L4D - Startled Witch

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    Startled Witch: PROLOGO
    "Non mi ricordo molto di quel giorno: tutti lo nominano come il giorno in cui ho ucciso il mio primo infetto. Ma io so che è anche quello in cui è morta mia madre. Anzi, sono morte due madri, ma l'ho scoperto anni dopo..."

    La donna e il bambino camminavano mano nella mano per le strade silenziose, la pistola stretta in pugno. Lo sapeva che non avrebbe dovuto portarlo con sè, ma non si fidava di Morris: aveva un brutto sguardo e l'abitudine di spaventarlo con le sue storie.
    Il piccolo le si strinse accanto alla vista di un gatto morto. Lo fece solo perchè era un gatto: nei suoi dieci anni di vita aveva già visto di molto peggio.
    -Mamma...dove stiamo andando?
    -Cerchiamo sopravvissuti, tesoro. Vuoi tornare dagli altri? Hai paura?
    -No. Con la mamma no.
    La sua sincerità la fece sorridere.
    Continuarono il giro senza problemi, finchè un pianto sommesso non gli arrivò alle orecchie: proveniva da una catapecchia.
    -Stai qui. Ecco, prendi questa: se arrivano i mostri, spara in aria e arriverò!
    Lasciò il figlio fuori dalla porta, dandogli l'arma e un bacio in fronte. Poi entrò.

    Il buio era denso e malsano, pieno di quel lugubre pianto.
    La donna accese la torcia e la puntò verso chi stava piangendo. Il pianto si interruppe, seguito da uno strillo acuto e bestiale.
    La donna vide una figura pallida gettarsi su di lei. E gridò.


    Il bambino sentì sua mamma gridare ed antrò di corsa nel rudere, spalancando la porta.
    -Mamma...?
    Aveva paura, era sull'orlo delle lacrime.
    Inciampò sulla torcia elettrica e si trovò faccia a faccia con un cadavere: la bocca aperta in un grido silenzioso, gli occhi sbarrati nella morte, sua madre giaceva a terra, coperta di sangue.
    -Mamma! Mamma!
    La scosse, pianse, ma aveva già capito.
    Restò accanto a lei senza fiatare, finchè non gli apparve davanti il mostro: alta, pallida, il volto coperto da una massa disordinata di capelli bianchi. Una Strega.
    Ammutolito dal terrore, il bambino si alzò lentamente ed arretrò, puntando davanti a sè la pistola.
    La Strega piegò il capo di lato, gorgogliando qualcosa di incomprensibile.
    Il piccolo sbattè la schiena contro al muro: era in trappola! Allora fece l'unica cosa possibile e sparò.
    Il grilletto era duro, gli ci vollero entrambe le mani per premerlo. Lo sparo gli face fischiare le orecchie e il contraccolpo lo sbattè con forza contro la parete.
    Il mostro strillò e cadde riverso a terra, boccheggiando. Morì quasi all'istante, il petto bucato da parte a parte.
    Il bambino si sentì afferrare per un braccio e tirare verso l'uscita: era Morris.
    -Ehi, tutto bene? Dov'è tua mamma?
    L'uomo capì la risposta dalle sue lacrime.
    -Oh, no...accidenti, doveva lasciarti alla base! Andiamo, ormai è tardi per recuperarla...
    Una mano gli accarezzò i capelli e venne preso in braccio, perchè tremava così tanto da non stare in piedi.
    -Se ti può consolare...bella prima uccisione.
    No, non poteva consolarlo.

    Due mani pallide si tesero verso la Strega a terra, mentre un lugubre pianto riempiva la catapecchia. Il pianto sottile ed acuto di una bambina.
    -Mamma...?



    Startled Witch: Capitolo 1
    "Rimasi sotto l'occhio vigile di Chandra, quello indiano: sapeva dei gusti di Morris, e non mi perse di vista finchè non fui in grado di capire e difendermi dalle sue avanches. Che uomo schifoso! Era un medico fantastico, ma in quegli anni cercai di non farmi mai male..."

    Il ragazzo sotto la doccia si mise a canticchiare un brano del Flauto Magico, mentre si insaponava le braccia. L'acqua calda sulla pelle lo rilassò dopo l'ultimo attacco, lavando via il sangue marcio degli infetti. Ne aprofittò per osservarsi: su gambe e braccia le cicatrici erano numerose, ma in realtà meno di tutti gli altri. Niente di che.
    Era quella sul petto veramente forte: una grossa ypsilon, come l'iniziale del nome di sua madre, Yvonne. Era di quando l'avevano operato al cuore per fermare l'infezione.
    Senza volerlo, il suo sguardo scese alla mano destra, scoperta dal guanto che portava di solito: mancavano il mignolo e l'anulare, tagliati perchè andati in cancrena.
    Rabbrividì al ricordo legandosi l'asciugamano intorno ai fianchi.
    In quel momento la porta si spalanco ed entrò Morris: sempre spettinato, con gli occhi azzurri bordati da profonde occhiaie e la barba sfatta, lo guardò, stupito.
    "Come se non sapesse che c'ero io in bagno"
    -Oh, scusami!
    -Già. Dovevo chiudere a chiave. Puoi andare via?
    -S-Sì, certo!
    Il ragazzo non smise di fissarlo finchè non se ne fu andato, disgustato dallo sguardo famelico che gli aveva lanciato l'uomo per un attimo. Probabilmente avrebbe trovato una scusa per restare, ma per fortuna c'era Chandra nel corridoio.
    "Per fortuna che c'è lui!"
    Pensò, rivestendosi. Non si asciugò neppure i capelli, per paura che il dottore tornasse.

    Tornato nel dormitorio, trovò Emma riversa sul pavimento, in preda ad un attacco di riso irrefrenabile: sopra di lei, Alessio le stava facendo il solletico.
    Erano fratelli gemelli, sempre pronti a scherzare e giocare nonostante i pericoli. Simpatici, ma a volte esageravano.
    -A-hem...
    Due paia di occhi verdi si posarono su di luie i due ragazzi si tirarono su.
    -Ciao! Il bagno è libero?
    -Sì. Almeno credo, forse c'è Morris.
    I gemelli si guardarono come dire: "No! Che schifo!" ma non replicarono.
    -Beh, noi andiamo a fare la doccia. Ci si vede a cena!
    -Ciao.
    I ragazzi uscirono, e l'altro si stese sul letto a leggere un libro, con l'ipod nelle orecchie. Red Hot Chili Peppers.
    "Sometimes i feel like i don't have a partner... Sometimes i feel like...Ma che?"
    Si sentì scuotere una spalla e pensò al peggio, quando si trovò faccia a faccia con Chandra: era un omaccione indiano dagli occhi nerissimi e il naso aquilino, sempre pronto a prendersela con chiunque disturbasse il suo pupillo. Un uomo davvero fantastico!
    -La cena è pronta!
    -Evvai!
    -E levati questi cosi dalle orecchie, che ti assordi!
    -Uff, quanto sei noioso...

    L'indiano gli scompigliò i capelli castani e fece per andarsene, ma prima di uscire gli strizzò l'occhio.
    -Sono ancora bagnati, eh? Non vorrai ammalarti!
    -Assolutamente no! Non voglio finire nelle grinfie di...ehm...
    Quella frase raffreddò l'atmosfera.
    -Beh, Sbrigati! Sennò si fredda!

    Il momento della cena era sempre molto bello: si trovavano tutti insieme allo stesso tavolo, e per una volta sembrava di vivere in un mondo normale.
    Cucinava Suzanne, quella francese.
    Il ragazzi si ritrovòa sorridere guardando i teneri sguardi tra lei e Chandra: dicevano sempre che, finito quell'Inferno, si sarebbero sposati. Invidiava il loro ottimismo.
    Il dottor Morris gli si sedette di fronte, guardandolo sottecchi: probabilmente pensava di essere attraente, ora che si era sbarbato con cura. Orribile!
    -Allora, com'è andata oggi? Alessio?
    -Venti infetti e tre Smoker. Emma?
    -Sedici infetti, due Hunter. Chandra?
    -Ventidue infetti, quattro Smoker e un Hunter.
    -Cavolo sei sempre bravissimo!
    Quel giro era ormai un'abitudine: non era per vantarsi, ma per sapere che almeno parte degli infetti erano stati eliminati. Per avere un motivo per sorridere.
    -Grazie. Morris?
    -Poca roba: Docidi infetti e una strega. Suzanne?
    -Diciotto infetti. Sidney?
    Il ragazzo si appoggiò allo schienale della sedia tutto soddisfatto.
    -Sei Hunter, Quattro Smoker e una Strega.
    Al che, sentì una fitta al petto.
    "Sono un bugiardo! Io non ho ucciso nessuna Strega, oggi!"
    E, come un flashback, gli tornarono in mente i fatti accaduti quella mattina...


    Startled Witch: Capitolo 0
    "Sono un bugiardo! Io non ho ucciso nessuna Strega, oggi!"

    Sidney correva tra le macerie, il fucile in una mano e una mina nell'altra. Un Tank l'aveva inseguito per parecchio tempo, distruggendo tutto quello che si era trovato davanti. Sperava di averlo seminato.
    Sempre guardingo, si arrampicò sul tetto di una baracca, per controllare la zona dall'alto: adorava fare così, infatti la maggior parte delle sue vittime erano Hunter e Smoker, che sovente attaccavano da posti sopraelevati. Non gli piaceva uccidere i normali infetti: troppo simili a...persone normali.
    Mentre balzava su un albero, gli parve di vedere qualcosa di familiare e scese, camminando lentamente: davanti a lui c'era una catapecchia.
    Sentì dentro di sè una leggere angoscia, ma non capì a cos'era dovuta.
    "Mi ricordo questo posto..."
    Lasciando ogni precauzione, spinse la porta scrostata ed entrò.
    Era buio, ma dall'odore e dalle mosche capì che c'era un cadavere in decomposizione.
    Tenendosi un fazzoletto davanti alla bocca, fece un passo, ma qualcosa scricchiolò sotto il suo scarpone. Guardò: era una torcia elettrica.
    I ricordi arrivarono così repentini da farlo barcollare. Si prese la testa fra le mani.

    Un bacio sulla fronte. Un grido. Sangue. Uno sparo. Lei a terra, morta...

    Senza volerlo, emise un singhiozzo, e in quel momento sentì un rumore che lo fece gelare: un pianto.
    Molto lentamente, il fucile davanti a sè, Sidney si diresse verso quello spaventoso suono, evitando di guardare il corpo a terra. No, non voleva neppure pensarci.
    Tutte le tapparelle erano abbassate, e la luce filtrava a malapena, riempiendo la casa di righe chiare.
    -C'è nessuno?
    Sapeva cosa lo aspettava varcando la soglia di quella stanza piena di ombre. Eppure non riusciva a fermarsi, attirato suo malgrado da quel pianto cupo.
    Entrò e vide: A terra c'era un ammasso putrido e biancastro, il corpo decomposto di un infetto. Accanto ad esso, Lei.

    La Strega lo guardò da sotto i capelli bianchi, gli occhi rossi di pianto e il volto rigato di lacrime. Per un attimo, a Sidney parve una qualsiasi ragazza spaventata. Ma si ricredette quando essa gli si gettò addosso.
    Preso alla sprovvista, la colpì con il calcio del fucile, sbattendola a terra.
    La Strega ringhiò e si rialzò.
    Il ragazzo non ci pensò oltre: prese la mira e premette il grilletto. Un sottile click! Lo avvertì che era scarico.
    -Accidenti!
    Intanto, l'infetta era tornata all'assalto, balzando con gli artigli pronti a dilaniarlo. Il sopravvissuto impugnò l'arma come un bastone e la colì mentre era a mezz'aria, al volto, stordendola.
    Ma si fermò: Guardandola abbandonata sul pavimento, inerme e disarmata, non ebbe il coraggio di finirla.
    La Strega cominciò a riprendersi ed aprì un occhio, incontrando il suo sguardo impietosito. E ricominciò a piangere, senza rialzarsi.
    Sidney le si accucciò accanto, con il cuore a mille: non aveva mai familiarizzato con un infetto.
    -Ciao. Stai bene?
    Lei scosse la testa.
    -Già, hai ragione, ti ho picchiata...
    Accennò un sorriso e l'altra smise di lamentarsi, fissandolo senza fiatare.
    Aveva gli occhi marroni, non rossi come al solito.
    "Che strano..."
    D'improvviso, essi virarono ad un cupo vermiglio, e l'infetta cercò di colpirlo con i suoi lunghi artigli al viso, con uno strillo acuto.
    -Ah!
    Il ragazzo li schivò per un pelo e la colpì di nuovo alla testa, stavolta tramortendola.
    Di nuovo ebbe l'occasione di ucciderla, ma non lo fece. Forse per chè nel suo sguardo
    aveva visto paura e... umanità?
    Gli venne un'idea stupida e pericolosa.
    Ma com'era sua abitudine, ignorò il buonsenso ed agì.

    Al suo risveglio, la Strega capì di non essere pù nella catapecchia.
    -M...mamma?
    Cercò di alzarsi, ma capì di evere le caviglie bloccate. Con un ringhio, si gettò sulle catene e cominciò a morderle con furia, strillando. Lo fece finchè il sangue non le riempì la bocca. Allora si abbandonò contro il muro ululando e piangendo con tutte le sue forze.
    -Ehi, non piangere! Non voglio farti niente!
    In un attimo di lucidità, l'infetta si fermò, cercando chi avesse parlato.
    Sentì per la prima volta la paura.
    -Non sai parlare?
    In risposta, lei gorgogliò qualcosa e tornò a singhiozzare.
    -Mamma...mamma...
    Sidney, in un angolo d'ombra per non farsi vedere, restò a bocca aperta.
    "Mamma? Allora sa parlare! O forse è l'unica cosa che sa dire... Comunque se resto qui potrebbe agitarsi e farsi sentire. Tornerò domani."
    -Tornerò domani. Con del cibo.
    La Strega non fece alcun segno di aver capito e si chiuse a riccio sul pavimento. Il ragazzo uscì dal garage senza farsi vedere, in parte spaventato e in parte eccitato: Se lo avessero scoperto, sicuramente l'avrebbero uccisa, ma quel mistero lo riempiva di adrenalina.

    Pensò di essere abbastanza lontano da falsare qualunque sospetto, senza accorgersi di un paio di occhi azzurri che lo fissavano da dietro un cespuglio.
    -E bravo il nostro Sidney...


    Edited by DamaXion - 6/3/2012, 23:15
     
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    -Evvai! Pfff, noioso che sei!

    Eh? Leva Evvai! O la frase diventa ambigua

    E poi hai scritto docidi invece di dodici
     
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    CITAZIONE (Hidden in the Shadow @ 27/2/2012, 07:24) 
    CITAZIONE
    -Evvai! Pfff, noioso che sei!

    Eh? Leva Evvai! O la frase diventa ambigua

    E poi hai scritto docidi invece di dodici

    Ambigua cioè?
     
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    CITAZIONE (DamaXion @ 27/2/2012, 13:37) 
    CITAZIONE (Hidden in the Shadow @ 27/2/2012, 07:24) 
    Eh? Leva Evvai! O la frase diventa ambigua

    E poi hai scritto docidi invece di dodici

    Ambigua cioè?

    E' contento o seccato? Non è chiaro...
     
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    CITAZIONE (Hidden in the Shadow @ 27/2/2012, 14:11) 
    CITAZIONE (DamaXion @ 27/2/2012, 13:37) 
    Ambigua cioè?

    E' contento o seccato? Non è chiaro...

    Contento della cena e seccato con Chandra :P
     
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    CITAZIONE (DamaXion @ 27/2/2012, 14:44) 
    CITAZIONE (Hidden in the Shadow @ 27/2/2012, 14:11) 
    E' contento o seccato? Non è chiaro...

    Contento della cena e seccato con Chandra :P

    No, grazie capitan ovvio............
    In ogni caso è sbagliato e va cambiato
     
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    CITAZIONE (Hidden in the Shadow @ 27/2/2012, 14:47) 
    CITAZIONE (DamaXion @ 27/2/2012, 14:44) 
    Contento della cena e seccato con Chandra :P

    No, grazie capitan ovvio............
    In ogni caso è sbagliato e va cambiato

    Uffa... e che ci metto?
     
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    -E levati questi cosi dalle orecchie, che ti assordi!-
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    Mandato MP all'utente, nell'attesa la smisto in Altri Racconti.
     
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