Pest House 003

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  1. ViolentSlumber
         
     
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    Incidente #003: La Sfera Macabra
    Dopo aver superato la tappa della prima settimana passata a Pest House, non potevo più posticipare il mio compito. Dovevo ricontattare la Sycamore se volevo rimanere nelle loro grazie. In più di un’occasione, mi fu chiaro che gli introiti generati dal mio lavoro mi avrebbero concesso spazio per le mie eccentricità solo fino ad un certo punto.
    Tuttavia, mi ritrovai senza alcun mezzo di trasporto, dopo aver discretamente “smarrito” il veicolo di un ospite precedente, il quale non ne avrebbe avuto più bisogno.
    A piedi, e senza automobilisti nelle vicinanze da far fermare, mi ci volle quella che stimai essere un’ora intera prima di localizzare l’abitante più vicino di questa comunità rurale. Questo era dovuto in gran parte all'assortimento di case vuote, più che alla distanza.

    Promemoria: le stime approssimative non mi intrigano molto. Sforzati di più a trovare il tuo orologio. Vedi se riesci a fartelo scambiare dal Barattatore con qualcosa di meno utile. Suggerisci quella “porcospino” intagliato in una pigna nel soggiorno, nessuno ne sentirà la mancanza.

    L’unico abitante che riuscii a trovare era un certo Leonard Cook, un uomo anziano e zoppo, che in passato doveva essere stato un contadino o qualcosa di simile. Tuttavia, la sua piccola abitazione bianca alla fine della strada sembrava versare in condizioni pietose, tradendo molte decadi di stipendi bassi o forse inesistenti.
    All’inizio il signor Cook rimase diffidente nei miei confronti, preferendo chiamarmi “amico” anche dopo essermi presentato. Però, dopo avergli spiegato che stavo solo cercando un telefono funzionante, si tranquillizzò e mi diede il benvenuto nella sua casa.
    L’interno dell’abitazione era sorprendentemente ben curato e decorato con oggetti che, ad un certo punto, devono esser stati di qualità. Un vecchio ritratto dell’epoca della Guerra Civile attirò il mio occhio attento mentre passavo per il salotto, e non ho dubbi sulla sua autenticità.
    Una volta ricevuto il permesso di usare il telefono in cucina, fui ammonito severamente per aver tentato di comporre un numero interurbano. Ma quando mi offrii di pagare qualsiasi addebito aggiuntivo, mi fu permesso di chiamare.
    Parlando con Sherry Walsh della Sycamore, scoprii che diversi pezzi grossi avevano provato a contattarmi riguardo il mio prossimo libro e le loro preoccupazioni sulla mia capacità di consegnarlo nell'immediato futuro.
    Le dissi di rassicurarli che avrei avuto un altro best-seller pronto non appena mi fossi sentito di aver finito la mia ricerca. Poi mi informò che qualcuno era stato inviato a controllarmi ma insistetti con calma che non avevo visto arrivare nessuno.
    Subito dopo aver riagganciato la cornetta, il signor Cook mi chiese dove soggiornavo. Dissi semplicemente di aver occupato la vecchia Pest House, e che mi avrebbe fatto comodo un passaggio per tornare a casa. Il signor Cook sembrò bloccarsi sul posto, come se il solo riferimento alla residenza lo avesse reso cieco, sordo e muto. Pochi secondi dopo, sempre alla cieca, cercò una sedia sulla quale posarsi.
    Il signor Cook mi chiese gentilmente di non tornare a Pest House quella notte o quelle seguenti. Declinai cortesemente la richiesta.
    Il signor Cook insistette, e io rifiutai di nuovo.
    Battendo un pugno sul solido tavolo di legno della cucina, il signor Cook mi ordinò di non tornare più a Pest House. Per la terza volta, non vedendo il senso di questo scambio di battute, respinsi con veemenza le sue pretese.
    Con una velocità e determinazione che non avevo ancora visto nel vecchio curvo e canuto, il signor Cook si alzò di scatto dalla sedia, rovesciandola con un gran chiasso. Quasi subito e senza possibilità di evitarlo, il signor Cook si avvicinò a pochi centimetri dalla mia faccia e ficcò il suo indice ossuto tra la mie costole.
    Potevo capire dal tremolio del suo mento e le lacrime che si accumulavano agli angoli dei suoi occhi opachi e sbiaditi cha aveva più di una vaga impressione riguardo la vera natura di Pest House.
    Salutai il signor Cook, piazzando il pagamento per la telefonata su un tavolo vicino. Mentre provavo ad andarmene, però, recuperò qualcosa da una stanza attigua e ritornò di fretta.
    Appeso a una delle braccia magre e scure del signor Cook c’era un fucile. Mi invitò a sedere e ad ascoltare quel che aveva da dire, e viste le circostanze lo assecondai. Diciamo che non avevo alcuna ragione di credere che l’arma non fosse carica.
    L’uomo riposizionò la sua sedia caduta, e ci sedemmo entrambi al tavolo. Il signor Cook mi domandò se avessi voglia di una bibita, ma lo assicurai di non aver bisogno di nulla e lo invitai a dire quel che considerava così importante.
    Il signor Cook spiegò che, molti decenni prima, aveva vissuto in questa stessa casa insieme ad una moglie e una giovane figlia. La sua famiglia aveva vissuto in questa zona da generazioni, e il filo conduttore che lo accompagnò durante la tutta la sua adolescenza fu una rigorosa insistenza a non avvicinarsi mai a Pest House.
    Ad un certo punto, da quel che ho capito, aveva inseguito una palla da baseball fino alla proprietà della Pest House, e ricevette un certo tipo di rimprovero da parte della Nonna che includeva il ramo di un salice. Quando chiesi più informazioni riguardo questo episodio, fui respinto senza mezzi termini.
    La moglie del signor Cook veniva da una famiglia di militari. Per questo motivo, mi spiegò, lei era scettica delle leggende locali ed era testarda nei suoi modi.
    Fu per questa ragione che non diede retta alle esortazioni di lui su Pest House, che anzi usò per schernirlo.
    Ad un certo punto, la signora Cook era uscita a raccogliere fiori da far seccare per fare composizioni da vendere ad un negozio locale. Era una seconda fonte di reddito di cui la famiglia aveva disperato bisogno, visto che l’area era stata colpita da siccità e le attività agricole ne soffrivano.
    Aveva notato un singolo fiore viola e bianco sul terreno di Pest House e, senza dar peso alle superstizioni locali, lo raccolse per utilizzarlo per il suo hobby.
    Nelle settimane successive, il signor Cook notò un notevole indebolimento della salute della signora Cook. L’unico dottore a distanza di miglia non aveva idea di cosa la stesse affliggendo, e si raccomandò che sia il signor Cook che sua figlia trattassero la signora Cook come se avesse una malattia contagiosa.
    Il signor Cook mi rivelò di un’immensa tristezza nel suo cuore riguardo il fatto che non potette baciare o abbracciare sua moglie quando, mesi dopo, spirò.
    Porsi le mie condoglianze, domandando allo stesso tempo come questo fosse collegato alla nostra divergenza di opinioni. Il signor Cook affermò che mentre la signora Cook si indeboliva, i suoi lineamenti si infossavano e le sue ossa sbucavano dalla muscolatura recedente, il fiore che aveva colto continuò a prosperare e a crescere.
    Prima che potessi far notare che non c'è nulla di soprannaturale riguardo a un fiore che cresce, il signor Cook mi ricordò che lei lo aveva tagliato alla base e che, senza radici, acqua o luce, questo aveva continuato a svilupparsi poggiato su un tavolo.
    A questo punto, notai che tra me e il signor Cook si trovava un barattolo da cui sporgeva un fiore viola e bianco. Osservai come non ci fossero radici o acqua nel contenitore di vetro.
    Il signor Cook sembrava convinto che questo fiore potesse, in qualche modo, contenere l'anima della sua defunta moglie. Insistetti che probabilmente non era così, ma dando il beneficio del dubbio al corso di questi eventi, non riuscii a disputare completamente questo concetto.

    Promemoria: evita qualsiasi pianta fiorita presente nella proprietà.

    Intuendo che la storia era finita, chiesi al signor Cook di permettermi di uscire. Invece, piazzò il fucile sul tavolo, con le canne distintamente puntate nella mia direzione, e rilasciò un sospiro profondo. Credo che non avesse mai raccontato questa storia a nessun altro prima.
    Negli attimi di silenzio prima che ricominciasse a parlare, dedussi la ragione per cui egli non considerava la nostra conversazione conclusa. La bambina.
    Il signor Cook sembrò tornare con la mente in un posto nostalgico quando mi raccontò di sua figlia, di come fosse esattamente come sua madre. A sentire i suoi aneddoti, concluderei che questa ragazzina fosse abbastanza disubbidiente e bisognosa di disciplina. Al contrario, il signor Cook appariva orgoglioso delle storie che raccontava.
    Quando insistetti che dovevo cominciare ad andare prima che diventasse troppo buio per tornare indietro in sicurezza, il signor Cook perse la sua aria di nostalgia e mi lanciò nuovamente uno sguardo torvo. Commentò sulla mia maleducazione, il che credo sia stato un suo fraintendimento.
    A quanto pare, il signor Cook scoprì di essere sempre meno in grado di controllare la bambina dopo la morte della moglie. Anche se non aveva ancora neanche dieci anni, sgattaiolava via, disubbidiva e commetteva vari piccoli crimini come rubare dolcetti dal già menzionato negozio locale.
    Nonostante la sua insistenza affinché lei non si avvicinasse a Pest House e le sue chiare indicazioni che essa avesse ucciso sua madre, il signor Cook sospettava che sua figlia se la svignasse per giocare nella struttura abbandonata. Non aveva altra ragione per pensare questo a parte il fatto che sembrava probabile che lei disubbidisse a qualsiasi cosa le venisse richiesta.
    In un’occasione in cui la bambina era uscita di notte e non riusciva a trovarla, il signor Cook si diresse verso Pest House con la luce di una lanterna.
    Mi rivelò che aveva portato proprio quel fucile con lui, mentre lo carezzava amorevolmente.
    Quando il signor Cook arrivò a Pest House trovò le porte aperte, e cominciò a chiamare sua figlia. Anche se lei non rispose, entrò nell'abitazione e cominciò a indagare nei suoi angoli oscuri per trovare tracce di lei.
    Esplorò il pian terreno, poi il primo piano, trovando solo rovine e diversi mobili, proprio come me. Stava per abbandonare la sua ricerca e ritornare a chiamare la bambina fuori quando sentì la sua risata provenire da dietro la porta dello scantinato.
    Gridando forte, adesso, il signor Cook spalancò la porta e scese velocemente gli scalini di legno marcio finché i suoi piedi non raggiunsero il pavimento di terra battuta.
    Quando il signor Cook focalizzò la luce della sua lanterna e si spostò velocemente nella vasta stanza sotterranea, non riuscì a trovare altro che vecchie casse, muri di pietra e l’occasionale parassita che ci si potrebbe aspettare in luoghi del genere. Ad un certo punto pensò di aver trovato le scarpe della bambina, ma capì immediatamente che si trattava solo di grossi funghi che crescevano nell'oscurità umida.
    Chiamando di nuovo sua figlia, il signor Cook girò intorno a una pila di casse e vide qualcosa che lui avrebbe, per usare le sue parole, “ricordato finché il Diavolo non mi prenderà”.
    In un angolo dello scantinato, lontano da dove era entrato, sua figlia era in ginocchio sul terreno. Era rivolta nella direzione opposta rispetto a lui, e teneva le mani di un’entità ignota.
    Mentre il signor Cook puntò la luce della sua lanterna su quella cosa, dichiarò di aver percepito la presenza del Male assoluto afferrare alla sua stessa anima.
    Proprio lì, davanti a sua figlia, si trovava una sfera perfetta fatta di mani umane perfettamente intrecciate.
    Da come la descrisse, questa sfera macabra era coperta da mani posizionate a scacchiera, e nonostante sembrava fossero mozzate, non sanguinavano né erano in decomposizione. Infatti, le mani sarebbero sembrate normali come le nostre se non fosse stato per il fatto che si erano raccolte in una palla impossibile.
    In quel momento, il signor Cook gridò il nome di sua figlia e corse per strapparla via da quella cosa e dalla stessa Pest House. Mentre si avvicinava, però, la sfera si aprì, mostrando all'interno solo un tunnel infinito e impossibile di mani tese. Apparentemente sotto l’effetto di qualche tipo di trance, la giovane bambina entrò nella cosa e, circondata da centinaia di piccoli abbracci, fu trascinata nel corridoio di carne.
    Prima di raggiungere le mani, il signor Cook fece cadere la lanterna ai suoi piedi. In quella cucina, senza che io avessi chiesto nulla, il signor Cook mi mostrò dove l’improvvisa fiammata aveva praticamente preso la sua gamba, storpiandolo permanentemente.
    Con la sua fonte di luce distrutta, e con un dolore incredibile, il signor Cook perlustrò lo scantinato di Pest House fino alle prime luci del giorno. Non trovò traccia delle mani, né punti deboli nelle mura dove sembrava l’avessero portata. Anche dopo essere tornato con attrezzi per scavare ed un gruppo di parenti, non trovarono nient’altro che terra al di là della roccia.
    Completamente sicuro di avermi convinto a non tornare più a Pest House, il signor Cook abbassò finalmente il fucile. Dopo aver accettato di non metter più piede su quella proprietà, mi fece vedere che l’arma non era stata caricata dopo tutto.
    Porsi di nuovo le mie condoglianze al signor Cook, e ci stringemmo le mani prima che io uscissi dalla sua casa. Dissi che avrei seguito la strada finché non avessi raggiunto l’autostrada, dopo di che non avrei avuto problemi a trovare un passaggio per tornare alla civiltà. Offrì di chiamare un taxi per me, ma rifiutai dicendo che gli avevo già causato abbastanza guai per un giorno.
    Il signor Cook guardò dalla sua soglia mentre mi allontanavo dal suo vialetto e mi diressi sulla strada. Ci salutammo con un gesto e lui si ritirò in casa.
    Nonostante il gelo della notte, non ebbi altra scelta che aspettare il riparo dell’oscurità prima di ritornare al di là della casa del signor Cook, a Pest House.
    Dopo uno sguardo veloce allo scantinato in questione, non notai avvenimenti o apparizioni inusuali.
    L’unica cosa interessante era una serie di centinaia, più probabilmente migliaia di impronte digitali lasciate nella polvere accumulata per anni su tutte le superfici visibili.




    Edited by & . - 24/6/2020, 15:52
     
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    ** super bizzarro! Penso sia il mio episodio di Pest House preferito questo
     
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