I diritti dei morti

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    "Everyone wants to be Er Mortadella. Even I want to be Er Mortadella." ~ Cary Grant

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    Mr. Cadson era seduto al bancone del bar già da un po'. Sia le luci che la musica erano basse, diffondendo una specie di malessere per tutta la sala mezza piena. Un gruppo di uomini in un angolo stava guardando una partita di baseball sulla televisione appesa al muro. Altri gruppi sparuti mormoravano tra di loro ai tavoli. Cadson aveva già visto il fondo di numerosi bicchieri di bourbon nelle ultime due ore, la sala intorno a lui stava scomparendo lentamente in un miscuglio confuso di suoni e colori. La ragazza dietro al bancone gli rimpiazzava il bicchiere ogni volta che era vuoto e il ciclo continuava. Era verso mezzanotte quando l'estraneo si avvicinò.

    Cadson si girò per vedere un uomo di mezza età seduto sullo sgabello alla sua destra. L'uomo sembrava essere l'unico essere non ricoperto dalla foschia dell'ebbrezza. Non parlò alla barista, né lei sembrò notarlo. Non fece altro che girarsi, guardando fisso negli occhi di Cadson. L'estraneo era per la maggior parte non indescrivibile, tranne che per gli occhi. Erano dorati e vividi, brillavano nella luce soffusa. Cadson non aveva mia visto niente del genere. Quando l'uomo parlò la sua voce era bassa e soffusa, come una tempesta in lontananza.

    “Salve, Mr. Cadson,” disse l'uomo. “io sono la Morte.” Cadson gli credette. Non era la quantità di liquore che lo portò a credere. Era qualcosa di più istintivo, come se un uomo dovesse riconoscere la Morte quando se la ritrova davanti.

    “Felice di conoscerti,” rispose Cadson, decidendo che essere educato era l'opzione giusta. “Posso offrirti un giro?” Morte rise. Era una risata finta, anche se davvero convincente. Sembrava la risata di qualcuno che ha già sentito tutte le battute del mondo migliaia di volte, ma che cerca ancora di essere gentile.

    “Non bevo, mi dispiace,” rispose Morte. “Sono qui solo per avvisarla che dovrà lasciarci prima di quanto pensa.”

    “A cosa devo questa dritta?” chiese Cadson. Prese una manciata di noccioline da una ciotola davanti a sé. Erano l'unica cosa che metteva sotto i denti da mezza giornata. La Morte si appoggiò sul bancone, portando le mani sotto al suo mento. Sospirò profondamente, come se non avesse voluto sentire quella domanda.

    “Questo perché, Mr. Cadson,” disse Morte. “Ho iniziato a fare lavori a contratto.”

    “Un tipo di successo come te?” chiese Cadson. “Non pensavo che avessi bisogno di denaro in più.” Guardò verso Morte solo per trovare lo sgabello vuoto. Pensò per la prima volta di aver avuto un'allucinazione. Qualcuno alla sua destra tossì lievemente. Cadson si girò, trovandosi davanti una vecchia signora che lo fissava con quello stesso paio di occhi dorati.

    “In generale prendo sempre un qualcosa dalle persone che richiedono i miei servizi,” disse l'ancora più anziana Morte. “Comunque non posso dire che lo faccio solo per questo. Cosa me ne faccio di un ricordo o di un frammento dell'anima di un uomo? Dopo aver seguito il copione per milioni di anni, lo faccio più che altro per passione. E mi piacciono le conversazioni.” Morte sorrise, mostrando la dentiera ingiallita all'interno della sua bocca.

    “Non hai ancora risposto alla domanda,” disse Cadson. Morte smise di sorridere a trentadue denti.

    “Molto perspicace per qualcuno al suo sesto bicchiere,” rispose. “Il che rende tutto più divertente.” Morte scomparì dallo sgabello. Cadson si guardò intorno per trovare un giovane e atletico ragazzo alla sua sinistra. Gli occhi dorati sembravano penetrarlo ancora più profondamente. “Una domanda è qualcosa di fantastico, Mr. Cadson. La prima cosa che fa un mortale dopo esser nato è farsi domande. Subito dopo che vi svegliate, o mentre entrate in una stanza, mentre incontrate qualcuno o persino mentre alzate lo sguardo verso il cielo, la prima cosa che fate è farvi domande. Gli immortali non si fanno domande. Gli immortali sanno.” La brama nella voce di Morte era per metà commovente e per metà terrificante.

    “Se esci dal copione, loro non sanno, vero?” chiese Cadson, La sua mente cominciava a schiarirsi, come se l'adrenalina e la paura avessero iniziato a spazzare via l'ebbrezza. Morte fece una risatina.

    “No, non sanno,” rispose. “E ciò li terrorizza.”

    “Chi sono 'loro'?”

    “Questa è una domanda a cui non posso rispondere,” disse Morte. “Vede, ci sono delle regole. Posso fare il mio lavoro finché tutti seguono queste regole. Quelle di cui deve preoccuparsi dicono che gli uomini morti hanno certi diritti. Molti se ne rendono naturalmente, ma quando io assumo un ruolo più attivo, sono obbligato ad elencare questi diritti. Dunque, ecco il perché della mia presenza qui.”
    Morte fece un gesto verso il bar buio e mezzo vuoto.

    “Quali sono i miei diritti?” Morte scomparve di nuovo per riapparire con l'aspetto di un ragazzino all'altro lato di Cadson.
    Quegli occhi antichi di eoni erano ancora più inquietanti sul volto di un decenne.

    “Il primo è il diritto della conoscenza;” disse Morte con una voce squillante. “Tutte le persone hanno il diritto di sapere come moriranno prima che accada.”

    “Sta dicendo che chiunque sa come morirà?”

    “Se faranno abbastanza attenzione alla loro vita,” disse Morte. “Lo sapranno. Lenta e dolorosa o veloce e violenta, possono tutti scoprilo se ci provano. Eppure non ho mai visto nessuno provarci davvero. Ad esempio, Mr. Cadson, lei morirà soffocato per una di quelle noccioline che stava mangiando.” Cadson si fermò mentre stava per mettere un'altra nocciolina in bocca. La rimise apposto e spinse via la ciotola. “Quello non cambierà nulla, ma se la fa sentire meglio...”

    “E perché sei costretto a dirmelo?”

    “Le regole,” rispose Morte. “Se tutti i diritti di qualcuno non vengono rispettati, succedono delle stronzate.” A Cadson venne quasi da ridere sentendo quelle parole pronunciate dalla versione bambina della Morte, ma riuscì a trattenersi. “Il che ci porta al suo secondo diritto. Il diritto di scelta. Ci sono davvero tante, tante cose che possono succederle una volta che sarà morto. E le persone scelgono sempre da sole ciò che accadrà. Non sanno nemmeno come, ma lo fanno.”

    “E io devo scegliere?” chiese Cadson. “Dovrei sapere quali sono le scelte?”

    “Mi creda, Mr Cadson.” Il bambino scomparse. Cadson si girò per vedere una bellissima donna. In effetti, era la donna più bella che avesse mai visto. Sperò che Morte rimanesse in quella forma per ancora un po'. “Il mio lavoro sarebbe molto più semplice se potessi esporre le opzioni. Ma non si preoccupi. Sceglierà dopo che sarà morto. Il che ci porta al suo ultimo diritto, e alla ragione principale per cui mi trovo qui: il diritto dell'esperienza.

    “Ho un sacco di esperienza,” disse Cadson, prendendo un altro bicchierino di bourbon. “Credimi.”

    “Ma non abbastanza,” rispose Morte. La voce della donna era leggiadra e sensuale, con un pizzico di un accento sconosciuto. Cadson cercò di distogliere lo sguardo da Morte mentre parlava. Era preoccupato che potesse distrarlo. “L'esperienza di un mortale è conoscere la causa della sua morte e il perché delle sue scelte. Senza queste esperienze, il sistema collassa su se stesso. Quindi sono qui per farle capire cosa perderà.”

    “Quindi faremo una sessione di domande e risposte adesso?” chiese Cadson.

    “Più o meno,” rispose Morte. “A partire da adesso, lei ha quattro domande. Io ti dovrò dire l'intera verità su ogni cosa che mi chiederà, ma ci sono certe cose di cui non posso parlare. Se chiede di queste cose, perderà una domanda.”

    “E quali sono queste cose?” chiese Cadson. In meno di un secondo realizzò cosa aveva fatto. Guardò negli occhi della Morte e vide una leggera espressione di trionfo.

    “Una domanda è andata,” disse Morte. “Non si preoccupi. Lo fanno tutti. Una volta mi capitò un uomo che usò tutte e quattro le domande in circa dieci secondi, quindi lei è ancora in testa al gioco. In ogni caso, non può chiedere cosa succede dopo la morte, accadimenti futuri, o come vivere in eterno. Questo è tutto.” Cadson realizzò una cosa a cui non aveva pensato fino adesso. Per la Morte era un gioco. Un gioco che si stava godendo a pieno. Era questa la sua parcella. “Quindi suppongo che penserà più a fondo alle prossime tre.” Morte gli diede uno sguardo così sensuale che avrebbe fatto innamorare qualsiasi uomo. Capì perché aveva aspettato fino a quel momento per assumere quella forma. Ma ormai ogni traccia di alcool era stata dissolta dalla paura. Quelle domande potevano essere le sue ultime possibilità di fare qualcosa con la sua patetica vita.

    “Chi ti ha mandato ad uccidermi?” chiese Cadson, lentamente e senza paura. Morte sorrise.

    “Mr. Holland, il suo socio in affari,” rispose. Cadson stava per chiedere 'perché', ma si tappò la bocca con la mano prima che potesse produrre qualsiasi suono. Morte rise.

    “Sa cosa le dico?” chiese. “Si è trattenuto così bene che le dirò il perché gratuitamente. Ha trovato certi documenti che lei voleva nascondere. Quelli a proposito dei conti offshore e delle pratiche illegali. Era più che altro interessato ad i documenti con cui lei lo voleva ricattare:” Cadson guardò nel fondo del suo bicchiere, ma non disse nulla. “Le persone non mi ingaggiano consciamente. È più una questione mentale. Dipende da quanto vogliono morta una persona e da quanto sono disposte a sacrificare. Mr Holland, ad esempio, non può più ricordare il 1991, l'anno più felice della sua vita. Quello fu l'anno in cui ottenne il suo master, incontrò sua moglie e mangiò la migliore bistecca della usa vita. A lei non potrà sembrare molto, ma mi creda, se Mr. Holland l'avesse saputo, non avrebbe mai accettato. Quindi qual è la prossima?”

    Centinaia di pensieri vorticarono nella mente di Cadson in quel momento. Si chiese dove aveva sbagliato con la sua vita. Si chiese se aveva alcuna possibilità di finire in qualche sorta di paradiso. Si chiese se davvero inconsciamente sapesse già che sarebbe finita così.

    “So che è importante, Mr. Cadson, ma ho degli impegni.” C'era un pizzico di impazienza nella voce di Morte che fece emergere un'idea nella testa di Cadson. Sembrava come se la Morte fosse preoccupata. Cadson ci pensò ancora un istante, assicurandosi che la sua domanda fosse perfetta, e pregando di aver ragione. Morte lo fissò con morbosa attenzione mentre muoveva le labbra.

    “Tu hai degli impegni, io ho dei diritti.”

    “Questa è... una domanda?” chiese Morte, un'espressione confusa si dipinse sul suo volto. La speranza riaffiorò in Cadson.

    “Non proprio,” disse. “Se non ti faccio l'ultima domanda e i miei diritti non sono rispettati, vuol dire che non mi puoi ancora uccidere, altrimenti succederebbero delle stronzate. Giusto?”

    Morte inclinò la testa su un lato, sul suo volto apparve un'espressione assorta. I suoi occhi dorati puntavano dritti verso Cadson. Infine sulla sua faccia comparì un ghigno appena accennato. Emise la risata più leggera e meravigliosa che Cadson avesse mai sentito.

    “Questo è corretto, Mr Cadson,” disse Morte, avvicinandosi a lui. “Ma ha considerato tutte le possibilità? Magari è stabilito che morirà domani. Lei sacrificherebbe una risposta per ottenere un giorno in più di vita? Può vivere sapendo di aver rinunciato a questa occasione?” Morte si fermò per un istante. “E Mr. Holland non sarebbe una fonte di guai per lei?”

    “Me ne farò una ragione,” disse Cadson. Distolse lo sguardo dalla Morte e riprese a sorseggiare il suo bourbon. “Buona notte, signorina.” Morte sospirò e si alzò dallo sgabello. Si appoggiò sulla spalla di Cadson e avvicinò le labbra al suo orecchio, nonostante il sospetto di Cadson che nessun altro potesse sentirla.

    “In pochi sono arrivati così lontano a questo gioco, Mr Cadson. Congratulazioni. Ma voglio dirle che io ottengo sempre il mio uomo. Infatti, ho sempre preso chiunque nella storia dell'uomo. Ci vedremo presto.”

    Morte sorrise ancora una volta e camminò verso la porta. Cadson la vide con la coda dell'occhio mentre scompariva in mezzo alla sala. Fece un silenzioso brindisi e vuotò il resto del suo bicchiere. Lo sbatté sul bancone e la barista si avvicinò a lui.

    “Posso avere un altro bourbon?” chiese Cadson. La barista guardò il suo orologio.

    “Penso che hai ancora tempo per un altro giro,” rispose. Mentre la barista versava il liquore, Cadson si girò verso la sala e si chiese se le persone si fossero accorte di ciò che era appena accaduto, sempre se era successo davvero. La barista gli poggiò il bicchiere davanti.

    “Offre la casa,” gli disse sorridendo, prima di andarsene.

    “Grazie,” mormorò Cadson, sovrappensiero. Appena bevve il primo sorso di liquore, raggiunse inconsciamente con la mano la ciotola di noccioline.

    Tradotta da qui.


    Piccola nota: ho deciso rendere il linguaggio del protagonista più informale rispetto a quello della Morte per rendere gli scambi di battute più leggeri e perché penso che così rispecchi meglio il carattere del protagonista. Se è un problema fate un fischio e cambierò subito. ;)


    Edited by DamaXion - 27/9/2016, 19:46
     
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    Ho riso qualche minuto quando l'ho capita. Cosa dire, mi sembra una domanda giusta e legittima.

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    Ho dato un'occhiata veloce, non mi pare ci siano altri errori dico AR
     
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    Non vedo altri errori, direi AR: ha un velo di umorismo che lo rende particolare, mi piace

    Edited by DamaXion - 27/9/2016, 19:45
     
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    Bella, ma ho dei dubbi su questi diritti, se la morte gli ha detto che sarebbe sarebbe sopravvissuto alcuni giorni in più, poi perché nel finale si rivela che si sta condannando ?
     
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    CITAZIONE (Barachiel @ 27/9/2016, 23:03) 
    Bella, ma ho dei dubbi su questi diritti, se la morte gli ha detto che sarebbe sarebbe sopravvissuto alcuni giorni in più, poi perché nel finale si rivela che si sta condannando ?

    Io ho capito che in realtà la barista è ancora la morte e la domanda di avere altro bourbon è quella fatale. Lo ha fregato in sostanza
     
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    Ora ho capito, ma forse per rendere la cosa un po'più evidente si poteva accennare a un "sorriso malizioso" o ad "occhi brillanti" giusto dare più evidenza al fatto
     
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