Pest House 002

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  1. ViolentSlumber
         
     
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    < Parte 1

    Incidente #002: Un Cavallo in Soffitta
    Mentre il settimo giorno si avvicinava, e dopo aver trascorso quasi un’intera settimana nella derelitta Pest House, giunsi alla conclusione di aver provato il suo intero arsenale soprannaturale.
    A parte una piccola sorpresa nella forma di un rivestimento per pavimenti carnivoro, nulla sembrava fuori dall'ordinario in comparazione alle mie ricerche precedenti in quelle che sono conosciute come “case stregate”.
    Mi ero affezionato ad una di queste infestazioni ordinarie che avevo cominciato a chiamare lo Scambiatore. Questa entità invisibile, o forse solo effetto anomalo privo di vere motivazioni, di tanto in tanto scambiava oggetti in ogni parte della casa.
    All'inizio la consideravo una seccatura. Una volta mi ritirai nella mia stanza, riscaldato dal sacco a pelo e con la testa appoggiata sul cuscino… solo per svegliarmi il mattino seguente con il capo posato su un portagioielli di legno. Il dolore al collo persistette per i giorni successivi.
    Quando finalmente capii gli interessi dello Scambiatore, scoprii di poter influenzare il suo comportamento.
    1.) Lo Scambiatore è interessato maggiormente agli oggetti a cui presto più attenzione. Molto probabilmente funziona allo stesso modo con qualsiasi altro ospite della casa. Posso efficacemente controllare questo comportamento se mi concentro su un determinato oggetto per almeno un’ora, e quello verrà infine scambiato con qualcos'altro.
    2.) Lo Scambiatore non può muovere oggetti più pesanti di quanto un uomo di stazza media riesca a sollevare. Concentrarsi sul frigorifero rotto non ha prodotto effetti visibili.
    -2a.) Prima o poi dovrò studiare il frigorifero per scoprire e rimuovere la fonte del suo odore sgradevole.
    3.) Lo Scambiatore scambia solo oggetti interessanti con quelli a cui non ho prestato attenzione. Passare il tempo a concentrarmi su cose diverse ha precluso queste dalla loro sostituzione.
    4.) Lo Scambista cambia verso mezzanotte.
    Promemoria: Se mai questi scritti dovessero essere pubblicati, bisogna riscrivere la voce #4 perché sembra il titolo di un romanzo osé.
    Durante i miei studi di questi fenomeni, ho imparato la quantità giusta di attenzione che devo prestare – o evitare di prestare – nel cimentarmi in azioni quotidiane. In una occasione, un pasto particolarmente delizioso fu, nottetempo, spontaneamente scambiato con un mucchio di monete ammuffite. Dopo una serie di violente crisi di vomito, rintracciai la loro origine in un salvadanaio che si trovava in quella che credevo essere una stanza da letto di un bambino. L’oggetto perciò conteneva i contenuti mezzo digeriti del mio stomaco.
    Fu a questo punto nella mia ricerca che mi impegnai a squalificare tutti gli oggetti dentro Pest House dalla lista di rimpiazzamenti possibili dello Scambiatore. Ciò era dovuto in parte alla natura invasiva della sua intromissione, e per di più, al mio interesse nel vedere cosa sarebbe accaduto.
    Spostandomi da stanza a stanza nel corso di varie ore, presi nota dell’esistenza di tutti gli oggetti mobili che potevo trovare. Aprii i contenitori e osservai i loro contenuti, a parte il frigorifero perché non si apriva. Potevo solo sperare che anche quello sarebbe rimasto inaccessibile allo spirito barattiere.
    Solo una volta raggiunta la soffitta notai uno spettacolo inusuale. Stava nell'angolo più lontano della stanza, riparato da un’ombra mal riposta che non sembrava essere gettata da nessuna cosa. Un cavallo a dondolo.
    I pattini del cavalluccio avevano scavato dei solchi nel pavimento mezzo decomposto della soffitta, come se l’oggetto fosse stato cavalcato centinaia se non migliaia di volte senza essere spostato da quel posto.
    La candida vernice scrostata del cavallo lasciava intravedere il legno rosso scuro al di sotto, dando l’impressione di essere una specie di malattia necrotizzante. I suoi occhi di vetro erano di un verde offuscato con pupille nere larghe quanto uno spillo. La sua criniera e coda erano completamente sparite, senza dubbio perse nei secoli.
    Mi venne in mente che era stato questo cavallo a dondolo, e non i ratti che mi ero immaginato, la fonte delle numerose notti di stridii ripetitivi che avevo sentito appena sopra di me mentre provavo ad addormentarmi.
    Riflettendoci, il suono non era mai stato proprio corretto. Sembrava come se qualche roditore stesse graffiando il pavimento avanti e indietro… avanti e indietro. Quello che avevo pensato essere il comportamento ossessivo di una creatura che scavava la propria nicchia era in realtà la monotona routine di un giocattolo abbandonato.
    Tirai il cavallo a dondolo fuori dai suoi solchi, posizionandolo ad una certa distanza dal suo solito posto, e aspettai per vedere se ci sarebbe stata qualche esperienza paranormale come conseguenza.
    Infatti, mentre mi allontanavo dall'oggetto e mi sedevo su una cassa polverosa, il cavalluccio cominciò a muoversi.
    Non dondolava come uno potrebbe aspettarsi, ma invece si muoveva lateralmente… solo pochi centimetri… e poi lentamente, con debolezza, sembrava trascinarsi di nuovo dentro le fessure a cui era abituato. Il suono graffiante dei suoi pattini consumati sul pavimento ruvido era piuttosto spiacevole, e nonostante gli ordinai gentilmente di fermarsi, l’oggetto continuò imperterrito finché non raggiunse la sua destinazione.
    Lì rimase, immobile. Naturalmente, prosegui con il mio compito di memorizzare tutti gli oggetti all'interno della struttura prima di mettermi a dormire.
    Il consueto suono di quei pattini dondolanti, che ormai non prendeva più la forma dei miei roditori immaginari, fece un ottimo lavoro nel calmarmi quella notte. Nel mio diario, segnai la tappa della prima settimana passata a Pest House.
    Ad una certa ora, che stimai essere circa mezzanotte, fui svegliato da delle grida.
    Gli strilli mi scossero dal mio sonno e mi fecero saltare in piedi. Mi trovavo esattamente di fronte al luogo dove prima era situato un inutile tavolino antico. Adesso, al suo posto, c’era il pallido cavallo a dondolo.
    Le grida provenivano da sopra. La soffitta. Rumori di scatole rovesciate e vetri rotti tamburellavano sul pavimento come schiocchi di tuoni e ticchettio di grandine.
    Pensando velocemente e con giudizio, presi il cavalluccio sotto braccio e salii velocemente la scala a pioli che portava alla soffitta. Questa scala, nascosta in un ripostiglio nella stanza da letto e diretta verso una piastrella removibile del soffitto, non mi fu affatto di aiuto in relazione al mio compito.
    Non appena attraversai l’apertura con la testa, la luce della lampadina penzolante del ripostiglio illuminò un volto che non avevo anticipato. In piedi sul bordo di questa porticina orizzontale, con lo sguardo rivolto in basso verso la mia faccia, c’era una massa informe di sporcizia accumulata e quello che può solamente essere descritto come una manifestazione fisica dell’oscurità.
    Pezzetti di polvere e capelli sembravano venir assorbiti dentro questa creatura tarchiata e rotonda che doveva esser stata alta almeno un metro. Stava in piedi su delle gambette tozze e nodose che somigliavano più a dei moncherini che a degli arti veri e propri.
    La cosa era priva di faccia, a parte per la sua bocca spalancata e all'ingiù, quasi simile a quella di una trota, che era aperta come se in preda a shock o disperazione.
    “Papà?” mi sussurrò.
    A questo punto devo aver perso appoggio su quella scaletta inaffidabile, precipitai per qualche metro, accasciandomi disordinatamente sul pavimento del ripostiglio. Decisi fin da subito che qualche giorno avrei dovuto dare un’occhiata più da vicino a quella scala, perché sapevo che non era stata colpa di alcuna mia debolezza fisica.
    Dopo aver trascinato con successo sia me stesso che il cavalluccio dentro quella stanza buia e stantia, mi misi a cercare il punto dove il cavallo era solito stare.
    Adesso tutto era silenzioso, e attraverso la calma della notte riuscivo a sentire solo il rumore del respiro di un bambino. Sembrava spaventato, senza fiato per colpa del caos che aveva causato in precedenza. Non provavo alcuna ostilità nei suoi confronti, né temevo per la mia incolumità.
    Pronunciai diverse frasi rassicuranti, quelle raccomandate specificatamente per trattare con bambini problematici, mentre tastavo il pavimento per orientarmi. Dietro di me trascinavo il cavalluccio, creando lo stesso chiasso che avevo dovuto subire prima quando avevo spostato l’oggetto.
    Lì, nell'angolo della stanza, le mie dita incontrarono quei solchi profondi.
    Rimisi il cavallo dove era stato e strisciai fino alla parte opposta della camera, attento ad evitare collisioni nel buio.
    Dopo alcuni attimi, si senti il suono di un dondolio.
    Mi colpì il fatto che, mentre ad un certo punto avevo sentito il respiro di un bambino, adesso notavo solo il rumore dei pattini del cavalluccio che erodevano lentamente la superficie del pavimento.
    Quando in seguito indagai la soffitta durante le ore diurne, scoprii un vaso di ceramica vuoto proveniente dal porticato sul retro di Pest House accanto al cavallo a dondolo. Al suo posto trovai il tavolino che avevo notato in precedenza essere sparito.
    Apparentemente gli oggetti all'interno della casa non sono gli unici disponibili allo Scambiatore, e questi è capace di creare semplici “catene” di movimento.
    A questo punto bisogna osservare che lo spirito barattiere non apprezza i miei tentativi di manipolazione del suo comportamento, e potrebbe avere un senso innato di rivincita.
    Sarebbe opportuno ricordarselo, affinché non sia io quello ad essere manipolato.

    Parte 3 >



    Edited by & . - 24/6/2020, 15:51
     
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    Oddio mi mancava troppo.......
     
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