Votes given by ¬Snake™

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    Sono veramente preoccupato per mio figlio.

    Più che preoccupato, a questo punto. Terrorizzato. Il suo comportamento nelle scorse settimane non è normale, non è salutare. Mi fa pensare che ci sia qualcosa che non va.

    All'inizio si limitava a stare in piedi davanti alla porta. Lo faceva di notte, poco prima che stessi per addormentarmi. Mi giravo per spegnere la lampada e lui era lì, davanti alla porta. Ero solito parlare con lui, ma non lo faccio più ormai. Non mi ha mai risposto.

    Si limita a fissare.

    Un paio di giorni fa, è passato dallo stare in piedi davanti alla porta, ad avvicinarsi e sedersi sul letto. Ma continua a non parlare. Gli ho chiesto cosa voglia, gli ho chiesto se ci sia qualcosa che lo infastidisca. Non è da lui essere così silenzioso.

    Solitamente aspetta finché mia moglie non si addormenta. Questa è la parte che mi colpisce di più. Lei si addormenta sempre prima di me, e lui non è mai entrato mentre lei era sveglia. Ma dopotutto, lei non ha a che fare con tutto questo.

    Se qualcosa non cambia presto, non so cosa farò.


    Sto iniziando a sentire come se lui sapesse che sono stato io ad ucciderlo.







    Edited by DamaXion - 18/12/2016, 20:03
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    Di lei si servirono persino Agrippina e Nerone, ma non furono i soldi. <--- soldi?

    Comunque concordo con i pareri degli altri: non è che l'essere umano sia l'unico a commettere "cattiverie" (anche se gli animali, da quanto ho capito, lo fanno per lo più per garantire sopravvivenza alla specie (?) ). In ogni caso la cosa è piuttosto interessante; questo topic ci insegna come una persona può passare dall'essere omaggiata come la migliore dei signori nobili e ad un tratto cadere in disgrazia per mano degli stessi che ha servito (sarà stato anche un altro re, ma pur sempre un re).
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    Benvenuto e buona permanenza.
    Ci tenevo ad avere la birra, però... :c
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    CITAZIONE
    Io ho amici qui dove sto all'università che sono uno di Alcamo uni di Ragusa n altre tre di Santa Margherita due da Licata uno da Niscemi e uno da Palermo u.u ormai il siciliano lo conosco come l italiano u.u

    Ottimo ahah magari ci conosciamo (?) Ho parenti a Ragusa e Palermo
    Grazie Rory ♡
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    La CNN ha recentemente diffuso un video, tramite il suo canale YouTube, nel quale si vede chiaramente uno stranissimo animale subacqueo, raramente visto prima d’ora. Tale animale, soprannominato “mostro dagli spaghetti volanti”, è stato notato da una squadra di sub, che ha tempestivamente provveduto a realizzare un video per raccontare al mondo l’incredibile ritrovamento. Ebbene, ecco di cosa si tratta. Secondo gli esperti, il “mostro” in questione è nientemeno che un animale simile ai coralli e alle meduse, il cui nome è Bathyphysa Confifera, ed è stato trovato a 410 metri di profondità. La creatura è stata notata e filmata da Daniel Jones del National Oceanography Centre, a largo della costa di Angola. Lo stupore e la meraviglia dei subacquei sono stati dovuti al fatto che tale “mostro” vive a profondità elevatissime degli abissi marini, e pertanto, incontrarlo è un evento davvero raro.

    Quando si sono resi conto di avere davanti un esemplare rarissimo, gli esperti hanno deciso di assegnargli un nome davvero speciale: “mostro degli spaghetti volanti”. Osservando il nostro animale, effettivamente, non riesce difficile capire perché gli sia stato assegnato un tale nome in codice, inevitabilmente legato ai suoi strani tentacoli fluttuanti. Ma c’è anche dell’altro, che forse chi è appassionato del conflitto ateismo-religione conoscerà. Il nome assegnato dai ricercatori alla “creatura”, ossia “flying spaghetti monster” (mostro degli spaghetti galleggianti), è un riferimento ad una lettera aperta scritta dall’ateista Bobby Henderson alla Kansas School Board, in difesa dell’insegnamento della teoria evoluzionistica nelle scuole. In tale occasione, Henderson raccontò ironicamente la storia di una religione inesistente, il Pastafarianesimo, paragonandola al cristianesimo, in un discorso che mirava all’insegnamento del pensiero critico piuttosto che di un modello religioso.

    Del resto, non si può certo negare che la creatura appena scoperta sia molto simile ad un mostro dagli spaghetti volanti. Ovviamente, ognuno è libero di credere in ciò che vuole e di adorare qualsiasi divinità preferisca. Mentre i credenti della religione del Pastafarianesimo decidono se questa creatura sia il loro dio in terra (o meglio negli abissi), noi ci limitiamo a mostrarvi il video dei tentacoli di Bathyphysa Conifera che fluttuano nelle profonde acque dell’Oceano che bagnano le coste di Angola.

    www.youtube.com/watch?v=eulZ21oJbu0
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    CITAZIONE (¬Snake™ @ 24/2/2014, 21:32) 
    Mi dispiace ma conoscendo questa roba non posso pensare a una creepypasta quando sento quella canzone ahahahaha

    è da lì che l'ho imparata e la canto sempre coi miei compagni durante le ore di lezione noiose.
    Mi è venuto in mente di farne una creepy perché ero in gita, era sera, la stavo cantando e una mia compagna mi ha detto: "Smettila di cantarla che mi mette inquietudine se la canti così".
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    CITAZIONE (¬Snake™ @ 22/2/2014, 12:33) 
    Benvenuto :)

    Uhm, è una discussione del 2013, necropostata da Pisy :asd:
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    Devo per forza scrivere questa frase, non mi ha lasciato molto.

    Devo per forza scrivere questa frase, apprezzo comunque la traduzione ben fatta.

    Devo per forza scrivere questa frase, la colpa è della pasta originale non tua.

    Devo per forza scrivere questa frase, ti ho messo un pollice verde per il lavoro ben svolto. ^^
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    Meh, non so che dire. È piuttosto scialba. La narrazione è puerile, la trama in sé è sempliciotta, per non parlare del finale fin troppo prevedibile. Non mi piacque, insomma. Mi dispiace :/
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    Signore e signori, come sapete fin dalla sua creazione il Creepypasta Forum si è sempre impegnato per fornirvi paste e storie dell'orrore di prima qualità, per far conoscere le creepypasta a tutti coloro che ancora ne ignoravano l'esistenza e, come ultima cosa (ma non per questo meno importante) a creare un clima sereno, dove poteste sentirvi una grande famiglia che condivide una passione.
    Ebbene, siamo lieti di annunciarvi che domani celebreremo un doppio traguardo: l'anniversario del forum e il raggiungimento del milione di visite!
    Lo staff si è impegnato tanto, certo, ma non dimentichiamo (e non dimenticheremo mai) che tutto questo l'avete reso possibile voi, supportandoci (e sopportandoci) per tutto questo tempo, aumentando l'archivio delle creepypasta con le vostre storie e fornendoci ottimi spunti e consigli.
    Per questo motivo, lo staff ha deciso di festeggiare questa doppia ricorrenza facendovi una sorpresa.
    Ovviamente non vi svelerò di cosa si tratta (che forum interessato al mistero sarebbe, altrimenti?) vi dirò solo alcune cose di fondamentale importanza, leggetele attentamente.

    - La sorpresa sarà domani sera
    - La sorpresa inizierà alle 9
    - La sorpresa vi verrà rivelata un po' prima delle 9, per permettervi di prepararvi
    - La sorpresa durerà poco, quindi se non ci sarete ve la perderete, attenzione

    Concludo ricordandovi: alle 9 dovete assolutamente essere online per gustarvi la sorpresa. Meglio sarebbe un pochino prima, ma per le 9 è tassativo.
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    Una coincidenza? Io non credo!
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    Questa storia vuole essere un piccolo omaggio al racconto "Ombra" di Edgar Allan Poe.


    L'uomo che si scosta dalla via della saggezza, riposerà nell'assemblea delle ombre dei morti. (Pro 21,16 )


    Non c’è voce, oltre alla mia, che sia capace di raccontarvi cosa accadde diverso tempo fa, in quell’anno così cupo, la cui data è stata cancellata e ottenebrata dal tempo e dagli uomini: molti, infatti, erano coloro che desideravano venisse dimenticata. Nemmeno io mi sento in grado di proferire quella data così funesta, durante la quale molti fatti inspiegabili si verificarono. I morti evadevano le proprie tombe e ombre indistinte, oltrepassato il muro della Notte, si mostravano ai vivi.

    E voi che fate ancora parte del mondo della luce, quando leggerete le mie parole, io sarò già partito per la regione delle ombre. Pochi saranno coloro che presteranno attenzione a ciò che scrivo, molti dubiteranno, ma ci saranno coloro, tra quelli che daranno fede al mio racconto, che mediteranno su quanto segue.
    In quell’anno terribile i segni si potevano osservare sul mare e sulla terra, e nel giorno più cupo anche i cieli presagivano sventura e disperazione. Quel giorno di eclissi lunare, infatti, il diabolico Marte, lucente di una fiamma infernale, entrava in congiunzione con l'enorme Saturno.

    Noi ci trovavamo in sei, ridevamo ed eravamo allegri, se così si può dire, per scacciare l’ombra di una pestilenza che aveva colpito le nostre terre già malate. Camminavamo verso l’ignoto, in cerca di un luogo, lontano dalle case e dalle strade, dove goderci il frutto del nostro lavoro. Noi, briganti, ladri e tagliagole, avevamo teso un imboscata ad alcuni viaggiatori, ed ora ci dirigevamo lontano da occhi indiscreti.

    Coloro che avevamo attaccato dovevano essere delle persone benestanti, a giudicar dall’oro che portavano e dalle provviste che tenevano nel carro. Fui io, Itys, ad uccidere l’uomo che guidava il carro. Silenzioso e veloce come l’oscurità che avanza al calar del sole, mi portai dietro le spalle del cocchiere. Avevo ucciso altre volte in passato, sapevo cosa fare, e nel farlo provavo sempre una sensazione di potere che mi gratificava. Estrassi dal fodero il mio pugnale, il ferro scuro come la notte. Ed ecco, con una mano coprii la bocca dell’uomo, con l’altra, velocemente, passai la fredda lama nel suo collo. Subito le mie mani, gelide per il ghiaccio invernale, furono investite dal caldo sangue, zampillava rosso dalla gola recisa.

    Gli altri miei compagni, appena videro il carro fermarsi, come avevamo pianificato in precedenza, si avventarono contro le portine della carrozza, con la stessa furia dei lupi che si lanciano su un cervo ferito.
    All’interno trovammo una donna e un bambino, e ciò può sembrare normale, ma non fu così. Con gran stupore infatti ci accorgemmo che i due erano stati colpiti dalla pestilenza. La madre teneva il bambino privo di forze tra le sue braccia, ci implorava di lasciarli proseguire, poiché doveva trovare delle cure mediche per il figlio. Non la ascoltammo.
    Le fracassammo il cranio con una pietra.

    Non potendoci portare dietro un bambino malato ora non sapevamo che fare. Dopo alcuni minuti di discussione, infine decidemmo che l’unica cosa da fare era uccidere anche lui, ma non eravamo tutti favorevoli e quando venne il momento di farlo nessuno di noi se la sentì.
    Il ragazzo continuava a tossire e a piangere sul corpo freddo e irrigidito della madre. Irato, Eaco prese un grosso bastone e decise di mettere fine a quella situazione. Il bambino cadde dopo il primo colpo.
    Lasciammo i corpi al fianco della strada, insepolti, e depredammo tutto quello che c’era di valore, ben attenti a non toccare con mano i cadaveri appestati.

    Camminavamo così, felici per il bottino e gioiosi, cercando di esorcizzare l’omicidio brutale di una madre e un bambino malati. Giungemmo infine alle catacombe, unico posto riparato e sicuro nelle vicinanze. Se avessimo potuto scegliere il luogo dove accamparci, naturalmente non avremmo optato per un cimitero, specialmente per delle vecchie catacombe.
    Per una buffa coincidenza trovammo un atrio con sei nicchie, così ci sedemmo tutti e sei, e nessuno dovette poggiarsi per terra. Il posto emanava un aura inquietante. Ma come eravamo soliti fare, mangiammo e bevemmo per dimenticare e riempire le nostre pance di buon cibo e i nostri cuori di allegra ubriachezza.

    Ridevamo e scherzavamo, ma ci faceva ridere in particolare il fatto che anche le persone ricche, come quelle che avevamo assalito poco prima, non possono salvarsi dalla morte pur possedendo tutto il denaro del mondo.
    Tra boccali di vino e canzoni la serata continuava, finché addormentati non cademmo tutti.
    Ricordo che il sonno fu terribile, mi sembrava, se non erro, di trovarmi sospeso nel vuoto, in caduta libera. Nulla vedevo, nemmeno le mie mani riuscivo ad intravedere. Il vuoto e l’oscurità erano totali.

    Poi mi svegliai: d’improvviso un urlo aveva rotto la parete nera del vuoto e mi aveva riportato alla realtà. Come aprii gli occhi e ripresi coscienza capii che era stato Eaco ad urlare. Subito il mio sguardo fu attirato da qualcosa che stava vicino a lui. Al suo fianco vidi un vecchio albero, era morto.
    Non ricordavo di averlo visto prima, e l'unica spiegazione che mi diedi fu che fosse apparso magicamente. E tuttora non riesco ad arrivare ad una soluzione razionale.
    Ma non era l'albero che aveva gettato terrore su Eaco, piuttosto, e me ne accorsi solo dopo alcuni secondi, era il corpo impiccato di un bambino: lo stesso bambino che egli aveva ucciso con un colpo di bastone.
    Tutti ci levammo in piedi, terrorizzati da quella visione. Nel farlo notammo un altro particolare inquietante: avevamo tutti le mani sporche di sangue.

    Subito prendemmo dell’acqua per lavarci. Ci domandammo a chi appartenesse quel sangue, nessuno di noi era stato ferito infatti. Purtroppo, nonostante tutti gli sfregamenti e gli sforzi che facevamo, il sangue non scompariva dalle nostre mani. Nulla sembrava poterlo cancellare: eravamo eternamente macchiati.
    Il cadavere impiccato cominciava a esercitare uno strano effetto sulle nostre menti, sembrava che ci fissasse e che sussurrasse maledizioni. Eaco lo sentiva ridere, ci disse.

    Ci allontanammo in fretta da quelle catacombe maledette. Prendemmo tutto ciò che ci serviva e lasciammo il corpo del bambino appeso all’albero. Correvamo nella notte, veloci, con i cuori in preda al terrore. Le sagome degli alberi erano curve e sinistre. L’oscurità avvolgeva ogni cosa. Non vedevamo dove stavamo andando. Talvolta qualcuno inciampava o si feriva con i rami di quegli alberi maledetti. Io, Itys, correvo dietro ad un mio compagno, non sapevo chi fosse, tale era il buio, ma continuavo ad andargli dietro, girandomi di tanto in tanto per paura che qualcosa strisciasse fuori dalle tenebre.
    Ad un tratto sentii un forte rumore, guardai avanti e vidi che il compagno che stavo seguendo aveva sbattuto violentemente contro un ramo. Mi fermai ansimante e mi accostai al suo corpo inerte. Fu solo quando avvicinai la mia faccia alla sua che fui in grado di capire che il corpo, senza più polso del mio compagno, era quello di Eaco.

    Stordito e terrorizzato non sapevo che fare. Provai a chiamare gli altri ma, prima che potessi aprire bocca, vidi, a cinque passi da me, il cadavere impiccato del bambino ucciso da Eaco. Quel ragazzo dannato sembrava sorridere, nonostante avesse una corda al collo.
    Fuggii senza fermarmi. Mai corsi tanto in vita mia. Nemmeno i demoni che cavalcano i venti della Notte si spostano così velocemente.
    Non so dire quando corsi prima di uscire dalla foresta. E fu li che trovai i miei compagni; e quando li vidi erano fermi. Sul momento mi domandai perché si fossero bloccati sul limite della foresta e non fossero usciti. Poi mi avvicinai e notai che, terrorizzati, fissavano un punto al centro della grande radura. Non riuscivo a vedere però ciò che li atterriva.

    Fu solo quando in cielo la luna ricomparve tinta di rossa, che vidi, con grande orrore, che ad una decina di metri da noi giaceva il corpo della donna uccisa in precedenza. Sopra di essa stava un alta ombra, dalla forma oblunga e indistinta.
    Lentamente avanzò.
    In poco tempo si trovava in mezzo a noi.

    Nessuno parlò tra i miei compagni, nessuno emise un suono. Il silenzio della Notte catturava ogni rumore.
    Solo io, Itys, dopo diversi momenti d’interminabile attesa, scanditi solamente dal battito dei nostri cuori, presi la parola e domandai all’ombra, con voce tremante, cosa volesse.
    E quella rispose: - Io sono un ombra, e sono condannata a vagare per queste terre finché non troverò la pace, e molto tempo mi occorrerà per trovarla. Ma molto più tempo ci impiegherete voi. O voi che vi siete macchiati le mani del sangue dei figli di Adamo, giorno dopo giorno. Anche adesso, lentamente, state entrando nel Mondo delle Ombre - .

    Terrorizzati da quelle parole, non solo per il loro significato, che ci accompagnò per il resto della nostra vita, ma sopratutto perché non una sola, ma più voci parlavano assieme. Oltre a quella della donna uccisa, riconoscemmo gli accenti di Eaco e di mille amici scomparsi.

    E così, atterriti, decidemmo che giunto il sole avremmo abbandonato quelle terre.
    E ci separammo: mai ci rincontrammo di nuovo, se non occasionalmente.
    E quando accadde non ci parlammo, nemmeno una parola, solo veloci e tristi sguardi.

    In quanto a me, Itys, mi dedicai alla pesca, stanziandomi nelle isole dei mari di grecia. Sei volte cambiai residenza, sperando di fuggire dall'incubo terribile, cercando di scappare al mio triste destino. Ma ora sono vecchio e non servirà a niente spostarsi ancora, il fato non può essere cambiato.
    Infatti, nonostante siano passati diversi anni da quegli avvenimenti, continuo a fare quell’orribile sogno di caduta nel vuoto. Sempre avvolto nelle tenebre e nel silenzio, ed ogni anno che passa mi sembra di cadere sempre più in profondità, prima di essere svegliato improvvisamente da una sgradevole sensazione, come una lama fredda che mi recide la gola.



    Edited by RullOmbra - 14/8/2014, 00:37
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    Wow, bella pasta! Peccato io sia una pippa in queste cose .-.
25 replies since 26/2/2011
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