Teoria sull'esistenza.

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  1. mrcastoro99
         
     
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    Apro gli occhi, guardo l'ora, 3:30. Di norma non mi alzo a quest'ora, comunque credo cercherò di riaddormentarmi. Oppure potrei pensare, azione ormai in disuso, ma evviva il mainstream, comincio.
    Mhh, la mia vita è vuota, senza un preciso scopo. Ma non solo la mia, tutte.
    Nasciamo per interagire con umani, odiarli, amarli, ucciderli, salvarli, unicamente per interagire con altri uomini.
    Forse anche animali, esseri che comunque non distano tanto dalla natura umana.
    Se quindi nasciamo per completare le vite altrui, e gli altri nascono per completare le nostre, solo per questo, a rigor di logica, se non esistessimo, non ci sarebbe nessuna differenza.
     
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    Hai sbagliato sezione o sono io a non aver capito? :peo:
     
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  3. mrcastoro99
         
     
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    Boh, è serio come discorso.
     
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  4. IlCavaliereNero
         
     
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    Io sono un individualista. Ignoro quale sia il senso della vita e probabilmente non lo capirò mai.
    Non sono venuto al mondo per mia scelta come tutti voi del resto ma dato che oramai mi hanno dato le carte non mi resta che finire la partita.
    Mi rifiuto di identificarmi come parte di un qualcosa o di servire per completare qualcosa. Io sono Io: Il Cavaliere Nero, parteggio unicamente per la mia fazione e inseguo i miei scopi e la MIA felicità. Questi sono i miei obiettivi primari, ovvio la dove c'è da aiutare porgo la mia spada al servizio di chi ha bisogno. Reputo la mia esistenza primaria e il sistema che c'è dietro secondario in quanto l'universo esiste solo fin quando io esisto dalla mia ottica.
     
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    Il senso della vita lo trovate in voi stessi, e nelle cose che fate. E dipende anche da quello che voi fate. Se per voi è più importante realizzarvi nel lavoro, mettere su famiglia (un giorno), oppure fare gli scansafatiche, afflosciati su una sedia davanti ad uno schermo, a fapparvi. Di certo, il senso della vita lo si trova solo se si cerca. Anche se, dal canto mio, sono molto d'accordo su quel che ha detto il qui presente Messer Cavaliere Nero.
    Dico, ordunque, che il senso della vita lo troviamo nelle cose che desideriamo, ma, soprattutto, in quelle che siamo in grado di ottenere.
     
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  6. ~Mogøros•
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    La vita come ce la propongono è una schiavitù, un errore:

    Nasce, e fino a sei anni rimane un essere umano, ovvero è ancora caratterizzato dalla gioia verso la vita e dalla curiosità: vuole sapere il perché di tutto, guarda con stupore ogni cosa ed è felice di esserci. Arrivati ai sei anni inizia la scuola, a questo punto il bambino viene indottrinato e la sua essenza umana viene distrutta: gli vengono inculcate false idee fatte passare per verità e inconsciamente gli viene imposto l'ordine "non devi pensare, non devi avere un senso critico". Deve accettare tutto ciò che gli viene propinato dalle fonti ufficiali come nei libri di scuola e se non lo farà verrà ridicolizzato ed isolato dal resto della società. Inoltre il bambino, costretto a studiare cose che non gli piacciono, comincia ad odiare la cultura in tutte le sue forme. Così evita ogni genere di libro, perché lo considera noioso. Vuole solo divertirsi e non pensare perché il pensare, da come ha potuto capire a scuola, lo annoia, e lo rende ridicolo agli occhi degli altri. Una volta terminato il periodo scolastico deve cercare un lavoro, perché senza di esso non potrà essere rispettato e verrà considerato un "poco di buono". Quindi deve buttare otto ore al giorno della sua vita nel cesso perché così gli è stato imposto, perché senza il denaro non si può sopravvivere in questa società e soprattutto perché ci è stato insegnato che la vita dev'essere una continua "lotta per la sopravvivenza". Infatti, l'essere umano, diventato ormai un pezzente che lavora otto ore al giorno, sei giorni su sette, non riesce ad arrivare nonostante tutto alla fine del mese ed è costretto a vivere una vita umiliante, con poco più di mille euro al mese. Deve vivere costantemente con la paura di essere licenziato, e se arriva in ritardo a lavoro viene sgridato dal capo; umiliazione su umiliazione. Oltre il danno la beffa, perché la maggior parte dei soldi che guadagna li dovrà devolvere in tasse, perché è così che funziona in questa società. Bisogna essere "contribuenti", cioè versare delle tasse allo stato per finanziare opere e servizi pubblici. Ma il povero essere umano non sa che le tasse serviranno a pagare il debito pubblico, generato dalle banche. Un debito eterno che non potrà mai essere estinto. Poverino, non è a conoscenza del signoreggio, il motivo per il quale è schiavo. Una volta che l'essere umano torna dalle sue otto ore di lavoro a casa è stanco e depresso, e non ha neanche la voglia di pensare ed ascoltare. Vuole solo rilassarsi perché è distrutto, perciò si stende sul divano e accende la TV, riempiendosi il cervello di spazzatura e di false notizie spacciate per verità, proprio come quando andava a scuola. Chi glielo spiega che la TV è in mano alle persone sbagliate e che riempie il cervello del popolo di cazzate? E' ignaro anche di questo ma non vuole saperlo, perché non gli interessa. Vuole proseguire la sua vita rimanendo nel suo guscio, che lo fa sentire protetto. Vuole la macchinetta, il cibo, il lavoro, la scopata e l'uscita il sabato sera. Inoltre il cibo che ingerisce è pieno zeppo di sostanze chimiche che lo fanno ammalare, lo faranno ammalare. Ma non gli interessa neanche questo! Non da peso a queste cose, vuole vivere e rimanere nel suo guscio, ovvero sotto la cosiddetta "campana di vetro", perché si sente protetto ed ha paura della verità che può rompere questo guscio mandando al monte tutte le sue sicurezze. Dopo trentacinque anni di lavoro arriva finalmente la pensione, la tanto attesa pensione. Ma l'essere umano ormai è vecchio e non sa più cosa farsene del tempo libero. Ha trascorso una vita talmente alienata nel suo lavoro che ormai non conosce più la libertà, o meglio non sa più immaginare cosa questa sia. Inoltre non è riuscito a coltivare degli interessi e degli hobby perché non ne ha avuto mai il tempo, quindi è una persona vuota, un automa robotizzato, una specie di essere senz'anima e senza cultura. Perciò non sapendo che fare incomincia a deprimersi, ad annoiarsi e a trascorrere le sue giornate vegetando e aspettando la morte. Ma la morte non si fa attendere e arriva in fretta. Infatti dopo essersi ingozzato di merda per una vita intera, dopo aver respirato lo smog delle auto e dopo aver trascorso una vita sedentaria, l'essere umano nella maggior parte dei casi si ammala, terminando la sua angosciante vita.
     
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    ^Mogoros :sisi:
     
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    Mogoros, per alcune cose hai ragione, ma la prima parte non mi ha convinto:
    Non credo che la scuola sia una cosa così grave, io sono andato e vado a scuola (Faccio la prima superiore) eppure sono contento di vivere e sono una persona curiosa e spesso mi chiedo il perchè di molte cose.
    E poi da quel che ricordo nessuno mi ha mai costretto a non pensare e a non avere un senso critico.
     
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  9. mrcastoro99
         
     
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    QUOTE (~Mogøros• @ 21/4/2013, 13:14) 
    La vita come ce la propongono è una schiavitù, un errore:

    Nasce, e fino a sei anni rimane un essere umano, ovvero è ancora caratterizzato dalla gioia verso la vita e dalla curiosità: vuole sapere il perché di tutto, guarda con stupore ogni cosa ed è felice di esserci. Arrivati ai sei anni inizia la scuola, a questo punto il bambino viene indottrinato e la sua essenza umana viene distrutta: gli vengono inculcate false idee fatte passare per verità e inconsciamente gli viene imposto l'ordine "non devi pensare, non devi avere un senso critico". Deve accettare tutto ciò che gli viene propinato dalle fonti ufficiali come nei libri di scuola e se non lo farà verrà ridicolizzato ed isolato dal resto della società. Inoltre il bambino, costretto a studiare cose che non gli piacciono, comincia ad odiare la cultura in tutte le sue forme. Così evita ogni genere di libro, perché lo considera noioso. Vuole solo divertirsi e non pensare perché il pensare, da come ha potuto capire a scuola, lo annoia, e lo rende ridicolo agli occhi degli altri. Una volta terminato il periodo scolastico deve cercare un lavoro, perché senza di esso non potrà essere rispettato e verrà considerato un "poco di buono". Quindi deve buttare otto ore al giorno della sua vita nel cesso perché così gli è stato imposto, perché senza il denaro non si può sopravvivere in questa società e soprattutto perché ci è stato insegnato che la vita dev'essere una continua "lotta per la sopravvivenza". Infatti, l'essere umano, diventato ormai un pezzente che lavora otto ore al giorno, sei giorni su sette, non riesce ad arrivare nonostante tutto alla fine del mese ed è costretto a vivere una vita umiliante, con poco più di mille euro al mese. Deve vivere costantemente con la paura di essere licenziato, e se arriva in ritardo a lavoro viene sgridato dal capo; umiliazione su umiliazione. Oltre il danno la beffa, perché la maggior parte dei soldi che guadagna li dovrà devolvere in tasse, perché è così che funziona in questa società. Bisogna essere "contribuenti", cioè versare delle tasse allo stato per finanziare opere e servizi pubblici. Ma il povero essere umano non sa che le tasse serviranno a pagare il debito pubblico, generato dalle banche. Un debito eterno che non potrà mai essere estinto. Poverino, non è a conoscenza del signoreggio, il motivo per il quale è schiavo. Una volta che l'essere umano torna dalle sue otto ore di lavoro a casa è stanco e depresso, e non ha neanche la voglia di pensare ed ascoltare. Vuole solo rilassarsi perché è distrutto, perciò si stende sul divano e accende la TV, riempiendosi il cervello di spazzatura e di false notizie spacciate per verità, proprio come quando andava a scuola. Chi glielo spiega che la TV è in mano alle persone sbagliate e che riempie il cervello del popolo di cazzate? E' ignaro anche di questo ma non vuole saperlo, perché non gli interessa. Vuole proseguire la sua vita rimanendo nel suo guscio, che lo fa sentire protetto. Vuole la macchinetta, il cibo, il lavoro, la scopata e l'uscita il sabato sera. Inoltre il cibo che ingerisce è pieno zeppo di sostanze chimiche che lo fanno ammalare, lo faranno ammalare. Ma non gli interessa neanche questo! Non da peso a queste cose, vuole vivere e rimanere nel suo guscio, ovvero sotto la cosiddetta "campana di vetro", perché si sente protetto ed ha paura della verità che può rompere questo guscio mandando al monte tutte le sue sicurezze. Dopo trentacinque anni di lavoro arriva finalmente la pensione, la tanto attesa pensione. Ma l'essere umano ormai è vecchio e non sa più cosa farsene del tempo libero. Ha trascorso una vita talmente alienata nel suo lavoro che ormai non conosce più la libertà, o meglio non sa più immaginare cosa questa sia. Inoltre non è riuscito a coltivare degli interessi e degli hobby perché non ne ha avuto mai il tempo, quindi è una persona vuota, un automa robotizzato, una specie di essere senz'anima e senza cultura. Perciò non sapendo che fare incomincia a deprimersi, ad annoiarsi e a trascorrere le sue giornate vegetando e aspettando la morte. Ma la morte non si fa attendere e arriva in fretta. Infatti dopo essersi ingozzato di merda per una vita intera, dopo aver respirato lo smog delle auto e dopo aver trascorso una vita sedentaria, l'essere umano nella maggior parte dei casi si ammala, terminando la sua angosciante vita.

    Toccante, e dannatemente giusto, sebbene io mi riferissi al senso della vita inteso come interazione con altri umani, non come limitazione imposta da media e governi, comunque un gran, bel discorso. Cavaliere e seguaci, quello è il senso della vita che voi vi date, non quello reale, che a mio avviso, non esiste. Comunque adoro il tuo metodo di scrivere, cavaliere, e Mogoros, il tuo è fantastico.
     
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  10. IlCavaliereNero
         
     
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    Grazie mr :sisi: comunque era quello che volevo dire: il senso non c'è, sta a noi assegnarcelo in base alle nostre ambizioni.

    Nickname banale prova ad avere un dibattito con professore chiuso nelle sue convinzioni, anche se tu hai ragione e lui sta nel torto la scuola ti insegna che sei tu nel torto poichè lui è su un piano superiore costringendoti a scusarti nonostante tu abbia ragione. E' un meccanismo di sottomissione iper abituarti ad una visione gerarchica della realtà così un domani tu non contesterai un tuo superiore in ambito lavorativo rischiando il licenziamento.La trovo una cosa profondamente sbagliata. Come è sbagliato costringere ragazzi che non sono portati in determinate materie quali a persistere frustrandoli e demoralizzandoli. Trovo anche sbagliato il tentativo di creare un gruppo unito di persone sotto forma di classe dicendo:
    siete tutti amici, dovete essere uniti. Mentre come nella maggiorparte dei casi nelle classe ci sono vari gruppi che non hanno nulla da spartirsi gli uni con gli altri e devi convivere nella stessa classe di gente che si odia o che pensa solo ai propri interessi. Ciò sfocia in un falso senso di appartenenza a qualcosa come nelle "cene di classe" dove ci si riunisce solo per pura formalità e perchè si è passato del tempo assieme. Tutto questo solamente perchè per un professore è più facile controllare una "classe unita". Altro motivo per il quale esiste il problema del bullismo. Il bullismo non è affatto un fenomeno recente o dovuto ai cellulari e cazzate varie. Esiste dall'alba dei tempi, non viene contrastato perchè comunque fa comodo ad un docente un elemento alpha che tiene in riga tutti gli altri. Viene contrastato unicamente quando sfocia in episodi che possono danneggiare l'immagine dell'istituto. Poi la scuola è piena zeppa di professori vecchi e incapaci che non possono essere licenziati perchè protetti dai sindacati succhiando i soldi dei contribuenti e danneggiando gli studenti con metodologie e ideologie superate.
    Vogliamo poi parlare dei collettivi e dell'approccio che da la scuola alla politica? Ancora peggio qua si va dall'indottrinamento allo stato puro.
    Ex studenti o studenti più grandi affiliati ai partiti o a terzi gruppi che con la loro arte oratoria affinata da tempo abbindolano masse di neo studenti.

    Purtroppo la mia visione delle cose è piuttosto nera anche perchè ho collezionato una serie di esperienze negative ma a mio avviso ll sistema scolastico andrebbe totalmente rivisto
     
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    Devo ammettere che hai ragione, ti ringrazio per aver spiegato in modo chiaro ciò che non avevo capito.
    Per fortuna non mi sono mai dovuto confrontare con professori del genere (avrei scatenato l'inferno in classe :asd: ).
    Ringrazio anche Mogoros per aver esposto il suo punto di vista (che nonostante tutto coincide un pò con il mio).
     
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  12. mrcastoro99
         
     
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    QUOTE (IlCavaliereNero @ 21/4/2013, 15:53) 
    Grazie mr :sisi: comunque era quello che volevo dire: il senso non c'è, sta a noi assegnarcelo in base alle nostre ambizioni.

    Nickname banale prova ad avere un dibattito con professore chiuso nelle sue convinzioni, anche se tu hai ragione e lui sta nel torto la scuola ti insegna che sei tu nel torto poichè lui è su un piano superiore costringendoti a scusarti nonostante tu abbia ragione. E' un meccanismo di sottomissione iper abituarti ad una visione gerarchica della realtà così un domani tu non contesterai un tuo superiore in ambito lavorativo rischiando il licenziamento.La trovo una cosa profondamente sbagliata. Come è sbagliato costringere ragazzi che non sono portati in determinate materie quali a persistere frustrandoli e demoralizzandoli. Trovo anche sbagliato il tentativo di creare un gruppo unito di persone sotto forma di classe dicendo:
    siete tutti amici, dovete essere uniti. Mentre come nella maggiorparte dei casi nelle classe ci sono vari gruppi che non hanno nulla da spartirsi gli uni con gli altri e devi convivere nella stessa classe di gente che si odia o che pensa solo ai propri interessi. Ciò sfocia in un falso senso di appartenenza a qualcosa come nelle "cene di classe" dove ci si riunisce solo per pura formalità e perchè si è passato del tempo assieme. Tutto questo solamente perchè per un professore è più facile controllare una "classe unita". Altro motivo per il quale esiste il problema del bullismo. Il bullismo non è affatto un fenomeno recente o dovuto ai cellulari e cazzate varie. Esiste dall'alba dei tempi, non viene contrastato perchè comunque fa comodo ad un docente un elemento alpha che tiene in riga tutti gli altri. Viene contrastato unicamente quando sfocia in episodi che possono danneggiare l'immagine dell'istituto. Poi la scuola è piena zeppa di professori vecchi e incapaci che non possono essere licenziati perchè protetti dai sindacati succhiando i soldi dei contribuenti e danneggiando gli studenti con metodologie e ideologie superate.
    Vogliamo poi parlare dei collettivi e dell'approccio che da la scuola alla politica? Ancora peggio qua si va dall'indottrinamento allo stato puro.
    Ex studenti o studenti più grandi affiliati ai partiti o a terzi gruppi che con la loro arte oratoria affinata da tempo abbindolano masse di neo studenti.

    Purtroppo la mia visione delle cose è piuttosto nera anche perchè ho collezionato una serie di esperienze negative ma a mio avviso ll sistema scolastico andrebbe totalmente rivisto

    E questo l'ho provato sulla mia pelle, pensa che in quinta elementare avevo una professoressa acidissima con me, solo perchè ero, ahem.....Diciamo, un alunno insolito (che tutt'ora sono). Mi odiava fino al midollo, tanto che una volta mi chiese una domanda che dalla risposta, considerata la nazionalità, potete facilmente intuire, se avessi risposto a quella domanda, come lei aveva detto avrei preso 10, risposi 1861, ma lei disse che fu un anno prima. Io le mostrai la risposta sul libro, disse che avevo sbagliato, pagina wikipedia, errata. ARGH, QUANTO LA ODIAI. Inoltre una volta ad un compito di italiano presi 26/25 data la completezza delle mie risposte e continuo ad odiarmi per il resto dell'anno per essere stato il migliore.
    Ergo, cavaliere, sono completamente d'accordo con te.
     
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    Innanzitutto vorrei chiedere, a chi avesse intenzione di rispondere o lasciare un altro commento, di lasciare degli spazi ogni tanto (anche spesso se possibile), perché è davvero difficile non farsi venire il mal di testa seguendo i pensieri di Mogoros e del cavaliere.

    Mi sposo con l'idea di Mogoros (anche perché è pure la mia), la società, la religione, i parenti, la scuola...non fanno altro che abbattere quei grandi imperatori che siamo da piccoli togliendoci quella luce che abbiamo negli occhi.
    Dobbiamo uniformarci al resto del mondo, e per farlo ci traumatizzano fin da piccoli.

    "Si te stesso, ma attento a non esagerare!!" (in poche parole il riassunto delle varie prediche e discussioni affrontate con i tuoi)
    Ma che cazzata è mai questa?

    E alla fine molti perdono loro stessi.


    Tornando in topic la vita non ha un senso, niente ce l'ha a questo mondo, tuttavia l'uomo può e, forse, deve trovarne uno.
    Un ideale, un pensiero che lo tenga sano di mente, qualcosa che gli faccia credere di non essere solo un puntino insignificante in una realtà molto più grande di lui.

    Cercate pure il vostro senso della vita, io anche se ne troverò uno in fondo saprò che sarà solo una bugia.


    Un abbraccio ragazzi.
     
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  14. mrcastoro99
         
     
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    QUOTE (~Roluga @ 22/4/2013, 02:28) 
    Innanzitutto vorrei chiedere, a chi avesse intenzione di rispondere o lasciare un altro commento, di lasciare degli spazi ogni tanto (anche spesso se possibile), perché è davvero difficile non farsi venire il mal di testa seguendo i pensieri di Mogoros e del cavaliere.

    Mi sposo con l'idea di Mogoros (anche perché è pure la mia), la società, la religione, i parenti, la scuola...non fanno altro che abbattere quei grandi imperatori che siamo da piccoli togliendoci quella luce che abbiamo negli occhi.
    Dobbiamo uniformarci al resto del mondo, e per farlo ci traumatizzano fin da piccoli.

    "Si te stesso, ma attento a non esagerare!!" (in poche parole il riassunto delle varie prediche e discussioni affrontate con i tuoi)
    Ma che cazzata è mai questa?

    E alla fine molti perdono loro stessi.


    Tornando in topic la vita non ha un senso, niente ce l'ha a questo mondo, tuttavia l'uomo può e, forse, deve trovarne uno.
    Un ideale, un pensiero che lo tenga sano di mente, qualcosa che gli faccia credere di non essere solo un puntino insignificante in una realtà molto più grande di lui.

    Cercate pure il vostro senso della vita, io anche se ne troverò uno in fondo saprò che sarà solo una bugia.


    Un abbraccio ragazzi.

    K. Ti sto amando. Scherzi a parte, non ti avevo ancora conosciuto, anche se la tua fama ti ha preceduto di molto, e ora ho l'onore di leggerti, e lasciati dire che questa è una grande entrata in scena, quotone grande come una casa, tranne per la parte del puntino, l'uomo, per imporsi dei limiti, deve capire di essere solo un puntino, altrimenti l'uomo con il suo naturale egocentrismo, finirà per porsi da Dio, e si porterà alla distruzione-
     
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    Con il discorso del "puntino" intendevo che l'uomo ha bisogno di credere in qualcosa per non abbracciare l'idea di essere solo frutto del caso.


    CITAZIONE (mrcastoro99 @ 22/4/2013, 21:18) 
    ...anche se la tua fama ti ha preceduto di molto...

    ...la mia fama? ti starai confondendo con le chiappe di Tenken sul vassoio
     
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30 replies since 20/4/2013, 18:17   332 views
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