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    Darkness/Light/Darkness (Tma/Svetlo/Tma) è un corto in stop motion del regista ceco Jan Švankmajer, famoso soprattutto per i lavori in suddetta tecnica. Le produzioni di Švankmajer spesso risultano estremamente inquietanti, il modo in cui i soggetti si muovono, i rumori, le inquadrature contribuiscono ad un’ambiente surreale che lascia sbalorditi e inquietati.
    Darkness/Light/Darkness è uno dei corti più famosi del regista ed è passato alla storia dell’animazione in stop-motion divenendone uno dei simboli:
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    Benvenuto e buona permanenza :)
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    Parte 1

    God of the Red Flux -
    Un’entità costituita da vapore rosso che infesta la foresta pluviale dell’Africa Centrale. È in grado di trasformare gli uomini in servi simili a zombie: gli Uomini-Albero di M’bwa.
    Apparizione: “The Tree-Man of M’bwa” di Donald Wandrei

    Gog-Hoor Divoratore dei Malati (Eater of the Insane)
    Un’entità gigantesca che risiede in una dimensione inversa. Ricorda un grosso proiettile con una proboscide.

    Gol-Goroth Golgoroth, L’Antico Dimenticato, Dio della Pietra Nera, Golgoroð (Golgoroth, The Forgotten Old One, God of the Black Stone, Golgoroð)
    Appare come un mostro titanico simile a una rana nera con uno sguardo incredibilmente minaccioso, o come un essere coperto da tentacoli, scaglie e con ali da pipistrello.
    È un dio oscuro di Bal-Shagot e Hyboria il cui culto è diffuso anche in alcune parti in Gran Bretagna. È conosciuto in Ungheria come La Pietra Nera. Era probabilmente adorato dagli Atlantidei.

    Apparizione: “La Pietra Nera” di Robert E. Howard

    Golothess -
    Un’entità tagliata in dieci pezzi da Yig durante una grande battaglia (uno di questi pezzi è fatto di alabastro, venne ritrovato in Egitto e fu datato 1.300 a.C.). Ricorda ed ha un dominio simile al dio greco Bacco.

    The Green God L’Orrore Sotto Warrendown (The Horror Under Warrendown)
    Una pianta senziente che abita in delle caverne sotterranee dove è servita da degli adoratori mutanti simili a conigli.

    Groth-Golka Il Demone Dio-Uccello, Il Dio-Uccello di Balsagoð (The Demon Bird-God, The Bird-God of Balsagoð)
    Un entità mostruosa che abita sotto l’Antartide. Si dice che ricordi vagamente uno pterodattilo. Era adorato a Bal-Sagoth, una colonia atlantidea.

    Apparizione: “The Gods of Bal-Sagoth” di Robert E. Howard

    Gtuhanai Il Dio Distruttore degli Aartanna (The Destroyer God of the Aartnna)
    Un’entità distruttrice che si manifesta come un vortice di metallo. Abita da qualche parte intorno alla costellazione delle Pleiadi e porta distruzione ovunque è evocato.

    Gurathnaka Mangiatore di Sogni, Ombra della Notte (Eater of Dreams, Shadow of the Night)
    Un’ombra incorporea che abita le Terre dei Sogni.

    Gur'la-ya (Lurker in the Doom-Iaden Shadows)
    Un’ombra umanoide con due rossi occhi luminescenti, capaci di trasformare le sue vittime in pietre verdi fosforescenti con simboli bizzarri intagliati all’interno.

    Apparizione: “The Skull of Gur-la’ya” di Jerry Baker

    Gzxtyos Compagno/a di Othuyeg (Mate of Othuyeg)
    Il compagno/a di Othuyeg, simile al suo sposo.

    Han L’Oscuro (The Dark One)
    È composto da nebbia gelida, ed è obbligato all’adorazione di Yig. Sorveglia un gigantesco labirinto, all’interno del quale è conservata una reliquia che appartiene a Yig.


    Hastalyk Il Contagio (The Contagion)
    Un’entità microbica responsabile della peste.

    Hastur L’Innominabile, Colui che non Deve Essere Nominato, Signore dello Spazio Interstellare, Il Re in Giallo, Il Re Pavone, Zukala-Koth (The Unspeakble, He Who is Not to be Named, Lord of Interstellare Spaces, The King in Yellow, The Peacock King, Zukala-Koth)
    La sua forma reale è sconosciuta ma solitamente si manifesta come una massa di tentacoli e bocche simili a quelle delle sanguisughe. Oppure come il Re in Giallo, un umanoide che indossa vesti rovinate di colore giallo e una maschera pallida.

    Apparizione: "Haïta the Shepherd" di Ambrose Bierce

    H'chtelegoth Il Grande Dio Tentacolare (The Great Tentacled God)
    Ricorda un tronco marrone-verde con una corona di tentacoli, multipli occhi messi in fila e una coppia di tentacoli laterali.
    Apparizione: “The Stranger & H’chtelegoth” di R.S. Cartwright

    Hnarqu Il Grande (The Great One)
    Fratello minore di Cthulhu, si manifesta come una gigantesca bocca circondata da innumerevoli tentacoli.


    Hydra Madre Hydra (Mother Hydra)
    Consorte di Dagon comanda insieme a lui gli Abitatori del profondo. Non si sa se Hydra sia realmente un Grande Antico o semplicemente un Abitatore del Profondo orribilmente mutato.

    Apparizione: “La Maschera di Innsmouth” di H.P. Lovecraft

    Hziulquoigmnzhah Il Dio di Cykranosh, Ziulquag-Manzah (The God of Cykranosh, Ziulquag-Manzah)
    È il figlio di Cxaxukluth, fratello di Ghisguth e zio di Tsathoggua. Appare simile a suo nipote ma ha un collo allungato, degli arti anteriori molto lunghi e molte piccole gambe. Ha abitato molti posti, tra cui Xoth, Yaksh e Cykranosh (dove risiede tutt’ora).

    Apparizione: “The Door to Saturn” di Clark Ashton Smith

    Idh-yaa Compagna di Cthulhu, Matriarca di Xothic (Cthulhu’s Mate, Xothic Matriarch)
    Generò su Xoth la Prole Stellare di Cthulhu. Ha più specificatamente prodotto: Ghatanothoa, Ythogtha, e Zoth-Ommog; e la figlia di Cthulhu: Cthylla.

    Apparizione: “The Xothic Legend Cycle” di Lin Carter

    Inpesca L’Orrore del Mare (The Sea Horror)
    Una massa senza forma nera-azzurognola che infesta le coste dell’Ecuador e del Perù. È nemico degli Abitatori del Profondo.

    Iod Il Cacciatore Splendente, La Fonte (The Shining Hunter, The Source)
    Adorato sul pianeta Bel Yarnak e nelle lontane galassie dove è conosciuto come “La Fonte”. Era conosciuto in Atlantide e a Mu come “Il Cacciatore Splendente”, lì era adorato come Dio della terra insieme a Vorvadoss e Cthulhu. Si presenta come uno strano essere fungoide cristallino.
    Apparizione: “The Hunt” di Henry Kuttner

    Istasha Padrona dell’Oscurità (Mistress of Darkness)
    Una divinità gatto simile a Bast. Sua sorella è Lythalia.

    Ithaqua Il Camminatore del Vento, Il Wendigo, Dio del Freddo Bianco Silenzio (The Wind Walker, The Wendigo, God of the Cold White Silence)
    Appare come un terrificante gigante rozzamente umano e con rossi occhi fosforescenti. Venne avvistato nel Subartico dai Nativi Americani. Si crede cacci nella landa Artica, predando ignari esploratori, e che abbia inspirato le leggende Native Americane del Wendigo e dello Yeti.
    Il suo culto è piccolo ma estremamente temuto. Gli abitanti della Siberia e della Alaska spesso offrono sacrifici a Ithaqua, non in segno di adorazione ma per appacificarselo. Coloro che entrano a far parte del suo culto ottengono l’immunità alle temperature fredde. Utilizza spesso gli Shantaks come servitari.
    Spesso tenta di riprodursi con femmine umane, sperando di creare una prole che superi i limiti impostigli dagli Dei Antichi, e che gli permetta di liberare il resto dei Grandi Antichi. Si pensa inoltre che un ulteriore motivo del suo desiderio di prole sia quello di combattere la solitudine, essendo egli l’unico della sua specie. Tuttavia nessuno dei suoi figli sopravvissuti gli è amichevole, e tutti gli si rivoltano contro a un certo punto.

    Apparizione: “Ithaqua” di August Derleth

    Janai'ngo Guardiano e Chiave dei Cancelli Acquosi, L’Aragosta delle Profondità (Guardian and the Key of the Watery Gates, The Lobster of the Deep)
    Un simil crostaceo munito di tentacoli. Serve Cthulhu e abita le profondità della Baia di Rhiiklu, da qualche parte negli Stati Uniti.

    Juk-Shabb Dio di Yekub (God of Yekub)
    Una gigantesca sfera luminosa di energia senziente.

    Apparizione: “The Challenge from Beyond” di C.L. Moore, A. Merritt, H.P. Lovecraft, Robert E. Howard, e Frank Belknap Long

    Kaalut Il Vorace (The Ravenous One)
    Un essere simile a una larva, che abita il reame nebbioso di K’gil’mnon, insieme ai Gharoides, i suoi servitori insettoidi.

    Kag'Naru of the Air -
    Menzionata come sorella di M’Nagalah.

    Kassogtha Moglie di Cthulhu, Il Leviatano della Malattia (Bride of Cthulhu, The Leviathan of Diseases)
    Sorella e moglie di Cthulhu, ha generato Nctosa e Ncothulu. È descritta come una massa di tentacoli.



    Kaunuzoth Il Grande, Cannoosut (The Great One, Cannoosut)
    Simile a un cetriolo di mare con cinque occhi e tre appendici artigliate.

    Khal'kru Tutto-in-Tutto, Più-Grande-Degli-Dèi (All-in-All, Greater-than-Gods)
    Un oscuro polpo, simile al Kraken Norvegese, ma che vive in un tempio in una valle nascosta dell’Alaska.
    Apparizione: The Dwellers in the Mirage” di Abraham Merritt

    Klosmiebhyx -
    Sorella di Zstylzhemghi

    K'nar'st Prole del Dimenticato (Spawn of the Forgotten)
    Un umanoide anfibio con quattro arti provvisti di sette artigli ciascuno, e tentacoli al posto della gambe. La testa è simile a quella di un leone, e dalla sua bocca fuoriescono tre lunghe lingue. Giace intrappolato sotto il fondo del mare, dentro una misteriosa montagna marina chiamata Nayghof.

    Krang Il Morto (The Dead One)
    Una mostruosa entità aliena. Attualmente addormentato in un gigantesco mausoleo in una distesa deserta, messo a guardia di un tesoro senza prezzo fatto di vecchi pianeti decaduti.

    Kthaw'keth Il Supremo Sconosciuto, Il Flagello di Yaksh (The Supreme Unknown, Scourge of Yaksh)
    Un coccodrillo mostruoso ricoperto da tentacoli e arti simili a tripodi. Adorato nell’antico Egitto come divinità dell’oscurità e del chaos.

    Kurpannga Il diavolo-dingo (The devil-dingo)
    Un gigantesco dingo senza pelo che vive nella Terra dei Sogni.

    Lam Il Grigio (The Grey)
    Un’entità aliena simile agli Alieni Grigi che abitano il lato oscuro del pianeta Marte.

    Lythalia La Dea della foresta (The Forest-Goddess)
    Una seducente donna coperta di arbusti e parti vegetali. In qualche modo è stata la compagna del Dio Antico Nodens, dandogli i due Dei gemelli Vorvadoss e Yaggdytha.

    Mappo no Ryujin Precursore del Destino, Drago di Mappo (Harbinger of Doom, Mappo’s Dragon)
    Un essere assimilabile a un drago ricoperto di pseudopodi. Madre del Dio-Serpente Yig. Si dice sia imprigionato sotto il continente sommerso di Mu.

    M'basui Gwandu L’Abominio del fiume (The River Abomination)
    Un essere tremendo con occhi da ragno e ali da pipistrello che abita nel Fiume Congo.

    M'nagalah Il Divoratore, Il Dio Cancro (The Devourer, The Cancer God)
    Una massa di viscere e occhi.

    Mnomquah Signore del Lago Nero, Il Mostro nella Luna (Lord of the Black Lake, The Monster in the Moon)
    Un grande rettile con una corona e dei sacchetti vuoti al posto degli occhi (questi ultimi funzionano come normali occhi). È intrappolato nella luna della Terra dei Sogni e come ci sia finito è un mistero. È il compagno di Oorn e quando i Grandi Antichi si sveglieranno per ridurre il nostro mondo a una landa deserta Mnomquah si riunirà con la sua sposa. È chiamato “Il Signore del Lago Nero poiché controlla il Lago di Ubboth, il Grande Lago presente sotto la superficie della luna.

    Mordiggian Il Dio Ossario, Il Grande Ghou, Il Signore di Zul-Bha-Sair (The Charnel God, The Great Ghoul, Lord of Zul-Bha-Sair, Morddoth)
    È adorato dai ghoul. Quando appare ogni fiamma o fonte di calore viene risucchiata all’interno del suo corpo a forma di vortice, abbassando immediatamente la temperatura. Uccide le vittime inghiottendole e succhiandone via la forza vitale, e, in seguito, dissolvendo i loro corpi. Nonostante questo Mordiggian non è malvagio ed è conosciuto per risparmiare coloro che non hanno offeso lui o i suoi seguaci.
    Apparizione: “The Charnel God” di Clark Ashton Smith

    Mormo La Luna con Cento Facce (The Thousand-Faced Moon)
    Appare in molte forme ma le tre più comuni sono: Una beffarda fanciulla vampirica, come una gorgone con tentacoli per capelli o come un gobbo albino simile ad un rospo con una massa di antenne al posto della faccia. Quest’ultima è anche la forma dei suoi servitori: Le Bestie Lunari.

    Mortllgh Tempesta di Ferro (Storm of Steel)
    Una sfera lucida che galleggia al centro di un vortice di pezzi metallici affilati.

    Mynoghra La Demonessa delle Ombre (She-Daemon of the Shadows)
    Una succube con tratti alieni e tentacoli al posto dei capelli. Viene menzionata come cugina di Nyarlatothep e adorata da culti di streghe a Salem e nell’Oregon.

    Nctosa e Nctolhu La Prole Gemella di Cthulhu (The Twin Spawn of Cthulhu)
    Le figlie gemelle di Ctuhlhu. Sono attualmente imprigionate nella Grande Macchia Rossa di Giove. Appaiono entrambe come dotate di conchiglie, con otto arti segmentati e sei lunghe braccia munite di chele. Ricordano molto vagamente loro sorella Cthylla.
    Apparizione: “Nightmare’s Disciple” di Joseph S. Pulver



    Edited by RàpsøÐy - 10/2/2017, 16:40
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    "Cosa sono, io? Il solitario supremo, costretto a guardare ciò che avrebbe potuto essere." Frank Herbet: "L'Imperatore-Dio di Dune"



    Quella porta era l'unica cosa che osservava da anni ormai, bloccato in quella stanza rossa. Quella porta nera, graffiata che dava l'impressione di stare per aprirsi da un momento all'altro. Eppure non lo faceva mai, non si apriva mai e lui rimaneva lì, fermo, nel liquido della sua vasca, con i tubi che succhiavano in continuazione dal suo corpo deformato la sostanza tanto preziosa: il Keliss. Quando un umano veniva scelto per la coltivazione del Keliss veniva immerso in una vasca di acido che permetteva alla sostanza di svilupparsi. In quelle vasche i corpi venivano mantenuti in vita, non avevano più bisogno di sostentamento e non dormivano, non avevano più bisogno nemmeno dell'ossigeno per vivere, gli bastava rimanere immersi nell'acido. Tuttavia il loro corpo andava sempre più deformandosi fino a che diventava inutilizzabile per la coltivazione. Continuava a osservare quella porta dalle spesse lenti della maschera che gli proteggeva la testa dall'acido. Si portò una mano al volto, almeno qualcosa della sua mano era rimasto, ma erano anni che non toccava la propria faccia, l'ultima volta era stato quando aveva dieci anni, prima che lo ritenessero idoneo per la coltivazione. Nuotò all'indietro nella vasca e iniziò a respirare, la maschera glielo permetteva anche se non era necessario poter respirare per quelli come lui. Respirare gli faceva male, un dolore lancinante che prendeva il centro del petto, respirò affannosamente fino a che non fu stanco. Respirare gli permetteva di ricordare, lo faceva tornare a sentirsi umano. In quella lunghissima eternità i pensieri servivano solo ad addolorarlo di più, non gli rimaneva altro che ricordare: le pianure di Yuteh si stendevano a perdita d'occhio, Scar era seduto sotto un albero osservando le stelle diurne, ora rimpiangeva di non averle osservate più a lungo, avrebbe più ricordi da rivedere. Lontano si sentivano i rullii metallici degli automi da coltivazione. Era quasi il tramonto e alcuni dei contadini avevano già ordinato agli automi di stipare il prodotto della giornata nei magazzini. Scar osservava tutto dalla collinetta su cui si trovava. Un contadino era uscito di casa per sistemare un automa bloccatosi dentro un albero.
    Dall'alto delle case iniziavano a levarsi volute del fumo pallido dei macchinari a Kelyss. Ne percepì il pungente odore chimico. Il fumo prodotto dal Kelyss annebbiava i sensi, Scar ne respirò una zaffata profonda e per un attimo si sentì svenire. Continuò a osservare il teatrino degli automi che uno dopo l'altro rientravano nelle case. Quando anche l'ultimo se ne fu andato iniziò ad incamminarsi verso casa.
    La porta era aperta, cosa non troppo strana visto che su Yuteh vivevano solo contadini e nelle comunità ci si conosceva tutti. In ogni caso Scar sapeva che qualcosa non andava. Trovò sua madre in cucina intenta a guardare un punto fisso dalla finestra, di fianco a lei, sul tavolo, c'era un foglio che Scar non aveva mai visto prima. «Mamma?» disse entrando.
    La donna smise di fissare l'esterno e gli rivolse uno sguardo affettuoso, Scar notò solo ora che aveva gli occhi arrossati. «Scar, va di sopra tra un po' preparo la cena.» gli disse.
    Scar ubbidì, Bev dormiva stesa sul suo letto, coi capelli rossi sparsi ovunque. Scar la scosse leggermente per la spalla. «Ora non posso giocare…» disse senza aprire gli occhi. «Cosa è successo alla mamma?» chiese Scar. «Nulla, cosa dovrebbe esserle successo?»
    «Aveva gli occhi come se avesse pianto…» ribatté Scar. «Avrà tagliato le cipolle.» rispose Bev rigirandosi su un lato.
    Il bambino decise di lasciar perdere e si avvicinò alla finestra nella speranza ci fosse qualcosa di interessante da vedere. Bev aveva appeso vicino al davanzale un barattolo di lucciole che aveva catturato, brillavano ancora. Scar lo sganciò e iniziò a ruotarlo gentilmente tra le mani osservando i giochi di luce.
    Un rumore di passi proveniente da sotto lo fece interrompere. Si sporse dalla finestra e vide un uomo incappucciato da capo a piedi in una tunica nera. Era davanti all'uscio della porta e osservava l'interno.
    Scar lasciò cadere a terra il barattolo che andò in frantumi liberando gli insetti. Iniziò a scendere le scale ma si fermò non appena sentì la voce di sua madre. «Vi prego deve esserci un altro modo…» singhiozzava la donna.
    «Mi spiace signora ma è la legge» rispose una voce estranea, Scar non aveva mai sentito una voce del genere, impassibile e priva di qualsiasi inflessione, sembrava quasi la voce di un computer.
    «…Perché proprio lui?» disse la donna, il ritmo dei singhiozzi andava salendo.
    «È risultato positivo ai test. È davvero difficile trovare qualcuno con le giuste predisposizioni genetiche per la coltivazione, cerchi di capire: il sacrificio di uno porta alla sopravvivenza di molti.»
    La donna non rispose, continuò a piangere.
    Scar si sporse dal suo nascondiglio, gli uomini incappucciati erano due, quello che aspettava fuori dalla porta e un altro che aveva parlato con sua madre. «Non c'è altro da aggiungere dunque, tenga.» Disse l'uomo poggiando sul tavolo una busta di banconote. «Dov'è?» Disse l'uomo davanti alla porta, aveva la stessa voce del suo collega. «Di sopra…»
    Rispose la donna ancora in lacrime.
    Scar spalancò gli occhi quando l'uomo guardò le scale nella sua direzione e lo vide. Corse di sopra, sentiva dietro di lui i passi pesanti dei due uomini.
    Si ritrovò davanti alla finestra della stanza, Bev era sveglia e visibilmente spaventata.
    Il bambino era bloccato, senza possibilità di andare da nessuna parte. Uno dei due uomini sbucò dalla porta della stanza e protese le braccia nere, simili a tentacoli nella semi-oscurità della camera verso Scar. La sorella gli si piazzò davanti per bloccarlo ma ricevette un pugno dritto nell'addome che la lasciò ad ansimare sul pavimento. Scar era di tre anni più piccolo di sua sorella e se quell'uomo aveva battuto lei senza difficoltà non avrebbe di certo potuto tenergli testa. Il bambino si guardò alle spalle, la finestra era aperta. "Ora o mai più" pensò. Scavalcò goffamente il davanzale e si lanciò dalla finestra. Sentì delle mani simili ad artigli afferrarlo per i fianchi e tirarlo su. Anche l'altro uomo era entrato nella stanza. Gli artigli lo stringevano, un ago balenò tra le mani del secondo uomo. Scar si sentì scivolare in un sonno profondo. Qualche lucciola era rimasta nella camera e volteggiava in giro incurante di tutto. Fu l'ultima cosa che vide.

    Forse passò qualche minuto, o qualche ora, impossibile dirlo, prima che la porta nera si aprisse. Ne entrò una figura vestita di nero, con il volto coperto da un cappuccio da cui spuntava una ciocca rossa.
    «Scar…» disse mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime, stese la mano verso di lui per accarezzarlo ma la ritrasse non appena si accorse dell'acido che ricopriva il suo corpo. Scar aveva vaghi ricordi di quella ragazza, ovattati e distanti come tutti i ricordi che aveva di esseri umani.
    Scar sembrò non darle peso, galleggiava nella vasca, era impossibile dire quale fosse la sua espressione a causa della maschera.
    Un suono sordo da dietro la porta la fece voltare, due uomini vestiti di nero entrarono nella stanza impugnando delle armi a energia.
    La ragazza estrasse il coltello che portava al fianco e si preparò ad affrontare i due uomini.
    Scar li osservava immobile, analizzando la scena. Sapeva di aver smesso di far parte di tutto quello tempo fa, eppure si sentiva legato indissolubilmente a quelle tre figure, un sentimento profondo che lo attirava verso di loro, profondo e selvaggio odio, un odio che scaturiva come il più basilare degli istinti, senza riflessioni. L'odio di un disperato. Tutto ciò che gli rimaneva della sua passata umanità.
    Si aggrappò al bordo della vasca con la mano deforme e saltò fuori lanciandosi sulle tre figure e inzuppandole dell'acido della vasca. La ragazza era stata colpita in faccia e si contorceva sul pavimento. I due uomini invece erano stati colpiti alla gola e stavano emettendo rantoli patetici che avrebbero potuto essere assimilati ad urla.
    Al centro di tutto Scar respirava, fuori dalla vasca e incapace di tornarvi da solo, sarebbe morto presto anche lui. E ora capiva perché gli faceva tanto male respirare, quell'aria non era più sua, gli era stata tolta per sempre quando lo avevano preso lì: «Dannata umanità» rantolò, un suono tremendo come il rombo distorto di un macchinario malfunzionante. Poi si arrestò, una luce minuscola salì in alto dal corpo di Bev, una lucciola...

    Edited by WDR - 11/12/2016, 16:52
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    Elder_Thing

    Gli Antichi (in inglese “Elder Thing, Old Ones, o anche Elder Ones”) sono una razza immaginaria creata dallo scrittore H.P. Lovecraft all’interno del “Ciclo di Cthulhu”. Appaiono per la prima volta nel racconto “Alle Montagne della Follia” e vengono spesso citati anche in altri racconti del Ciclo.

    DESCRIZIONE:
    Il loro aspetto ricorda stranamente un vegetale, il corpo è simile ad un barile di colore grigiastro ed entrambe le estremità terminano con una parte a forma di stella marina. Su tutto il corpo centrale sono presenti delle appendici (precisamente cinque, che si ramificano in appendici più piccole). Sono inoltre forniti di cinque ali, si suppone che queste ultime fossero utilizzate per viaggiare all’interno dello spazio vuoto. All’interno della stella superiore sono presenti cinque occhi, cinque tubi che gli permettono di nutrirsi e un fitto strato di “ciglia” che gli permettono di percepire il mondo esterno anche in assenza di luce. Sono anche anfibi e il loro corpo estremamente resistente gli permette di resistere alla pressione delle acque profonde e a quella dello spazio aperto. Gli Antichi sono più simili a vegetali che ad animali, sviluppati secondo una simmetria radiale invece di quella bilaterale dei bipedi. Il loro cervello è inoltre diviso in cinque lobi.

    Da “Alle Montagne della Follia” di H.P. Lovecraft:
    CITAZIONE
    “L'impressione generale è quella di un barile con cinque escrescenze sporgenti al posto delle doghe. Appendici laterali, come sottili peduncoli, si trovano nella zona centrale tra le suddette escrescenze. Nei solchi situati fra una sporgenza e l'altra notiamo curiose formazioni, creste o ali che si possono spiegare e ripiegare come ventagli. Dette formazioni sono gravemente danneggiate con l'eccezione di una, che raggiunge un'apertura alare di circa due metri. La struttura complessiva ricorda le creature mostruose di certi antichi cicli mitici, e in particolare gli Esseri antichi di cui parla il Necronomicon. Le ali sembrano membranose e sorrette da un'intelaiatura di aste ghiandolari. All'estremità delle ali sembra di notare minuti orifizi nelle aste”

    Si riproducono tramite spore tuttavia non lo fanno quasi mai a meno che non debbano colonizzare nuove zone. Si pensa che fossero principalmente carnivori. Sono capaci di ibernarsi per un vasto periodo di tempo. A differenza di molte creature del Ciclo di Cthulhu gli Antichi sono composti di materiale terrestre.

    Elderthing

    STORIA:
    Gli Antichi furono i primi colonizzatori del pianeta Terra e molti gli attribuiscono l’esistenza delle prime forme di vita. Possedevano una tecnologia estremamente avanzata. Una delle loro creazioni più importanti furono gli Shoggoth, creature amorfe controllate tramite una suggestione ipnotica e che gli Antichi utilizzavano come servi. Tuttavia il loro dominio sulla Terra venne minacciato da altre razze aliene. Gli Antichi entrarono in guerra con gli Cthulhi, i Mi-go e la Grande Razza di Yith. Durante la guerra vennero cacciati dalla razza di Cthulhu all’interno di un altro piano dimensionale. Alcuni Antichi scappati alla caccia invece finirono ibernati a causa dell’era glaciale incombente (anche Cthulhu finirà ibernato). I restanti Antichi si rifugeranno nelle città sottomarine abbandonando per sempre la superficie. Molti presumono che il loro ritiro sotto i mari sia stato causato dalla ribellione da parte degli Shoggoth.

    CITAZIONE
    Da “Alle Montagne della Follia” di H.P. Lovecraft:
    “Il governo era complesso e probabilmente di tipo socialista, anche se a questo proposito i bassorilievi non hanno potuto darci alcuna sicurezza. Il commercio era fiorente, sia a livello locale che fra diverse città: piccole superfici piatte a forma di stella, con i consueti puntini, rappresentavano le monete [...] Sebbene la cultura degli Antichi fosse in gran parte urbana, l'agricoltura era praticata e così l'allevamento del bestiame. Sfruttamento minerario e una limitata attività industriale non erano sconosciuti. I viaggi erano frequenti ma i flussi migratori costanti parevano rari, salvo nel caso di movimenti di massa a scopo di colonizzazione. Per gli spostamenti personali gli Antichi non facevano ricorso a mezzi esterni, poiché possedevano capacità di locomozione più che veloci sia in aria che nel mare o sulla terraferma. I carichi pesanti erano portati da animali da soma: gli shoggoth sotto il mare, e nei periodi più tardi della vita terrestre da una strana varietà di vertebrati primitivi.”

    La loro società era strutturata in gruppi familiari a cui un individuo poteva unirsi non appena raggiunta la maturità. Le loro abitazioni erano strutturate in modo che tutto l’arredamento fosse concentrato al centro della stanza, lasciando i muri liberi per gli affreschi.

    elder_thing_concept_art_by_blackmarketlibrarian

    ALTRE APPARIZIONI:
    Nella prima edizione di Dungeons and Dragons, in particolare nel libro intitolato Divinità e semidei, sono presenti anche gli Antichi, definiti però come "Primordiali".
    Un altro scrittore che ha fatto uso del mito degli Antichi è stato Stephen King nella saga della Torre Nera.
    Nel racconto "To Mars and Providence di Don Webb", gli Antichi sono equiparati ai marziani de La guerra dei mondi di H. G. Wells.



    Edited by Qush-Nath - 23/11/2016, 13:29
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    Nyarla_Class

    Nyarlatothep è un Dio Esterno creato da H.P. Lovecraft nel suo Ciclo di Cthulhu. Fa parte della prole di Azathoth ed è il suo più fedele servitore. È famoso per apparire sotto molteplici forme (viene per questo anche chiamato “Nyarlatothep dalle cento forme”). Viene talvolta definito come “Il Caos Strisciante”, poiché porta caos e distruzione dovunque vada. È spesso soprannominato “Il Messaggero degli Dèi” vista la sua vicinanza con gli esseri umani. Si ipotizza che al risveglio di Azathoth quest’ultimo ordinerà proprio a Nyarlatothep di distruggere l’Universo.

    DESCRIZIONE:
    Avendo moltissimi avatar Nyarlatothep non ha una forma fisica precisa. È uno dei pochi Dei Esterni che si reca spesso sul pianeta Terra e, nonostante la maggior parte delle divinità Lovecraftiane sia completamente indifferente verso il genere umano Nyarlatothep prova piacere nel far impazzire le persone.

    Da “Nyarlatothep” di H.P. Lovecraft:

    CITAZIONE
    “Dove arrivava Nyarlathotep era la fine della tranquillità e di notte risuonavano grida da incubo. Le urla generate dai sogni non erano mai state, prima d'allora, un problema pubblico, e gli uomini che avevano a cuore la sorte delle cose avrebbero
    voluto che si potesse proibire alla gente di dormire dopo la mezzanotte; era quella l'ora in cui le urla della città risuonavano più orribilmente sotto la luna pallida; e la luna splendeva sulle verdi acque che scorrevano sotto i ponti e sulle antiche guglie sbrecciate, nello sfondo d'un cielo malato.”

    Quando si reca sulla Terra Nyarlatothep è solito assumere sembianze umane. E nell’omonimo racconto viene descritto come Nyarlatothep porti gli uomini alla follia tramite dimostrazioni scientifiche. Quest’ultimo dettaglio è un possibile riferimento a Nikola Tesla, che durante le sue conferenze eseguiva esperimenti con apparecchiature elettriche.

    Da “Nyarlatothep” di H.P. Lovecraft:

    CITAZIONE
    “Fu in un simile momento che, in Egitto, fece la sua comparsa Nyarlathotep. Nessuno sapeva chi fosse, ma
    apparteneva all'antica stirpe e aveva i lineamenti di un faraone. I fellah s'inginocchiavano al suo passaggio senza sapere perché; diceva di essere uscito dal buio di ventisette secoli e di aver udito messaggi che non venivano dal nostro pianeta. Olivastro, snello e sinistro, Nyarlathotep venne nei paesi sviluppati e si diede alla ricerca di strani oggetti di vetro e metallo, che poi combinava in strumenti fantastici. Parlava molto di scienza, di elettricità e psicologia e dava tali dimostrazioni di potenza da lasciare ammutoliti quelli che vi assistevano. La sua fama dilagava: gli uomini consigliavano gli uni agli altri di vederlo, ma poi avevano paura.”

    Un altro avatar particolarmente importante da lui utilizzato sulla Terra è quello dell’“Abitatore del buio”.
    Appare nell’omonimo racconto e viene descritto come una sorta di gigantesco pipistrello (forma più volte ricorrente tra gli avatar di Nyarlatothep, si veda il Dio Pipistrello L'rog'g, un pipistrello con due teste) con un solo occhio diviso in tre lobi col quale può uccidere gli esseri umani semplicemente spaventandoli. “L’Abitatore del buio” è tuttavia debole alla luce e passa il giorno nascosto all’interno di una chiesa abbandonata.

    Haunter

    Si suppone possa viaggiare tra le dimensioni in quanto appare nel racconto “La Ricerca Onirica dello Sconosciuto Kadath”. Qui vi appare con la sua forma umana ed è possibile assistere a un dialogo tra lui e il protagonista.

    Parte del dialogo di Nyarlatothep da “La Ricerca Onirica dello Sconosciuto Kadath” di H.P. Lovecraft:

    CITAZIONE
    “«Randolph Carter», disse, «sei venuto a contemplare i Grandi Antichi, cosa che non è data agli uomini. Quei pochi che hanno osato farlo ne hanno parlato, e gli Altri Dèi hanno disapprovato, gli Altri Dèi che danzano incuranti al suono dei sottili flauti nel vuoto ultimo e tenebroso, dove si agita il demoniaco sultano il cui nome nessuna bocca deve mai pronunciare ad alta voce.”

    Da “La Ricerca Onirica dello Sconosciuto Kadath”:

    CITAZIONE
    “Era una canzone, ma non proveniva da una voce umana. La cantavano la notte e le sfere celesti, e risaliva al tempo in cui erano nati lo spazio, Nyarlathotep e gli Altri Dèi.”

    Appare nel racconto “La Casa delle Streghe” sotto forma di “Uomo Nero”, un uomo di colore, calvo, che sembrerebbe essere la rappresentazione popolare di Satana.
    Una delle sue forme più famose inoltre sarebbe quella datagli da August Derleth in “The dwellers in darkness” secondo il quale questo avrebbe la forma di un umanoide con tre gambe e un enorme tentacolo al posto della testa, nel quale si apre una bocca mostruosa cosparsa di denti.

    Nyarlathotep_Derleth

    ALTRE APPARIZIONI:
    Nyarlatothep in quanto una delle divinità più importanti del Ciclo viene spesso citato sia da Lovecraft stesso che da altri autori. Primi fra tutti August Derleth e Clark Ashton Smith. L’influenza di altri autori sul Ciclo ha portato ad espandersi la già grande lista di avatar di Nyarlatothep, e alla creazione di un vero e proprio “Ciclo di Nyarlatothep”:

    "Alhireth-Hotep the Prophet" di Lord Dunsany
    "The Sorrow of Search" di Lord Dunsany
    "Nyarlathotep" di H. P. Lovecraft
    "The Second Coming" (poesia) di William Butler Yeats
    "Silence Falls on Mecca’s Walls" (poesia) di Robert E. Howard
    "Nyarlathotep" (poesia) di H. P. Lovecraft
    "La Casa delle Streghe" di H. P. Lovecraft
    "L’Abitatore del Buio" di H. P. Lovecraft
    "The Dweller in Darkness" di August Derleth
    "The Titan in the Crypt" di J. G. Warner
    "Fane of the Black Pharaoh" di Robert Bloch
    "Curse of the Black Pharaoh" di Lin Carter
    "The Curse of Nephren-Ka" di John Cockroft
    "The Temple of Nephren-Ka" di Philip J. Rahman & Glenn A. Rahman
    "The Papyrus of Nephren-Ka" di Robert C. Culp
    "The Snout in the Alcove" di Gary Myers
    "The Contemplative Sphinx" (poesia) di Richard Tierney
    "Ech-Pi-El’s Ægypt" (poesia) di Ann K. Schwader

    Appare nel gioco di ruolo cartaceo “Call of Cthulhu”.
    Viene citato parecchie volte dall’autore Stephen King all’interno dei suoi racconti.
    Nel gioco di carte “Yu-Gi-Oh” è presente una carta chiamata “Dio Esterno Nyarla”.
    Appare nella serie di videogiochi “Persona”.
    La canzone dei Metallica “The Thing Thath Should Not Be” fa riferimento a Nyarlatothep.
    Nell’anime e manga “Haiyore! Nyaruko-san” la protagonista è una Nyarlathotepiana (aliena di Nyarlatothep).



    Edited by Qush-Nath - 18/11/2016, 13:22
  7. .
    Mi_Go_Classic

    I Mi-go (o Funghi di Yuggoth) sono delle creature extraterrestri create dallo scrittore H.P. Lovecraft, appaiono per la prima volta nel racconto “Colui che Sussurrava nelle Tenebre”. Secondo i racconti di Lovecraft i Mi-go adorano Yog-Sothoth, Shub-Niggurath e Nyarlatothep tuttavia nella mitologia creata da altri autori del Ciclo e non direttamente collegata ad H.P. Lovecraft i Mi-go sarebbero in guerra contro gli Dei Antichi. Il culto di Hastur (Colui che non deve essere nominato) è dedicato alla caccia e alla distruzione dei Mi-go.
    L’etica morale dei Mi-go è completamente aliena e per questo motivo potrebbero apparire ad un essere umano come estremamente malvagi.
    Da “Colui che Sussurrava nelle Tenebre” di H.P. Lovecraft:
    CITAZIONE
    “Dimostrai invano che le superstizioni del Vermont differivano pochissimo, nella loro essenza, dalle leggende universali che tendono a personificare le forze della natura: da quelle leggende, cioè, che avevano riempito il mondo antico di fauni, satiri e driadi, che avevano fatto nascere i "kallikanzarai" della Grecia moderna e avevano dotato l'Irlanda e il Galles delle loro terribili razze di piccoli trogloditi. Illustrai senza maggior successo un mito ancor più significativo, la credenza degli indigeni del Nepal nei terribili Mi-go, ricordando pure, naturalmente, lo "yeti" nascosto tra i ghiacciai e le rupi sulle vette dell'Himalaya. I miei avversari ritorsero queste cose contro di me dichiarando che esse implicavano una base storica delle antiche leggende: cioè l'esistenza di una razza extraterrestre molto antica che era stata costretta a nascondersi dopo la venuta degli uomini, e che poteva benissimo essere sopravvissuta, in numero assai ridotto, fino a un tempo abbastanza recente se non fino al nostro.”

    DESCRIZIONE:
    I Mi-go sono entità fungoidi di colore rosaceo simili a crostacei, con complicati ellissi formati da anelli carnosi a piramide e coperti di antenne al posto della testa.
    Sono alti all’incirca un metro e mezzo e i loro corpi sono ricoperti da numerose appendici. Sono inoltre dotati di chele e di ali simili a quelle dei pipistrelli che utilizzano per volare nello spazio. Tuttavia queste ali risultano inutili all’interno dell’atmosfera terrestre. Comunicano variando il colore delle loro antenne e emettendo strani rumori simili a dei ronzii, i quali possono risultare estremamente fastidiosi per un essere umano.
    Sul piano biologico sono molto simili a dei funghi nonostante il loro aspetto esteriore li renda più simili a dei crostacei o più in particolare a dei gamberi. Nel racconto “Colui che Sussurrava nelle Tenebre” viene descritto come loro non possano essere fotografati o filmati in quanto la materia di cui sono composti non appartiene al nostro mondo. Sono inoltre capaci di sospendere le proprie funzioni vitali fino a che non vengono stimolati dalla luce solare o da una fonte di calore.

    Migo

    COMPORTAMENTO:
    Vivono sul pianeta Yuggoth, da noi conosciuto come Plutone. Sono estremamente evoluti sul piano scientifico, in particolare nel campo della chirurgia. Praticano i culti di Yog-Sothoth, Shub-Niggurath e Nyarlatothep. Su una delle lune di Yuggoth sono presenti alcuni simboli descritti nel Necronomicon e si dice che se qualcuno provasse in qualunque parte dell’Universo a trascrivere quei simboli verrebbe percepito dai Mi-go che inizierebbero a dargli la caccia.
    Si recano spesso sulla Terra per raccogliere un minerale particolare presente nelle montagne terrestri e che non esiste su Yuggoth. Talvolta trasportano gli esseri umani su Yuggoth per scopi scientifici, per farlo utilizzano dei cilindri metallici (costruiti utilizzando il metallo Tok'l, presente solo su Yuggoth.) all’interno dei quali viene posto il cervello dell’essere umano, che può essere collegato a delle apparecchiature esterne per permettergli di parlare, vedere e sentire.

    YUGGOTH:
    Lovecraft, da sempre appassionato di astronomia fu uno dei primi a sostenere l’esistenza di Plutone, per questo decise di inserirlo all’interno del suo Universo con il nome di Yuggoth.
    Yuggoth possiede tre lune:
    Nithon: Una luna nuvolosa di Yuggoth. È coperta di funghi e ha delle nuvole luminescenti che bloccano tutta la luce solare.
    Thog e Thok: Due lune gemelle di Yuggoth. Si conosce molto poco di queste lune, di Thog si dice che sia un pianeta oscuro. Sulla superficie di Thog c'è la fantastica Ghooric Zone, una caverna sotterranea illuminata di verde contenente un lago putrido dove si tuffano le orrende bestie soffianti chiamate Shoggoth.
    Su Yuggoth vive inoltre Cxaxukluth, un Dio Esterno famoso per le sue abitudini cannibalistiche. Egli vive in un pozzo attorno al quale la città dei Mi-go è costruita.

    ALTRE APPARIZIONI:
    I Mi-go vengono citati più volte all’interno dei racconti di Lovecraft. Appaiono anche nel racconto “Alle Montagne della Follia”.
    I Mi-go sono presenti nei giochi di ruolo Pathfinder e Call of Cthulhu.
    Appaiono nella scena finale del film Necronomicon di Brian Yuzna.

    Mi_Go_Pathfinder

    Mi-go nel gioco di ruolo Pathfinder



    Edited by WDR - 29/10/2016, 21:17
  8. .
    Sa un po' di già visto, dall'inizio si capisce dove vuole andare a parare la storia. L'ho trovata carina ma nulla di più.
  9. .
    Non mi ha impressionato ma è comunque carina.
  10. .
    Dark_Seed_Cover
    Darkseed è un’avventura grafica sviluppata per MS_DOS, Amiga, e MAC OS dalla Cyberdreams, attualmente credo uno dei giochi più inquietanti che io abbia mai giocato, la musica, l’ambientazione, la storia, e i disegni di H.R.Giger contribuiscono a creare una sensazione di crescente timore in chi gioca, ovunque si vada nel gioco non si è mai al sicuro da questa sensazione, persino nelle zone dove è presente una musica apparentemente allegra, ma che tuttavia nasconde volutamente sotto quelle note una melodia disturbante.

    dark_seed_baby

    Trama:
    CITAZIONE
    “Il protagonista, un uomo di nome Mike Dawson, è alle prese con strani accadimenti che, man mano che si avanza nel gioco, si scopre essere dovuti alla presenza di un mondo parallelo al nostro, chiamato "Mondo Oscuro", di cui una razza aliena chiamata "Antichi" sta cercando di impadronirsi. Mike dovrà cercare di salvare il Mondo Oscuro al fine di salvare anche il mondo normale.”

    Le immagini che ci vengono proposte fin dall’inizio non lasciano spazio a fraintendimenti, non si dà a chi gioca un semplice assaggio di quell’orrore che permea il gioco ma glielo si sbatte in faccia, senza tuttavia risultare in element splatter.
    Appena avviato il gioco viene mostrata una “Cinematic” in cui il protagonista è legato ad un letto, delle mani meccaniche gli aprono la fronte e una macchina dalla forma fallica “eiuacula” al suo interno un essere alieno.

    dark_seed_start

    E questo è solo l’inizio. Giocando sembra quasi di vivere un incubo ma allo stesso tempo si desidera andare avanti per scoprire come continua.
    dark_seed_mirror
    Insomma se siete appassionati di videogiochi horror Darkseed è imprescindibile, una piccola perla per quanto riguarda il genere.


    g_threepwod

    Guybrush noo! :omfg:
  11. .
    Parecchio bella, complimenti.
  12. .
    È buio. Senti sotto di te la fredda pietra della tua casa, non sai quanto hai dormito, ti muovi pigramente verso l'altra stanza, trascinandoti dietro la lunga coda. Sai di aver già vissuto quel momento ieri e che lo rivivrai domani, le tue giornate si perdono in abissi di monotonia, tutte uguali. Hai pensato in questi anni, ti sei posto molte domande:"Che senso ha tutto questo?", "Finirà mai?","C'è un'uscita?" ma a nessuna sei riuscito a rispondere. Anche l'altra stanza è buia ma dal foro nel soffitto passa il fievole luccichio delle torce. È poca luce ma i tuoi occhi ti permettono di vedere comunque bene a quella luminosità. Guardi in alto, nel foro, cosciente che sta per arrivare, guaisci e quello che emetti è un suono lamentoso, dolorante. Vedi una sagoma nera che si sovrappone alla luce delle torcia. Sussurra qualcosa e getta di sotto il tuo pranzo. Un ragazzo, avrà sui diciannove anni, così giovane e così sfortunato da condividere con te i suoi ultimi momenti. Si è rotto una gamba nella caduta e ora sta gemendo sul pavimento, gli occhi chiusi, non ti ha ancora visto. Succede spesso che chi cade si rompa qualcosa, talvolta muoiono per la caduta se sono particolarmente fragili. Il ragazzo apre gli occhi e urla, gli azzanni prontamente la gola e inizi a mangiare. Quella carne ha perso il sapore che aveva un tempo, ricordi che non aspettavi altro che quello una volta, il succo rosso che ti scorre fra i denti, i tendini che si spezzano, la carne tenera del collo. Una volta ti piaceva ucciderli, li ferivi e li lasciavi sanguinare, piangere. Ma il tempo e i pensieri avevano cambiato tutto questo, qualche volta hai anche provato a lasciarli in vita, ma dopo qualche giorno hanno iniziato a implorare la morte. Ricordi una donna dalla voce bellissima, il suo era un canto molto triste, un sussurro. Anche lei si era rotta una gamba cadendo e la notte pregava di morire il prima possibile.
    Un colpo di coda dietro la testa era bastato.
    Mentre mastichi quel cibo che ha perso sapore continui a chiederti quando finirà, vuoi solo chiudere gli occhi.

    Ti svegli col rumore del tuo stomaco che brontola, ti sei addormentato vicino alla carcassa del ragazzo.
    La vittima cade, è un uomo. Nei suoi occhi riesci a leggere la paura che hai visto altre volte, tuttavia c'è anche coraggio in quegli occhi, un coraggio disperato. Estrae il coltello che teneva nascosto nella cintura, abbassi la testa, chiudi gli occhi.

    Un racconto che scrissi tempo fa ma che non postai mai, leggermente reinterpretato e riscritto.


    Edited by DamaXion - 9/10/2016, 12:11
  13. .

    Azathoth



    Azathoth è il più potente e importane degli Dei Esterni del pantheon Lovecraftiano. Egli ha generato l’universo e tutti gli altri Dei Esterni, nonché i Grandi Antichi. Si dice risieda al centro dell’universo dove le sue innumerevoli bocche masticano lo spazio. Cieco e ridotto ormai in uno stato di coma sogna l’universo e tutto ciò in esso contenuto, cullato dai flauti e dalle danze della sua Corte. La funzione di tale danza, in un qual modo riprodotta dalle flaccide membra del demone sultano, non è chiara, ma pare che serva a tenere dormiente Azathoth stesso in quanto, forse, se si dovesse risvegliare potrebbe ordinare la distruzione dell'intero universo (che avverrebbe per mano di Nyarlatothep, suo più fedele servitore) o, forse, una simile catastrofe si genererebbe al suo semplice ridestare.
    Eoni prima della creazione del nostro universo egli possedeva un’incredibile intelligenza che tuttavia gli venne tolta in seguito a un evento non meglio specificato rendendolo demente quale è adesso.

    DESCRIZIONE:
    Non si può dare una descrizione fisica definita di Azathoth, tuttavia egli ci viene descritto semplicemente come un dio cieco e demente che blatera frasi irripetibili al centro della sua Corte, dove i suoi servi lo circondano suonando e danzando melodie insane.
    Da “La Ricerca Onirica dello Sconosciuto Kadath” di H.P.Lovecraft
    CITAZIONE
    “Per non parlare poi dell’ultimo, sconvolgente pericolo, che sussurrava cose indicibili, una volta usciti dal normale universo, e che nessun sogno poteva raggiungere: l’ultima nebbia incorporea del Caos totale che bestemmia e gorgoglia al centro di tutto l’infinito, l’incontenibile demonio, il sultano Azathoth, il cui nome nessuna bocca osa proferire, che digrigna affamato i denti in spazi bui e inconcepibili che si trovano al di là del tempo tra i colpi soffocati che levano la ragione, e la monotona nenia di flauti maledetti. Al ritmo di quegli odiosi suoni lancinanti e rullanti ballano lentamente, mostruosamente e assurdamente i cicolpici Ultimi Dèi ciechi, atoni, tenebrosi, irrazionali. Gli Altri Dei il cui messaggero è Nyarlathotep, il Caos Strisicante…”

    Da “L’Abitatore del Buio” di H.P.Lovecraft:
    CITAZIONE
    "…pensò alle antiche leggende del Caos Primigenio, al cui centro brancica goffamente, cieco e idiota, il dio Azathoth, Signore di Tutte le Cose, circondato dalla sua inetta schiera di danzatori ottusi e amorfi e cullato dal sottile, monotono lamento d'un flauto demoniaco stretto da mani mostruose"

    ISPIRAZIONI:
    Si ritiene che Azathoth sia ispirato a Mana-Yood-Sushai, il dio supremo che ha creato l'universo e tutti gli altri dei all’interno dell’opera “The Gods of Pegana” di Lord Dunsanny (Autore a cui Lovecraft si è sempre ispirato). Mana-Yood-Sushai è eternamente addormentato, cullato dalla musica delle altre divinità, poiché se si dovesse svegliare distruggerebbe tutto ciò che ha creato. Il nome potrebbe essere ispirato a Azazel, un demone ittita del deserto.

    ALBERO GENEALOGICO:
    Azathoth è l’origine di tutti gli dei tuttavia lui ebbe solo tre figli dai quali poi si generarono tutti gli altri:
    Nyarlatothep (Figlio): Suo messaggero nonché servo più fedele, denominato il Caos Strisciante.
    La Nebbia Senza Nome (Prole): Creatrice di molti degli dei esterni, nonché di Yog-Sothoth, uno dei più potenti, si tratta di una sottile nebbiolina verde. Talvolta viene denominata Nyog' Sothep.
    L’Oscurità (Prole): Un’entità non meglio identificata, creatrice di Shub-Niggurath.

    ALTRE APPARIZIONI:
    Azathoth è la divinità più importante di tutto il Ciclo di Cthulhu e di quello dei Sogni, viene nominato in moltissimi dei racconti di Lovecraft tra cui:
    “Colui che Sussurrava nelle Tenebre”,”La Ricerca Onirica dello Sconosciuto Kadath”,”La Cosa sulla Soglia”,”La Casa delle Streghe/I Sogni nella Casa stregata”,”L’Abitatore del buio”.
    Ha inoltre due opere che portano il suo nome, una poesia che lo descrive (https://creepypasta.forumcommunity.net/?t=57104038), e un racconto che tuttavia non sembra riguardarlo direttamente e ne prende solo il nome.
    Appare anche in opere di altri autori. Nel 1995 Robert McNair Price curò la pubblicazione di un volume chiamato “Ciclo di Azathoth” contente molte delle opere non scritte da Lovecraft riguardanti questa divinità, eccole qui di seguito:
    "Azathoth" di Edward Pickman Derby
    "Azathoth in Arkham" di Peter Cannon
    "The Revenge of Azathoth" di Peter Cannon
    "The Pit of the Shoggoths" di Stephen M. Rainey
    "Hydra" di Henry Kuttner
    "The Madness Out of Time" di Lin Carter
    "The Insects from Shaggai" di Ramsey Campbell
    "The Sect of the Idiot" di Thomas Ligotti
    "The Throne of Achamoth" di Richard L. Tierney e Robert M. Price
    "The Last Night of Earth" di Gary Myers
    "The Daemon-Sultan" di Donald R. Burleson
    "Idiot Savant" di C. J. Henderson
    "The Space of Madness" di Stephen Studach
    "The Nameless Tower" di John Glasby
    "The Plague Jar" di Allen Mackey
    "The Old Ones' Promise of Eternal Life" di Robert M. Price
    Fonti: Wikipedia ENG/IT:https://it.wikipedia.org/wiki/Azathoth - https://en.wikipedia.org/wiki/Azathoth - H.P.Lovecraft Wiki:http://it.lovecraft.wikia.com/wiki/Azathoth - Howard Phillips Lovecraft: Tutti i Racconti Mondadori.


    Edited by Silent Shadow - 30/9/2016, 17:16
  14. .
    Il fatto che divorino il cervello delle altre creature mi ha sempre fatto pensare al modo in cui gli esseri umani impazziscono guardando i Grandi Antichi (come Cthulhu, appunto). Bell articolo, complimenti.
    Baldur's Gate :inlove:
  15. .
    Il Ghoul (الغول:Alghul) è un demone di origine araba, viene spesso descritto come uno spirito estremamente malvagio e spesso le sue prime descrizioni vengono associate ai vampiri occidentali.
    CITAZIONE
    “Dizionario Infernale” di Jacques Collin de Plancy:
    “Gul: specie di demone arabo e turchesco, maschio o femmina; si sposta con facilità fra cielo e terra e ama frequentare i cimiteri. [...] l'occupazione principale dei ghoul consiste nel battere le campagne, far abortire le donne incinte, succhiare il sangue dei giovani, divorare i cadaveri, urlare nel vento, aggirarsi fra i ruderi, gettare il malocchio, provocare sventure.”

    DESCRIZIONE:
    Nella tradizione islamica il Ghoul (Ghūl) è un jinn di sesso femminile che vaga per il deserto e aggredisce i viaggiatori, è possibile che assuma le sembianze di una iena. Tuttavia in occidente i Ghoul sono diventati molto più somiglianti a degli zombie affamati di carne umana. I Ghoul vengono per la prima volta descritti come mangiatori di cadaveri in “Mille e una Notte” di Antoine Gallad. La prima opera anglofona in cui appaiono i Ghoul è “Vathek” di William Beckford. H.P. Lovecraft fu uno degli scrittori che più resero popolare la figura del Ghoul in Occidente grazie al suo racconto “Il Modello di Pickman” dove il pittore del macabro utilizzava dei veri Ghoul per i suoi raccapriccianti quadri. Appaiono inoltre il “La Ricerca dello Sconosciuto Kadath” dove si dimostrano essere creature intelligenti, che non uccidono gli umani ma si limitano a cibarsi dei loro cadaveri. I Ghoul di Lovecraft non sono demoni ma uomini che hanno perso la loro umanità commettendo il deplorevole atto di cibarsi di carne umana (un po’ come accade ai Wendigo). I mangiatori di cadaveri vengono descritti da Lovecraft come creature dal muso canino, con zampe caprine, e una pelle verdognola e “plasticosa”. Appaiono anche in un racconto del Ciclo di Conan di Robert E. Howard: “L’ora del Dragone” dove sono semplici creature umanoidi che si cibano degli esseri umani incauti che attraversano il loro territorio. Quest’ultima è la descrizione più comune per i Ghoul in Occidente. Sono presenti anche in molti giochi di ruolo a tema fantasy.

    Ghoul_Lovecraftiano

    Un Ghoul secondo la descrizione di Lovecraft



    ALTRE APPARIZIONI:
    George Romero in “La Notte dei morti viventi” utilizzò molte caratteristiche dei Ghoul insieme a quelle degli zombi della cultura vudù per creare gli zombie più moderni che tutti conosciamo.
    Il termine Ghola nella saga letteraria di “Dune” di Frank Herbert è possibilmente ispirato alla parola Ghoul, tuttavia i ghola non hanno nulla a che vedere con i mangiatori di cadaveri.
    Nell’anime e manga “Hellsing” i servi a cui i vampiri hanno succhiato il sangue vengono chiamati Ghoul.
    Nella serie di videogiochi “Fallout” i ghoul sono esseri umani che sono sopravvissuti nonostante siano stati esposti alle radiazioni ma che hanno riportato gravi mutazioni che li fanno apparire simili a dei cadaveri.

    Fonti: Wikipedia IT:https://it.wikipedia.org/wiki/Ghul Wikipedia ENG:https://en.wikipedia.org/wiki/Ghoul


    Edited by Qush-Nath - 19/9/2016, 20:28
82 replies since 9/2/2015
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