nel suo lavoro decide di modellare un uomo con l’argilla. Grazie agli antichi saperi della cabala, riesce ad animare questa massa scrivendogli sulla fronte אמת (emet, ovvero ‘verità’). Da qui si diramano due leggende. La prima dice che il Golem, non smettendo mai di crescere, divenne inservibile. La seconda racconta una storia identica a quella dell’Apprendista Stregone, ed afferma che dando un compito al Golem (tramite un foglietto che gli si inseriva in bocca) questi non si poteva fermare. Per una di queste ragioni, il Golem fu ‘spento’ sostituendo la parola sulla fronte con מת (‘morto’). Si dice che il mostro di argilla sia ancora chiuso nella soffitta della Sinagoga Vecchia-Nuova, nel Quartiere Ebraico.


    L’Orologio e La Casa del Minuto: molti sanno della leggenda della costruzione del meraviglioso Orologio Astronomico, progettato dal maestro Hanuš z Růže. Si dice che i consiglieri della città, temendo che il maestro ne costruisse uno simile ed ancora più bello, lo accecarono poco dopo la fine dei lavori. Il povero Hanuš, scoperto il motivo di tale gesto, riuscì comunque a vendicarsi e fermò il meccanismo dell’orologio, che non venne ripristinato se non dopo anni ed anni.
    Meno famosa è la cosiddetta Casa del Minuto (Dům U Minuty), un edificio a sinistra dell’Orologio, con affreschi bianchi su sfondo nero che a detta di alcuni nasconderebbero nelle scene mitologiche le Fasi dell’Opera Alchemica.


    I folletti di Praga: nell’Isola di Kampa, affiancata al Ponte di Carlo, si dice vivano i Vodnik, ovvero piccoli folletti che all’occorrenza possono dimostrarsi maligni o estremamente protettivi. Si presentano anche sotto forma di umani (per lo più mendicanti), e chi li denigra o li tratta male è destinato ad affogare per mano loro. Tuttavia vi sono molte leggende che parlano di come svariati bambini in procinto di morire nelle acque del fiume siano stati miracolosamente riportati a galla da una forza sovrannaturale. Questi spiritelli conservano le anime degli annegati in piccole ampolle che è possibile rinvenire sul fondo del fiume.


    Tesoro Templare: nel Ponte di Carlo, in uno dei pilastri, si nasconderebbe il Tesoro dei Templari, consistente in un martelletto d’oro ed una gemma della corona di Re Salomone.


    Il Fantasma Mendicante: vicino al ruscello del Diavolo, sempre nei pressi dell’Isola di Kampa, c’è un curioso ometto che non elemosina monete, bensì birra, un certo Karbourek. Chi avesse il cuore di prenderlo con sé ed offrirgliela in una locanda, si troverebbe in compagnia di un fantasma. Lo si può capire dato che l’uomo chiederà all’oste una bacinella d’acqua in cu immergerà i piedi, non riuscendo a restare lontano dal suo ruscello per molto.


    Il Tacchino in fiamme: se vi trovate sull’Isola di Kampa nella notte di Pasqua, potrete assistere ad uno degli avvenimenti paranormali più divertenti del mondo: un grasso uomo che in vita era tanto ghiotto di tacchini da morire per averne mangiati troppi, viene inseguito da un tacchino in fiamme.


    Il Santo che non voleva confessare: circa a metà del Ponte di Carlo si può vedere una croce con 5 stelle. In quel punto venne gettato San Giovanni Nepomuceno, allora confessore imperiale, per non aver rivelato re Venceslao ciò che la regina sua moglie gli avrebbe detto in confessione. Il corpo venne cercato a lungo, ma invano. Ma all’improvviso si videro 5 punti luminosi volteggiare sull’acqua, e proprio lì sotto fu ritrovato il corpo del santo. Toccare contemporaneamente la croce e l’aureola della sua statua avvererebbe ogni desiderio, secondo i praghesi.


    La Chiesa di Tyn: in questa chiesa sono conservate le spoglie di Tycho Brahe, importante alchimista ed astronomo, che si pensava fosse morto a causa di un’insufficienza renale dopo un banchetto alla corte di Rodolfo. A quanto pare, invece, morì a causa di un avvelenamento, probabilmente messo in atto da uno dei suoi molteplici rivali ‘maghi’.
    Nel cortile di questa chiesa si può vedere il fantasma di un turco che trascina per le lunghe trecce la testa della moglie che lui stesso ha decapitato per gelosia.
    Il fantasma di una suora posseduta ne infesta il campanile.
    Nelle sere più rigide si può vedere nel cortile una vera e propria donna delle nevi, spettro di una fanciulla rinchiusa dal padre e morta di freddo nella cripta della chiesa.


    La Chiesa di S.Giacomo: il conte Vratislav, nobile fiero e coraggioso, temeva solo una cosa: non la morte, ma l’essere sepolto vivo. Per questo aveva adottato mille precauzioni, dalle campanelle ai condotti per l’aria, fino a che, un brutto giorno, il suo incubo non si avverò. Venne sepolto vivo in questa chiesa, ed i suoi sistemi smisero di funzionare come per un maleficio. Ne ritrovarono il corpo, anni dopo, in una deprimente posa di disperazione, con le pareti ed il coperchio del sarcofago pieni di unghiate insanguinate.
    Sempre in questa chiesa si può notare una macabra reliquia: un braccio umano appeso sopra l’acquasantiera. Il proprietario era un ladruncolo che intendeva rubare la collana d’oro alla bellissima statua della Vergine Maria. A quanto pare la statua si animò e strinse il braccio dell’uomo proprio mentre questi stava afferrando la collana, e lui, in preda al terrore, tirò talmente forte che l’arto gli si staccò. E da allora è appeso all’entrata come ammonizione.


    Il Cavallo miracoloso: quando il principe Křesomysl regnava sulle terre ceche, un contadino di nome Horymír viveva nel villaggio di Neumětely e possedeva un cavallo bianco molto intelligente. Il principe cercava tesori e incitava tutti a lasciare le terre e a seguirlo. Il contadino provò a dire che questo avrebbe portato guai, ma fu condannato a morte dopo una serie di vicissitudini e chiese di cavalcare il suo cavallo per l’ultima volta. Il cavallo, con un balzo a dir poco miracoloso, riuscì ad attraversare il fiume da sponda a sponda, ma morì per l’enorme sforzo. Riuscì solo a dire con voce umana che voleva una tomba costruita solo per lui. La roccia del salto si chiama Vyšehrad.


    Cane Nero: nei pressi della Vyšehrad, vicino al Castello, è stato visto aggirarsi di notte uno strano cane nero con gli occhi di fiamma ed una catena d’argento al collo, di fattura pregiata. Si dice che ci sia un tesoro nascosto tra e mura della fortezza, e si sa che tutti i tesori sono protetti da demoni.


    Dalibor e la Musica: a destra del Vicolo d’Oro si trova un’inquietante torre, chiamata Torre Nera o Daliboroka. Quest’ultimo nome deriva dal suo primissimo occupante: un certo Dalibor, al quale è stata anche dedicata un’opera. Per ragioni non meglio precisate, il suddetto Dalibor venne imprigionato, e si dice che per pietà i suoi carcerieri gli diedero un violino. Dalibor suonava una musica così soave da riuscire a commuovere anche le guardie, che non ebbero il cuore di annunciare pubblicamente la sua condanna a morte. I cittadini lo capirono solo quando la musica cessò. Nonostante la bellezza della storia romantica, mi dispiace dire che con tutta probabilità la musica non erano altro che le grida di dolore di Dalibor mentre veniva crudelmente torturato.


    L’uomo di Ferro: in Via Platnéřská, all’incrocio con la piazzetta, si può vedere una statua bronzea di un cavaliere. La storia racconta di un uomo talmente geloso della moglie da ucciderla per un tradimento. Lei, esperta di magia nera, scagliò su di lui una maledizione, trasformando il suo corpo in ferro e relegandone l’anima tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Solo una vergine ogni 100 anni può liberarlo, ma l’ultima si è rifiutata per paura dello spettro del cavaliere.


    Gli spettri di Via Karlova: lungo questa strada si aggira un barbiere matto, che divenne tale dopo aver abbandonato il mestiere ed essersi dedicato all’alchimia. Dopo aver perso la moglie, le figlie ed i soldi, cominciò ad andare in giro tagliando tutti con il suo rasoio, finendo ucciso da delle guardie. Per liberarlo occorre che un uomo, resistendo all’orrida visione del suo cadavere macellato con gli occhi fuori dalle orbite, si faccia dare una bella rasata alla barba.
    Un altro spettro che si aggira in questa via è quello di un usuraio che per salvare le sue monete morì in un incendio. Chiede aiuto per trasportarle fino alla piazza, e a quanto pare una volta lì le donerebbe al suo aiutante, andandosene in pace.
    All’incrocio con Via Liliova (casa con il serpente) a mezzanotte si può incontrare il fantasma di un cavaliere senza testa, che dovendo essere giustiziato per tradimento rinnegò Dio. Lo si può salvare dalla maledizione se si ha il coraggio di sfilargli la spada e trafiggerlo.


    Compagni di Oltretomba: si racconta di uno dei più bravi organisti al mondo, un uomo un po’ lunatico che nella sua vita cambiò religione varie volte, e non si fermò neppure dopo la morte. Sepolto in terra ebraica, l’organista non riesce a riposare, così si sveglia ogni notte alle 11 e si reca al fiume, dove un suo vecchio compare sotto forma di scheletro lo aspetta con una barca. I due attraversano il fiume e si recano alla Cattedrale di S.Vito, dove l’organista intrattiene il suo amico e gli attoniti passanti con una musica meravigliosa. Dopodiché, verso le 3 del mattino, i due amici ritornano a riposare in pace.


    Che tu possa esplodere: se capitate in via Tomášská 20/16 e vedete davanti a voi un uomo enorme, non abbiate paura: è il fantasma di un mercante obeso. Uomo a dir poco amante della cucina, il vecchio mercante era famoso per essere l’uomo più gigantesco di Praga. Mentre era a tavola, però, si presentò di fronte a lui un povero mendicante, chiedendogli un piccolo pezzettino del suo enorme pasto. Il mercante, avido e ghiotto, si rifiutò categoricamente, e tra i due scoppiò una lite. Il mendicante ad un certo punto lo maledisse gridando “Che tu possa esplodere, grasso maiale!”, e non appena ebbe pronunciate quelle parole lo stomaco del mercante cominciò a gonfiarsi senza freni, finché esplose ‘tappezzando’ l’intero locale… Il suo grosso spirito, che vaga in giro sinceramente dispiaciuto, può essere salvato solo da un amichevole mendicante che provi pietà per lui.


    Il Carro Infernale: in Via Kozi, proprio dove ora si trova il bellissimo museo Speculum Alchimiae, si può vedere ogni tanto un carro trainato da strane capre in fiamme, che scende in direzione della piazza e finisce nei sotterranei del museo. Anticamente era una casa in cui si producevano elisir (c‘è un passaggio segreto dietro la libreria). La guida sostiene che il carro sia stato solo un’illusione provocata dai fumi del mercurio.


    Il Fantasma assetato: sotto uno stemma rappresentante un anello d’oro, in Via Tynska 6, un tempo sorgeva una bella taverna. Un cliente, però, era molto diverso dagli altri: si trattava di un fantasma decapitato, che periodicamente entrava nel locale spaventando tutti i clienti, e si sedeva al bancone per bere, ma non essendo la testa collegata al collo la birra finiva tutta sul pavimento. Un giorno, stanca di questa storia ed impietosita dal fantasma, la figlia del locandiere ebbe il coraggio di far notare allo spettro che se avesse messo la testa sulle spalle avrebbe potuto godersi la sua birra. I fantasma fu talmente grato alla fanciulla che le donò un anello d’oro, simbolo che ancora segna il luogo dell’avvenimento.


    Lo Scheletro mendicante: capitando dopo il crepuscolo nella zona vicino al Karolinum, più precisamente in Via Ovocny Trh. 3, potrete incappare in un altissimo scheletro che chiede l’elemosina, ma solo a chi è ubriaco. Il Karolinum veniva anticamente usato come laboratorio medico, e lì lavorava Vincenc, un uomo alto e bello. Uno dei professori lo pagò in anticipo chiedendogli, una volta morto, di poter aggiungere il suo scheletro alla sua collezione. Il giovane Vincenc, tuttavia, sperperò il denaro datogli nell’alcool, e venne ucciso da degli ubriaconi. Ora girovaga chiedendo i soldi per poter ripagare il professore.


    Il Dottore Evocatore: Via Thunovska, una piccola strada in salita, è famosa per essere infestata da una gran quantità di spiriti. Non i fantasmi di persone morte, ma vere e proprie entità maledette che non hanno mai avuto un corpo, evocate dagli strani esperimenti del Dott. Cinderella, egittologo e studioso che qui visse per qualche tempo. Questi spettri si spingerebbero anche in Via U Zlate Studne, ancora più raccapricciante e decisamente poco invitante nelle ore notturne, essendo praticamente non illuminata e senza uscita.


    Faust e Mefistofele: lontano dalla città, in Karlovo Nàmesti, si trova una casa che anticamente fu abitata nientemeno che dal famosissimo Dott. Johan Faustus, mago e negromante, diventato famoso per aver fatto un patto con il diavolo. Mefistofele, famoso nella cultura di tutti i tempi, avrebbe ‘riscosso’ la posta del contratto trascinando Faust in cielo, lasciando addirittura un buco sul soffitto. I successivi proprietari dell’abitazione provarono più volte a chiudere quel buco, fino ad arrivare all’inizio del 1900, quando uno studente, sfidando le leggende ed anche l’evidenza, decise di prendere alloggio in quella stessa stanza. Durante la notte si udirono dei rumori che fecero drizzare i capelli a tutto il circondario, tanto che nessuno ebbe il coraggio di andare a vedere che cosa stesse succedendo. La mattina dopo lo studente era sparito, ed il buco si era riformato per l’ennesima volta. A quanto pare la casa è chiusa al pubblico, ed una delle ragioni è proprio quel buco maledetto che neanche le moderne tecniche muratorie riescono a chiudere.


    Il Vampiro pazzo dei Laghetti: nel 1800 a Praga si trovava un certo Generale Windischgratz, misterioso uomo appartenente ad una famiglia dalle origini transilvaniche, e c’era chi affermava che fosse un discendente di Vlad Dracula in persona. Questo eccentrico e misterioso generale non contribuiva certo a smentire le chiacchiere, dato che nelle notti di luna piena si recava nei laghetti dei Giardini di Stromovka, sguazzando ed affermando di essere il Capitano dei pesci, trattandoli come soldati. Un mugnaio di nome Vondra lo bastonò a morte, lasciando il suo cadavere a marcire nel fango. Il suo spettro vene visto nutrirsi del sangue dei pesci, vicino ai laghetti, ma si sconsiglia vivamente di recarvisi durante le ore notturne dato che il vampiro pazzo preferisce di gran lunga il sangue umano.


    Edited by S.A.T.O.R. - 14/1/2016, 13:19
  7. .
    Secondo me ha poco senso credere a tutto ciò, ma non vengo a farti la polemica. Come ti hanno già detto, esistono anche commenti negativi.
  8. .
    Però ce ne sono seriamente troppi, molti di poche parole che dicono di non credere anche senza spiegare. Ha davvero poco senso
  9. .
    CITAZIONE (mcnutty @ 30/12/2015, 04:48) 
    Secondo me mamugian dovrebbe smettere di postare ... Per come lo ricambiate..cosa pretendete che si metta a girare un documentario con tanto di prove a causa di 2 persone che non gli credono? Io se fossi in una lui la mollerei qui, non ha senso impegnarsi per gente cosi

    *tre persone.
    Qualche dubbio dovrebbe sorgere anche a te.
  10. .
    CITAZIONE
    La gif che hai postato mi rispecchia perfettamente nei momenti in cui leggo messaggi come i tuoi

    Direi di no visto che ti sei messo sulla difensiva :asd:

    CITAZIONE
    La soluzione migliore sarebbe che tu venissi a Parma, credimi ti accoglierei volentieri e ti dimostrerei tutto con i tuoi stessi occhi.

    Quindi mi lasceresti venire e riprendere quello che fate?

    CITAZIONE
    Ora anche questa è una cosa che ho già detto, ma veramente vi aspettate che vi posti il video di un fantasma che mi lancia addosso oggetti volanti o che mi si manifesta fisicamente davanti e mi parla? Queste cose, o quelle che tu cerchi almeno, succedono solo nei film.

    Beh no però almeno uno straccio di video col cellulare dove si vedono i "rituali" che fate, il cursore stampato con paint che si muove o le le pallette di fumo sarebbero il minimo.

    CITAZIONE
    Poco dettagliata? Ohhh ma pensa, peccato che sono la RE più dettagliata del forum. E sono quello che cerca sempre di accontentare gli utenti.

    Tecnicamente non è nemmeno vero, ne ho smistate molte di RE quando ero nello staff. Ce ne erano alcune più dettagliate e credibili.

    CITAZIONE
    L'unica cosa che però conviene tenere a mente è che tu non puoi sapere se quello che ho inventato sono favole oppure no.

    Ti rivelo una cosa: il metodo scientifico consiste nel provare un concetto o una teoria tramite delle prove. In mancanza di tali verba volant

    CITAZIONE
    Io c'ero quando Q. ha fatto il video del piano, io ho vissuto quel momento, io ho vissuto ogni secondo di terrore ed ho sentito ogni goccia di sudore scendere dalla mia fronte mista ai brividi che percorrevano la schiena. IO solo posso accettarla come prova perché c'ero e questo per me dimostra il paranormale, o almeno gli da una chance di esistenza.
    Per te no. Ed io non lo pretendo.
    Io credo che (purtroppo) su questo forum, le RE siano al 90% messe in scena e (sempre purtroppo) questa non è una cosa bella perché dopo chi cerca di fare le cose con impegno, senza inventare cagate, si sente dire "...potevate costruirla meglio".

    Sai quante volte ho sentito questo discorso? "Io ho vissuto un'esperienza unica, tutti gli altri sono cialtroni ma IO NO" e subito ci si rivolge al popolo con un'orazione vittimistica.

    Guarda se mi porti uno straccio di video ti porgo le mie scuse ufficiali.
    Non dev'essere un problema visto che avete un duca infernale così collaborativo con voi e un vostro amico.
    Inserite la modalità area stavolta e filmatemi qualcosa. "Eh ma io posso pure filmare ma tanto..." Scusa hai scritto che l'entità sa fare pallette con l'incenso a comando? Bene fammelo vedere. I fatti sono quelli che contano. Se vuoi credibilità dammi qualcosa.

    Edit: e al contrario di quello che pensi ho la mente abbastanza aperta su queste cose. Proprio perché sono affascinato dall'argomento tollero poco le burle.
  11. .
    CITAZIONE (IlCavaliereNero94 @ 28/12/2015, 16:08) 
    Interessante...



    Non condivido il discorso di "IlMioNomeèPaura" (serio prima rompi gli zebedei CreepyNutella e il mainstream poi vai in giro con un nome del genere :asd:) in quanto stiamo sulla sezione: REAL EXPERIENCES del Creepypasta Forum e il paragone di Schrodinger è totalmente fuori luogo.
    In Real Experiences si postano esperienze che si crede di aver vissuto per stimolare la discussione e l'interesse per il creepy, dunque è più che lecito chiedere prove non essendo una Creepypasta (comunque nessun punto del regolamento lo vieta).

    Tornando IT sta di fatto che abbiamo una documentazione dettagliata di alcuni avvenimenti ma nessuna prova a supporto (video del piano a parte che dimostra ben poco).
    Colpa di fattori esterni? Una dimenticanza? Probabile. A tutte le sedute? Non lo so.
    Tralasciando le scuse/imprevisti e la mancanza di prove scientifiche dubito fortemente che con la vostra attrezzatura dopo una cannetta siete riusciti ad evocare un demone di tale portata, che vi si caga per altro.
    Onestamente dubito persino che siate riusciti a mettervi in contatto col vostro amico morto (sempre che esista, la storia della rivoltella fa molto Cluedo).

    Mamugian hai dichiarato che il tuo intento era la dimostrazione dell'esistenza del paranormale eppure nessuna delle tue domande era finalizzata a tale scopo e fino ad ora non ci hai consegnato prova alcuna. Io inoltre i miei forti dubbi della tua esperienza col paranormale viste le attrezzature da te descritte stile GIAP, inoltre crocifissi girati, l'acqua santa e tutti questi stereotipi (tra cui tutta la roba attinta alla mitologia Ebraico-Cristiana) possono funzionare giusto per la cinematografia Hollywoodiana.

    Complimenti per la fantasia ma potevate costruirla meglio, io ci vedo solo la burla di qualche fattoncello annoiato.

    Senza offesa.

    La gif che hai postato mi rispecchia perfettamente nei momenti in cui leggo messaggi come i tuoi
    Non c'è neanche bisogno di scrivere senza offesa, credimi, tanto è l'ultima cosa di cui mi preoccupo. Io non so cosa passi per la testolina tua e di altri alcuni utenti che gridano al fake. La soluzione migliore sarebbe che tu venissi a Parma, credimi ti accoglierei volentieri e ti dimostrerei tutto con i tuoi stessi occhi.
    Personalmente, come oramai ho detto tante volte, me ne sbatto il cazzo (e scusatemi il francesismo) se mi credete o no. L'unica cosa che però conviene tenere a mente è che tu non puoi sapere se quello che ho inventato sono favole oppure no. Ergo quando leggo queste cose insieme ad i miei amici che hanno partecipato o visto qualcosa ci mettiamo tutti a ridere a crepapelle e ci "lolliamo" sulla povertà neurale della persona in questione, che senza ragionare grida al fake, perché tanto questa è la normalita qui. Senza offesa.

    Per l'ultima volta ci terrei a ribadire che sono un normalissimo ragazzo di 18 anni con i suoi cazzi e mazzi... Anzi credo di essere particolarmente fortunato, non ho bisogno di andare su un forum per attirare attenzioni su una immagine virtuale che mi sono creato.
    Io mi limito a dire "porca puttana che figata, un posto dove condividere la mia passione con altri".
    Poco dettagliata? Ohhh ma pensa, peccato che sono la RE più dettagliata del forum. E sono quello che cerca sempre di accontentare gli utenti.
    Ora anche questa è una cosa che ho già detto, ma veramente vi aspettate che vi posti il video di un fantasma che mi lancia addosso oggetti volanti o che mi si manifesta fisicamente davanti e mi parla? Queste cose, o quelle che tu cerchi almeno, succedono solo nei film.

    La lampada in camera della madre di Q. è stata spezzata simmetricamente a metà e già quello quando è successo mi è sembrata la scena di un film. Inoltre, cortesemente, non tirare fuori l'argomento canne. Perché non è LSD, non vedi le cose magiche. Che poi fossimo stati una compagnia di fattoni pesanti ti capirei, ma avere nel gruppo qualcheduno che non fuma MAI e che vede quel che vedo io mi basta, aggiungendo che non ero sballato TUTTE le volte, sennò ci sarei già rimasto sotto :facepalm:

    Le mie attrezzature sono state comprate senza l'intenzione di buttarci un patrimonio, dato che preferisco spenderlo per qualcosa d'altro ma cosa vorresti tu? K-II, Camera full spectrum, registratore vocale, P-SB7 e faro IR... Non è abbastanza? Ok ok manca l' EMF, MA non siamo un team di cacciafantasmi, non siamo ghostbusters, non siamo quelli che passeranno alla storia per aver dimsotrato il paranormale.

    Io c'ero quando Q. ha fatto il video del piano, io ho vissuto quel momento, io ho vissuto ogni secondo di terrore ed ho sentito ogni goccia di sudore scendere dalla mia fronte mista ai brividi che percorrevano la schiena. IO solo posso accettarla come prova perché c'ero e questo per me dimostra il paranormale, o almeno gli da una chance di esistenza.
    Per te no. Ed io non lo pretendo.
    Io credo che (purtroppo) su questo forum, le RE siano al 90% messe in scena e (sempre purtroppo) questa non è una cosa bella perché dopo chi cerca di fare le cose con impegno, senza inventare cagate, si sente dire "...potevate costruirla meglio".

  12. .
    Interessante...



    Non condivido il discorso di "IlMioNomeèPaura" (serio prima rompi gli zebedei CreepyNutella e il mainstream poi vai in giro con un nome del genere :asd:) in quanto stiamo sulla sezione: REAL EXPERIENCES del Creepypasta Forum e il paragone di Schrodinger è totalmente fuori luogo.
    In Real Experiences si postano esperienze che si crede di aver vissuto per stimolare la discussione e l'interesse per il creepy, dunque è più che lecito chiedere prove non essendo una Creepypasta (comunque nessun punto del regolamento lo vieta).

    Tornando IT sta di fatto che abbiamo una documentazione dettagliata di alcuni avvenimenti ma nessuna prova a supporto (video del piano a parte che dimostra ben poco).
    Colpa di fattori esterni? Una dimenticanza? Probabile. A tutte le sedute? Non lo so.
    Tralasciando le scuse/imprevisti e la mancanza di prove scientifiche dubito fortemente che con la vostra attrezzatura dopo una cannetta siete riusciti ad evocare un demone di tale portata, che vi si caga per altro.
    Onestamente dubito persino che siate riusciti a mettervi in contatto col vostro amico morto (sempre che esista, la storia della rivoltella fa molto Cluedo).

    Mamugian hai dichiarato che il tuo intento era la dimostrazione dell'esistenza del paranormale eppure nessuna delle tue domande era finalizzata a tale scopo e fino ad ora non ci hai consegnato prova alcuna. Io inoltre i miei forti dubbi della tua esperienza col paranormale viste le attrezzature da te descritte stile GIAP, inoltre crocifissi girati, l'acqua santa e tutti questi stereotipi (tra cui tutta la roba attinta alla mitologia Ebraico-Cristiana) possono funzionare giusto per la cinematografia Hollywoodiana.

    Complimenti per la fantasia ma potevate costruirla meglio, io ci vedo solo la burla di qualche fattoncello annoiato.

    Senza offesa.
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    Erano solo per Halloween, ma visto che più utenti volevano ancora risolverli e visto che le storie sono ancora lì in attesa di essere lette, riapro le sezioni.
    Potete continuare a spremere le meningi per risolvere gli enigmi, da soli o insieme, buona fortuna!

    Cliccate qui per riprendere da dove eravate rimasti.
  14. .
    CITAZIONE
    Visto che sta fuoriuscendo un flame da questa discussione, io, ora mi ritiro, continuate voi.

    Un flame? Voi avete iniziato a dire che alcune paste fanno schifo e che andrebbero rimosse, mentre altri hanno giustamente detto che sono opinioni e gusti e che le vostre non rappresentano il pensiero collettivo.
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    Topic ampliato.
42 replies since 15/11/2013
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