I fiori di luce

Le favole di KungFuTzo

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    #andamovie

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    ’erano una volta, nel chiostro interno del castello abbandonato che si ergeva sulle cascate di quello che un tempo era stata la terra delle fate, degli Iris dorati che emanavano la luce più pura che occhio umano avesse mai visto.
    Questi fiori erano tutto ciò che rimaneva della magia del mondo ed erano l’artefatto magico più potente mai esistito, avevano il potere di esaudire la volontà di chiunque: bastava procurarsene uno e strappare i suoi meravigliosi petali pensando al desiderio per vederlo esaudito. Ma cercare di coglierli voleva dire lusingare la morte, in quanto erano protetti dai fantasmi delle creature magiche ormai estinte.
    Una profezia parlava di un uomo, puro di cuore, che sarebbe riuscito dove tutti avevano fallito e avrebbe espresso un desiderio che avrebbe cambiato il mondo per sempre.

    Molti provarono a rendere verità alla profezia, ma nessun re e nessun principe riuscì mai a raggiungere quel giardino segreto. Una volta un imperatore mandò un esercito di diecimila uomini e solo uno di loro tornò a casa, disse al suo signore di essere fuggito prima di arrivare al chiostro, di aver visto cose tremende e altre di una bellezza ineffabile, ma se avesse provato ad avanzare sarebbe sicuramente morto insieme ai suoi compagni.


    Gli anni passarono diventando secoli e la storia degli Iris di luce divenne leggenda e poi mito, finendo per essere dimenticata completamente. Reami nacquero e morirono sotto lo sguardo muto dei fantasmi di un tempo passato fino a quando un re, gentile e buono, di nome Aruts, non sentì parlare nuovamente della profezia. Il re aveva una figlia molto ammalata che nessun guaritore era riuscito a curare e comprese che i petali dei mitologici Iris erano l’unica salvezza.
    Non volendo rischiare la vita del suo popolo decise di non portare alcun soldato con sé, ma suo fratello minore, Karim, un uomo violento, intelligente e crudele che era sempre stato bravo a nascondere la sua vera indole, insistette tanto che il re decise di partire insieme a lui su due cavalli, uno nero e uno bianco.
    Attraversarono le terre delle mille foreste; percorsero la palude e raggiunsero le rive del fiume Argentato che seguirono fino alle altissime cascate dove ancora c’era il magnifico castello.

    L’idea di Karim era quella di uccidere il fratello e dare la colpa ai fantasmi: sarebbe ritornato a casa da eroe, avrebbe finalmente avuto il trono e avrebbe potuto iniziare la guerra con i regni limitrofi per governare su ogni cosa. Tuttavia, vedendo che il castello esisteva realmente, sentì l’odore di un potere assai più grande.
    Costruirono una canoa usando degli alberi che erano sulla riva e raggiunsero il lembo di roccia su cui si ergeva il palazzo. Scheletri scoloriti erano ammassati alla porta semiaperta, sembrava che fossero morti nel tentativo di uscire, non di entrare, ma nonostante la paura che iniziò a farsi strada nei loro cuori, i due uomini andarono avanti animati da due propositi completamente diversi.
    Il pavimento era coperto di cenere e polvere e ovunque giacevano scheletri nelle più diverse posizioni, l’ambiente era molto scuro e il suono assordante delle cascate era attutito dalle mura diventando un sottofondo che somigliava a un ruggito.
    I due fratelli arrivarono a delle scale di marmo bianco ingiallito dal tempo, ai lati c’erano due mastodontiche statue rese irriconoscibili dal tempo. Appena misero il piede sul primo scalino la porta dietro di loro si chiuse sbattendo e qualcosa cominciò a muoversi.
    In poco tempo tutta la calma si trasformò in frenesia.
    Gli scheletri furono smossi da violenti spasmi e Aruts impallidì nel vedere la carne che tornava cercando di ricoprire le ossa, l’intero castello fu riempito dalle urla dei morti che tornavano in vita e i due coraggiosi fuggirono per le scale sguainando le spade. Ormai gli scheletri non erano più tali: un’arcana magia li aveva riportati al loro aspetto originale, solo dagli occhi, completamente rossi, si poteva capire che in realtà non erano altro che demoni. Questi mostri presero le loro armi e corsero all’attacco contro gli intrusi, migliaia contro due.
    Il re e suo fratello scapparono e combatterono, ma era uno scontro che non potevano vincere in quanto ogni volta che abbattevano un nemico, questo cadeva solo per pochi secondi e subito veniva rianimato per tornare all’attacco con più foga.

    Alla fine riuscirono a ritirarsi in una stanza interna apparentemente libera da mostri, davanti a loro, un lungo corridoio che terminava con un arco a tutto sesto da cui potevano intravedere il chiostro. La felicità fu dirompente e i due cominciarono a correre verso la loro meta, ma prima della fine del corridoio apparve una figura evanescente simile a un leone che bloccò la strada. Karim attaccò subito l’essere che ruggì tanto forte da farlo cadere in terra, poi alzò una zampa per usare i suoi artigli su di lui, ma il re intervenne mettendosi davanti al fratello stordito. Il colpo fu tremendo e l’uomo fu scaraventato nel chiostro con il torace dilaniato, Karim approfittò della distrazione del leone per rialzarsi e aggirarlo, corse più veloce che poteva e raggiunse Aruts che ansimava a terra; appena entrò anche lui, il mostro scomparve.

    Aruts prese la mano del fratello, indicò uno dei bellissimi fiori che aveva vicino, ma che non riusciva a raggiungere e fece appello alle forze che lo stavano abbandonando pregandolo di salvare la figlia. Karim sorrise e strinse forte il pugno, si avvicinò all’orecchio del re morente e gli disse che sarebbe stato inutile da parte sua desiderare la guarigione della bambina dal momento che era stato lui ad avvelenarla. Gli occhi di Aruts si riempirono di lacrime e tentò di chiedere perché.
    La voce di Karim, calma e suadente, saturò il chiostro «Perché con lei in vita, alla tua morte il regno sarebbe andato a lei.»
    Prima che la notte calasse sul re, Karim colse un fiore, lo avvicinò al fratello e disse «Deve essere tremendo arrivarci così vicino e non riuscire comunque a salvare tua figlia. Pensa, tornerò a casa giusto in tempo per spezzarle il cuore raccontandole della tua straziante morte e vederla morire lentamente.» gli dette un bacio sulla fronte e tolse il primo petalo sotto lo sguardo sbarrato del fratello ancora vivo. Aveva capito che governare sugli uomini non gli bastava più, voleva dominare l’oscurità e prima che l’ultimo petalo toccasse terra ebbe espresso il suo desiderio. “Voglio che gli incubi siano reali e concreti e che siano sotto il mio totale comando.”

    La terra tremò e il palazzo iniziò a crollare, la luce degli Iris si spense e tutta la loro magia fu usata per esaudire il desiderio di Karim i cui occhi divennero completamente neri. Poi, con una risata, il signore degli incubi lasciò il castello lasciando il fratello a morire nel chiostro e andando nel mondo a scatenare la sua follia.

    Nonostante quello che venne detto dopo, la profezia era stata soddisfatta: quando i saggi avevano parlato di un cuore puro, non avevano capito che si trattava del male nella sua forma più pura e non del bene.



    FINE
     
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  2. Kingor N&A
         
     
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    Per me può andare in AR. Bella.

    Ripulisco e smisto.
     
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  3. La Morte Rossa
         
     
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    Oh mio dio *muore*
    Devi pubbilcere un libro tu.
     
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    Eh *sigh*
    Sarebbe un sogno, ma temo che il mondo dell'editoria non mi tratterebbe con misericordia...
     
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  5. La Morte Rossa
         
     
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    CITAZIONE (KungFuTzo @ 5/5/2015, 20:14) 
    Eh *sigh*
    Sarebbe un sogno, ma temo che il mondo dell'editoria non mi tratterebbe con misericordia...

    Almeno la raccolta delle tu fiabe in Deluxe Edition
     
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4 replies since 14/4/2015, 15:15   132 views
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