Posts written by Pasta Alla Creepy

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    Davvero un articolo interessante.
    Mi ha anche leggermente inquietato. :patkill:
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    se sei single, sì

    ma è normale che il 90% del forum sia costituito da questi fl00d topic, che sono anche i topic con più risposte, mentre le discussioni inerenti alle creepypasta e all'horror in generale abbiano al massimo una decina di risposte?
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    Sei un eccellente scrittore, è indubbio. Ti piace,però, un po' troppo descrivere l'atmosfera e troppo poco entrare nella storia :). Mi spiego: in questa horror story una gran parte (quasi l'intera parte) è dedicata alla descrizione del luogo e poi in poche righe, in maniera molto frettolosa, arriva la parte horror. Questa non nasce da un qualcosa spiegato all'inizio, ma è totalmente distaccata dalla lunga parte iniziale, come se avessi detto "ah, mi son dimenticato di mettere il mostro...dai, famo che arriva un lupo mannaro". ;)
    Non è una critica, ma ti consiglio di pensare prima ad un vero e proprio soggetto e poi di scrivere la storia
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    Inquietante, ma credo sia una di quelle CP che renderebbe di più in un video. Sentire l'intercettazione telefonica la renderebbe molto più tetra
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    Tra i tanti luoghi comuni idioti sui gemelli, ce ne è uno veritiero: alcuni gemelli possono parlare tra di loro telepaticamente. Non so se possono farlo tutti i gemelli, io e mio fratello Stephen sappiamo farlo, ma lo teniamo nascosto a tutti.
    Io e Stephen siamo nati il sei Giugno, io alle 05.56 di mattina, Stephen quattro minuti dopo. Abbiamo 15 anni e frequentiamo il secondo anno alla Victoria High School.
    Stephen è un genio in quasi tutte le materie, io sono stato rimandato in Matematica. Siamo fisicamente uguali, ma siamo anche molto diversi.
    Avevo il test di matematica, quel giorno, e dovevo assolutamente passarlo. Lo so cosa state pensando: "Scambiati con tuo fratello", ecco, questo è un luogo comune idiota. Se due fratelli gemelli si scambiassero non sarebbe così difficile notare la differenza. Abbiamo un modo di parlare, di muoverci, di gesticolare molto diversi, un occhio attento noterebbe subito un eventuale scambio, il mio professore di matematica se ne sarebbe accorto subito.
    Eravamo seduti sul tavolo a fare colazione, nostro padre e nostra madre erano seduti con noi, quindi usai la telepatia per fare una richiesta a Stephen.
    "Mi devi aiutare" - gli chiesi con la mente mentre il mio sguardo era rivolto al piatto di uova e bacon.
    Stephen diede un'occhiata a mamma e papà, poi abbassò lo sguardo.
    "Cosa vuoi?" - la voce di Stephen si intrufolò nei miei pensieri, erano passati quindici anni ma non mi ero ancora abituato alla telepatia.
    "Mi devi aiutare con il test di Matematica, ti leggerò le domande con la mente e tu mi darai la risposta"
    "Scherzi? Non posso farlo! Come farò a seguire la mia lezione?"
    "A quell'ora devi seguire Francese, la conosci bene la lingua, no? Non devi seguire la lezione"
    "Ma che dici? Non posso"
    "Ti prego, Stephen. Devo passare quel test, assolutamente!"
    Non so come feci, ma riuscii a convincere Stephen.
    Giunse l'ora del test, il professore Lam mi mise davanti il foglio con le domande.
    Erano difficilissime.
    Mi concentrai.
    "Stephen, ci sei?" - gli chiesi telepaticamente
    "Sì" - sentii nella mia testa
    "Ok. Domanda numero uno: Quale è la condizione necessaria affinché una retta nel piano cartesiano si possa rappresentare con un equazione del tipo ax+by=0?"
    Stephen non rispose.
    "Hai sentito? Devo ripetere?" - gli chiesi
    "No" - fu la risposta
    "Non hai sentito? Oppure non devo ripetere?" - gli chiesi agitato
    Nessuna risposta.
    Cominciai a preoccuparmi.
    "Stephen, tutto bene?" - gli chiesi ancora telepaticamente
    Ad un tratto, tra i miei pensieri, udii una risposta.
    "Deve passare dall'origine". La risposta C, finalmente. La voce di Stephen era leggermente diversa dal solito. Non so come spiegarlo, ma era più fredda, molto più cupa. In quel momento non ci feci caso, sbarrai la casella 'C' e passai alla domanda successiva.
    "Perfetto Stephen, domanda 2: Quale delle seguenti equazioni rappresenta una coppia di rette incidenti? Ok, Stephen, ora ti dico le varie opzioni. Sei pronto?"
    Nessuna risposta. Il tempo stava scorrendo e mancavano altre tredici domande. Cominciai ad agitarmi sul serio.
    "Stephen ci sei?" - domandai, ancora una volta.
    "Donovan" - disse all'improvviso.
    Pronunciò solo il mio nome e nient'altro, sempre con una voce cupa. Non mi aveva mai chiamato così, di solito mi chiamava Don o Donny, non usava mai il mio nome per intero. Rimase in silenzio. Pensavo si fosse arrabbiato.
    "Stephen, che ti prende? Mi hai detto che mi avresti aiutato"
    Nella mia mente udii solo i miei pensieri, quelli di Stephen sembravano svaniti nel nulla.
    Finché, ad un tratto, sentii quella voce.
    "... entrez, entrez, petits enfants...", mi ricordava la voce di Stephen, ma non era la sua, era molto più profonda, mi terrorizzò.
    "Cosa stai dicendo? Stephen, che ti prende?"
    "Ils n’étaient pas sitôt entrés..." - fu la risposta. Solo in quel momento mi resi conto che la voce parlava in francese. Cominciai a tremare, a sudare, sentivo una strana fitta al cuore.
    "Tutto bene?" - Il professore Lem mi osservava con aria preoccupata.
    Annuii con la testa.
    "Stephen, come riesci a far cambiare la voce dei tuoi pensieri?" - gli chiesi, sperando in uno scherzo.
    "... que le boucher les a tués!" - fu la risposta.
    Pur conoscendo il francese non riuscivo, in quel momento, a capire bene cosa dicesse, capii qualche parola, come "macellaio" e "uccidere". Ad un tratto mi ricordai che Stephen stava seguendo la lezione di francese e mi tranquillizzai.
    Probabilmente non riusciva ad usare contemporaneamente i suoi poteri telepatici e a seguire la lezione, avrà fatto confusione e questo avrà influito anche sulla voce, che mi è parsa diversa.
    Tirai un sospiro di sollievo. Avrei fallito il test, ma almeno non era successo nulla di preoccupante.

    Finite le lezioni, aspettai che Stephen uscisse da scuola. Quando mi raggiunse mi diede una pacca sulla spalla.
    "Non ci posso credere!" - mi disse - "Mi hai chiesto aiuto per una sola domanda, per il resto sei riuscito a fare tutto da solo!"
    A quanto pare, Stephen non aveva nemmeno sentito la seconda domanda che gli avevo inviato telepaticamente. Decisi, però, di non dirglielo.
    "Esatto, le altre domande erano molto più semplici" - gli mentii.

    Era una domenica mattina, guardavo il TG con mia madre. Ad un tratto il giornalista disse che avevano trovato il corpo dei due ragazzini scomparsi qualche giorno prima, un pazzo li aveva accoltellati, decapitati e poi aveva gettato i pezzi nelle acque vicino il Victoria Harbour. Mia madre scoppiò in lacrime, disperata, si mise la mano nei capelli, era visibilmente sconvolta, anche io lo ero, ma i miei pensieri no. Lo so, è difficile da credere. Ma nella mia testa sentii una risata. Qualcuno stava ridendo nella mia testa, una risata grassa, malvagia. Mi alzai di corsa dal divano.
    "Stephen, dove sei?" - gli chiesi telepaticamente
    Sentii la voce di Stephen. Ancora oggi, se ripenso a quelle parole, un brivido mi percorre la schiena.
    "Donovan" - disse - "Li ho uccisi io. Sono un assassino"
    Mia madre mi abbracciò, era terribilmente scossa.
    "Andrà tutto bene, oddio, tutto bene" - mi disse.
    Mi divincolai dalla presa e tornai a comunicare con mio fratello.
    "Stai scherzando Stephen?" - gli chiesi - "Dove sei?"
    " Entrez, entrez, petits enfants" - disse, nella mia testa, una voce, non era quella di Stephen, non poteva essere la sua.
    "Cosa significa? Che ti prende?" - gli chiesi
    "... ils n’étaient pas sitôt entrés, que le boucher les a tués..."
    Solo in quel momento capii cosa mi stava dicendo Stephen, era la filastrocca, la famosa filastrocca di San Nicola, quella dove c'è un macellaio che uccide dei bambini! Infatti i ragazzini sono stati uccisi con un coltello da macellaio. Durante l'ora di francese, qualcosa si è impossessato di Stephen e lui li ha uccisi, capito? Dovete credermi.

    Il dottor Roy e la dottoressa Brown si lanciarono un'occhiata fugace.
    'Come fa a sapere che sono stati uccisi con un coltello da macellaio? Non è stata riportata come notizia'
    Il ragazzo cominciò ad agitarsi.
    'Stephen, me l'ha detto, telepaticamente... no? Mi pare ovvio? No?' - disse, mentre si grattava istericamente la testa.
    La dottoressa scrisse qualcosa sul suo taccuino. 'Grazie, Martin' - disse al ragazzo - 'Vai a riposarti ora'.
    Un uomo in divisa prese il ragazzo da un braccio e lo trascinò via.
    'Non sono Martin, sono Donovan!!' - disse il ragazzo mentre veniva trasportato via.
    Rimasti soli, il dottor Roy si rivolse alla collega. 'Che ne pensa?'
    '... un caso interessante' - rispose la Brown - 'Martin Tremblay ha ucciso Donovan e Stephen Tremblay, i suoi due fratelli minori e poi si è impossessato dell'identità di uno dei due inventandosi la storia della telepatia'.
    'I genitori non si sono accorti di nulla?'
    'Forse erano turbati per la scomparsa dei figli, avranno notato degli squilibri in Martin, ma forse hanno pensato fossero una sua risposta alla mancanza dei fratelli'
    'Ma perché? Non ha precedenti, un ragazzo all'apparenza normale, perché ha ucciso i fratelli?'
    La dottoressa chiuse il taccuino. 'Gelosia. Si sa, i fratelli gemelli hanno maggiore affinità, forse Martin si sentiva escluso'
    Il dottor Roy annuì.

    Martin era rannicchiato a terra, con gli occhi chiusi, in quella stanza completamente bianca.
    "Ehi Martin..." - sentì ad un tratto la voce di Donovan - "Ci leggi di nuovo quella filastrocca?"
    "Sì" - sentì la voce di Stephen - "Come si chiama? Ah sì, La leggenda di San Nicola"
    Martin aprì gli occhi. 'Dove siete?' - chiese con voce tremante
    'Volevi il nostro potere, no?' - chiese Donovan
    'Ora sentirai le nostri voci nella tua testa' - disse Stephen - 'le sentirai per sempre'

    Edited by Rory - 19/9/2016, 16:54
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    Una bella poesia, bravo.
    Una parafrasi mi sembra esagerata :asd: , è tutto molto chiaro. Le immagini trasmesse dalla poesia sono molto chiare e l'atmosfera che suscita è ben definita, non è una cosa ottenibile facilmente da un testo poetico. Quindi ancora bravo :)
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    La Morte sicura, la Morte carogna,
    La Morte che ha il muso di un topo di fogna.
    La Morte ha danzato, la Morte tua sposa,
    la Morte maligna, la Morte pietosa


    Non so se leggi Dylan Dog, io ti consiglio l'albo "Attraverso lo specchio" scritto da Tiziano Sclavi, penso che ti potrebbe piacere.

    La poesia è molto bella, forse qualche problemino di metrica rende poco armonica la lettura, comunque complimenti :)
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    Hai fatto bene ad upparla perché questa me l'ero persa.
    Che dire, meravigliosa.
    Una bella trama, scritta bene, horror puro.
    Azzardo a dire che tra quelli che scrivono in questo forum sei quello, per ora, con lo stile che mi piace di più. I miei complimenti :)
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    Mi sembrava di leggere "Piccoli Brividi" :asd:
    Non male, il comportamento del vero padre mi è parso poco sensato e realistico... con cosa modificava le foto? Usava il computer della figlia? Le scannerizzava e poi le stampava e le attaccava al muro? Boh...mi pare strano.
    La traduzione comunque è scritta bene! Complimenti :rock2:
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    Wdr si impegna a diventare redattore mi sa...tremate!

    Ciao Alessia!! Felice permanenza :D
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    Io sono acrofobo e kenofobo, ho paura delle altezze e del vuoto, in maniera patologica. Se a mare mi ritrovo in una zona dove non "si tocca", mi prendono attacchi di ansia, mi sento tipo morire.
    Per il resto amo i cani, fare lunghe passeggiate al tramonto e vedere i western in tv.
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    Scritta indubbiamente molto bene. Non sono un fan del simbolismo e dei racconti che prevedono diverse interpretazioni, però questa si lascia leggere volentieri, molto belle le immagini descritte. Complimenti :)
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    Una storia descritta molto bene, sei riuscito a proiettare il lettore in un'atmosfera tetra ben definita. Concordo con gli altri per quanto riguarda la trama, decisamente trita e ritrita, mi aspetto di leggere altre storie in cui il tuo talento narrativo si sposi con idee più originali, così da creare veri e propri capolavori ;)
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    A me spiace dare pareri negativi, soprattutto quando si tratta di storie non tradotte ma originali, ma sinceramente non mi è piaciuta. Più che una storia mi sembra il "soggetto" di una storia, e tutto molto abbozzato se non per la parte finale, che è molto poetica ma irrealistica... parli in prima persona e un tizio che sta andando all'inferno non si mette a dire "vengo divorato dalla mia ombra... e caddi come corpo morto cade" ma direbbe cose del tipo "aiutoooo...sto morendo!!! Ahhhhh".
    Questo per farti capire che quando hai un'idea che ti sembra buona, nella stesura devi renderla nei migliori dei modi, non avere fretta di scrivere la prossima volta :)
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    CITAZIONE (InKubus @ 3/9/2016, 10:35) 
    Da metà-fine, quando la ragazzina-fantasma comincia a dire cose, il padre pensa, la figlia parla e li la lettura diventa un po' complicata. Ho capito la storia, ma ho impiegato qualche secondo a capire che il protagonista aveva due figlie. Ma penso che la difficoltà, in questo caso, sia una cosa mia. Probabilmente non si può rendere meglio.

    L'importante è che tutto si sia risolto per il meglio :asd: :asd: :asd:
133 replies since 19/6/2016
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