Can't rain all the time.
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Faceva davvero caldo. Stava sudando attraverso i suoi vestiti e il lato fresco del cuscino era sparito da tempo. Il ventilatore ronzava lievemente ma non era abbastanza. Rigirandosi, prese il cellulare. 3:14. La sua mente stanca ridacchiò. Pi greco era 3.14159... non riuscì a ricordare il resto. Più di quattro ore prima si era messa a dormire. Ma con questo caldo, dormire era semplicemente impossibile. Si alzò dal letto con un lamento. Magari dell'acqua fresca sarebbe stata d'aiuto. Trascinandosi verso la cucina, era del tutto consapevole di quanto fosse silenziosa. Oppure no. C'erano parecchi rumori, tuttavia erano presenti anche durante il giorno. Solo, non te ne sei mai accorta. Assi del pavimento scricchiolanti palesarono la sua presenza e le tubature produssero una melodia che affermava che non avrebbe più preso sonno.
Una volta in cucina, accese la luce ma si pentì subito di averlo fatto. Era accecante. Strizzò gli occhi per qualche minuto mentre prendeva un bicchiere e lo riempiva. Spense la luce e si ritrascinò nella sua camera. Entrando nella stanza, sussultò. Le ombre nell'angolo facevano sembrare che ci fosse qualcuno lì, in piedi. Ovviamente era impossibile che potesse essere vero, eppure rimase lì ferma per un momento. Era troppo grande per avere paura del buio ma il suo cervello non era sempre d'accordo. Dopo aver chiuso gli occhi per un istante, li riaprì. Era soltanto un'ombra. Non c'era nessuno lì. Camminò nella stanza e posò il bicchiere sul tavolino per poi tornare a letto.
4:42. Il calore e l'adrenalina di prima la tennero sveglia. In quell'istante, la paura scomparve. Tuttavia faceva veramente caldo. Afferrò il suo bicchiere ma era vuoto. Forse si era appisolata e quindi- non si ricordava di aver finito l'acqua. Non aveva niente di meglio da fare quindi prese il bicchiere, tornò in cucina e lo riempì di nuovo.
Quando tornò in camera sua, lo stesso angolo la fece trasalire. I suoi occhi continuavano a dirle che lì c'era una persona. E non solo quello, la persona stava sorridendo. Ancora una volta richiuse gli occhi e, quando li riaprì, l'illusione era sparita.
5:03. L'alba sarebbe arrivata presto. Gli occhi le bruciavano. Magari avesse dormito. Prendendo il bicchiere, rimase sorpresa nello scoprire che era ancora una volta vuoto. Doveva essere stata più assetata di quanto avesse pensato. Come si aggirò per la cucina per dell'altra acqua, il pensiero che l'ombra inquietante nella sua stanza fosse nello stesso angolo di quella notte le passò per la mente. Era solamente una coincidenza, di sicuro. Solo... Si avviò per la sua camera, aspettandosi di rivedere l'ombra. Questa volta, prima di guardare nell'angolo, chiuse gli occhi. Quindi attraversò la soglia della porta e la aprì.
Ci fu un tintinnio quando il bicchiere cadde al suolo.
La traduzione in italiano dell'ultima frase potrebbe non essere del tutto chiara. Sentitevi liberi di porre domande e di fare speculazioni
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