Votes given by Devilz

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    CITAZIONE (DamaXion @ 16/8/2016, 13:13) 
    Inkubus e Devilz, volevo chiedervi come mai avete trovato il finale banale, credevo con la frase finale di aver invece rovesciato il cliché del [inserire media random qui] contenente robe strane... di solito finisce con il suicidio o l'abbandono di quel media da parte del protagonista

    Ho letto il racconto con interesse, aumentava l'alone di mistero e cresceva la curiosità in me. Quel finale è stato come un ragazzino in spiaggia che ti distrugge un castello di sabbia. Improvviso, poco sviluppato e banale, perchè la cassetta in stile "segnali dal futuro" non mi è sembrata una trovata geniale, il finale non si addice per niente alla storia, sembra quasi che sia stato scritto da qualcun'altro rispetto al resto. Ti giuro, non voglio sembrare scortese o cattivo, ma il finiale mi ha fatto dire "Ah, okay, tutto qui?".

    Aggiungo che, ma questa è una cosa assolutamente personale, il ragazzo potrebbe essere stato condizionato dalla cassetta ed essere stato lui a riprodurre gli omicidi inconsciamente e non la cassetta a prevederli. Queso, nella mia mente, distrugge ancora di più la componente paranormal-horror.
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    Anche in certi casi di stupro si ricorre alla pena di morte.

    Per quanto trovi questi crimini disgustosi, pensare che lo stato si arroghi il diritto di commettere un omicidio istituzionalizzato, specialmente in certi casi dove la giustizia è sommaria, solo in questa lista di nomi due o tre sono dei casi storici perché l'innocenza dei detenuti è stata dimostrata dopo la loro morte. Personalmente lo trovo un potere che non deve e non dovrebbe essere nelle mani di uno Stato, anche perché passare da Johnny Garret presunto omicida ai Coniugi Rosenberg nemici politici è un attimo
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    CITAZIONE (Girl Killer @ 11/8/2016, 00:23) 
    Sono a favore del protagonista,per quello che sta facendo la razza umana alla Terra e a se stessa,sarebbe una benedizione :sisi:

    Are you crazy? :arghino:
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    C'era una volta un uomo, il signor Smith, che tornò a casa dal lavoro tardi, come al solito. Aprì celermente la porta di casa, si tolse la giacca, le scarpe e corse al piano di sopra. Sperava davvero tanto di farcela, stavolta. Aprì la porta della cameretta, ma niente, il bimbo era nel suo lettino e dormiva beato. Il signor Smith vide che il piccolo aveva tra le mani il libro delle favole ancora aperto. Lo aveva aspettato anche quella sera per la favola della buonanotte. Anche quella sera lo aveva aspettato invano.
    Il signor Smith prese in mano il libro, silenziosamente lo ripose nella libreria e accarezzò il piccolo. "Domani riuscirò a leggerti la favola, te lo prometto" - gli sussurrò all'orecchio.

    C'era una volta una donna, la signora Rue, una scrittrice di favole per bambini. Aveva appena terminato il suo ultimo libro "La Bambina Felice", era la storia di una bambina che non piangeva mai, era sempre sorridente, doveva essere sempre sorridente, perché la mamma non voleva vederla piangere, la mamma si intristiva quando vedeva la bambina piangere e la piccola non voleva rendere triste la sua mamma.
    La signora Rue fece leggere la favola alla sua editrice, le piacque tanto. La signora Rue sorrise.

    C'era una volta un ragazzo, James, un attore. James recitava in una compagnia teatrale specializzata in spettacoli per bambini. Per l'ultimo spettacolo doveva interpretare il Principe Filippo della "Bella Addormentata nel Bosco". Ogni sera doveva svegliare dal sonno eterno, con un bacio, Christie, la principessa Aurora della compagnia, e doveva fintamente uccidere la signora Brown, l'attrice che interpretava la terribile Malefica. Dopo la fine della dodicesima replica, James uscì dal camerino e si diresse verso l'uscita. Arrivato davanti al camerino della signora Brown la sentì piangere. James sapeva il perché. La signora Brown aveva perso il suo unico figlio, il giorno seguente sarebbe ricorso l'anniversario della morte. James bussò, la signora Brown gli concesse di entrare. I due si guardarono senza dire niente. Lui la spogliò, le baciò il collo, lei gli strappò la camicia. I due attori si strinsero e si sdraiarono a terra. Quella sera, un diciottenne ed una quarantenne, un ragazzo e una donna, il principe Filippo e la perfida Malefica, si unirono in un rapporto sessuale.

    C'era una volta una sorridente signora Rue, durante la sera di presentazione del suo libro. La libreria era gremita di persone. La signora Rue sorrise a tutti mentre autografava le copie del suo libro. Sorrise anche ad un signore, il signore Smith. "Non vedo l'ora di leggerlo a mio figlio" - le disse - "E' un suo grande fan". La signora Rue continuò a sorridere anche ad una anziana signora. "Mi può togliere una curiosità?" - le chiese la vecchietta, la signora Rue annuì sorridendo - "Posso sapere se è lei la Bambina Felice della favola?".
    La signora Rue ricordò il periodo della sua infanzia, le venne in mente la mamma che piangeva, che urlava, che la picchiava, che le impediva di essere triste, perché solo la mamma meritava di essere triste, lei no. Alla signora Rue vennero in mente tutti quei ricordi e smise di sorridere. La signora Rue cominciò a piangere, davanti a tutti, pianse, pianse tanto, le lacrime sembravano non voler smettere di scendere, la sorridente signora Rue pianse, finalmente. Era tutto ciò di cui aveva bisogno. Doveva piangere. "Ora sì, ora sono io la bambina felice"- rispose ad una basita vecchietta.

    C'era una volta il signore Smith che finalmente era uscito presto dal lavoro, aveva avuto perfino il tempo di comperare un nuovo libro di favole per il suo piccolo, "La Bambina Felice". Aprì la porta, si tolse la giacca, le scarpe e andò al piano di sopra. Aprì la porta della cameretta e non vide ciò che si aspettava di vedere. Il suo bambino era sdraiato sul letto e dormiva. In mano aveva il libro delle favole ancora aperto. Il signor Smith sostituì il libro delle favole con "La Bambina Felice". Gli squillò il telefono. Rispose. Era la signora Brown. "Domani si terrà una Messa in ricordo di John, vieni questa volta, ti prego, era...è nostro figlio, il nostro bambino" gli disse tra le lacrime. Il signor Smith chiuse il telefono senza rispondere. Si avvicinò a quel vuoto lettino.
    "Domani riuscirò a leggerti la favola, te lo prometto" - sussurrò.

    Edited by Pasta Alla Creepy - 10/8/2016, 11:31
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    Terrificante. Questa pasta è una delle più "realistiche", fa paura davvero
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    Beh, se due su quattro discussioni che sono state create dal "sior terremoto" sono presunte scoperte su LTT (presentazione compresa) credo che l'armadio contenesse aria fritta :asd:
    Se dovessi vedere questo messaggio non prendertela Dave, davvero, è pura ironia goliardica. È solo che mi piacerebbe sapere che cosa c'era nell'armadio (o, nel caso peggiore, se c'era l'armadio)
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    CITAZIONE (-KingOfLag- @ 28/6/2016, 14:57) 
    Ragazzi, vi voglio ricordare che volendo un presidente vi può far partire un razzo per farvi saltare in aria

    Eh diamine potevamo pensarci prima, allora chiudo il topic, che dite? :v:
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    CITAZIONE (-KingOfLag- @ 28/6/2016, 14:57) 
    Ragazzi, vi voglio ricordare che volendo un presidente vi può far partire un razzo per farvi saltare in aria

    Eh diamine potevamo pensarci prima, allora chiudo il topic, che dite? :v:
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    Io più che sul fattore difesa punterei sul fattore tempo. Vivo in un complesso di quattro case (io sono al piano superiore e mi ritrovo ad avere un appartamento sotto, uno a destra e poi ce n'è un altro sotto a quello che ho a destra); questo complesso è nuovissimo, costruito appena due-tre anni fa e le porte che sono state installate in tutti e quattro gli appartamenti sono del tipo blindate, molto pesanti con quattro mandate per aprirle. Inoltre le finestre e le porte-finestre sono a vetro infrangibile e parecchio pesanti anche loro. Di notte ovviamente io chiudo la porta con tutte le mandate e per aprirla del tutto bisogna girare una manopola piuttosto piccola e non molto maneggevole, quindi ci vogliono parecchi secondi. Immagino che i miei vicini facciano lo stesso, dunque anche solo per uscire di casa ci impiegherebbero un bel po' di tempo, contando anche il fatto che non possono sfondare le finestre per uscire. Oltre a ciò dovrebbero salire le scale che portano a casa mia, scavalcare il cancelletto che abbiamo messo per non far scendere il cane che c'è alla fine delle scale e sfondare anche la mia porta blindata o la porta-finestra, cosa praticamente impossibile. L'unico problema è che camera mia si affaccia sul terrazzo sul retro che comunica con quello del mio vicino di destra: se dunque lui riuscisse ad aprire la sua porta-finestra (cosa molto probabile), scavalcare il suo balcone e arrivare sul mio sarebbe un problema, anche se come ho detto prima è praticamente impossibile che in 100 secondi riesca sfondare la mia porta-finestra. Dunque a parte questo, il problema vicinato è abbastanza risolvibile. Il vero problema sono i miei genitori: mia mamma è piccolina ma ha tanta forza, mio papà non è molto alto ma è temprato da anni e anni di lavoro duro e quindi ha una forza praticamente sovrumana, mi stenderebbe con un pugno nel giro di tre secondi. E poi c'è il mio cane, che è di taglia medio-piccola ma già da normale è un concentrato di cattiveria e rabbia pura ( :asd: ) quindi non esiterebbe un attimo a saltarmi addosso. Chiudermi in camera non è una grande idea perché, anche se la porta è piuttosto resistente, non reggerebbe a lungo sotto la forza di due persone che la prendono a calci e spallate. In camera non ho assolutamente nulla per difendermi, ma proprio zero. Al massimo ho un paio di forbici, anche abbastanza appuntite a dire la verità, ma non riuscirei mai ad uccidere delle persone solo con quelle. Dunque contando che io sono piccolina di statura e, anche se ho parecchia forza, facilmente "stendibile", non avrei alcuna chance in una lotta corpo a corpo. Del resto se cercassi di uscire da camera mia e scappare, mi ritroverei tutto il vicinato addosso e non riuscirei mai a scappare chissà dove, dato che vivo in una zona abbastanza imbucata e per uscirne ci sono solo stradine strette che anche solo due-tre persone riuscirebbero a bloccare. Inoltre vivo al confine con la campagna: a pochi metri da casa mia c'è il bosco, che immagino sia popolato da animali come gufi, volpi ecc. che mi attaccherebbero subito, senza contare gli insetti. Quindi nemmeno l'idea di darmi alla macchia sarebbe saggia. L'unica cosa che potrebbe salvarmi sarebbe rimanere in casa, dato che è sufficientemente impenetrabile, e far fuori i miei e il cane. Prima di tutto esco da camera mia e appena esco sulla destra mi trovo la camera dei miei. Prendo la chiave che si trova sulla toppa interna della porta e chiudo la porta di camera loro dall'esterno per rallentarli (sperando di essere abbastanza veloce nel farlo). Poi mi fiondo in cucina e prendo il coltellaccio che teniamo sempre a portata di mano ( :eheh: ) e quando i miei arrivano ci do dentro a suon di coltellate. Prima elimino mio papà, che sicuramente è quello più pericoloso, poi mia mamma e infine il cane, che se anche mi attaccasse comunque potrei semplicemente afferrare e gettare dall'altra parte della stanza essendo piccolo. Non mi preoccupo tanto per il fatto morale di doverli uccidere: sapendo che poi ritornerà tutto come prima e che comunque sto lottando per la mia vita non credo farei molta fatica. Conviverci sarebbe sicuramente orribile, ma se vincessi e poi come desiderio chiedessi quello di avere infiniti desideri (ammesso che sia accettato), chiederei anche di cancellarmi la memoria di ciò che ho fatto mantenendo però la consapevolezza di avere infiniti desideri.
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    Benvenuta

    E buon non-compleanno
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    Mi ha toccato complimenti. Uhm non voglio buttarla sul banale: L'amore finisce/non finisce. pazioL'amore é un legame non é un concetto. Si é un sentimento (per alcuni Dio stesso) ma per quanto etereo sia dipende strettamente dalle persone :sisi: da ció di cui hanno bisogno. É ció che ci rende umani.
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    Benvenuto amigo! Le birre sono nel frigo e il bagno è in fondo a destra.
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    Finale davvero inatteso. Interessante il parallelismo, ma l'incongruenza del "mostro" mi ha lasciato un po' troppo perplesso.
    Scritta bene, però.
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    È arrivata Paura, dopo lungo divagare
    non era ancora certa di potersi rivelare.
    Paura è un essere dall'età solo apparente,
    a cui piace terrorizzare di notte tutta le gente.
    Paura non ha nome, rimane un mistero,
    come, in egual modo, è l'identità dell'uomo nero.
    Paura è il mostro che riposa sotto il materasso,
    e che si muove a piedi nudi per non far chiasso.
    Paura è il lupo che cantano molte storielle,
    è la mano sconosciuta che porge colorate caramelle.
    Paura è perfino lo scheletro nell'armadio,
    ed è la reazione a una catastrofe sentita alla radio.
    Paura vaga sempre con un pigiama,
    perché è nella sera che ha tessuto la sua trama.
    Ferma negl'angoli, dove può nascondersi nel buio più profondo,
    lasciando solo gli occhi vispi ed un sorriso sullo sfondo.
    Priverà le buone anime di citar il Regolamento,
    dato che Paura c'è già passata.
    Inoltre il suo è un riavvicinamento,
    stimato a una lunga durata.
    Perché Paura non ha mai smesso di presenziare,
    in silenzio con volto anonimo dall'alto ad osservare.
    Ed osservare.
    Ed osservare.
    Adesso, anche voi avete Paura.
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    Aw, quanti bei ricordi Dev :')
585 replies since 8/2/2010
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