Member
- Group
- Member
- Posts
- 101
- Creepy Score
- +18
- Location
- Yuggoth
- Status
- Offline
|
|
La fine di una relazione è come un’uscita di prigione. Io c’ero dentro da un anno e qualche mese ormai. Non ne potevo più. In fondo, a chi piace stare in cella? Preferisco vagare nel carcere con la consapevolezza che, prima o poi, ritornerò in trappola. Perché ci troviamo tutti in penitenziario, caro lettore. Persino tu. Sì, proprio tu che spulci tra queste righe. Probabilmente lo fai cercando una distrazione, un diversivo dalla vita a cui sono condannati tutti gli esseri dotati di un cuore.
Mi chiedo quale sia la tua situazione attuale. Ci sei già dentro? Stai per entrarci? O forse non sei ancora rimasto in trappola? Io non mi faccio scrupoli a dirtelo: so già che verrò sedotto un’altra volta.
Davanti ai miei occhi si succedono una moltitudine di camere, ognuna con un numero identificativo in cima all’entrata. Alcuni brillano più di altri, ma ho imparato a tenermi alla larga da quelli: basta qualche istante a osservarle dall’esterno per essere teletrasportati all’interno. Dopodiché ci si ritrova subito la porta sbarrata alle spalle.
In fin dei conti, però, il rischio vale anche per le altre. Quando si vuole entrare per dare solo un’occhiata, sentire la serratura che scatta dietro di te è più facile di… non saprei… forse non esiste nulla di più semplice e immediato. Sai cosa intendo, no? Ci sarai cascato anche tu, qualche volta.
Per non parlare degli ormoni. Spesso si tenta di dissuadere i pensieri provocanti dalla mente, ma c’è poco da fare se la carica amorosa è anche sessuale. Quando verrò sedotto, il mio pene non accetterà esitazioni. Spingerà contro il cavallo del jeans sino a farmi dolere, se non l’accontento.
E così, eccomi qui. Di nuovo libero e già consapevole di essere fregato. Tento di sforzarmi a credere che sarei potuto essere ancor più sfortunato: ci sono uomini e donne che muoiono dentro quelle celle. Ed esiste addirittura chi non ha mai avuto l’occasione di entrarci. È meglio seguire l’istinto o rinnegarlo?
Credo che la logica suggerirebbe di trovare una via mezzo. Ma da questo carcere non c’è alcuna via d’uscita. È peggio delle dipendenze da droghe, alcol e tutto ciò da cui si possa essere dipendenti. L’uomo è alla costante ricerca del suo posto felice: dall’esatto momento in cui nasce fino a quello in cui muore, e talvolta non ne è neppure consapevole. Ma sente il bisogno di andare alla ricerca di qualcosa, avverte un senso di mancanza che gli impedisce d’essere felice. È l’amore.
Io ne sono una prova vivente: entrato e uscite decine di volte da sale diverse, continuo a credere che troverò quella giusta.
A volte mi chiedo cosa sia impegnato a fare il mio cervello mentre blatero in questo modo. In effetti, si dice che gli impulsi nervosi partano da proprio da lì. Quindi potrebbe essere lui la causa del battito accelerato del mio cuore. È esaltato perché immagina come sarebbe la sua cella ideale. Il solo sognarla è fantastico. Capisci cosa voglio dire? Pensa a te, con lei, in questo momento… non è estatico?
A volte penso che sia reale. E per un momento resto con gli occhi chiusi a ripetermi che lo sia davvero, che una meraviglia e un piacere del genere non possano esistere solo nella mia mente. La immagino perfetta nella sua imperfezione. È il mio posto felice. Quello in cui star bene e poter essere me stesso. Sempre. Perché l’amore esiste. Ne sono convinto. L’unico problema è entrare nella stanza giusta tra miliardi di celle.
A questo punto, molte persone penserebbero che io sia un essere umano della peggior specie. Lo pensi anche tu, lettore? Sai, mi vedono come uno di quelli che ferisce miriadi di ragazze illuse. O per caso sei come me? Beh, se così fosse, tu sai come stanno i fatti! Loro non possono sapere cosa si prova a stare da questa parte! In realtà è terribile far soffrire la gente.
Però non posso castigare la mia vita intera per fare in modo che qualcun'altro sia felice. E non posso neppure smettere di cercare la mia camera ideale, perché ne ho bisogno, sono un uomo anch'io! Come ho già detto, non c’è via d’uscita da questo carcere. Ognuno sconta le proprie pene in un periodo di detenzione che equivale all'intera esistenza.
Sai che c’è? Ho deciso. Entrerò nella stanza che ho di fronte. Sono comunque troppo nervoso per continuare il discorso. Quella cella è la prima che mi capita a tiro. E ripensandoci l’avevo adocchiata già un paio di volte, ma ho sempre creduto che non avesse nulla di speciale. Sono sicuro che riuscirò ad uscirne senza troppi problemi. O forse no. In ogni caso, voglio provare ad affidarmi al caso. Ho la stessa possibilità di trovare quella giusta in questo modo, che lasciandomi abbindolare. Sto forse sbagliando?
Edited by Annatar - 9/3/2019, 22:09
|
|
.