Happy Urepi Yoropiku ne~
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La visita che lui ricevette quel giorno fu una delle più strane della sua vita... e la sua vita era stata molto, molto lunga: si trattava di una ragazza poco più che maggiorenne, dallo sguardo allucinato e dall'aspetto ai limiti del trasandato. -Salve. -Ciao. Rispose lei, senza alcun rispetto per chi aveva davanti. -Mi hai chiamato, e pochi ci riescono: cosa vuoi? Incrociando le braccia dietro la schiena, l'uomo cominciò a misurare a grandi passi il pentacolo, evitando le righe di gesso come se fossero state incandescenti. -Una borsa. -Cosa?? Abbandonando per un attimo la sua aria serafica, guardò la fanciulla allibito: -Una...borsa? -Sì: una Louis Vuitton Artsy MM, quella da 7900 euro. Si può fare? Era seria, quindi... Osservandola meglio, notò che i suoi capelli erano tagliati molto malamente, sporchi, il suo corpo era costellato di lividi e i suoi polsi erano arrossati. -Io posso darti quello che vuoi al giusto prezzo, ma prima: perchè chiedere a me una cosa simile? -Perchè? La ragazza fece una risata amara, mostrando i suoi bianchissimi denti e le labbra carnose e sensuali. -Ho venduto tutto quello che potevo per avere i soldi per comprarmi cose belle: i capelli, il mio corpo, tutto quanto. Ora nessuno li vuole più, dicono che sono sporchi e che faccio schifo: sono tutti dei bastardi che non vogliono che io sia bella, sono invidiosi! Mi rimane solo l'anima... Il demone esplose in una risata di cuore, grassa e tonante, fino alle lacrime. -Voi umani fate davvero schifo... Pensate di averla davvero, un'anima? -Io... -Tu? Tu sei la peggiore di tutti, sai? Ti credi così bella nei tuoi vestiti striminziti, con le tue marche e le tue firme: sei solo una lurida prostituta che si finge una donna. Dentro quel corpo dilaniato dagli aborti e dalle più perverse attività pensi di avere qualcosa che possa interessarmi? Lei si abbandonò per terra in un pianto disperato, stringendosi nei gomiti come una bambina, come un cocainomane in astinenza. -Ma io voglio la borsa... voglio essere bella... Sospirando, lui si accucciò per trovarsi faccia a faccia con la creatura tremante: quella... cosa era riuscita a fargli provare pena e disgusto. Voleva davvero qualcosa da lei? Non l'avrebbe nemmeno sfiorata con un dito, per com'era ridotta, e men che meno avrebbe accettato un'anima così lurida, se anche l'avesse avuta. -Senti, io non posso darti la borsa, anzi: non voglio dartela perchè non hai nulla con cui scambiarla. -Ma... -Lasciami finire! Tu non hai un'anima, ma puoi rifartela, e questo lo sanno davvero in pochi. "Che sto facendo, la sto davvero aiutando?" -Sì? La ragazza alzò verso di lui gli occhioni lucidi, azzurri come il mare d'estate, asciugandosi le guancie con il dorso delle mani. -Sì, ma non posso dirti come si fa, ho già detto fin troppo, non è certo il mio ruolo. Entrambi si rialzarono. -E dopo aver recuperato l'anima, allora potrai scambiarla con qualunque borsa sarà alla moda in quel momento. Adesso, per piacere, congedami. -S-sì, grazie... Mentre il demone spariva, lei si ricordò di colpo di qualcosa e gli gridò: -Dove vado a chiedere? -Non lo so... in chiesa?
La ragazza non lo richiamò più, e anche dopo anni non si presentò mai alla porta della casa infernale. -Sigh... mi sono proprio addolcito con gli anni...
Edited by DamaXion - 5/4/2014, 15:03
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