La Guerra del Fronte Interno

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    Prologo
    Capitolo 1



    Tutto ebbe inizio con il TDP ("Terrestrial Dominance Project"), ovvero il Progetto Predominio Terrestre, come ai capi militari piaceva chiamarlo, o meglio, la Grande Conquista, per riportare quanto dicevano le TV, quanto si leggeva sui giornali o si sentiva alla radio.
    Lo fecero passare per un impresa gloriosa, quasi un modo per divinizzare l'Uomo, un vero e proprio "secondo passo" per l'Umanità.
    Ma prima di parlare di quest’ambizioso e superbo progetto e delle devastanti conseguenze che comporterà, dobbiamo individuare le sue origini.
    Tutto ebbe inizio con la colonizzazione del pianeta rosso.

    Terraformare Marte non fu un lavoro semplice, sia perché era la prima volta che l'Uomo decideva di rimodellare un pianeta ostile ad immagine del proprio, sia perché furono in molti ad opporsi all'idea, ritenendola priva di senso e interesse immediato. Alla fine però il progetto fu accolto e vennero inviate nello spazio diverse navi da trasporto contenenti il necessario per attuare il processo.
    Raggiunta l'orbita di Marte vennero collocati giganteschi amplificatori di luce, molto simili a enormi specchi, sopra i poli per riflettere i raggi solari e sciogliere il ghiaccio. Sul suolo marziano, invece, grandi macchine producevano gas e anidride carbonica per aumentare l'effetto serra mentre colossali trivelle perforavano la crosta del pianeta per farne uscire i vapori.
    Il processo durò per anni, durante i quali centinaia di sonde furono inviate sul pianeta, assieme a satelliti e perfino diversi team di astronauti: scienziati, operai, tecnici e semplici civili che avrebbero dovuto fondare delle piccole colonie. Persone comuni, stanche della vecchia vita, si proponevano volontarie per quella missione azzardata, forse speranzose di essere ricordate nei libri di storia, un giorno. Ma i risultati non giunsero nei tempi previsti, l'Umanità iniziava ad abbandonare quel sogno di conquista che pareva prima tanto promettente ma che fino a quel momento si era rivelato solo un illusione.
    Quando infine le nuove generazioni iniziarono a giudicare le vecchie per la loro azione: un inutile spreco di tempo, forze e denaro; quando i media ritennero fallito il progetto Terraformazione e quando in pochi rimasero coloro che nutrivano ancora speranza, apparvero i primi risultati.
    Nell'atmosfera del pianeta comparvero le prime piccole nubi di pioggia dopo chissà quanti millenni di siccità. Fu allora che si decise di riprendere in mano il progetto ormai quasi abbandonato e su Marte vennero importate piante terrestri, modificate per adattarsi meglio al clima del nuovo pianeta che servirono a produrre grandi quantità di ossigeno. Lentamente si poté ammirare il cambiamento del pianeta che da corpo rosso, arido e freddo assunse un clima più temperato, con nuvole di pioggia e alcune distese d’acqua.
    Lo ribattezzarono “Vittoria”, frutto di un impresa umana degna di essere ricordata per secoli. Venne istituita così una festa in onore della sua inaugurazione e ogni anno l'Umanità celebra con orgoglio il ricordo di quell'evento che diede il via a una serie di altre terraformazioni nei secoli successivi.
    Fu così che nacque il TDP, l'ambizioso progetto di colonizzare ogni pianeta simile alla Terra per ottenere nuove ricchezze e conferire alla specie umana il titolo di Dominatrice della Galassia.

    Sono passati diversi anni dall'avvio della Grande Conquista, molti pianeti sono stati localizzati e sono attualmente in corso di terraformazione, altri sono già stati resi abitabili e colonizzati.
    Mondi come il deserto Atlantis, coperto per la maggior parte da oceani; o come il fertile e boscoso Genesi; oppure come Loris, avvolto da una fascia di asteroidi e circondato da sette lune. Nemmeno il giganteschi vulcani di Thanos, il pianeta dalle catene montuose più elevate della galassia ora nota, o la fitta atmosfera di Elios, illuminato da ben tre soli, riuscirono a fermare l’avanzata terrestre.
    E questi sono solo alcuni dei pianeti reclamati dall'Uomo. La superbia e l'ambizione umana spinsero la colonizzazione verso i sistemi più interni della nostra galassia. Ed è li che accadde l’evento più importante nella Storia dell’Uomo. Un fatto così importante da far sembrare ogni altra scoperta un granello di polvere in confronto.
    Correva l'anno 2816 d.C. quando le navicelle sonda di Ferodis, base terrestre più interna, raggiunsero la grande luna MantalorII. Si notò subito che c'era qualcosa di strano. Le trasmissioni OG (olografiche) non trattarono niente di più importante di questa scoperta per il resto del giorno e per i giorni a seguire.


    We Are Not Alone
    Capitolo 2



    L'Uomo scoprì di non essere solo nella Galassia.
    Altri esseri abitavano nei pressi del centro della Via Lattea.
    Le sonde trovarono sul suolo ghiacciato di Mantalor ciò che venne definito un avamposto alieno. Vicino ad esso si potevano vedere grandi tunnel che si aprivano dentro le montagne.
    All’inizio sembrò trattarsi di una struttura abbandonata. Poi, quando le sonde si avvicinarono alle gallerie, ecco che successe qualcosa di sbalorditivo.
    Dapprima un rumore, simile ad un ronzio.
    Poi sugli schermi vedemmo delle luci avvicinarsi.
    Tutti erano con il fiato sospeso.
    Dall’oscurità del tunnel uscirono due esseri simili ad insetti. All’inizio pensammo fossero loro gli alieni. In verità erano dei droni organici che guidarono le nostre sonde all’interno della galleria.
    Fecero una scansione di sicurezza. Potemmo proseguire.
    E così, li vedemmo.
    File di esseri dalla pelle azzurrognola si recavano ad estrarre minerali.
    Erroneamente credemmo fosse il loro pianeta natio e chiamammo quegli esseri Mantaloriani.
    Invece, dopo altri contatti con il pianeta ghiacciato, si venne a sapere che quello era solo uno dei mondi conquistati dalla razza aliena dei Venatosiani. Così si chiamavano loro, abitanti del pianeta Venathos, alti esseri dall'aspetto simile a lucertole, avevano trovato su un piccolo pianeta ghiacciato una grande fonte di ricchezza, il Meden, il minerale tipico del luogo ed enorme produttore di energia.

    Quando degli emissari di Fèrodis giunsero su Mantalor come rappresentanti della Terra scoprirono che gli operai delle miniere in realtà erano schiavi, popolazioni sottomesse, abitanti del pianeta Nobis. Ribellatisi al predominio Venatosiano lavoravano nelle miniere per estrarre il prezioso meden, utilizzato come alimentatore dei motori organici delle astronavi.
    E quando il governatore del pianeta li accolse nel suo palazzo si scoprì qualcosa di davvero singolare o forse inquietante e disgustoso come dissero gli umani: sembrava proprio che i Venatosiani utilizzassero come materiale da costruzione per la maggior parte dei loro oggetti esclusivamente parti organiche: questa era una tradizione per il loro popolo, vedevano con disprezzo ogni cosa creata utilizzando materiale artificiale o che avesse all'interno parti meccaniche. Ma ultimamente questa tradizione andava affievolendosi.
    Però la guerra non scoppiò a causa della diversità come molti credono, anche se di certo questa fu d'aiuto.
    In seguito i Venatosiani furono invitati su uno dei pianeti colonizzati dall'Uomo per stabilire dei rapporti, scambiare qualche oggetto e magari attuare qualche contratto commerciale. Grandi studiosi da tutti e due i fronti incominciarono a studiare la lingua e i costumi dell'altra popolazione: gli umani impararono il Farbath, linguaggio ufficiale del vasto dominio Venatosiano, mentre gli alieni rettiliformi conobbero l' Omnium, creata appositamente dagli uomini per la comunicazione nel vasto sistema della Confederazione Planetaria.
    Sembrava che tutto andasse per il meglio, che ci sarebbe stato un periodo di pace e benessere economico dovuto al incontro tra i due sistemi.
    Non fu così.
    La fame del potere che corrompe ogni animo si fece presto sentire, da ambedue i lati. Alcuni tra i potenti, desiderando nuove ricchezze, infusero nella popolazione la paura per l'altra civiltà. Gli uomini e i venatosiani incominciarono a diffidare, credevano che se uno dei due regni non avesse mostrato la sua superiorità per primo l'avrebbe fatto l'altro.
    Il razzismo ricomparve, ci furono ribellioni, mascherate dalla politica come atti di terrorismo e la paura del diverso dilagava ovunque tra le due realtà. È chiaro che ci furono tentativi di salvaguardare i rapporti, ma furono vanificati dagli estremisti dei due sistemi. I contatti peggiorarono fino a cadere completamente.
    Fu così che ebbe inizio la Guerra del Fronte Interno.


    La Guerra del Fronte Interno
    Capitolo 3



    Le bugie aumentavano. Chi si ribellava veniva accusato di corruzione e messo a tacere. L'avidità e la paura consumavano gli animi in entrabi i fronti. Si parlava di chiamata alle armi e dell'inevitabile scontro tra Umani e Venathosiani. La Galassia era così divisa in due: da una parte la Confederazione Planetaria e dall'altra l'Impero Venathosiano.

    E quando alcuni pirati galattici attaccarono una nave cargo venatosiana dove stava viaggiando anche l'ammiraglio della flotta Imperiale, i capi venatosiani cercarono di mantenere l’ordine. Ma i loro estremisti non tardarono ad agire.
    Fecero esplodere diverse bombe: mirarono al parlamento di due pianeti della Confederazione e all’ambasciata umana su Trenko, uno dei loro pianeti.
    Due obbiettivi saltarono in aria, il terzo no.
    Le forze dell’ordine riuscirono a sventare l’attentato al parlamento su Vittoria (Ex-Marte).
    Sette venatosiani furono arrestati.
    Il cancelliere supremo non aspettava altro. Ritenne l’Impero direttamente colpevole degli attentati. Ora bisognava pagare col sangue.

    Così ebbe inizio la grande Guerra del Fronte Interno.
    La Confederazione attaccò il pianeta Mantalor, formidabile punto strategico verso la conquista dell'Impero. Inoltre gli umani speravano nell'insurrezione degli schiavi che avrebbe sicuramente facilitato il controllo del pianeta.

    Centinaia di navi umane provenienti da ogni mondo abitato confinante con l'Impero si dirigevano verso la base ghiacciata venatosiana. Su una di queste vi stava un uomo di nome Victor. Non aveva raggiunto ancora la trentina d'anni, proveniva da Loris: il pianeta delle sette lune. Era un astronomo nel suo paese, gli piaceva ammirare il cielo e creare mappe stellari, ma non avrebbe mai potuto immaginare che sarebbe dovuto partire in guerra, abbandonare i suoi cari e la sua casa per salpare verso un pianeta ostile che i loro nemici non avrebbero ceduto tanto facilmente.
    Lo avevano contattato informandolo che l'esercito richiedeva la sua presenza in battaglia.
    Era stato invitato a presentarsi alla caserma dove lo avrebbero addestrato nell'uso delle armi e alla cooperazione con i compagni.
    Gli avevano assegnato un posto nella squadra Liberty, combatteva in prima linea come assaltatore.
    Aveva ricevuto una tuta protettiva, un elmetto con visore digitale e diversi altri equipaggiamenti. Possedeva per arma un fucile d'assalto modello DL-20 provvisto di mirino termico.
    Le navi erano divise in tre stanze, una per i piloti e le altre due per i passeggeri, nelle quali si trovavano in totale quattordici posti a sedere. Ogni squadra era composta da sette membri.
    Una luce rossa illuminava lo scompartimento dove si trovava Victor: segnalava che la navicella era in volo e che non bisognava ancora scendere.
    Ma ora pensava a ciò che lo attendeva, come sarebbe andato lo scontro, se sarebbe riuscito a tornare a casa. Guardava i suoi compagni, vedeva sui loro volti la stessa paura che aveva lui, sapevano che a stento sarebbero sopravvissuti: i venatosiani erano venuti a conoscenza dei loro piani e avevano preparato le difese. Avrebbero dovuto conquistare il pianeta guadagnandosi il terreno un poco alla volta, strisciando sul suolo duro e ghiacciato, rischiando ogni istante la vita.

    Soldati! - Il silenzio venne rotto da un ufficiale. - Stiamo per entrare nell'atmosfera del pianeta. Appena vedrete la luce diventare verde sarà il momento dello sbarco. Ricordate, non siamo qui come conquistatori, siamo qui come giustizieri. Se non avessimo attaccato noi per primi, l’avrebbero fatto i venatosiani, uccidendo i nostri figli, i nostri cari. Avete visto come agiscono. Mettono bombe, come dei codardi. Chissà che non fuggiranno anche sul campo di battaglia. -

    Erano finalmente giunti su Mantalor dopo ore di viaggio, intenti a catturarlo per la Confederazione e ribattezzarlo, come avevano deciso all'inizio. Ma ci sarebbero riusciti? Non avevano mai affrontato in battaglia i venatosiani.

    - Luce verde! Tutti fuori Squadrone Liberty! -

    Continua...

    Edited by RullOmbra - 5/3/2014, 13:29
     
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  2. IlCavaliereNero94
         
     
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    Carino, in Fantastico ci sta tutto.
     
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    Molto avvincente! Direi Fantastico.
     
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  4. Keyain
         
     
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    Fantastico anche per me. Smisto, ottima Rull.
     
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  5. JusTChuck
         
     
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    Davvero bello! :D
     
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    Fantastico è sia la categoria che il mio commento a questo racconto :)
     
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  7. Drexaan
         
     
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    a quando il seguito?
     
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    Riprenderò a scrivere in estate, una volta passato il periodo degli esami di maturità ^^
     
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  9. Drexaan
         
     
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    Bene, allora in bocca al lupo per gli esami! Aspetto con ansia il seguito
     
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