I misteri di Praga

Misteri, fantasmi leggende e strane scoperte nella Malà Strana

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    Salve a tutti.

    Quest’anno ho fatto una piccola fuga dal Natale a Praga, ed ovviamente ho visitato tutti i luoghi ‘magici’ andando anche a caccia di fantasmi nelle stradine di una città che non ha una sola pietra dietro la quale non si nasconda una leggenda. Ho scoperto alcune cose interessanti, ed ho pensato di fare un riepilogo:

    La Leggenda del Tesoro Nascosto nel Quadro



    image



    Se vogliamo parlare di enigmi, allora non si può che pensare ad un particolare dipinto nella famosa chiesa di S.Nicola (quella più famosa in Malà Strana, con la sua cupola di verderame che domina sulla piazza). Il dipinto in questione è "La morte di San Saverio", nella parte sinistra di una cappelletta sul lato destro della chiesa.
    Si dice che l'autore, un certo Xaver Balko, appassionato di enigmi, ne abbia celato uno nella sua opera, e che decifrandolo si possa riuscire a scoprire il luogo dove è nascosto un tesoro non meglio definito.
    Sono rimasta ore a fissare il quadro, perdendomi nelle banalità del tipo "il piede indica la direzione da seguire", ma alla fine dei conti non ne ho cavato un ragno dal buco.
    Se non che...
    Ritornando sulla mia strada e passando per il famoso ponte di Carlo, ho notato per la seconda volta alcuni simboli che avevo notato la prima notte, appena arrivata, ma che allora avevo scambiato per semplici graffiti. Questi simboli, però, mi hanno ricordato qualcosa che avevo già visto, o meglio… studiato. Erano infatti simboli alchemici:

    image



    P=[simbolo alchemico dell’oro]
    A=[simbolo che non sono riuscita a definire; potrebbe essere lamina di metallo imperfetto, Vetriolo bianco, Gold foil (foglia d’oro), uniti al simbolo del Crogiuolo o del Mese alchemico]

    Ma la cosa interessante è che tra tutte le statue che adornano i pilastri del Ponte di Carlo, indovinate su quale si trovavano? Proprio sotto quella di San Saverio, che leva la sua croce nel quinto pilastro sulla parte sinistra del ponte (andando dalla Staré Město alla Malá Strana).
    Per evitare malintesi, dico subito che le date del dipinto e della costruzione del ponte non coincidono (hanno circa 20 anni di differenza, in più la statua sul ponte è stata sostituita da una copia nel 1913), ma questo da luogo ad un'altra supposizione: potrebbe essere che la storia dell'enigma nel dipinto sia stata messa in giro da qualcuno, qualche tempo dopo la costruzione del ponte e la produzione dell'opera.
    Per Praga ho notato anche altri simboli, che tuttavia sono decisamente recenti (all'apparenza scritti con un pennarello rosso o bianco), che presentano vari simboli alchemici e numeri, in uno schema che sembra quasi una pista di indizi da seguire. Potrebbe essere che qualcuno sia sulle tracce del tesoro ed abbia lasciato degli indizi in giro per la vecchia città. Ma potrebbero anche essere semplicemente segni lasciati da qualche ragazzino o da operatori stradali (anche se i riferimenti alchemici fanno dubitare di questa ipotesi)

    imageimage



    I simboli, rispettivamente in Via Ke Hradu (in salita verso il castello) ed all’uscita del Vecchio Palazzo Reale (di fronte alla Basilica di S.Teresa), rappresentano il simbolo alchemico dell’Urano –capovolto- con vari numeri sopra e sotto.

    Alla fine, cercando sul web, il nome di Xavier Balko riconduce solamente ad un certo František Xaver Palko, e salta subito all’occhio che San Saverio (S. Franciscus Xavier) ed il presunto pittore hanno nomi molto somiglianti.




    I Segni del Vicolo d’Oro



    Non poteva mancare una visita al famoso Vicolo degli Alchimisti nel mio viaggio, così sono andata a visitare la stretta viuzza piena di case colorate (e turisti, se vogliamo parlarne).
    Decido di partire dalla Torre Bianca (Bila svez), il cui secondo uso, a partire dal 1586, fu di 'nuova prigione'. A differenza della tristemente nota Torre Nera (e a discapito del mini-museo delle torture al secondo piano) in questa fortificazione venivano rinchiusi solamente i disturbatori politici o i ciarlatani, che tra l'altro erano per la maggior parte nobili, ed avevano addirittura un camino ed un bagno privato (basti vedere il secondo e terzo piano, allora adibiti a 'celle').
    Va detto che in questa torre venne rinchiuso nientepopodimeno che Edward Kelley, un famoso alchimista, mago, negromante ed anche, ovviamente, ciarlatano.
    Appena entrata dalla porta al terzo piano, ho subito notato che le pareti erano completamente ricoperte da scritte ed incisioni ormai illeggibili. Eppure nessuno sembrava farci caso. Ma anche all'occhio (non poi così) attento dell'osservatore, salta subito fuori che quelli non sono i soliti '2015 R+M 4ever', dato che ci sono incisioni chiaramente vecchie e scritte con una grafia che, non fosse per l'usura del tempo, risulterebbe calligrafica e senza dubbio antica. Il rosso con cui i segni sono tracciati potrebbe far pensare al più economico e diffuso inchiostro al mondo: il sangue, ma secondo me, trattandosi pur sempre di alchimisti, potrebbe benissimo essere cinabro (derivato dal mercurio) oppure sanguigna.
    Questi muri sono coperti di plexiglass, forse per preservarne le scritte, anche se credo che la maggior parte dei visitatori le accantoni come puri e semplici scarabocchi di pochi anni fa, non rendendosi conto che sono in realtà state fatte dai prigionieri o comunque da chi era vissuto lì molti più anni fa di quanti possano credere.
    Analizzandole, avendo l'occasione più unica che rara di non avere gente intorno, ho notato alcuni simboli particolari, come il Nodo di Salomone ed una specie di forbice che sormonta una croce ed una piramide:

    imageimage



    Tra le tante incisioni ce n'è una che potrebbe essere 'Dalibor', ovvero il primo prigioniero della Torre Nera (ne racconterò la storia più avanti). Potrebbe averla incisa lui stesso, prima di essere trasportato nell’altra Torre o potrebbe averlo fatto qualcun altro come ricordo in suo onore o magari come indizio:

    image



    Nella parete sinistra ci sono anche due cerchi concentrici con una sigla, e sopra lo stipite a destra una lunga iscrizione:

    imageimage



    A parte questi particolari segni e simboli ce ne sono molti altri, che tuttavia sono praticamente impossibili da capire.
    Metto altre foto che ho fatto sotto lo spoiler.




    Passando al terzo piano, ho trovato di nuovo la 'forbice' sulla croce, questa volta sulla cappa di un caminetto:

    image



    Poi sono ridiscesa al primo piano, dove erano esposte delle armature. Ad un certo punto ho notato che anche sulle pareti di questo corridoio, quasi interamente coperte dalla roba esposta, c'erano scritte e disegni in rosso:

    image



    Ma adesso passiamo all'ultima casa del Vicolo, a sinistra della Torre Bianca. Questa casetta, che nessun visitatore sembra notare, al suo interno ha la riproduzione di una camera/studio di un alchimista. Fin qui tutto normale ma...
    Anche qui mi sono accorta di strane incisioni sullo stipite della porta:

    imageimageimage



    Forse non tutti lo sanno, ma il Vicolo d'Oro, chiamato solo per ragioni turistiche Vicolo degli Alchimisti, a quanto pare non ne ha ospitato neanche uno (dato che erano praticamente rinchiusi nel castello o costretti a lavorare incessantemente all’Opera nella Torre delle Polveri) se non un certo F. Uhle, professore viennese in filosofia, ritiratosi a Praga all’inizio del XX secolo. Questi era un appassionato di taumaturgia, e spese tutti i suoi risparmi in un fantomatico libro che è andato perduto, insieme al suo proprietario, in un incendio causato da uno dagli esperimenti alchemici che il dottore operava nella sua casa nel Vicolo (che sia proprio la casa di fianco alla torre?). A quanto pare, dopo aver domato le fiamme, ritrovarono il corpo del professore Uhle che stringeva una pepita d'oro. Tutto ciò accadde nel 1831.
    Cercando sul web non ho trovato nessuna conferma dell'effettiva esistenza di questo Uhle, se non quello che ho riportato.
    Quindi, riassumendo, la Torre Bianca e la casa che la affianca (probabilmente un antico prolungamento della Torre stessa), sono piene di antiche incisioni a sfondo alchemico, e sarebbe interessante se qualcuno le analizzasse.



    I Fantasmi di Praga



    Ho pensato fosse interessante raccogliere le varie leggende ed i fantasmi che si possono trovare lungo le vie di Praga, riassumendo le più importanti dato che, come ho detto, non c’è una sola pietra che non abbia una storia strana.

    Il Golem ed il Rabbino Jehuda Löw: questa famosa leggenda parte con un sapiente ebraico, il rabbino Jehuda Löw ben Bezalel, che nel XVI secolo, trovandosi in bisogno di un aiuto nel suo lavoro decide di modellare un uomo con l’argilla. Grazie agli antichi saperi della cabala, riesce ad animare questa massa scrivendogli sulla fronte אמת (emet, ovvero ‘verità’). Da qui si diramano due leggende. La prima dice che il Golem, non smettendo mai di crescere, divenne inservibile. La seconda racconta una storia identica a quella dell’Apprendista Stregone, ed afferma che dando un compito al Golem (tramite un foglietto che gli si inseriva in bocca) questi non si poteva fermare. Per una di queste ragioni, il Golem fu ‘spento’ sostituendo la parola sulla fronte con מת (‘morto’). Si dice che il mostro di argilla sia ancora chiuso nella soffitta della Sinagoga Vecchia-Nuova, nel Quartiere Ebraico.


    L’Orologio e La Casa del Minuto: molti sanno della leggenda della costruzione del meraviglioso Orologio Astronomico, progettato dal maestro Hanuš z Růže. Si dice che i consiglieri della città, temendo che il maestro ne costruisse uno simile ed ancora più bello, lo accecarono poco dopo la fine dei lavori. Il povero Hanuš, scoperto il motivo di tale gesto, riuscì comunque a vendicarsi e fermò il meccanismo dell’orologio, che non venne ripristinato se non dopo anni ed anni.
    Meno famosa è la cosiddetta Casa del Minuto (Dům U Minuty), un edificio a sinistra dell’Orologio, con affreschi bianchi su sfondo nero che a detta di alcuni nasconderebbero nelle scene mitologiche le Fasi dell’Opera Alchemica.


    I folletti di Praga: nell’Isola di Kampa, affiancata al Ponte di Carlo, si dice vivano i Vodnik, ovvero piccoli folletti che all’occorrenza possono dimostrarsi maligni o estremamente protettivi. Si presentano anche sotto forma di umani (per lo più mendicanti), e chi li denigra o li tratta male è destinato ad affogare per mano loro. Tuttavia vi sono molte leggende che parlano di come svariati bambini in procinto di morire nelle acque del fiume siano stati miracolosamente riportati a galla da una forza sovrannaturale. Questi spiritelli conservano le anime degli annegati in piccole ampolle che è possibile rinvenire sul fondo del fiume.


    Tesoro Templare: nel Ponte di Carlo, in uno dei pilastri, si nasconderebbe il Tesoro dei Templari, consistente in un martelletto d’oro ed una gemma della corona di Re Salomone.


    Il Fantasma Mendicante: vicino al ruscello del Diavolo, sempre nei pressi dell’Isola di Kampa, c’è un curioso ometto che non elemosina monete, bensì birra, un certo Karbourek. Chi avesse il cuore di prenderlo con sé ed offrirgliela in una locanda, si troverebbe in compagnia di un fantasma. Lo si può capire dato che l’uomo chiederà all’oste una bacinella d’acqua in cu immergerà i piedi, non riuscendo a restare lontano dal suo ruscello per molto.


    Il Tacchino in fiamme: se vi trovate sull’Isola di Kampa nella notte di Pasqua, potrete assistere ad uno degli avvenimenti paranormali più divertenti del mondo: un grasso uomo che in vita era tanto ghiotto di tacchini da morire per averne mangiati troppi, viene inseguito da un tacchino in fiamme.


    Il Santo che non voleva confessare: circa a metà del Ponte di Carlo si può vedere una croce con 5 stelle. In quel punto venne gettato San Giovanni Nepomuceno, allora confessore imperiale, per non aver rivelato re Venceslao ciò che la regina sua moglie gli avrebbe detto in confessione. Il corpo venne cercato a lungo, ma invano. Ma all’improvviso si videro 5 punti luminosi volteggiare sull’acqua, e proprio lì sotto fu ritrovato il corpo del santo. Toccare contemporaneamente la croce e l’aureola della sua statua avvererebbe ogni desiderio, secondo i praghesi.


    La Chiesa di Tyn: in questa chiesa sono conservate le spoglie di Tycho Brahe, importante alchimista ed astronomo, che si pensava fosse morto a causa di un’insufficienza renale dopo un banchetto alla corte di Rodolfo. A quanto pare, invece, morì a causa di un avvelenamento, probabilmente messo in atto da uno dei suoi molteplici rivali ‘maghi’.
    Nel cortile di questa chiesa si può vedere il fantasma di un turco che trascina per le lunghe trecce la testa della moglie che lui stesso ha decapitato per gelosia.
    Il fantasma di una suora posseduta ne infesta il campanile.
    Nelle sere più rigide si può vedere nel cortile una vera e propria donna delle nevi, spettro di una fanciulla rinchiusa dal padre e morta di freddo nella cripta della chiesa.


    La Chiesa di S.Giacomo: il conte Vratislav, nobile fiero e coraggioso, temeva solo una cosa: non la morte, ma l’essere sepolto vivo. Per questo aveva adottato mille precauzioni, dalle campanelle ai condotti per l’aria, fino a che, un brutto giorno, il suo incubo non si avverò. Venne sepolto vivo in questa chiesa, ed i suoi sistemi smisero di funzionare come per un maleficio. Ne ritrovarono il corpo, anni dopo, in una deprimente posa di disperazione, con le pareti ed il coperchio del sarcofago pieni di unghiate insanguinate.
    Sempre in questa chiesa si può notare una macabra reliquia: un braccio umano appeso sopra l’acquasantiera. Il proprietario era un ladruncolo che intendeva rubare la collana d’oro alla bellissima statua della Vergine Maria. A quanto pare la statua si animò e strinse il braccio dell’uomo proprio mentre questi stava afferrando la collana, e lui, in preda al terrore, tirò talmente forte che l’arto gli si staccò. E da allora è appeso all’entrata come ammonizione.


    Il Cavallo miracoloso: quando il principe Křesomysl regnava sulle terre ceche, un contadino di nome Horymír viveva nel villaggio di Neumětely e possedeva un cavallo bianco molto intelligente. Il principe cercava tesori e incitava tutti a lasciare le terre e a seguirlo. Il contadino provò a dire che questo avrebbe portato guai, ma fu condannato a morte dopo una serie di vicissitudini e chiese di cavalcare il suo cavallo per l’ultima volta. Il cavallo, con un balzo a dir poco miracoloso, riuscì ad attraversare il fiume da sponda a sponda, ma morì per l’enorme sforzo. Riuscì solo a dire con voce umana che voleva una tomba costruita solo per lui. La roccia del salto si chiama Vyšehrad.


    Cane Nero: nei pressi della Vyšehrad, vicino al Castello, è stato visto aggirarsi di notte uno strano cane nero con gli occhi di fiamma ed una catena d’argento al collo, di fattura pregiata. Si dice che ci sia un tesoro nascosto tra e mura della fortezza, e si sa che tutti i tesori sono protetti da demoni.


    Dalibor e la Musica: a destra del Vicolo d’Oro si trova un’inquietante torre, chiamata Torre Nera o Daliboroka. Quest’ultimo nome deriva dal suo primissimo occupante: un certo Dalibor, al quale è stata anche dedicata un’opera. Per ragioni non meglio precisate, il suddetto Dalibor venne imprigionato, e si dice che per pietà i suoi carcerieri gli diedero un violino. Dalibor suonava una musica così soave da riuscire a commuovere anche le guardie, che non ebbero il cuore di annunciare pubblicamente la sua condanna a morte. I cittadini lo capirono solo quando la musica cessò. Nonostante la bellezza della storia romantica, mi dispiace dire che con tutta probabilità la musica non erano altro che le grida di dolore di Dalibor mentre veniva crudelmente torturato.


    L’uomo di Ferro: in Via Platnéřská, all’incrocio con la piazzetta, si può vedere una statua bronzea di un cavaliere. La storia racconta di un uomo talmente geloso della moglie da ucciderla per un tradimento. Lei, esperta di magia nera, scagliò su di lui una maledizione, trasformando il suo corpo in ferro e relegandone l’anima tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Solo una vergine ogni 100 anni può liberarlo, ma l’ultima si è rifiutata per paura dello spettro del cavaliere.


    Gli spettri di Via Karlova: lungo questa strada si aggira un barbiere matto, che divenne tale dopo aver abbandonato il mestiere ed essersi dedicato all’alchimia. Dopo aver perso la moglie, le figlie ed i soldi, cominciò ad andare in giro tagliando tutti con il suo rasoio, finendo ucciso da delle guardie. Per liberarlo occorre che un uomo, resistendo all’orrida visione del suo cadavere macellato con gli occhi fuori dalle orbite, si faccia dare una bella rasata alla barba.
    Un altro spettro che si aggira in questa via è quello di un usuraio che per salvare le sue monete morì in un incendio. Chiede aiuto per trasportarle fino alla piazza, e a quanto pare una volta lì le donerebbe al suo aiutante, andandosene in pace.
    All’incrocio con Via Liliova (casa con il serpente) a mezzanotte si può incontrare il fantasma di un cavaliere senza testa, che dovendo essere giustiziato per tradimento rinnegò Dio. Lo si può salvare dalla maledizione se si ha il coraggio di sfilargli la spada e trafiggerlo.


    Compagni di Oltretomba: si racconta di uno dei più bravi organisti al mondo, un uomo un po’ lunatico che nella sua vita cambiò religione varie volte, e non si fermò neppure dopo la morte. Sepolto in terra ebraica, l’organista non riesce a riposare, così si sveglia ogni notte alle 11 e si reca al fiume, dove un suo vecchio compare sotto forma di scheletro lo aspetta con una barca. I due attraversano il fiume e si recano alla Cattedrale di S.Vito, dove l’organista intrattiene il suo amico e gli attoniti passanti con una musica meravigliosa. Dopodiché, verso le 3 del mattino, i due amici ritornano a riposare in pace.


    Che tu possa esplodere: se capitate in via Tomášská 20/16 e vedete davanti a voi un uomo enorme, non abbiate paura: è il fantasma di un mercante obeso. Uomo a dir poco amante della cucina, il vecchio mercante era famoso per essere l’uomo più gigantesco di Praga. Mentre era a tavola, però, si presentò di fronte a lui un povero mendicante, chiedendogli un piccolo pezzettino del suo enorme pasto. Il mercante, avido e ghiotto, si rifiutò categoricamente, e tra i due scoppiò una lite. Il mendicante ad un certo punto lo maledisse gridando “Che tu possa esplodere, grasso maiale!”, e non appena ebbe pronunciate quelle parole lo stomaco del mercante cominciò a gonfiarsi senza freni, finché esplose ‘tappezzando’ l’intero locale… Il suo grosso spirito, che vaga in giro sinceramente dispiaciuto, può essere salvato solo da un amichevole mendicante che provi pietà per lui.


    Il Carro Infernale: in Via Kozi, proprio dove ora si trova il bellissimo museo Speculum Alchimiae, si può vedere ogni tanto un carro trainato da strane capre in fiamme, che scende in direzione della piazza e finisce nei sotterranei del museo. Anticamente era una casa in cui si producevano elisir (c‘è un passaggio segreto dietro la libreria). La guida sostiene che il carro sia stato solo un’illusione provocata dai fumi del mercurio.


    Il Fantasma assetato: sotto uno stemma rappresentante un anello d’oro, in Via Tynska 6, un tempo sorgeva una bella taverna. Un cliente, però, era molto diverso dagli altri: si trattava di un fantasma decapitato, che periodicamente entrava nel locale spaventando tutti i clienti, e si sedeva al bancone per bere, ma non essendo la testa collegata al collo la birra finiva tutta sul pavimento. Un giorno, stanca di questa storia ed impietosita dal fantasma, la figlia del locandiere ebbe il coraggio di far notare allo spettro che se avesse messo la testa sulle spalle avrebbe potuto godersi la sua birra. I fantasma fu talmente grato alla fanciulla che le donò un anello d’oro, simbolo che ancora segna il luogo dell’avvenimento.


    Lo Scheletro mendicante: capitando dopo il crepuscolo nella zona vicino al Karolinum, più precisamente in Via Ovocny Trh. 3, potrete incappare in un altissimo scheletro che chiede l’elemosina, ma solo a chi è ubriaco. Il Karolinum veniva anticamente usato come laboratorio medico, e lì lavorava Vincenc, un uomo alto e bello. Uno dei professori lo pagò in anticipo chiedendogli, una volta morto, di poter aggiungere il suo scheletro alla sua collezione. Il giovane Vincenc, tuttavia, sperperò il denaro datogli nell’alcool, e venne ucciso da degli ubriaconi. Ora girovaga chiedendo i soldi per poter ripagare il professore.


    Il Dottore Evocatore: Via Thunovska, una piccola strada in salita, è famosa per essere infestata da una gran quantità di spiriti. Non i fantasmi di persone morte, ma vere e proprie entità maledette che non hanno mai avuto un corpo, evocate dagli strani esperimenti del Dott. Cinderella, egittologo e studioso che qui visse per qualche tempo. Questi spettri si spingerebbero anche in Via U Zlate Studne, ancora più raccapricciante e decisamente poco invitante nelle ore notturne, essendo praticamente non illuminata e senza uscita.


    Faust e Mefistofele: lontano dalla città, in Karlovo Nàmesti, si trova una casa che anticamente fu abitata nientemeno che dal famosissimo Dott. Johan Faustus, mago e negromante, diventato famoso per aver fatto un patto con il diavolo. Mefistofele, famoso nella cultura di tutti i tempi, avrebbe ‘riscosso’ la posta del contratto trascinando Faust in cielo, lasciando addirittura un buco sul soffitto. I successivi proprietari dell’abitazione provarono più volte a chiudere quel buco, fino ad arrivare all’inizio del 1900, quando uno studente, sfidando le leggende ed anche l’evidenza, decise di prendere alloggio in quella stessa stanza. Durante la notte si udirono dei rumori che fecero drizzare i capelli a tutto il circondario, tanto che nessuno ebbe il coraggio di andare a vedere che cosa stesse succedendo. La mattina dopo lo studente era sparito, ed il buco si era riformato per l’ennesima volta. A quanto pare la casa è chiusa al pubblico, ed una delle ragioni è proprio quel buco maledetto che neanche le moderne tecniche muratorie riescono a chiudere.


    Il Vampiro pazzo dei Laghetti: nel 1800 a Praga si trovava un certo Generale Windischgratz, misterioso uomo appartenente ad una famiglia dalle origini transilvaniche, e c’era chi affermava che fosse un discendente di Vlad Dracula in persona. Questo eccentrico e misterioso generale non contribuiva certo a smentire le chiacchiere, dato che nelle notti di luna piena si recava nei laghetti dei Giardini di Stromovka, sguazzando ed affermando di essere il Capitano dei pesci, trattandoli come soldati. Un mugnaio di nome Vondra lo bastonò a morte, lasciando il suo cadavere a marcire nel fango. Il suo spettro vene visto nutrirsi del sangue dei pesci, vicino ai laghetti, ma si sconsiglia vivamente di recarvisi durante le ore notturne dato che il vampiro pazzo preferisce di gran lunga il sangue umano.


    Edited by S.A.T.O.R. - 14/1/2016, 13:19
     
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    Ottimo resoconto, per me L&M senza dubbio
     
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    Molto, molto interessante. Ho visitato Praga ormai quasi due anni fa e quindi conosco l'atmosfera di quei luoghi, benché non mi fossero note la maggior parte delle leggende da te elencate. Davvero ottimo lavoro, comunque, anche per me L&M.
     
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    dietro la quale non di nasconda una leggenda. <--- Non si nasconda

    salta subito fuori che quelli non sono i soliti '2015 R+M 4ever' <--- Penso di essere morta due volte dalle risate lol


    A parte lo spoiler, hai fatto non dico un ottimo lavoro perché sarebbe un eufemismo, ma DIPPIU'. Ho adorato questa L&M, nonostante non sia ancora arrivata a leggere tutte le straordinarie leggende che hai elencato; ma lo farò presto, non temere.
    Ho adorato la scorrevolezza del racconto ma soprattutto come hai impostato in HTML. Hai fatto benissimo ad ingrandire il font, alleggerisce la lettura. Una sola cosina: personalmente cambierei il titolo in "I misteri di Praga", o qualcosa del genere, e scriverei nella descrizione "MISTERI, FANTASMI, LEGGENDE E STRANE SCOPERTE etc etc". Te lo dico perché un titolo di impatto (e con poche parole lol) è più facilmente trovabile dai motori di ricerca, insieme ad un buon meta description (la descrizione del topic).

    Ripeto: Ho adorato questa L&M. Te lo scriverei in caratteri cubitali e con una scritta scintillantemente rossa, ma non posso :D
     
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    CITAZIONE (Rory @ 14/1/2016, 12:47) 
    Una sola cosina: personalmente cambierei il titolo in "I misteri di Praga", o qualcosa del genere, e scriverei nella descrizione "MISTERI, FANTASMI, LEGGENDE E STRANE SCOPERTE etc etc". Te lo dico perché un titolo di impatto (e con poche parole lol) è più facilmente trovabile dai motori di ricerca, insieme ad un buon meta description (la descrizione del topic).

    Ho corretto l'errore ortografico, ma come devil_emoticon faccio a modificare il titolo?? Ho provato in mille modi ma sarò diventata cieca...

    Post Scriptum
    Wow! Grazie mille dei complimenti, non pensavo fosse piaciuta tanto :peoflow:
     
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    CITAZIONE (S.A.T.O.R. @ 14/1/2016, 13:26) 
    CITAZIONE (Rory @ 14/1/2016, 12:47) 
    Una sola cosina: personalmente cambierei il titolo in "I misteri di Praga", o qualcosa del genere, e scriverei nella descrizione "MISTERI, FANTASMI, LEGGENDE E STRANE SCOPERTE etc etc". Te lo dico perché un titolo di impatto (e con poche parole lol) è più facilmente trovabile dai motori di ricerca, insieme ad un buon meta description (la descrizione del topic).

    Ho corretto l'errore ortografico, ma come devil_emoticon faccio a modificare il titolo?? Ho provato in mille modi ma sarò diventata cieca...

    Post Scriptum
    Wow! Grazie mille dei complimenti, non pensavo fosse piaciuta tanto :peoflow:

    Può modificarla solo un mod :)

    EDIT: Ho finito. Mi piacque tutto uvu sono storie veramente interessanti, non sapevo ce ne fossero così tante su Praga.

    Edited by Rory - 14/1/2016, 15:02
     
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  8. Mustaine
         
     
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    Sono stato a Praga, l'anno scorso. È spettacolare.
     
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    Mi ero dimenticata una cosa importante:
    Dentro la Cattedrale di S.Vito c'è un grosso portone con questa incisione



    Qualcuno sa per caso di che lingua si tratti? Pensavo fosse cirillico, ma non è così...
     
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  10. Lamashtu
         
     
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    CITAZIONE (S.A.T.O.R. @ 16/1/2016, 10:54) 
    Mi ero dimenticata una cosa importante:
    Dentro la Cattedrale di S.Vito c'è un grosso portone con questa incisione



    Qualcuno sa per caso di che lingua si tratti? Pensavo fosse cirillico, ma non è così...

    Ciao, so che il topic è vecchiotto ma mi sono fermata a leggere perché adoro i miti dell'Est Europa e ho visto questa foto.
    L'iscrizione credo sia in alfabeto glagolitico, era usato nelle liturgie in antico slavo ecclesiastico ed è l'alfabeto più antico dell'Est Europa.
    Questa è la forma "tonda" direi (esiste anche una forma squadrata), se ti può interessare dovrei avere una tabella da qualche parte!
    Complimenti per l'articolo comunque, è splendido.
     
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    Ser Procrastinazione

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    Ciao, so che il topic è vecchiotto ma mi sono fermata a leggere perché adoro i miti dell'Est Europa e ho visto questa foto.

    Tranquilla, a parte nelle sezioni Hall Of Fear e Welcome il necroposting non è vietato.
     
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    CITAZIONE (Lamashtu @ 29/9/2017, 19:23) 
    Ciao, so che il topic è vecchiotto ma mi sono fermata a leggere perché adoro i miti dell'Est Europa e ho visto questa foto.
    L'iscrizione credo sia in alfabeto glagolitico, era usato nelle liturgie in antico slavo ecclesiastico ed è l'alfabeto più antico dell'Est Europa.
    Questa è la forma "tonda" direi (esiste anche una forma squadrata), se ti può interessare dovrei avere una tabella da qualche parte!
    Complimenti per l'articolo comunque, è splendido.

    Ciao! Grazie mille, una tabella sarebbe splendida :lol:
    Mi servirà sicuramente anche perchè tra poco andrò a vivere proprio a Praga, e sicuramente posterò qualche altro articolo sui misteri della città.
     
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    Ripropongo.
     
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