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Non dormo da cinque giorni, credo che fra poco mi verrà un infarto.
Ho fatto l'errore di svegliarmi nel cuore della notte e dare retta a certi rumori, e adesso mi ritrovo in questa terribile condizione. D'altronde, cos'altro potevo fare? Faceva caldo, si soffocava troppo in questo periodo dell'anno e spesso l'inconscio è così provato che ti trascina in esperienze oniriche poco piacevoli.
Stavo sognando di affogare senza riuscire a risalire la superficie, così per autodifesa mentale ero riuscito a risvegliarmi nella realtà. Ma è stato allora che sono iniziati i guai. Nel buio della stanza, a pochi rintocchi dalle tre del mattino, un rumore ovattato allertò i miei sensi costringendomi alla veglia.
Toc. Toc. Toc.
Tre battiti sul legno della porta della mia camera da letto.
Vivendo da solo ebbi subito un fremito, capendo anche che i rumori non provenivano dalla porta d'ingresso. Erano troppo distinti.
Scrutando nella penombra mi sembrò di vedere la maniglia agitarsi un po' accennando a ruotare. Non so per quale stupida autodifesa mi ero tirato su le lenzuola come un bambino. Non appena avevo sentito lo scricchiolio dei cardini avevo compreso che qualcosa effettivamente si stava muovendo, e il mio cuore per poco non aveva ceduto, poco avvezzo a tanto sforzo. La scena si svolse così piano, così lentamente, che mi parve tutto frutto dell'immaginazione, anche perché all'improvviso quello strazio era cessato e la porta si era fermata.
Possibile che mi fossi autosuggestionato? Fissai per almeno un'ora quelle poche forme che riuscivo a distinguere nella penombra. I miei occhi si erano adattati completamente alla scarsissima luce che proveniva dalla finestra della stanza e finalmente avevo iniziato a riconoscere ogni angolo, dall'armadio di legno al comodino, poi il mio letto, le scarpe per terra, i vestiti sulla sedia e infine la porta, che a quel punto mi era sembrata un po' più aperta da chiusa che era. A un certo punto, mi accorsi che qualcosa per terra vicino allo stipite non doveva esserci: un lembo di lenzuolo chiaro sporgeva all'interno della stanza, come se fosse sempre stato lì. Osservai quell'orribile apparizione, certissimo di non aver mai lasciato niente del genere in mezzo alla porta, quindi iniziai a distinguere ulteriori dettagli: la punta di quel tessuto non era semplice. Terminava in vari altri piccoli pezzi di tessuto più chiari e bucherellati, come una specie di merletto. Fu allora che arrivò l'intuizione: quel lembo non apparteneva a un lenzuolo, sembrava più il frammento di un qualche camicione da notte.
L'ipotesi mi inorridì dato che non avevo mai posseduto niente di lontanamente simile fra le mie cose. Provai invano a razionalizzare quell'apparizione, ma non feci in tempo: non appena mi abituai al buio scorsi sul pavimento in direzione del mio letto coppie di piccole orme fangose a sei dita.
Edited by -TACET- - 20/10/2019, 13:53. -
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Molto ma molto bella.
Mi ha spaventato, è una delle mie paure ancestrali.
4,5. Fai attenzione alla punteggiatura la prossima volta^^. -
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non mi ha trasmesso nulla,per cui il mio voto è 0.5 giusto perchè non è scritta male . -
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2.5.
Ben scritta, senza dubbio (a parte qualche virgola di troppo, ma nulla di che), tuttavia l'ho trovata alquanto banalotta e prevedibile.. -
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Storia molto buona anche se si perde un po' sul finale.
Voto 3. -
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A parte l'ortografia da sistemare un minimo, è scritta bene per la lunghezza richiesta.
Ti do 2.5/5 perché è effettivamente abbastanza prevedibile, avrei preferito un finale diverso, ma vedo del potenziale in queste poche righe, senza appunto contare che avevate una limitazione di caratteri e risulta molto difficile scrivere una buona storia in soli 600 caratteri, bisogna essere Kungo xD
Comunque non mi dispiace
ti dico solo che: con il fattore BUIO puoi sbizzarrirti, ti consiglio di farlo ^^
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Non so perché ma avevo il sentore che finisse in una trollata... Pensavo che alla fine sarebbe saltato fuori che era la suabfidanzata che era andata in bagno e lui non si ricordava che si era fermata a dormire.
Comunque, la trama probabilmente non è delle più originali, ma sicuramente non è scritta male.
Tuttavia non credo che darò più 3.. -
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Ciao, Tacet! Di nuovo a leggere una tua stotia e questa volta cercherò di esprimermi chiaramente. SPOILER (clicca per visualizzare)Così non viene il Marcoratto di turno
Non posso non complimentarmi per il tuo stile, forse anche migliore dell'altra storia. È lo stile tipico dell'horror tradizionale, quello che ti fa entrare nell'ambientazione con descrizioni accurate e specifiche.
Ahimè, inadatto ad una storia che deve contenere meno di 600 parole. Quando sei vincolato a scrivere una storia breve, bisogna essere d'impatto, coinciso. Infatti scommetto che se non fossi stato vincolato, questo racconto sarebbe stato moooolto più bello e accattivante.
Devo dire però che ho apprezzato il fatto che hai spezzato il finale, rendendolo aperto. Dai al lettore la possibilità di fantasticare.
Il mio voto è 3.. -
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Beh, amico.
Sono estasiato dal risultato ottenuto qui. Ottima capacità, sottile, di immedesimare il lettore. Seguivo con interesse - e sentivo un bella macchia di affanno al cuore: ero veramente preso.
E questo non ha niente a che vedere con la banalità della vicenda. Trita e ritrita fino a livello atomico, questa formula narrativa ormai assurta a cliché mi lascia impressioni negative quando non c'è nient'altro, solo lo scheletro. Fosse solo lo scheletro, il tuo racconto, sarebbe... non proprio il massimo.
Qui mi trovo davanti ad un testo che nella sua "circoncisione" (eheh il politichese) ha estratto fuori dallo scheletro uno stile non da poco . Non è assolutamente difficile da digerire, anzi - ogni informazione, espressa chiaramente, viene ripresa con descrizioni pertinenti, e che lasciano un ottimo senso di vago (ci sta); ti fa immergere che è una meraviglia. Il problema del protagonista, il sogno, gli indumenti, la figura finale, sembrano frammenti insignificanti, ma nel giro complessivo ogni elemento si è dimostrato d'impatto, essenziale e trascinante; hai lasciato che si viaggiasse con l'immaginazione in una prospettiva immersiva, ma sempre coi piedi per terra, ancorati al testo - che il tuo stile non ha appesantito, avendo quasi la forma dell'aria. Ti sei mosso invisibile. Un bel trip, amico. Molto bene.
Forma quindi ottima, che ha funzionato. Il tuo modo di scrivere ha salvato questo racconto, garantendogli atmosfera, profondità, elementi che, leggendo una possibile sinossi di due righe di questo racconto, non ti saresti facilmente aspettato.
Ascolta, sarò io che mi sono fatto prendere troppo. Ma è stata DAVVERO una bella lettura.
3.5. -
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Ragazzi, mi state facendo commuovere! . -
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Anche "Nella credenza" aveva un'impostazione simile a questa del protagonista che si sveglia nel cuore della notte perché sente dei rumori. Vedo che il tema del buio ti piace particolarmente e forse ti riguarda anche da vicino. Partiamo dal fatto che la storia non è male, riesci a vivere le vicende attraverso gli occhi impauriti del protagonista. Probabilmente non è la storia più originale ma non mi è dispiaciuta.
Voto: 3. -
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Anche qui si sente bene l'horror, è il tema principale e sei riuscito a non farlo perdere: non ho amato troppo l'ultima frase però. Già l'idea non è originalissima e quel poco che si vede del misterioso intruso mi ricorda tanti altri "mostri".
Direi che sarà magari da sistemare nella forma una volta in smistamento, per me è 2.5 anche perché vedo poco il tema dell'estate. -
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Smistato, e... ripulito. . -
cyprien.
User deleted
Mi è piaciuto questo stralcio. Hai saputo in breve creare un'atmosfera forte e intensa. .
