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Ricordo che molti anni fa, quando ero piccolo, mi raccontavano sempre della leggenda di un drago molto particolare: il drago in questione era Athena, un particolare drago che poteva esaudire i desideri. Athena riusciva a prevedere i fatti che accadevano oltre ad esaudire i desideri, difatti si diceva che ogni volta che le sue campanelle emettevano un suono forte, essa aveva percepito qualcosa di brutto. Se emettevano un suono dolce, essa aveva percepito qualcosa di bello per i villaggi vicini. Lei viveva nella foresta, una foresta che conoscevo molto bene ma nella quale non l'avevo mai vista. Si diceva anche che lei fosse così rara per la ragione del suo trasformarsi in umana. Facendo questo, si confondeva in mezzo alle persone, in modo tale che nessuno la vedesse.
Visto che era il 1253, molti draghi vivevano con noi al villaggio, o almeno vegliavano su di noi in caso di pericolo. Io non ero amico di nessun drago, ma il mio obbiettivo era quello di trovare Athena: non per un desiderio, ma per farla diventare il mio drago, nonché mia amica. Ero consapevole che lei mi avrebbe chiesto un desiderio, infatti, anche se non ne volevo uno, ne avevo già uno pronto: ed esso, era quello di farla diventare il mio drago. Sapevo molte cose su di lei, avevo imparato tanto su di lei e su i draghi in generale. Sapevo che se desideravi qualcosa di stupido, lei invece di esaudire il tuo desiderio, sarebbe scappata volando via e dando cattiva sorte al richiedente. In caso contrario, ovvero nel caso lei avesse accolto il desiderio, le campanelline sulla sua coda, corna e punta delle orecchie avrebbero iniziato a suonare in modo dolce e gentile: proprio come quando percepisce qualcosa di buono. In quel caso, la nebbia sarebbe iniziata a calare e lei sarebbe sparita; il giorno dopo, o il momento stesso in cui lei scompare, il richiedente avrà il suo desiderio, indipendentemente da quale esso sia.
Quando compii 18 anni, ebbi finalmente il permesso di uscire e andare all'avventura. La prima cosa che feci, era quella di andare nella foresta dove si diceva che vivesse Athena. Mi guardai intorno, sperando con tutto il cuore che lei fosse lì. L'unica cosa che non sapevo su di lei, era che si avvicina a chi è puro di cuore e desidera con tutto se stesso di incontrarla. Iniziai ad udire delle campanelle che suonavano, sembravano quelle dei cani; esse avevano un suono dolce. A quel punto iniziai a correre nella direzione del suono. Sapevo che fosse lei, quindi corsi sempre di più fino a stancarmi. Davanti a me, c'era lei, il drago dei desideri.
Mi guardava con quei suoi occhi azzurri. Era enorme, e mentre ruggiva e le sue campanelle suonavano, lei avvicinò la testa a me e mi annusò. Aprì le ali e si sedette. Guardò in alto, poi guardò di nuovo me. Io ero molto agitato, non sapevo che fare, quando capii che dovevo esprimere il mio desiderio: "Io... Desidero solo che tu sia il mio drago, Athena." lei annuì, mi guardò per un po' per poi farmi capire che lei aveva esaudito il mio desiderio, con le sue campanelle che suonavano. Invece della nebbia, un lieve vento iniziò a soffiare e, mentre mi guardava, io capii che lei voleva davvero essere il mio drago. Lei abbassò la testa arrivando a toccarmi il viso con il suo naso, io l'accarezzai e sorrisi. "Grazie mille, Athena." dissi continuando ad accarezzarla mentre lei faceva dei piccoli ruggiti.
Al giorno d'oggi, nel 1278, io e Athena siamo molto amici. Lei però, mi ha fatto capire che lei vuole continuare a vivere nella foresta, e che io la potrò chiamare solo nel momento del bisogno. Il girono che lei mi permise di averla come mio drago, fece apparire un corno che uso tutt'oggi come richiamo per lei.
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