Fecondazione assistita

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  1. Indigo.
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    Un po' di informazioni basilari
    La fecondazione artificiale o assistita è il processo col quale si attua l'unione dei gameti artificialmente, tramite l'osservazione al microscopio.
    Si parla di fecondazione omologa quando il seme e l'ovulo utilizzati nella fecondazione assistita appartengono alla coppia di genitori del nascituro, il quale presenterà quindi un patrimonio genetico ereditato da coloro che intendono allevarlo. La fecondazione eterologa si verifica, invece, quando il seme oppure l'ovulo (ovodonazione) provengono da un soggetto esterno alla coppia.
    Esistono banche del seme che conservano liquido seminale: i donatori lasciano campioni che vengono conservati nel centro ed utilizzati da coppie nelle quali solitamente uno dei partner ha problemi di fertilità.

    A questo gruppo di pratiche appartiene l'inseminazione artificiale, che è un'operazione medica di fecondazione tramite metodi non naturali. È impiegata in caso di sterilità maschile o di ridotta vitalità spermatica. Consiste nell'inserimento di sperma nell'apparato genitale femminile.
    Fra i rischi correlati a questa pratica si ritrovano aborti, malformazioni fetali, gravidanza ectopica e ovulazione multipla, mentre l'iperstimolazione ovarica, presente raramente, può essere anche eliminata.
    I nascituri che derivano da queste tecniche corrono rischi significativamente maggiori di malformazioni e malattie genetiche, scarso peso alla nascita, macrosomia (probabibilmente dovuto a diabete gestazionale della madre), nascita prematura, morte nei primi anni di vita.


    Il thread

    L'età della maternità adesso si è spostata verso i quarant'anni, è un fenomeno che ha delle basi sociali ed economiche per cui molte donne scelgono di diventare mamme a 40 o a 50 anni nonostante tutte i probabili rischi che una gravidanza così tardiva potrebbe causare alla mamma e al feto. Ovviamente, abbiamo tanti motivi materiali per i quali una gravidanza in età attempata possa essere felicemente accolta, ovvero il raggiungimento dello status sociale desiderato, una posizione economica già consolidata ed una routine familiare avviata. Insomma, la mamma cinquantenne dovrebbe essere più tranquilla in generale per procreare e potersi occupare finalmente della prole dopo aver atteso tanto.

    Vediamo i contro.

    CITAZIONE
    "Riteniamo che trattare una donna dopo i 42, fatte salve alcune eccezioni - dice Stefano Venturoli, direttore della Fisiopatologia della riproduzione dell'università di Bologna - vada contro il suo stesso interesse. Perché le probabilità che dopo tutto l'iter terapeutico, stressante e impegnativo, abbia un figlio in braccio, sono davvero poche".

    CITAZIONE
    Certo le coppie devono sapere, avverte Flamigni, che mentre "a 20 anni solo una donna su 1087 partorisce un bimbo Down, a 40 anni è una su 87 ad affrontare questo dramma. E comunque, col progredire dell'età, il decorso della gravidanza può diventare un problema serio". Dal congresso ginecologico bolognese viene l'invito alle donne di non rimandare troppo la maternità, perché, alla fine, nemmeno la fecondazione artificiale riportare indietro l'orologio. "A 20 anni il tasso di fertilità è del 100 per cento - dice Venturoli - ma a 35 è già sceso al 25 e dopo i 40 è tra il 7 e il 10. E le tecniche di fecondazione assistita non possono fare nulla per innalzarlo. Servono solo ad aiutare la donna che non è in grado di concepire spontaneamente, ma la qualità dell'ovocita resta quellA che è, minore, dopo i 38 anni. Basti pensare che dai 34 anni il 50% degli embrioni abortiti spontaneamente presenta anomalie cromosomiche incompatibili con la vita. E dopo i 38, con le tecniche di procreazione assistita si arriva addirittura ad una percentuale superiore di embrioni con anomalie cromosomiche tali da non attecchire o venire abortiti spontaneamente". Le statistiche dicono che su 100 donne che si sottopongono al prelievo ovocitario in media solo 10 hanno un figlio. E con grandi differenze a seconda dell'età: su 100 donne di 35 anni solo 15 avranno successo, tra i 40-41 solo sei. Oltre i 42 anni il numero si riduce ancora. "Ecco perché la decisione di fissare a 42 anni il limite oltre il quale trattare una donna vorrebbe dire non illuderla".

    Fonte

    CITAZIONE
    Innanzitutto, averlo tardi è improbabile: solo due donne su un milione avranno un figlio dopo i 50 anni, per ragioni in primis biologiche. Diversamente dall’uomo, che può restare naturalmente fertile fino a ottant’anni, la donna ha una fertilità ovarica molto limitata: la stagione biologica dell’oro è intorno ai 18-20 anni; a trent’anni l’ovaio ha perduto circa l’88% degli ovociti, le cellule germinali femminili; a 40 anni, il 97%. I pochi ovociti rimasti sono di scarsa qualità, poco vitali. Ecco perché è così difficile concepire spontaneamente dopo i 40 anni; perché, quand’anche la gravidanza sia iniziata, esita in aborto spontaneo nel 40% dei casi, con un rischio di malformazioni piccole e grandi, alla nascita, di circa l’8%, il doppio rispetto a una gravidanza a vent’anni. Il secondo limite riguarda lo stato dell’utero: con l’età aumenta la probabilità di avere fibromi, polipi, iperplasie, o cicatrici di vecchie infiammazioni, che creano un’impossibilità biologica all’impianto dell’embrione anche più vitale. Il terzo limite è posto dallo stato di salute generale. Se la donna è fumatrice, sovrappeso, diabetica o già ipertesa, aumentano sia le difficoltà di iniziare una gravidanza (anche con fecondazione assistita), sia di portarla avanti senza rischi di serie complicanze anche per il bambino. Dopo i 40 anni, il parto, specie di un primo ed unico figlio, è in genere cesareo. L’allattamento invece non presenta problemi, se la donna lo desidera. Se avere un figlio proprio spontaneamente è difficile dopo i 40 anni, a 50 diventa praticamente impossibile.

    CITAZIONE
    E’giusto per una donna avere un figlio oltre i cinquant’anni? Volere è potere, senza limiti? Sul fronte emotivo possibili seri problemi (con depressione in agguato) possono iniziare al pensiero di “aver dentro un bambino non mio” (geneticamente parlando); se la gravidanza è complicata da malattie; se il figlio non è il “bimbo perfetto” dei sogni. E il bambino? È giusto che abbia una mamma che potrebbe essergli nonna o bisnonna (tra un po’ qualcuna avrà un figlio a 80 anni; a 67 anni il record (in Canada) c’è già stato, con donna morta tre anni dopo la nascita, lasciando orfani i due gemellini che aveva così tardi concepito). Quando finisce il diritto di una donna di “realizzarsi” sul fronte della maternità, per poter dire: “Ho anche un figlio!”, o per riparare sensi di frustrazione e di incompiutezza? Perché non si considera (se non nell’adozione) il diritto del figlio di avere genitori vicini di età, che lo possano seguire fisicamente e affettivamente? Gli uomini hanno figli anche a ottant’anni! si replica. Già, ma con donne di almeno quarant’anni di meno: quindi un genitore giovane e più sano il bimbo comunque l’aveva.

    Fonte

    Queste sono le opinioni contrarie a livello medico ed etico, purtroppo non ho trovato pareri pro (la maggior parte erano testimonianze dirette di mamme over 40 su dei forum) ma secondo voi è giusto avere un figlio a 40 anni o 50 anni nonostante i rischi?
     
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  2. ~Mõgörøs•
         
     
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    CITAZIONE
    A questo gruppo di pratiche appartiene l'inseminazione artificiale, che è un'operazione medica di fecondazione tramite metodi non naturali.

    Il fatto che queste tecniche siano, appunto, innaturali, per il mio giudizio ciò le rende pericolose e inaffidabili.
     
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  3. Regenwolke
         
     
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    Non ci trovo niente di male.

    Quello che mi fa girare i coglioni è a chi viene garantita e chi viene tutelato in seguito. A gente come alla Nannini, che è ricca e famosa e, non abbiano fatto storie quando ha scelto di avere un figlio tramite procreazione assistita.
    Proprio l'altro giorno, invece, a due poveracci un po' più su con l'età rispetto alla media dei genitori è stato portato via il figlio dai servizi sociali perché l'avevano lasciato chiuso in macchina mentre scaricavano la spesa dalla macchina. Dal bagagliaio al marciapiede. Erano letteralmente a due metri di distanza.

    Ma è possibile, porca di quella puttana?
     
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    Questi argomenti, a mio parere, sono da prendere "con le pinze"; io personalmente non credo che sceglierei questa via, non la troverei moralmente (basandomi sui miei principi ovviamente) corretta. Ciò che mi fa essere più contro che pro, è il fatto che si debba scegliere un solo embrione; gli altri verrebbero scartati, ovvero lasciati in laboratorio a marcire (sì, perché in Italia non si può lavorare sugli embrioni fecondati e non si possono nemmeno buttare, quindi vengono congelati e lasciati in disparte). Ora, io mi ritrovo spesso a pensare chi siamo noi per scegliere quale tra questi embrioni (perché non ce ne sarà solo uno sano, su un tot di embrioni fecondati almeno due risulterebbero sani) abbia il diritto di avere un futuro, chi siamo noi per dire:" Questo è meglio di quest'altro"?
    Magari sbaglio a pensarla così, ma non penso sia compito nostro dirigere fino a questi livelli una scelta simile.
     
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    CITAZIONE (Regenwolke @ 12/11/2013, 17:37) 
    Non ci trovo niente di male.

    Quello che mi fa girare i coglioni è a chi viene garantita e chi viene tutelato in seguito. A gente come alla Nannini, che è ricca e famosa e, non abbiano fatto storie quando ha scelto di avere un figlio tramite procreazione assistita.
    Proprio l'altro giorno, invece, a due poveracci un po' più su con l'età rispetto alla media dei genitori è stato portato via il figlio dai servizi sociali perché l'avevano lasciato chiuso in macchina mentre scaricavano la spesa dalla macchina. Dal bagagliaio al marciapiede. Erano letteralmente a due metri di distanza.

    Ma è possibile, porca di quella puttana?

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  6. Indigo.
         
     
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    Sì, indubbiamente sono argomenti delicati che vanno affrontati con la giusta dose di buonsenso.

    CITAZIONE
    Proprio l'altro giorno, invece, a due poveracci un po' più su con l'età rispetto alla media dei genitori è stato portato via il figlio dai servizi sociali perché l'avevano lasciato chiuso in macchina mentre scaricavano la spesa dalla macchina. Dal bagagliaio al marciapiede. Erano letteralmente a due metri di distanza.

    Questa notizia mi perplime. Se i genitori erano lì presenti non ha senso che gli assistenti sociali togliessero loro il bambino, mica l'hanno abbandonato sul seggiolino. Così, senza sapere l'età del bambino e né le condizioni in cui era tenuto in macchina, penso sia abuso di potere.

    CITAZIONE
    chi siamo noi per dire:" Questo è meglio di quest'altro"?

    Uhm, se gli ovuli sono della donna che vuole utilizzarli credo possano rimanere congelati per un uso futuro, a sua discrezione, altrimenti le cause per le quali alcuni ovuli vengono scartati è perché sono inutilizzabili o danneggiati. In genere si fecondano e poi si scelgono quelli più sani, più promettenti, e si inoculano, ecco perché molte cinquantenni che usano questo metodo fanno gemellini (vedi la Mayalah Carey che ne ha scodellati due e altre donne dello show biz, tipo Jennifer Lopez)

    Edited by Indigo. - 12/11/2013, 22:07
     
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    Posso risponderti a questa domanda con un "ni"; puoi decidere di avere più di un figlio, ma ciò non toglie che rimarranno comunque degli ovuli fecondati sani che resteranno congelati per sempre (non penso ci sia tanta gente disposta ad avere più di tre figli a quell'età).
    Forse è un esempio un poco azzardato, ma la tua frase "In genere si fecondano e poi si scelgono quelli più sani, più promettenti" mi fa quasi pensare ai giochi tipo "The Sims" dove scegli te cosa deve avere tuo figlio.
     
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