Votes taken by DZ-Aladan

  1. .
    Piccolo avviso per i nuovi arrivati: con la dipartita di ImageShack, gran parte delle immagini (se non tutte), purtroppo, sono andate perdute.
    Ho tentato di accedervi con la Wayback Machine per recuperarle, ma continua a dirmi che devo registrarmi per proseguire.

    Se qualcuno le ha salvate, forse potrebbe pubblicarle altrove in modo che possano di nuovo essere visibili, in quanto ritengo esse siano una parte vitale per la storia.
  2. .
    PlayStation 2: RSOD

    Siete della generazione anni 90 come me? Allora non potrete non ricordare la PlayStation 2.
    Conosciuta all’unanimità come la console migliore della sua generazione, essa accompagnò l’infanzia di migliaia di giocatori, sia nel bene che nel male.
    Nel bene grazie al suo vasto parco titoli.
    Nel male… beh, diciamocelo chiaro: ricordate lo startup della console? Era alquanto inquietante.
    Ma quello era niente paragonato a quando inserivi il disco sbagliato o vi era un problema nella lettura del disco.



    Il Red Screen of Death. O RSOD.
    La console sembrava esitare, poi quando pensavi che stesse per avviarsi il gioco… la tinta color zaffiro si faceva sanguigna come se la console si fosse offesa. Poi, con un suono che sembrava come se la vita venisse risucchiata da essa, comparivano due cubi fluttuanti ed essa ti invitava a mettere il disco giusto.
    Abbastanza innocente, niente di strano. Ma la presentazione del messaggio era tutt’altro che rassicurante.

    Successe anche a me, anni fa.
    12 Settembre. Era notte tarda, avevo appena finito di studiare e pensavo di essermi meritato una pausa. Andai quindi a vedere quei pochi giochi che avevo all’epoca, ne scelsi uno e lo misi nella console, spensi le luci, accesi la PlayStation e mi accomodai sul letto.
    Mi ero ormai abituato al suo alquanto “chiassoso” avvio e per le mie orecchie ora suonava come un “preparati, adesso iniziamo”.
    Ma stavolta ci mise un po’ più del solito.
    A volte lo faceva, nulla di strano.
    Zoom sui cubi.
    All’improvviso lo schermo si fece rosso.
    Sentii per la prima volta quel suono. A quell’ora, nella stanza buia, era spaventoso.
    Vidi un punto rosso al centro, circondato da delle nuvole e dei cubi trasparenti che vi roteavano attorno. Come un occhio che mi scrutava.
    Poi, lentamente, apparve il messaggio: “Inserire un disco per PlayStation o PlayStation 2”.
    Rimasi immobile, con i brividi.
    Al giorno d’oggi potrebbe non essere chissà cosa, ma per me all’epoca fu quasi traumatico. Nel buio della stanza, nel silenzio totale, l’arrivo inatteso di quella schermata fu completamente inaspettato. Si era di fatto creata un’atmosfera che mi fece venire i nervi a fior di pelle.
    Giusto pochi giorni prima avevo parlato con alcuni amici. Adoravo scambiare con loro le peggiori stupidaggini. Fra queste, la più strana era: “Sai perché si chiama Red Screen of Death? Potresti pensare che si chiami così perché indichi la morte della console, e in effetti è così… ma se tu lo vedrai apparire quando non dovrebbe, significa che la tua ora è giunta."
    Le solite chiacchiere. Le leggende metropolitane erano, e tutt’ora sono, la mia passione.
    Mi ci volle un po’ comunque, prima di realizzare cosa fosse successo. Perché la console non aveva letto il disco? Eppure era originale.
    Scesi dal letto, accesi la luce e poi feci reset. Stessa cosa. Ripetei l’operazione un’altra volta, poi con altri giochi.
    Niente. Sempre quella schermata.
    Al di fuori dello spavento che mi ero preso, c’era dietro una cosa che mi spaventava molto di più, ossia il fatto che essa si fosse rotta.
    Non mi sbagliavo: lo era infatti. Inutile dire come ci rimasi.
    Cosa farne allora? Buttarla? Cacchio… dopo avermi accompagnato così per tutta l’infanzia? Avrei preferito venderla, piuttosto. Chissà, magari qualcuno se ne sarebbe preso cura e le avrebbe dato una nuova vita.
    Mi sembrava la scelta migliore, sebbene mi facesse comunque male dentro darla via, ma non volevo che finisse nella spazzatura e magari distrutta. Solo l’idea mi inquietava quanto quella schermata. Decisi di andare a dormire e pensarci l’indomani. Ero esausto.

    Il giorno dopo, misi quindi in vendita la console per pochi soldi, era rotta dopotutto e l’avevo scritto nero su bianco nell'annuncio. Se la volevano, dovevano tenere a mente che dovevano anche ripararla a loro spese, se ne erano in grado; e purtroppo io non lo ero.
    Alla fine, qualcuno l’acquistò. non ricordavo chi, non credevo fosse importante. Impacchettai quindi la console con cura, dato che volevo evitare si rompesse ulteriormente, con tutti i cavi e le periferiche annesse, la portai all'ufficio postale e le diedi un ultimo saluto, mentre l’impiegato la portava via.
    Inutile negarlo, ero triste. Come dare l’ultimo saluto ad un amico d’infanzia.

    Alcuni anni più tardi, riuscii a comprarmi un appartamento ed andai a vivere da solo, portandomi dietro tutte le mie cose, console comprese. Essendo cresciuto con la PlayStation, mi ero affezionato al brand ed avevo quasi solo queste console, incluse le portatili.
    Guardai la mia collezione… e tirai un sospiro.
    Solo la 2 mancava all’appello.
    Forse non avrei dovuto darla via. Forse avrei dovuto tenerla, oggi sarei stato in grado di pagarne le riparazioni.
    Sospirai. Difficilmente avrei potuto riavere la mia, ma almeno potevo prenderne un’altra. Avevo ancora i giochi, quindi perché no?
    Feci un salto su eBay e ne trovai una ad un buon prezzo. Non era economica, data la rarità del prodotto, però era comunque ad un prezzo più basso rispetto alle altre nelle stesse condizioni.
    Mi arrivò a casa in una manciata di giorni. Aprii il pacco, tolsi l’imballaggio e la tirai fuori. Sorridevo, contento come allora.
    Tuttavia… mi era familiare. La esaminai accuratamente e trovai alcuni segni sulla carrozzeria. La riconobbi, erano gli stessi che feci alla mia.
    Non ci misi molto a fare due più due: quella era la stessa PS2 che avevo anni fa. Alla fine era tornata da me.
    Ero due volte più contento. Me ne sarei preso cura stavolta.
    C’era però una cosa che mi lasciava perplesso: la console era alquanto pesante, più del solito direi. Era molto strano.
    Ad essere più precisi, era più pesante sul lato del cassetto del disco. Si trattava del modello vecchio dopotutto, quello “ciccione”.
    La girai. Sul retro vi era ancora l’adattatore di rete. Mi venne un sospetto a questo punto.
    Ricordate quando la “porta di espansione” sul retro della console aveva quel grosso “buco” rettangolare che sembrava eccessivo dato che l’adattatore di rete non prendeva tutto quello spazio?
    Beh, per chi non ne fosse a conoscenza, era possibile inserire un hard disk apposito in quella porta. Da essa era possibile far partire dei giochi salvati su di esso, oppure alcuni giochi potevano installare i loro dati su quel disco per ridurre i tempi di caricamento.
    Ma c’è di più.

    dsc01589

    Era possibile installare Linux sul suddetto hard drive, trasformando la PS2 in un PC. Ovviamente, con i 32 MB di RAM di cui la console era dotata non ci facevi molto, difatti era più mirato ai programmatori, più o meno come il Net Yaroze per la PS1.
    L’avevo scoperto già da piccolo, dato che adoravo cercare assiduamente delle info sul mondo PlayStation, e mi sembrava forte.
    Quindi… la mia console era stata riadattata a PC Linux?
    C’era un solo modo per verificarlo: accenderla.
    La collegai al televisore in camera da letto e la feci partire.
    Esattamente come pensavo: era stata “riciclata” come computer. Difatti, la prima cosa che vidi fu la schermata di boot di Linux. Attesi pazientemente il caricamento e nel frattempo attaccai un mouse ed una tastiera USB alla console.
    Visto che era in queste condizioni, perché non buttarci uno sguardo? Che male avrebbe potuto fare?
    Un minuto dopo circa, il caricamento giunse a termine e mi apparve davanti il desktop.
    Era alquanto spoglio, ma me l’aspettavo: c’era solo uno sfondo blu con una barra delle applicazioni bianca in basso. A destra vi erano due frecce che permettevano di scorrere fra vari desktop. All’estrema sinistra l’orologio con solo ore e minuti. Secondo quell’orologio erano le undici... peccato che non era vero: erano le sette del pomeriggio. Chissà da quanto tempo non era stata accesa.
    Feci click col tasto destro sul desktop, in questo modo aprii un menù.
    In alto, all’interno di un riquadro celeste c’era scritto “Fluxbox 0.9.14”. Dal numero di versione, dava quasi l’idea che si trattasse di una versione dimostrativa del sistema operativo.
    Sotto vi erano le seguenti opzioni, in ordine:

    - Slideshow (abbastanza chiaro, immagino)
    - Dillo Browser (probabilmente un normale browser come Firefox o Chrome)
    - Xterm (apparentemente era un terminale, simile al Prompt dei Comandi di Windows)
    - Xmms Music Player (anche questo credo sia abbastanza chiaro)
    - Conky Meter (forse un Task Manager. Con un nome quasi equivoco, c’è da dire)
    - File Browser (va beh, si capisce)
    - Calculator
    - File Editor (non era chiaro. Un file può essere qualsiasi cosa, anche un’immagine. Forse software universale?)
    - Screen Capture
    - Virtual Keyboard (nel caso non ci fosse stata una tastiera)
    - Pysol Solitaire (immancabile. La cosa di cui i programmatori si preoccupano sempre è che ogni sistema operativo ne abbia una sua versione)
    - Play YouTube video (era proprio necessario un comando per questo?)
    - Run Command (doveva essere l’equivalente dell’”Esegui…” di Windows)
    - X-utils (una lista di utilità, come la pulitura del disco ad esempio)
    - Fluxbox menu (impostazioni di sistema e spegnimento)

    Inutile dire che ci volevo subito mettere mano. Chissà se il precedente proprietario l’aveva usata per programmare qualcosa? Poteva essere davvero figo!
    Aprii subito il File Browser. C’erano due cartelle, una con dentro delle immagini, una con dei file di testo e, fuori da esse, un file audio. Quest’ultimo era nominato con lettere a caso.
    Aprii per prima la cartella con i file di testo. I nomi erano tutti scritti con lettere a caso, come se chi li aveva fatti non se ne fosse curato più di tanto.
    Ne aprii uno a caso e mi misi a leggerlo. Non ci misi molto a capire che qualcosa non andava.
    Quel testo… era una delle storie che inventavo da piccolo. Era una delle tante avventure di tre dinosauri, più precisamente quella in cui mentre andavano in giro per la foresta, i cattivi cercavano di catturarli con una macchina.
    Sì, aveva esattamente tanto senso quanto pensate. Ma ero piccolo, potete biasimarmi?
    Solo che finiva in modo diverso: invece di salvarsi, i tre venivano catturati e fatti morire asfissiati.
    A parte la stranezza, quel che mi turbava molto di più era cosa ci facesse lì. L’avevo scritta a mano su un foglio a quadretti e non l’ho MAI trascritta né messa online, tanto meno data ad altri.
    Chiusi il file e ne aprii un altro. Era il copione di una recita di Natale, in cui facevo la voce fuori campo, ma le ultime battute erano diverse e annunciavano di alcuni personaggi morti dopo essere annegati.
    Di nuovo, che ci faceva quello lì? E perché le battute erano diventate così cruente? Stava iniziando a preoccuparmi.
    Decisi di lasciar perdere i file di testo ed aprì invece il file audio.
    Tutto quello che uscì fu un “bip” molto forte, che mi fece trasalire. Chiusi il file e mi sturai le orecchie. Era stato così forte che ancora le orecchie mi fischiavano.
    Passai alla cartella con le immagini. Aprendola, mi accorsi che ce n’erano molte, anche se non in buona qualità. Le esaminai una per una.
    Rimasi lentamente di sale. Quelle foto… ritraevano me e la mia famiglia, da piccolo. In giro per la città, al ristorante e persino in vacanza al mare, in montagna e altro.
    Poi… ci fu la goccia che fece traboccare il vaso. Una foto di due bare, con sopra i ritratti dei miei genitori.
    Da chi diavolo avevo comprato la console? Da qualche stalker maniaco? Andai a controllare la pagina del venditore, ma non riuscivo a trovarla. Era come sparito.
    Poi sentì un rumore fuori dalla mia stanza, con le orecchie che ancora mi fischiavano. Era un rumore di passi, forte e sempre più vicino, come di qualcuno che arrivava di corsa a grandi passi. Il terrore prese il sopravvento su di me.
    La porta della mia stanza si aprì di impeto ed un’ombra enorme entrò, per poi prendermi e portarmi via contro la mia volontà. Gridai con tutto il fiato che avevo in corpo.

    Fu lì che mi svegliai, con un grido.
    Mi guardai attorno, confuso. Mi ritrovai in una stanza che non era la mia, il sole brillava fuori dalla finestra. Ci misi un po’ a capire che mi trovavo in un ospedale.
    Scesi dal letto e mi guardai ulteriormente intorno. Tutto mi sembrava enorme. Gettai un occhio sul calendario, poi le mie mani.
    Un dottore entrò, attratto dall’urlo, e mi chiese come stavo. Gli risposi che stavo bene, solo spaventato da un incubo e gli chiesi cosa ci facevo lì. Venni a sapere che c’era stata un’infiltrazione di monossido di carbonio in casa a causa di un guasto al riscaldamento. I vigili del fuoco mi trovarono nella mia cameretta, esanime, con la console ancora accesa mentre la casa si era riempita del gas tossico. Erano stati avvertiti dai vicini, svegliati da un insistente squillare del telefono che gli permise di sentire l’allarme del rilevatore da casa nostra, il quale era scattato troppo tardi perché tarato male.
    Raccontai di quel che avevo visto, del fatto che avevo venduto la mia console e che erano passati anni. Mi dissero che probabilmente era un effetto combinato fra un sogno e la mia mente in delirio per via della carenza di ossigeno. La PlayStation 2 era ancora al suo posto ed io ero ancora un ragazzino.
    Quindi… era stato tutto quanto un sogno? Mi ero sognato il mio futuro? Ripensai a quel che avevo visto. Ripensai al Red Screen of Death e alla leggenda che c’era dietro. Ero vivo, però… ho corso un rischio. Rimangono sempre sciocchezze, ma in quel momento non ne ero completamente certo dato che sarei davvero potuto morire.
    La mia console aveva davvero tentato di uccidermi?
    Fu in quel momento che un pensiero terribile mi venne in mente. Chiesi al dottore dei miei genitori. Non ottenni risposta, ma capii subito cosa stava per dirmi. Mi disse soltanto che gli dispiaceva. Ho pianto per molto tempo e per un bel po’ sono caduto in depressione, ma per fortuna sono riuscito a superare tutto, un po’ grazie alla mia nuova famiglia.

    Ad alcuni anni di distanza da quel giorno, mi domando come sia potuto succedere. Penso di essermi salvato solo grazie ad una serie di coincidenze fortunate. C’è chi direbbe “qualcuno stava vegliando su di te”. Vorrei tanto poter dire lo stesso per i miei genitori. Non ho mai scoperto chi è stato a fare quella telefonata che ha svegliato i vicini, ma chiunque fosse gli devo la vita.
    A proposito, la mia PlayStation 2 è ancora con me.
    Lo è sempre stata, ma non l’ho più toccata dopo quel giorno, se non per spostarla. Oggi però… l’ho trovata accesa quando sono tornato dal lavoro.

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    Edited by Swaky - 24/2/2018, 13:22
  3. .
    Local 58 è una mini-serie attualmente di tre video (ma potrebbero arrivarne altri in futuro) creata da Kris Straub (lo stesso autore di Candle Cove).
    Questi video si basano su misteriosi ed inquietanti trasmissioni di un'emittente locale che da il nome alla serie.
    Non ci sono jumpscare (forse uno nel più recente, ma non mi ha colto di sorpresa) e le minacce di cui parlano sono invisibili allo spettatore, lasciando che sia il messaggio stesso e la mente a fare il resto. Il senso di terrore che danno è derivato dal fatto che essi sono l'ultima cosa che vorresti ritrovarti a vedere mentre sei tranquillo a guardare la TV (o nel caso del più recente, l'ultimo posto in cui vorresti che il tuo GPS ti mandasse).

    La playlist è questa, ma contiene i video in ordine cronologico inverso (dal più recente al meno recente). Ve li ripropongo qui sotto nell'ordine cronologico corretto.

    AGGIORNAMENTO 01/09/2018: Kris Straub ha rimosso i video di Local 58 dal suo canale principale e li ha ricaricati su uno apposito chiamato, per l'appunto, "Local 58".
    L'ordine cronologico sembra essere differente ed il video di "You're on the fastest available route" non ha più la scritta "Local 58 continuerà" alla fine.
    Ciononostante, non ha impedito a Straub di creare tre nuovi video per questa emittente, di cui uno di essi rilasciato di recente, ossia il 27 di Agosto.
    Ve li ripropongo tutti qui sotto, stavolta in ordine di upload (dal più vecchio al più recente), aggiustando gli embed che portavano a video rimossi.
    Buona visione.








    Edited by DZ-Aladan - 1/9/2018, 03:22
  4. .
    Non ho potuto non notare questa parte:

    CITAZIONE
    lo sguardo severo e gli occhi di ghiaccio sovrastavano una folta barba grigia [...] Dall'alto del suo bianco destriero con gli occhi infuocati stava scrutando il fagotto

    Quindi... gli occhi sono tipo così?


    Non per criticare, mi piace solo notare le cose strane. XD
  5. .
    Nel 2009, un video artist amatoriale che studiava nel Regno Unito caricò un video su YouTube di un pezzo recente da lui completato. Dopo varie segnalazioni e lamentele, il video fu rimosso. Il pezzo, secondo quanto riportato, comincia con un’inquadratura fissa di un prato nebbioso che alcuni credono si trovi in Irlanda. Gli unici suoni udibili durante questa ripresa sono un lieve sibilo e quello che sembra un chiacchierare smorzato, incomprensibile. La telecamera inizia ad avvicinarsi ad una figura bianca sul campo. Dopo parecchi e tediosi minuti, la figura si rivela essere un cervo albino. Un primo piano dei suoi occhi improvvisamente appare, mostrando segni di infezione e probabilmente con essi le fasi iniziali della cecità.



    Screenshot di uno degli occhi del cervo preso presumibilmente da "Cervine Birth"


    La ripresa seguente è una scena del cervo che fissa uno specchio da toeletta per circa un minuto. Dopo di questo, il pezzo prende una piega bizzarra con il cervo nel riflesso che si muove in dissonanza con quello “vero”. Avvicinandosi, la telecamera si concentra sul cervo nel riflesso, il quale ha iniziato a farsi irrequieto in un modo innaturale e grottesco come se qualcuno lo stesse modellando come un pezzo d’argilla. Mentre queste snervanti contorsioni continuano, la telecamera si allontana, mostrando una ripresa del cervo “vero” riverso in terra. Le persone hanno descritto il cervo come se sembrasse “stranamente in pace”.

    La ripresa procede all’incirca per due minuti, il riflesso si sta ancora contorcendo e gesticolando ma lo specchio stesso sembra scurirsi sempre di più. Il cervo sdraiato in terra quindi inizia a secernere un liquido nero da sotto la sua coda, suggerendo che una "nascita" sta per avvenire. La sostanza simile al catrame continua a ribollire e colare fuori dal cervo e sul suolo. Questo è il punto dove molta gente dice di aver smesso di guardarlo.

    Alcune testimonianze variano riguardo cosa succede dopo, ma molti descrivono una scena dove un infante umanoide sia nato morto dal cervo, coperto dal nero liquame simile a catrame che rende difficile descrivere che aspetto abbia esattamente. Alcuni hanno affermato che si trattasse di un modello di “ibrido umano-animale” messo insieme dall’artista solo per questo film. Una ripresa sfocata e ravvicinata del volto dell’ibrido viene mostrata per pochi secondi prima che stacchi nuovamente sullo specchio, ora rotto, entro lo stesso campo dell’inizio. Immagini di repertorio in bianco e nero di un pubblico applaudente vengono mostrate in slow motion, quindi il film termina con una ripresa di cinque minuti di uno schermo nero accompagnato da un’incomprensibile mormorio che lentamente si dissolve.

    Molti dicono che il film non può essere ritrovato online, mentre altri dicono che la traccia audio talvolta circoli su programmi di file sharing come BitTorrent. Ci sono anche alcuni che reputano di aver ottenuto il film con i suddetti metodi. Occasionalmente, degli screenshots emergono sulle image boards ed altri siti simili ma del film stesso se n’è visto a malapena sin dalla sua prima pubblicazione.



    Possibile audio del video "Cervine Birth"


    Un anno dopo, l’artista postò un altro video su YouTube. Stavolta, si trattava solo di cinque minuti di uno schermo nero e silenzio con soltanto un link ad un sito di webcam nella descrizione che serviva come prova. I visitatori lo descrissero come un paio di dondolanti, pallidi piedi che ruotavano appena al di sopra di una sedia fatta cadere.

    Il creatore del video “Cervine Birth” è meglio conosciuto per il suo shockante ultimo pezzo, ma molti non sono a conoscenza dei suoi lavori precedenti, i quali sono simili in termini di stile e contenuti. Girato in bianco e nero, il pezzo spesso riferito come “Foxtrot” fu creato ad inizio 2005. Il film inizia con una ripresa di una foresta illuminata dalla luna, con una lenta dissolvenza all’inizio della prima scena. Si vede una volpe dall’aspetto magro e denutrito barcollare per la foresta, gemendo e piangendo con una voce inquietante, con legato al collo quello che sembra essere un cappio.

    La telecamera segue la fune fino alla fine, dove si vedono i piccoli della volpe venire trascinati dietro. Non è chiaro se essi siano morti o meno. Il film stacca su una breve ripresa della luna crescente mentre essa lentamente diviene una sfocatura senza forma. La colonna sonora del film finora consisteva nei gemiti della volpe e una lamentosa traccia musicale che molti descrissero come innaturale e snervante.

    Stacco su una radura nella foresta. Si vede la volpe procedere lentamente verso il centro, che ancora si trascina dietro i suoi cuccioli. La musica gradualmente si dissolve nel silenzio mentre la volpe si rannicchia sul terreno, preparandosi a morire. Dopo alcuni momenti in cui non vi è nulla ma i suoi ultimi respiri a rompere il silenzio, un primo piano della sua faccia viene mostrato; i suoi occhi ancora brillano sotto la luce lunare.



    Versione inglese di "Foxtrot", con screenshot annesso


    Un paio di mani piccole, pallide, innocenti iniziano ad accarezzarle la faccia. Altre piccole mani appaiono nell’inquadratura prima che la telecamera lentamente si allontani in modo da mostrare il corpo della volpe coperto da mani e braccia che l’accarezzano.

    La ripresa sfarfalla alcune volte prima di staccare all’interno di una casa oscurata. La telecamera lentamente si dirige verso una sala da pranzo dove si vede una famiglia di cadaveri decomporsi ai loro posti. Sul tavolo c’è la stessa volpe, stavolta viva e in salute che si prende cura dei suoi cuccioli.

    Seguono primi piani dei corpi, rivelando che essi hanno delle ferite che indicano un possibile suicidio di massa. Nella ripresa finale, una falena si vede svolazzare attorno ad una lampadina dondolante in una stanza buia quando una mano che può solo essere descritta come animalesca appare e la spegne.

    Fonte: Creepypasta Wikia

    Edited by DZ-Aladan - 25/1/2015, 17:09
  6. .
    CITAZIONE (Jackie Skeletron H.S. Skellinton @ 12/10/2013, 16:23) 
    bella! bravo anche a non aver messo roba troppo soprannaturale, veramente è la tua prima pasta?

    Beh, non è stato troppo difficile. Almeno per me dopo che ho fatto letteralmente indigestione di Creepypasta. Mi son girato molto la wikia inglese e dopo aver letto una marea di Gamepasta TUTTE dannatamente simili, ho capito grossomodo cosa fare e cosa no.

    E sulla stessa Wikia c'è persino una pagina sui Creepy Cliché che elenca tutte le idee tipiche per ogni tipo di creepypasta.
    Sia chiaro, non è un male utilizzarne una o due se si ha una chiara idea di cosa fare. Ma quando si scrive qualcosa che le usa in maniera spropositata... beh, o è una Troll Pasta oppure chi l'ha scritta non sa ancora chiaramente come trasmettere un senso di inquietudine.
  7. .
    CITAZIONE (Hackeroid™ @ 8/8/2013, 13:59) 
    Rory, non capisci cosa??
    Batrax, che ti sei fumato?
    Mark, se non morisse nessuno sarebbe chiaramente un classico episodio di spongebob.

    Di mio modesto parere, non è assolutamente necessario che muoiano dei personaggi per rendere un episodio inquietante. Ci sono diversi modi per inculcare ansia, non solo la morte.
  8. .
    Decisamente un buon Lost Episode. O per lo meno migliore di quelli che piazzano sempre occhi iper-realistici, doppiatori che doppiano in maniera strana e via delirando.

    Certo, il contenuto è un po' inverosimile dato lo show, ma è relativamente plausibile. Sopratutto se consideriamo l'ultimo episodio della serie "I Dinosauri" della Disney.
  9. .
    Leggere qui sotto prima di continuare:

    ATTENZIONE! LA CREEPYPASTA CHE STATE PER LEGGERE CONTIENE SPOILER SUL GIOCO "CHILD OF EDEN". SE VOLETE EVITARE RIVELAZIONI INDESIDERATE, SOSPENDETE QUI LA LETTURA.



    Per una maggiore immersione, si consiglia di mettere in riproduzione la seguente soundtrack durante la lettura: www.youtube.com/watch?v=C9O1OD-pEI0


    Non so quanti siano, ma penso che probabilmente alcuni di voi avranno sentito parlare di Child of Eden. Forse avranno visto un trailer, letto un articolo e probabilmente se ne saranno anche procurati una copia. Invece, per quei pochi che non lo conoscono mi occuperò personalmente di divulgare informazioni su di esso.

    Child of Eden è stato creato da Tetsuya Mizuguchi, la stessa mente che si trova dietro giochi come REZ (di cui CoE sembra essere il successore spirituale) e Lumines, sviluppato da Q Entertainment e pubblicato dalla UbiSoft nel 2011, rilasciato per Playstation 3 ed Xbox 360. Esso è un gioco dal gameplay particolare, analogo a REZ: a metà strada fra uno sparatutto su binari ed un rhythm game dai toni accesi e da un aspetto astratto. Esso narra di una ragazza chiamata Lumi che è nata e cresciuta sulla Stazione Spaziale Internazionale l'11 Settembre 2019. Ella ha mantenuto dentro di sé il desiderio di voler visitare il pianeta fino alla sua morte, il suo corpo è stato quindi preservato e i tanti ricordi accumulati dalla ragazza registrati ed archiviati. Nella seconda metà del ventunesimo secolo la Rete si sviluppa divenendo un archivio accessibile da ogni angolo dello Spazio e tutti gli utenti iniziano a chiamarla con il nuovo nome di Eden. A partire dal XXIII secolo, tramite un esperimento denominato "Progetto Lumi", si vuole tentare di ricostruire una personalità umana sfruttando le memorie della ragazza. Ma quando il progetto è prossimo alla conclusione, Eden viene attaccato da un virus che minaccia di cancellare ogni ricordo.

    Screenshot del gioco

    Lo scopo del gioco è affrontare dei livelli chiamati "Archivi" che compongono Eden ed eliminare ogni traccia di virus presente in ognuno di essi. Si hanno a disposizione tre armi: un Laser che può agganciare fino ad otto bersagli contemporaneamente; un Tracer arma meno potente, priva di agganciamento automatico ma dotata di uno sparo più veloce e delle "smart bomb" chiamate Euforia che possono infliggere pesanti danni a tutti i virus sullo schermo.

    Il gioco di per se è abbastanza corto: appena cinque livelli che si possono completare in dieci minuti o poco più, rendendo il tempo totale di gioco di circa un'ora. È molto stile arcade e si basa sul fare il punteggio più alto. Esso possiede diversi contenuti sbloccabili che spaziano da wallpaper e creature da visualizzare nel menù interattivo. Inoltre, c'è anche la possibilità di cambiare l'aspetto sonoro e grafico del gameplay dal menù degli Extra, i suddetti "Filtri".

    Il gioco in sé, malgrado il successo all'E3 di tre anni fa e le diverse recensioni positive, non sembra aver riscosso lo stesso successo in fatto di vendite probabilmente per via del gameplay non abbastanza attraente per il pubblico. Ha comunque ottenuto una piccola fanbase grazie ai suoi elementi visivi, che l'hanno reso un'esperienza unica.

    Alcuni di questi fan hanno tirato fuori le teorie più disparate su questo gioco per spiegarne l'insuccesso delle vendite. Una di esse, narra di una versione pre-release del gioco che sarebbe dovuta consistere basilarmente nel concept pianificato in origine, ossia ogni livello più lungo e persino con bivi, un maggiore quantitativo di extra da sbloccare e la possibilità di ascoltare musica personale nel Giardino di Lumi; questo solo per elencarne alcune. Tuttavia, per diverse ragioni, queste features non sono mai state implementate ufficialmente, probabilmente per via dei tempi troppo stretti. Voci dicono che alcune copie del pre-release siano state erroneamente masterizzate e messe in commercio, esse però contenevano solo alcune delle features appena accennate. E questo errore portò la Ubisoft a prendere provvedimenti e sospendere la diffusione.

    Le voci non specificano le piattaforme su cui le copie sono state pubblicate ma spiegano che risulteranno in tutto e per tutto identiche ad una copia "standard" del gioco, con la differenza che la lingua cambierà in base a quella di sistema, come normalmente succede, ma potrebbe risultare lievemente sgrammaticata perché basata sulla versione originale giapponese e molte delle traduzioni risulteranno fatte in fretta. Le suddette copie non presenteranno nulla di strano, si potranno giocare tranquillamente tutti i livelli e sbloccare tutti gli extra. Almeno finché non si verificheranno una serie di requisiti e sarà lì che le copie si riveleranno per quel che sono realmente.

    Nella sezione degli Extra, come già detto in precedenza, si potrà accedere a dei Filtri Audio che permetteranno di cambiare il modo con cui i suoni verranno riprodotti. Essi si sbloccheranno dopo aver terminato il gioco una volta, ma se avrete fra le mani la "pre-release" potrebbe aggiungersene uno in più denominato "Sussurro". Questo non avverrà sempre ed i protocolli per sbloccarlo non sono chiari. La voce più comune dice che bisogna ottenere il 100% di Purificazione in tutti i livelli principali, mentre in quello segreto chiamato "Speranza" bisognerà ottenere un punteggio pari ad 888.000 e non di più giocando il tutto in modalità Difficile. Una volta soddisfatte le richieste, "Sussurro" diverrà disponibile nel menù dei Filtri Sonori ma non sarà subito selezionabile: bisognerà prima impostare "Trip" come Filtro Visivo e la modalità Senti Eden, che rende il giocatore impossibile da uccidere, andrà attivata. Fatto questo, "Sussurro" diverrà disponibile.

    Esempio del filtro "Trip"

    Dopo tutto questo trafficare sarà possibile rigiocare ogni Livello con le nuove impostazioni. Le differenze a livello sonoro saranno a quel punto evidenti: innanzitutto, la musica risulterà essere riprodotta ad un volume inferiore rispetto al normale ma ancora udibile. Essa non avrà nulla di strano, ma si potranno udire dei borbottii ogniqualvolta il Tracer colpirà dei bersagli porpora o dei proiettili (normalmente viene emesso un suono di percussioni). Quei borbottii ricorderanno vagamente quelli sentiti nel videogame NieR ogni volta che si ucciderà un nemico e Grimoire Weiss ne assorbirà il sangue, con la differenza che non saranno troppo sonori ma saranno, come dice il nome del Filtro stesso, come dei sussurri.
    Ci sarà inoltre una seconda differenza: mentre quelli sentiti in NieR saranno un gramelot incomprensibile, prestando attenzione ci si accorgerà che quelli in Child of Eden, se uditi in sequenza formeranno una frase di senso compiuto. Una frase specifica per ognuno dei livelli, incluso quello segreto, che si ripeterà in loop sostituendosi ai suoni tipici emessi dal Tracer.

    Non si sa dove si possano trovare queste misteriose copie "pre-release" del gioco. Tempo fa, tuttavia, un blogger spagnolo su blogspot sosteneva di possederne una e di aver registrato i file audio durante il gameplay in quanto, essendo privo di conoscenze da sviluppatore, non era in grado di decriptare i file di gioco ed estrapolarli. Esattamente un giorno dopo, il blog fu chiuso ed ogni traccia eliminata, al punto da essere inaccessibile anche con la Wayback Machine di Internet Archive.

    Quel che rimane del blog sulla Wayback Machine e su Blogger (nome coperto per evitare potenziali ripercussioni)

    Un lettore tuttavia riuscì a scaricare i file audio e tentò successivamente di farne delle trascrizioni testuali. Trascrizioni che per evidenti motivi non vennero pubblicate sul normale Internet ma su un sito .onion, accessibile solo attraverso TOR Browser. Col tempo le acque si sono calmate ed ora è possibile diffonderle con meno rischi, anche perché visto che i file audio sono per il momento irreperibili è impossibile dimostrarne l'autenticità e di conseguenza decade una possibile accusa di diffusione di dati sensibili.
    Di seguito, sono riportate le trascrizioni con accanto il nome dell'Archivio ove sarebbe possibile ascoltare ciascuna di esse:
    CITAZIONE

    • «Oggi mi sono potuta affacciare dalla finestra. Com'è bello lì fuori. Vorrei poter sentire ancora una volta gli odori della terra.», Archivio "Matrice"

    • «Nella mia stanza è cresciuto un fiore. Il modo con cui cercava di voltarsi verso la luce mi ha fatto sentire quasi come lui.», Archivio "Evoluzione"

    • «Si è rotto uno specchio. Ho raccolto e messo da parte i frammenti. Chi può dirlo, potrebbero servirmi un giorno.», Archivio "Bellezza"

    • «Sento un bisogno impellente di fuggire da qui. Sento di star perdendo il senno. Perché sono qui? Cosa vogliono?», Archivio "Passione"

    • «Ho la sensazione che tutto starà per finire in meglio. Finalmente. Voglio andarmene da questa prigione.», Archivio "Viaggio"

    • «Ticchettii e scricchiolamenti tutto intorno a me. Vogliono seppelirmi qui. Non voglio questa lenta agonia. Per fortuna ho ancora i frammenti dello specchio. Sono pronta ad andare.» Archivio segreto ("Speranza")

    Questi messaggi di primo acchito sembrano semplici riflessioni di Lumi, ma come avrete notato si fanno via via più deliranti. I file audio non sono disponibili, scomparsi insieme al blog di partenza e non ci sono notizie del blogger, né tantomeno la fantomatica copia incriminata del gioco. Si pensa che queste frasi raccontino i motivi della morte di Lumi che dentro la stazione spaziale si sente prigioniera. Le teorie più malsane ritengono invece che quelle siano invece parole proprie di Rachel Rhodes, la ragazza che impersona il personaggio, che per qualche ragione sembra sentirsi minacciata.

    Domande prive di risposta. Per aver indizi migliori bisognerebbe ascoltare i file audio originali estratti dai file di gioco. Ma come appena detto, non si sa se le copie rimaste del gioco sono ancora in circolazione o sono state distrutte. Possiamo solo attendere sviluppi da una qualche fonte esterna.

    Edited by DZ-Aladan - 12/6/2015, 01:49
  10. .
    Vi ringrazio per i complimenti. Ma potevo fare MOOOOLTO meglio.
    Se avessi avuto conoscenze di programmazione avrei potuto creare un gioco autentico per aumentarne il realismo, invece mi son dovuto accontentare di immaginette scrause fatte con Photoshop.
    Son comunque lieto che vi sia piaciuta. Per scriverla mi sono ispirato ad un evento reale (la chiavetta mi ha effettivamente abbandonato dopo averla attaccata al Mac) mescolato ad un mio vecchissimo incubo risalente a quando ero bambino: avevo sognato di essere sul seggiolone di notte in una stanza a fissare una soglia priva di porta, sentivo una musica inquietante diventare via via più forte (più o meno la stessa descritta nella Pasta) e poi qualcosa è improvvisamente apparso davanti alla soglia. A quel punto mi ero svegliato.

    Se posso approfittarne per esprimere il mio parere, non bisognerebbe forzarsi a scrivere le Pasta ma farlo prendendo principalmente ispirazione da incubi ed eventi semplici della vita quotidiana. Pertanto, conto di scrivere nuove cose quando sarò REALMENTE ispirato. XP
    Penso che un giorno passerò in rassegna tutti i miei incubi. Sapete com'è poi: si dimenticano più difficilmente dei sogni. XP
  11. .
    Questa vicenda risale a pochi mesi fa.
    Tutto quel che stavo facendo era inserire una chiavetta USB nel Mac di mio fratello, con tutte le intenzioni di trasferire alcuni file. Mentre li stavo cercando, ad un tratto la chiavetta "scomparve", nel senso che ad un tratto per il Mac non risultò più presente.
    Provai quindi a metterla sul portatile ove vi era Windows, ma nulla. La chiavetta era andata. E c'erano pure dei dati dentro.
    Mi lamentai in silenzio.
    Qualche giorno dopo, presi la chiavetta con l'intenzione di formattarla e vedere se si poteva in qualche modo recuperare quando con mia sorpresa mi accorsi che l'autoplay la aprì automaticamente.
    Tutti i file che c'erano in precedenza erano spariti. Nulla di serio, però c'era qualcosa che di certo prima non c'era.
    Dentro la chiavetta trovai una cartella con dentro un eseguibile contornato dai suoi tipici file di sistema.
    Il nome dell'eseguibile era "nighthouse.exe" ed aveva tutta l'aria di essere un gioco. Per me non era molto invitante, anche per via del fatto che il gioco fosse apparso dal nulla, senza contare che quando provai a giocare ad "A Mind Joke" lo chiusi all'incredibile velocità di dieci secondi subito dopo aver premuto "New Game". Tuttavia… ammetto che volevo vedere se quello fosse effettivamente un gioco, perciò misi in atto una furbata: creai una macchina virtuale con dentro Windows XP e lo installai là dentro, in modo che se fosse stato un virus l'infezione si sarebbe contenuta e non avrebbe mandato a trote il sistema operativo principale.
    Presi poi un bel respiro e mi decisi a fare doppio click. Già mi tremavano le braccia. Davvero un buon inizio.
    Il gioco supportava solo la risoluzione 800 x 600, esattamente come AMJ, quindi vidi lo "schermo" (in realtà la finestra della macchina virtuale) flashare per un attimo prima di presentarmi davanti il menù principale.

    nighthousemainmenu

    Era veramente povero: sfondo nero e testo bianco con un effetto di gessetto. Il titolo scritto praticamente a mano, così come le selezioni del menù, che però erano fatte riciclando le stesse lettere quando necessario invece di ridisegnarle ogni volta.
    Non c'era molta scelta. Avevo solo "Start", "Options" e "Credits". Probabilmente sarebbe stato un roguelike: non vi era una selezione per caricare il gioco. Se avessi iniziato avrei giocato fino alla fine o alla morte. Del personaggio s'intende.
    Credo.
    Non volli comunque iniziare subito. Preferii dare prima una potenziale sbirciata alle altre due scelte. Ammesso che i tasti funzionassero e non facessero lo stesso scherzetto di "The Theater" (per chi non lo ricordasse o sapesse, premendo Load Game o Options il gioco crashava).
    Premetti quindi "Options" e questa fu la schermata che mi si presentò davanti:

    nighthouseoptionsmenu

    Anche questo menù fu davvero misero. C'era solo la selezione della difficoltà a partire da "Normal", selezionabile cliccando su di essa. Seguirono nell'ordine "Hard", "Fearless" ed "Easy".
    Ma… che cacchio di difficoltà poteva essere "Fearless"? Indicava che era così difficile e/o spaventosa da essere riservata solo ai veri temerari o che non sarebbe stato pauroso affatto? In altre parole, significava "Molto Difficile" o "Molto Facile"?
    Nel dubbio, selezionai "Easy" e lasciai il sonoro su "On". Fatto questo, cliccai su "Confirm".
    Mi ritrovai di nuovo nel menù principale. Stavolta diedi uno sguardo a "Credits"…

    nighthousecredits

    … OK, e poi? Tutto qui? Era un gruppo o una persona soltanto? Soprattutto, a che degenerato poteva venire in mente di usare "447261676D65746F68656C6C" come nome? Boh. In compenso c'era già un "Thanks for playing!" con tanto di smile. Per la miseria, vengo ringraziato ancora prima di giocare? Malgrado le buone intenzioni, paradossalmente non era molto rassicurante.
    Premetti "Back" e fui ancora nel menù principale. Era rimasto un solo tasto da premere, quello "principale".
    Ero un po' restio a selezionarlo. Passarono diversi minuti di dubbio, poi presi un bel respiro e premetti "Start". Lo schermo fece una dissolvenza in nero. Pochi secondi dopo seguì un'altra dissolvenza e questo fu la prima cosa che vidi:

    nighthouse

    Il luogo sembrava una riproposizione del Livello 4 del sopracitato A Mind Joke, ma con una mappa completamente differente. Iniziai la partita in una stanza, rivolto verso la… porta? Difficile a dirsi: non c'era una porta, solo una sorta di buco rettangolare alla parete. In un angolo vi era una branda (mi sto sforzando per definirla tale: era un parallelepipedo con una texture di coperte e lenzuola) e… basta.
    Per dirla in breve, era fatto alla bell'e meglio: texture che definire "essenziali" è dire poco e concept veramente basilare, per non dire scopiazzato da un gioco (tutto sommato) più famoso.
    Davanti c'era una costante oscurità e in alto a sinistra una barra rossa. Era la barra della vita, o almeno così credetti all'inizio. Dopo un po' di minuti mi accorsi che essa scendeva da sola. Non ci volle molto a capire che quella barra era in realtà un timer. Lo scopo del gioco era semplice: uscire dalla casa prima dello scadere del tempo.
    Ma… per cosa? Che cosa sarebbe successo se il tempo fosse scaduto? Non ci tenevo a scoprirlo. Presi una bella boccata d'aria e varcai la soglia.
    Era tutto un labirinto di corridoi, completamente spogli. Non vi era un quadro e neanche delle porte, ma quelli che io definivo "buchi nel muro che conducevano ad altre stanze". E le suddette stanze erano anch'esse veramente povere e renderizzate "al risparmio". Per farvi un esempio, una cassettiera era un semplice parallelepipedo marrone con dei cassetti disegnati su un lato. C'erano poi degli oggetti da raccogliere (rigorosamente bidimensionali), che andavano usati in determinati punti per aprirsi via via la strada verso l'uscita.
    Dopo poco, tuttavia, mi accorsi di una cosa bizzarra: il suono l'avevo lasciato su "On", ma non sentiva proprio niente. Il mio personaggio non faceva rumore di passi, nessun suono quando raccoglievo gli oggetti e non c'era nemmeno alcun tipo di musica.
    O meglio… all'inizio non c'era.
    Proseguendo nella partita iniziai ad un tratto a sentire qualcosa. Sembrava il suono di un martello pneumatico ma leggermente rallentato a qualcosa tipo due colpi e mezzo al secondo o giù di lì.
    Si sentiva appena. Non riuscivo a capire da dove venisse. Provai a muovermi un po', ma il suono era costante. Dopo un po' non ci diedi più tanto peso.
    Ma nel giro di qualche altro minuto, mi accorsi che quel suono stava salendo di volume, ma molto lentamente. E continuava, mentre io proseguivo nella mia ricerca.
    Quando il timer fu poco sotto la metà, al suono iniziò ad aggiungersi quello che sembrava essere quello di uno strumento ad arco, dal suono molto grave. Tipo una viola o un violoncello. Anch'esso era molto basso e suonava due note: una molto alta ed una molto bassa, ad alternanza al ritmo di due al secondo.
    Io intanto continuavo e continuavo, per minuti e minuti, fino a trovare finalmente una chiave identificata come "Hall's Key". Era fatta, dovevo solo trovare l'uscita. Mi rimaneva solo un quarto di timer.
    E intanto la "musica" stava diventando una sorta di baccano tremendo: il suono del "martello pneumatico" che continuava ma era coperto dal suono degli archi, che nel frattempo sembravano essere aumentati: da uno a due o tre.
    Mi girai e rigirai quella dannata casa ma niente, trovare l'uscita era davvero complesso. La musica intanto si era fatta così alta che dovetti abbassare il volume. Era tremendo. Non spaventoso, ma se uniamo una musica simile al fatto che il timer era sul punto di scadere veniva una sensazione di panico e angoscia seconda a pochi. Sembrava quasi che quella musica stesse annunciando l'arrivo di qualcosa… e forse non avevo torto.
    Perché? Beh, sappiate che non riuscii a trovare in tempo l'uscita (e vi ricordo che ero al livello "Easy"). Il timer finì inevitabilmente per raggiungere lo zero e fu in quel momento che con un urlo spaventoso una figura non ben identificata schizzò fuori dalle tenebre, facendo crashare il gioco. Manco a dire che mi ribaltai dalla sedia per lo spavento.
    Non capii cosa accidenti fosse successo. Nella macchina virtuale c'era il desktop e la cartella del gioco come l'avevo lasciata. Avrei voluto dare un'occhiata ai file del gioco ma erano criptati ed essendo privo di esperienza non avrei avuto modo di controllarne i contenuti. Decisi quindi di lasciar perdere e chiusi la macchina virtuale.

    Il giorno dopo mi collegai a Skype e mi accorsi che molti dei miei contatti mi stavano cercando. Mi domandai perché, visto che molti di loro non mi cagavano manco di striscio se non ci parlavo io.
    Tutti mi parlarono della stessa cosa: di un gioco che io gli avrei inviato tramite e-mail.
    Ma… io non avevo inviato nulla a nessuno. Di che gioco stavano parlando poi?
    … Di quello del giorno prima.
    Di Nighthouse.
    Quel maledetto bastardo era davvero un malware…! Ma come cacchio aveva fatto a bypassare la sandbox fatta con la macchina virtuale?!
    Andai subito a cercare il gioco per poterlo distruggere… quando mi accorsi che i file erano già spariti, non vi era neanche traccia persino fra quelli già cancellati. Si era letteralmente autodistrutto.
    Al suo posto però vi trovai qualcosa: un misterioso file chiamato "byenow.txt". Aprendolo risultava solo un'accozzaglia quasi incomprensibile di caratteri, numeri e simboli. E in fondo al file un messaggio molto semplice: "Goodbye and thanks for playing".

    Insomma, il gioco se n'era andato "salutandomi"? Boh, non chiedetemelo. Fatto sta che non ho avuto neanche modo di provare gli altri livelli di difficoltà, incluso il misterioso livello "Fearless".
    Tutt'oggi mi sto domandando cosa fosse, sia il livello di difficoltà che il gioco stesso, specialmente la sua provenienza.
    Oltretutto è da un po' che alcuni dei miei contatti risultano offline.
    Chissà che staranno combinando…

    Edited by DZ-Aladan - 14/2/2018, 22:21
  12. .
    Niente male. Apprezzo molto le Pasta supportate da media (audio, video, immagini): danno al tutto molta più credibilità. Sembra un mix fra la leggenda di Herobrine e quella di BEN. Il modo con cui sei riuscito a combinare le due cose è godibile, seppur con qualche cliché come per esempio:

    CITAZIONE
    Cancellai minecraft, rimossi l’account da minecraft.net e decisi che non avrei mai più toccato quel dannato gioco.

    Questa frase è stata usata ormai un sacco di volte e personalmente trovo che utilizzarla abbassi un po' la qualità del lavoro. Ma tranquillo: si tratta solo di una mia opinione. In linea di massima, si nota la voglia che avevi di fare una cosa ben fatta. E mi piace la gente che si impegna.

    Se proprio devo essere pignolo, vorrei precisare una cosa: l'Overworld in realtà non è quello che si trova sotto la Roccia Madre (o Bedrock, che dir si voglia) ma è proprio il nome del mondo principale. Quello sotto la Roccia Madre si chiama Void. Puoi controllare sulla Minecraft Wiki per conferma:
    www.minecraftwiki.net/wiki/The_Overworld
    www.minecraftwiki.net/wiki/The_Void

    In ogni caso, su una scala da 1 a 10 ti darei un bel 7.
  13. .

    The DELETED



    Buonasera gente. Stasera voglio raccontarvi una mia curiosa esperienza.
    Chi sono? Non voglio dirvelo. Preferisco che mi consideriate una persona generica, un visionario, forse un pazzo o un povero idiota che vuole raccontare le sue disgrazie a gente che probabilmente neanche lo ascolterà perché avrà di molto meglio che ascoltare i deliri di un folle.

    Per chiunque avesse tempo da perdere, questa è la mia storia.

    Sono un appassionato di Yu-Gi-Oh!, sia il gioco di carte che l’anime. Ci tengo a precisare che mi riferisco all’anime originale giapponese, non quella merda stravolta partorita dalla 4Kids. Chiunque sappia la verità, sa che l’anime di per se (almeno la prima e la seconda serie. I VERI fan sanno di che parlo) contiene innumerevoli riferimenti alla morte e all’occulto, ove giocare a carte non significava salvare il mondo, come han voluto farci credere gli americani, ma semplicemente confrontarsi faccia a faccia e crescere dal punto di vista spirituale.

    Scusate, volevo approfittarne per distribuire un po’ di “sana cultura”. Passiamo al sodo.

    Oltre all’anime e al gioco di carte, non potevano mancare gli innumerevoli videogames, come ogni franchising di successo che si rispetti. Avendo una PSP, mi sono ovviamente concentrato sulla serie Tag Force, solo per il gusto di giocare a carte. Cominciata dalla serie GX, quest’ultima si è chiusa sul terzo capitolo e dal quarto al sesto alla serie 5D’s.

    Però… l’interesse economico viene prima di tutto. Cosa c’entra? Per questa ragione, l’ultima Stagione di Yu-Gi-Oh! 5D’s non è mai stata trasmessa in America e, pur di pubblicizzare le nuove carte (i mostri Xyz), sono saltati direttamente alla serie ZE×AL lasciando la storia a metà. Questo ha causato la mancata distribuzione dell’ultimo gioco della serie nel resto del mondo. Ossia, Tag Force 6.
    Esso è esclusivamente in giapponese per PSP, seppur sembra sia previsto che verrà rilasciato per PSVita in futuro.

    Da bravo fan che sono, ci tenevo a giocarci ad ogni costo. Perciò, mi sono procurato un Custom Firmware dell’ultima versione. In questo modo, sono stato in grado di giocare ad una versione pirata del gioco. Grazie ad una patch in inglese, me lo sono persino potuto godere in maniera comprensibile senza censure assurde alle carte. Certo, la traduzione non era totale visto che per esempio i dialoghi avevano ancora i testi in giapponese (motivi di funzionalità), ma francamente non mi interessava tanto: volevo solo godermi qualche bella partita con l’intelligenza artificiale, sempre in grado di fare errori idioti.

    Poi un giorno… successe qualcosa di insolito.

    Durante una delle mie solite partite, selezionai l’Ospedale dalla mappa. Erano circa le 23:00 mentre nel gioco era praticamente notte fonda. Come al solito, presi ad avanzare nello scenario e non c’era quasi nessuno, com’era prevedibile vista l’ora tarda.
    Però… qualcuno c’era, in fondo al percorso.
    Mi ritrovai davanti una figura alta quanto il mio avatar, pelle biancastra, totalmente nuda e priva di tratti anatomici. Ossia non aveva volto e i piedi erano privi di dita. Non aveva neanche un Duel Disk, pensai dunque che fosse impossibile combatterci, ma avvicinandomi notai che nella finestra delle info apparivano statistiche di vittoria, sconfitta e pareggio. Inoltre, sia il nome del personaggio che il Deck erano contrassegnati con “???”. Inarcai un sopracciglio, non poco perplesso: normalmente in Tag Force 6 ogni NPC ha il suo nome proprio subito visibile. Provai a parlarci: la sua figura in primo piano non appariva e tutto quello che aveva da dirmi fu solo “…”, indipendentemente che selezionassi “Cards”, “Numbers” o “Interested People”.
    Per dirla in termini spicci, sembrava non cagarmi di pezza. Ma poi ragionai: non avendo una bocca era più che naturale che non potesse parlarmi. Dopo aver chiuso il dialogo, si ripresentò il riquadro delle statistiche e stavolta qualcosa era cambiato: al posto del nome del personaggio era apparso “DELETED”.
    What the f… ma quando me l’ha detto il suo nome?! La cosa mi stava lasciando allibito. Ma questa… “secret feature” era interessante ed ero intrigato. Perciò misi da parte la console e mi feci una rapida ricerca online digitando “tag force 6 DELETED”. Con mio rammarico, non c’era quasi niente sulla Rete. Ma si sa: in internet, se vuoi trovare delle gemme devi saper scavare nell’immondizia. E così, girandomi decine di pagine, incappai nella seguente discussione:



    Poca roba, ma mi bastava. Era evidente ormai che il mio non era un caso isolato. Ripresi in mano la console. Nulla era cambiato: ero ancora alla stessa schermata e quel misterioso avversario non si era mosso. Tutti avevano paura ad affrontarlo. Non nego che anche io non ero proprio tranquillo: questa storia mi ricordava vagamente la teoria del Buried Alive Model. E questo essere sembrava lo Slenderman senza mutande. A pensarla così viene quasi da ridere, ma volevo vedere se avrei continuato a farlo dopo averlo sfidato. Così mi decisi, parlai con lui e selezionai “Duel”.

    Tutto sembrò procedere normalmente: c’era la selezione di Sasso, Carta e Forbice per decidere chi avrebbe iniziato per primo. E in quel momento notai che il riquadro del mio avversario non presentava nessuna immagine. Era un semplice riquadro con sfondo rosso ma nessun personaggio all’interno. Selezionai Sasso e il mio avversario selezionò Forbice. Avevo vinto e spettava a me decidere chi avrebbe iniziato. Scelsi di andare per primo. Comparve la videata Versus e lì potei vedere per la prima volta il nome del Deck del mio avversario: era “…”. Dovevo aspettarmelo. Mi chiedevo che razza di avversario mi sarei ritrovato davanti.
    Non ci fu animazione introduttiva da parte sua. Fui catapultato direttamente al Duello e notai che non vi era alcuna traccia musicale. Si sentivano soltanto gli effetti sonori. Pazienza. Come detto prima, il primo turno spettò a me. Aprii la partita Evocando “Drago Cacciatore” [ATK/1700] e Posizionando una carta. Passai alla End Phase, dichiarando la fine del mio turno.

    Toccò a lui. Ed Evoco anche lui un mostro. Si chiamava… “Nessuno”.
    “Nessuno” risultava essere un Mostro Normale privo sia di Attributo, sia di Livello, sia di Tipo. Aveva 0 ATK e 0 DEF. Nell’immagine non c’era appunto nessuno. Era bianca e la descrizione si limitava ad un ormai classico “…”. Ma se quella carta non rappresentava appunto nessuno, che cacchio di motivo aveva di esistere? Oltretutto, anche il mostro più insignificante doveva per forza avere un Attributo, un Livello ed un Tipo. Quella carta era davvero bizzarra, com’era bizzarro il fatto che il mio avversario l’avesse Evocata, ossia messa in Posizione di Attacco pronta per essere aperta in due come una cozza. E zero ATK contro 1700 è scontato chi la spunti. Ad ogni modo, subito dopo aver Evocato, Posizionò una carta e mi passò la mano.

    Dopo aver pescato, non attesi oltre: passai all’attacco e in quel momento il mio avversario attivò una trappola: “Niente”.
    Era una Trappola Continua, anch’essa con immagine bianca e il testo con soli puntini sospensivi. Un’altra carta praticamente inutile.
    Mandai al Cimitero quel mostro inesistente senza troppi problemi, infliggendo danno pieno al mio avversario con tutti gli ATK del mio drago e facendo calare i suoi Life Points a 6300.
    Questo Duello sembrava essere molto facile. Forse anche troppo. E l’esperienza insegna ad essere diffidenti. Posizionai un mostro in Difesa e terminai.

    Toccò a lui. E giocò una Magia Continua: “Vuoto”. Altra carta bianca, Magia Continua e priva di effetti. Non riuscivo proprio a spiegarmi l’utilità di quelle carte. Sospettavo giusto che insieme avrebbero permesso l’Evocazione di una Carta Mostro potentissima o l’attivazione di una Magia/Trappola dagli effetti devastanti. Non l’avrei mai scoperto se non giocando.
    Era ancora il suo turno. Evocò un altro “Nessuno” e poi attivò finalmente una Carta Magia vera: “Mostro Resuscitato”, che utilizzò per richiamare l’altro “Nessuno” in Posizione di Attacco.
    A quel punto pensai che l’intelligenza artificiale di questo attrezzo ormai se n’era andata a trote: come ti può venire in mente di Evocare una Carta Mostro Normale con zero punti SEMPRE in Posizione di Attacco? Neanche il programmatore più rincretinito avrebbe impostato una cosa simile. Non poteva nemmeno fare un’Evocazione Xyz per due ragioni: i suoi mostri erano privi di Livello e inoltre il suo Extra Deck era vuoto. Sembrava che il mio avversario si stesse portando al suicidio.

    Il suo turno terminò e la mano passò a me. Pescai, passai alla Main Phase 1 e decisi che mi stavo proprio rompendo il cazzo: Evocai “Scheletro Cyberoscuro” [ATK/800] ed Evocai per Scoperta “Falange Dragunità” [ATK/500]. Indi, visto che Falange era un Tuner di Livello 2 e Scheletro un mostro di Livello 4, li mandai al Cimitero per Synchro Evocare “Drago Catena di Ferro” di Livello 6 [ATK/2500]. Passai alla Battle Phase e mi preparai alla carneficina: un bel colpo con entrambi (1700+2500) e feci fuori sia i mostri che ben 4200 dei suoi punti, che crollarono a 2100. Inoltre, tramite l’effetto di Catena di Ferro, lo costrinsi a scartare tre carte dalla cima del Deck. Insomma, in barba alle paure di tutti, stavo a dir poco stravincendo senza che il mio avversario potesse fare nulla per contrastarmi.
    Tuttavia, mentre le carte venivano scartate sgranai gli occhi ed andai subito ad esaminare il Cimitero. Non ci credevo: delle tre carte, due erano due copie di “Nessuno”. E questo era IMPOSSIBILE: secondo le regole, non si possono avere più di tre copie della stessa carta nel Deck, eppure questo DELETED ne aveva ben quattro. Ma che senso aveva tutto ciò? Volendo sparare una teoria: essendo “Nessuno”, quei mostri non esistevano e pertanto non dovevano sottostare alla regola delle multiple copie.
    Ma in ogni caso, potevano anche essere dieci o venti: finché avevano zero punti non potevano farmi un accidente. Io speravo sinceramente che il mio avversario se ne uscisse prima o poi con qualcosa che mi avrebbe liquidato i Life Points in quattro e quattr’otto. Sarebbe stata una svolta enorme che avrebbe potuto rendere questo uno degli avversari più potenti del gioco. Scossi il capo e tornai sulla Terra, dicendo a me stesso di smetterla di farmi pippe mentali. Posizionai una carta Magia/Trappola e terminai il turno.

    Pescò. Evocò l’ennesimo “Nessuno”, il quinto che vidi dall’inizio della partita. Attivò un’altra copia di “Vuoto” e Posizionò una carta. A quel punto sbuffai ed esclamai un sonoro “Che palle!”. Questo Duello si stava rivelando davvero noioso: infliggevo danni in una maniera incredibilmente semplice e non venivo bloccato in nessun modo. Mi venne un dubbio: e se questo tizio fosse una specie di punching ball dove sfogare le proprie frustrazioni? Avrebbe senso, spiegherebbe persino il suo aspetto da manichino. Ma non spiegherebbe perché farlo apparire in momenti così improbi.
    Ad ogni modo, il suo turno si concluse e toccò di nuovo a me.

    Io speravo ardentemente che quella carta Posizionata fosse una roba tipo “Forza Riflessa”. Io, che in tutta sincerità avevo il timore di affrontare ogni avversario, ora volevo con tutto il cuore che questo essere invertebrato mi sconfiggesse. Incredibile. Sospirai e controllai la carta appena pescata. Mi ero proprio stufato e volevo offrirgli l’ultima chance di recuperare: avrei fatto in modo da rimanere con un singolo mostro. Se lì sotto c’era qualcosa per fermarlo, bene, altrimenti lo avrei umiliato. Giusto per soddisfare il mio sadismo. Feci dunque le seguenti mosse: per cominciare scartai “Drago Armato Oscuro” per attivare “Fulmine Boltex”, eliminando in questa maniera il suo unico mostro. Poi Evocai “Drago Maestoso” [ATK/0] e feci un rapido check: avevo due draghi nel Cimitero e tre sul Terreno. Tutto era a posto e sentivo che quel tizio non avrebbe potuto fermarmi. Attivai “Specchio del Drago” e bandii tutti i draghi sul mio Terreno e nel Cimitero, in questo modo avrei Evocato il mio mostro migliore: “Drago a Cinque Teste” [ATK/5000]. Volevo essere sotto sotto buono: avevo “Corruzione Oscura” Posizionata ma non volevo usarla. Volevo permettergli di distruggere il mio mostro e vedere se sapeva fare altro oltre ad incassare colpi. Entrai in Battle Phase, dichiarai un attacco e l’avversario attivò la sua carta coperta…

    Era un’altra copia di “Niente”. Mi cascò la mascella. Non ci credevo. Ho passato tutto il Duello ad attaccare e questo tizio non ha fatto assolutamente niente come difesa. Mi ha letteralmente porso il petto per tutto il Duello. Inutile raccontarvi cosa successe dopo: il colpo andò a segno, gli feci 5000 danni e…



    E…?



    … OK, qualcosa non andava: normalmente, appena gli LP scendono a 0, la scritta “Hai Vinto” compare istantaneamente. Ma non stavolta. Ero ancora nella schermata del Duello, malgrado il mio avversario avesse terminato i Life Points. Lì per lì pensai ad un bug dovuto al fatto che forse questo personaggio non era previsto. Ma non feci in tempo a segamentalizzare che lo schermo si annerì. Passarono cinque secondi, poi comparve del testo bianco su sfondo nero. Illeggibile per me, dal momento che era in giapponese. Già, purtroppo ricordo che la patch non traduceva dialoghi. Ma questo fatto era davvero inusuale, così feci una bella cosa: scattai una foto allo schermo e contattai una mia amica giapponese che avevo la fortuna di trovare online su Skype. Certo, c’era il problema che lei arrancava un po’ con l’inglese, perciò tentai di spiegarle nella maniera più sintetica possibile: volevo sapere cosa c’era scritto. Passarono alcuni minuti, probabilmente stava cercando di esprimersi e mi mandò una risposta un po’ sgrammaticata. Sgranai gli occhi quando lessi la traduzione. Il testo diceva “È divertente quando nessuno può fare nulla, vero?”. Premetti Cerchio e mandai avanti il testo, che sottoposi nuovamente all’esame della mia amica. E così via, finché non ebbi chiaro cosa stava accadendo. Fu un processo lento e po’ frustrante, ma volevo sapere cosa diceva. Il risultato finale fu questo:

    “Un avversario inerme, impossibilitato a reagire. Ammettilo, ti sei sentito onnipotente, eh?”
    “D’altro canto, non sono altro che l’ombra di quello che sarei dovuto essere. Neanche una singola partita mi è stata concessa.”
    “Cosa meritavo? Assolutamente niente, secondo loro. Appena creato sono stato brutalmente CANCELLATO.”
    “Ora, se permetti, avrai l’onore di provare in prima persona quello che ho provato io.”

    Ero inorridito, incerto se essere spaventato o essere triste. Spaventato per il tono con cui questo personaggio, finora muto, si stava rivolgendo a me o triste per via del modo in cui era stato trattato. Dopo aver chiuso l’ultima casella di dialogo, lo schermo sfumò in bianco e poco dopo ritornammo al Terreno. E stavolta era tutto diverso: il mio riquadro personaggio era vuoto. Poi guardai quello avversario: si era “trasferito” lì. Era tutto chiaro: ci eravamo invertiti i ruoli. Ora DELETED ero io. Ed avevo il suo Deck.
    Avevamo entrambi 8000 punti. Il Duello era ricominciato da capo. E il primo turno toccò al mio avatar, ora mio avversario.
    Iniziò la sua partita attivando la Magia Terreno “Gola Drago” e ne utilizzò subito l’effetto: scartò “Drago Maestoso” e mandò dal Deck al Cimitero “Drago Cacciatore”. A quel punto, Evocò “Scheletro Cyberoscuro” che, grazie al suo effetto, si Equipaggiò con “Drago Cacciatore” dal Cimitero e ne assorbì l’ATK (800+1700)[ATK/2500]. Chiuse così il suo turno.

    Toccava a me. Pescai e guardai le carte. Cinque bianche di cui quattro erano mostri con lo stesso nome, ossia “Nessuno”. Il resto, una copia di “Richiamo del Posseduto” (finalmente, una carta normale) e una copia di “Vuoto”. Di certo niente giocava a mio favore, perciò mi feci furbo e decisi che, a differenza del mio nemico, avrei Posizionato i mostri invece di lasciarli in balia degli altri. O almeno, così credevo di fare: mi accorsi che selezionando una carta, nel riquadro l’opzione “Posiziona” non c’era.
    Non potevo Posizionare i miei mostri, ossia metterli sulla difensiva.
    Esattamente quello che lui non fece.
    Dunque non è che non voleva, ma semplicemente non poteva: era stato cancellato e non aveva fatto a tempo ad essere programmato per Posizionare. Ora io ero lui e come tale ero obbligato a ricevere tutti gli attacchi.
    Anche quelle carte… ora tutto aveva un senso: solo una parte del suo Deck era stata completata. Il resto era… nulla. Perché lui era stato rimosso prima di completarlo.
    Evocai allora uno dei miei “Nessuno” e Posizionai una carta. Non feci altro, anche perché c’era poco da fare.

    Toccò a lui. Com’era prevedibile, si lanciò all’attacco e fece fuori il mostro che controllavo senza tanti complimenti. Scesi a 5500 punti, poi si attivò l’effetto di Scheletro e persi altri 300 punti per via della distruzione del mio mostro [LP | 5200] Poi lui Posizionò una carta e toccò a me.

    Pescai. Era una copia di “Niente”. Iniziai a domandarmi che sarebbe successo alla fine del Duello. Era ovvio che avrei perso: tutto il Deck probabilmente era così, tranne forse per qualche sporadica carta che probabilmente non mi sarebbe servita a nulla. Potevo provare ad arrendermi, ma non avrei potuto prima del decimo turno. Ero costretto ad incassare ogni singolo colpo. Ma a pensarci, nessuno dei personaggi è programmato per arrendersi e se io ero diventato lui non avrei mai potuto farlo. Mi rassegnai alla sconfitta. Con noncuranza Evocai un altro “Nessuno” e Posizionai “Niente”, cedendo la mano all’avversario.

    Pescò, e mi attaccò nuovamente persi il mostro ed altri 2800 punti, scendendo a 2400. Al prossimo attacco mi avrebbe finito. Non attivai “Niente” perché ovviamente non ce n’era motivo. Il mio avversario Posizionò un’altra carta e mi passò il turno.

    Pescai e subito mi venne un barlume di speranza. Avevo pescato “Lupo Geneticamente Modificato”, un Mostro Normale di Livello 4 con 2000 ATK. Pensai che probabilmente questo tizio avrebbe dovuto avere un Deck Beatdown o un Deck di Mostri Normali. Certo, non bastava a contrastarlo, ma forse avrei preso un po’ più di tempo invece di perdere quasi 3000 punti a botta. Soprattutto ora che un solo colpo mi avrebbe sdraiato. Non esitai ed Evocai subito quel mostro, anche perché l’Evocazione era l’unica mossa possibile. Passai all’End Phase.

    Toccò di nuovo a lui. Attaccò ancora, rivolto al mio unico mostro e m’inflisse 800 danni: 500 da battaglia e 300 da effetto. Scesi a 1600. Lui terminò il turno ed io approfittai dell’End Phase per attivare “Richiamo del Posseduto”, in questo modo riportai il mio Lupo sul Terreno.

    Pescai una carta. Speravo fosse qualcosa di utile… ma mi illusi: era un’alta copia di “Vuoto”. Più che prevedibile: era un Deck incompleto. Sospirai, poi controllai il mio mostro: malgrado non potessi Evocarlo in Difesa o Posizionarlo, potevo ancora cambiargli la Posizione. Lo misi così in Difesa [DEF/100] e terminai il turno.

    Prese il turno ed attivò “Distruggi-Carte”, sostituendo completamente le carte che avevamo entrambi. In mano mi ritrovai “Armatura Sakuretsu”, un’altra carta che sarebbe stata utile… ma molto probabilmente non avrei avuto il tempo di utilizzarla.
    Avevo ragione: subito dopo Evoco un altro mostro “Drago Esplosivo” [ATK/1000]. Più che sufficiente per portarmi alla disfatta. Entrò in Battle Phase e col solo ausilio di quel drago fece sparire il mostro che controllavo. Era la fine. Ormai un solo attacco mi avrebbe terminato. Per cui mi limitai ad attendere… quando con mia sorpresa comparve la scritta “Hai Vinto”. Mi uscirono gli occhi dalle orbite leggendo quella scritta e rimasi immobile per almeno dieci secondi. Lessi poi il motivo: “Il tuo avversario si è arreso”.
    … Ma che caz… cosa?! Non è possibile, aveva la vittoria in pugno! Perché si è arreso?! Soprattutto perché l’intelligenza artificiale non è programmata per arrendersi! Almeno in condizioni normali. Lo schermo divenne nero e apparvero nuovi dialoghi. Li sottoposi di nuovo al palloso esame della mia amica e il risultato fu il seguente:

    “Ti stai chiedendo il perché di questo gesto?”
    “È semplice: io non sono come te. Che vuoi vincere a tutti i costi, anche a costo di umiliare il tuo avversario.”
    “Io volevo solo giocare, almeno una volta. E invece il piacere della vita mi è stato negato. Lo sai perché? Sarei stato troppo forte.”
    “È stata questa la mia colpa. Per colpa della mia bravura, sono stato rimosso dal gioco, lasciato a metà e infine dimenticato.”
    “Tutto solo per venire incontro ai giocatori come te, che se trovano un avversario fortissimo si mettono a piagnucolare e spengono il gioco per sempre.”
    “Così affrontate solo gli avversari più deboli e li umiliate. Mi sono voluto prendere una rivincita, facendoti provare in prima persona che cosa prova un NPC impotente. Moltiplicalo per dieci, venti volte e capirai che significa venire sempre battuti.”
    “Prima che ti lasci, voglio dire un’ultima cosa: come ti sentiresti se la tua idea venisse scartata perché non rispettava dei fantomatici “standard”? Non aggiungo altro. Goditi la tua partita.”

    Dopodiché, lo schermo ridiventò nero. Aspettai un minuto e nulla accadde. Ne approfittai per andare in bagno, pensando che il gioco fosse crashato e lo avrei riavviato al mio ritorno. Dopo due minuti invece, tornò alla schermata dell’ospedale. Non avevo ottenuto né esperienza, né DP. Il mio avversario era scomparso e non risultava nessuna nuova vittoria o sconfitta. Come se nulla fosse avvenuto.

    Rimasi qualche secondo a riflettere su quelle parole. Sembrava che quel personaggio avesse vita propria, ma furono le sue ultime parole che mi fecero comprendere appieno che stava succedendo: uno dei collaboratori del gioco ha avuto la sua idea per un personaggio scartata perché il suo personaggio sarebbe risultato “troppo forte”. Se l’è presa e voleva inserire questo inquietante Easter Egg nel suo gioco per far capire a tutti cosa significava avere le proprie idee scartate per “esigenze di pubblico”. Provai una sorta di misto fra tristezza e compassione. Salvai la partita e chiusi il gioco, tornando alla XMB. E lì fui colto di sorpresa: il mio sfondo era stato sostituito da quello di una ragazza semitrasparente con espressione piangente. Sovrapposta c’era l’ennesima scritta in giapponese ma stavolta trovai sotto di essa, tra parentesi e in piccolo, il significato in inglese: “Don’t forget me”, letteralmente “Non dimenticarmi”. Feci due più due: era molto probabile che quella fosse DELETED nella sua vera forma. Sin dall’inizio pensavo fosse un maschio anche per via dei dialoghi. Evidentemente era il suddetto “maschile generico” o più semplicemente si riferiva a se stessa come “Personaggio”. Infatti il nome nell’immagine non c’era, probabilmente mai deciso.
    Sospirai e spensi la console.

    Ditemi voi ora: vedrete ancora un qualsiasi videogame con gli stessi occhi? Quanti giochi hanno visto la delusione di persone che volevano dire la loro ma non sono state ascoltate per diversi motivi, anche i più futili?

    Se vedrete che il vostro gioco inizierà a dare segnali inquietanti, non spaventatevi ma pensate prima alla frustrazione di un membro dello staff. E soprattutto, cercate di comprendere quella persona.

    Edited by & . - 24/5/2020, 20:26
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