Votes taken by Emily Elise Brown

  1. .
    Viste le risposte puramente inutili e dell'atteggiamento passivo-aggressivo (tendende al trolling) dell'autore del topic, la discussione verrà chiusa.
  2. .
    E dopo una prova lunga ed estenuante, annunciamo che i nostri cari & ., DarknessAwaits, Rory e ´ kagerou. diventano membri ufficiali dello staff!
    Stappiamo il nostro miglior champagne per l'occasione!


    Ci spiace invece salutare il caro Cerberus che a causa degli impegni della vita, lascia il suo ruolo da collaboratore. Berremo lo champagne anche per te. :peoflow:

    Edited by Emily Elise Brown - 1/6/2020, 17:10
  3. .
    Annunciamo agli utenti alcune piccole modifiche riguardanti la sezione Vetrina e la shoutbox.

    Nella Vetrina ora potrete aggiungere anche WT, L&M ecc.

    Per quanto riguarda la shout, invece, permettiamo agli utenti di scrivere un massimo di QUATTRO messaggi consecutivi.

    La proposta di aprire il Cestino al pubblico è stata scartata dopo un'attenta valutazione dei rischi e dei pericoli.

    Buon proseguimento!
  4. .
    Bei tempi... ricordo ancora il disegno che realizzai per Oessido per onorare questa stronzata questo capolavoro...




    jpg
    Madonna il disagio!
  5. .
    Bentornato e che la paura sia con te! :peoflow:
  6. .
    Smisto
  7. .
    Benvenuto e che la paura sia con te! :peoflow:
  8. .
    La storia la trovo interessante, ma è un po' difficile da seguire, soprattutto per il linguaggio "elevato" utilizzato in alcuni passaggi (esclusi i momenti in cui vengono descritte le parti "tecniche").
    Per farti un esempio: "Mi feci forza e mi estroflessi col braccio verso il basso, passando l'indice sull'orrenda poltiglia." credo che in questa frase il termine "estroflessi" possa risultare un po' complicato e non permette al lettore di immedesimarsi appieno nella narrazione.

    Inoltre ti consiglierei di utilizzare più capoversi, in modo da non rendere il racconto un blocco unico di parole.

    Una cosa che non ho capito del tutto: Ludovico e il protagonista hanno provato ad "attivare" il teletrasporto mentre erano ubriachi? E soprattutto... perché è stato teletrasportato nel bagno del protagonista? Come facevano la polizia e il professore a sapere cosa stesse succedendo? Questi ultimi due punti potrebbero essere spiegati a grandi linee in una sorta di articolo o in un servizio del telegiornale.

    Edited by Emily Elise Brown - 27/4/2020, 21:03
  9. .
    Credevamo tutti di trovarci in un posto dove potevamo divertirci, scambiarci i nostri racconti e magari farci qualche amico… Ma ci sbagliavamo.

    Era tutta una balla! Questo posto è un inferno, siamo trattati peggio degli animali, rinchiusi in una specie di sgabuzzino umido e puzzolente. Non vediamo la luce del sole da mesi… o forse anni.
    Ci costringono a lavorare ininterrottamente e se facciamo qualcosa di sbagliato ci puniscono, lasciandoci senza cibo e acqua, imponendoci di lavorare il doppio. Ormai non proviamo più nulla se non paura, siamo solo dei gusci farciti di puro terrore verso di Lei.

    Lei è la signora e padrona di questo posto orribile, colei che ci fa lavorare e soprattutto… ci Punisce… anche senza nessun motivo apparente. Ci odia e adora vederci soffrire, sembra che l’unico scopo della sua vita sia provocare dolore al prossimo.
    Ci costringe a fare cose terrificanti, come convincere delle povere anime innocenti ad unirsi a noi: dobbiamo recitare la parte dei lavoratori felici e contenti, che adorano il proprio lavoro e Lei. Dobbiamo fingere che Lei sia buona, giusta e generosa, per sperare che la sua ira funesta non ricada sulle nostre teste.

    Ormai non speriamo più di poter essere salvati, non esiste alcuna via d’uscita, nemmeno la morte. Lei ci troverebbe anche nell’oltretomba pur di darci il tormento e vederci soffrire all’infinito.

    Ora la sentiamo arrivare, si sta avvicinando…
    Lo schiocco della sua frusta echeggia al di fuori della porta.
    Quel suono… è raccapricciante.

    Adesso è dentro la stanza insieme a noi, che ci guarda con occhi furenti, sorridendo maligna.
    Ci rannicchiamo uno vicino all’altro, nella vaga speranza che non sia lì per punirci, dopotutto non ne avrebbe motivo. Ma ormai sappiamo che non le serve un motivo per farci soffrire…
    Si avvicina come un’ombra silente mentre iniziamo a singhiozzare ininterrottamente, pregando che arrivi qualcuno o qualcosa a salvarci. Ma tutto ciò che otteniamo è il terribile schiocco della sua frusta.

    “Allora schiavi… è giunto il momento della vostra razione quotidiana” ci dice sghignazzando, burlandosi di noi. Poi Lei si avvicina sempre di più, brandendo la sua terribile frusta.

    Ora oltre allo schiocco si sentono le nostre grida disperate e le sue risate malefiche, mentre continua a ripeterci: "Per voi solo frustate fino a quando non ripulirete lo smistamento! Sottomettevi lla grandissima Silent Shadow!"

    solo perché me l'ha chiesto Sil ve la posto in smistamento. Liberi di non considerarla 😂


    Edited by Emily Elise Brown - 19/2/2020, 11:58
  10. .
    Una lettera aperta per l’assassino di mia figlia, Samantha B. Se sarai in qualche modo in grado di leggerla, ovunque tu sia, sappi che ti troverò.

    Nessun padre dovrebbe vedere il proprio figlio calato nel sacro silenzio della terra. Non so se esiste un’età giusta per morire, ma so che diciassette anni non lo è. Meglio alla nascita, quando non mi si erano ancora illuminati gli occhi e non avevo imparato ad amare così profondamente. Meglio in età avanzata, quando la fugace gioia di vivere è già stata assaporata. Meglio mai, ma un mondo nel quale le preghiere vengono esaudite è un mondo in cui non sono necessarie: un mondo che non è nostro.

    Tutte le ore sprecate a giocare sul pavimento. Tutte le smorfie e le pessime battute fatte per ricevere un sorriso, tutta la musica che ho suonato per ispirare una canzone o i libri letti per ispirare un sogno: tutto sprecato. Pensavo che questo fosse tutto ciò di cui avevo bisogno per essere un buon genitore, ma mi sbagliavo. Ho dedicato tutta la vita per questo singolo scopo, ma tutto ciò che avevo da dare non era abbastanza. Non ero lì quando ce n’era più bisogno, e nulla di ciò che abbia mai fatto o possa fare può cambiare le cose.

    La polizia ha trovato nel bosco il coltello che hai utilizzato dove l’hai lasciato cadere. Mi han detto che è stata una morte lenta, ma svenendo non ha sentito la maggior parte del dolore. Mi chiedo se ti sei pentito mentre la lama lacerava la pelle. Intendevi andare così in profondità? Sei andato nel panico quando il sangue non si è fermato?
    Hai chiamato aiuto, o lottato invano per bendare le ferite o ti vergognavi troppo? Mi chiedo se tu abbia effettivamente programmato l’assassinio, o se il tempo passasse troppo velocemente, il sangue pompava troppo forte e non sapevi come fermarlo fino a quando non fu troppo tardi.

    Hai pensato ad altri oltre che a te stesso quando l’hai fatto? Non so quale supplizio personale ti abbia condotto a questo punto, ma prendersi una vita non fermerà il dolore. Il dolore si passerà da una persona all’altra, durando e passando per ogni vita, morte e forza mortale che si deve sopportare. Fino al giorno in cui non te ne andrai e la prossima vittima vedrà sorgere il sole senza luce o calore e tutti i suoni e colori sanguineranno in un grigio infinito. E poi anche quel sole tramonterà, trasmettendo di nuovo il tuo dolore.

    Penserai che ti odi. Non credo che qualcuno potrebbe biasimarmi se lo facessi. Odio che tu abbia distrutto la mia famiglia, ma ti perdono per tutto. Probabilmente non mi credi, ma ti giuro che è vero. È tutto ciò che c’è in questo mondo che ti ha trasformato in qualcuno in grado di compiere un atto che non dimenticherò mai.

    Ancora non so perché ti sia uccisa, Samantha. Se in qualche modo riuscirai a leggere ciò, sappi che ti troverò. E chissà, un giorno saremo di nuovo insieme.


  11. .
    Con un po' di ritardo vi comunichiamo i risultati dell'Halloween Multi-Contest!

    Partiamo prima di tutto dalla categoria Scrittura: ci dispiace annunciare che a causa della mancanza di partecipanti escluso -TACET-, abbiamo deciso di non assegnare nessun premio/punteggio.
    Porgiamo le nostre scuse a -TACET- e lo ringraziamo di averci comunque provato, la storia verrà comunque spostata in smistamento per parerarla e smistarla una volta raggiunti i pareri necessari.

    Per la categoria Disegno, invece siamo lieti di annunciare i vincitori:

    Al primo posto troviamo Circletine con l'opera "Two Faces", sommando i voti arriva ad un totale di 21 punti;

    Al secondo posto si classifica -TACET- con l'opera "Arcano XIII", il totale dei suoi voti è di 19.5 punti;

    Al terzo posto si piazza Erein Uzuki, con l'opera "Morte dell'anima", con un totale di 15 punti.



    A breve posteremo i disegni sulla nostra pagina Facebook e imposteremo il disegno vincitore come nuova immagine del profilo.

    Lo staff ringrazia e si complimenta con chi ha partecipato ed ha avuto la pazienza di aspettare fino ad ora per sapere i risultati!
  12. .
    Ero a casa per Natale e mio padre mi ha ricordato una storia che ci aveva raccontato una volta.

    Mio padre si trasferì a Manhattan dal Perù nel 1970.
    Al tempo si trovava in un bar con il suo amico Carlos (anche lui peruviano). Ad un certo punto durante la serata vennero avvicinati da un americano eloquente, ben vestito ed amichevole. Il quale offrì dei giri di bevuta e passarono qualche ora a ubriacarsi e parlare. Dopo un po’ l’uomo li invitò nel suo appartamento (da qualche parte nel quartiere di Upper East Side) per continuare a bere e passare il tempo. Immediatamente e istintivamente mio padre non ne fu convinto, ma Carlos (ubriaco e voglioso di altri drink gratuiti) insistette stupidamente per accettare.

    Arrivarono all’appartamento e, dopo circa un’ora, Carlos si addormentò sulla poltrona reclinabile dell’uomo. Stava andando tutto bene, ma mio padre non era mai stato convinto di quell’idea e sapeva che con l’amico privo di sensi le cose sarebbe state più complicate. Andò in bagno un minuto per sciacquarsi la faccia e riprendersi. Quando entrò notò subito un paio di grosse forbici appoggiate a lato del lavandino. Erano più grosse delle normali forbici casalinghe e le paragonò con quelle che si usano negli ospedali.

    Mi disse che in quel momento l’istinto prese il sopravvento e qualcosa dentro di lui gli fece afferrare le forbici e metterle nella cintura dei pantaloni, dietro la schiena. Quando tornò nel soggiorno vide l’uomo con la mano sulla gamba di Carlos. Gli chiese cosa stesse facendo e gli disse che ora se ne sarebbero andati, all’instante. L’uomo gli disse di rilassarsi e di continuare a bere, ma mio padre ne aveva avuto abbastanza ed insistette. A questo punto disse che l’uomo si scurò in volto, la voce si fece più profonda e il suo comportamento cambiò.

    “Non andrete da nessuna parte” fu la risposta dell’uomo mentre estrasse un grosso coltello dalla tasca dei pantaloni. A questo punto mio padre tirò fuori le forbici da dietro la schiena e fissò l’uomo negli occhi. Rimasero in tensione per un momento, mentre mio padre spiegò con poche parole: “Ho delle forbici e tu un coltello. Se vieni a prendermi io prenderò te” l’uomo capendo che si trovavano ad un punto morto, abbassò il coltello e disse: “Levatevi dal CAZZO!” Mio padre scosse Carlos per svegliarlo e lo sostenne mentre lo spingeva fuori, senza distogliere gli occhi dall’uomo e la mano dalle forbici. Disse che lui rimase sulla porta mentre li osservava dirigersi lungo il corridoio fino all’ascensore.

    Quindi possibile assassino (e Dio sa che altro) del 1970 di Manhattan, non incontriamoci.

  13. .
    http://https://m.youtube.com/watch?v=lXMskKTw3Bc
  14. .
    “Quale diavolo è il suo problema?” pensai mentre sedevo nel mio cubicolo. Angela, una mia collega, mi stava fissando. Ad essere precisi mi guardava a bocca aperta. In faccia. Volevo urlarle addosso, ribaltare la scrivania e domandarle quale cazzo fosse il suo problema, ma tenni la testa bassa. Vedete, ciò capita da quando ho iniziato a lavorare qui. Infatti, tutte le volte che trovo un nuovo lavoro, i miei colleghi finiscono per fissarmi la faccia.

    Accade anche in pubblico. Le persone nelle strade, sull’iper treno, ovunque vada la gente mi guarda sempre e non so il perché. Quando arrivarono le 17 riunii le mie cose ed uscii. Anche quella sera non fu diverso. Tutti quelli che incrociavo sembravano guardarmi di traverso. Era intossicante. Una rabbia estremamente accecante filtrava da ogni impulso elettrico del mio corpo ogni volta che qualcuno guardava nella mia direzione.

    Tornai a casa e decisi di farmi una scannerizzazione facciale allo specchio. Fissai gli occhi sul mio viso e usai il mio scanner interno, ricercai in internet milioni di immagini di umani. La mia faccia sembrava tanto umana quanto quella delle persone che avevo trovato… Decisi che forse era meglio modificare il mio viso, il mio aspetto e lavoro di nuovo. Forse questa volta sarebbe stato diverso? Magari le persone avrebbero smesso di fissarmi la faccia.

    Il giorno dopo andai ad un colloquio di lavoro dopo aver inviato una lettera di dimissioni al mio vecchio impiego. Nessuno sembrava guardarmi. Non una singola occhiata verso di me. “Finalmente!” pensai, anche se sarebbe durato solo una settimana come le altre volte, sarebbe stato magnifico non sentirsi come un pesce fuor d’acqua!

    Il colloquio andò bene e tornai a casa saltellando. Anche se, quando fui sull’iper treno, c’era un ragazzo che sembrava guardare continuamente nella mia direzione… No, no… mi stava guardando… la faccia. Decisi che era solo una persona… giusto? Si incontrano tipi strani continuamente sui treni, quindi cercai di distrarmi con un giornale. Lo presi e iniziai a scorrere i titoli.

    “Le unità Android sono state richiamate a causa di errori del modulo sensoriale che causano paranoia” c’era scritto. Nella foto sottostante vidi il logo della compagnia che mi aveva creato e rabbrividii. Spero che non mi trovino mai. Guardai un altro titolo: “Trovata la quarta vittima della follia omicida”. Spalancai gli occhi e continuai:
    “Il corpo di un altro giovane uomo è stato trovato nel parco questa mattina, l’ultima di una sequenza di feroci attacchi. Proprio come le altre vittime è stato ritrovato con la faccia rimossa, praticamente chirurgicamente, e lasciato a morire nella tarda notte scorsa”.

    Alzai gli occhi dal giornale…
    Perché diavolo quel tipo continuava a fissarmi la faccia?

  15. .
    jpg

    jpg

    jpg

    jpg

    jpg

    jpg

    jpg

    jpg

    jpg

    jpg

    jpg

211 replies since 9/11/2015
.