Molte volte ho pensato che la realtà fosse molto più intrigante e misteriosa della finzione, e la fisica quantistica ne è la prova. Molti di voi non vi saranno avvezzi, molti altri ne avranno sentito parlare ma senza mai entrare nel dettaglio. Io appartengo a quella piccola cerchia di coloro che, oltre ad averla ammirata per la sua sconcertante bellezza si sono spinti oltre, cercando di studiarla nei suoi minimi particolari, particolari che molto spesso tendono a capovolgere completamente il senso comune.
La meccanica quantistica (anche detta fisica quantistica) è la teoria fisica che descrive il comportamento della materia, della radiazione e le reciproche interazioni, con particolare riguardo ai fenomeni caratteristici della scala di lunghezza o di energia atomica e subatomica. Alle scale microscopiche la natura non si comporta in conformità alle leggi della fisica classica, che descrive i fenomeni che coinvolgono i familiari oggetti della vita quotidiana.
Non si può che restare impietriti dinnanzi alle leggi che descrivono il mondo subatomico: particelle che interagiscono a distanze infinite, che si comportano diversamente in base a come le osserviamo, determinate dall'indeterminazione e dalla probabilità, che si muovono elegantemente nell'incertezza, in quanto un comune osservatore non potrà mai conoscerne tutte le caratteristiche nel medesimo istante.
Molti di voi avranno sentito sicuramente parlare dell'armoniosa Teoria del Tutto (ToE), teoria ancora in fase di sviluppo, che tenta di conciliare meccanica quantistica e relatività generale, infinitamente piccolo ed infinitamente grande, per cercare di dare una spiegazione ai fenomeni che più o meno regolano il nostro universo.
Sicuramente, tra le ToE di maggior successo troviamo la celeberrima Teoria delle Stringhe, ancora in fase di sviluppo e oggetto di critiche da parte di molti fisici teorici. Apprezzo moltissimo questa teoria in quanto, nonostante non sia ancora del tutto certa, getta le basi per una visione della realtà che fa breccia nelle convinzioni dei più scettici, portando ad ulteriori sconcertanti novità.
Tra queste “novità” la mia preferita è senza dubbio la possibilità che, oltre al nostro, esista un'enorme quantità di universi, più precisamente una quantità infinita, altresì detta Teoria del Multiverso, spesso rappresentata come un insieme illimitato di bolle o stanze rettangolari che fluttuano nel vuoto, completamente al di fuori del nostro tessuto spazio-tempo.
“Niente di sconcertante” starete pensando. Bene, perché è qui che le cose cominciano a farsi strane.
Innanzitutto permettetemi di dare una brevissima spiegazione del delicato concetto di infinito.
L'infinito è un qualcosa che, oltre al matematico, rasenta il filosofico, poiché, per quanto sarà grande lo sforzo che la vostra mente possa compiere per immaginarlo, non sarà mai abbastanza per coglierlo in pieno, basterà sempre aggiungere un +1 all'enorme numero che vi è balenato nel cervello per mandare tutto in fumo.
Ora cercate di applicare questo concetto a quello del Multiverso.
Ancora niente? Vi dò un piccolo aiutino.
Questo significa che, essendo infinito il numero di universi possibili è infinito anche il numero di combinazioni che possono formarsi e quindi, teoricamente, tutto è lecito: è possibile che un altro te in un altro mondo sia già andato a dormire, che i tuoi genitori non si siano mai conosciuti e quindi che tu non sia mai nato, ma anche che durante il Big-Bang un singolo elettrone si sia mosso di un solo millesimo di millimetro verso destra rispetto a come si è mosso nel nostro universo e che, per Effetto Farfalla, abbia generato mondi completamente diversi da come li conosciamo adesso.
Puoi immaginarti su una Ferrari alle Bahamas insieme alla ragazza dei tuoi sogni, immerso in un'enorme piscina di una delle tue innumerevoli proprietà, mentre combatti ominidi alieni in mondi fantastici o semplicemente in una situazione migliore di quella in cui ti trovi, e sei giustificato nel farlo, in quanto teoricamente possibile.
Ma, se questo è vero, è assolutamente certo che da qualche parte, in qualche angolo remoto del nulla, c'è un universo nel quale la tua peggiore paura ti si manifesta dinnanzi. Un universo nel quale vieni scagliato giù per le profondità dell'oceano per qualche motivo e ti senti attanagliare da un enorme e viscido tentacolo. Un universo nel quale ti svegli completamente al buio, in una bara, sotto a tonnellate di terra marcia che lentamente ti nega il respiro. Un universo nel quale la più rivoltante e malsana creatura che la tua mente può a malapena immaginare ti infligge dolori lancinanti in modi a te sconosciuti. Un universo nel quale soffri tremendamente, non importa come, perché l’unico limite è la tua immaginazione.
Se la Teoria del Multiverso si rivelerà giusta, e credetemi, le basi sono buone affinché succeda, significherà che, tra tutti i miliardi di miliardi di miliardi di universi possibili ce n'è almeno uno nel quale tu stai vivendo il tuo incubo più recondito; quella piccola paura che ti tieni dentro, che non ti lascia dormire la notte e che ti toglie il fiato durante il giorno è proprio lì, davanti a te, e per quanto tu possa lottare c'è sicuramente un mondo nel quale questa riuscirà a disarmarti.
Non è facile raggiungere la piena consapevolezza che un individuo geneticamente uguale a te possa ritrovarsi a vivere tali sofferenze nello stesso istante nel quale stai leggendo questa storiella, è ancora più difficile accettarlo se si pensa che geneticamente uguale significa che siete esattamente la stessa persona, in dimensioni differenti ma pur sempre la stessa persona.
Ah, giusto perché lo sappiate, può accadere che casualmente due universi, o per meglio dire, due realtà differenti si trovino “in fase” tra di loro, come se vibrassero sulla stessa frequenza, allora è teoricamente possibile “saltare da un universo all’altro”, permettendoci di dare una sorta di sbirciatina.
Questo è quello che comunemente viene chiamato déjà vu.
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