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    SCP-1860

    Elemento #: SCP-1860

    Classe dell'Oggetto: Euclid

    Procedure Speciali di Contenimento: Per facilitare il lavoro del personale di sorveglianza, SCP-1860 deve essere tenuto in una camera di contenimento insonorizzata di grandezza standard per umanoidi. All'interno di questa stanza deve essere presente un sistema di drenaggio allo scopo di transportare gli SCP-1860-1 per venire stoccati e smaltiti nel Settore 57. Al momento, non si ritiene necessario comunicare con SCP-1860 e tale azione deve essere ridotta al minimo fino a nuovo ordine.

    SCP-1860 è un'entità umanoide emaciata. È alta 2,1 metri e pesa 31 chili. La testa di SCP-1860 è allungata in maniera anormale e nonostante i suoi lineamenti umani, il suo corpo è privo di organi. È racchiuso all'interno di un involucro di materiale sintetico, il quale è composto da centinaia di fili di carta sottili e flessibili. Questo tessuto ha dimostrato di possedere una resistenza e un'elasticità maggiori rispetto alla comune carta. Ogni tentativo di identificare il tipo di legno usato per creare il materiale è stato inconcludente, con il campione più simile che si è rivelato essere di un albero del bosco intorno al castello di Hellbrunner. SCP-1860 resta sempre in ginocchio, anche se non farà nulla per impedire di venire spostato o trasportato.

    SCP-1860 rilascia costantemente un flusso di inchiostro nero a base d'acqua (SCP-1860-1). Esso fuoriesce da centinaia di orifizi microscopici situati sotto la vita. Vengono prodotti circa cinque litri di SCP-1860-1 in ventiquattro ore; quando non viene manipolato da SCP-1860, questo inchiostro non ha mostrato alcuna proprietà anomala e può essere utilizzato normalmente.

    L'entità sembra essere in grado di manipolare telepaticamente SCP-1860-1 in varie forme. Generalmente esse comprendono notazioni musicali, come ad esempio note, chiavi di violino e accidentali. SCP-1860 farà levitare questi simboli in aria a 0,6 metri dal suolo e li farà orbitare in senso orario attorno a sé stesso. Le note musicali e i simboli creati sono direttamente correlati con il ritmo della parte vocale di SCP-1860 durante una performance.

    SCP-1860 canta continuamente varie arie e ouverture di opere liriche e si fermerà per solo cinque secondi tra una selezione e un'altra. SCP-1860 è in grado di alterare la propria voce per farla corrispondere ai vari stili canori necessari per eseguire un brano (soprano, contralto, baritono e tenore). Nel caso in cui armonia e melodia si sovrappongano, canterà simultaneamente entrambi i ruoli, malgrado i presenti lo vedranno cantare solo la melodia. Se si rende necessario nell'opera che sta cantando, è capace anche di imitare una voce femminile o da adolescente. Non è stata scoperta alcuna relazione esistente riguardante la selezione della musica, dato che tutti i brani vengono scelti da vari Paesi ed epoche.

    SCP-1860 venne ritrovato sotto una baracca andata a fuoco nei pressi del luna park █████ ████████. Fu scoperto sussurrare tranquillamente, con diversi esemplari minuscoli di SCP-1860-1. Le ricerche nell'area circostante hanno permesso il recupero di molti artefatti non anomali recanti una targhetta del "Circo Inquietante di Herman Fuller". Gli oggetti rinvenuti dalla struttura di SCP-1860 includono manifesti bruciati in cui vi è scritto della sua "mistica abilità canora, un rifugio per l'uomo sopraffatto". Gli agenti forensi hanno determinato che l'incendio è scoppiato cinque ore prima dell'arrivo degli uomini della Fondazione.

    Quelle che seguono sono varie performance degne di nota di SCP-1860 mentre era contenuto. Vedere il Documento Ero-2M/1860 per i possibili riferimenti al Gruppo di Interesse Herman-Fuller nella scelta delle canzoni di SCP-1860.

     Pezzo musicale Data dell'esecuzione Note aggiuntive
     Il primo atto di Der Freischütz, del compositore tedesco Carl Maria von Weber. 18/06/199█ SCP-1860 esegue tutti i ruoli cantati. Durante le pause, SCP-1860 tiene lo sguardo sul pavimento.
     Ho sognato che mi sono soffermato in saloni di marmo da La ragazza di Boemia, di Michael William Balfe 04/07/199█ Mentre si trova nel contenimento, SCP-1860 mostra la sua abilità nell'imitare la voce di una donna.
     Nessun dorma, un'aria dall'atto finale della Turandot di Giacomo Puccini. 25/10/199█ Il dottor Reich applaude brevemente, in quello stesso momento SCP-1860 è stato visto inchinarsi in avanti in risposta, malgrado fosse isolato nel contenimento.


    Incidente 1860-A: Il 10/08/199█, è apparso uno squarcio di quattordici centimetri nel materiale che circonda SCP-1860. Venne emesso un suono collettivo di quelle che si ritennero essere centinaia di voci umane distinte che arrivò fino a centocinquantotto decibel. SCP-1860 fu poi visto piegarsi, coprire lo squarcio alla vista del personale e ripararlo in circa otto secondi. Due membri del personale soffrirono di perdita dell'udito, il che portò all'aggiunta di materiale fonoassorbente nella camera di contenimento. SCP-1860 venne registrato dire "Mi scuso per questo. Me lo sono meritato, ho reso sordi i miei unici ascoltatori." Quindi cominciò a cantare Va, pensiero di Giuseppe Verdi.

    Nota aggiuntiva 1860-B: Una volta provato che SCP-1860 è in grado di rispondere a stimoli esterni, venne fatto un tentativo dal ricercatore di sorveglianza Dottor Montalvo per instaurare un altro dialogo. SCP-1860 sembrò ignorare tutte le domande e continuò a cantare la seguente canzone:

    Conservati fedele;
    Pensa ch'io resto e peno,
    E qualche volta almeno
    Ricordati di me.

    Ch'io per virtù canzone,
    Parlando col mio core converserò con te.

    La gente amava e sentiva,
    la mia voce amorevole era necessaria,
    come uno dei primi,
    i segreti che ho sentito, che sanguinano.

    Un giorno ti dirò de la mia
    creazione e la vita con il circo
    nato dal direttore del circo, la sua razza

    Mio Fuller, così saggio
    e il suo amico con la faccia all'ingiù
    hanno imparato molto di più
    più di quanto pensi.


    Dopo un'indagine successiva, fu scoperto che SCP-1860 cantò una versione modificata di Conservati fedele, un'aria da concerto composta da Mozart. Tuttavia, non rispose a nessun'altra domanda postagli.

    Incidente 1860-B: SCP-1860 smise di cantare alle █:██ di mattina del ██/██/200█, continuando a stare inginocchiato con lo sguardo basso. Dopo non aver mostrato alcuna intenzione di continuare a cantare, fu ordinato a D-███ di ispezionare SCP-1860 alla ricerca di qualsiasi cambiamento fisico o sviluppo di nuove proprietà. Dopo essere entrato nella camera di contenimento, SCP-1860 iniziò a cantare il ritornello di Don't Forget Me del musical Smash. Vennero generati otto litri di SCP-1860-1 durante questa performance, principalmente dagli occhi di SCP-1860. SCP-1860 cambiò diverse volte la strofa "Don't forget me" e la sostituì con varianti di "He forgot me". Dopo di essa, non venne registrato nessun altro cambiamento nel suo comportamento.

    Note:
    1. SCP-1860 è alto 0.9 metri quando è inginocchiato.



    Edited by & . - 13/6/2020, 23:15
  2. .
    Se io mi nutro e tu ti nutri, la marmotta si nutria?
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    Rabbit_Vibrator_682_436364a

    L'agente Beatrix Maddox mostra il modo sicuro per maneggiare SCP-297.


    Elemento #: SCP-297

    Classe dell'Oggetto: Safe

    Procedure Speciali di Contenimento: SCP-297 deve essere conservato in una cassaforte standard nella Struttura di Contenimento per Oggetti di Alto Valore del Sito 19. Devono essere attivi in ogni momento dei sistemi di difesa standard ad azione positiva (esplosivi, chimici, biologici e memetici) in accordo alle regolari procedure operative. Il personale che desidera utilizzare SCP-297 per degli esperimenti o sul campo deve compilare un Modulo 32 e inoltrarlo al direttore del reparto Ricerca e Contenimento.

    Descrizione: SCP-297 è un vibratore di plastica trasparente lungo circa trenta centimetri e largo cinque. Gli esami hanno determinato che la struttura interna è stata largamente modificata e che il normale alimentatore a 6 Volt è stato convertito in quello che sembra essere un reattore nucleare in miniatura alimentato da una piccola quantità di plutonio.

    Inoltre, i consueti comandi di alimentazione e intensità sono stati cambiati dal normale tasto acceso/spento con una levetta secondaria per l'intensità in un singolo interruttore a cinque potenze. I primi quattro livelli d'intensità (spento, bassa, media e alta) sembrano rientrare nei normali parametri per tale apparecchio e possono essere selezionati in maniera sicura se lo si desidera usare per tali scopi.

    Quando viene selezionata la potenza massima (contrassegnata come "suicidio"), la frequenza delle vibrazioni di SCP-297 aumenta rapidamente fino ad arrivare a 200'000 kHz. Se la parte superiore del dispositivo tocca del materiale solido, la frequenza di SCP-297 cambierà in una che causi un anello a retroazione armonica positiva nell'oggetto, facendo sì che esso perda la sua coesione dopo sessanta secondi di contatto continuo. Ciò uccide in ogni caso gli esseri viventi che ne vengano esposti.

    Gli esperimenti hanno dimostrato che SCP-297 può ridurre in polvere un metro cubo di cemento in dieci secondi. Il tempo richiesto varia da oggetto a oggetto, in base alla densità e alle proprietà armoniche del materiale.

    Nota aggiuntiva: circostanze del ritrovamento: SCP-297 venne rinvenuto nel terzo piano seminterrato del parcheggio di un condominio di trenta piani a Los Angeles, California, il ██-██-████. Secondo i testimoni, il dispositivo scavò una cavità verticale attraverso l'intero angolo nord-occidentale del palazzo, iniziando dal trentesimo piano e procedette, piano per piano, per l'intera struttura, finché un addetto della manutenzione non neutralizzò il dispositivo spegnendolo. Tutti i testimoni furono trattenuti, vennero loro amministrati degli amnesici di Classe A e l'apparecchio fu recuperato dal personale della Fondazione. Venne trovata una grande quantità di poltiglia organica (successivamente identificata come un corpo umano liquefatto) al trentesimo piano, sul limite superiore del danno.



    Edited by RàpsøÐy - 4/2/2017, 21:14
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    21/12/2021: I Maya erano dislessici
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    Da piccolo non ero come gli altri bambini. Non mi piaceva parlare a quei cosetti puzzolenti all'asilo e non ho mai partecipato ai loro giochi scemi. Ma avevo i miei personali giochi da fare e oh! Com'erano divertenti! Per esempio, una volta una bambina mi ha chiesto di prestarle i miei pastelli. Io le ho detto che poteva averli se avesse detto al nostro maestro di "andare a fare in culo". Venne mandata a casa per questo. Ricordo di aver sentito sua madre urlarle di quante sculacciate avrebbe preso più tardi. Divertente, vero?

    Non ci volle molto perché gli insegnanti notassero che gli altri bambini mi evitavano e di come sembrava non mostrassi mai emozioni di alcun tipo. Non sanno che li ho sentiti bisbigliare su di me, ma l'ho fatto. Ho un udito particolarmente buono. "Piccolo mostro" aveva detto la signora Guthrie. "Sociopatico" aveva sussurrato il signor DePascal. Persino alla mia giovane età ero dotato di un ricco vocabolario. Non avevo mai sentito prima la parola sociopatico ed ero curioso. Quando tornai a casa quella sera la cercai nell'enciclopedia di mia madre. Sociopatico; un disordine della personalità che consiste in una mancanza di empatia verso gli altri. Devo concordare con lei, signor DePascal.

    Le elementari e le medie passarono rapidamente. Imparai a fingere emozioni e sentimenti per poter ingannare i miei insegnanti e i miei genitori. Tuttavia, non potei fare altrettanto con i miei coetanei. Non importa quanto fossero convincenti le mie azioni, ogni volta sembravano sapere instintivamente che ero diverso e mi stavano alla larga. Ogni tanto uno di loro cercava di fare amicizia ed era allora che riuscivo veramente a divertirmi un po'! Ma malgrado il trattamento che riservavo a chi mi circondava, non odiavo nessuno di loro. Fu solo alle superiori che qualcuno finalmente riuscì a farmi incazzare. Quel qualcuno fu Travis Murphy.

    La famiglia Murphy si trasferì nel mio quartiere prima dell'inizio del mio secondo anno di liceo. Avevano due figli, un maschio, Travis, e una femmina, Marion. Non vedevo l'ora che arrivasse l'inevitabile momento in cui i miei genitori li avrebbero invitati in casa nostra. Non avevo mai incontrato né Travis né Marion e quindi non potevano sapere delle mie tendenze sociopatiche. Mi ci sarei divertito per un bel po'. Ma questa volta fui io a essere preso alla sprovvista. Con Marion le cose iniziarono piuttosto facilmente, mostrava la normale curiosità e gentilezza di coloro che ancora non mi conoscevano. Tuttavia, dopo un po' di tempo realizzai che pensava fossi un tipo attraente e stava persino iniziando ad avere un'infatuazione per me. Nessuna ragazza prima di allora aveva mai provato queste cose nei miei confronti ed era un'esperienza completamente nuova. Intrigato, decisi di risparmiare Marion dai miei giochi ancora per un po' e tenermela vicino. Così continuai a farle dei falsi sorrisi e fingere interesse per quello che aveva da dire. Con Travis fu del tutto diverso. Sembrava avere poco interesse per me, come io l'avevo per chiunque altro. Non potevo fare i miei giochi con lui. Era del tutto indifferente. Ciò mi fece arrabbiare per la prima volta nella mia vita. Nel corso degli anni ero arrivato a pensare che io fossi speciale, molto più importante di quegli insetti che mi circondavano. Per quale altra ragione dovrebbero essere attratti da me, anche se sanno quanto alieno io sia per loro? E uno di loro osava ignorarmi…! Per la prima volta in vita mia, feci la prima mossa. Provai a fare quattro chiacchere con Travis, finsi emozioni e interesse per la sua vita e feci ogni cosa possibile per far sì che si interessasse a me. Niente.

    All'inizio ero furioso per la sua mancanza di interesse, ma col passare degli anni realizzai che era come me: un sociopatico. Completamente privo di interesse per gli altri. Invece di alleviare la mia frustrazione, questo la fece solo aumentare. Io ero speciale, unico! Ma adesso c'era un altro uguale a me. Se non ero unico, ero ancora speciale? O ero un tipo ordinario? Solo un altro insetto? No! Rifiutai di essere un individuo comune. Tanto varrebbe essere morto. Ed è questo quello che tentai di fare da quel giorno in avanti. Avrei reso Travis ordinario. Lo avrei ucciso.

    Pieno di entusiasmo com'ero, aspettai. Le superiori passarono e iniziò il college. Inezie. Trovai nuovi modi per esprimere me stesso facendo sesso con Marion. Imparai il valore del dolore e come fare perché lei implorasse d'averlo. Inizialmente era tutto molto accattivante ma, come ogni altra cosa, alla fine perse il suo fascino. La mia attenzione scivolò via da Marion e ritornò su Travis. Mi sentivo pronto per ucciderlo, ma con cautela. Non ero così tanto sprovveduto da pensare che gli insetti me l'avrebbero fatta passare liscia se avessero saputo che l'avevo ucciso e io volevo evitare la prigione a ogni costo. Non ho paura di nulla eccetto la noia ed è questo quello che è la prigione. Noia infinita. Non potevo agire d'impulso. Dovevo essere calcolatore e astuto. Fintanto che dovevo prendere tempo, pensai che tanto valeva divertirmi un po'!

    La mia prima chance di giocare con la mia preda giunse circa al mio secondo semestre al college. Travis e la sua famiglia sarebbero andati fuori città per una settimana per andare a trovare un parente o qualche stronzata del genere e avevano lasciato a casa il cane. Pagarono un vicino perché si prendesse cura di lui tre volte al giorno, dandogli da mangiare e portandolo a spasso. Lo tenni sott'occhio per due giorni, imparando in quali orari lo facesse prima di mettere in atto il piano. La notte prima che i Murphy ritornarono, mi intrufolai in casa dopo che il vicino sfamò il cane per l'ultima volta. Marion mi aveva dato il codice di sicurezza per disattivare l'allarme così che potessi entrare di nascosto per fare sesso. Indossando dei guanti e una maschera, entrai nell'abitazione senza essere visto dai vicini che dormivano. Il cane mi riconobbe dall'odore e non mi abbaiò contro. Venne verso di me, scuotendo la coda e facendo penzolare stupidamente la lingua fuori dalla bocca. Agii rapidamente, afferrandogli la testa tra le mie mani e frantumandola, spingendo i pollici nelle sue orbite e sentendo il teschio dell'animale rompersi tra le mie mani. Emise solo un breve piagnucolio prima di zittirsi per sempre. Che bravo cane.

    Portai insieme a me un kit fatto in casa, un bisturi e vari altri strumenti rubati dal laboratorio di scienze. Sviscerai l'animale, avvolgendo i suoi intestini attorno al lampadario del salotto, assicurandomi che quella sarebbe stata la prima cosa che i Murphy avrebbero visto una volta entrati in casa. Il pensiero di loro che accendevano la ventola sul soffitto e venivano bombardati da gocce di sangue mi divertì. Usai quasi tutto il sangue del cane per scrivere il messaggio intimidatorio "SEI IL PROSSIMO" su una parete della camera di Travis. Lasciai la carcassa sul suo letto. Come scherzo segreto, misi il cuore sul cuscino di Marion. Soddisfatto della mia opera, tornai al mio dormitorio, dove dormii profondamente.

    Ci fu un gran subbuglio la settimana seguente il ritorno della famiglia Murphy. Le storie e le immagini della carneficina nella loro casa erano sui telegiornali locali ogni sera. C'erano voci secondo cui i Murphy si sarebbero presto trasferiti. Presumibilmente la signora Murphy non riusciva più a vivere in quella casa. Dovevo agire in fretta. Non potevo permettere alla mia preda di scappare da me. Sdraiato nel mio dormitorio, sognai tutti i modi per distruggere il mio nemico. Ci fu un fascio di luce sulla parete, dei fari di un'auto all'esterno. Questo era strano. Era quasi la mezzanotte di sabato. Se n'erano già andati quasi tutti. Fui vinto dalla curiosità, andai alla finestra per vedere chi stesse arrivando al dormitorio a quell'ora durante il weekend e fui sorpreso (una delle poche volte in cui sia mai stato veramente sorpreso) nel vedere la macchina di Travis sul vialetto d'accesso. La fortuna mi aveva sorriso. L'edificio era quasi del tutto vuoto nel fine settimana e quello era il momento giusto per colpire. La mia preda era ignara e da sola. Dopo averlo ucciso, avrei preso il suo corpo e l'avrei lasciato da qualche altra parte del campus. Teoricamente non c'era alcuna possibilità di venire beccati. Nessuno voleva rimanere per il weekend e l'energia elettrica sarebbe stata assente nel campus per altre sei ore. Nessuna telecamera di sicurezza. Con un umore decisamente allegro, presi la torcia e il bisturi e mi avviai per seguire la mia preda.

    L'oscurità non mi aveva mai dato problemi. Avendo pochissime emozioni, la parte razionale della mia mente tendeva a prevalere e la parte razionale degli esseri umani sa che non c'è nulla che ci aspetta nel buio. O almeno, è questo quello che pensiamo. Dopo diversi minuti di caccia mi venne in mente di spegnere la torcia. Non volevo allertare la mia preda. La spensi e aspettai che la mia vista si abituasse. Mi premetti contro la parete e giocherellai con il bisturi per passare il tempo. Una persona normale probabilmente non avrebbe sentito il leggero scricchiolio nel corridoio, ma io ho sempre avuto un ottimo udito. Mi voltai nella direzione da cui proveniva il suono. I miei occhi non si erano ancora abituati al buio, ma fui in grado di scorgere una figura allontanarsi e potei sentire i suoi passi insolitamente leggeri. Chiunque fosse questa persona, stava facendo attenzione che io non mi accorgessi della sua presenza. Corsi verso il punto in cui si trovava e inspirai profondamente. C'era solo un accenno di cannella appena percettibile. Travis teneva un deodorante all'odore di cannella nella sua auto. Feci un largo sorriso. Ero sulle tracce della preda. Lo inseguì lungo il corridoio e rimasi deluso nello scoprire che si ramificava in due direzioni. Provai ancora a usare l'olfatto in ogni corridoio per capire quale aveva preso Travis, quando sentii un leggero movimento alla mia destra. Esitai. Travis avrebbe fatto così tanto rumore se stesse cercando di fuggire da me? Un attimo dopo, tentai la fortuna e mi diressi verso il rumore. Dopo circa un minuto, mi fermai. Davanti a me c'era qualcuno sdraiato sul pavimento. Avvicinandomi con cautela, realizzai che il corpo giaceva in una pozza di sangue. Lo toccai. Era ancora caldo. Girai il corpo per vedere chi fosse. Era il signor Chauncey, il custode notturno. Non avevo realizzato che Travis fosse capace di uccidere qualcuno. Nel mio odio per lui, avevo dimenticato che era proprio come me. Freddo e indifferente allo stesso modo. Era più che in grado di fare qualsiasi cosa potessi fare io. Mi bloccai. Ci fu di nuovo un leggero respiro di fronte a me, ma non riuscivo a scorgere da dove provenisse. Per la prima volta nella mia vita, avevo paura. Non mi sentivo più un cacciatore che inseguiva la preda. Mi sentivo braccato. La mia mente razionale fu travolta dall'emotività e scappai terrorizzato ritornando nella stanza del mio dormitorio. Barricai la porta e aspettai, bisturi in mano, che Travis arrivasse.

    Dopo alcune ore, iniziai ad avercela con me stesso per essermi sentito in quel modo. Era solo un uomo, anche se straordinario. Il fatto che mi avesse fatto spaventare alimentò il mio odio per lui e uscii per cercarlo. Il corpo del signor Chauncey era scomparso, la pozza di sangue ripulita. Il sentore di cannella nell'aria era del tutto scomparso. Lasciai l'edificio per aspettare Travis dentro la sua macchina solo per scoprire che anch'essa non c'era più. La furia si impossessò di me, mi avviai in direzione della sua casa. Tenni stretto il mio bisturi, assaporando con la fantasia quello che gli avrei fatto. Avrei dovuto fare più attenzione perché non l'ho neanche sentito mentre si avvicinò di soppiatto e fui troppo lento per evitare la mazza da baseball. Venni colpito al polso e sentii le ossa spezzarsi. Lasciai cadere il bisturi e scattai per prenderlo con la mano ancora sana, ma uno stivale lo calciò via. Alzando lo sguardo, vidi Travis ghignare verso di me. Calò la mazza su di me ancora e ancora. Pensai che non si sarebbe mai fermato, ma lo fece. Sdraiato lì sul marciapiede, con le ossa rotte e sanguinante, aspettai di morire. Invece del teschio della mietitrice, c'era la faccia sorridente di Travis. Malgrado fossi inerme davanti a lui, bruciavo ancora dalla rabbia. Si chinò per annusare il mio volto sanguinante e mi sussurrò nell'orecchio "Ci divertiremo un sacco insieme!"

    Spesi due settimane in ospedale prima di andarmene contro il volere dei medici. Travis chiaramente si era trattenuto con il pestaggio. Avevo solo un polso rotto e qualche costola incrinata, anche se la maggior parte del mio corpo era ricoperta di lividi. Provavo dolore a ogni passo, ma lo ignorai. Avevo uno scopo. Non sarei mai più stato una vittima. Travis aveva un vantaggio su di me in quanto sapeva che sarei arrivato e non era conciato così male come me. Così conclusi di fare in modo di giocarcela alla pari. Rubai la pistola di mio padre e aspettai che si fosse fatta notte per ritentare.

    Erano quasi le tre di mattina quando mi intrufolai un'altra volta nella casa dei Murphy. La macchina dei genitori non c'era, ma la mustang di Travis era ancora lì. Bene. Non saremmo stati interrotti. Avrei potuto prendermela comoda. Spensi l'allarme, meravigliandomi di quanto fossero stati stupidi i Murphy a non averlo cambiato. Aprii la porta scorrevole ed entrai con facilità dentro casa. Tutte le luci erano spente, ma i miei occhi si erano ben adattati al buio. Mi avvicinai silenziosamente alla stanza di Travis ed estrassi la pistola. Dopo un attimo per farmi coraggio, feci irruzione. Non ero preparato a ciò che vidi.

    Travis giaceva nel letto, sul suo volto c'era un'espressione di leggera sorpresa. La sua gola era squarciata da un orecchio all'altro. C'era sangue dappertutto, inclusa una scritta sulle pareti che diceva "BIMBO CATTIVO". Nel mio stato di shock non sentii quei passi leggeri arrivarmi alle spalle e non ricordo quasi nulla di quello che accade in seguito, eccetto un colpo secco sopra la nuca.

    Mi risvegliai in una cantina, legato a una sedia. Assurdamente, il mio primo pensiero fu di quanto quella situazione sembrasse un cliché. Mi ci volle qualche secondo perché mi si schiarisse la vista e vidi una figura nuda in piedi di fronte a me. Il suo corpo era ricoperto di sangue, il quale presumei fosse di Travis. Nonostante la botta in testa, sentii la figura parlare. "Non volevo che andasse così. Perché voi ragazzi non potete fare i bravi?" La figura venne verso di me. "Ognuno ha fatto ciò che non avrebbe dovuto. Tu non avresti dovuto scoprirmi. Il signor Chauncey non si sarebbe dovuto mettete sulla mia strada." La figura si bloccò davanti a me. "Travis non avrebbe dovuto farti del male. Gli ho detto di non farlo, ma dopo che ha realizzato cosa avevi intenzione di fare, non è riuscito più a trattenersi. È per questo che anche tu gli hai dato la caccia?" La figura accarezzò teneramente la mia faccia. "Ti ho guardato mentre uccidevi il nostro cane. Non hai mai saputo che ero lì. Sono molto brava a nascondermi. Sei stato così dolce a lasciarmi il cuore. Lo conservo ancora." Marion sorrise. Riuscii a vedere qualcosa nei suoi occhi. Qualcosa che io non avevo. Una parte assurda del mio cervello iniziò a notare la differenza tra un sociopatico e uno psicopatico. Abbiamo i pensieri più stupidi nei momenti più stupidi, vero?

    "Non volevo che le cose andassero in questa maniera, ma fa lo stesso. La faremo funzionare. Ucciderò i miei genitori quando torneranno a casa e ce ne andremo via lontano, in un luogo stupendo da qualche parte dove potremo stare insieme per sempre." Pensai di fingere dei sentimenti e manipolarla per farmi lasciare andare, ma quando vidi il suo volto seppi che era inutile. Non le importava delle mie condizioni, solo delle sue. Una totale mancanza di empatia.



    Edited by o.O.o - 21/12/2016, 17:39
  6. .
    In un qualunque Paese, recati presso una caverna profonda che puoi raggiungere da solo. Non è necessario che sia sufficientemente alta da permetterti di stare in piedi, ma deve essere profonda abbastanza affinché tu possa camminare fino a essere completamente circondato dall'oscurità e quando ti volti non debba esserci la minima traccia di luce dall'esterno. Una volta che ti troverai in queste condizioni, appoggiati con la schiena alla parete e bussa sette volte sul soffitto. Aspetta cinque secondi e batti altri sei colpi (se il soffitto è troppo alto da raggiungere, puoi bussare sulla parte più alta della parete di roccia in cui riesci ad arrivare, anche se non è garantito che funzioni).

    Verrai portato a una sezione profonda della grotta che ognuna di esse possiede - la parte che la grotta sceglie sempre di tenere segreta. Una volta lì, dovrai assumere un'aria decisa e camminare in maniera risoluta dritto davanti a te nel buio. Se inciamperai o guarderai in una qualsiasi altra direzione, verrai catturato dall'oscurità avvolgente e sarai perso per sempre.

    Alla fine, delle voci cominceranno a cantare risuonando per tutta la caverna. La canzone cambierà di continuo e ogni variazione invocherà una sensazione differente; alcune saranno emotive e altre fisiche. È essenziale che indipendentemente dalla sensazione, dal ribollire di rabbia alla depressione opprimente o dal dolore straziante alla passione febbrile, tu prosegua, in maniera costante e decisa.

    Quando finalmente avrai superato la camera delle canzoni, arriverai davanti a una massiccia statua di un serpente avvolta attorno a una lanterna a gas di grandi dimensioni. Dall'interno, emanerà una leggera fluorescenza verdognola. Muoviti intorno la statua finché non ti troverai esattamente davanti alla testa del serpente. Poi chiedi in maniera risoluta la seguente domanda: "Cos'è accaduto alla luce guida?"

    In risposta, il serpente si dipanerà dalla lanterna e la fonte del bagliore si rivelerà essere un piccolo pendente di vetro verde privo di collana. Non prenderlo, dato che è soltanto una decorazione e farà decomporre la mano di qualsiasi povero Cercatore che lo toccherà. Invece, rovescia a terra la lanterna. Si abbatterà sul serpente, il quale verrà preso da forti convulsioni, colpendo qualsiasi cosa gli si avvicini.

    Una volta che il serpente è morto, vai verso la sua bocca ed estrai una delle sue zanne. Una volta che il dente verrà rimosso, inizierà a gocciolare un po' del veleno del rettile che presto evaporerà in migliaia di piccole luci gialle.

    Il Veleno è l'Oggetto 297 di 538. Ti guiderà per il tuo cammino, ma potresti non trovare la destinazione di tuo gradimento.

    Edited by RàpsøÐy - 1/2/2017, 15:31
  7. .
    Recati presso un qualsiasi luogo, uno qualunque che non sia una città, ma che esiste solo come simbolo di un paese che contiene tutti i desideri illusori della tua giovinezza. Bussa alla porta di una casa che sia veramente un'abitazione, ma che non abbia mai ospitato alcun evento che sia stato teatro di ricordi umani. Se sarai abbastanza fortunato da non essere accolto da nessuno, regredirai all'età minore che riesci consciamente a ricordare. Ti ritroverai in piedi in un atrio, di un tipo che non hai mai avuto nel luogo in cui hai trascorso la tua infanzia.

    Prosegui oltre, se le tue gambe tremanti te lo permetteranno. Le pareti della sala che attraverserai saranno enormi; dei cumuli di neve scavati nell'intonaco compatto. Mentre ti farai strada verso il cortile, la tua altezza aumenterà, ma non la tua età. Ogni passo che ti porterà più vicino all'uscita tanto agognata comporterà una perdita nella tua vita come un oggetto tangibile, una vita, un'anima. Per l'amor del cielo, cammina velocemente! Le sabbie della tua realtà scenderanno attraverso la clessidra! Quando alla fine raggiungerai il retro della casa, ammesso che rimanga qualcosa di te, esci rapidamente da quella sottile porta di vetro, corri o persino trascinati per il sentiero sterrato che simboleggia tutta la futilità degli sforzi ed entra nella baracca lì presente.

    All'interno, troverai una cisterna coperta. Sollevane il coperchio. Sarai così debole, così svuotato, così inconsistente che il semplice vapore metterà in ridicolo la tua tempra. Usa quel poco che ti è rimasto della tua forza vitale per allungare il braccio nel pantano e afferrare il diploma tenuto stretto nelle mani di un folle. Costui è il Possessore della Metafora. Egli non vuole che tu esista come entità dotata di libero arbitrio, ma intende trascinarti nel suo pozzo e dissolverti là dentro! Chiedigli, "Perché vuoi mettere fine alla mia esistenza?" e, mentre pensa a cosa rispondere, afferra la pergamena spiegazzata e scappa! Non guardare indietro, né intorno, su o giù, ma solo davanti a te. Ripercorri la strada a ritroso attraverso la casa che non è una casa e ringiovanirai a ogni passo. Se riuscirai a raggiungere la porta d'ingresso prima che tu regredisca così tanto da smettere di esistere, sopravvivrai. Altrimenti, il diploma ritornerà all'interno della baracca.

    Questo diploma è l'Oggetto 247 di 538. È compito tuo discernere il suo significato letterale.

    Edited by RàpsøÐy - 2/3/2017, 17:51
  8. .
    In qualsiasi città, in un qualunque Paese, recati presso un qualsiasi istituto d’igiene mentale o di riabilitazione sociale che puoi raggiungere da solo. Quando arriverai alla reception, chiedi di vedere colui che si fa chiamare "Il Possessore della Sete di Sangue". La persona dietro il bancone diverrà bianca come un lenzuolo e ti condurrà davanti a una porta. Questa in sé sembrerà normale, eccetto che per una piccola chiazza di sangue nella parte inferiore. Entra al suo interno e ti ritroverai in mezzo al campo di battaglia più infernale mai concepito dall'uomo o da Dio.

    Il terreno sarà disseminato di cadaveri in putrefazione e il sangue scorrerà copioso. Nelle vicinanze, ci sarà un grande oggetto e tre soldati rannicchiati dietro di esso. Ti ignoreranno finché non gli chiederai "Perché devono esistere gli spargimenti di sangue?" In quel momento, i soldati cadranno a terra, morti, e una voce rauca alle tue spalle ti chiamerà per nome.

    Voltati e vedrai un uomo. Avrà diverse ferite sanguinanti su tutto il corpo e stringerà una grande ascia da battaglia a due lame. Domandagli della battaglia e smentirà la distruzione che verrà causata dalla riunificazione degli Oggetti. Chiedigli di avere l'Oggetto e ti riderà in faccia. Se farai di nuovo la tua richiesta, ti darà del pazzo e infilzerà l'ascia in un mucchio di rocce. Poi se ne andrà via e dovrai estrarre l'arma. Se non lo farai abbastanza in fretta, si volterà e ti farà a pezzi nella maniera più terrificante possibile. Tuttavia, se la estrarrai, si girerà e dirà "La mia sete di sangue si è saziata; la tua è appena cominciata". In quel momento, ti ritroverai fuori dall'istituto con in mano l'ascia ricoperta di sangue.

    Questo è l'Oggetto 299 di 538. Quando verranno riuniti insieme, il sangue scorrerà.



    Edited by RàpsøÐy - 29/1/2017, 12:33
  9. .
    In qualsiasi Paese occidentale, in un qualunque quartiere, entra all'interno di una casa in cui vive una famiglia. Se dovessi incontrare una donna, chiedile di parlare con il Possessore del Primogenito. Se la persona in cui ti imbatti è un uomo, esci lentamente dall'abitazione e riprova un altro giorno in una casa diversa. Se farai la richiesta alla donna, ti guarderà come se le stessi mentendo e ti condurrà attraverso un corridoio buio e silenzioso, salvo che per lo strano sibilo della ventilazione ai tuoi piedi. Ti porterà davanti a una porta chiusa che emanerà dal basso una flebile luce. Fai un respiro profondo, perché le tue prossime azioni necessitano che tu abbia i riflessi pronti per agire in fretta. La donna si accomiaterà, ma non prima di dire "Figliolo, hai una visita". Tuttavia, se ti volterai per guardarla non troverai nulla, solo un corridoio senza fine che si perde nell'oscurità da cui sei venuto insieme al triste mormorio delle ventole. Fai attenzione a non fissare l'oscurità troppo a lungo, dato che il vuoto instilla un profondo senso di nostalgia e solitudine che sarà fatale. Faresti meglio a tenere gli occhi fissi sulla porta.

    Preparati e afferra saldamente con la mano la maniglia della porta. Con l'altra mano, bussa esattamente per due volte e aspetta. Rapidamente, prima che tu senta la risposta, devi chiedere "Perché Essi erano gelosi?" Apri in fretta la porta, entra e ispeziona velocemente la stanza. Se sembrerà vuota, dovrai uscire subito e chiudere bene la porta dietro di te. Non andartene immediatamente, dato che non uscirai dall'oscurità indenne. Invece, premi la schiena contro la porta chiusa e chiedi più volte scusa. Se la voce di un giovane uomo dovesse risponderti "Non sei il bene accetto nella mia stanza", saprai che andarsene è sicuro. Dovrai trovare la via d'uscita nel buio da solo. Se dovessi riuscire a scappare, dovrai lasciare la casa e allontanarti da lì a piedi finché non sorgerà il sole. Se sei stato abbastanza folle da essere giunto fino a lì in macchina, considera il tuo veicolo perduto. È suo adesso. Non fermarti, a meno che venire smembrato non rientri tra i tuoi passatempi preferiti.

    Se dovessi entrare e trovare qualcuno nella stanza, rimani e mettiti comodo. La parte difficile è terminata e per il momento il pericolo è passato. La persona all'interno sarà un ragazzo tra i quindici e i vent'anni seduto su una sedia che stringerà una chitarra elettrica scollegata dall'amplificatore. Nonostante proverà a suonarla, non emetterà alcun suono. Ti guarderà con sufficienza e risponderà a una sola domanda: "Perché Essi erano gelosi?" Devi chiederlo con fermezza. Non tentennare davanti a lui, altrimenti ciò che cerchi sarà sempre oltre la tua portata in questa vita. Rimani con fare deciso ed egli risponderà: "Hanno voluto ciò per cui non erano ancora pronti". Il giovane appoggerà la chitarra e abbandonerà la stanza, lasciandoti solo. Ti verrà la tentazione di toccare lo strumento, ma non devi. Se lo farai, la tua vità finirà e ricomincerà come neonato della famiglia nella casa in cui sei entrato.

    Lascia perdere la chitarra e invece indaga per la stanza. Troverai qualcosa. Non è mai lo stesso oggetto, ma lo riconoscerai quando l'avrai trovato; assumerà l'aspetto di qualcosa che desideravi da bambino. Come lo toccherai, sentirai come se la testa e lo stomaco venissero colpiti con violenza. Cerca di non lamentarti; un solo segno di debolezza e sarai finito, andrai incontro a un mondo di dolore.

    Quando ti risveglierai, stringerai tra le mani l'oggetto che hai trovato. Indipendentemente da quando sei entrato, sarà il primo giorno d'autunno.

    Quello è l'Oggetto 208 di 538, un sinistro monito che la fratellanza genera disprezzo. Malgrado non debbano mai essere riuniti, essi bramano di ritornare insieme.



    Edited by RàpsøÐy - 28/1/2017, 18:05
  10. .
    Ho trovato un antico libro di magia nera. Spiega come lanciare una maledizione su qualcuno. Questo è ciò che è scritto nelle istruzioni:

    "Se seguirai correttamente i punti, verrà lanciata una maledizione su una persona a tua scelta. Tuttavia, se commetterai anche solo un piccolo errore, il maleficio colpirà te al suo posto. Desideri comunque continuare?"

    Certo che lo voglio. Ho un nemico. Una persona che odio con tutto il cuore. Una persona che desidero muoia in maniera orribile. Voglio lanciargli una maledizione. È per questo che ho cercato il libro di magia nera. Desidero che questo maleficio funzioni, per cui seguirò con molta attenzione le istruzioni.

    "Punto primo: chiudi gli occhi e immagina il volto del tuo nemico."

    Questo è semplice. Non potrei dimenticare il viso di quella persona neanche se lo volessi. Okay, qual è il prossimo? Vediamo...

    "Punto secondo: immagina che tipo di maledizione vuoi lanciare sul tuo nemico e che cosa gli farà."

    Voglio che questa persona soffra il peggior dolore possibile. Voglio che soffra così tanto da desiderare di essere morto. Bene, qual è il prossimo punto?

    "Punto terzo: apri gli occhi."



    Edited by DamaXion - 18/12/2016, 12:25
  11. .
    Il detective Goro dovrà andare in comunità per disintossicarsi dalle freccette narcotizzanti?
  12. .
    C'è una piccola montagnola di terra vicino a una baita.

    C'è una sola fila di impronte di scarpe sporche che vanno verso la casetta.

    C'è una radio d'emergenza appena dentro la casa, sistemata su una cassa di alimentazione scarica.

    C'è una voce alla radio.

    "Ascoltatori, malgrado siamo stati la vostra unica scelta per anni, è stato un onore servirvi. Ed ora, finalmente, abbiamo delle buone notizie. Delle incredibili, fantastiche notizie."

    C'è una donna nella baita. È magra e macilenta e ci sono delle tracce recenti di pianto rese visibili dalle sbavature sulle sue guance. La scia di impronte sporche di terra termina nel punto in cui si trova, completamente immobile, mentre guarda davanti a sé con occhi sgranati senza sbattere le palpebre.

    "Abbiamo controllato tre volte, ascoltatori e i nostri inviati hanno rischiato la vita per averne la conferma quindi, perdio, continuerò a ripeterlo finché non avrò la voce roca."

    C'è una pala nella mano della donna ricoperta di terreno fresco.

    C'è un'ascia nell'altra mano da cui cola sangue scuro.

    "È ufficiale - hanno trovato una cura. I morti rimarranno morti e gli infetti potranno essere guariti. Amici miei, miei cari superstiti, siamo sopravvissuti all'incubo. La speranza ci ha fatto andare avanti quando la speranza era tutto ciò che avevamo."

    C'è silenzio mentre la carica della radio finisce e la voce si spegne, ma gli occhi assenti della donna rimangono fissi verso il retro della casetta.

    Laggiù, circondato da un recinto simile a un pollaio, con le sue assicelle di legno coperte da segni di morsi, c'è un letto per bambini.

    Non c'è niente nel lettino.



    Edited by WDR - 13/11/2016, 09:03
  13. .
    Elemento #: SCP-055

    Classe dell'Oggetto: Keter

    Procedure Speciali di Contenimento: L'elemento viene conservato in una stanza quadrata di cemento che misura cinque (5) metri per cinque (5) per due e mezzo (2,5), le cui pareti hanno uno spessore di cinquanta (50) centimetri e sono circondate da una gabbia di Faraday. L'accesso avviene attraverso una pesante porta blindata di due (2) metri per due virgola cinque (2,5), realizzata su dei cuscinetti che ne garantiscono la chiusura e il blocco automatico a meno che non sia lasciata aperta deliberatamente. Fuori dalla stanza di SCP-055 non va posta NESSUNA guardia. È inoltre consigliabile che tutto il personale addetto al contenimento o allo studio di altri SCP nella struttura cerchi di stare lontano almeno cinquanta (50) metri dal centro geometrico della stanza, fintanto che ciò sia ragionevolmente possibile.

    Descrizione: SCP-055 è un "segreto che si mantiene da sé" o un "anti-meme". Le informazioni riguardo l'aspetto fisico di SCP-055, così come sulla sua natura, il suo comportamento e le sue origini sono auto-classificabili. Per chiarire:

    • È ignoto come il Sito 19 abbia originariamente acquisito SCP-055.

    • È ignoto come o da chi SCP-055 sia stato ottenuto.

    • Non sappiamo quale sia l'aspetto di SCP-055. Non è indescrivibile o invisibile: chiunque è perfettamente in grado di entrare nella sua stanza e osservarlo, prendere appunti mentali o scritti, farne degli schizzi, fotografarlo e persino filmarlo. È stato redatto un resoconto dettagliato di tali osservazioni. Tuttavia, ogni informazione riguardante l'aspetto di SCP-055 "svanisce" da qualsiasi mente umana subito dopo l'osservazione. Se viene chiesto a qualcuno di descrivere SCP-055 dopo averlo visto lascerà vagare libera la sua mente e perderà interesse per la richiesta; gli individui a cui è richiesto di fare un disegno di SCP-055 da una sua foto non saranno capaci di ricordare tale fotografia, compresi i ricercatori che supervisionano questi test. Una volta concluso il proprio turno di lavoro, il personale di sicurezza che ha osservato SCP-055 tramite telecamere a circuito chiuso risulta essere esausto e senza alcun ricordo di ciò che è accaduto in quelle ore.

    • Chi abbia autorizzato la costruzione della camera di contenimento di SCP-055, perché sia stata realizzata in questo modo o quale potesse essere lo scopo di tali Procedure di Contenimento, sono informazioni sconosciute.

    • Malgrado il contenimento di SCP-055 sia facilmente accessibile, nessun membro del personale del Sito 19 dichiara di conoscerne l'esistenza quando viene interrogato al riguardo.

    Ognuno di questi fenomeni viene periodicamente riscoperto, in genere dopo che un lettore casuale si imbatte in questo file, causando un grande allarme nel personale. Lo stato di agitazione dura qualche minuto al massimo, prima che ogni persona coinvolta se ne dimentichi semplicemente.

    È stato raccolto un grande numero di dati scientifici da SCP-055, ma non possono essere studiati.

    È stato fatto almeno un tentativo di distruggere SCP-055 o almeno di spostarlo dal suo contenimento al Sito 19 a un altro sito, che è fallito per cause sconosciute.

    SCP-055 potrebbe rappresentare un grave pericolo ed aver ucciso svariate centinaia di membri del personale e noi non lo sapremmo. Di certo rappresenta un'enorme minaccia mentale e memetica, da qui la classificazione come Keter.

    Documento #055-1: Un'analisi di SCP-055

    L'autore ipotizza che SCP-055 possa non essere stato direttamente acquisito da ████████████ ████████ e si tratti infatti di un agente autonomo o controllato remotamente, inserito nel Sito 19 da una terza parte per uno dei seguenti scopi:

    • Per osservare o interferire silenziosamente con le attività al Sito 19

    • Per osservare o interferire silenziosamente con le attività dei contenimenti di altri SCP

    • Per osservare o interferire silenziosamente con le attività dell'umanità intera

    • Per osservare o interferire silenziosamente con altri elementi SCP

    • Per osservare o interferire silenziosamente con ████████████

    Non è stata proposta alcuna azione per contrastare queste potenziali minacce, né sarebbe teoricamente fattibile.

    Nota aggiuntiva A:

    Ehi, se questa cosa è davvero un "anti meme", perché il fatto stesso che sia un "anti meme" non viene cancellato? Stiamo sbagliando qualcosa. Aspetta un attimo, e se provassimo a prendere nota di ciò che non è? Ricorderemmo queste informazioni?
    -Bartholomew Hughes, NSA


    Documento #055-2: Rapporto del Dr. John Marachek

    La squadra di sorveglianza #19-055-127BXE è stata in grado di entrare con successo nella camera di contenimento e accertarsi dell'aspetto e, in qualche modo, della natura dell'oggetto. Sono stati presi degli appunti in conformità con la metodologia del progetto (vedere ████████████), dopodiché il contenimento è stato sigillato nuovamente.

    Segue un estratto di una trascrizione del colloquio avvenuto fra il Dr. Huges e un membro del personale inviato nella camera:

    Dr. Huges: Okay, adesso le chiederò qualcosa sul numero 55.

    ███████: Sul numero cosa?

    Dr. Huges: SCP-055. L'elemento che ha appena esaminato.

    ███████: Uhm, non so di cosa stia parlando. Credo che non ci sia nemmeno un 55.

    Dr. Huges: Okay, ███████… Allora potrebbe dirmi cosa ha fatto nelle ultime due ore.

    ███████: Come? Io… <il soggetto sembra a disagio> ... Io non lo so.

    Dr. Huges: Okay, allora si ricorda che abbiamo convenuto che non è sferico?

    ███████: Che non è... Oh! Certo! Non è assolutamente sferico! L'elemento 55 non è sferico!

    Dr. Huges: Quindi ora si ricorda?

    ███████: Beh, no. Voglio dire, non so cosa sia, ma so che c'è. È qualcosa che non si può ricordare. E non è una sfera.

    Dr. Huges: Aspetti un momento. Che cosa non è una sfera?

    ███████: L'elemento 55.

    Dr. Huges: L'elemento cosa?

    ███████: Dottore, si ricorda di aver parlato di qualcosa che non è una sfera?

    Dr. Huges: Oh, giusto!


    Sembra sia possibile ricordare cosa SCP-055 non sia (negazioni dei fatti) e dedurre ripetutamente la sua esistenza da questi ricordi.

    Il personale coinvolto nella spedizione #19-055-127BXE ha riportato livelli moderati di disorientamento e traumi psicologici associati a cicli ripetuti di ricordi e dimenticanze riguardanti SCP-055. Tuttavia, non è stato riscontrato alcun problema comportamentale o di salute a lungo termine e gli esami psichiatrici effettuati sul personale di sorveglianza hanno mostrato che questa condizione di stress si attenua nel corso del tempo.

    Raccomandazioni: Potrebbe risultare utile assegnare a ogni sito almeno un membro dello staff in grado di ricordare l'esistenza di SCP-055.



    Edited by o.O.o - 19/11/2016, 20:04
  14. .
    Trollato dallo Spirito dello Shintaka passato
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    Nell'autunno del 1956, negli stati del Delaware, del Maryland e della Pennsylvania, una serie di strani e inquietanti avvenimenti infestarono i registri delle stazioni di polizia locali. Una persona, e si trattava sempre di qualcuno che viveva da solo, arrivava alla stazione stringendo una serie di foto Polaroid. Ognuna di esse mostrava la stessa cosa: una loro fotografia mentre dormivano e una data. Le date iniziavano sempre da circa una settimana prima e arrivavano fino a due settimane dopo il giorno in cui portavano le foto alla polizia.

    Come i giorni sulle foto si susseguivano, la posizione della camera si faceva sempre più vicina, finché nell'inquadratura non rimaneva altro che il volto della persona dormiente, un leggero cipiglio gettava un'ombra sui loro lineamenti.

    Queste persone riportarono che le fotografie erano arrivate all'interno di una busta marrone senza nessuna scritta fatta scivolare sotto la porta d'ingresso della loro casa la mattina di quello stesso giorno.

    Ogni volta gli agenti andavano a controllare la casa per verificare la presenza di segni di intrusione, ma non trovavano alcuna prova e non potevano fare altro che raccomandare che si chiudessero a chiave di notte e di stare in guardia.

    Due giorni dopo, senza eccezioni, la persona si ripresentava.

    Questa volta, visibilmente turbati e spesso completamente terrorizzati, consegnavano un'altra serie di Polaroid.

    Vi erano scritte le stesse date, ma questa volta le foto erano state scattate dal punto di vista della persona che dormiva. Mostravano un uomo di età indefinita che fissava intensamente l'obiettivo con un largo ghigno sul volto.

    Con il passare dei giorni si avvicinava sempre di più, chinandosi sul letto verso l'osservatore, con la medesima espressione contorta in un sorriso e lo sguardo intenso, finché il suo volto non riempiva la cornice.

    A questo punto, la maggior parte dei poliziotti locali coinvolti mandavano qualcuno a fare la guardia a casa della persona.

    Tuttavia non c'era mai alcun segno di pericolo e le persone immortalate nel sonno diventavano rapidamente scontrose e irritate, a volte chiedendo ai poliziotti di andarsene.

    Coloro che lo fecero, posero fine alla loro vita prima di raggiungere la data sulle fotografie.

    La polizia fu del tutto incapace di trovare una qualsiasi pista in questi casi e presto finirono nel dimenticatoio; gli agenti coinvolti furono fin troppo contenti di liberarsi di quelle immagini disturbanti.

    La maggior parte di loro soffrirono di incubi per tutto l'inverno a proposito di un uomo che si chinava sul loro letto con un largo sorriso.

    L'ultimo caso conosciuto avvenne nell'ottobre del 1956, in Pennsylvania.

    Nessuno è mai stato in grado di trovare una spiegazione convincente su chi fosse l'uomo che ghignava, né perché sia saltata fuori una nuova serie di foto negli archivi della Biblioteca del Congresso l'anno successivo che mostravano lo stesso uomo e altre persone dormienti, tutte datate autunno 2016.



    Edited by DamaXion - 18/12/2016, 12:21
149 replies since 5/11/2013
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