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Černobyl', 26 aprile 1986, ore 1:23 del mattino.
Alla centrale nucleare Vladimir Il'ič Lenin, più precisamente nel reattore n.4, i tecnici stavano tenendo un “test di sicurezza” atto ad essere certi che il generatore elettrico riuscisse a reggere l’alimentazione del reattore in caso di mancanza di corrente. L’esperimento era già stato effettuato nel reattore n.3 con successo; toccava dunque al successivo, che però vide violate tutte le regole di base e anche quelle del buon senso: i tecnici (sotto le pressioni dei dirigenti) staccarono tutti i sistemi di controllo per garantire la buona riuscita del test, innescando così una tragica reazione a catena.
Le barre di metallo, necessarie per frenare e così controllare il processo di fissione dell’uranio, vennero tutte sollevate facendo così aumentare in modo esponenziale la temperatura nel nocciolo: l’acqua iniziò ad evaporare provocando un picco di pressione che ruppe le tubazioni del sistema di raffreddamento. Il contatto dell’idrogeno con la grafite incandescente (nella quale erano immerse le barre di uranio) innescò un’esplosione potentissima che fece saltare in aria il pesante disco di copertura del nocciolo.“Nel cielo si sparse una luce tanto brillante da bruciare gli occhi”
-Yuri Korneev, unico superstite del reattore n.4
Iniziò così la catastrofe che tutti conosciamo, quella che ad oggi ha recluso la zona dell’Ucraina più vicina alla centrale a causa delle polveri radioattive, quella che ha ucciso e sta continuando tutt’ora ad uccidere silenziosamente, quella che ha portato via la vita a centinaia, e poi migliaia di persone.
Ma forse non tutti sanno che, nelle profondità del reattore n.4, si trova qualcosa che tutt’ora è “sveglio” ed in grado di uccidere anche solo restando nelle vicinanze di una creatura, qualcosa che si è formata nelle ore successive al disastro nucleare: stiamo parlando dell’Elephant foot, una colata ormai solidificata di combustibile nucleare chiamata Corium, che detiene ancora tutto il suo potenziale radioattivo.
La zampa di elefante venne scoperta diversi mesi dopo il disastro e subito iniziò a mietere vittime tra gli operai che lavoravano nei resti del reattore. Questo oggetto, appena scoperto, emetteva una radiazione di 10.000 röntgen all’ora, lasciando quindi nessuna possibilità di salvezza a chiunque si avvicinasse abbastanza, che fossero umani o animali.
Sappiamo che le radiazioni distruggono il corredo cromosomico creando danni irreparabili all'organismo, uccidendolo o, nel caso di un feto, creando gravissime malformazioni se non addirittura l’aborto. Tale quantità porterebbe in poche ore alla distruzione più completa e dolorosa del vostro corpo, dando alla pelle un’anormale pigmentazione necrotica seguita da bolle e piaghe, fino al completo distacco dei muscoli dalle ossa; si ha la perdita dei capelli; la distruzione delle cellule emopoietiche atte a dar vita a nuovi globuli rossi, dando così inizio a violente emorragie inarrestabili; alla sterilità e infine… alla morte nel giro di pochissimo tempo..jpg)
La foto che vediamo qui sopra si dimostra tragica, perché il fotografo immortalato nello scatto morirà ore dopo tra le atroci sofferenze date dalla quantità estrema di radiazioni che lo hanno colpito. In seguito a questo avvenimento, le foto all’Essere inanimato verranno fatte da robot che però a loro volta non resisteranno a lungo alle radiazioni prodotte dall’Elephant foot. A causa di ciò, non sarà probabilmente mai possibile studiare tale mostruosità, ma forse è meglio lasciarla in pace nelle profondità dell’inferno che l’ha generata.
Edited by Captain Soyuz - 16/2/2019, 08:50. -
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Smisto . -
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Interessantissimo! Vidi qualche mese fa un documentario simile sulla catastrofe accaduta a Fukushima, della centrale nucleare, nel quale si parlava di "bonificare" la zona e per farlo stavano cercando di studiare la struttura di questo Corio. Infatti, chi lavora nelle vicinanze, lo fa solo per otto ore all'anno, indossando apposite tute monouso che vengono smaltite subito dopo l'utilizzo. Ma ancora non sono riusciti a capire l'esatta collocazione della sostanza tossica, perché sta talmente in profondità da essere irraggiungibile persino dai macchinari. Pensate che persino i robot, stando troppo "a contatto" con l'alta radioattività andavano a guastarsi dopo un po', quindi le telecamere poste alla loro sommità si rompevano.
Nonostante non faceva vedere niente di raccapricciante, mi fece angosciare lo stesso, perché attraverso quelle riprese era come se stessi varcando in prima persona quei luoghi inaccessibili.
Poverino l'uomo che ha avuto il coraggio di fotografarlo da così vicino. Cosa ne poteva sapere lui all'epoca?. -
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Scommetto che gli addetti alla bonifica ci facevano i mejo scherzoni:
"Ok è il tuo primo giorno? Allora bacia quella pietra laggiù a forma di piede d'elefante, porta fortuna lol"
E giù di risate.
Comunque non esisteva già un articolo su questo piedone letale?
E poi, se mi posso permettere, c'è un piccolo typo; "grafite" è la parola corretta
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Leggendo il titolo, ho pensato fosse un topic riguardo qualche strano fetish. 
In ogni caso, articolo interessante e abbastanza inquietante, per così dire. Personalmente non voglio immaginare come sia morire in quel modo.. -
.QUOTEPoverino l'uomo che ha avuto il coraggio di fotografarlo da così vicino. Cosa ne poteva sapere lui all'epoca?
Nessuno dei lavoratori (pompieri, volontari, fotografi, ecc) alle prime sapevano a cosa stavano andando incontro. Ho visto ieri un documentario dove il capo del primo team che accorse, disse che addirittura nessuno aveva detto loro che l'incendio che stavano cercando di spegnere era il reattore. Uno ad uno tutti i pompieri svennero e molti morirono.QUOTEComunque non esisteva già un articolo su questo piedone letale?
Sì sì, ma era di poche righe, mi sembrava una cosa carina ampliarlo ^^. -
.CITAZIONEPoverino l'uomo che ha avuto il coraggio di fotografarlo da così vicino. Cosa ne poteva sapere lui all'epoca?
Nessuno dei lavoratori (pompieri, volontari, fotografi, ecc) alle prime sapevano a cosa stavano andando incontro. Ho visto ieri un documentario dove il capo del primo team che accorse, disse che addirittura nessuno aveva detto loro che l'incendio che stavano cercando di spegnere era il reattore. Uno ad uno tutti i pompieri svennero e molti morirono.
Per la miseria, che incubo. Che poi ho visto il video de Il Fuoco di Prometeo. Per la miseria, i danni devastanti che riesce procurare stare solo una manciata di minuti a contatto con queste radiazioni. È aberrante.. -
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Veramente... È stata una manovra che andava contro ogni etica di umanità... A volte non lasciavano neanche scelta, nei documentari ho sentito cose aberranti. .
