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Un grande boato squarciò il silenzio estivo di mezzogiorno. La potenza del rombo iniziò a far tremare la piccola casetta, e grandi assi di legno cadevano dal soffitto, una di esse fu intercettato da mia madre prima che mi colpisse. A quel tempo ero poco più di un ragazzino, e stavo tranquillamente leggendo quando quell'avvenimento apocalittico ci destò dalla routine.
Mio padre mi prese per mano ed uscì dalla porta, l'ultima occhiata che diedi all'interno della casetta di legno fu rivolta a mia madre che cercava di prendere il possibile per sopravvivere al di fuori del paesino. L'orda di abitanti che frettolosamente uscivano dalle loro un tempo sicure dimore mi spaventò, e le lacrime iniziarono a colare dai miei occhi.
La mamma finalmente uscì con delle coperte e un po' d'acqua, un secondo prima di vedere la nostra casa crollare al suolo. Tutti i ricordi, l'amore che impregnava le pareti, gli odori, il passato. Tutto distrutto. Quel polverone di detriti e polvere puzzava di morte e distruzione.
Il cielo diventò nero, in quel momento mi resi conto. Il mondo stava finendo.
Inizia ad urlare mentre i miei mi tenevano per mano, bloccati anche loro dal più profondo terrore. In quel momento un pensiero comune fece breccia nei nostri cervelli, sovrastando il sentimento di paura: scappare.
Ed iniziammo a correre, senza mai fermarci. Senza mai guardare indietro, senza mai guardare la nostra origine sbriciolarsi come un biscotto.
Ciò che venne dopo la mia mente l'ha cancellato, ricordo solo fiamme nere come il catrame e boati forti come mille tuoni vicini, e sopratutto le lacrime dei miei genitori e i loro sguardi spenti.
Quell'era di terrore durò per quasi 2 anni. E quando finalmente il nero andava pian piano degradandosi e i nostri occhi misero a fuoco cosa era diventato il nostro mondo, uscimmo dai nascondigli e ci riunimmo in un grande abbraccio.
Ciò che ci divise, però, fu il pianto di un bambino. Poco più in là infatti, un piccolo umano stanziava in un fazzoletto poco più grande di lui e piangeva. Le sue urla e i suoi vagiti mi fecero accapponare la pelle, sembrava un aquila.
Mia madre lo prese in braccio e sorrise, il primo sorriso dopo due anni.
Lo strinse a se e con un sospiro sentenziò:
-Lo chiameremo Finn.-SPOILER (clicca per visualizzare)
Edited by { S t e p h } - 10/8/2013, 16:03. -
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Ce ne sono di racconti col titolo omonimo, non penso sia un problema. . -
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Ok, grazie 
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Cancello i commenti di correzione e smisto :3 . -
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Bel racconto. 
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A me si vede... E poi l'immagine è la chiave del racconto.
Anyway grazie
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CippoCippi00.
User deleted
SPOILER (clicca per visualizzare)Adventure Time, siamo i tuoi amici, andremo insieme in terre lontane...
Molto bella...molto.. -
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Grazie Cip 
<3
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Alivedead.
User deleted
SPOILER (clicca per visualizzare)Adventure Time, siamo i tuoi amici, andremo insieme in terre lontane...
Molto bella...molto.
Anche io, anche io!
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Cos .
