Creepy Parasites 2

Il mondo è bellissimo

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    Il mondo è bello perché è vario.
    Quando ha cominciato a svilupparsi in me l'idea di fare un secondo articolo di questo tipo ho subito pensato: "Sì, sarà impossibile trovare qualcosa di pari livello all'articolo precedente".

    Mi sbagliavo. Eccome se mi sbagliavo. A quanto pare la natura è sempre pronta a regalarci qualche emozione, dando vita a creature che non dovrebbero stare manco in un racconto del terrore. O uno splatter.

    Iniziamo subito con qualcosa di leggero, per andare man mano a peggiorare. La Brugia malayi è un piccolo verme parassita dell'uomo. Questo Nematode sfrutta le zanzare e le loro punture come metodo di trasmissione. Le microfilaria (le sue uova) penetrano nell'intestino dell'insetto e successivamente migrano verso i muscoli del volo, dove iniziano a crescere per poi svilupparsi in larve. Una volta pronte queste si spostano nella ghiandola salivare della zanzara, dalla quale fuoriescono nel momento in cui essa va a pungere un essere umano per nutrirsi, per penetrare nel loro ospite definitivo.
    Una volta all'interno del corpo le larve si addentrano nel sistema linfatico, dove si sviluppano fino a diventare vermi adulti, per poi accoppiarsi e produrre fino a 10.000 microfilarie al giorno. E gli adulti possono vivere lì dentro fino a 15 anni. Fate due calcoli.
    Per completare il cerchio, un'altra zanzara andrà a nutrirsi del sangue infetto, permettendo alle microfilarie di schiudersi e infettare un altro umano.

    L'ospite può presentare sintomi come gonfiore dei linfonodi nella zona inguinale, infiammazione dell'apparato circolatorio linfatico, gonfiore smisurato degli arti o dei genitali e infezioni batteriche.



    Il secondo parassita di oggi, seppur non così pericoloso o disgustoso, è il Pthirus Pubis meglio noto come pidocchio del pube o piattola. Questo piccolo insetto alloggia in posti poco puliti, aspettando di incontrare l'ospite ideale, per propagarsi nella zona genitale e riprodursi.
    Dopo l'accoppiamento le femmine producono da 4 a 11 uova che vengono attaccate ai peli pubici con la saliva.
    Nutrendosi del sangue dell'ospite e passando la sua intera vita tra i peli del pube, i soli sintomi che si possono riscontrare sono il prurito dovuto alla saliva anticoagulante e la presenza di piccole cacchette sulla cute.
    In caso di parassitosi intensa il Pthirus Pubis può proliferare anche tra i peli delle ascelle e delle gambe. Sono state inoltre riscontrate delle variazioni nel colore degli individui, per adattarlo all'etnia dell'ospite.



    Le cose iniziano a peggiorare con la Vandellia Cirrhosa. Meglio noto come candirù o canero, il pesce stuzzicadenti è tristemente noto per il suo adattamento alla vita da parassita. Grazie al colore semitrasparente e alle piccole dimensioni, riesce ad infilarsi all'interno delle branchie di altri pesci, strapparne pezzi con i piccoli e affilati denti e nutrirsi di carne e sangue dell'ospite.
    E fin qui, tutto bene.
    Il nostro piccolo amico, però, individua le branchie dei pesci tramite il flusso di acqua calda che viene espulso da esse, questo è un comportamento istintivo e quindi, il candirù non fa differenza tra apertura e apertura. Se non avete ancora capito dove voglio andare a parare, vi porrò questa domanda: avete mai fatto pipì in acqua? Ecco.
    Non facendo distinzione tra i vari flussi di liquido caldo, il pesce si infila spesso nel pene e nell'uretra femminile dei mammiferi, in particolare dell'uomo. Una volta lì il candirù inizia a nutrirsi di sangue e carne, ingrossandosi, per poi, però, morire a causa dell'ambiente inadatto. Purtroppo però, far uscire un pesce ingrossato e in controsenso con le squame risulta impossibile e, nella maggior parte dei casi, l'ospite involontario muore dallo shock dovuto al dolore. E, ovviamente, risulta anche impossibile urinare.
    Essendo impossibile estrarlo a causa della direzione delle squame, delle pinne e delle spine branchiali, l'unico modo per rimuovere il candirù è tramite chirurgia. La ciliegina sulla torta sta nel fatto che, a causa delle zone in cui vive il pesce, è altamente improbabile reperire in tempo un chirurgo in grado di effettuare l'operazione e quindi l'unico modo per avere salva la vita è l'amputazione.



    Il quarto parassita risulta talmente crudele che persino un osservatore imparziale come Charles Darwin ne rimase sconvolto, facendolo addirittura riflettere su come Dio potesse permettere una simile atrocità. Gli Icneumonidi sono delle vespe che scavano la loro tana sottoterra, dove poi andranno a riprodursi.
    Una volta pronta a deporre le uova, la vespa cerca un bruco e lo punge, iniettando un veleno che paralizza la vittima, mantendola, però, in vita.
    Una volta trasportato lo sventurato bruco nella tana, la vespa depone le sue uova al suo interno.
    Quando queste si schiuderanno, le piccole larve avranno carne fresca con cui nutrirsi. La vittima rimane viva e anche perfettamente cosciente, visto che il veleno paralizza solo i muscoli. Dato che la carne putrefatta non è di utilità per i neonati, essi iniziano a mangiare dapprima i depositi di grasso e gli organi della digestione, lasciando intatti il cuore e il sistema nervoso centrale, in modo da mantenere l'ospite in vita il più a lungo possibile.
    Esistono varie specie di Icneumonidi, che differiscono per la scelta di prede, non tutti, infatti, scelgono i bruchi. Alcuni prediligono i ragni, altri le larve del legno.



    L'ultimo parassita di oggi è il Leucochloridium Paradoxum. Per poter parlare di lui, però, bisogna fare una premessa. Le lumache, si sa, sono creature timide, che passano poco tempo allo scoperto e che prediligono uscire dopo la pioggia per evitare la calura di un sole che le seccherebbe, portandole alla morte. Inoltre, questi invertebrati hanno un pessimo sapore che scoraggia la maggior parte dei predatori e questo è un gran problema per i parassiti delle lumache, il cui complesso ciclo vitale richiede di passare da un ospite all'altro.
    Il nostro Leucochloridium, però, ha trovato il modo più efficace e disturbante possibile per risolvere questo problema!
    Nell'intestino di un uccello, le larve del parassita si sviluppano in esemplari adulti ed ermafroditi, che cominciano ad accoppiarsi e fecondarsi selvaggiamente, sia da soli che con un compagno occasionale. Attaccatisi alle pareti intestinali per succhiare nutrimento, depongono le loro uova che vengono espulse dal volatile tramite defecazione.
    Le deiezioni degli uccelli, si sa, si spargono dappertutto e questo aiuta molto la diffusione.
    A questo punto entra in gioco una sfortunata lumachina che, nutrendosi di fogliame su cui sono presenti gli escrementi di uccello, fa entrare nel proprio organismo numerose uova. Queste andranno poi a finire nell'intestino dell'invertebrato dove si schiuderanno e daranno vita a numerosi vermi neonati, che comincieranno a scavarsi una via dall'intestino fino all'apparato digerente della chiocciola, per poi trasformarsi in sporocisti, iniziare a riprodursi e riempirsi di nuovi giovani parassiti.
    Le sporocisti sono lo stadio del parassita che dovrebbe finire in bocca e successivamente nell'intestino di un uccello passeriforme, ma abbiamo detto prima che le lumache non sono una preda appetibile. Come risolvere?
    Le sporocisti si colorano di vistose strisce bianche e verdi, muovendole molto rapidamente per poter essere facilmente identificate, dopodichè esse si spostano all'interno dei tentacoli oculari del gasteropode, accecandolo e impedendogli di ritrarre le antenne. In questo modo egli comincia a vagare senza meta, senza sapere dove si trova e non riuscendo più a nascondersi, diventando facilmente individuabile dagli uccelli, che scambiano i suoi occhi per due ciccioni e succulenti bruchi.
    E così, il passero di turno strappa gli occhi della lumachina, facendo ricominciare il ciclo vitale del Leucochloridium Paradoxum.

    Visto che però al peggio non c'è mai fine, vorrei far nota del fatto che raramente l'uccello inghiotte tutta la lumaca o tutto il verme, limitandosi spesso alla zona ripiena di larve. Le antenne ricrescono e un altro parassita prende il posto di quello vecchio.

    c'est la vie.



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    Creepy Parasites 3 >>



    Edited by InKubus - 12/8/2017, 16:35
     
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    Disgustoso e interessante quanto il primo articolo. Complimenti.
     
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    La vespa è senza dubbio il parassita più interessante.
    Non come abbia fatto questo topic a sfuggirmi.
    CITAZIONE
    Se non avete ancora capito dove voglio andare a parare vi porrò questa domanda, avete mai fatto pipì in acqua?

    "Se non avete ancora capito dove voglio andare a parare, vi porrò questa domanda: avete mai fatto pipì in acqua?"
    CITAZIONE
    [...] crudele che persino un osservatore imparziale come Charles Darwin ne rimase sconvolto, facendolo addirittura rilettere su come Dio potesse permettere una simile atrocità.

    Da correggere il termine "riflettere".


    EDIT: ah, ecco... E' perché è stato pubblicato oggi.
     
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    Interessante e schifo assoluto.

    Povera lumachina... :(
     
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    Vorrei sapere dove vive il candirù, così da evitarlo :omg:
     
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    CITAZIONE (Shark Peddis @ 5/9/2016, 12:37) 
    Vorrei sapere dove vive il candirù, così da evitarlo :omg:

    Rio delle amazzoni. 🤓
     
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    CITAZIONE (InKubus @ 5/9/2016, 12:46) 
    Rio delle amazzoni. 🤓

    Tanto meglio
     
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  9. Cavaliere Nero 94
         
     
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    Bene rassicurante...soprattutto quando non hanno ancora identificato la tua malattia all'intestino :v
     
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  10. TeddyUrsa
         
     
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    CITAZIONE (InKubus @ 1/9/2016, 20:20) 
    Il mondo è bello perché è vario.
    Quando ha cominciato a svilupparsi in me l'idea di fare un secondo articolo di questo tipo ho subito pensato: "Sì, sarà impossibile trovare qualcosa di pari livello all'articolo precedente".

    Mi sbagliavo. Eccome se mi sbagliavo. A quanto pare la natura è sempre pronta a regalarci qualche emozione, dando vita a creature che non dovrebbero stare manco in un racconto del terrore. O uno splatter.

    Iniziamo subito con qualcosa di leggero, per andare man mano a peggiorare. La Brugia malayi è un piccolo verme parassita dell'uomo. Questo Nematode sfrutta le zanzare e le loro punture come metodo di trasmissione. Le microfilaria (le sue uova) penetrano nell'intestino dell'insetto e successivamente migrano verso i muscoli del volo, dove iniziano a crescere per poi svilupparsi in larve. Una volta pronte queste si spostano nella ghiandola salivare della zanzara, dalla quale fuoriescono nel momento in cui essa va a pungere un essere umano per nutrirsi, per penetrare nel loro ospite definitivo.
    Una volta all'interno del corpo le larve si addentrano nel sistema linfatico, dove si sviluppano fino a diventare vermi adulti, per poi accoppiarsi e produrre fino a 10.000 microfilarie al giorno. E gli adulti possono vivere lì dentro fino a 15 anni. Fate due calcoli.
    Per completare il cerchio, un'altra zanzara andrà a nutrirsi del sangue infetto, permettendo alle microfilarie di schiudersi e infettare un altro umano.

    L'ospite può presentare sintomi come gonfiore dei linfonodi nella zona inguinale, infiammazione dell'apparato circolatorio linfatico, gonfiore smisurato degli arti o dei genitali e infezioni batteriche.



    Il secondo parassita di oggi, seppur non così pericoloso o disgustoso, è il Pthirus Pubis meglio noto come pidocchio del pube o piattola. Questo piccolo insetto alloggia in posti poco puliti, aspettando di incontrare l'ospite ideale, per propagarsi nella zona genitale e riprodursi.
    Dopo l'accoppiamento le femmine producono da 4 a 11 uova che vengono attaccate ai peli pubici con la saliva.
    Nutrendosi del sangue dell'ospite e passando la sua intera vita tra i peli del pube, i soli sintomi che si possono riscontrare sono il prurito dovuto alla saliva anticoagulante e la presenza di piccole cacchette sulla cute.
    In caso di parassitosi intensa il Pthirus Pubis può proliferare anche tra i peli delle ascelle e delle gambe. Sono state inoltre riscontrate delle variazioni nel colore degli individui, per adattarlo all'etnia dell'ospite.



    Le cose iniziano a peggiorare con la Vandellia Cirrhosa. Meglio noto come candirù o canero, il pesce stuzzicadenti è tristemente noto per il suo adattamento alla vita da parassita. Grazie al colore semitrasparente e alle piccole dimensioni, riesce ad infilarsi all'interno delle branchie di altri pesci, strapparne pezzi con i piccoli e affilati denti e nutrirsi di carne e sangue dell'ospite.
    E fin qui, tutto bene.
    Il nostro piccolo amico, però, individua le branchie dei pesci tramite il flusso di acqua calda che viene espulso da esse, questo è un comportamento istintivo e quindi, il candirù non fa differenza tra apertura e apertura. Se non avete ancora capito dove voglio andare a parare, vi porrò questa domanda: avete mai fatto pipì in acqua? Ecco.
    Non facendo distinzione tra i vari flussi di liquido caldo, il pesce si infila spesso nel pene e nell'uretra femminile dei mammiferi, in particolare dell'uomo. Una volta lì il candirù inizia a nutrirsi di sangue e carne, ingrossandosi, per poi, però, morire a causa dell'ambiente inadatto. Purtroppo però, far uscire un pesce ingrossato e in controsenso con le squame risulta impossibile e, nella maggior parte dei casi, l'ospite involontario muore dallo shock dovuto al dolore. E, ovviamente, risulta anche impossibile urinare.
    Essendo impossibile estrarlo a causa della direzione delle squame, delle pinne e delle spine branchiali, l'unico modo per rimuovere il candirù è tramite chirurgia. La ciliegina sulla torta sta nel fatto che, a causa delle zone in cui vive il pesce, è altamente improbabile reperire in tempo un chirurgo in grado di effettuare l'operazione e quindi l'unico modo per avere salva la vita è l'amputazione.



    Il quarto parassita risulta talmente crudele che persino un osservatore imparziale come Charles Darwin ne rimase sconvolto, facendolo addirittura riflettere su come Dio potesse permettere una simile atrocità. Gli Icneumonidi sono delle vespe che scavano la loro tana sottoterra, dove poi andranno a riprodursi.
    Una volta pronta a deporre le uova, la vespa cerca un bruco e lo punge, iniettando un veleno che paralizza la vittima, mantendola, però, in vita.
    Una volta trasportato lo sventurato bruco nella tana, la vespa depone le sue uova al suo interno.
    Quando queste si schiuderanno, le piccole larve avranno carne fresca con cui nutrirsi. La vittima rimane viva e anche perfettamente cosciente, visto che il veleno paralizza solo i muscoli. Dato che la carne putrefatta non è di utilità per i neonati, essi iniziano a mangiare dapprima i depositi di grasso e gli organi della digestione, lasciando intatti il cuore e il sistema nervoso centrale, in modo da mantenere l'ospite in vita il più a lungo possibile.
    Esistono varie specie di Icneumonidi, che differiscono per la scelta di prede, non tutti, infatti, scelgono i bruchi. Alcuni prediligono i ragni, altri le larve del legno.



    L'ultimo parassita di oggi è il Leucochloridium Paradoxum. Per poter parlare di lui, però, bisogna fare una premessa. Le lumache, si sa, sono creature timide, che passano poco tempo allo scoperto e che prediligono uscire dopo la pioggia per evitare la calura di un sole che le seccherebbe, portandole alla morte. Inoltre, questi invertebrati hanno un pessimo sapore che scoraggia la maggior parte dei predatori e questo è un gran problema per i parassiti delle lumache, il cui complesso ciclo vitale richiede di passare da un ospite all'altro.
    Il nostro Leucochloridium, però, ha trovato il modo più efficace e disturbante possibile per risolvere questo problema!
    Nell'intestino di un uccello, le larve del parassita si sviluppano in esemplari adulti ed ermafroditi, che cominciano ad accoppiarsi e fecondarsi selvaggiamente, sia da soli che con un compagno occasionale. Attaccatisi alle pareti intestinali per succhiare nutrimento, depongono le loro uova che vengono espulse dal volatile tramite defecazione.
    Le deiezioni degli uccelli, si sa, si spargono dappertutto e questo aiuta molto la diffusione.
    A questo punto entra in gioco una sfortunata lumachina che, nutrendosi di fogliame su cui sono presenti gli escrementi di uccello, fa entrare nel proprio organismo numerose uova. Queste andranno poi a finire nell'intestino dell'invertebrato dove si schiuderanno e daranno vita a numerosi vermi neonati, che comincieranno a scavarsi una via dall'intestino fino all'apparato digerente della chiocciola, per poi trasformarsi in sporocisti, iniziare a riprodursi e riempirsi di nuovi giovani parassiti.
    Le sporocisti sono lo stadio del parassita che dovrebbe finire in bocca e successivamente nell'intestino di un uccello passeriforme, ma abbiamo detto prima che le lumache non sono una preda appetibile. Come risolvere?
    Le sporocisti si colorano di vistose strisce bianche e verdi, muovendole molto rapidamente per poter essere facilmente identificate, dopodichè esse si spostano all'interno dei tentacoli oculari del gasteropode, accecandolo e impedendogli di ritrarre le antenne. In questo modo egli comincia a vagare senza meta, senza sapere dove si trova e non riuscendo più a nascondersi, diventando facilmente individuabile dagli uccelli, che scambiano i suoi occhi per due ciccioni e succulenti bruchi.
    E così, il passero di turno strappa gli occhi della lumachina, facendo ricominciare il ciclo vitale del Leucochloridium Paradoxum.

    Visto che però al peggio non c'è mai fine, vorrei far nota del fatto che raramente l'uccello inghiotte tutta la lumaca o tutto il verme, limitandosi spesso alla zona ripiena di larve. Le antenne ricrescono e un altro parassita prende il posto di quello vecchio.

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    Tremo. :asd:
     
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  11. Cavaliere Nero 94
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    CITAZIONE (TeddyUrsa @ 9/9/2016, 18:32) 
    Tremo. :asd:

    Teddina ciccina, non c'è bisogno di quotare l'intero post principale per scrivere in merito :asd: soprattutto se è un Wallpost.
     
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    Jedi lumberjack from Dagobah

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    CITAZIONE (InKubus @ 1/9/2016, 20:20) 
    Il quarto parassita risulta talmente crudele che persino un osservatore imparziale come Charles Darwin ne rimase sconvolto, facendolo addirittura riflettere su come Dio potesse permettere una simile atrocità. Gli Icneumonidi sono delle vespe che scavano la loro tana sottoterra, dove poi andranno a riprodursi.
    Una volta pronta a deporre le uova, la vespa cerca un bruco e lo punge, iniettando un veleno che paralizza la vittima, mantendola, però, in vita.
    Una volta trasportato lo sventurato bruco nella tana, la vespa depone le sue uova al suo interno.
    Quando queste si schiuderanno, le piccole larve avranno carne fresca con cui nutrirsi. La vittima rimane viva e anche perfettamente cosciente, visto che il veleno paralizza solo i muscoli. Dato che la carne putrefatta non è di utilità per i neonati, essi iniziano a mangiare dapprima i depositi di grasso e gli organi della digestione, lasciando intatti il cuore e il sistema nervoso centrale, in modo da mantenere l'ospite in vita il più a lungo possibile.
    Esistono varie specie di Icneumonidi, che differiscono per la scelta di prede, non tutti, infatti, scelgono i bruchi. Alcuni prediligono i ragni, altri le larve del legno.


    Quando si dice che le cose possono andare anche peggio di come sembra
    Ho cercato il video da cui è tratta la seconda immagine: