Olocausto o olotruffa ?

è andata davvero come ce l'hanno raccontata ?

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    È un sito di nazisti convinti delle proprie teorie.
     
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    Metafisico: un uomo cieco che in una stanza buia cerca un cappello nero. E il cappello non c'è.

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    CITAZIONE (pietro16 @ 23/11/2013, 14:34) 
    Bhe se la mettete così il MONDO intero svaluta le vittime di nagasaki e di hiroshima, dei gulag delle foibe...

    bello marciare sopra gente che ci è morta. visitate quel sito e poi ditemi.

    Ah, io i forni crematori li ho visti di persona, ma le prove non ci sono.
    Perchè non tenti, anche solo per un attimo, ad esprimerti secondo ciò che credi tu invece di copiare cosa ti dice il primo sito che ti capita a tiro googlando "complotto auscvits"?

    Edited by Ph¥rex - 24/11/2013, 18:24
     
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  3. Il Demone Simpatico
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    CALMA
    dunque

    Io ODIO i negazionisti
    il sito che ha linkato pietro16 è una stronzata IMMANE


    sono d'accordo solo sul fatto che ci si sia marciato troppo sopra svalutando le altre cose
    so perfettamente che sono morti milioni di ebrei
    so che sono esistite le camere a gas
     
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  4. Indigo.
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    Non si svaluta niente, ognuno piange le proprie morti, non è che tutte le volte che si cita lo sterminio in Tibet dei monaci si debba fare la lista degli altri omicidi politici perché "altrimenti le altre nazioni offendono", ad esempio.
    Non siete obiettivi.
     
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  5. Ph¥rex
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    Pietro, il sito che hai linkato non è che un'accozzaglia di teorie negazioniste neo-naziste, dalla credibilità più bassa di quella che avrebbe avuto un sito affermante l'imminente dominio dei Puffi sulla razza umana.
    Le prove che nega siano esistite non solo esistono effettivamente, e non solo sono tutt'ora consultabili, ma sono schiaccianti ed innegabili. Inoltre, ciò che porta a favore delle proprie teorie non è che un'assenza di prove pari a quella che accusa, unita ad una dose spropositata di superficialità retoriche.
    Se vuoi discutere su un argomento del genere, posto che lo dovresti fare con il rispetto dovuto ai milioni di uomini che sono storicamente morti, e il cui sterminio è comprovato da storici di ogni paese ed epoca, e negato solo da piccoli gruppi di complottisti che seguono ideologie ormai palesemente fuorvianti e distorte, cerca di usare un minimo di intelligenza, e consulta fonti perlomeno credibili.
     
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    Ho letto l'articolo da te condiviso con noi, caro Pietro16.

    essendo io un grande appassionato dell'argomento, ed avendoti difeso a spada tratta contro le critiche dell'intero gruppo Staffer (ahimè ciechi anche davanti all'imponenza delle prove da te presentate) colgo l'occasione per invitarti a compiere un gesto di orgoglio e ribellione in nome di un credo che DEVE essere condiviso ed accettato pubblicamente!
    I dati da te raccolti sono di una chiarezza cristallina, nessuno può realmente negare queste schiaccianti prove se non con vaghe evidenze storiche (poco evidenti in fin dei conti), pertanto propugna questa causa inviando queste informazioni ad importanti centri di stampa nazionale!
    Credimi, nessun giornalista potrà negare la veridicità dei tuoi dati e nemmeno il sistema di informazione corrotte della nazione potrà nulla questa volta!
    Conduci le tue idee verso un dorato futuro, e sii sicuro perchè i nostri caduti marceranno con te verso la vittoria.
     
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    Credo che noi tutti sappiamo che un topic del genere non miri ad informare gli utenti, ma tutt'al più a creare ancora più chiasso solo per un'immatura voglia di essere al centro dell'attenzione. Andrebbe ignorato, anche se so che è difficile.
    Dico solo la mia: il discutere su numeri, puri numeri, a settanta anni circa dall'accaduto, non cambia le cose. Milioni di persone sono morte per delle colpe inesistenti, nel regime di Hitler come nel regime di Stalin, come in una qualsiasi strage. Tuttavia, se qualcuno venisse a dirmi che l'olocausto non è esistito, davvero, mi terrei alla larga da costui. Perché se avesse vissuto lui stesso quei momenti, avrebbe capito come ci si sente, e forse avrebbe fatto la fine che merita.
    Ho sprecato del tempo per scrivere tutto ciò solo per la profonda indignazione che provo quando leggo determinate cose, tuttavia non era mia intenzione far risaltare questo topic, perché di attenzione non ne merita, e chiedo scusa.
     
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  8. IlCavaliereNero
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    CITAZIONE (~Mõgörøs• @ 23/11/2013, 14:36) 

    Seriamente...ha ragione pietro :v Moralism out!

    CITAZIONE (Indigo. @ 23/11/2013, 14:44) 
    Non si svaluta niente, ognuno piange le proprie morti, non è che tutte le volte che si cita lo sterminio in Tibet dei monaci si debba fare la lista degli altri omicidi politici perché "altrimenti le altre nazioni offendono", ad esempio.
    Non siete obiettivi.

    Benissimo ognuno pianga le proprie morti. Allora perché i tuoi amici sionisti devono ogni volta all'anno martoriarmi con la storia dell'olocausto. Se giapponesi devono piangere per fatti loro i loro morti che lo facciano anche gli ebrei e tutti gli altri popoli.

    Evitiamola di buttarla sul nazismo comunque dato che io sono anarchico e condivido appieno la questione.
    Se due individui di ideologie differenti (me e pietro) che si sono sempre attaccati sulla politica (vedere gli altri topic) concordano in qualcosa evidentemente non è sul piano politico.
     
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  9. Indigo.
         
     
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    Forse perché molti degli ebrei deportati erano anche italiani? Primo Levi anyone? Sai com'è, l'ebraismo è una religione e non una nazionalità.

    In ogni caso non si può svalutare un genocidio perché "ce ne sono anche stati altri". Hanno tutti la propria dignità, nessuno gliela toglie se si prende in considerazione uno di questi per discuterci su, ma in questo caso non si sta discutendo si stanno solo dicendo panzane.
     
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  10. IlCavaliereNero
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    CITAZIONE (»Static65« @ 23/11/2013, 17:17) 
    Credo che noi tutti sappiamo che un topic del genere non miri ad informare gli utenti, ma tutt'al più a creare ancora più chiasso solo per un'immatura voglia di essere al centro dell'attenzione. Andrebbe ignorato, anche se so che è difficile.
    Dico solo la mia: il discutere su numeri, puri numeri, a settanta anni circa dall'accaduto, non cambia le cose. Milioni di persone sono morte per delle colpe inesistenti, nel regime di Hitler come nel regime di Stalin, come in una qualsiasi strage. Tuttavia, se qualcuno venisse a dirmi che l'olocausto non è esistito, davvero, mi terrei alla larga da costui. Perché se avesse vissuto lui stesso quei momenti, avrebbe capito come ci si sente, e forse avrebbe fatto la fine che merita.
    Ho sprecato del tempo per scrivere tutto ciò solo per la profonda indignazione che provo quando leggo determinate cose, tuttavia non era mia intenzione far risaltare questo topic, perché di attenzione non ne merita, e chiedo scusa.

    Va bene allora chiudete il topic dato che non si può discutere democraticamente.
    Scriviamo sul regolamento del forum: Vietato mettere in dubbio l'olocausto.
    Già che ci siamo cambiamo nome in Creepy Sionist Forum.

    herzel
     
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    Quoto tantissimo IlCavaliereNero, questo post non mi è sembrato per nulla banalizzare l'olocausto. Pietro ha solo esposto prove schiaccianti che gli Americani & co. ci hanno veramente marciato sopra, e secondo me al massimo sono LORO a banalizzare la morte degli ebrei, visto che l'hanno sfruttata per scopi "non nobili".
    E ripeto quello che ha già detto il Cavaliere, perché ogni anno dobbiamo sentir parlare di olocausto, migliaia di documentari, servizi al tg e poi di Hiroshima non si sente mai niente, tanto meno dei regimi comunisti, che hanno fatto anche più vittime rispetto a quelle fatte dai nazisti.
     
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  12. IlCavaliereNero
         
     
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    CITAZIONE (Indigo. @ 23/11/2013, 20:28) 
    Forse perché molti degli ebrei deportati erano anche italiani? Primo Levi anyone? Sai com'è, l'ebraismo è una religione e non una nazionalità.

    In ogni caso non si può svalutare un genocidio perché "ce ne sono anche stati altri". Hanno tutti la propria dignità, nessuno gliela toglie se si prende in considerazione uno di questi per discuterci su, ma in questo caso non si sta discutendo si stanno solo dicendo panzane.

    C'erano Italiani in molte stragi compiute da sovietici e alleati ma nessuno se li fila cara Kali.
    Non ne faccio una questione nazionale ma di principio. Così come tu o altri potete fornirmi che sono morti MILIARDI di persone posso fornire altrettante prove che il numero è molto inferiore ai MILIONI.

    A me da fastidio che diventi una questione politica di voi sionisti.
     
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  13. Indigo.
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    Si sente parlare dell'olocausto una volta sola all'anno, il giorno della Shoah (sinonimo di Olocausto), che è il 27 Gennaio. Fine.

    CITAZIONE
    C'erano Italiani in molte stragi compiute da sovietici e alleati ma nessuno se li fila cara Kali.

    Due cose sbagliate non ne fanno una giusta, eh. Nessuno sta dicendo che gli altri genocidi vengano sminuiti, si sta parlando di Shoah e basta.
     
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  14. IlCavaliereNero
         
     
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    CITAZIONE (Indigo. @ 23/11/2013, 20:31) 
    Si sente parlare dell'olocausto una volta sola all'anno, il giorno della Shoah (sinonimo di Olocausto), che è il 27 Gennaio. Fine.


    Due cose sbagliate non ne fanno una giusta, eh. Nessuno sta dicendo che gli altri genocidi vengano sminuiti, si sta parlando di Shoah e basta.

    E io ti sto dicendo che la Shoah è stata ingigantita e se il 27 Gennaio deve essere la giornata della Shoah

    Il 28 deve essere il giorno dei caduti italiani nelle stragi alleate
    il 29 dalle stragi Rosse
    il 30 il giorno di Hiroshima e Nagasaki

    e possiamo riempire un calendario.
     
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  15. Indigo.
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    A questo punto posso portarti lo stesso esempio con le Twin Towers. L'11 Settembre tutti a ricordare gente mai vista ma la strage di Bologna non se la ca*a nessuno, idem la strage di piazza Fontana. Questo non vuol dire che i morti valgano di meno o che ci si debba dimenticare di un genocidio per un altro, solo che c'è meno sensibilizzazione su un tema IN GENERALE e che abbiano istituito il giorno della memoria non significa che le altre persone morte a causa di estremismi politici debbano essere insabbiate nelle ere del tempo. Sta alla sensibilità di ognuno far riaffiorare la coscienza collettiva e informare gli altri.
    Il giorno della memoria è stato istituito perché deve rimanere nella memoria di tutti ciò che può essere in grado di fare il genere umano al resto del mondo e perché non si ripeta più.

    CITAZIONE
    Il 27 gennaio è la giornata della memoria, una ricorrenza riconosciuta dalle Nazioni Unite e celebrata anche in Italia dal 2001 dopo che il parlamento ha votato, nel luglio 2000, la legge per istituire il giorno della memoria.

    In questo giorno – che coincide con l’arrivo nel gennaio del ’45 delle truppe sovietiche nel campo di Auschwitz – si ricordano le vittime del nazismo, lo sterminio degli ebrei (“Shoah”) e, nello specifico italiano, le leggi razziali del 1938 e il dramma dei deportati nei lager.

    L’istituzione di questa giornata è stata riparatrice della fatica del ricordo nei sopravvissuti e della sottovalutazione del fenomeno che almeno fino agli anni Sessanta ha attraversato anche il panorama italiano.

    L’internamento nel lager è stata un’esperienza estrema, una discesa negli abissi dell’umanità, inconcepibile per chi ritiene la storia un progressivo cammino di evoluzione e civiltà. Purtroppo non è questo il percorso della storia che procede a strappi né ci ha salvato né ci salverà la crescita delle nostre società, le conquiste dell’ingegno umano, la tecnologia che ci semplifica la vita. Auschwitz e l’universo concentrazionario dimostrano proprio il contrario: esiste il lato disumano del progresso che può essere utilizzato per l’umiliazione e l’annientamento dell’individuo. I fascismi, da questo punto di vista, furono dittature moderne.

    Lo sterminio di massa discende da un disegno pianificato che utilizza la razionalità industriale. All’interno di questo processo l’uomo è assimilato a un manufatto. Nelle menti degli aguzzini la deportazione è come il trasporto della merce, l’internamento è il trattamento del prodotto da spremerne la forza lavoro sino alla consunzione e alla morte inferta con un gas frutto della ricerca chimica, lo Zyklon B, composto a base di cianuro prodotto dalla I. G. Farben, colosso dell’industria tedesca specializzata in antiparassitari. E sempre per la logica industriale, quei corpi che occupano troppo spazio vengono inceneriti nei forni crematori, fabbricati dalla ditta Topf di Wiesbaden che dopo la guerra ha continuato a operare, senza nemmeno sentire lo scrupolo di cambiare denominazione sociale.

    Donne, bambini, uomini che varcata la soglia del campo sono stati privati degli abiti, delle scarpe, dei capelli, delle catenine, dei denti d’oro e delle protesi degli arti. Tutti questi oggetti venivano riutilizzati dalle industrie o distribuiti in Germania. Il destino di chi subiva il distacco della protesi era poi quello di essere subito condotto nelle stanze della morte poiché inabile al lavoro. Gli internati venivano privati anche del nome, al suo posto l’unico identificativo era un numero di matricola inciso sulla carne, primo atto di degradazione dell’individuo che nel campo vale meno di uno schiavo.

    La privazione dell’identità diventa, con i giorni, progressiva perdita del proprio corpo sino a che le persone non sono state ridotte a fantasmi di ossa barcollanti. A quel punto, quando le guardie constatavano che la capacità lavorativa dei prigionieri era esaurita, venivano condotti nelle camere a gas dove anche la morte non avveniva in maniera indolore, ma era lenta nel patimento dell’asfissia.

    Nei campi trovano la morte oltre 3 milioni di ebrei (che tra fucilati e morti nei ghetti diventano circa 6 milioni), 3.300.000 prigionieri di guerra sovietici (anche sugli slavi piomba la politica di annientamento), 1 milione di oppositori politici, 500.000 zingari Rom (Porajamos = distruzione nel linguaggio Romanès), circa 9.000 omosessuali, 2.250 testimoni di Geova oltre a 270.000 morti tra disabili e malati di mente.

    I pochi sopravvissuti a questo orrore, oltre a portarsi una ferita indelebile per tutta la vita, hanno faticato a raccontare la loro esperienza e a essere compresi da coloro che non l’avevano vissuta e non accettavano di capire tanto dolore o semplicemente se ne volevano distaccare per ricominciare a vivere dopo la guerra. Yakov Vincenko un soldato semplice dell’Armata rossa che ha aperto i cancelli di Auschwitz ricorda: “Nemmeno noi che abbiamo visto ci volevamo credere. Ho sperato per anni di riuscire a dimenticare, poi ho capito che sarebbe stato da complice, da colpevole. Così adesso ricordo, anche se non sono riuscito ancora a comprendere”.

    Se questo è lo sconcerto di un uomo che non è stato prigioniero, si può pensare quale sia la piaga interiore che resta nei sopravvissuti.

    Uno dei libri della letteratura italiana più tradotti nel mondo è Se questo è un uomo, di Primo Levi, ebreo, partigiano azionista poi indimenticabile scrittore. Il testo uscì nel 1947, fra la totale indifferenza. Il successo editoriale arrivò dopo, tra fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta. Contrariamente ad altri superstiti, Levi cerca di parlare subito, ma ricordare è difficile – scrive – perché l’esperienza del lager appare così assurda da risultare incredibile, uno dei suoi incubi è il racconto della sua sventura alla sorella, ma lei non gli crede.

    Ha senso ricordare, oggi come per gli anni che verranno, perché l’esperienza del lager per i sopravvissuti è stata così traumatica da essere quasi incomunicabile.

    Auschwitz è arrivata perché migliaia di persone che sapevano si sono rifiutate di porsi il problema della loro responsabilità. Quanti complici, che non hanno ucciso, hanno però permesso che il sistema dell’annientamento funzionasse. Comprendere questi aspetti significa trovare gli elementi per costruire il nostro domani.

    Solo in parte l’annientamento nei lager nazisti è un’esperienza unica: la politica dello sterminio nel Novecento non è né cominciata né terminata con Auschwitz: il genocidio degli armeni, le vittime dei gulag, la pulizia di classe dei Khmer rossi in Cambogia e -negli anni Novanta- le pulizie etniche in Jugoslavia e in Ruanda oltre ai gas di Saddam Hussein contro i curdi, definiti un popolo che non esiste.

    Quale matrice hanno in comune questi stermini? Quello nazista rimane il più sanguinoso, pedissequo e pianificato; il nazismo ha sacrificato obiettivi bellici pur di continuare a uccidere nei campi, si pensi che a Mauthausen le camere a gas operano fino al 28 aprile 1945.

    Alla base di ogni politica di sterminio ci sono sempre: l’assenza di democrazia, la deriva ideologica, nazionalista e razziale innalzata a metro dell’agire politico. Occorre ricordarlo, bisogna ricordare.

    Ma da qui a dire che l'Olocausto non è mai avvenuto ce ne passa, infatti stiamo andando bellamente OT.
     
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63 replies since 22/11/2013, 18:52   2342 views
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