Head Trepanation - Apertura Chirurgica del Terzo Occhio

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  1. ~MøgørøsÆndücår•
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    Questa pratica è nota come trapanazione, e secondo il neuroscienziato Charles G. Gross, è la più antica procedura chirurgica conosciuta.

    Dalla metà del 20esimo secolo, le trapanazioni autoinflitte sono aumentate con costanza, in parte ispirate da un bibliotecario Olandese di nome Bart Huges, che si è procurato un buco in testa con uno strumento dentistico il 9 gennaio 1965. Ha dichiarato che il procedimento era stato indolore. Huges era un grande sostenitore dell'uso di sostanze psichedeliche per espandere la coscienza, e credeva che la trapanazione fosse fondamentalmente un biglietto di sola andata per uno stato di fattanza perenne. Non stupisce il fatto che abbia manufatto una pergamena tipo codex intitolata "Homo Sapiens Correctus," in cui sosteneva che la trapanazione aumentasse il metabolismo circolatorio del cervello, e quindi curasse la depressione e altre malattie psicologiche.

    Huges si circondava di alcuni discepoli del traforo cranico, tra cui la regista Amanda Feilding (i due hanno anche avuto una relazione, per un periodo). Amanda ha documentato la propria auto-trapanazione nel film del 1970 "Heartbeat in the Brain", e si è anche candidata al Parlamento con un partito pro-trapanazione.



    Amanda Feilding è la direttrice della Beckley Foundation, ente che da oltre dieci anni svolge ricerche sulla coscienza; gli studi di Amanda coprono l’intero spettro delle possibilità di alterazione mentale (dall'utilizzo di sostanze psichedeliche alla meditazione buddista), e si concentrano sugli effetti fisiologici della trapanazione. Nei primi anni Settanta Amanda l’ha praticata su se stessa, non trovando un medico che lo facesse per lei.


    A Hole In The Head - Self Trepanation di lostmediawiki



    CITAZIONE
    "Quando un bambino nasce, la cima del cranio è molto morbida e flessibile. Per prima cosa le fontanelle si chiudono, le ossa del cranio si saldano tra loro e ciò impedisce una piena pulsazione del cuore—e quindi, una sua piena espressione a livello cerebrale, per intenderci. Questo abbassamento della “pressione delle pulsazioni” ha come risultato un cambiamento della distribuzione dei due fluidi cerebrali: sanguigno e spinale. È il sangue che nutre i neuroni dandogli ciò di cui hanno bisogno, come glucosio e ossigeno. Il fluido spinale rimuove le molecole tossiche."
    Amanda Feilding

    CITAZIONE
    "La trapanazione ripristina una piena forza del battito cardiaco. Poi i capillari lentamente esplodono e lasciano fuoriuscire una quantità equivalente di liquido spinale. Quando la circolazione si fa più debole [ovvero quando il fluido spinale non è pompato nel cervello in quantità adeguate], si possono costituire bacini stagnanti e ciò può contribuire all’insorgere di disturbi come la demenza o l’Alzheimer."
    Amanda Feilding

    CITAZIONE
    "All'epoca descrissi la cosa come un’onda che ti pervade: avevo la sensazione di elevarmi, lentamente e gradualmente, fino a livelli molto gradevoli, in modo appena percettibile. Ho notato anche un cambiamento nel mio modo di sognare: i miei sogni sono diventati molto meno angoscianti. Che sia solo un effetto placebo? Ovviamente c’è la possibilità, ne sono consapevole. Devo dire che ho notato un cambiamento abbastanza importante da convincermi della sua efficacia, e l’ho visto anche in persone che conoscevo bene e che si sono fatte trapanare."
    Amanda Feilding

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    La trapanazione è l’operazione chirurgica più antica al mondo, essendo praticata almeno dal 10.000 a.C. da civiltà indipendenti tra loro in quasi tutte le aree del pianeta. Dal Sud America all’Europa neolitica, questa pratica ha una storia molto ricca e varia. Shiva, il dio indù dell’alterazione di coscienza, praticava la trapanazione; anche i monaci tibetani lo facevano, e in Africa è una tecnica portata avanti fino in epoca moderna. Per alcuni la trapanazione era una pratica rituale che riguardava sciamani, re e sacerdoti. Nelle civiltà sudamericane, erano queste categorie di persone a fare uso di sostanze psicoattive.

    In tutte le culture delle antiche civiltà del mondo si ritiene che un tempo, in un passato remoto, gli dei e gli uomini vivessero insieme e che questi ultimi fossero dotati di poteri straordinari, simili a quelli degli dei stessi. In un tempo che fu, l'uomo peccò di presunzione e come castigo le sue facoltà vennero drasticamente ridimensionate. In Tibet questa leggenda prevede che tali poteri straordinari risiedano nel terzo occhio, chiuso dagli dei quando l'uomo tentò di ucciderli. I monaci, o meglio i Lama, da migliaia di anni praticano, esclusivamente agli iniziati che ne sono degni, un delicato intervento chirurgico di perforazione cranica in corrispondenza di un preciso punto della fronte, nella tradizione tibetana per riaprire il terzo occhio e potenziare così di mille volte le capacità di chiaroveggenza e di comprensione della realtà. Tutte le culture del mondo considerano la chiaroveggenza come un senso aggiuntivo, una sorta di vista che scruta all'interno del mondo invisibile.

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    L'apertura chirurgica del terzo occhio viene accuratamente descritta nel libro "Il Terzo Occhio", di T. Lobsang Rampa, pseudonimo utilizzato da un Lama tibetano poi trasferitosi in Occidente:

    L'intervento chirurgico segue un rituale preciso che inizia al tramonto con l'applicazione di un impacco di erbe sulla fronte. L'impacco viene tolto dopo alcune ore e l'area viene accuratamente ripulita. Con uno strumento simile ad un punteruolo dentellato, sterilizzato su una fiamma, viene quindi eseguita la perforazione. Nel foro viene inserita una durissima scheggia di legno, precedentemente esposta al fuoco e all'azione di erbe curative. Per alcune settimane l'iniziato rimane in una stanza buia, dove la luce viene fatta entrare progressivamente, mangia e beve pochissimo, il minimo indispensabile alla sopravvivenza. Dopo 17 giorni la scheggia viene estratta e bruciata insieme a degli incensi particolari. Sulla minuscola ferita vengono infine applicate delle altre erbe dal potere cicatrizzante. L'intervento avviene con il soggetto sveglio e cosciente.

    Dopo l'apertura l'iniziato è subito in grado di vedere le auree psichiche emanate dalle persone. L'aura psichica è la radiazione della forza vitale (anima) dell'individuo e si presenta come un profilo colorato che circonda il corpo e, in base al colore e all'intensità cromatica, gli esperti possono dedurre lo stato di salute della persona, la sua dirittura morale, lo stadio della sua evoluzione. Ad esempio, chi conduce una vita virtuosa ha un alone tendente al dorato, chi deve evolvere spiritualmente ha un alone di colore blu, chi mente emana degli aloni colorati, chi ha un carattere tendente all'ira è circondato da un alone dal colore fiammeggiante. Anche lo stato di salute ed i pensieri negativi della mente sono individuabili da particolari effetti di luce e di colori che compaiono nella sua aura psichica.

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    Il terzo occhio, quindi, percepisce un livello della realtà normalmente inaccessibile.
    Il suo uso viene insegnato e regolamentato dai Lama che si avvalgono di cristalli per mettere a fuoco la vista interiore, come un biologo si avvale del microscopio per osservare i batteri.
    Essi possono chiuderlo o aprirlo a piacimento, per essere anche in grado di avere una vista normale, evitando di dover sempre scrutare nei difetti degli uomini. L'apertura del terzo occhio prelude poi agli insegnamenti che renderanno l'iniziato in grado di comunicare telepaticamente e compiere viaggi astrali, distaccandosi dal corpo fisico, di levitare e perfino di rendersi invisibile. Tutto ciò, per noi occidentali, rimane difficile da capire e da accettare. I Tibetani hanno un bellissimo paragone per rendere meglio l'idea:

    Supponete di dover spiegare ad una persona nata cieca e vissuta esclusivamente in un contesto di persone prive della vista il fatto che voi vediate, che percepite come sono gli oggetti senza doverli toccare, senza entrarvi in contatto fisico. Sarà molto difficile che lo possiate far capire. Così siamo noi, disabituati all'uso di queste facoltà che abbiamo finito per ignorare totalmente e che stentiamo ancora a concepire. Eppure, stando alle antiche tradizioni di tutto il mondo, tali capacità "extra" sono innate, un tempo le usavamo normalmente. Questo sesto senso di cui la storia, l'occultismo e l'esoterismo sono pervasi, ha una qualche base scientifica? La risposta è sì. Certi animali sono dotati di un terzo occhio fisico, come alcune specie di rettili, di anfibi e di pesci. L'apertura del terzo occhio renderebbe possibile la visione di un livello della realtà normalmente accessibile. Nei mammiferi, quindi anche nell'uomo, l'apparato è riconducibile alla ghiandola pineale, una minuscola formazione posta alla base del cranio, le cui funzioni sono oggi in gran parte sconosciute.

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    Molti psicologi attribuiscono allo sviluppo della ghiandola pineale le capacità paranormali dei chiaroveggenti, capacità che si ritiene possano essere sviluppate in tutti, mediante la stimolazione della ghiandola. Fra le tecniche ipotizzate per tale stimolazione vi è proprio la perforazione del cranio all'altezza della fronte. In questo modo si ritiene che venga creato un flusso psichico tra il mondo esterno e la ghiandola pineale, in grado di far percepire alla persona ciò che normalmente non si può vedere. Le nostre (ancora molto limitate) conoscenze mediche sul funzionamento cerebrale ci dicono che il mantenimento della massima quantità di sangue nel cervello consente a tutte le sue cellule di avere un metabolismo ottimale. All'uomo, nella fase terminale della crescita, si chiudono le suture del cranio ed il cervello cessa di espandersi, mentre aumenta la quantità di liquido cerebrale. L'effetto di pompaggio delle arterie cerebrali che viene prodotto dal battito cardiaco, viene soffocato e infine cessa. La posizione eretta e il maggior peso del sangue rispetto al liquido cerebrale comportano un progressivo ridursi del sangue nel cervello. Come conseguenza il metabolismo cerebrale rallenta e con esso si riducono tutte le funzioni del cervello. Gli interventi di trapanazione e, come nel caso dell'antica civiltà sudamericana di Paracas, di perforazione unita a deformazione ed espansione della scatola cranica, possono forse rappresentare un meccanismo scoperto in un lontano passato, per mantenere un alto metabolismo cerebrale o forse addirittura per aumentarlo ed espandere così le facoltà percettive umane.

    ________________

    Questa è una cosa che ritengo particolarmente folle ed esagerata (si possono raggiungere gli stessi risultati, pare, in modi meno deleteri), ma sembra che una volta trapanato il cranio, la mente si assesta in uno stato di leggera "psichedelia" permanente. Come essere sempre fatti di un micro dosaggio appena percettibile di LSD (da notare che gli effetti degli psichedelici e della meditazione sono notevolmente amplificati dalla trapanazione).

    Lo scopo ovviamente è tutt'altro che "sballarsi": per Amanda, come per i monaci tibetani, la trapanazione del cranio è sinonimo di elevazione spirituale.

    FONTI


    Edited by ~MøgørøsÆndücår• - 11/4/2017, 20:08
     
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    Dio bono, con tutto il bene e gli interessanti spunti che l'articolo offre devo dissentire, anatomicamente parlando effettivamente crescendo c'è una diminuzione dei vasi che irrorano il cervello, ma in riferimento al ritorno venoso, che da piccoli (con le fontanelle aperte) permetteva al sangue di fuoriscire e decorrere anche attraverso le vene del cuoio capelluto, ottimizzando un meccanismo,(il cervello cresce ben poco e da piccoli il diametro di giugulare e carotide è ovviamente più piccolo) crescendo il corpo rende inutile il meccanismo, che anzi è un grande rischio poiché un infezione può passare tranquillamente dal circolo sanguigno del cuoio capelluto al cervello, senza tutte quelle strutture di sicurezza che ne permettono un isolazione, per cui conviene saldare le ossa e chiudere i vasi, se ci siamo evoluti così la cosa è seria e non all'acqua di rose che ci possiamo bucherellare senza colpo ferire.
    L'effetto palcebo spiega esaustivamente tutte le cose comprovate dell'articolo (le robe sul viaggio astrale e sull'aura, sono probabilmente pura leggenda metropolitana), interessante​ è lo spunto sulla ghiandola pineale e del terzo occhio,in effetti la ghiandola pineale è un residuo di questo organo perso, ma effettivamente presente su alcuni anfibi, si tratta di una zona di epitelio fotosensibile (non sensoriale attenzione) che serviva a regolare i cicli circadiani (il ciclo sonno/veglia che alterna il metabolismo diurno e notturno, per tutti gli animali senza quest'organo il cervello si regola attraverso la quantità di luce che giunge agli occhi), come dicevo lo spunto è interessante, ma dubito fortemente un collegamento con qualcosa di spirituale. Altresì interessante è il riferimento a questa operazione della trapanazione, effettivamente ultra secolare, ma il cui scopo principale era la cura alle più disparate malattie mentali, da epilessia, a tic nervosi e, per quanto incredibile, riuscivano veramente a migliorare le condizioni dei pazienti, nulla che regga il confronto con la medicina odierna, ma comunque tanta roba.
     
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    Ricordo vagamente di un teschio longobardo in un museo, che aveva un buco sulla sommità del capo.
    Si era trovata traccia di questa pratica in alcune fonti del periodo, dove alcuni soggetti con forti mal di testa, nausee e simili (probabilmente sintomi di un tumore al cervello) venivano "curati" con una trapanazione del cranio, poiché si credeva liberassero gli spiriti maligni che si erano insidiati nel malcapitato.

    Paradossalmente sembra che questo metodo funzionasse, perché diminuiva la pressione sulla calotta cranica o qualcosa di simile, permettendo al malato di vivere un po' di più o comunque in condizioni migliori a seguito dell'"operazione".
     
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    Esattamente Medea ! Così mi hai anche fatto ricordare dove lessi la notizia della trapanazione :D
     
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    Un posto brutto, molto brutto!

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    Oddio! Posso capire che una volta di credeva che spiriti maligni potessero causare mal di testa e quindi portare a trapanare il cranio, ma che ai giorni nostri qualcuno se lo faccia fare, credo che sia alquanto bislacco. Magari è perché sono scettica, ma non credo all'utilità di questa pratica!
    Comunque, ottimo articolo! Complimenti!
     
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    Etienne purtroppo tra antivaccinisti che asserisco che ci sia piombo nei vaccini
    Terrapiattisti e tutti i vari complottisti, ci sono certe cose a cui la gente crede che sono persino difficili da immaginare prima ancora che crederci
     
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