Il quarto parassita risulta talmente crudele che persino un osservatore imparziale come Charles Darwin ne rimase sconvolto, facendolo addirittura riflettere su come Dio potesse permettere una simile atrocità. Gli
Icneumonidi sono delle vespe che scavano la loro tana sottoterra, dove poi andranno a riprodursi.
Una volta pronta a deporre le uova, la vespa cerca un bruco e lo punge, iniettando un veleno che paralizza la vittima, mantendola, però, in vita.
Una volta trasportato lo sventurato bruco nella tana, la vespa depone le sue uova al suo interno.
Quando queste si schiuderanno, le piccole larve avranno carne fresca con cui nutrirsi. La vittima rimane viva e anche perfettamente cosciente, visto che il veleno paralizza solo i muscoli. Dato che la carne putrefatta non è di utilità per i neonati, essi iniziano a mangiare dapprima i depositi di grasso e gli organi della digestione, lasciando intatti il cuore e il sistema nervoso centrale, in modo da mantenere l'ospite in vita il più a lungo possibile.
Esistono varie specie di Icneumonidi, che differiscono per la scelta di prede, non tutti, infatti, scelgono i bruchi. Alcuni prediligono i ragni, altri le larve del legno.