Votes taken by Annatar

  1. .
    Ahahahah, noto che hai colto le citazioni alle anomalie di S.T.A.L.K.E.R ^_^
    Confermo di essermi ispirato anche a quelle per la scrittura.
  2. .
    001 - Teorie sui portali
    È credenza comune che i portali di Aksenov-Lytkin siano direttamene collegati agli eventi di Chernobyl. Tuttavia si vocifera che già nel 1966, in Brasile, uno di questi portali possa aver causato gli eventi descritti nel caso delle Maschere di Piombo. A proposito di ciò, si presume che le due vittime fossero a conoscenza di tali “iperoggetti” e che abbiano provato ad accedervi senza le corrette precauzioni.
    Un altro evento collegato a questo sfuggente fenomeno, denominato anche come UP-N0 (Undefined Phenomenon Number 0), è, con molta probabilità, l’Incidente del passo di Djatlov. Le alte dosi di radiazioni rinvenute sui corpi degli escursionisti, appartenenti al tipo gamma, non potrebbero essere spiegate altrimenti.
    Ad ogni modo, dopo il disastro di Chernobyl, inoltre, i portali vennero studiati con interesse, senza che però si riuscisse a trovare un effettivo nesso tra essi e l’incidente alla centrale. Dunque è più probabile che tale fenomeno sia sempre stato presente nella nostra Storia, ma che si sia intensificato negli ultimi anni.
    Ad oggi, la Zona continua a subire invasioni di iperoggetti che appaiono e scompaiono in poche decine di secondi.

    002 - Riguardo i portali
    Il primo studio di un portale risale al 23 luglio 1986, circa due mesi dopo l’Incidente di Chernobyl. Gli scienziati locali Ivan Aksenov e Marcus Lytkin, furono testimoni dell’invasione di P#01, un iperoggetto di forma sferica, caratterizzato da una pulsante luminescenza arancione. La durata dell’invasione si aggirò sui 36 secondi, abbastanza affinché i due studiosi potessero fotografare il fenomeno.
    Da allora sono stati registrati circa ventuno iperoggetti, ognuno con caratteristiche differenti di forma, colore, durata ed influenza nell'ambiente. Sembra comunque che le radiazioni gamma siano sempre presenti.
    La consistenza dei portali è spesso nulla, riducendosi ad oggetti composti da fotoni e altre radiazioni. Tuttavia P#06, P#09 e P#17 vengono descritti come dotati di una densità propria, simile a quella di un gas o del plasma.
    Gli effetti causati dai portali consistono principalmente in: un’enorme irradiazione in direzione di ogni essere organico (tutta la materia inorganica sembra non essere direttamente bersagliata); flash di luce provenienti dagli iperoggetti stessi; piccole scariche elettrostatiche fino a 4 metri dal centro del fenomeno; disturbi magnetici di alta intensità.
    I restanti effetti variano da caso a caso e comprendono: alterazioni gravitazionali, allucinazioni visive, allucinazioni uditive, modifiche alla memoria, mutazioni somatiche (come la perdita completa della pigmentazione della pelle), espulsione di materia grezza o di oggetti complessi (soprattutto grotteschi ammassi di tessuto osseo e muscolare) caratterizzati da una rapida decomposizione, sbalzi termici e, perfino, leggere distorsioni temporali.

    003 - P#22
    Alle 15:38 del 16 Settembre 2011, mentre stavo lavorando con il mio team nei pressi della zona di esclusione di Fukushima, nelle vicinanze del reattore Dai-ichi 4, fui testimone dell’invasione di P#22; il portale si manifestò a circa 200 metri est dal reattore, vicino alla costa.
    Gli strumenti impazzirono, registrando un’anomalia geomagnetica e gravitazionale in un punto spoglio da vegetazione, nei pressi di alcuni elettrodomestici abbandonati e detriti misti. Dopo circa 5 secondi, un iperoggetto dalla forma piramidale allungata invase quello spazio. La sua apparizione fu anticipata da brevi scariche elettrostatiche di colore rossastro che appiccarono un piccolo incendio sopra un vecchio frigorifero. P#22 si presentò di consistenza gassosa, caratterizzata da continui moti convettivi e da una luminescenza scarlatta instabile. Il carico di radiazioni emesso raggiunse le 400 rem.
    Tenendoci ad una distanza di 50 metri, protetti dalla pesante tuta antiradiazioni, restammo ad osservare il portale per un totale di 29 secondi.
    P#22 emise un rigetto di materia simile a latte, poi confermato essere calce idrata.
    Tra tutti i componenti della squadra di ricerca, solamente io ebbi un’allucinazione visiva: sospesa a 2 metri dal suolo, vidi una donna senza vestiti, dalla pelle candida e dai capelli corvini intenta ad allattare al seno un neonato.

    004 - Cosa è successo a mio padre?
    Vivevo in una casa del nord Minnesota, con mia moglie e mio padre, quasi novantenne. Greenbush è un posto tranquillo, non succede mai nulla di insolito. Tuttavia, la notte tra il 6 ed il 7 febbraio 2018 è accaduto qualcosa di agghiacciante.
    Come tutte le sere, misi mio padre a riposare nel suo letto al pian terreno; non soffriva di insonnia o altri disturbi, non mi diede mai motivo di preoccupazione.
    Eppure, quella notte, verso le 3:45, un rumore dal giardino mi svegliò. Affacciandomi alla finestra della mia camera da letto, vidi mio padre raggomitolato in un angolo, vicino alla siepe. Corsi fuori.
    Una volta raggiunto, notai un particolare inquietante: mio padre aveva le braccia completamente ricoperte da segni di bruciature, la cui forma ricordava occhi disumani, dal tratto accurato e sinistramente realistici.
    Alla mia domanda su cosa fosse successo e su chi gli avesse fatto ciò mi rispose: “È maligno. L’ultima fase.”
    Non seppi di cosa parlasse finché una settimana dopo non gli venne diagnosticato un tumore al pancreas in fase avanzata. Morì in ospedale dopo una quindicina di giorni.
    Cosa è successo a mio padre?

    005 - Mundus corruptus est
    Il Signore disse: «Sterminerò dalla terra l'uomo che ho creato: con l'uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d'averli fatti». (Genesi, 6:7)
    Nel 2024 una nuova ondata di ateismo e paganesimo ha colpito l’Europa. Lo stesso papa sembra aprirsi ad essa; che sia forse egli l’Anticristo di cui parlano le eterne scritture? La popolazione è affetta da una malattia, come un cancro dell’anima: è possibile vederlo nei loro occhi. Il benessere fisico è diventato più importante del benessere spirituale, quello personale più impellente di quello comunitario.
    Il diavolo si è insediato nei nostri cuori, ha calcificato le nostre coscienze e piano piano sta consumando questo pianeta, questa razza umana sul pianeta Terra.
    Ma il giudizio divino è vicino, terribilmente vicino. Stiamo colonizzando lo spazio, costruendo e mandando in orbita satelliti, stazioni spaziali, bombe nucleari. Credete forse che tutto ciò sia destinato all’utilizzo sulla Terra? No, i potenti della terra si stanno armando, si stanno preparando, sanno che qualcosa sta arrivando. Qualcosa sta arrivando dal cielo. Gli Elohim, gli angeli del signore distruggeranno il Sole. La fine è vicina.

    006 - Gli incidenti urbani
    Sono passati ormai quindici anni da quando vidi P#22. Nel frattempo sono stati registrati altri 9 portali in punti differenti del mondo. Per la prima volta abbiamo schedato degli iperoggetti in pieno centro urbano.
    Il 26 agosto 2019, alle ore 11:36, l’iperoggetto P#25 ha invaso uno spazio di tre metri all’interno della sala ipostila nel Parco Güell, distruggendo parzialmente il colonnato e uccidendo quattro civili.
    Il portale si è presentato come un ammasso globulare di spettro bianco. Il suo arrivo è stato anticipato da un sibilo nell’aria, avvertito fino a 1km di distanza. P#25 ha incenerito un’area di circa 6 metri di diametro, rilasciando sulla zona investita all’incirca 3 chilogrammi di polvere d’oro. L’accaduto è stato registrato dalle telecamere di sicurezza ed i filmati sono stati confiscati.
    Il 9 ottobre 2022, alle ore 20:07, l’iperoggetto P#29 ha invaso la cattedrale dell’Immacolata Concezione di La Plata, durante una celebrazione domenicale. Il portale si è manifestato dentro il tabernacolo durante il rito eucaristico. P#29 si è presentato sotto forma di una grande V dotata di una elevata luminescenza color miele. Tale iperoggetto, dopo aver distrutto completamente il tabernacolo, ha rigettato sul pavimento circa tre litri di sangue leucemico. L’incidente è stato registrato da alcuni fedeli intenti a filmare una Prima Comunione.
    Infine, il 1 gennaio 2025, alle ore 00:00, l’iperoggetto P#31, ha invaso una zona di 12 metri di diametro, nel centro di Piazza Syntagma ad Atene, uccidendo 47 civili e classificandosi come il peggior incidente degli ultimi dieci anni.
    P#31 si è manifestato come un iperoggetto di forma spiroidale, anche se i superstiti affermano di aver percepito tale fenomeno come una bambina dai capelli argentei coronata di piume.
    Il portale è apparso senza nessun preavviso, emanando una forte luce diurna e causando una scossa di magnitudo 8,5 limitata esclusivamente all’area della piazza. Gli unici video disponibili non sono riusciti a catturare un’immagine pulita degli 11 secondi seguenti all’invasione, causa interferenze elettromagnetiche.
    Tuttavia, da ciò che gli studiosi sono riusciti a ricavare e dalle testimonianze dei superstiti, pare che le vittime siano state parzialmente liquefatte e riaddensate insieme. Tutto ciò che è rimasto dopo la scomparsa di P#31 è stato un grottesco ammasso di carne, sangue ed ossa. Risultato di una fusione inspiegabile, si è degradato in polvere grigia dopo circa 2 minuti.


    Undefined Phenomena - Parte 1
    Il termine Undefined Phenomenon è stato coniato nel 1992. Nel 1986 vennero studiati per la prima volta i Portali, grazie agli scienziati ucraini Ivan Aksenov e Marcus Lytkin. Tuttavia, tale termine di classificazione è nato solamente a seguito di un altro fenomeno, il quale ha portato gli studiosi a porsi dubbi sull’effettiva conoscenza umana della realtà. Il 28 novembre 1991 nell’aeroporto di Stansted, alle 15:22, circa un centinaio di persone, tra civili, staff e guardie aeroportuali, sono state testimoni di un Contatto.
    David Murray, uomo 36enne, stava andando verso i gates quando bloccò improvvisamente il suo passo e rimase fermo, in posizione eretta, per 13 minuti prima che qualcuno si accorgesse che qualcosa non andava. Un gruppo di persone notò che sul viso di David andava dipingendosi un’espressione di shock: i suoi occhi erano spalancati, i muscoli facciali tesi, e sulle sue guance scorrevano copiose lacrime.
    Dopo 15 minuti giunse una guardia aeroportuale che provò a risvegliare l’uomo dal suo stato di shock. Non riscontrando successo e notando che David sembrava assolutamente non percepire l’ambiente intorno a sé, la guardia, di nome Isaac Foster, tentò di farlo sedere. Non appena l’addetto alla sicurezza toccò David, questi sussurrò “Sono stato scelto, sono stato scelto…” per poi cadere a terra in preda alle convulsioni. I tentativi dello staff aeroportuale furono inutili e David Murray venne dichiarato morto per emorragia cerebrale pochi minuti dopo.
    Tuttavia, mentre il corpo di David veniva posto su una barella per essere caricato su un’ambulanza, accadde qualcosa di tanto miracoloso quanto sinistro.
    Sulla sua pelle incominciarono a manifestarsi numerosi segni somiglianti agli occhi dei cefalopodi. Poi, egli riaprì gli occhi e sollevandosi urlò, in mezzo alla folla, “Rhäò… Sol’Pharazor!”. Subito, cominciò a sgretolarsi, come fatto di sabbia, rilasciando dall’interno del suo cranio numerosa polvere d’oro.
    Tale fenomeno, venne dichiarato ufficialmente come “un fallito attacco terroristico”, ma segretamente fu classificato come UP-N1 (preceduto da UP-N0: i Portali di Aksenov-Lytkin). Questo non fu un caso isolato, nel suo genere, e nemmeno l’ultimo di una serie di inspiegabili eventi che colpì nel profondo le nostre fragili convinzioni sulla realtà.

    Undefined Phenomena – Parte 2
    Fino ad oggi, 27 marzo 2028, si sono verificati 17 Contatti e 35 invasioni di Portali. Ma gli eventi UP-N0 e UP-N1 non sono gli unici a far parte degli inspiegabili prodigi che hanno scosso la nostra era.
    Nella classifica degli Undefined Phenomenon trovano posto anche UP-N2, UP-N3 e UP-N4.

    - UP-N2: Traslazioni.
    Il 3 dicembre 2020, Encelado, luna del pianeta Saturno, scomparve inspiegabilmente dalle immagini delle sonde e dei telescopi spaziali. Nonostante l’assenza di prove dirette, gli astrofisici calcolarono che la sua sparizione risaliva a circa un mese prima. Quando gli scienziati ormai erano convinti, secondo diverse teorie, che tale satellite fosse stato catturato verso gli strati esterni del sistema solare, questo ricomparve miracolosamente: il 18 gennaio 2021, il Mauna Kea Observatory catturò nuove immagini della luna Encelado, mentre si trovava in transito in una nuova orbita vicina a Mercurio.
    Il 19 aprile 2023, l’intero villaggio di Kujapi, in India, scomparve e venne trovato, completamente deserto, circa quattro mesi dopo, nei pressi del deserto australiano di Gibson. […]

    - UP-N3: - Terrori Maligni di Albrecht (dal nome del loro scopritore).
    Scoperti nel 1957 da Ignaz Albrecht, medico tedesco, il Terrori Maligni rappresentano un fenomeno di massa, caratterizzato da opprimenti incubi notturni, malesseri psichici e tendenze al suicidio.
    Questi inspiegabili avvenimenti di estrema malinconia collettiva, si verificano casualmente in giro per il mondo. Il primo caso registrato corrisponde al Terrore del Novilunio, del 1957: gli abitanti di un intero quartiere di Stoccarda vennero colti improvvisamente da una forte apatia e da crisi notturne che, a seguito di incubi e insonnia, li conducevano spesso ad attacchi di panico e colpi di febbre.
    Dopo una settimana, l’intero quartiere si tolse la vita durante una notte di novilunio, con un suicidio di massa. […]

    - UP-N4: Feralia (nella Roma antica, celebre festività dei morti).
    Tale fenomeno si presentò per la prima volta il 21 febbraio 1995. Durante un sabato di preghiera al monastero di Cimiez, il frate Rene Guerin venne visto accedere alla cappella e sparire nei pressi dell’altare. Tale avvenimento turbò tutto l’ordine religioso, il quale era ben consapevole che il monaco era morto da dieci anni.
    Il 10 maggio 2022, durante una visita notturna al cimitero di Highgate, un gruppo di 25 turisti fu testimone dell’apparizione, ai piedi di un grande mausoleo, di tre sagome interamente fatte d’ombra che sibilarono un messaggio e poi scomparvero. Tale messaggio recitava “I cancelli sono aperti, non possiamo nasconderci”. […]


    Questi sono solamente alcuni esempi; i casi archiviati sono tanti e tutti allo stesso modo inspiegabili.
    Cosa sta succedendo?
    Sono certo che presto avremo le risposte che cerchiamo. E ce ne spaventeremo.

    Una frase sinistra
    Avevo un amico nel New Jersey, Matthew, abitava a Salem. Sì, proprio la città famosa per la caccia alle streghe e le leggende chi vi aleggiano sopra. Tuttavia non so se per caso o per maleficio, ma certamente per una sinistra coincidenza, il mio amico si tolse la vita in circostanze misteriose. E aggiungo tale aggettivo perché non si trattò del solito caso di suicidio, bensì di un vero e proprio caso inquietante.
    Solitamente io e Matthew ci vedevamo una volta al mese e, quando non ero lì, ci sentivamo per telefono frequentemente, diciamo circa una volta a settimana; era una persona allegra e ottimista, a differenza mia.
    Il 15 luglio tuttavia, dopo una decina di giorni che non avevo sue notizie, decisi di chiamarlo per fare quattro chiacchere e scherzare un po’ con lui. Ebbene, giuro che non lo riconobbi affatto.
    La sua voce era tetra e sconsolata, parlava con affanno, facendo spesso delle brevi pause per prendere fiato. Gli domandai cosa fosse successo e lui mi rispose che erano diversi giorni che dormiva a malapena, poiché quando cadeva addormentato faceva strani e terrificanti incubi.
    Chiesi dunque cosa sognasse e mi raccontò, sussurrando, di dimensioni a lui ignote, colme di anime urlanti e entità aliene, creature deformi maledette da Dio. Mi confessò che udiva una voce nella sua testa che recitava continuamente una frase senza senso; era convinto che non appartenesse a questo mondo.
    Decisi che il fine settimana sarei andato da lui, per fargli compagnia e provare a tirarlo su di morale. Lui mi sconsigliò di andare lì, mi disse che era preda di frequenti attacchi di febbre e che non aveva le forze o la voglia di fare nulla, ma io ero troppo preoccupato per lasciarlo solo.

    Non feci in tempo a raggiungerlo. La mattina del 17 luglio ricevetti una telefonata dalla madre di Matthew: lui era morto. Non riuscii a credere alle sue parole, frammentate da continui singhiozzi, e non credetti neppure ai miei occhi quando giunsi a Salem, la sera stessa, con l’ultima corriera.
    Il mio amico si era tolto la vita: un volo dal terzo piano con una corda attaccata al collo.
    Non fu, però, solamente la vista del suo corpo esanime a raggelarmi il sangue, bensì il macabro spettacolo di una quarantina di corpi di tutte le età, morti suicidi la stessa notte.
    Poi, mentre soffrivo la scomparsa di Matthew e chiedevo col fiato spezzato al suo cadavere il perché dell’estremo gesto, attorniato da tutto il villaggio in lutto che piangeva la morte dei propri cari, nel piazzale arrivò un vecchio sciamano. Era un eremita, uno degli ultimi Susquahannok, una tribù ormai estinta delle terre nord-orientali.

    Posando il suo bastone per terra intonò un canto.
    Noi tutti avremmo dato poco peso alla vicenda e ce ne saremmo presto dimenticati, se non fosse che quello sciamano cieco e deforme adoperò nella sua litania le stesse identiche parole che, a quanto capii dai volti della gente raccolta nel piazzale, non solamente Matthew, ma anche tutti gli altri suicidi sentivano dentro la loro testa.
    E quando ci avvicinammo con ferocia e spavento all’eremita, per domandargli cosa volessero dire quelle nefaste frasi, egli ci rispose a bassa voce: “Y’aak thaa dohr’nuul… venite da me a urlare nel Vuoto”.

    Un'ombra sotto la sopraelevata
    Dio, non crederete mai a che cazzo ho visto oggi! Per fortuna che gli agenti del governo non mi hanno beccato ad osservare la scena altrimenti adesso sarei chiuso in chissà quale stanza sotterranea.
    Stavo passeggiando per il mio cazzo di quartiere portando a pisciare il mio cane Rusty. Erano le 2 di notte e appena mi sono avvicinato alla Interstate 81 ho visto qualcosa che mi ha fatto accapponare la pelle.
    Giuro su Dio che so cosa ho visto ragazzi: a circa 60 piedi da me, illuminata dai lampioni, c’era una fottutissima sagoma nera. Non era un cazzo di maniaco nudo o qualche fratello ubriaco. No ragazzi, era una di quelle ombre avvistate al cimitero di Highgate in Inghilterra. Santa Maria, quella cazzo di cosa fluttuava a mezz’aria, non toccava terra e stava guardando verso di me.
    Ho sentito delle auto avvicinarsi e mi sono nascosto dietro una macchina. Sono scesi i federali, hanno fatto delle foto e montato uno strano apparecchio sotto ad una grossa stele in pietra.
    Non so cosa abbiano fatto, ma quella sagoma è scomparsa nei pressi della stele.
    Dio santo, ho ancora la pelle d’oca. Sono sicuro che sta merda ha a che vedere con tutti i casini che stanno accadendo in giro. Sul telegiornale dicono che quegli affari chiamati “portali” siano una conseguenza delle radiazioni, ma secondo me sono stronzate. Per me sono stati attirati qui dalle radiazioni e adesso si stanno accorgendo di noi.

    Ah, un’ultima cosa. Credo che quella figura mi abbia detto qualcosa. Non sono sicuro fosse rivolto a me, ma ho sentito sussurrare qualcosa. Mi si raggela il sangue a ripensarci; non aveva una voce umana.
    Ciò che ho sentito è stato qualcosa tipo “È l’ultima fase. L’Empio ci ha osservato a lungo, ma a breve sussurrerà nelle nostre menti con le sue mille lingue nere”. Cristo.
    Qualcuno ha scoperchiato il vaso di Pandora.

    In aggiornamento...


    Edited by ;Isabel - 19/3/2019, 15:43
  3. .
    Mi è piaiuta, interessante e ben scritta, mi fa pensare a Chambers.
    HS anche per me.
  4. .
    CITAZIONE (d-fox @ 29/7/2018, 22:08) 
    faccio schifo devo morire ciao!

    Ma no, suvvia.
    Benvenuto, e ti auguriamo una buona permanenza ^_^
    Dai un occhiata al Regolamento.
  5. .
    CITAZIONE (TheWanderer @ 11/6/2017, 19:10) 
    Coff coff necronomicon coff coff

    È innegabile che questa, come tutte le ultime mie creazioni, sia ispirata a Lovecraft (e non solo ^_^).
  6. .
    Non si conosce la data esatta in cui fu scritto l’Ordonrìdion, nome pervenutoci da Platone e tradotto, in seguito, come Εγχειρίδιο Ωρδονου (letteralmente “Enchiridion di Ordon” o “Manuale di Ordon”), da Zeno Logoteta, poeta bizantino del periodo Giustinianeo; la denominazione Libro di Ordon sarà utilizzata più avanti, in epoca tardomedievale, da un certo Martin Arnaud, monaco francese. Stando comunque a Platone, tale libro sarebbe stato scritto intorno al 6000 a.C. da alcuni sacerdoti della perduta civiltà di Atlantide, dopo essere entrati in contatto con una civiltà aliena:


    CITAZIONE
    “Quando Atlantide raggiunse infine i più elevati picchi di sviluppo sociale, scientifico e culturale, essa fu raggiunta, dunque, da un misterioso popolo giunto dalle stelle…”

    “Il loro aspetto era terribile alla vista ed in molti fuggirono terrorizzati al loro arrivo. Essi infatti sembravano mostruosi figli di Tifone o Carcino e il loro modo di parlare, vibrante e sinistro, era paragonabile al verso degli insetti notturni; tuttavia il loro sapere e la loro tecnica lasciavano intendere che appartenessero ad una civiltà assai avanzata (...) Gli alti sacerdoti Atlantidei stipularono un contratto con loro, in seguito al quale ottennero tremende conoscenze che misero per iscritto su un libro maledetto.”

    “Poiché dissero di essere giunti da un pianeta chiamato Ordon, e dato che attraversavano il cielo con dei carri di metallo vivente, non trainati né da cavalli né da asini o buoi, venne deciso per loro il nome Ordonauti e così li chiameremo anche noi, mentre il libro oscuro sarà ricordato come Ordonrìdion

    Esistono diverse versioni e traduzioni dell’Ordonrìdion, molte delle quali sono state censurate o modificate volutamente. La più antica copia conosciuta del libro risale al 700 a.C. con il titolo “Libro Nero Kusha” e si tratterebbe di una traduzione tibetana, secondo la quale il tomo originale avrebbe avuto il titolo di Hordeorition, il cui significato non sarebbe Manuale di Ordon, ma indicherebbe invece la calotta cranica dalla forma allungata degli Ordonauti.

    Nel 370 a.C. invece comparve la versione greca, tradotta da Platone, con il nome attualmente in uso, il quale è tuttavia semplicemente una versione grecizzata del titolo originale atlantideo (secondo diversi studi, infatti, il filosofo greco si sarebbe limitato ad intitolare l’opera trascrivendo semplicemente la pronuncia greca del suo nome originale). Non sappiamo in che modo il filosofo greco sia venuto a conoscenza dell’Ordonrìdion, né che fine possa aver fatto il materiale su cui si basò per la realizzazione della sua opera. Secondo alcuni ricevette le terribili rivelazioni in sogno, secondo altri fu invece un demone a dettargli le pagine andate perdute. Ad ogni modo, egli ricompose fisicamente il libro. L'Ordonrìdion di Platone non ebbe però il tempo di diffondersi come le altre sue opere; venne infatti bruciato da Aristotele, suo allievo, poco dopo la morte del maestro.

    Tuttavia, seppur il libro completo fosse stato distrutto, gli appunti platonici sopravvissero grazie ai numerosi discepoli del filosofo greco e girarono per tutta l’epoca classica tra vari studiosi e filosofi, i quali comunque mai ammisero di esserne in possesso, non volendo essere tacciati di magia nera.
    Fu soltanto Lucano a tentare una traduzione in latino del testo, ma non riuscì a finirlo a causa della sua morte prematura.
    Diffusa è invece la diceria che vede Alessandro Magno l'unico ad essere riuscito a procurarsi una copia completa del testo platinico, probabilmente facendola ricomporre ai suoi studiosi, la quale tuttavia scomparve la stessa notte della sua morte. Sarà dunque soltanto il poeta bizantino Zeno Logoteta, nel 512 d.C., a riportare in vita il testo completo, traducendone, tuttavia, erroneamente il nome come un composto dal greco arcaico delle parole Ordon e Enchiridion.

    L’Ordonrìdion, dopo un secolo di incontrollata diffusione, venne messo al bando dall'arcivescovo Dionigi di Costantinopoli, che ordinò la distruzione del volume originale e delle varie sue copie. Ciononostante, si dice che fu proprio il testo originario di Zeno Logoteta a sopravvivere, e grazie ad esso nel X secolo a Venezia il libro proibito comparve ancora, sotto il nome di “De Oblivione Delebitur”, scritto per la prima volta in latino ad opera di un anonimo. Il libro, estremamente fedele alla precedente versione in greco, spopolò in tutta Europa nel periodo antecedente all’Anno Mille, grazie anche al suo nome che lo fece passare inosservato alla Chiesa.
    Malgrado il suo nome fuorviante, nel 1346 Papa Clemente VI dichiarò il De Oblivione Delebitur eretico, e lo riconobbe come traduzione dell’Ordorìdion, ormai classificato come libro proibito ed inserito tra i manoscritti maggiormente ricercati dall’Inquisizione.

    Per circa due secoli il nome del libro venne solamente sussurrato, ma dopo la Riforma Protestante e con l’avvento della stampa, il volume latino riprese a girare segretamente e venne pubblicato ben due volte in territorio tedesco (ciò è deducibile dall'utilizzo di caratteri gotici nei due testi stampati). Per aggirare ancora il bando della Chiesa, nel 1572, un monaco francese di nome Martin Arnaud tentò una traduzione parziale dell’opera di Zeno Logoteta a cui diede il titolo "Libro di Ordon". Secondo alcuni, questa versione dell’Ordorìdion è ancora in circolazione e avrebbe fatto parte della biblioteca personale di Napoleone ed in seguito di quella di Hitler, per finire infine nelle mani dell'URSS.

    Nel 1692, una copia in greco comparve a Salem, dove venne trovata in possesso di una donna giustiziata per stregoneria. Più di venti copie del libro vennero trovate e bruciate durante gli anni della Caccia alle Streghe.
    In epoca coloniale, comparvero varie versioni primitive del libro: in Cina, dove era conosciuto come “I Mille Cancelli di Ling” e in Arabia, sotto il nome di “Washawash” (parola che sta a indicare il sussurrio dei demoni), i quali andarono ad ogni modo ad arricchire le versioni successive dell’Ordorìdion.

    Risale al 1944 invece il ritrovamento del Libro Nero Kusha, ad opera di alcuni scienziati nazisti, i quali lo portarono in Germania.
    In seguito, con la sconfitta dei tedeschi, il manoscritto tibetano passò nelle mani di un soldato americano che lo tenette per sé fino a che, nel 1962, non venne acquistato ad un’asta da Graham Price, uno studioso che si interessò talmente tanto al libro da spendere diversi anni della sua vita nella sua traduzione e comparazione con il testo latino, per poi redigere di sua mano una versione più leggera e scevra delle parti lacunose dellOrdorìdion. Il nuovo testo avrà diverso successo, mentre l’originale tibetano passerà nelle mani del governo americano, dove si pensa sia custodito tutt'ora.

    Attualmente, le versioni del libro in latino conservate in biblioteche pubbliche si trovano una nella British Library a Londra, un’altra nella Bibliothèque Nationale in Francia e un’altra ancora nella Biblioteca Nazionale Tedesca. Invece, le copie in greco basate sulla traduzione bizantina trovano posto nella Boston Public Library e nella Biblioteca di Stato Russa. Una versione alternativa e più completa, attribuita sempre a Price, è conservata nella Biblioteca della Miskatonic Univerity ad Arkham, accanto a diversi altri libri d’occultismo, mentre si dice che il testo autentico di Zeno Logoteta sia custodito nell'Archivio Segreto del Vaticano.

    Nonostante vi siano diverse versioni dell'opera, fondamentalmente l’Ordorìdion è diviso in tre libri principali:

    - Il primo, la Necrotheogonia o “Genealogia degli Dei Morti” (o “degli Dei Dimenticati”, a seconda dell’interpretazione), presenta al suo interno miti e descrizioni di varie entità cosmiche, tra le quali spiccano senza dubbio i cosiddetti Dei Antichi, ai quali sono dedicate numerose preghiere; seguono poi diverse formule magiche e pagine di istruzioni per vari riti di evocazione, grazie ai quali sarebbe possibile spalancare la via per il nostro mondo a terrificanti creature demoniache, nonché aprire delle fessure nel Tughandaur (i cancelli dell’oltretomba) e permettere agli spiriti di vagare sulla Terra; inoltre, si dice che nel libro fossero originariamente presenti anche dei codici di invocazione per richiamare entità superiori, come la formula per catturare l’attenzione di Sol’Pharazor, l'Occhio Folgorante dai Nove Arti, verso un determinato pianeta, o quella per visitare la corte di S’aghatoth, il blasfemo Signore del Sapere, e scambiare la propria anima per l’onniscienza, o, addirittura, il cantico d’esecuzione per la liberazione di Syeep’kha, al seguito di cui l'intero universo piomberebbe nel chaos.

    - Il secondo, la Tartakosis, che si traduce letteralmente come “L’architettura del Tartaro” o più propriamente “L’architettura della Valle delle Ombre” (una sorta di oltretomba di cui si parla nel libro), è una raccolta illustrata di schemi e progetti per la realizzazione e costruzione di assurdi edifici, armi avanzate, come le Lampade di Kelathos o le Nubi Argentee di Iskarcove, e di sofisticati mezzi di trasporto, quali le Navi Notturne o le impossibili Porte del Cielo. Il secondo libro è il più rovinato e lacunoso, mancano numerose pagine e pressoché tutto ciò che viene descritto in esso è irrealizzabile, anche perché la geometria utilizzata nell'ambito edilizio è incomprensibile e non euclidea, mentre le procedure nella sezione armamenti richiedono materiali non conosciuti e pratiche rituali di sacrificio.

    - Il terzo, infine, intitolato Apothanonta, ovvero “Le cose morte” o forse “Le cose scomparse”, tratta di biologia e astronomia aliena. La seconda traduzione proposta sembra, ad ogni modo, essere la più appropriata, mentre la prima assume significato solamente se si guardano le illustrazioni all'interno di questo capitolo, le quali raffigurano distintamente esseri morti o morenti. All'interno di questo libro sono descritte e rappresentate numerose creature e vegetazioni extraterrestri, con particolare attenzione per l’antico popolo di Ordon, i criptici abitanti del pianeta Scethus, le sette sorelle di Q’rmiä ed i Vermi di Mallock, discendenti del dio S’aghatoth. Inoltre vi sono ampie sezioni dedicate a pianeti sconosciuti, stelle ignote e lontane galassie; tra queste ultime pagine spiccano di sicuro Iskarcove, con le sue basse lune nere, Yha’grath, dalle sue città impossibili e, naturalmente, Ordon, il pianeta vivente. Diversi scienziati e studiosi hanno provato a riconoscere i sinistri mondi o identificare sistemi e costellazioni, ma, complice anche la lacunosità e le discordanti traduzioni del testo, i risultati sono sempre stati negativi. C’è tuttavia chi ritiene che alcuni pianeti, come Iskarcove e Scethus si trovino nel Braccio di Perseo, mentre sembra probabile che Ordon faccia parte della Cintura di Orione. Secondo alcuni, inoltre, e specialmente tra i vari cultisti, gira voce che nei pressi della costellazione del Cigno si troverebbe nientemeno che il sentiero per la corte di Sol’Pharazor.

    L'Ordonrìdion è stato posto all'indice da tutte le religioni del mondo ed è, ad ogni modo, ancora difficile ottenere il permesso di consultazione del libro in biblioteca, mentre è impossibile trasportarlo in sede privata per un eventuale studio. Si dice che la completa lettura del testo provochi follia, a causa della portata delle sue rivelazioni, e che determini terribili conseguenze. Molte storie girano attorno a Zeno Logoteta: si narra che il poeta bizantino un giorno abbandonò la città in preda ad un'apparente attacco di pazzia e che corse tra le montagne, ivi fu ritrovato, la sera stessa, semi disciolto e ricoperto da chiazze dorate. Degli altri autori si racconta che entrarono in contatto con entità aliene e demoni fuori da ogni concezione, come Martin Arnaud, il quale morì per autocombustione durante un rituale di evocazione, o lo stesso Price, che si suicidò appendendosi ad una corda dopo aver lasciato scritto su un biglietto «I sussurrii notturni mi hanno costretto a farlo». Per quanto riguarda Platone, alcuni osano pensare che vendette la sua anima a S’aghatoth in cambio della conoscenza, ma che questi lo ingannò e lo uccise durante la notte, divorandogli il cervello nel sonno. Di tanto in tanto qualche copia gira da collezionista a collezionista, o compare una nuova traduzione rimaneggiata in alcune biblioteche private. L'Ordonrìdion è molto famoso tra i vari praticanti e studiosi dell’occulto e viene considerato tra i maggiori grimori accanto a La Chiave di Salomone o Il Dragone Rosso.

    Edited by Annatar - 9/6/2017, 18:56
  7. .

    Le ombre della notte sussurrarono fugacemente un empio nome.
    S'aghatoth ripeterono i demoni dei venti sotto l'occhio lunare




    "Per la città si era diffusa un’angoscia senza nome, le giornate si erano fatte più buie e vi era una forte inquietudine nell'aria, palpabile, pesante. Molti asserivano fosse dovuta alla terribile crisi del '29 ma nessuno ne era davvero convinto. La sera veniva continuamente scossa da terribili incubi, orrendi sogni mai apertamente raccontati ma solamente sussurrati da orecchio ad orecchio, e furono in tanti a cercare un conforto nelle attività notturne. In quanto a me, ricordo che in quei giorni oscuri ero tormentata da un sogno nebuloso, indefinito, che mi mostrava interminabili spazi di vuoto cosmico per i quali echeggiava una cantilena più profonda dei neri abissi."
    - Hannah Barnes, americana, 1932.


    Il Sole era già tramontato e la Luna scrutava un cielo non ancora avvolto dal velo notturno quando lo incontrai, all'uscita del teatro. Ed egli mi stregò, quella sera di primavera. Quale fosse la sua identità lo ignoravo, ma ora non posso fare a meno di immaginarlo.

    Era giovane, capelli folti con sfumature cerulee, due occhi di un blu pavone innaturale, seducenti e freddi; una bocca sottile, più larga del normale, dava un’impronta serpentesca al suo viso, già espressa dai lineamenti delicati e singolarmente oblunghi. Si sarebbe potuto confondere con una donna molto facilmente, non solo a causa dei suoi tratti androgini, ma pure per il suo modo di muoversi, sensuale, elegante.
    Ebbi la certezza che sarebbe stato capace di sedurre chiunque, uomini o donne, a prescindere dall'altrui orientamento sessuale. Ed egli mi stregò, sotto gli astri della sera.
    Mi prese per mano e mi guidò attraverso giardini gentili e viali solitari fino alla mia camera da letto; e sebbene fosse stato lui a condurmi, non opposi alcuna resistenza, poiché era ciò che più desideravo.

    Dalla finestra entrava il pallido chiarore lunare e una leggera brezza alleviava la fiamma erotica che mi consumava. Mi sdraiai sul letto, fremente per l’attesa. Lui si spogliava lentamente.
    Qualcosa di indefinito si muoveva sotto i suoi vestiti.

    Si avvicinò a me, strisciando sotto le fresche lenzuola. Finalmente mi raggiunse, i miei sensi s’offuscarono e caddi presto in uno stato di ebrezza terribilmente piacevole. Egli si insinuò in me.
    Dentro di me sentivo la sua voce sussurrare, era calda e sibilante, ripeteva un nome sconosciuto.

    Non ricordo cosa accadde durante la consumazione, né il numero di volte che raggiunsi l’apice del piacere.
    Avrei desiderato restare su quel letto per giorni, alla luce della bianca Luna primaverile.

    Fu un urlo stridulo a svegliarmi, dopo tre notti e due giorni di ininterrotto piacere.
    Quando ripresi coscienza ogni cosa si trasformò in un incubo: subito avvertii il dolore delle necessità trascurate; la voluttà aveva steso un velo rosa sulla mia mente, inibito i miei sensi. La gola mi bruciava terribilmente, la testa mi doleva per la mancanza di riposo e non sentivo più le gambe, delle quali avevo perso sensibilità.
    Alle sensazioni immediate seguì la percezione dell'ambiente esterno: ciò che subito notai fu la presenza di fluidi scuri su tutto il mio corpo: erano vischiosi, tiepidi ed emanavano un forte odore di sangue. Tuttavia non ero ferita e non capivo da dove fossero giunti.
    Mentre tentavo di mettermi seduta e di liberare il mio corpo da quanto più di quella sostanza potevo, mi accorsi che il giovane era scomparso. Fu lì che avvertii che vi era qualcosa di anomalo nel mio addome; esso era curiosamente gonfio e pesava più del normale. Appena feci pressione con una mano su di esso udii nuovamente quel verso agghiacciante che mi aveva ridestato dal sonno, simile allo strido di una lucertola.
    Poi, improvvisamente, avvertii una tremenda sensazione al ventre e notai, con orrore, che qualcosa si stava muovendo all'interno del mio sesso.

    Tra le mie gambe fece capolino qualcosa di viscido e cinereo, cosparso di neri umori. Era assimilabile ad un serpente, ma sul capo presentava diversi filamenti cerulei ed era attraversato da un sistema circolatorio ben visibile; esso si dilatava e restringeva esageratamente ad ogni pulsazione, potevo avvertire la sua pressione sulla mia pelle.

    Stordita, in preda a spasmi addominali e iperventilazione, rimasi paralizzata sul letto fino a che la bestia non fuoriuscì del tutto. Ho sempre cercato di cancellare ogni singolo momento di quella terribile esperienza, ma vi è una cosa impossibile da dimenticare, ed essa mi è rimasta impressa con orrenda chiarezza nella mente: poco prima di lasciare la stanza, passando per la finestra, il serpente mosse il capo nella mia direzione; quello che vidi mi fece perdere i sensi.

    Sul pallido corpo squamoso dell’ofide, trovava posto la testa, terribilmente allungata e rimpicciolita, così deformata in modo raccapricciante, dell’uomo - mai fui sicura del suo sesso - che aveva giaciuto con me. Un sorriso rivoltante si insinuò sul suo volto. Fui investita da una forte sensazione di nausea e caddi dal letto sul pavimento di legno. Egli sparì nella notte mentre i miei sensi venivano meno un'altra volta.

    Fui condotta in ospedale e circa due settimane dopo l’avvenimento, durante le ore notturne, incominciai ad udire un lieve sibilìo dentro me. Più volte controllai lo stato del mio addome e rinunciai a diverse ore di sonno pur di essere sicura che nulla vi fosse al suo interno. Pensai allora che la voce fosse solamente frutto della mia immaginazione, uno scherzo della mente ancora troppo suggestionata da ciò che era avvenuto. Dovetti però fare i conti con il manifestarsi della maledizione che mi aveva colpito: i medici, avendo notato un irregolarità nel ciclo mestruale, mi fecero un test di gravidanza. Quando mi fu comunicato che il risultato era positivo desiderai la morte, spesso da me invocata, sempre sognata ma, alla fine, mai raggiunta per mancanza di coraggio.

    Non oso ripetere ciò che la nera voce mi raccontò durante quelle fredde notti di primavera. Essa mi privò del sonno; sapevo che a parlare era quella disumana presenza che sviluppavo nel grembo e, per ogni secondo che passava, il mio odio cresceva sempre di più verso il mio stesso corpo, contaminato da una vita empia, demoniaca, mai desiderata. Il parassita mi mostrò in sogno le blasfeme dimensioni dello spazio: tra nebulose violacee e aurore di zaffiro opaco vidi una nera corte di anime vorticare malate nel mezzo di un cosmo putrescente; al suo centro un bianco ofide coronato da una moltitudine di occhi folli pulsava esageratamente al suono di una cantilena più profonda dei neri abissi.

    Abortii appena possibile e ringraziai cielo per essermi liberata dalla turpe presenza.
    Fu un periodo felice; anche se rimasi a casa per riprendermi, ricordo sprazzi di piacevole rilassatezza e benessere fisico oltre che mentale, nonostante la mia memoria fosse ancora debole in quel momento e lo sia tutt'ora.
    Ma la gioia durò poco. Un mese più tardi, dopo una notte agitata, ricominciai a sentire la voce; ero nuovamente incinta mi dissero i medici. Come era avvenuto? Com'era possibile che non me ne fossi resa conto? Cercai di ricordare cosa avessi fatto i giorni prima; scandagliai la mente ripetutamente, furiosamente fino a cadere esausta sul lettino medico. Scossa, nauseata, incapace di capire come fosse stato possibile tornare in gestazione chiesi nuovamente l'interruzione della gravidanza.

    Quella volta però pensai di prevenire il male e così, qualche giorno dopo, subii un'isterectomia. Una risata incontenibile scaturì dalla mia bocca, mentre maledicevo il demone che mi aveva lasciato marchiata col suo seme corrotto, poiché ero sicura che in quel modo non avrei mai più potuto concepire nel grembo oscure esistenze, né udire nuovamente sussurri notturni.

    Alcuni giorni dopo, al risveglio, sul comodino trovai un biglietto di teatro che risaliva ad un mese e tre settimane prima; si trattava dello spettacolo a cui avevo assistito il giorno in cui incontrai quell'uomo, l'abominio, il demone, con cui avevo giaciuto.

    Prendendolo tra le mani notai però che sotto di esso vi stava un altro biglietto.

    Sul secondo era riportata una data che risaliva al mese precedente e, stando a quanto scritto, si trattava di una replica del primo spettacolo. Non riuscivo a capire perché avessi quel biglietto, non ricordavo di essere andata a teatro in quel periodo, anzi, a dir la verità, non avrei proprio desiderato andarci, stavo così bene a casa mia, tra le dolci coperte del mio letto...

    Mentre strani pensieri e ricordi latenti incominciavano a farsi strada nella mia mente, mi accorsi che sotto a quel secondo biglietto in realtà ce n'era addirittura un terzo. Quello che vidi mi fece mancare il fiato; i miei sensi si offuscarono sotto il martellante eco del battito cardiaco.

    Sul foglietto di carta stampata, sotto all'indicazione "replica", vi era la data del giorno precedente a quello corrente.

    La nera voce sogghignò dentro di me...

    Edited by Annatar - 8/8/2019, 13:44
  8. .
    Due disegni molto "teschiosi":

    Cranio Umano


    Skull Face (Metal Gear Solid V)


    Edited by Annatar - 26/2/2016, 18:25
  9. .

    “Ci sono molte cose al Mondo che la ragione umana non riesce a spiegare, ciononostante nulla vieta ad essa di addentrarsi in quei territori oscuri – anche al prezzo di uscire dai normali schemi – solamente per provare a formulare delle risposte che possano in un modo o nell’altro alleviare il nostro desiderio di comprendere la realtà. Tuttavia vi sono alcune zone d’ombra, lidi verso i quali la mente umana non dovrebbe spingersi, poiché non si perde semplicemente la propria stabilità mentale ma è sicuro che si possa smarrire anche un equilibrio spirituale.”
    - Itis, greco, 423 a.C.



    La psiche del signor Berger doveva essere stata marchiata da qualcosa di così orribile che nulla avrebbe potuto fare l’uomo per salvare la sua misera vita. Ciò che egli vide prima di "cadere nell’abisso della Valle delle Ombre" non venne identificato con alcuna creatura conosciuta. Da quanto si evince dai suoi ultimi scritti si tratterebbe della più grande empietà con cui mente umana sia mai entrata in contatto.
    La "Rivelazione Elettromagnetica" di cui il signor Berger parla si verificò la sera del 21 dicembre 1944, presumibilmente durante il solstizio invernale, ma gli appunti collegabili alla misteriosa faccenda incominciano già diversi mesi prima.

    Berger era tedesco, lavorava per il führer ad un progetto segreto e tutt’altro che convenzionale, il Die Glocke Projekt: una serie di esperimenti volti alla costruzione di un'arma teletrasportante che permettesse di risollevare le sorti della guerra. Con la sua realizzazione, la Germania sperava di poter invadere definitivamente l’Inghilterra e di far cadere l’Unione Sovietica; sarebbe stato il perfetto cavallo di Troia della guerra, il pezzo che avrebbe messo sotto scacco il Mondo a favore di Hitler.
    Era evidente comunque che in così poco tempo non si sarebbe potuto sviluppare qualcosa di tanto potente e sofisticato; la maggior parte degli esperimenti fu un completo fallimento. I tedeschi non riuscirono a testare una singola bomba atomica se non qualche “brutta copia” di quelle che lanciarono poi gli americani sul Giappone, figurarsi se sarebbero riusciti mai ad impiegare dei varchi di teletrasporto per spostare interi eserciti.
    Tuttavia, fra tanti esperimenti infruttuosi, forse i nazisti riuscirono ad attivare comunque un congegno di teletrasporto; purtroppo non abbiamo prove che possano dimostrare la veridicità di questa supposizione. L’unico a parlarne infatti è il signor Berger nel suo diario.

    Insieme agli appunti dello scienziato tedesco vennero ritrovate centinaia di pagine piene di illeggibili scritte e misteriose immagini scolorite. Sul momento non riuscimmo a capire cosa avessimo davanti; in seguito, con l’aiuto dei migliori filologi e archeologi scoprimmo, con terribile stupore, che quei documenti trovati nello studio del signor Berger erano estratti di una copia del perduto Libro di Ordon: un manufatto leggendario, più antico del popolo greco ed egizio, appartenente, secondo il mito, alla scomparsa civiltà di Atlantide.
    Da quanto leggemmo nel diario di Berger, e da quanto confermarono in seguito i nostri esperti, tra tutte quelle oscure formule rituali e le preghiere verso ignote divinità, vi erano schemi di progettazione di assurdi edifici, armi mai viste e sofisticati sistemi di difesa, nonché di avanzati mezzi anfibi e velivoli anti-gravità.
    Ma pressoché tutto quel ben di Dio era impossibile da ricreare, causa la frammentarietà degli schemi.

    In mezzo tutti quei progetti incompleti, riuscimmo, grazie all’aiuto degli appunti dello scienziato, a trovare quello che trattava la costruzione di un sistema di trasporto a velocità luminare, conosciuto come "Porte del Cielo".
    Anche ad esso mancavano alcune pagine per poter essere considerato completo, tuttavia gli schemi per la sua fabbricazione c’erano tutti e, piccolissime lacune a parte, sembrava di possibile realizzazione.
    Come il signor Berger fosse venuto in possesso di tali schemi non fu di immediata comprensione; tuttavia, dopo una breve lettura del diario, venimmo a conoscenza di una spedizione in Tibet alla quale lo scienziato tedesco avrebbe partecipato.
    Volendo sopperire alla mancanza di tempo e risorse utilizzabili in guerra, infatti, i tedeschi incominciarono ad effettuare varie spedizioni nei luoghi più antichi e remoti del pianeta, per recuperare i più strani artefatti, fiduciosi che delle vecchie reliquie avrebbero permesso di sbaragliare le armate nemiche.
    Il testo venne ritrovato incompleto e pressoché sbiadito all’interno di un vecchio tempio tibetano: tutte le pagine che lo componevano vennero spostate nel laboratorio del signor Berger. Come, inoltre, avevano già appurato i nostri esperti, i vari fogli non appartenevano al volume originale, bensì ad traduzione in antica lingua locale.
    Ciò che si racconta intorno al Libro di Ordon vuole infatti che sia andato perduto alla caduta di Atlantide. Ma il fatto più inquietante è che si dice sia stato scritto da antichi sacerdoti atlantidei, dopo essere venuti in contatto con “i popoli giunti dalle stelle”: strane razze devote ad incomprensibili ed empie divinità cosmiche la cui dimora si troverebbe al di fuori dello spazio conosciuto.

    Tornando allo stato di ritrovamento dei fogli, notammo che la maggior parte di essi aveva i bordi carbonizzati ed era coperto da curiose chiazze dorate. Osservando queste strane macchie scoprimmo che emanavano un insolito livello di radiazioni; nulla di dannoso ma, in ogni caso, bizzarro. Tutto ciò assume una sfumatura ancora più inquietante se volessimo prestare fede a ciò che il signor Berger appuntò tra le pagine del suo diario.
    Stando a quanto venne riportato, le “campane di teletrasporto” vennero costruite seguendo le impossibili istruzioni del Libro di Ordon sulle Porte del Cielo: passaggi nell’etere che collegavano le varie colonie di Atlantide alla loro madrepatria.
    Tuttavia il signor Berger e la sua equipe non erano a conoscenza del corretto funzionamento dei mezzi di teletrasporto; sapevano costruirli ma non utilizzarli e i documenti non ne parlavano, o meglio, mancavano proprio gli schemi di funzionamento.
    Ciononostante, dopo alcuni mesi di analisi e tentativi, i tedeschi, secondo i loro stessi appunti, riuscirono a instaurare il primo ponte di collegamento tra due campane di teletrasporto.
    Da quanto è riportato sul diario di Berger, il primo esperimento riuscito risale al 11 Dicembre 1944; prima di esso o i macchinari si erano spenti durante i test, o gli oggetti di prova non si erano mossi dal punto iniziale oppure la massa dell’oggetto teletrasportato era inferiore a quella di partenza.
    Alla fine, dieci giorni prima del solstizio invernale, sembrerebbe che gli scienziati tedeschi siano riusciti a teletrasportare una sferetta d’oro attraverso l’etere dal sito A al sito B, facendole percorrere cinquanta metri alla velocità di una qualsiasi onda elettromagnetica.

    Purtroppo non abbiamo prove effettive che possano dimostrare il riuscito tentativo di teletrasporto e neppure i seguenti esperimenti. Berger, comunque, annotò sul suo diario che tutte le prove successive, fino al 21 Dicembre 1944, risultarono positive. Inoltre, scrisse che tenne le sferetta d’oro per sé, come portafortuna.
    Curiosamente, mano a mano che il progetto cresceva, la salute psichica del signor Berger peggiorava. Lo confermavano i suoi appunti, dove ammise che talvolta avvertiva una strana sensazione, come se “il suo cervello elaborasse in ritardo ciò che i suoi sensi recepivano”. In quei momenti segnalava di essere meno reattivo del solito e di trovare difficoltoso anche svolgere semplici calcoli matematici.
    Per tutti i giorni che seguirono, inoltre, il Signor Berger raccontò di essere perseguitato da terribili sogni, che non gli permettevano di dormire correttamente e di essere al pieno delle facoltà mentali il giorno dopo. Per dieci notti, sognò ripetutamente la stessa scena.

    “Sono sempre bloccato sul letto e vedo la sferetta d’oro levitare a pochi centimetri dalla mia faccia, poi sul piccolo globo dorato si apre un occhio pulsante, innaturale, che incomincia a scrutarmi nella mente e a nulla valgono i miei sforzi di tenere quello sguardo così bruciante lontano dal mio cervello. Mentre mi fissa avverto flash di una qualche figura luminosa, assimilabile ad un’asteroidea irregolare dai lunghi arti ondeggianti; nella mia mente si fa strada un canto profondo come gli abissi.”

    Berger diceva che quando l’occhio lo guardava si sentiva trascinare fuori dal corpo e che la sensazione era così vivida da, nel momento in cui riprendeva coscienza, non essere sicuro di aver assistito ad un sogno. Secondo chi gli stava affianco, ciò che vedeva durante la notte non era altro che l’occhio di Dio, che simboleggiava il carico di responsabilità che egli si assumeva nel disporre del potere di piegare lo spazio al suo volere. Al mattino, poi, non faceva altro che giocherellare e rimirare la sferetta dorata e, se questa non era a portata di mano, provava uno strano impulso che attirava la sua mente in direzione di essa.

    “Spesso mi ritrovo a fissare una determinata direzione senza motivo apparente: mi hanno riferito che passo decine di minuti con lo sguardo perso nel vuoto. Credo che il punto del mio interesse possa essere identificabile col luogo in cui tengo conservata la sferetta dorata. Non ho la più pallida idea del perché il mio cervello sia così attratto da essa. Quando cado in questo stato di trance sento una lenta cantilena di voci nere; inneggiano qualcosa, un nome antico forse.”

    Secondo il diario, vennero eseguiti altri tre esperimenti prima del 21 Dicembre e risultarono tutti positivi. Su richiesta dello stesso Berger, come oggetto di prova fu usata sempre la solita sferetta dorata; essa venne spostata per distanze di, rispettivamente, ottanta, cento e centocinquanta metri, anche a differenti livelli sul piano verticale. Ogni volta che il piccolo globo dorato usciva dalla campana, lo scienziato tedesco, come egli stesso raccontava, veniva assalito dall’irrefrenabile desiderio di reimpossessarsene.
    Più restava in contatto con quel piccolo oggetto, più la sua situazione peggiorava: mangiava meno, dormiva meno e pensava meno di testa sua. Infatti, come scriverà egli stesso, sembrava quasi che una forza ignota si stesse impossessando della sua mente. Non si comportava più come era solito fare: talvolta riferiva di avere dei “momenti di buio” durante i quali perdeva completamente controllo di se stesso, e, quando riacquisiva conoscenza, si trovava in posti completamente diversi da quelli in cui sarebbe dovuto essere.
    Questa terribile discesa continuò fino alle 23:48 del 21 Dicembre 1944, momento in cui si verificò quella che Berger chiamerà Rivelazione Elettromagnetica.

    Non sappiamo con precisione cosa accadde quella sera, poiché tutti gli appunti che vennero giudicati “scritti da una mente ancora illuminata dalla ragione” precedono l’evento.
    L’ultima ragionevole testimonianza dello scienziato risale a due ore prima dell’incidente: il signor Berger affermava di essersi dovuto legare al letto la notte precedente, poiché, due notti prima, il suo sonnambulismo l’aveva spinto dentro alla campana del teletrasporto; non gli piaceva affatto che il suo corpo se ne andasse in giro senza controllo tra tutti quegli strumenti delicati. Così, aveva deciso di legarsi pure quella sera, anche se, dentro di lui, una forza misteriosa gli diceva che prendere quelle precauzioni non era necessario.
    Era assalito, come scrisse, dall’irresistibile impulso di entrare dentro una campana e azionare il congegno teletrasportante; tuttavia sapeva benissimo che sarebbe stata una pazzia, che si sarebbe dovuto procedere prima con delle cavie animali. Alla fine dell’appunto si augurava che la razionalità prevalesse sui molteplici inspiegabili istinti che gli stavano martellando la testa.

    Qui ha termine tutto il materiale che può essere preso in considerazione ai fine dell’indagine.
    Ciò che segue è semplicemente inconcepibile e sconvolgente; l’opinione diffusa è che si tratti delle ultime parole di un pazzo troppo suggestionato dai suoi esperimenti e dalla guerra.
    Tuttavia riportiamo l’ultimo messaggio di Berger, scritto nel suo diario prima della morte:

    “Credo di aver slegato le cinghie e di essere sceso dal letto, al ché mi devo essere diretto verso il laboratorio e devo aver azionato d’impulso il congegno. Ho preso coscienza dentro al teletrasporto; tutto era caldo, mi sentivo bruciare, non capivo nulla, c’erano solo lampi di luce e di buio… Ho visto la Terra allontanarsi sempre di più mentre viaggiavo a velocità luminare verso un punto non chiaro nel centro della costellazione del Cigno…
    Sto diventando cieco! Abbiamo sbagliato a costruire le campane senza schemi di funzionamento, non controlliamo i flussi. Dopo essere diventato un'onda elettromagnetica, io sono finito alla sua corte… Oh Rahyl, abbi pietà di me! Non potevo sapere che avrei visto Lui: il Signore del Cosmo e delle Forze Fondamentali, Sol'Pharazor, l’occhio folgorante dai nove arti...
    Poi tutto è diventato luce e mi sono sentito cadere... sono tornato nel nostro mondo ma Lui non se n'è andato...
    Io… io… lo vedo ancora! È davanti a me anche adesso … temo fotoimpressione nella retina… è sempre più vivido e la sua voce è nella mia testa… mi fissa… scruta… divora mia ragione… Ngh… Gli altri scienziati morti in accumulo energia… non ricreate le Porte del Cielo… tutto diventa buio… non vedo più il foglio, la penna, le mie mani… c’è solo Lui…
    Dentro al cassetto… pistola carica… salverò mio spirito prima che… la Valle delle Ombre… Rhäò… Akatoph, ti prego!”

    Da uomo dotato di Ragione, devo per forza aderire pubblicamente ad una versione razionale dell’incidente, ovvero che alle 23:48 del 21 Dicembre 1944, durante un ennesimo esperimento sul funzionamento di macchinari non classificabili, vi fu un accumulo di energia nel laboratorio che incenerì o/e irradiò l’ambiente circostante, uccidendo e ferendo i membri del Die Glocke Projekt. Tuttavia una parte di me vuole che Berger non mentisse e che sia veramente entrato in contatto con qualcosa aldilà della nostre paura più recondite, un’entità più vecchia delle stelle e dell’universo stesso, forse davvero un Dio Antico che scruta e brucia il Cosmo.
    Ciò che mi preoccupa maggiormente, però, è che questi pensieri irrazionali abbiano incominciato ad assalirmi da quando ho deciso di prendere in custodia le sferetta dorata di Berger. È strano, ogni giorno mi ritrovo a fissarla senza motivo…

    Edited by Annatar - 13/10/2016, 21:12
  10. .
    Ne sono successe di cose in questo periodo estivo e autunnale; il forum ha passato i suoi alti e i suoi bassi; alcuni ci hanno lasciato, altri si sono aggiunti a noi. Voglio ringraziare di cuore tutto lo staff che ha lavorato instancabilmente durante questi mesi per portare avanti il forum e migliorarlo; ed ora, a seguito dei nuovi arrivati, è giunto il momento della promozioni dei "vecchi soldati". Congratulazioni dunque:

    - a Saske che diventa Supervisore.
    - a KungFuTzo che diventa Moderatore.
  11. .
    E sì, da poco ci sono stati dei cambiamenti nello Staff.

    Alcuni membri se ne vanno...
    Shade, dopo aver abbandonato, diventa Veterano.
    Bark, anche lui, lascia lo staff.
    ƒ a esce dal gruppo dei grafici.

    ... Ma altri si fanno strada ^_^
    Congratulazioni ad EsteBunny che diventa Admin Grafico!
  12. .
    Ed anche il giorno della fine di questa prova arrivò. Abbiamo ponderato e riflettuto su ogni candidato e siamo arrivati alle seguenti decisioni:
    Allo staff si aggiunge una nuova Collaboratrice: Dragona!
    Mentre rimangono come Staffer in Prova: Larry, Batgirl, Captain Soyuz e HunterOfSouls, i quali continueranno a lavorare e, a breve, entreranno direttamente nella prossima prova.
    Tutti gli altri non si affliggano; avrete altre occasioni per provare :poe:
  13. .
    Signore e signori, sono felice di annunciarvi Terrore a Blacktown, il gioco di società del CreepypastaForum (sulle orme dei famosi Mafia, Lupus, Trusis et similia)!



    Dove si svolgeranno le partite?
    Le partite si svolgeranno su Facebook, più precisamente in una chat pubblica e in più chat private.
    Per quanto riguarda i resoconti delle partite, saranno postati e aggiornati sull'apposito gruppo facebook.

    Chi controlla che tutto vada per il verso giusto?
    Per ogni partita sarà presente uno staffer che, oltre a svolgere il suo ruolo di moderatore della partita, sarà disponibile per chiarire qualsiasi eventuale dubbio.

    Come faccio per partecipare?
    Devi iscriverti a questo gruppo: X e commentare, dando la tua partecipazione, sotto ai post di Prenotazione Sessione.
    Non hai un account FB perché non vuoi rendere pubblici i tuoi dati personali? Semplice, crea un account fittizio; su FB ci sono un sacco di account creati unicamente per giocare di ruolo.

    Quanto dura una partita?
    Dipende dal numero di giocatori, ma normalmente una da 8 dura 4-5 giorni. Tieni presente che il gioco è alternato in due fasi: giorno e notte. Il giorno inizia alle 10:00 e finisce alle 20:00; la notte incomincia alle 20:00 e termina alle 10:00 del giorno dopo.

    Cosa è vietato?
    È VIETATO giocare contro i compagni della propria squadra, flammare, fl00dare, andare OT, non presentare il proprio voto al termine del giorno (ammonizione per la prima volta, ban per la seconda), mostrare screenshot agli altri giocatori.

    Quando si inizia a giocare?
    Le partite vengono create quando tutti i posti per una determinata partita sono stati occupati.
    Es: una partita da 8 giocatori incomincerà quando 8 utenti avranno dato la loro partecipazione nel post apposito.

    Buon Divertimento!

    Edited by Annatar - 9/9/2015, 13:34
  14. .
    Tom Riddle (Voldemort):


    Creepy Burlesque:


    Edited by Annatar - 26/2/2016, 18:21
  15. .
    Very Good ^^
41 replies since 5/11/2012
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