Votes taken by Faust Redrose

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    Dunque dovrebbe essere una metafora che ricercare l'ordine forzato, razionale porta a ritrovarsi chiusi in una gabbia dove si perde la libertà.
    Parte nell'oscurità, cioè prima di nascere, viene alla luce con la scoperta degli organi di senso, l'arrivo della ragione e dei primi istinti sessuali, termina con l'oscurità cioè la morte.
    Notare che c'era spazio per tutti prima del finale ma il desiderio di conformarsi ad un modello predefinito ha mandato in rovina il nostro personaggio.
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    Mi ha fatto venire in mente la camera 1408, un racconto di Stephen King. Certo che a confronto si sente proprio quanto questo sia amatoriale :'
    Il riferimento alla finestra è per dire che non si apre :)
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    Credo di essere morto.
    Non vedo nulla ne odo qualcosa, quando cerco di muovere il mio corpo esso è assente. Non so neanche se lo possiedo ancora, un corpo. Sono in un abisso etereo d'oscurità e silenzio. Ma sento, cioè percepisco. Percepisco la mia energia come sola ed unica nell'universo, distinta da tutte le altre sensazioni che ho attorno. È la mia anima, e nonostante il mio probabile trapasso, non sono mai stato così vivo come in questo momento. Attorno, energie statiche e positive mi circondano, quiete si stagliano verso l'alto. Anche io voglio ascendere in alto, e più ci provo, più una sensazione di pace mi pervade. Salgo, mi libro in volo verso questo piacevole ignoto, ma non molto lontano da me, sotto di me, avverto due presenze: una è benevola e innocente, l'altra è turbata e angosciata. La seconda energia, improvvisamente, cambia tono diventando fredda e decisa, spaventando così la prima che incomincia a muoversi. Decido dunque di raggiungerli, rinunciando a ciò che mi stava aspettando per non abbandonare al suo destino un'anima buona. Più mi avvicino e più queste due forze si fanno grandi dentro di me, eclissando il mondo che ci circonda. Quando giungo quasi a sfiorarle avverto un cambiamento: l'anima malvagia si spaventa, ogni singola sua parte si riempie di terrore puro, viaggiando via, lontano da noi due.
    Qualcosa non va, ho una sensazione di forte asfissia, la schiena intorpidita poggia su qualcosa di solido e scomodo. Il petto mi brucia. Era dunque solo un sogno? Dove sono? Perché i miei movimenti sono così limitati? Sono sepolto vivo!
    Anelo ossigeno, cerco aria con respiri profondi e affannati che puntualmente non soddisfano il mio ingente bisogno. Mi muovo, mi contorco all'interno della cassa, sbattendo con forza i miei arti contro di essa in un disperato tentativo di aprirla, di trovare la forza sovrumana di scardinarne coperchio e terra soprastante, facendo volare il tutto in alto nel cielo. Sono frustrato, innervosito da tutti questi impedimenti, e tiro testate contro il legno che mi avvolge in un abbraccio di morte, per sfogare la mia rabbia, il mio desiderio di continuare a vivere. Ma è tutto inutile: la cassa è solida e io non sono un supereroe, da solo non posso fare niente per cambiare questa realtà. Le lacrime mi rigano il viso, simbolo della mia rassegnazione di fronte al fatto che morirò di una morte orribile. Ripenso alla mia vita fino a quel momento: dall'infanzia difficile fino al primo amore, dal vuoto creato dalla morte dei miei fino ai miei successi sul lavoro, e mi figuro distintamente mentre passeggio nel giardino di casa in una giornata nuvolosa. È l'ultimo ricordo che ho... no l'ultimo ricordo che ho è quello strano sogno! Forse il posto che mi attende non è tanto terribile, solo gli sciocchi non accettano di dover morire. Sarebbe successo comunque, giorno più giorno meno che differenza fa? Sono soddisfatto di come ho vissuto, mi viene in mente il testo della canzone "My way":

    For what is a man, what has he got
    If not himself, then he has naught
    To say the things he truly feels
    And not the words of one who kneels
    The record shows I took the blows
    And did it my way


    Sì:"I did it my way", ho vissuto la vita a modo mio e ne sono felice. Chiudo gli occhi, mi arrendo al mio destino e aspetto il mio trapasso.
    Sento al di sopra di me un suono, come un energico raspare. Gli viene in mente tardi che, forse, l'uomo che hanno seppellito potrebbe essere ancora vivo? C'è speranza! La morte può attendere, devo solo sopravvivere il tanto che basta per farmi soccorrere. Trattengo il fiato ad ogni respiro per non sprecare ossigeno anche se, ormai, ogni volta che cerco aria adesso trovo solo un blocco solido di nulla che mi riempie il petto. Il grattare tocca il coperchio della bara. Sento abbaiare. Le cose si complicano, chi mi ha trovato è un cane che non si ricorda dove ha nascosto il suo osso! Ma se è arrivato fino a qui significa che gran parte dello strato di terra è stato rimosso? Sono un supereroe? Forse, è il momento di testarlo. Con le mie ultime forze, ormai in totale apnea, inarco la schiena e spingo con gambe e braccia, mi guadagno con lo sforzo e il sudore il mio ritorno alla vita. Come in un secondo parto, scardino il coperchio e una ventata d'aria fresca e luce mi invade tutto il corpo, fino nell'anima. Risalgo la fossa che si era venuta a creare e lo trovo lì: seduto, felice e scodinzolante, l'animale che mi ha salvato la vita, avendo anche l'accortezza di non temporeggiare sulla cassa mentre la stavo sfondando!
    Noto che il mio nuovo cane ha una ferita recente sopra l'occhio sinistro, ancora sanguinante... allora ero morto davvero.

    Traduzione testo canzone
    Cos'è un uomo, che cos'ha?
    Se non se stesso, allora non ha niente
    Per dire le cose che davvero sente
    E non le parole di uno che si inginocchia
    La storia mostra che le ho prese
    E l'ho fatto alla mia maniera


    Edited by Faust Redrose - 13/2/2017, 11:01
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    Il passaggio dalla felicità dei genitori alla rovina della famiglia, causa la loro incapacità di affrontare le avversità della vita. Interessante, comunque lo definirei "drammatico" non "creepypasta".
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    La documentazione su DonkeyHead è tanto vasta quanto sconosciuta. Cercherò di essere conciso, scegliendo con cura solo le informazioni più importanti. Solo chi è determinato a conoscere la verità sino in fondo continui a leggere.
    Di DonkeyHead abbiamo testimonianza a partire dal III secolo d.c., cioè il famoso (almeno lo è nel nostro ambito) graffito di Alessameno, che ritrae gesù cristo in croce ma con una particolarità: possiede la testa di un Asino. Si ritiene sia solo una raffigurazione satirica del cristianesimo, senza calcolare il fatto che potrebbe non riferirsi affatto a gesù, dato che la crocifissione era una pratica comune al tempo degli antichi romani. Questa era la parte storica. Tuttavia abbiamo a disposizione diverse testimonianze recenti riguardo a DonkeyHead. Te ne riporterò due:

    "Il soggetto Y è ateo. Non crede all'esistenza di un dio e, anzi, il suo dio è se stesso. Teme le conseguenze delle proprie azioni, in quanto non le sceglie con coscienziosità. Il giorno dell'accaduto, Y è in bagno sotto la doccia. Tiene gli occhi chiusi, l'acqua gli scorre sul corpo massaggiandolo, è tranquillo e rilassato. Poi, nel buio delle sue palpebre, compare la testa di un Asino. Sui suoi due piedi bagnati, in quel momento, non ci da importanza. Però ci pensa. Quando apre gli occhi riesce ad individuare la stessa figura nella condensa sulle porte a vetri che lo circondano, proteggono. Perché in quella doccia nessuno potrebbe entrare senza aprirle. Y pensa, pensa alla testa d'Asino, pensa a DonkeyHead. E DonkeyHead appare, proprio accanto a lui. Un essere umano nudo, magro e pallido, con fori sui palmi delle mani, dei piedi, e la testa... quella non era umana. Guarda Y intensamente, il giorno seguente viene trovato morto, dissanguato a causa di ferite da morso"

    "Il soggetto X anch'essa non è credente, ma sente il bisogno di trovare una strada da seguire, qualcuno che gliela mostri. X si trova distesa sul suo letto e cerca di prendere sonno. Nella piega delle coperte nota delle orecchie ed un muso, le ricordano un animale. Pensa ad un Asino. Quando gira lo sguardo vede che DonkeyHead è proprio accanto a lei, disteso nel letto che la osserva. Il giorno seguente viene denunciata la scomparsa di X, ad oggi non se ne sa più nulla"

    Scavando più in fondo noi riteniamo sia stato fatto un torto al Dio Asino. Questo fatto risale a circa mezzo secolo fa in un ospedale cristiano di Torino. Fu ricoverato un bambino con una particolare deformità. Ormai non serve più fare i misteriosi, sono sicuro tu abbia già capito: aveva la testa di un Asino. Lo seguiva un dottore di nome Alessameno che notò subito nel bambino una naturale capacità di amore ed empatia verso il prossimo. Dato che non aveva un nome, venne chiamato Emanuele, ed era muto. Comunicava con lo sguardo e tutti sapevano che il più grande desiderio di Emanuele era vedere l'esterno, ma viveva recluso. I medici avevano paura di come il mondo avrebbe reagito alla sua deformità. Un giorno ad Emanuele fu data una bottiglia d'acqua che tenne con se per qualche tempo lontano dagli occhi di tutti, quando un altro paziente dell'ospedale chiese perché l'Asino portava con se del vino. Questo fu il caso più singolare tra i "miracoli" compiuti da Emanuele, ma non gli servirono veramente. I bravi medici avevano paura della reazione di coloro che vivevano all'esterno della struttura, ma mai avrebbero pensato che il pericolo poteva celarsi al suo interno. Fu trovato inchiodato al muro della sua stanza, mani e piedi, essendo Emanuele muto non poteva chiamare aiuto. La colpa ricadde probabilmente su un paziente instabile, invidioso delle sue capacità.

    In conclusione a questa relazione, nonostante di X si siano perse le tracce, non ci sono segni di effrazione nella sua abitazione. I morsi che hanno ucciso Y, inoltre, non sono d'Asino ma di essere umano. Noi riteniamo che l'esistenza di DonkeyHead sia generata dalla nostra mente, che vede immagini definite la dove esse non ci sono. E' questa immaginazione ad evocare la bestia, essa dimora dentro di noi e ci segue sempre. Dunque, io che non voglio essere giudicato dal Dio Asino, scrivo sempre "Asino" con l'iniziale maiuscola per portarGli rispetto; tengo inoltre a mente che quando vedo l'immagine di un Asino o la ricreo da una nuvola io non ci devo pensare. Io non devo pensare all'Asino. Fai come me: non pensare all'Asino, mai. Non pensare a DonkeyHead...

    Edited by Faust Redrose - 6/2/2017, 22:58
20 replies since 3/11/2011
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