Suicidio ed eutanasia

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  1. AlphaCharlie
         
     
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    Visto che fa figo aprire questi topic seri ne apro pure io uno su un argomento abbastanza spinoso

    Che ne pensate del suicidio?
    E' giusto, secondo voi che qualcuno tolga alla vita ad un'altra persona con il suo consenso (eutanasia)?
     
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  2. Nokastu
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    *Erezione*

    Penso che sia GIUSTISSIMO. Se ognuno di noi è insodisfatto della propria vita, dovremmo avere il dominio assoluto di quest'ultima. Se non si ha abbastanza coraggio, si chiede ad un'amico.

    Anche se, se tutti pensassero così, ci sarebbe un degrado di popolazione troppo grande. Manderebbe in tilt la popolazione, che si unirebbe e cercherebbe di cooperare per il bene del genere umano.
     
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    Il Suicidio è una scelta molto azzardata, però non è giusto che uno che vuole farla finita, debba essere costretto a vivere perché altra gente vuole continuarlo ad usare, comunque, è pur sempre sprecare una cosa unica, quindi prima di pensare al suicidio, tenterei di rimediare a tutto, se poi la vita peggiora ancor di più, morire potrebbe rimane l' unica scelta.
     
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  4. RakeRock
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    Per come la penso io, ognuno è il padrone supremo della propria vita, ed ha il pieno diritto di decidere cosa farne, però, non deve intaccare le altre vite (esempio: se mi voglio suicidare ovviamente non vado in contromano in autostrada, piuttosto mi butto sotto un treno), spero di aver reso l'idea lol... e comunque un "suicida" non è che la mattina si alza e dice: "toh, oggi mi ammazzo", ci pensa giorni e giorni, forse anche anni, perché è appunto consapevole che una volta fatto non si torna indietro...

    Ancora più favorevole per l'eutanasia, che senso ha vivere attaccato ad una macchina e senza potersi alzare dal letto?
    Se io non voglio vivere in quelle condizioni, e voglio che stacchino la spina, colui che me la stacca non è un assassino, anzi un benefattore, come si suol dire è colui che mi "finisce per non farmi soffrire", e davvero, dal mio punto di vista, non ci vedo niente di male, assolutamente niente...

    Penso si che la vita sia una specie di dono, ma il dono è tuo, e non di qualcun altro... sei TU, e nessun altro, a decidere cosa farne della TUA vita


    CITAZIONE (†Gizamimi_pichu98† @ 25/9/2011, 15:22) 
    Il Suicidio è una scelta molto azzardata, però non è giusto che uno che vuole farla finita, debba essere costretto a vivere perché altra gente vuole continuarlo ad usare, comunque, è pur sempre sprecare una cosa unica, quindi prima di pensare al suicidio, tenterei di rimediare a tutto, se poi la vita peggiora ancor di più, morire potrebbe rimane l' unica scelta.

    Gizamimi, ti ricordo che non tutti sono fatti allo stesso modo, c'è chi non ha la forza di carattere necessaria a rialzarsi e cercare di rimediare tutto, comunque non considero affatto chi si suicida un codardo, anzi... perché per farlo deve compiere un azione che personalmente, e in questo momento, io non avrei mai il coraggio di fare (e anche il motivo lol)
     
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  5. - H e x a -
         
     
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    La vita è tua, e sei libero di scegliere cosa fare. E mi pare che suicidio ed eutanasia rientrino nel diritto fondamentale "Sei libero di fare quello che vuoi senza danneggiare la libertà altrui".
     
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    Io penso che il suicidio sia corretto,se uno è arrivato al punto di non ritorno e non può più sopportare la propria vita, senza rimedi. Però se uno si deve suicidare per motivi futili (Ma che nella testa del suicida rimangono validi) lo fermo assolutamente. Non mi pare giusto buttare la vita per grandissime cazzate.
     
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  7. Kalinicta
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    Approvo l'eutanasia, non approvo dal mio punto di vista, il suicidio.
     
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    Ho paura di postare perché so dove arriveremo :omg:
    Personalmente, il suicidio è la più grande forma di vigliaccheria, perché il semplice suicidio è un voler scappare da un qualcosa che apparentemente non ci permette di vivere serenamente. Ma il suicidio ci priva della cosa più importante che abbiamo, la vita, e non accetto che uno si suicidi perché è stato bocciato, perché una ragazza l'ha lasciato (e non parliamo di fidanzamente decennale, spesso sono gli adolescenti che lo fanno per questo) e ciò è inammissibile. Innanzitutto si fa un torto a noi stessi, perché chi si ammazza HA delle possibilità per rialzarsi e continuare a vivere, ma anche alle persone che ci vogliono bene e per cui siamo importanti. Chi si suicida, ancora, è vigliacco ed anche irrispettoso, perché mentre sa che non soffrirà (???) più, lascerà un vuoto incolmabile nel cuore dei suoi cari. Solo noi comandiamo sulla nostra vita? Spiegalo a dei genitori che perdono il loro figlio perché la ragazza lo ha lasciato e si è buttato sotto un treno, spiegalo ad un bambino che suo fratello non ci sarà più e non tornerà mai a giocare con lui, spiega che non devono disperarsi se l'ultima conversazione con lui è stato un litigio, magari concluso con un "ma ucciditi" o "ma vai a morire"...
    Da giovani non si pensa a queste cose, io comando sulla mia vita, io non ho bisogno di regole, sono libero di drogarmi e fare di tutto, tanto sono grande, ma ci si accorge troppo tardi di essere ancora dei bambini dentro, e non siamo noi che paghiamo le conseguenze. Anch'io sono giovane, anch'io a volte non mi reputo maturo nel modo di comportarmi, ma nelle cose serie cerco di mettere da parte il mio orgoglio e di pensare che ciò che faccio può far soffrire gli altri.
    Comunque, stiamo parlando di suicidio in maniera generale, ma penso sia giusto distinguere vari casi: per esempio, l'accettare di morire per compiere qualcosa di buono è un grandissimo gesto, ditemi se c'è una dimostrazione di amore e di bontà più genuina del sacrificare la propria vita per gli altri; pensate chi accetta di aiutare la gente nelle zone di guerra, dove sa che rischia la vita tutti i giorni, pensate chi per il bene dell'informazione è stato ucciso per aver informato il mondo dei crimini commessi dal proprio governo, pensate nei tempi antichi ai vari casi di soldati gettatisi nelle fauci del nemico per permettere al proprio esercito di trionfare, o di quel re ateniese che si fece uccidere perché Atene avrebbe perso la battaglia se lui fosse rimasto vivo, invece di pensare a se stesso ha dato priorità alla patria. E' questo il "suicidio" glorioso che """"permetto"""", ma, ancora, uccidersi per una puttanata non lo trovo giusto, né per se, né per gli altri.
    Sull'eutanasia non voglio dilungarmi molto, però voglio dire che non credo siano credibili quelle dichiarazioni del paziente di voler subire l'eutanasia, se è in coma irreversibile, per esempio, non può in alcun modo pronunciarsi, se non attraverso sistemi blablabla blablabla.
    Per cui, non sono contro l'eutanasia, ma per me non si dovrebbe neanche arrivare a quello.
    Se le condizioni in cui si trova il paziente al momento dell'incidente (qualunque esso sia) siano reversibili e permettano di vivere una vita normale (essere sulla sedia a rotelle non è una vita impossibile, impossibile è essere paralizzati completamente, per esempio), bisogna fare di tutto per aiutarlo, ma se le condizioni in cui si trova sono irreversibili e dovesse rimanere un vegetale, allora preferirei che non fosse proprio mantenuto in vita.
    Personalmente, io non vorrei essere un vegetale pur di rimanere in vita, quella NON E' vita, quello non è vivere, ma SOPRAVVIVERE, e preferirei che i miei cari avessero come ultimo ricordo di me una persona normale e felice, non un "essere" incapace di comunicare, di muoversi, di vivere autonomamente.
    Se tanto devo morire lo stesso, preferisco non svegliarmi dopo l'incidente, piuttosto che vivere 10,20,30 anni così e morire di fame e di sete dopo una lenta agonia.
    Per ricollegarci al discorso di prima, questi sono i casi in cui la morte è meglio del sopravvivere, non una delusione amorosa, scolastica, il non accettare il proprio corpo o quelle cazzate.
    Riflettete, e provate a pensare a ciò che avete ricevuto, perché non si torna indietro.
    E vorrei che leggeste e rifletteste su ciò che ho detto, perché non ho espresso la mia opinione, l'ho fatto sì ma facendovi capire accuratamente PERCHE' penso questo...
     
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  9. Nibiru The Master
         
     
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    Uno fa quel che cazzo vuole della propria vita

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  10. - H e x a -
         
     
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    CITAZIONE (» S h i n † a k a ™ @ 26/9/2011, 14:55) 
    Ho paura di postare perché so dove arriveremo :omg:
    Personalmente, il suicidio è la più grande forma di vigliaccheria, perché il semplice suicidio è un voler scappare da un qualcosa che apparentemente non ci permette di vivere serenamente. Ma il suicidio ci priva della cosa più importante che abbiamo, la vita, e non accetto che uno si suicidi perché è stato bocciato, perché una ragazza l'ha lasciato (e non parliamo di fidanzamente decennale, spesso sono gli adolescenti che lo fanno per questo) e ciò è inammissibile. Innanzitutto si fa un torto a noi stessi, perché chi si ammazza HA delle possibilità per rialzarsi e continuare a vivere, ma anche alle persone che ci vogliono bene e per cui siamo importanti. Chi si suicida, ancora, è vigliacco ed anche irrispettoso, perché mentre sa che non soffrirà (???) più, lascerà un vuoto incolmabile nel cuore dei suoi cari. Solo noi comandiamo sulla nostra vita? Spiegalo a dei genitori che perdono il loro figlio perché la ragazza lo ha lasciato e si è buttato sotto un treno, spiegalo ad un bambino che suo fratello non ci sarà più e non tornerà mai a giocare con lui, spiega che non devono disperarsi se l'ultima conversazione con lui è stato un litigio, magari concluso con un "ma ucciditi" o "ma vai a morire"...
    Da giovani non si pensa a queste cose, io comando sulla mia vita, io non ho bisogno di regole, sono libero di drogarmi e fare di tutto, tanto sono grande, ma ci si accorge troppo tardi di essere ancora dei bambini dentro, e non siamo noi che paghiamo le conseguenze. Anch'io sono giovane, anch'io a volte non mi reputo maturo nel modo di comportarmi, ma nelle cose serie cerco di mettere da parte il mio orgoglio e di pensare che ciò che faccio può far soffrire gli altri.
    Comunque, stiamo parlando di suicidio in maniera generale, ma penso sia giusto distinguere vari casi: per esempio, l'accettare di morire per compiere qualcosa di buono è un grandissimo gesto, ditemi se c'è una dimostrazione di amore e di bontà più genuina del sacrificare la propria vita per gli altri; pensate chi accetta di aiutare la gente nelle zone di guerra, dove sa che rischia la vita tutti i giorni, pensate chi per il bene dell'informazione è stato ucciso per aver informato il mondo dei crimini commessi dal proprio governo, pensate nei tempi antichi ai vari casi di soldati gettatisi nelle fauci del nemico per permettere al proprio esercito di trionfare, o di quel re ateniese che si fece uccidere perché Atene avrebbe perso la battaglia se lui fosse rimasto vivo, invece di pensare a se stesso ha dato priorità alla patria. E' questo il "suicidio" glorioso che """"permetto"""", ma, ancora, uccidersi per una puttanata non lo trovo giusto, né per se, né per gli altri.
    Sull'eutanasia non voglio dilungarmi molto, però voglio dire che non credo siano credibili quelle dichiarazioni del paziente di voler subire l'eutanasia, se è in coma irreversibile, per esempio, non può in alcun modo pronunciarsi, se non attraverso sistemi blablabla blablabla.
    Per cui, non sono contro l'eutanasia, ma per me non si dovrebbe neanche arrivare a quello.
    Se le condizioni in cui si trova il paziente al momento dell'incidente (qualunque esso sia) siano reversibili e permettano di vivere una vita normale (essere sulla sedia a rotelle non è una vita impossibile, impossibile è essere paralizzati completamente, per esempio), bisogna fare di tutto per aiutarlo, ma se le condizioni in cui si trova sono irreversibili e dovesse rimanere un vegetale, allora preferirei che non fosse proprio mantenuto in vita.
    Personalmente, io non vorrei essere un vegetale pur di rimanere in vita, quella NON E' vita, quello non è vivere, ma SOPRAVVIVERE, e preferirei che i miei cari avessero come ultimo ricordo di me una persona normale e felice, non un "essere" incapace di comunicare, di muoversi, di vivere autonomamente.
    Se tanto devo morire lo stesso, preferisco non svegliarmi dopo l'incidente, piuttosto che vivere 10,20,30 anni così e morire di fame e di sete dopo una lenta agonia.
    Per ricollegarci al discorso di prima, questi sono i casi in cui la morte è meglio del sopravvivere, non una delusione amorosa, scolastica, il non accettare il proprio corpo o quelle cazzate.
    Riflettete, e provate a pensare a ciò che avete ricevuto, perché non si torna indietro.
    E vorrei che leggeste e rifletteste su ciò che ho detto, perché non ho espresso la mia opinione, l'ho fatto sì ma facendovi capire accuratamente PERCHE' penso questo...

    Risposta:

    CITAZIONE (Nibiru The Master @ 26/9/2011, 16:55)
    Uno fa quel che cazzo vuole della propria vita

    Per l'eutanasia:
    Io personalmente farò scrivere e sottoscrivere che se mai vada in coma, voglio che mi stacchino la spina. Ti rendi conto che per 10 anni o più sarei attaccato ad una macchina, occupando un letto, privando probabilmente dei malati delle loro cure? Preferisco morire, donare tutti gli organi che posso e dare il corpo alla scienza per la ricerca medica, tanto a me non serve più.
     
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    [QUOTE=- H e x a -,26/9/2011, 17:14 ?t=47951353&st=0#entry334038472]
    CITAZIONE (Nibiru The Master @ 26/9/2011, 16:55)
    Uno fa quel che cazzo vuole della propria vita

    Questo è quello che riesci a dire? :omg:
    Dopo tutto quello che ho detto?
    Ok, riprendiamo il ragionamento che ho fatto per l'aborto: se tuo figlio si suicidasse, avresti il coraggio di dire "Uno fa quel che cazzo vuole della propria vita"?

    CITAZIONE
    Per l'eutanasia:
    Io personalmente farò scrivere e sottoscrivere che se mai vada in coma, voglio che mi stacchino la spina. Ti rendi conto che per 10 anni o più sarei attaccato ad una macchina, occupando un letto, privando probabilmente dei malati delle loro cure? Preferisco morire, donare tutti gli organi che posso e dare il corpo alla scienza per la ricerca medica, tanto a me non serve più.

    Giustissimo
     
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  12. - H e x a -
         
     
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    CITAZIONE (» S h i n † a k a ™ @ 26/9/2011, 17:19) 
    Questo è quello che riesci a dire? :omg:
    Dopo tutto quello che ho detto?
    Ok, riprendiamo il ragionamento che ho fatto per l'aborto: se tuo figlio si suicidasse, avresti il coraggio di dire "Uno fa quel che cazzo vuole della propria vita"?

    Si, perché?
    È naturale che ne sarei stravolto, vorrei trovare il motivo del perché l'ha fatto, e vorrei riaverlo sicuramente. Ma questo è un sentimento egoistico: non importa quanto io lo rivoglia, lui ha fatto la sua scelta. Cosa avresti potuto fare? Incatenarlo a letto per impedirglielo? Tenerlo sotto controllo qualunque cosa faccia? È ingiusto e viola la sua libertà.
    Parlare di affetti è inutile, ti faccio un esempio: sei animalista convintissimo, ed odi con tutto te stesso i cacciatori. Il tuo migliore amico di una vita decide di cacciare, cosa fai? Di punto in bianco lo odi? Se fossi coerente, odieresti tutti i cacciatori a prescindere. Queste cose vanno fuori dall'oggettività, non si può parlare delle cose solo con fatti personali.
     
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    Il suicidio è egoistico, il pensare al bene di una persona cara non lo è. Specialmente se la scelta rientra in quel 90% di motivazioni inutili.
    Il suicidio è immaturità.
    In questi casi il ragionare per sentimenti non è sbagliato, perché coincide con il "giusto" modo di agire.
    Se si stesse per buttare dal balcone davanti ai tuoi occhi avresti il coraggio di dire "è una tua scelta, buttati"? Ora parli così perché è lontano e inimmaginabile per un ragazzo, ed è giusto che sia così, però mettersi nei panni, per esempio, dei tuoi genitori, unito ad un minimo di astrazione, ti fa immaginare cosa possano lontanamente provare.
    Immagino che tu vada ancora a scuola, giusto? Al di là degli obblighi legali, i tuoi genitori non ti permetterebbero di interrompere gli studi di punto in bianco, perché pensano a te e al tuo futuro, visto che tu ragazzo non puoi ancora capire quel mondo.
    Qui è la stessa cosa: so per certo che se si verificasse ciò che ti ho detto manderesti al diavolo le tue attuali condizioni e lo fermeresti. Per essere meno astratti, da grande sicuramente cambierai almeno di poco la tua idea quando sentirai ragazzi della tua attuale età fare questi gesti da sprovveduti.
    In risposta a ciò che hai detto sopra, odierei, o meglio, non accetterei assolutamente il suo essere cacciatore, ma se all'infuori di quello fosse una persona normalissima, sarebbe ancora mio amico. C'è da vedere se era già cacciatore quando siamo diventati amici, perché in quel caso non potrei odiarlo visto ho scelto io di diventare suo amico.
    In ogni caso, sfrutterei l'occasione per cercare di capire il suo punto di vista, facendogli capire il mio.
    Ho amici che riguardo determinati argomenti la pensano in maniera completamente differente, per esempio amici atei che la pensano come me in TUTTO, ma che hanno idee religiose diverse.
     
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  14. - H e x a -
         
     
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    CITAZIONE (» S h i n † a k a ™ @ 26/9/2011, 17:46) 
    Il suicidio è egoistico, il pensare al bene di una persona cara non lo è. Specialmente se la scelta rientra in quel 90% di motivazioni inutili.
    Il suicidio è immaturità.
    In questi casi il ragionare per sentimenti non è sbagliato, perché coincide con il "giusto" modo di agire.
    Se si stesse per buttare dal balcone davanti ai tuoi occhi avresti il coraggio di dire "è una tua scelta, buttati"? Ora parli così perché è lontano e inimmaginabile per un ragazzo, ed è giusto che sia così, però mettersi nei panni, per esempio, dei tuoi genitori, unito ad un minimo di astrazione, ti fa immaginare cosa possano lontanamente provare.
    Immagino che tu vada ancora a scuola, giusto? Al di là degli obblighi legali, i tuoi genitori non ti permetterebbero di interrompere gli studi di punto in bianco, perché pensano a te e al tuo futuro, visto che tu ragazzo non puoi ancora capire quel mondo.
    Qui è la stessa cosa: so per certo che se si verificasse ciò che ti ho detto manderesti al diavolo le tue attuali condizioni e lo fermeresti. Per essere meno astratti, da grande sicuramente cambierai almeno di poco la tua idea quando sentirai ragazzi della tua attuale età fare questi gesti da sprovveduti.
    In risposta a ciò che hai detto sopra, odierei, o meglio, non accetterei assolutamente il suo essere cacciatore, ma se all'infuori di quello fosse una persona normalissima, sarebbe ancora mio amico. C'è da vedere se era già cacciatore quando siamo diventati amici, perché in quel caso non potrei odiarlo visto ho scelto io di diventare suo amico.
    In ogni caso, sfrutterei l'occasione per cercare di capire il suo punto di vista, facendogli capire il mio.
    Ho amici che riguardo determinati argomenti la pensano in maniera completamente differente, per esempio amici atei che la pensano come me in TUTTO, ma che hanno idee religiose diverse.

    E tu che ne sai cosa pensa uno che si suicida? Chi sei tu per dire che è una scelta immatura ed egoistica? Non puoi sapere cosa passa per la testa di una persona. "Si suicida perché la ragazza l'ha lasciato, che immaturo"... Tu cosa pretendi di sapere? Magari è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, magari soffre da tutta la vita. Il tuo è un pregiudizio abbastanza cattivo, come dire: "Chi cade in depressione è debole di carattere". Ti permetti di giudicare senza nemmeno conoscere, io avevo un amica anoressica e depressa, i suoi cercavano di "salvarla", ma cosa si può fare? Così ha scelto, e quella è stata la causa della sua scelta.
     
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    Pensi che tutti si suicidino perché soffrono da tanti anni, non hanno nessuno, e così via?
    Un ragazzo che conoscevo, un ragazzo di 17 anni, era normalissimo, poi è stato lasciato e dopo un periodo di tristezza si è gettato sotto un treno. Che uno amplifichi dentro di se un dolore rendendolo insopportabile capita, ma cavolo, quante persone hanno sofferto così, o magari anche peggio? Devi cercare di farti forza, apprezzare ciò che di bello c'è nella vita, vedere positivo, non può una cosa del genere portarti a buttare la tua vita...
    E' anche un insulto a coloro che sono stati privati della loro vita ingiustamente, oltretutto.
    E' solo un ipotesi, ma si dice che Primo Levi si sia suicidato. Se anche fosse, sarebbe il suicidio di un uomo deportato ad Auschwitz, e la maggior parte delle persone suicide non hanno provato neanche un'unghia della sofferenza, del dolore provato da quella povera gente. Un dolore che si è portato dentro per decenni, che l'ha tormentato. Oltretutto, nel periodo finale della sua vita si era fatto carico della madre e della suocera malate, portandolo a quello che sembrebbe essere un suicidio.
    Ti pare che i suicidi abbiano provato tale dolore?
    Tu dici che il mio è un pregiudizio cattivo, per come l'hai interpretato sì, ma non tutti erano depressi, non hanno avuto la forza di rialzarsi, di godersi la vita, o sbaglio? Quel ragazzino che tempo fa si impiccò perché fu bocciato (credo in seconda media)? Ti pare giusto buttare la vita per questa puttanata? Ti pare giusto far soffrire parenti e amici così? Quella è semplice codardia e vigliaccheria.
     
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68 replies since 25/9/2011, 14:11   1002 views
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