Posts written by Catania

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    Molto carina e scorrevole. Complimenti.
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    Questa altra è un orgasmo visivo oltre che uditivo :rath:


    Il tuffo al cuore quando passa per Agnano :love:
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    Roba di altissimo livello.
    (Visione consigliata ad un pubblico dal QI minimo di 220)



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    Benvenuto e buona permanenza
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    Almeno non sono l'unico a passare il capodanno a casa. Benvenuta e buona permanenza qui
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    It all comes tumbling down, tumbling down, tumbling down...
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    Innanzitutto ti ringrazio per la risposta. Ovviamente so che si tratta di un fenomeno puramente virale che difficilmente può essere fermato, il mio intento era invece quello di sfruttarlo come mezzo per arrivare ad esplorare cosa caratterizza una buona descrizione e qual è l'obiettivo della descrizione, anche perché questo genere di fenomeno credo sia dato principalmente da una cattiva educazione letteraria che sorvola su questo genere di argomenti.
    Senza pretendere di conoscere universalmente questo soggetto ovviamente, motivo per cui sono tanto curioso di sapere la vostra opinione.

    CITAZIONE
    L'altra volta ho letto proprio una di quelle storie, e ho trovato questo utente che, nell'elencare i vestiti che la protagonista porcachenondiesserlogoffachetuttimaltrattano indossa, ha messo delle immagini assieme a delle brevi descrizioni, scarne e completamente inutili ai fini della narrazione....

    In genere con 25K mi piace, si potrebbe aprire un intero forum solo con questo genere di oscenità credo :asd:

    Certo prenderla sul ridere è l'atteggiamento migliore, capire che questo fenomeno è solo frutto di un interessamento superficiale ma è interessante analizzare la cosa.
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    Come faccio solitamente nei periodi di malattia poco fa mi sono ritrovato a girovagare nelle sezioni più buie di Wattpad, alla ricerca dei testi più orribili che riuscissi a trovare: da quelli scazzati a quelli che vogliono fare sul serio e fanno la fine di un gatto che tenta di afferrare un laser puntato nella tazza del cesso. Tralasciando ora sia i miei masochismi personali che i dolci felini, chiunque sia stato su quel sito almeno una volta è perfettamente a conoscenza del contenuto generico che vi si può trovare e se è come me probabilmente ci si diverte anche, e probabilmente sa quanto in basso sia scesa la qualità dei testi da quando il sito ha permesso l'inserimento di elementi multimediali all'interno dei testi. Facendoli diventare delle didascalie intervallate ogni tre o quattro righe da una gif o da un'immagine, in modo da evitare che il lettore medio si distragga dal testo sicuramente ben scritto e coinvolgente. Mi piacerebbe innanzitutto chiedervi che ne pensate di questo genere di contenuto, ovviamente non parlo dell'utilizzo ossessivo della multimedialità, ma anche solo delle immagini a metà del testo, ovviamente non in sostituzione delle descrizioni vere e proprie, di quelle parleremo dopo. Fin'ora non ho quasi mai avuto occasione di parlarne con altre persone interessate alla scrittura, esclusi i sopracitati "wattpaddiani" dai quali ho ricevuto sempre la stessa argomentazione, ovvero che si trattava di un metodo già utilizzato nei nei libri per bambini o più generalmetne nei libri illustrati. Tali argomentazioni reggerebbero nel caso le illustrazioni venissero usate nello stesso modo, ovvero accompagnandovi una BUONA descrizione, e non per sopperire a scarse capacità narrative.
    Devo ammettere tuttavia che anche io ho utilizzato delle immagini in alcuni miei testi, talvolta semplicemente a scopo decorativo, come aricchimento, o talvolta come esercizio, e riconsoco che spesso ho sbagliato perché la qualità del testo si appoggiava troppo a ciò che l'immagine trasmetteva ma effettivamente mi sono sempre sforzato affinché il testo risultasse godibile e sensato anche senza l'utilizzo dell'immagine. Dunque non sono assolutamente contro il loro utilizzo purché siano bene inserite e non essenziali (nota che mi è venuta in mente solo ora, le creepypasta ovviamente non contano troppo in questa discussione visto che molte di loro fanno proprio dell'utilizzo delle immagini il loro punto di forza, il che le rende un po' un caso particolare. Tuttavia qui vorrei solo concentrarmi sulla narrativa più "classica".)

    Vorremi tralatro anche concentrarmi su un altro punto ovvero quello dei presta volto, tematica sulla quale mi sento in bisogno nonché in piena ragione di sparare a zero.
    Per chi non conoscesse questa oscura e oscena pratica consiste nel prendere il volto di un attore/attrice/personaggio di videogiochi, fumetti, anime o quant altro e inserirlo come volto, in modo che il lettore sappia già come DEVE, e sottolineo DEVE immaginare il personaggio. Trascende totalmente il senso del media scritto a mio parere, dal momento in cui tu pensi a qualcosa e vuoi che qualcun altro veda quella cosa esattamente come tu l'hai pensata puoi toglierti dalla testa il media scritto, è una cosa da fumetto, da film, o da videogioco; non da media immaginativo quale la scrittura. Una descrizione ha il preciso scopo di dare al lettore dei paletti entro cui immaginare, non dei parametri fissi poiché è lì che la descrizione a mio parere diventa una cattiva descrizione, làddove una descrizione pretende di creare un'immagine fissa, un foglio disegnato, smette di essere una descrizione e smette di collaborare con il lettore per aiutarlo a immaginare, e al contrario lo "obbliga" ad immaginare in un certo modo risultando in qualcosa di sgradevole e restrittivo.
    Credo che la metafora in questo sia un punto fondamentale non solo per coinvolgere il lettore ma anche per aiutarlo a immaginare in maniera più vivida e ho in un certo modo trovato il mio "canone" di descrizione, il modo in cui mi piacerebbe riuscire ad utilizzare la metafora e la costruzione, e mi è capitato leggendo l'incipit di "La Torre dell'Elefante" di Robert E. Howard, non solo trovo incredibilmente coinvolgente un incipit del genere, tanto vivido e colorato nelle descrizioni quanto scuro e sporco in quello che descrive. Ma ciò che più mi ha colpito è stato l'uso di una certa similitudine:

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    Non sono riuscito a trovare pdf da copiare quindi vi prendete un'immagine nel bel mezzo del testo
    Ironico in un certo senso.


    CITAZIONE
    "...colpivano i passanti come un pugno pieno viso."

    Ed effettivamente è ciò che si sposa perfettamente col concetto di descrizione, non è qualcosa di estremamente preciso, e probabilmente potresti non riceverla come inteso inizialmente, eppure l'effetto è d'impatto e travolgente in un certo senso, qualcosa che ti faccia vedere le cose in un modo diverso e non solo perché sei finito con la schiena a terra e stai per svenire.
    Allo stesso modo questa descrizione È almeno per me, un pugno in pieno viso, coinvolgente, ricca, descrittiva al punto giusto e in grado di dipingere un ambiente vivido ma non rigido.

    E con questo si conclude il mio delirio probabilmente sterile e senza scopo, ma al quale penso spesso in certi momenti e che mi andava di condividere. Spero siate ancora vivi e abbiate apprezzato, e che magari abbiate voglia di rispondere con le vostre opinioni in merito. Certo probabilmente per molti di voi alcune delle cose dette potrebbero sembrare ovvie ma mi sentivo in vena di provare a intavolare una discussione.

    Altro video che ho trovato in merito, sicuramente più interessante, veloce e utile del mio sproloquio: <div style="position:relative;height:0;padding-bottom:56.25%">
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    CITAZIONE
    Senza un mesaggio, uno scritto vale solo come esercizio di virtuosismo. Con questo intendo dire che lo scrittore scrive solo col fine di far vedere al lettore la sua bravura, la sua maestria nell'uso delle parole. Lecito, per carità, ma io se leggo è perché voglio ricavare qualche spunto di riflessione, qualcosa che mi faccia vedere le cose in un modo fuori dai miei schemi mentali.

    Mi sembra poi banale dire che in tema di CP lo scopo da perseguire non stia nella morale, in un messaggio,.... ma nel provocare inquietudine. Però è un'eccezione.

    Tuttavia uno spunto di riflessione non si scatena solo e unicamente quando un racconto ha un messaggio. Sono dell'opinione che anche racconti o storie generalmente intese come pure dimostrazioni di stile possano arricchire il lettore. L'horror, l'avventura, l'azione, se ben raccontate e approfondite, pur non avendo un messaggio vero e proprio ci portano ad approfondire e a conoscere meglio l'autore, la sua visione delle cose attraverso un personaggio magari. O perché no, la paura che ci suscita un racconto dell'orrore può benissimo farci capire qualcosa in più di noi stessi, così come l'entusiasmo o il senso di meraviglia che può suscitarci un racconto fantastico. Tutto questo senza considera che una mera dimostrazione di stile se vogliamo dirla tutta può benissimo essere utile per apprendere meglio un certo stile, per interrogarci su una scelta di parole particolare, sul modo in cui l'autore ha creato la suspense, o ha ben descritto l'ambientazione, in fin dei conti abbiamo imparato qualcosa, un messaggio ci è arrivato, il racconto ci ha arricchiti e fatti crescere stilisticamente in un certo modo.

    Chiedo venia se c'è qualche errore ma sto scrivendo da cellulare.
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    La storia in sé non mi è dispiaciuta, anzi, come dissi nell'altro commento ho trovato estremamente interessanti l'ambientazione e i riferimenti. Tuttavia ho trovato la narrazione davvero poco intrigante, e nel complesso abbastanza anonima. Mi è quasi sembrata una sintesi a un certo punto, o una corsa verso il finale. Sinceramente avrei preferito molto di più qualcosa di più lungo ma più descrittivo e profondo ed è un vero peccato.
    Per esempio nel combattimento tra il protagonista e l'Azde la descrizione è parecchio approssimativa e a mio parere manca parecchio di enfasi, inoltre subito dopo il cambio tra l'Azde che viene sconfitto e Atali'i è molto brusco, una cosa che ho notato spesso in questa storia. Immagino possa essere dovuto alla volontà di dividerlò in capitoli ma l'ho trovato abbastanza fastidioso per come rompe il ritmo della narrazione.

    CITAZIONE
    Azde, perché era quello che la donna era diventata, di attaccare Moto mbawa, che approfittò per correre nel folto della giungla.

    Odio essere puntiglioso, comunque sia l'ho googlato un secondo e ho visto che wikipedia lo porta come Adze.
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    Benvenuta e buona permanenza allora
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    Sento


    "Labbra secche! Labbra secche!" grida di aiuto. "Labbra secche, date acqua" continua: "Acqua, acqua, aqqua, aqua, aua" si sgola l'umano, finché non realizza per l'ennesima volta che tutto quel gridare non fa che aumentare il dolore, e allora smette di gridare e inizia a pensare, forte, se mai si può pensare con forza: "Mi brucia, mi brucia la gola!", e bestemmia e impreca.
    Ma la piovra di metallo non si muove, non un accenno negli occhi, non un brillìo di compassione, somministra con cura le dosi di rigenerante che non lo fanno morire di sete ma allo stesso tempo non lo dissetano, e poi si gira verso il prossimo vegetale, muto e immobile.
    La cupola di plusmetallo brilla nella debole luce della cantina, una piccola, debole luce. Niente neon, per fortuna. Lo avrebbe fatto impazzire, bensì uno di quei bulbi col filo di tungsteno. Qualcosa di vecchio, un ricordo su cui posare gli occhi per fingere di essere ancora indietro, per fingere di non aver ancora sbagliato, di aver fatto in tempo. Una macchina del tempo della disperazione.
    Il polpo mostruoso si voltò tendendo i cavi e assieme a loro la sua pelle.
    Qualcuno gemette nel cerchio di lettini rialzati che circondava il mostro, e allora lui sorrise, e si lanciò contro l'intelagliatura di alluminio che gli collegava la testa al lettino, alché il tentacolato gli scarico la solita mini-dose di sedativo.
    Forse una cantina per vini, già quella doveva essere proprio una cantina per vini, pensò mentre rilassava il collo e si stendeva totalmente sul lettino, e la maschera di alluminio gli si regolava addosso per monitorarlo.
    "L'odore è quello, peccato abbiano preso tutto il vino". Chiuse gli occhi per ricordarselo, sì, c'era ancora: ancora il sapore del vino.
    Il controllore gli zampettò sulla pelata ed imbucò le zampe nelle apposite prese. C'era ancora, c'era ancora, ma non ci doveva pensare o se lo sarebbero preso. Non era un bene pensare al vino, il pensiero poteva indurre tentazioni e la tentazione sveglia il corpo. E il corpo non si doveva svegliare, il corpo sveglio muore, e il corpo morto non nutre.
    Pensò ai serpenti invece, e in un attimo se lì dimenticò, dimenticò che forma avessero, dimentico il suono che facevano, e il colore, e la paura: e dopo un po' anche il nome smise di aleggiare nel suo cervello quando il controllore staccò via le zampe.
    Eppure a lui le paure sarebbe piaciuto tenerle. Gli sarebbe piaciuto ricordarsi i serpenti e le api e le fucilate nel mezzo della notte. Gli sarebbe piaciuto ricordarsi i silenzi quando passavano loro, gli sguardi bassi, le mani tremanti. Gli sarebbe piaciuto ricordarsi i nomi di quelli spariti nel nulla, e tremare al pensiero.
    Ricacciò indietro il pensiero e rialzò il collo sul mostro. Stava finendo, lo sapeva. Mancavano poche goccie e poi il suo cuore non ce l'avrebbe fatta più, e allora sarebbe stato inutile.
    Forse qualcosa di folle era scaturito da quei pensieri, qualcosa di non visto dal controllore. E per un attimo gli occhi gli brillarono di nuovo di ricordi.
    "Sento, ho sete" disse. E in quel momento sentì il controllore zampettargli dietro.
    "IO SENTO!" gridò mentre artigli crudeli gli incidevano sulla testa. Mentre il polpo continuava imperterrito nel suo lavoro, senza considerarlo. Eppure lui sperava, che in quel cerchio qualcun altro lo avrebbe ascoltato.
    "SENTO ANCORA!" gridò sgranando gli occhi mentre qualcosa gli svuotavano la testa.
    "sEnTo" mentre le occhiaie diventavano abissi neri e i bulbi venivano tirati via, nel buio.
    Riecheggiò infine nel buio lontano, oltre il cono di luce dove operava quella sanguisuga meccanica, e per un attimo sembrò provenire dallo scarto sul lettino.

    ucl215



    shadrach
    (Copertina di "Shadrach nella Fornace" di Robert Silverberg, disegnata da Marco Patrito per Classici Urania)


    Non facciamo morire questo topic, qualcun altro per riportarlo in vita?


    Edited by Qush-Nath - 19/11/2017, 14:02
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    Carina.
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    Essendo ancora l'inizio non credo si possa dire molto, comunque sia la storia mi ha incuriosito, così come l'ambientazione tribale. Purtroppo fin'ora la narrazione mi è sembrata un po' troppo veloce.
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    Forse è qualcosa di puramente soggettivo ma questa cosa l'ho trovata incredibilmente inquietante.



    Il doppiaggio e il suono in sottofondo sono da incubo. :peo:
356 replies since 9/2/2015
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