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Stavo camminando per una delle stradine della periferia della mia città, la solita stradina che ogni sera percorro per tornare a casa dal lavoro, era stata una giornata pesante a lavoro e stavo affrontando il tragitto a passo deciso, desideroso di arrivare a casa e gustarmi finalmente una bella cenetta in compagnia di mia moglie e delle mie due bambine, quando all’improvviso un rumore mi bloccò spaventandomi, mi fermai e guardai nella direzione in cui presumevo fosse arrivato il suono, c’era un vicolo e sbirciai, mi diedi dello stupido quando mi accorsi che era solo un gatto che rovistava nell’immondizia e così proseguii il cammino un po’ stranito, non era da me spaventarmi per simili cose, ero veramente teso. Eppure oramai era tutto finito.
Vero, quel lavoro mi aveva fatto penare un po’, ma lo avevo portato a termine.
Proseguii nel silenzio della sera, quelle strade non erano molto trafficate, erano scorciatoie che usavo per accorciare il tragitto e amavo la loro solitudine perché mi dava modo di sistemare i miei pensieri e chiudere la giornata lavorativa prima di arrivare a casa mia e dedicarmi a mia moglie e alle mie figlie, dovevo farlo.
L’indomani sarebbe tornata a casa la mia figlia più grande che da poco frequentava il college e dovevo ancora finire di preparare un sacco di cose, quindi dovevo avere la mente sgombra.
Allora si, dunque, arrivato a casa avrei aspettato che mia moglie finisse di cucinare e avrei aiutato le mie figlie coi compiti, adoravo vederle studiare con quei capelli così biondi, la pelle così chiara e quegli occhi, quegli occhi così profondi da poter leggere dentro la loro anima, anche mia moglie era uguale a loro, erano così calme e pacate e io le amavo così tanto, mia figlia Anne invece era ancora un po’ diciamo indisciplinata, ma per questo avevo la soluzione e presto anche lei sarebbe diventata una figlia modello e avremo potuto davvero essere una famiglia perfetta, in fondo una figlia grande che potesse aiutare nei lavori di casa serviva.
Svoltai un angolo e mi fermai, il borsone della palestra che avevo con me iniziava a pesarmi e avevo bisogno di riposare il braccio, in fondo ero in anticipo e avevo davanti tutta la notte per fare quello che dovevo fare. Mi accesi una sigaretta e proseguii, il mio pensiero andò alla sacca, stavo portando a casa un' ottima cenetta e non vedevo l’ora che mia moglie mi preparasse il suo piatto speciale, era da anni che non accadeva, più o meno da quando era nata la nostra seconda figlia, ero così eccitato.
Casa mia non distava più molto, iniziavo a intravederla in mezzo alle piante del viale, si vero, era parecchio fuori mano, ma era l’unico modo che avevo per preservare la purezza della mia famiglia, per difendere le mie ragazze dalla crudeltà del mondo.
Entrai in casa, le bambine studiavano e mia moglie era in cucina, tutto come previsto, entrai e mi tolsi scarpe e cappotto presi la sacca e la appoggiai sul tavolo poi mi avvicinai a mia moglie e la aiutai a sistemarsi sulla sedia baciandole delicatamente la fronte, dio se era così bella e perfetta.
“Sai finalmente ci sono riuscito, domani arriva Anne, non sei contenta?”
Misi su l’acqua per farla bollire e andai nella stanza delle mie bambine, ah come era bella bella un vero esempio di stile vittorino, una splendida cornice per creature così belle e delicate.
“Bimbe mie sono tornato! Su coraggio figlie mie, bisogna prepararsi per la cena, siete contente che domani arriva finalmente vostra sorella?"
Le aiutai a cambiarsi d’abito le misi due vestitini bellissimi e le ravvivai i capelli, questa operazione mi prese un po’ di tempo, ma era così bello occuparsi di loro, finito il tutto le portai in cucina le sistemai sulle sedie e finalmente aprii il borsone.
“Vedi cara è così fresca questa carne che si scioglierà in bocca” dissi mentre estraevo pezzi di Annie dal borsone, la maggior parte erano già pulite, avevo già iniziato il lavoro di ricostruzione subito dopo averla incontrata, ma avevo lasciato le parti più succose intonse.
“È stata difficile catturarla ci ho messo tutto il giorno, cercava di fuggirmi, eppure non potevo volere altri che lei, da settimane la osservavo, è la sorella perfetta, e dopo stanotte, dopo la ricostruzione rimarrà bella per sempre, ma stasera sarà un’ottima cenetta e domani sarà come voi.”
Si soffermò a guardare le sue splendide creature, amava rimirarle per ore e parlare e giocare con loro, aveva fatto un ottimo lavoro, ah come era orgoglioso e stasera le aveva posizionate proprio bene, e che splendidi vestiti avevano, non riusciva a credere di essere un uomo così fortunato, tre magnifiche donne e presto una quarta, tutte per lui.
E chi diceva che non avrebbe mai avuto una famiglia, che sarebbe stato solo per sempre non poteva essere di più nel torto e non avrebbe mai immaginato cotanta bellezza.
Che splendida ossatura bianca che avevano e che splendidi capelli, biondi, sì, le voleva solo con lunghi capelli biondi e quegli occhi, meravigliose orbite cave da cui poteva osservare la loro candida anima…
Le sue ragazze perfette, la sua famiglia perfetta costruita pezzo a pezzo con tanto amore…
All'ultimo, ma nonostante tutto qualcosa ho creato, non ho mai scritto creepy di questo genere, quindi non so...ditemi voi, io ci ho provato.
ho usato questi cliché:
Il protagonista diventa il killer
Il killer è il narratore
Cannibalismo
Edited by Rory - 16/12/2016, 10:53
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