Votes given by Agide III

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    Dovrei aver sistemato
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    Che meraviglioso topic Sixtyten, mi chiedo perché non l'ho visto prima. Voglio anche io dire qualcosa e spero di non essere troppo prolisso o sembrare saccente o pretenzioso.
    Per me scrivere è più che un hobby, è un modo per riuscire a comunicare con gli altri. Capisco il tuo post girl killer, più di quanto vorrei, so cosa vuol dire avere Delle fisse che non puoi fermare, sentire il bisogno di guardare lo stesso film tre volte al giorno, ascoltare la stessa canzone in loop per ore e ore, parlare per citazioni. Scrivere per me è il modo che ho trovato per condividere con gli altri quello che ho dentro e se ci si ferma a scriverlo senza farlo leggere, è come parlare a una stanza vuota. Aver paura di come si scrive è inutile, nessuno sa parlare quando nasce, ha bisogno di esercizio, di qualcuno che lo ascolti, di qualcuno che lo corregga. Se provasse a parlare correggendosi da solo senza tentare di confrontarsi, difficilmente diventerebbe qualcosa in più di quello che è già...
    Io penso alla scrittura in ogni momento e sogno da almeno dieci anni (lo so, sono vecchio) di farla diventare il mio lavoro, ma l'editoria italiana non è semplice per gli esordienti. Ho un agente, il signor Beniamino Soressi, che mi sta seguendo in questo mio sogno. Gli ho già mandato più di due milioni di battute tra i vari romanzi e lui mi ha consigliato e ho imparato molto grazie ai lavori di editing. Credo di scrivere bene, anche se non sono io a doverlo dire, ma la mia abilità nasce dalla lettura e dalle "lezioni" imparate nel far leggere le cose...

    Questo topic mi piace perché sono diventato admin di un forum di scrittura proprio perché volevo aiutare e condividere nel migliore dei modi questa forma di comunicazione che può aiutare tanto. Quindi lasciate che vi dica che scrivere è solo un passo. Vi serve per far uscire un flusso di coscienza che è dentro di voi e già quello può bastare. Ma se sentite che la cosa è incompleta, dovete trovare il coraggio di farla leggere a qualcuno, non solo perché potete trovare consigli costruttivi per migliorare, ma anche e soprattutto perché questo è il vero significato di comunicare. Io ho ricevuto tanto da molti racconti di questo forum, ho imparato cose importanti anche da storie che purtroppo non sono state smistate.
    Quindi in conclusione vi suggerisco di trovare il tempo di pubblicare qualcosa se sentite anche solo una piccola curiosità.

    Sixtyten ti consiglio di rileggere le cose dopo almeno uno o due mesi prima di cancellarle, scommetto che ti sembreranno meno imperfetti, meno mediocri. Anche io quando rileggo vorrei cambiare tutto, ma dopo tanto tempo ti accorgi che è come una foto di quello che avevi in testa tempo prima e non è una cosa brutta da vedere :)
    Girl killer, la comunicazione non è sempre lineare, fai di necessità virtù. Le tue peculiarità possono diventare uno stile, i salti pindarici, i passaggi stressati e ripetuti. Crea qualcosa di innovativo e comunica quello che senti. Anche io avevo problemi con la descrizione degli spazi, e dei sentimenti. Ci sono cose che ancora non capisco: come mai alle persone piace così tanto il contatto fisico? Ahahahahaha so che tu mi puoi capire... Quando scrivevo all'inizio mi basavo su quello che facevo io e non mi è mai venuto in mente di far abbracciare due personaggi che si ritrovavano, stringere la mano a due che si incontrano (una Delle cose meno igieniche del mondo occidentale brrrrr)... Poi però ho compreso che i personaggi non devono fare quello che farei io. Quando creo dei personaggi io mi metto a tavolino e mi immagino la loro personalità e il loro background, quindi come nel terzo principio della dinamica, loro reagiranno in un determinato modo a un determinato stimolo. Pertanto anche la sfera emotiva diventa un esercizio molto più semplice.
    Sono molto curioso di leggere qualche tuo scritto.
    ;Isabel, il tuo caso è particolare, distaccarsi da quello che si scrive vuol dire cercare di mettersi al riparo da quello che sentiamo solitamente, ma il tuo mi sembra un caso diverso. Se ho capito bene il tuo "problema" si inserisce principalmente tra quello che senti/immagini e un mero esercizio di "dialettica". Non senti tuo cosa scrivi perché ti concentri troppo sul come dimenticandoti il perché... Il mio consiglio per te è semplicemente quello di provare a scrivere cose più brevi per iniziare. Un aforisma, una poesia, una frase. Una cosa che ribalti completamente la proporzione di cosa rispetto al come. In questo modo avrai dei messaggi concentrati che ti faranno sentire più a tuo agio con la scrittura. A quel punto inizierei ad allungare tentando di mantenere questa sensazione.
    Pima, io sono molto pragmatico e logico, probabilmente anche a livello patologico ( :D ) quindi non sono forse una persona adatta a darti un consiglio, ma da quello che hai scritto uno posso provare a dartelo. Non è importante descrivere un posto, un oggetto, un'azione nella sua interezza. Che un personaggio sia biondo con gli occhi marroni, alto un metro e settanta, per settantadue chili. Che abbia dei lineamenti squadrati, con la pelle chiara e pallida. Magari un neo sotto l'occhio sinistro, le labbra piene e una piccola cicatrice sul collo che ricordava una vecchia partita di calcio con gli amici... Non è incisiva. L'ho imparato recentemente. Se scrivo cose brevi anche anche, ma se scrivo un romanzo di 700 k caratteri (e lo faccio, anche se mi hanno detto di stare sotto i 300 k per ora), la descrizione è inutile. Quello che bisogna fare è descrivere cose particolari e interessanti che rimangano in mente. Qualcosa di caratteristico. Aveva un aspetto sciupato, era molto pallido e i capelli marroni perennemente in disordine unite alle occhiaie erano una testimonianza delle numerose notti passate insonni a studiare...
    Ho dato delle informazioni con il contagocce per la descrizione, ma il lettore si può immaginare un personaggio completo con un background che rimane in mente, qualcosa che lo caratterizza.
    Quindi in pratica il consiglio è: non cercare di descrivere tutto in maniera asettica e artificiosa. Descrivi quello che è importante, magari anche per te. Prova a fare questo esercizio: entra in una stanza, guardati attorno. Poi esci e scrivi quello che ti ricordi, il tuo cervello avrà segnato le cose più importanti per te e le più interessanti. Quando lo avrai scritto, tenta di leggerlo o farlo leggere a qualcuno e poi fai vedere loro la stanza... Fai fare ad altri lo stesso esercizio e leggi le loro descrizioni, così fai un confronto con quello che è interessante per gli altri :) lo stesso approccio funziona anche per la descrizione delle persone e situazioni...


    Detto tutto questo perdonatemi se sono stato fuori luogo a dire queste cose e permettermi di dare consigli. Ripeto che sono solo idee mie e quindi forse sbagliate, ma ci tenevo a dire qualcosa perché ho riscontrato in voi problemi che ho avuto anche io e che credo di aver superato, quindi ci tenevo a dare un aiuto. Concludo questo walltext con un passaggio di un uomo molto più abile di me con le parole, spero possa essere un'ispirazione per noi tutti e ricordate che anche se non è importante che altri giudichino quello che scriviamo, finché rimane nelle nostre pagine chiuse, non è altro che un pensiero con una forma più elegante.

    CITAZIONE
    […]Guardi dentro di sé. Si interroghi sul motivo che le intima di scrivere; verifichi se esso protenda le radici nel punto più profondo del suo cuore, confessi a se stesso: morirebbe, se le fosse negato di scrivere? Frughi dentro di sé alla ricerca di una profonda risposta. E se sarà di assenso, se lei potrà affrontare con un forte e semplice «io devo» questa grave domanda, allora costruisca la sua vita secondo questa necessità. La sua vita, fin dentro la sua ora più indifferente e misera, deve farsi insegna e testimone di questa urgenza.[…]
    (da “Lettera a Franz Xaver Kappus del 17 febbraio 1903”)
    Rainer Maria Rilke
    dal libro "Lettere a un giovane poeta" di Rainer Maria Rilke


    Edited by KungFuTzo - 13/11/2018, 01:13
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    CITAZIONE (Er Mortadella @ 3/2/2018, 14:34) 
    Sono tutti nerd ma hanno:

    -soldi
    -fama
    -pussy

    Mi sfugge qualcosa :gratt:

    Tecnicamente il termine nerd è molto cambiato rispetto agli anni passati. Prima era definito nerd chi giocava unicamente ai videogiochi o passava la sua intera giornata al PC. Adesso viene definito nerd anche chi guarda anime, segue una serie TV o gioca sporadicamente a FIFA.
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    Sono un seguace dei meme americani semplice: MLG ILLUMINATRYH QUICKSCOPE PIPPO BAUDO CONFIRMEND
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    Sir Hiburt era un signore assai colto e distinto, sempre elegante ed impeccabile come il suo titolo richiedeva.
    Ma aveva anche egli i suoi difetti: oltre alla leggera pinguedine, aveva un terribile senso dell'umorismo.
    I suoi scherzi erano volgari, maleducati e spesso macabri, li faceva a chiunque avesse il piacere di incontrarlo ed essere invitato nella sua lussuosa villa.

    Fu proprio a causa del suo ultimo scherzo, però, che smise di farli del tutto, con grande stupore dei suoi conoscenti.
    Fu spesso incalzato a raccontare il misterioso avvenimento, ma la sua risposta era sempre: "ho scherzato con le persone sbagliate".

    Ma cos' era successo davvero?
    Beh, il nostro Sir aveva preparato uno scherzo davvero terribile, frutto di giorni e giorni di maligno pensare, e aveva deciso di farlo ad una combriccola di commedianti arrivati da poco, tetri figuri vestiti sempre di nero.
    Aveva ordinato al suo macellaio la "carne speciale", proveniente dalle più remote tribù dei Caraibi.

    Invitò a cena il gruppetto, servendo piatti prelibati in porzioni generose, che i lugubri commensali avevano gustato senza troppo entusiasmo, perlopiù silenziosi.
    Al momento della carne, Sir Hiburt non la toccò, si alzò e fece un annuncio:
    - Signori, vorrei dirvi che non state gustando capretto. Vi ho fatto servire carne umana.
    Gli ospiti alzarono la testa dai piatti, osservando meglio la propria pietanza.

    E continuarono a mangiare di gusto

    Edited by DamaXion - 2/7/2014, 13:30
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    Su Wordpad usciva meglio, okey, ci ho lavorato molto, spero vi piaccia!
    Come mi avete suggerito inserirò dei trattini per i dialoghi, - per la madre, ~ per Mirco


    Se solo avessi ascoltato mia madre quel giorno...

    Sono Mirco un ragazzo di 15 anni, abito... volevo dire... abitavo in un paesino della pianura Padana, sempre così nebbiosa e umida, con Mamma visto che papà è deceduto pochi anni fa per una malattia, o almeno così diceva Mamma, non sono mai andato a trovarlo in ospedale.
    Era Martedì 25 Febbraio, alcuni amici mi avevano chiesto se ci saremmo trovati nel pomeriggio per andare al cinema...
    Se solo avessi dato ascolto a mia madre...
    Come un bravo ragazzo chiesi a mia madre se sarei potuto uscire e se mi avrebbe prestato i soldi, lei prontamente rispose di no, sorpreso io controbattei prontamente ~''Andiamo mamma, se è per i soldi ne ho anche io! '' ma ella chinò il capo, scuotendolo
    -'' Non vogli sentire storie! Non uscirai, almeno finchè ... ''
    ~'' Finchè? '' la interruppi.
    tacque per alcuni secondi, che sembrarono ore.
    -'' Amore vedi...in televisione non se ne parla molto ma, ultimamente qui girano strane persone, sono spariti uomini e donne ultimamente, e...io...''
    ~'' Ho capito mamma, dirò ai miei amici che oggi non posso. '' Mentii spudoratamente.
    Approfittai del fatto che mamma quel pomeriggio dovesse andare a lavoro per uscire di nascosto, presi i soldi, il telefono e le chiavi di casa, entrai in garage dove sentii uno strano odore ~'' Sarà qualche topo morto, dentro qui maledetti sacchi neri della spazzatura, mi chiedo perché non li butti via, che schifo. '' pensai, presi il motorino e lo accesi...
    Quanto lo adoravo.
    Mi diressi al cinema tra la nebbia e una volta arrivato, salutai i miei amici che già avevano preso i biglietti: '' Scusate il ritardo, non è stato facile convincere mamma. ''
    Anch'io presi il mio, entrammo in sala e presi i rispettivi posti: ''Che fortuna, proprio vicino a Giorgia!'' .
    Quanto mi piaceva.
    Attendemmo che iniziasse la proiezione..
    Il film durò più del previsto, ''MALEDIZIONE!'' l'unica cosa che riuscii a pensare per il momento, ''Spero che mamma non si arrabbi troppo con me..'' uscii dal cinema, e mi diressi verso il parcheggio dove avevo parcheggiato il motorino, ''Maledetta nebbia'' pensai accesi il motorino e il fanale illuminò una sagoma nella nebbia e nell'oscurità, presi uno spavento, ma tentando di mantenere la calma balbettai qualcosa come ''Chi diavolo sei?''
    La figura si avvicinò lentamente, estraendo un coltello, io non feci nemmeno in tempo a scendere dal motorino che inciampai, la figura continuava ad avvicinarsi, sentii un sussurro che sembrava appartenere alla nebbia stessa, rabbrividii, poi il coltello mi colpì al cuore...
    '' Figlio mio, se solo mi avessi dato ascolto...''

    All'inizio ho fatto un riferimento al padre, che in realtà è nel Garage insieme alle altre persone sparite, insomma, Date ascolto alle mamme serial killer :peoflow:


    Edited by Il Poeta della Follia~ - 12/3/2014, 16:28
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    Ho sempre lavorato per te, da anni.
    Mi hai sfruttata, senza alcuno scrupolo: ogni volta che mi chiamavi dovevo arrivare, ubbidiente e senza potermi rifiutare di fare il lavoro sporco per te, asciugarti i capelli, farti luce, cucinare...
    E non ti sei mai curato di me, sola, chiusa in quei posti bui, neri, lunghi e stretti e giorno dopo giorno mi chiami sempre più spesso. E sempre più spesso non posso fare a meno di accorrere.

    Ti amavo, un tempo... Mi facevi sentire utile, importante; ora non sono più niente, alla stregua di una prostituta, sempre e solo per soddisfarti. E ora ti odio, ti odio con una violenza inumana: non sono più sola in questi tunnel bui, ora l'odio mi accompagna sempre.

    Tu sai che posso ucciderti, velocemente e dolorosamente, ma pensi di riuscire sempre a tenermi qualche centimetro lontano. Ma oggi no! Finalmente nel nero si è accesa una luce, si è aperta una porta. Ora posso raggiungerti, ti vedo, sei appena uscito dalla doccia. Vengo a prenderti. Ti odio, ti odio, ti odio, ti odio!

    05/11/2013
    Un ragazzo di Ostia è stato trovato morto nel suo appartamento stamattina.
    Gli inquirenti hanno determinato che la causa della morte è stata una violenta scossa elettrica dovuta a uno strappo nel filo dell'asciugacapelli che il ragazzo stava usando dopo aver fatto la doccia.
    "La scarica elettrica ha attraversato il cuore, uccidendo il ragazzo all'istante." afferma il medico legale "l'unico segno visibile è un'ustione dalla forma simile all'impronta di un bacio"


    È la mia prima storia, spero vi piaccia anche se so che non è un granché... Attendo commenti/critiche/opinioni :)


    Edited by JohnTheRipper - 5/11/2013, 13:32
7 replies since 6/7/2015
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