Phobos

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  1. Dulaan
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    Boris stava tornando a casa. Era buio, i lampioni spenti, e in giro nemmeno un'anima.

    Suo padre aveva avuto un incidente in moto nel quale si ruppe il ginocchio, e per sistemarlo gli venne messo un qualche strano pezzo di ferro nelle gamba a opera di una clinica privata di nome “XamenorLab”. Boris aveva quindi preso un appuntamento in clinica per la settimana dopo in vece di suo padre, che era impossibilitato a camminare a causa dell'impianto.

    Non era mai stato un coraggioso, e questa situazione lo terrorizzava parecchio. Non vedeva l'ora di tornare a casa e farsi rassicurare dai suoi genitori, ma non prima di essersi accertato che fossero davvero loro e che non fossero stati sostituiti da qualche mostro pronto a tendergli una trappola.

    Fece l'ultima parte del tragitto quasi correndo, per timore che delle ombre lo seguissero.

    Entrato in casa salì al piano superiore e salutò i suoi, che ricambiarono con un abbraccio. Dopo un po' sua madre lo chiamò in cucina.
    “Boris! Vieni qua!”
    “Che c'è mamma?”
    “Cosa vorresti per cena caro?”
    “Niente in particolare, scegli pure tu per me”

    Sedutosi a tavola, Boris si preparò a mangiare un gran bel piatto di carne intavolando una conversazione frivola con i suoi genitori.
    La carne aveva un sapore strano, diverso dal solito, ma non ci fece caso.

    Verso la fine della cena notò che qualcosa gocciolava dal vano sotto il lavandino, e quel qualcosa aveva creato una grande macchia rosso scuro a terra bagnandogli i piedi scalzi.
    Con l'ultimo boccone di carne in bocca si sporse sotto il tavolo e toccò quella macchia, rabbrividendo istantaneamente.

    Si rimise seduto. I suoi genitori lo fissavano con un sorriso perverso che occupava tutta la faccia e con gli occhi rossi che lui aveva sempre temuto lo osservassero da dentro l'armadio.

    Nello stesso momento i suoi denti morsero qualcosa di duro.
    Boris tirò fuori un pezzo di ferro dalla bocca.

    Un pezzo di ferro con su scritto “..menorLa..”.



    “Bah. Che schifo 'sta storia” penso tra me e me.
    “Non ha nulla di spaventoso, non vedo perchè sia catalogata tra le creepypasta, è solo stupida”
    Avevo deciso che quella sarebbe stata l'ultima pasta della serata, perciò chiudo il pc e mi preparo a dormire.

    O almeno ci provo.

    Spengo la luce e mi metto sotto le coperte.
    Come al solito non riesco a prendere sonno velocemente, e mi vengono in mente tutti i personaggi spaventosi con cui ho fatto conoscenza oggi.
    “Che noiosa la storia di smile.jpg. Non ha nulla di creepy, ed è palesemente un falso, non capisco perché dovrebbe spaventare”

    Penso sempre queste cose tra me e me, mi convinco che ciò che ho letto non possa accadere davvero. Ma c'è una parte del mio cervello che continua a prendersi gioco di me, a farmi credere che sia possibile.
    Apro gli occhi per accertarmi che tutto vada bene, in un lampo di luce proveniente dall'autostrada di fronte casa mia scorgo in un angolo quel dannato cane sorridente fissarmi. Apro la luce dell'abat-jour. “Ecco, non era niente, lo sapevo io che non era possibile”

    Continuo a cercare di calmarmi. Chiudo luce e occhi e provo a dormire, sperando di riuscirci in fretta. Ma, anche se non vorrei ammetterlo, quella finta apparizione mi ha reso inquieto. E le cose non possono che peggiorare, continuerò a suggestionarmi ed a immaginarmi cose fino a che non crollerò dalla stanchezza.

    La pasta che ho appena letto mi fa venire in mente altre paure, ora temo che i miei non siano chi dicano di essere, che in realtà stiano solo aspettando il momento più propizio per torturarmi, o per fare degli esperimenti con me.

    Mi alzo dal letto. Mi affaccio nella camera dei miei. Dormono, fortunatamente. Visto che ci sono vado in bagno, non vorrei che mia madre o mio padre mi avessero visto e mi prendessero per pazzo. Sono un po' paranoico, si è notato, vero?

    Di ritorno dal bagno, lavandomi le mani so già che vedrò qualcosa di strano nella specchiera di fronte a me.
    Mi lavo le mani, cerco di fare in fretta, stando attento a non fissare lo specchio, e gettando ogni tanto un'occhiata al corridoio buio alle mie spalle.
    “Incredibile, questa volta non c'è niente nello specchio”

    Asciugo le mani, mi volto per tornare nella mia camera, ma con la coda dell'occhio vedo il mio riflesso nello specchio immobile. Mi giro lentamente. Mi fissa. Sorride in un modo terrificante, e allo stesso tempo si lecca le labbra come se stesse per gustare qualcosa di prelibato.

    Corro nel corridoio e accendo la luce.

    Mi volto verso il bagno. Non c'è più nessun riflesso. Solo la mia immaginazione, come sempre.
    Controllo di nuovo i miei e torno a letto.

    “Cavolo! Perché sono così stupido da farmi spaventare da solo? Non ci devo pensare. Devo pensare ad altro. Concentrarmi su qualsiasi altra cosa. Asoclauq ehc non aibba a ehc eraf noc itrsom o ilimis. Ehcna al aloucs ebberdna eneb. Isaislauq asoc erdna...

    Scatto seduto sul letto e accendo l'abat-jour.

    “Ma che cazzo?! Stavo... pensando al contrario???”

    Sono terrorizzato. Ho brividi lungo tutto il corpo e sudo freddo. Non riesco neppure a muovermi dalla paura.

    “Come diavolo è possibile??? La suggestione non può fare una cosa del genere, che diavolo mi prende???”

    Mi sento toccare i piedi. Li ritiro immediatamente e prendo le ginocchia tra le braccia.
    “Stai calmo. Stai calmo. Non è niente. Non può essere niente. Starò solo sognando.”

    Mi guardo intorno. Stringo ancora di più le gambe tra le braccia. Nella penombra del corridoio vedo quel maledettissimo cane sorridente fissarmi. Solo che non scompare appena sbatto le palpebre. E' ancora lì immobile.

    Sento l'acqua del lavandino in bagno cominciare a scorrere. Sono sempre più terrorizzato. Vorrei piangere. Ma ho troppa paura che se facessi qualsiasi cosa mi salterebbero tutti addosso. Si, tutti. Ora li vedo tutti insieme.

    Il cane nel corridoio, le mani bianche che tentano di afferrare i miei piedi, la tv che si accende e spegne da sola trasmettendo solo segnale statico, gli occhi giallo ambra dentro l'armadio...

    La luce li rende ancora più spaventosi. Mi balena in testa un'idea.
    Spengo la luce. Magari, come nei miei incubi, mi assaliranno e morirò velocemente...

    Non accade nulla...

    Riaccendo la luce, e la mia mano tremante non facilita quest'azione.

    La luce invade la camera, niente più mostri. Nulla.

    Mi metto in piedi, ancora tremante e finalmente con le lacrime che scendono libere sul viso. Vado dai miei. Chiedo di poter dormire con loro. Sembrano preoccupati, ma accettano. E io mi addormento quasi subito...

    “Ma che...?”
    Mi sveglio nel mio letto col pc aperto sulle gambe.
    “Era solo un sogno? Ma era così reale...”

    Non tremo più, e il mio viso non è umido. Devo aver sognato tutto quanto, per fortuna.

    Chiudo il pc, ma non sono in condizione di dormire, sono ancora terrorizzato da quel sogno orrendo. Lascio la luce accesa, ma so che se accadesse ciò che è successo nel sogno non basterebbe.

    Vado dai miei e con la scusa di un malore mi faccio preparare qualcosa per lo stomaco. Sarà da egoista, ma sono davvero troppo spaventato.

    Prendo l'infuso in cucina con mia madre e ci dirigiamo ognuno verso la propria stanza.
    Mi è sembrato di vedere il solito cane nel salone, ma sono con mia madre e non mi spaventa più di tanto.
    Mi è sembrato di vedere il mio riflesso sorridere e fissarmi in uno specchio nel corridoio, ma ora mi sento al sicuro.
    Mi è sembrato che degli occhietti gialli scintillanti mi aspettassero dietro la porta dello stanzino in fondo al corridoio, ma sarà sicuramente un'illusione ottica.

    Arrivati quasi in camera sento un rumore alle mie spalle, mi volto per controllare.
    Mi sento il cuore in gola.
    Tutti quei mostri sono lì di fronte a fissarmi. Rimango nuovamente immobile a tremare e a piangere.

    Mi viene la nausea, devo vomitare. Il conato mi piega in due. Sento qualcosa di duro uscire dalla bocca.

    Un pezzo di ferro. Un pezzo di ferro con su scritto “..menorLa..”

    Mi giro di scatto. Mio padre e mia madre mi fissano con un sorriso perverso e gli occhi rossi.

    Continuano ad avanzare da tutte e due le direzioni. Lentamente. Godendosi le mie lacrime e le mie urla. Sono vicini. Sempre più vicini.

    Vorrei tanto potermi svegliare...



    Ora che la riguardo, mi accorgo che è incredibilmente lunga, ma spero che qualcuno la voglia leggere lo stesso :asd: potrebbe sembrare senza senso, ma quello che volevo trasmettere era proprio quel senso di irrazionalità che ci porta a immaginare delle cose che non possono esistere e di conseguenza ci spaventano.
    I consigli sono sempre graditi :peoflow: :peoflow:

    Special thanks to Smertefull_Dodskamp per aver dato l'ultima revisione <3
     
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  2. Sephir
         
     
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    Carina, mi è piaciuta

    ma troppi sogni nei sogni nei sogni :siga:
     
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  3. GummyBear
         
     
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    All'inizio ero un pò confusa,ma poi l'ho riletta per bene e mi è piaciuta :peoflow:
     
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  4. StiffMeister
         
     
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    nice!
     
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  5. Cavagar
         
     
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    Preferivo la prima, è un po' troppo descrittiva questa, ma bella comunque non male aNore mio.
     
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  6. Dulaan
         
     
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    CITAZIONE (Cavagar @ 6/10/2011, 21:22) 
    Preferivo la prima, è un po' troppo descrittiva questa, ma bella comunque non male aNore mio.

    Volevo soffermarmi su quei particolari ç___ç ma ti amo lo stesso, tranquillo <3
     
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  7. MarioRossiXD
         
     
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    Tsk! A me è piaciuta parecchio, mi ha colpito molto. Bravo Nataluccio mio ^3^ :patguru:
     
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  8. Dulaan
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    CITAZIONE (MarioRossiXD @ 6/10/2011, 23:11) 
    Tsk! A me è piaciuta parecchio, mi ha colpito molto. Bravo Nataluccio mio ^3^ :patguru:

    Grazie ç__ç verrai leccato dalla testa ai piedi appena ci vediamo <3
     
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  9. Klaius
         
     
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    Bellissima,ed è scritta anche magnificamente
     
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  10. archi83
         
     
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    Bella!!! Una MetaCreepyPasta fantastica!!!

    Ammetto che ci farei un film su questa!!!
     
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9 replies since 6/10/2011, 12:04   505 views
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