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La cultura degli aborigeni australiani è permeata di miti e leggende. Storie che ancora oggi vengono narrate con precisione certosina e il cui ricordo è stampato e impresso esaustivamente all'interno di grotte e caverne come cimelio di guerra da tramandare ai posteri.
L'Australia è divenuta nel tempo, grazie a questi miti giunti sino a noi nel corso dei millenni, una terra immortale e piena di fascino. Le lunghe lande desertiche fanno di questo paesaggio un luogo isolato dal mondo, ricco di misteri ancora irrisolti. Le tribù aborigene erano affascinate dal cosmo e dalla misurazione del tempo. Ma più di ogni altra cosa erano ossessionate dal culto di divinità celesti definite da loro Wandjina, giunte dal cielo migliaia di anni fa, le quali avrebbero forgiato la razza umana. Sicuramente, la credenza più inquietante e profondamente radicata è quella dello Djamar.
LO DJAMAR
Secondo questa credenza lo Djamar sarebbe una creatura umanoide esile e altissima, con braccia magre e molto lunghe e in alcune occasioni presenterebbe piedi palmati dall'aspetto di un mostruoso ibrido con caratteristiche animali. Le dita vengono descritte come molto lunghe e la testa abnorme, con gambe leggermente incurvate. Si manifesterebbe durate alcuni rituali praticati da questo popolo ed è in grado di apparire anche durate il sonno nella cosiddetta dimensione astrale o sottile. Ma gli aborigeni concordano sul fatto che si tratta di una creatura fisica, tangibile, proveniente da una dimensione parallela a noi impercettibile.
Seguendo la leggenda, lo Djamar sarebbe sceso dalle nuvole e sbarcato sulla terra grazie al suo rumoroso e luminoso veicolo spaziale sigariforme chiamato Tyurunga. Ancora oggi si narra che la sua presenza sia preceduta da un forte vento, generato proprio dal suo mezzo volante.
Su alcune colline che delimitano i villaggi degli aborigeni spiccano nette delle chiazze prive di vegetazione. Secondo questa tribù sarebbero dei danni permanenti causati dai continui atterraggi dello Djamar, il cui veicolo utilizzerebbe come combustibile energia radioattiva ed elettromagnetica. Una figura oscura quella dello Djamar, furtiva e subdola, molto restia nel manifestarsi agli esseri umani. Riuscirebbe a camuffarsi e a non destare particolare attenzione grazie a potentissimi poteri mentali e illusori. Spesso rapirebbe le donne terrestri e le sottoporrebbe ad esperimenti genetici e pratiche finalizzate a incroci per la creazione di ibridi dalle fattezze non umane.
Dettagli che rimanderebbero ai moderni incontri ravvicinati del terzo e quarto tipo con supposte presenze aliene. Ma quale sarebbe l'origine di questa enigmatica e sfuggente creatura? Ma, soprattutto, vi sono testimonianze moderne che confermerebbero l'esistenza di questa Chimera?
TESTIMONIANZE MODERNE
Una sera di marzo 2012, intorno alle 22:30, un uomo di nome Giancarlo stava percorrendo una strada nei pressi di Portogruaro, Veneto. All'improvviso notò un albero che si muoveva rapidamente, come se all'esterno ci fosse un forte vento. Anche nel campo circostante l'erba era smossa vorticosamente. L'uomo decise di fermarsi un attimo per capire cosa stesse succedendo. "All'improvviso sbucò dalla strada un essere che dire brutto è poco. Era molto alto, circa tre metri e mezzo, era magrissimo e i piedi erano rialzati come le galline. La testa era enorme e allungata. Le gambe erano piegate a formare un arco. Il colore della pelle era sul grigio scuro. Dopo alcuni secondi la creatura fece un salto scomparendo nella vegetazione. La paura fu tanta, così rimisi in moto e ripartii. Svoltando ad una curva udii un rumore, come un boato intenso e fortissimo. L'illuminazione pubblica andava ad intermittenza". Mentre mi raccontava la sua esperienza, i suoi occhi sembravano spaventati. Era assolutamente certo di quello che aveva visto. Giorni dopo seguirono altre segnalazioni dello stesso tenore. Nessuno, però, riuscì a fotografare la creatura misteriosa. Nei pressi di Livorno, invece, un ragazzo di nome Paolo (nome di fantasia) mi parlò del suo avvistamento di un essere magrissimo e alto fermatosi al centro della strada. "Mancò poco che lo investissi. Un mio parente che lavora nei carabinieri tra Cecina e Livorno è stato allertato per fenomeni stranissimi e luci notturne nel cielo". Anomalie elettromagnetiche, luci nel cielo, forti boati, sensazione di vento intenso. Tutti fattori che secondo la cultura aborigena australiana sarebbero da ricondurre alla presenza dello Djamar e del suo veicolo. I resoconti collimano al dettaglio. Possibile che lo Djamar, il demone umanoide, si manifesti ancora oggi, nell'oscurità della notte, con finalità del tutto indecifrabili? Speriamo di avere presto una risposta definitiva su questo mito inquietate che dimora ancora oggi nelle antiche culture australiane.
FONTE mistero magazine luglio/agosto 2015
Edited by Rory - 22/9/2016, 17:04
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