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anto tempo fa, nella zona più remota dell’impero del Sole esisteva una caverna buia che era stato lo scenario di una sanguinosa battaglia tra il Sole e la Luna. La guerra aveva imperversato per secoli e aveva visto le più tremende efferatezze da entrambe le fazioni, ma tutto ciò che inizia deve giungere al termine e alla fine, il Sole vinse. La Luna fu condannata ad abbandonare il proprio popolo e a deporre tutte le armi disfacendo le sue armate. Ma all’insaputa di tutti, in quella caverna oscura, la Luna riuscì a celare i suoi più temibili guerrieri, creduti distrutti, e il più grande tesoro mai visto: il “tesoro delle cento terre”, frutto delle razzie fatte dai figli della Luna sulla terra. Fu a causa di questo tesoro che la nostra storia inizia circa seicento anni dopo la fine della guerra.
E inizia nel più triste dei modi, con la morte di una bambina, la principessa Jeneviev del decaduto regno della Luna.
Dopo la grande guerra il popolo del Sole aveva sottomesso quello della Luna senza pietà, aveva confiscato ogni ricchezza, ucciso tutti i loro eroi, distrutto ogni segno del loro culto e soffocato qualsivoglia spiraglio di ribellione spezzando sul nascere ogni desiderio di libertà.
La casata reale era rimasta come rappresentanza, ma era andata in rovina come il resto del regno.
Carestie, epidemie e maledizioni erano tutto ciò che aveva questa gente e un infausto giorno la dolce Jeneviev, piccolo raggio di Luna del suo popolo, si era ammalata; il re e la regina fecero tutto quello che era nel loro potere per salvarla, arrivando a umiliarsi in mille modi per convincere il grande imperatore Katalupec a fare qualcosa per la loro bambina, ma tutto fu inutile.
Alla morte della piccina l’intero regno si riunì in quello che rimaneva del castello reale per un ultimo saluto alla loro principessa. Il rito funebre prevedeva che il corpicino diafano di Jeneviev venisse adagiato su una canoa d’argento e lasciato scorrere lungo il fiume sacro sotto lo sguardo della loro signora Luna; ovviamente non avevano più la possibilità di realizzare canoe d’argento, ma per la bambina, i migliori artigiani del regno crearono una meravigliosa canoa di balza a forma di foglia.
Le persone del regno della Luna sono solitamente alte e magre con capelli completamente bianchi, hanno un pallore singolare che li fa sembrare di marmo, hanno gli occhi molto chiari e sono soliti indossare elaborate vesti lunghe fino al suolo.
D’altro canto, invece, le persone dell’impero del Sole sono più massicce, hanno un colorito molto scuro, occhi marroni o neri come i capelli e girano indossando vesti semplici che lasciano scoperte gran parti del corpo con rifiniture in cuoio e oro.
Quindi, quando un manipolo dell’esercito del Sole arrivò al castello per prelevare il cadavere per bruciarlo secondo quanto era stato ordinato dall’imperatore, il contrasto fu impressionante.
Il re e la regina pregarono in tutti i modi, ma i soldati iniziarono a far roteare le loro armi dorate ferendo persone a caso fino a quando non se ne andarono dopo aver preso il corpo della bambina.
Jeneviev fu bruciata su una pira anonima alle prime luci dell’alba senza alcun onore e, secondo le tradizioni del popolo della Luna, il suo spirito sarebbe stato divorato dal Sole.
Quella notte la regina salì sulla torre più alta del castello e cantò una tristissima ninnananna alla sua bambina. Piangendo, guardò la Luna piena e si lanciò nel vuoto.
La Luna, che era stata condannata a rimanere lontana dal suo popolo non riuscì a sopportare tanta sofferenza e, non potendo salvare la regina, la tramutò nel suo araldo sulla terra, violando ogni regola.
Lo spirito della donna venne istruito dalla Luna e andò dal re a dirgli cosa fare: la guerra con il Sole sarebbe stata riaperta, ma questa volta il popolo della Luna non aveva nulla da perdere e avrebbe lottato fino alla morte.
Quando i soldati andarono a prendere il corpo della regina il re chiese loro di riferire all’imperatore che se avesse permesso al suo popolo di celebrare il rito funebre, gli avrebbe rivelato l’ubicazione di un grande tesoro.
I soldati portarono via il cadavere e fecero come li era stato chiesto. Appena Katalupec avvertì l’odore di nuove ricchezze decise di fare un tentativo e spedì i suoi sette più valorosi cavalieri nel regno della Luna; il funerale fu concesso e alla fine il re dette ai cavalieri una chiave e la mappa che li avrebbe condotti al “tesoro delle cento terre”, così la spedizione partì in direzione del confine orientale dell’impero del Sole, alla ricerca della caverna maledetta.
I cavalieri dovettero cavalcare per giorni per arrivare alla palude che circondava la caverna e riconobbero subito il luogo: molte leggende avevano alimentato il timore delle persone per quel posto e mandarono un falco al loro signore per avere direttive, ma l’avidità di Katalupec era implacabile e nonostante i cavalieri avessero qualche inquietudine, furono mandati dentro la tela del ragno.
La palude stessa era pericolosa: uno di loro finì in una sabbia mobile e fu tratto in salvo appena in tempo, ma alla fine raggiunsero la montagna al centro e iniziarono a scalare in cerca della caverna.
Il buio era veramente totale, sembrava che sia il Sole che la Luna avessero abbandonato quel luogo e la luce evitava di proposito di entrarci. I sette coraggiosi accesero delle torce e si incamminarono nell’antro oscuro.
L’aria era fredda e stantia, l’odore di muffa permeava l’aria accompagnato dall’inconfondibile fetore dolciastro della putrefazione. Dopo pochi metri i cavalieri trovarono il bivio che era stato segnato nella mappa e girarono secondo le indicazioni che avevano ricevuto e giunsero a una parete di roccia liscia; controllarono la cartina e videro che erano innanzi una porta.
Per nascondere il tesoro era stata mascherata come una parete, per questo non era stato trovato quando la caverna era stata perquisita subito dopo la vittoria della guerra, ma questa volta sapevano cosa cercare e possedevano la chiave.
La parete vibrò e iniziò a scorrere lasciando aperto il passaggio.
I sette vennero investiti da un fortissimo vento gelido che puzzava di morte e sguainarono le spade d’istinto; un sibilo li fece trasalire e due delle torce che avevano si spensero. Sempre meno convinti si spinsero all’interno del corridoio sperando di incontrare al più presto il luccichio dell’oro finché non arrivarono in una grande camera, all’ingresso si ergevano due imponenti statue, una raffigurante un pipistrello con le ali aperte e le fauci spalancate e una raffigurante un enorme lupo intento a balzare contro una preda. Un nuovo sibilo saturò la stanza e un’altra torcia si spense; i sette si misero in formazione di difesa schiena contro schiena a spada tratta e avanzarono. Improvvisamente un lento ruggito profondo si innalzò dall’oscurità.
Qualcosa scivolò dietro di loro e videro una bianchissima mano artigliata afferrare uno dei cavalieri, l’urlo rimbombò sulle pareti di roccia continuando anche dopo la morte dell’uomo e coprendo il suono dei suoi rantoli. La paura riempì la camera e un enorme lupo con gli occhi rossi entrò nel cono di luce delle poche torce rimaste, stava in posizione eretta, mostrò le zanne e si preparò a balzare. I sei uomini si prepararono a sostenere l’attacco, ma non potevano nulla contro i due guerrieri della Luna.
Guerrieri che il mondo aveva dimenticato e che avrebbero alimentato leggende per l’eternità.
Il lupo e il pipistrello erano ormai liberi e la guerra tra la Luna e il Sole sarebbe ricominciata presto.
FINE
Edited by KungFuTzo - 9/4/2015, 23:53. -
Kingor N&A.
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Anche per me questa può andare in AR.
Ripulisco e smisto.. -
Tonight.
User deleted
Pensavo che ci fosse un finale.. insomma che tutta questa storia avesse una sua conclusione, mi ha lasciato un po' vuoto . -
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Bene, perché non provi a immaginare come continua e non scrivi qualcosa tu? 
Sarei curioso di vedere come evolve secondo i lettori.... -
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Bella 
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Una storia davvero interessante, il finale aperto però non me lo aspettavo. .gif)
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