Riflessi

Breve saggio.

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    La realtà è talmente assurda da superare, a volte, l'immaginazione!

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    Sono contento di condividere qualche mio pensiero con ognuno di voi lettori. È tutto vostro.



    Molti mi chiedono "Perché sei così cattivo?".
    Altri suggeriscono "Sii meno ingenuo e bonaccione".
    Qualcuno mi ripete "Non cambiare mai, sei dolcissimo".
    Alle mie spalle rumoreggiano dicendo "Quello è pazzo...".


    Poi succede che trascorri i primi cinque minuti della tua giornata di fronte allo specchio.

    Fuori, è una fresca e soleggiata mattina estiva, con la brezza che smuove alberi e arbusti, e gli uccelli si spostano veloci e frenetici in un ininterrotto cinguettare gioioso.

    "Devi essere più responsabile!".
    Questa non mi è nuova.
    "So che di te mi posso fidare".
    Questa è rara, molto bella.
    "Lascia stare, davvero..."
    Peccato, potevo essere utile.


    Ti svegli, ti alzi, vai al cesso e sei la prima persona che incontri.
    Ogni mattina.
    Appena sveglio, non sei nessuno.


    All'esterno, rombano le automobili dei laboriosi cittadini.
    Si aprono le saracinesche, si sbattono le porte.
    Si sentono delle voci richiamare l'attenzione di altre persone.
    Buongiorno, buongiorno, arrivederci, arrivederci.
    A presto.

    Chino la schiena rivolto verso il lavabo infilando gli avambracci dentro al freddo flusso d'acqua, lavandomi e sciacquandomi le mani, che poi appoggio ancora umide sulla bianca porcellana tendendo le braccia.
    La porcellana non è plastilina, non la posso deformare nonostante la mia presa forte.
    I bicipiti si gonfiano, tremolanti.


    La pazienza è il parafulmine delle emozioni umane.
    Passiamo l'esistenza ad accumulare e scaricare, continuamente.
    Accumuli bontà e rilasci bontà.
    Accumuli amore e rilasci amore.
    Accumuli tristezza e rilasci tristezza.
    Accumuli rabbia e rilasci rabbia.


    La luce che entra dalla finestra è chiara e luminosa. Si riflette sullo specchio e si scontra di nuovo sulla parete.

    Sento pulsare entrambe le tempie e dilato le narici. Inspiro ed espiro.
    Rialzo la testa e vedo la mia faccia, adesso un po' arrossata.
    Guardo avanti, mi fisso.
    Chi abbasserà gli occhi per primo?


    A volte capita il contrario. Accumuliamo troppo X e reagiamo rilasciando Y.
    Ti hanno sommerso per troppo tempo di coccole, attenzioni e amore.
    Reagisci furibondo rilasciando aggressività, indifferenza e rabbia.
    Ti hanno trattato come una pezza, adesso sei stanco.
    Dai una svolta al tuo modo di essere.


    Respirando ad occhi chiusi, l'aria fresca dona nuovo vigore ai polmoni, la testa perde peso e fluttua fino alla prossima espirazione.

    È il confronto con me stesso. Mi sveglio la mattina e fissandomi negli occhi cerco a fondo dentro di me. Ieri ho accumulato X, cosa rilascerò oggi?

    Non diventi aggressivo, tutt'altro. Non fai buon viso a cattivo gioco, perché sarebbe da stupidi.
    Semplicemente, sconvolgi gli altri. Non ripagarli con la stessa moneta, sii migliore.
    Sii l'emarginato, per essere il primo che integra gli altri.


    Passano i secondi, scanditi dal non troppo rumoroso ticchettare dell'orologio a parete. La lancetta rossa, la più sottile, quella dei secondi, descrive un altro cerchio uguale a quello precedente, uguale a quello precedente, uguale a quello precedente.

    Appena sveglio non sono nessuno. Poi mi confronto allo specchio, affondo nei miei occhi e cerco interiormente qualcosa.
    O qualcuno.


    A te la scelta, a te l'ultima parola, sempre.
    Sei ciò che gli altri dicono tu sia?
    Saresti quello che gli altri ti chiedono di essere?
    Eviteresti di essere ciò che gli altri ti chiedono di non essere?
    Oppure.
    Gli altri sanno chi sei?


    L'acqua mi sbatte sulla faccia, accompagnata dalle mani.
    Mi rinfresca le guance, mi bagna la fronte, mi schizza sulle orecchie.

    Sono il mio avversario più temibile.
    Sono il mio compagno di giochi.
    Sono l'unica persona di cui mi fidi ciecamente. Sono la spalla su cui piangere.


    Puoi dare agli altri ciò che vogliono da te, accontentandoli.
    Puoi essere indifferente a tutti i loro consigli e suggerimenti, sfidandoli.


    Poi mi cola dal mento, in piccole goccioline trasparenti che si schiantano silenziosamente sul lavabo.

    Sono una brava persona.
    Sono un frustrato.
    Sono soddisfatto.
    Sono cattivo.
    Non devo cambiare mai.
    Ma lo faccio ogni giorno.


    Puoi essere tutto ciò che loro non possono essere.
    Puoi essere tutto ciò che loro vorrebbero essere.


    L'asciugamano è morbido e tiepido, scaldato dal sole.
    Lo passo sulla bocca, sulle orecchie, poi lo mantengo sulla faccia.

    Sono ciò che sono, sempre diverso, sempre me stesso.

    Non essere ciò che gli altri vogliono vedere, sii ciò che tu vuoi vedere.
    Sii la tua evoluzione, sii la tua crescita, sii il tuo cambiamento.


    Ripongo l'asciugamano. Il sole illumina la stanza, i suoi caldi raggi sono diretti sulla mia testa, che viene scaldata e illuminata solo su un lato.

    Rimango di fronte allo specchio ancora un istante.
    Il perfetto signor nessuno che qualche minuto fa fissava con sguardo di sfida il suo riflesso è tornato nell'involucro di carne e muscoli, appendendosi a chissà quale osso o chissà quale terminazione nervosa.
    Mi avvio alla porta rivolgendo un cenno di saluto al mio riflesso.


    Evoluzione.

    E lo specchio ritorna vuoto.

    Un'altra giornata, un'altra persona.
    Un'altra sfida contro noi stessi. Non contro gli altri.
    Non sono loro.
    Noi siamo i peggiori nemici di noi stessi.


    Edited by Zeta_JK - 10/12/2013, 13:48
     
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  2. BlackFear
         
     
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    User deleted


    Non è un saggio, è più un'accozzaglia di tuoi pensieri raccontati sotto forma testuale e romanzati. Per il resto mi è piaciuta, non è la solita cosa ma bensì ti fa pensare a te stesso, io voto per AR.
     
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    Metafisico: un uomo cieco che in una stanza buia cerca un cappello nero. E il cappello non c'è.

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    Smisto AR, mi è piaciuto.
     
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    Bella, congrats!

    Arezzo anche tu, salve.
     
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