Lin

Caro Aang,
Non so se leggerai mai queste mie parole, né se sei ancora vivo, ma non mi importa niente a questo punto.
Il mio nome è Lin. Sono riuscito ad ottenere i tatuaggi appena sei mesi fa, ma ormai sembra una cosa talmente futile…
Avrei così tanto voluto conoscerti, ma tu sei scomparso e io non so per quanto riuscirò a nascondermi.

La verità è che anche il tempio dell’aria del nord è caduto.

Credevamo di essere al sicuro dalla nazione del fuoco, in fondo dominavamo il cielo, ma le loro terribili macchine di metallo sono riuscite a raggiungerci e il vento non può troppo contro mostri di metallo che sputano fuoco. Alla fine siamo solo dei monaci: non eravamo pronti alla ferocia dell’esercito del signore del fuoco Sozin, la grande cometa di due giorni fa ha dato loro un tremendo potere e non abbiamo più potuto far nulla.
Io sono riuscito a nascondermi.
Il nostro stile di combattimento è eludere e schivare, ma io sono stato anche codardo e mi sono nascosto, ma ho solo undici anni e non voglio morire.

I loro ordini sono cristallini: uccidere tutti i nomadi dell’aria, soprattutto i dominatori.
Per questo non posso permettermi di uscire da qui, perché se trovassi un soldato la sua lama non sarebbe fermata dalla mia giovane età o dalle mie lacrime. No, la sua spada si fermerà solo dopo che si sarà dissetata con il mio sangue.

Sono giorni che non riesco a smettere di piangere ed è strano per me.
Sono sempre stato un ragazzo allegro e infantile, adoro giocare a palla in aria e scherzare con gli amici; tra tutti i miei compagni sono… Ero quello più ilare e coglievo ogni occasione per andare a fare un giro con Sup, il mio bisonte.
Ormai le risate sono morte.
Sono solo contro tutti. Sono convinto che presto troveranno anche me. Sono riuscito a nascondermi nella camera chiusa, nel vostro tempio ci sono le statue degli Avatar, di tutte le tue vite; ma qui ci sono io. Ora è il mio rifugio, ma presto sarà la mia tomba.

Avrei voluto girare il mondo, farmi sollevare dalle brezze calde del deserto, vedere le imponenti mura di Ba Sing Se, cavalcare le carpe elefante vicino l’isola di Kyoshi, fare la slitta con i pinguini e giocare con te a palla in aria. Ma non farò niente di tutto questo.
Questo tempio è ormai un guscio vuoto, non ci sono più monaci che camminano, e tutti i bisonti che svolazzavano sulle cime per poi riposarsi nella stalla a nord sono stati sterminati.

Ho ancora le urla dei cuccioli marchiate a fuoco nella mente. Non posso descriverti il dolore quando ho visto cadere Sup. C’è qualcosa di sbagliato nel vedere un bisonte volante che cade pesantemente verso il basso e scompare tra le nubi che circondano la montagna.

Fu la sera della cometa. Ogni singolo dominatore del fuoco non lanciava fiamme, ma saette. Il suono dei tuoni scuoteva le fondamenta stesse del tempio e copriva le grida dei monaci.
Ho visto morire amici e familiari. Uomini, donne e bambini.

Ho deciso che non combatterò più, non perché abbia paura, anche se effettivamente sono terrorizzato, ma perché sono l’ultimo dominatore del tempio dell’aria del nord e non voglio andare contro a tutto quello in cui ho creduto nella mia vita. Probabilmente potrei utilizzare le condutture aeree e arrivare alla piazza principale, potrei prendere il mio aliante e raggiungere la valle, ma a quale scopo?

Oggi dei rumori mi hanno svegliato e so che stanno tentando di aprire la porta che mi ha protetto finora. Non voglio che la distruggano. La aprirò io e mi consegnerò a loro sperando che sia tutto indolore.

Aang, o qualsiasi sia ora il tuo nome, se leggi questa lettera ti imploro di non prenderla come un’accusa. Posso immaginare che apprendere di essere l’Avatar sia spaventoso, hai fatto solo ciò che un ragazzo di undici anni ha il diritto di fare: sei scappato e ti sei nascosto. Io ti capisco e sappi che per me non hai colpa.
Sogno, la sera, di un tuo glorioso ritorno e nel mio cuore so che i dominatori dell’aria non moriranno mai completamente, come la nostra gente comparve per la prima volta osservando i bisonti, qualcuno tornerà a svolazzare nel cielo osservando le aquile, o i lemuri o semplicemente una foglia al vento.

Non ci incontreremo mai Avatar, ma spero non ti arrabbierai se ti chiamo amico mio.
Addio, ti saluta Lin, l’ultimo rimasto del tempio dell’aria del nord.